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  Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni

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Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#61
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 11/4/2009
Da Freedonia
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Citazione:
Un sistema che sempre più raffinatamente "osserva", e che non ha quasi più bisogno di "forza" per imporsi. La limitazione del gesto "altro" impone tacitamente (o meglio, suggerisce) il concetto che esista GIA' un modello comportamentale cui rifarsi.


E questo è un aspetto metabolizzato da troppe persone ormai, viene vissuto di conseguenza come una piccola particella "del normale". Il grande fratello si svolge in una casa? Non credo, se provate ad alzare gli occhi ogni tanto noterete che ai soffitti le telecamere sono raddioppiate in nome della cosidetta sicurezza; persone possono essere trascinate in una cella per la cosidetta sicurezza "collettiva", torturati e maltrattati perchè non rientrano in quel range comportamentale a cui rifarsi. Il potere vince perchè gli permettiamo di vincere.
A tal proposito suggerisco un libro su questo argomento: http://www.ibs.it/code/9788838475207/chomsky-noam/democrazia-del-grande.html.
Inviato il: 10/12/2009 12:31
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  •  florizel
      florizel
Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#62
Sono certo di non sapere
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Qui, un video sul secondo sit-in tenuto a Vallo durante l'interrogatorio degli imputati per la morte di Franco.
C'è un'intervista all'editore Galzerano che sottolinea quanto le responsabilità finora addebitate solo al personale medico vadano estese anche a chi ha emesso ingiustamente quel TSO.

Intervista a Grazia, nipote di Franco, alla quale è stato impedito di fare visita allo zio durante il ricovero.

Su "Il Fatto" di oggi, a pag. 9, sono state pubblicate foto che mostrano i profondi segni di contenzione che Franco aveva su polsi e caviglie durante e dopo la contenzione. Purtroppo non è possibile reperirle nel web, a meno che l'edizione non sia poi disponibile in rete in seguito.

Stesse foto si possono trovare su "Il Mattino", edizione di Salerno, a pag. 53, dopo le 14.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 13/12/2009 11:43
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  •  florizel
      florizel
Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#63
Sono certo di non sapere
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Ricevo ed inoltro la lettera che Vincenzo Serra, cognato di Franco Mastrogiovanni, ha inviato a Silvia D'Onghia de "Il Fatto", in relazione all'articolo pubblicato oggi sul quotidiano.

"Gent.ma d.ssa D'Onghia, sono Vincenzo Serra , il cognato di Francesco Mastogiovanni.

L'articolo su "Il Fatto Quotidiano" di oggi (13/12/2009) è qualcosa di SCONCERTANTE sia per le foto pubblicate - con i segni visibili della contenzione fisica (che si è aggiunta a quella farmacologica) - e sia per il pensiero ivi espresso da Vincenzo Iurillo.

Nonostante la pubblicazione delle foto con i segni della tortura cui è stato sottoposto Francesco, il giornalista de "Il Fatto Quotidiano" nell'articolo di oggi, riporta stranamente ed esclusivamente la tesi difensiva degli indagati che mira a confutare la perizia disposta dal P.M. circa l'ora e la causa della morte.

NON UN CENNO alle dichiarazioni della nipote Grazia Serra (figlia di chi scrive) che si è recata presso il reparto per far visita allo zio e del comportamento tenuto nei confronti dal medico di turno. Segnalo il link con il video dell'intervista ( Grazia viene intervistata nella seconda parte del video). http://www.youtube.com/watch?v=nnjzcldXOvY&feature=player_embedded

Assieme a Grazia c'era anche il fidanzato ed entrambi hanno riferito al PM.
E dall'articolo, sia pure in modo discreto, sembra che i familiari abbiano abbandonato Francesco nel reparto a differenza di altri familiari che sono ripresi dal video.
In quel reparto per i primi due o tre giorni non fanno entrare nessun parente. E' una prassi invalsa e dimostrabile.

NON UN CENNO al fatto che la contenzione cui è stato sottoposto Francesco -all'ingresso ore 13 circa di sabato 31 Luglio e fino alla scoperta della sua morte ore 7,30 del 4 Agosto 2004- non è stata autorizzata per iscritto dal responsabile del reparto, non è stata annotata sulla cartella clinica, non è stato effettuato alcun monitoraggio come prescrivono le linee guida.
Per queste ultime, ogni 15, 30 minuti devono essere oggetto di monitoraggio le funzioni vitali del degente sottoposto a contenzione e di tale monitoraggio deve restare documentazione. L'assenza di tali atti e comportamenti è un FATTO GRAVE come afferma lo psichiatra del Fatebenefratelli di Milano, dr. Claudio Mencacci in un'intervista rilasciata a corriere.it qualche giorno dopo la morte di Francesco.

Vi segnalo il link e vi prego di ascoltare la parte finale dove il medico psichiatra Claudio Mencacci si riferisce al caso concreto e il dr. Mencacci certamente non ha ricevuto alcun incarico o compenso da parte della famiglia per quell'intervista! http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a0ad6-6216-4e10-abfe-f4f6959487fd&vxChannel=Dall%20Italia&vxClipId=2524_cc74acb2-8da6-11de-ac5b-00144f02aabc&vxBitrate=300

Quello che più ci addolora è il fatto che Il Fatto Qutidiano abbia pubblicato le foto con i segni visibili della tortura assieme all'esposizione della tesi difensiva degli indagati. Come comitato siamo rimasti sconcertati e sorpresi. E' come se nel caso Stefano Cucchi con la pubblicazione delle foto di Stefano martoriato fosse stata riportata soltanto la versione dei responsabili della morte del povero Stefano.
Eppure Vincenzo Iurillo era in possesso di documentazione giudiziaria riguardante altri casi di morte avvenuta in quel reparto e che si sono conclusi con l'archiviazione.
Ci auguriamo che Il Fatto Quotidiano (quotidiano che il prof. Giuseppe Tarallo - autorevