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  La forza rivoluzionaria della follia

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La forza rivoluzionaria della follia
#1
So tutto
Iscritto il: 11/5/2008
Da Trieste
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Le circostanze e gli eventi mi hanno sospinto a grandi calci nel sedere verso i margini della civiltà occidentale, laddove domina un pensiero profondamente anarchico, laddove le regole non esistono, laddove alloggiano persone buone e pazienti, laddove si sfidano le regole imposte dalla società dei matti benpensanti.
Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dice che la follia è propulsore di immensa energia creativa, che solo le persone visionarie, quelle che in principio venivano additate dalla società come “folli”, sono in grado di cambiare il mondo.
Silvio Berlusconi si è fatto costruire un mausoleo nel giardino della sua villa ad Arcore e nella sua villa in Sardegna ha un porto per sottomarini.
Silvio Berlusconi un giorno dice una cosa, il giorno dopo il suo contrario. Come tutti i politici. Questo conduce ad un ragionamento molto semplice: la follia è entrata in Parlamento.
Siamo vittime di un golpe dei pazzi, quei pazzi benpensanti che si comportano in un modo e pensano tutto il contrario. Quei pazzi egocentrici che si esibiscono nei salotti televisivi, quei pazzi che ci governano e cercano di convincerci prima che c'è democrazia, poi dittatura, poi oligarchia, poi liberismo, poi terrorismo e comunismo.
Quei pazzi psicotico-schizo-bipolari hanno in mano le sorti del paese e delle nostre misere vite e si permettono di condannare atti vigliacchi che sono null'altro che le proiezioni delle loro menti contorte e cancerogene.
Perché le cose non cambiano?
A mio avviso non cambiano o per pigrizia o per mancanza di attributi.
Siamo tutti in preda ad una psicosi collettiva in cui gli esseri si nutrono solo di realtà virtuale in attesa di qualche strano miracolo che possa condurre qui da noi qualcuno in grado di trovare un linguaggio universalmente condiviso.
Che ci piaccia o no siamo vittime e carnefici della nostra situazione attuale tutti aggrappati a quel filo di speranza che si chiama verità.
Ecco la VERITA': agli occhi di Gesù Cristo, Gandhi, Martin Luther King o Einstein, siamo tutti profondamente ciechi e malati mentali, siamo tutti pazzi. Siamo tutti degli alieni alienati persi e dispersi nelle nostre microscopiche vite, nelle nostre piccole quisquilie quotidiane sul gol più bello o il politico più saggio.
Ormai tutto è stato detto, abbiamo sentito tutto. Dobbiamo solo tornare alla radice del Bene, dobbiamo approfondire e studiare il potere dei grandi saggi della storia, dell'arte, della letteratura. Dobbiamo riscoprire il potere insito in affermazioni del tipo: “Ho un sogno: che un giorno questa nazione si sollevi e viva pienamente il vero significato del suo credo: 'Riteniamo queste verità di per se stesse evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali'” o di parole quali pace, amore, giustizia, verità.
Credo che il bandolo della matassa vada ricercato nella follia insita nelle logiche di potere. Quel potere che ti porta ad avere nelle tue mani il destino di altri uomini, di altre coscienze. Quel potere dall'incredibile fascino che ti porta a dire: “So io cosa è giusto e cosa non lo è, se non decido io per gli altri non lo farà nessuno” oppure: “Io ho ragione, io ho la verità e se non la impongo il mondo crollerà su se stesso”.
Ma noi siamo liberi di essere e di creare, siamo liberi di scegliere i nostri maestri, le nostre guide spirituali, i nostri compagni di viaggio e di lotta.
Siamo noi i responsabili di tutto ciò che accade, siamo noi a creare la realtà con le nostre scelte. Io ho scelto, ho scelto un lungo cammino nei meandri della psichiatria, della follia, del disagio psichico, ho scelto di cavalcare la logica del paradosso: io son matto perché il mondo è matto.
Io sono me,
io sono folle.
E tu?
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"L'albero si giudica dai frutti"
Inviato il: 5/1/2010 16:51
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  •  ivan
      ivan
Re: La forza rivoluzionaria della follia
#2
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 22/7/2004
Da Bronx
Messaggi: 11520
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Citazione:


Silvio Berlusconi si è fatto costruire un mausoleo nel giardino della sua villa ad Arcore




Ne parlava Travaglio e Feltri confermava:






Citazione:

e nella sua villa in Sardegna ha un porto per sottomarini.



Questa mi giunge nuova ...

Citazione:

Silvio Berlusconi un giorno dice una cosa, il giorno dopo il suo contrario. Come tutti i politici. Questo conduce ad un ragionamento molto semplice: la follia è entrata in Parlamento.
Siamo vittime di un golpe dei pazzi, quei pazzi benpensanti che si comportano in un modo e pensano tutto il contrario. Quei pazzi egocentrici che si esibiscono nei salotti televisivi, quei pazzi che ci governano e cercano di convincerci prima che c'è democrazia, poi dittatura, poi oligarchia, poi liberismo, poi terrorismo e comunismo



Non è follia, è la natura stessa del potere che genera questo "sdoppiamento".
Ne parla Le Scienze:

Citazione:



Il potere agevola la creazione di un doppio standard morale in chi lo detiene, e questo tanto più quanto più questi si sente perfettamente legittimato a gestirlo


Il potere e l'illusione del controllo

Il potere agevola la creazione di un doppio standard morale in chi lo detiene, e questo tanto più quanto più questi si sente perfettamente legittimato a gestirlo. L'affermazione può sembrare banale, al limite del qualunquismo, ma questa volta a farla sono dei ricercatori a conclusione di uno studio di psicologia sperimentale.

La ricerca - condotta da Joris Lammers e Diederik A. Stapel della Tilburg University, nei Paesi Bassi, e da Adam Galinsky della Kellogg School of Management della Northwestern University a Evanston, Stati Uniti, e descritta in un articolo ("Power Increases Hypocrisy: Moralizing in Reasoning, Immunity and Behavior") in corso di pubblicazione sulla rivista "Psychological Science" - ha tentato di determinare sperimentalmente se il potere stimoli l'ipocrisia, intesa come tendenza a mantenere standard elevati per gli altri, ma praticando comportamenti dubbi.

"La ricerca è particolarmente rilevante considerati i grandi scandali del 2009, in cui i comportamenti privati spesso contraddicevano le affermazioni pubbliche di alcuni uomini di potere", ha osservato Galinsky. "Abbiamo visto alcuni politici usare fondi pubblici a proprio beneficio mentre reclamavano una gestione più attenta, o avere relazioni extra-matrimoniali mentre invocavano i valori della famiglia. Analogamente, abbiamo visto amministratori delegati delle maggiori istituzioni finanziarie attribuirsi bonus premio mentre nello stesso momento chiedevano soldi al Governo per salvare le loro società", ha proseguito Galinsky.

"Secondo la nostra ricerca potere e influenza causano un forte scollegamento fra giudizi in pubblico e comportamento privato, con la conseguenza di giudizi più severri sugli altri e più benevoli nei confronti delle proprie azioni."

Per simulare l'esperienza del potere i ricercatori hanno allestito una serie di esperimenti in cui ai partecipanti venivano attribuite differenti posizioni di potere. Ad alcuni era assegnato il ruolo di primo ministro, ad altri quello di funzionario. A tutti venivano proposte situazioni che ponevano dilemmi morali, dalla violazione delle norme sul traffico, alla dichiarazione dei redditi, fino alla restituzione di una bici rubata e alla compilazione di note spese.

In un'altra serie di esperimenti veniva poi esaminato il grado di accettazione delle proprie trasgressioni morali rispetto a quelle commesse da altri. In tutti i casi quelli che avevano ruoli di potere più elevato hanno mostrato un'ipocrisia significativamente maggiore.

Galinsky ha sottolineato che l'ipocrisia morale era più marcata nei soggetti che sono e si sentono legittimamente al potere. Un ulteriore esperimento ha per contro dimostrato che quanti non si sentono così perfettamente titolati a gestire il potere sono in genere più severi con se stessi che con gli altri, in base a un fenomeno che i ricercatori hanno chiamato "ipercrisi" (hypercrisy). La tendenza a essere più duri con se stessi caratterizza spesso anche chi è privo di potere.

"Alla fine, le strutture dell'ipocrisia e dell'ipercrisi perpetuano la disuguaglianza sociale. Il potere impone regole e restrizioni agli altri, ignorando queste restrizioni per quanto lo riguarda, ma anche chi è senza potere collabora a conservare la disuguaglianza sociale quando non si sente adeguatamente titolato", ha concluso Galinsky. (gg)



link: http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Il_doppio_standard_del_potere/1341597

Citazione:


ho scelto di cavalcare la logica del paradosso: io son matto perché il mondo è matto.



Il mondo non è matto, è furbo.

Ne parla Grillo qui: http://www.beppegrillo.it/magazine/archivio/lasettimana2009-12-27.pdf



Lo psicolabile è la naturale evoluzione dell'"homo italicus". In una società di pazzi a maggioranza, la minoranza o si adegua o schiatta. Meglio pazzo che onesto. Solo con la rimozione della capacità critica e del dono dell'intelletto si può sopravvivere in Italia. E si può anche fare carriera come dimostrano i
casi di.....
Loro sono nati così, non hanno fatto fatica, è un dono di madre Natura e di Papi. Per tutti gli altri, invece, lo spettro delle possibilità per diventare coglioni decerebrati non manca. Una passeggiata in una qualunque città inquinata o nelle discariche abusive o nelle spiagge cementificate aiuta la psicolabilità. La lettura dei giornali, l'ascolto della televisione, .... inducono il collasso mentale nel giro di poche ore. Anche la vista di un Suv di un beneficiato dello Scudo Fiscale mentre tu sei precario o disoccupato aiuta. Si diventa allora idrofobi ... si regala una tessera del Partito dell'Amore per le festività. La pazzia ha i suoi vantaggi, ci mette sullo stesso piano del .... . Qualunque cosa commetta un pazzo non è processabile. Qualunque cosa commetta un politico, i pazzi sono i giudici.



Citazione:


Siamo noi i responsabili di tutto ciò che accade, siamo noi a creare la realtà con le nostre scelte. Io ho scelto, ho scelto un lungo cammino nei meandri della psichiatria, della follia, del disagio psichico, ho scelto di cavalcare la logica del paradosso


Come il marketing insegna, la vita è un'infinita partita de il dilemma del prigioniero.
E sempre il marketing ci insegna che, pertanto, la stategia vincente nel lungo periodo non è quella "lunatica", è bensi sono la "do ut des" e la "Tit for Tat” ( "render pan per focaccia”).
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The undeserving maintain power by promoting hysteria F. Herbert

You don't need to take drugs to hallucinate: improper language can fill your world with phantoms and spooks of many kinds R. A. Wilson

La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 5/1/2010 23:19
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Re: La forza rivoluzionaria della follia
#3
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Iscritto il: 11/5/2008
Da Trieste
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Ciao Ivan, grazie mille delle citazioni, utilissime.

"Un ulteriore esperimento ha per contro dimostrato che quanti non si sentono così perfettamente titolati a gestire il potere sono in genere più severi con se stessi che con gli altri, in base a un fenomeno che i ricercatori hanno chiamato "ipercrisi" (hypercrisy). La tendenza a essere più duri con se stessi caratterizza spesso anche chi è privo di potere".

"Alla fine, le strutture dell'ipocrisia e dell'ipercrisi perpetuano la disuguaglianza sociale".

Verissimo, chi ci insegna, nei media, a credere in noi stessi?
Chi ci insegna a giudicare con spirito critico ciò che viede detto e scritto? Io sono sicuramente vittima dell'"hypercrisy", ma faccio resistenza psicologica. C'è una bellissima canzone dei molotov: gimme the power: http://www.youtube.com/watch?v=hfmY9Wlxx0o
in cui chiedono potere ai poveri, agli ultimi, agli oppressi. "Dammi tutto il potere"...se solo riuscissimo a trovare un linguaggio condiviso, ci unissimo...mi fermo, direi solo banalità...

"Per tutti gli altri, invece, lo spettro delle possibilità per diventare coglioni decerebrati non manca. Una passeggiata in una qualunque città inquinata o nelle discariche abusive o nelle spiagge cementificate aiuta la psicolabilità. La lettura dei giornali, l'ascolto della televisione, .... inducono il collasso mentale nel giro di poche ore".

Condivido appieno, tuttavia non condivido il linguaggio. Sono un sostenitore della nonviolenza, anche verbale, lo trovo sinonimo di imbarbarimento.

Il mondo non è matto, è furbo.

probabilmente hai ragione, per matto comunque intendo deviato rispetto a valori ormai utopistici quali: pace, amore, fratellanza. Guardando il mondo seguendo questi valori sarebbe più facile stigmatizzare i comportamenti deviati di certi loschi figuri...

Grazie ancora
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Inviato il: 6/1/2010 12:00
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Re: La forza rivoluzionaria della follia
#4
So tutto
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Da Trieste
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Un Pazzo è un disadattato, un ribelle, un combina guai.
E' disordinato, scapestrato, incosciente,
ride quando tutti piangono e piange quando tutti ridono.

Un Pazzo vede il mondo in maniera differente
lo vive in modo differente e per questo è
un diverso.

Un Pazzo non ama le regole, e non ha rispetto per lo status quo.

Un pazzo trasgredisce, osa, va contro corrente.

Puoi elogiarlo o non essere d'accordo con lui, puoi seguirlo o citarlo.

Puoi non credergli, puoi glorificarlo ma
l'unica cosa che non puoi fare è:

IGNORARLO

Perché sono i Pazzi che cambiano le cose, che cambiano la vita:
immaginano, inventano, curano, esplorano, creano, ispirano.

Non guardano mai indietro, vanno sempre avanti trascinandosi
dietro la pigra e "normale" razza umana.

Chi se non un pazzo può fissare un pezzo di marmo e "vederci" dentro la Pietà?
Chi se non un pazzo può vedere in ogni essere umano un fratello?
Chi se non un pazzo può sedere in silenzio e ascoltare una canzone mai scritta
o una musica mai suonata?

Quando la massa vede in te un Pazzo e folli le cose che dici, folli le cose che pensi,
folli le cose che fai, allora sorridi e guardandoti allo specchio
inchinati: sei davanti a un Genio.

Perché coloro che sono abbastanza folli da pensare di cambiare il mondo,
sono quelli che poi lo fanno...

Mohandas Gandhi (1869-1948)
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Inviato il: 6/1/2010 12:02
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  •  ivan
      ivan
Re: La forza rivoluzionaria della follia
#5
Sono certo di non sapere
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Da Bronx
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Citazione:


Quando la massa vede in te un Pazzo e folli le cose che dici, folli le cose che pensi,
folli le cose che fai, allora sorridi e guardandoti allo specchio
inchinati: sei davanti a un Genio.



Quando la massa vede in te un Pazzo e folli le cose che dici, folli le cose che pensi,
folli le cose che fai, allora sorridi e guardandoti allo specchio
inchinati: sei davanti a un Genio.





In ogni caso ci vuole terreno fertile e quello è daun pezzo che è sparito portato via dal vento.

Que che sto a raccontare accadde circa un secolo fa, all'atto della piu' importante scoperta nella stori umana.

"Prevedendo l'occorrenza di grandi capitali per proseguire negli esperimenti, Marconi si rivolse al ministero delle Poste e Telegrafi, al tempo guidato dall'on. Pietro Lacava, illustrando l'invenzione del telegrafo senza fili e chiedendo finanziamenti. La lettera non ottenne risposta e venne liquidata dal ministro con la scritta «alla Longara», intendendo il manicomio posto in via della Lungara a Roma."

(Source: Wikipedia).

E a Guglielmo ando tuttosomato bene poichè in Inghilterra trovò terreno fertile.

A tanti altri andò male, e di brutto
1. Ipazia
2. Cicerone
3.Cartesio

E la lista potrebbe continuare... Pasolini, G. Bruno, Galielo, Leonardo, Garcia Lorca ... un elenco lungo...

Essere dei geni non serve a nulla se il substrto che c'è in torno non ti dà prospettive.

Lo stesso Ghandi sappiamo che fine fece.
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Inviato il: 6/1/2010 19:22
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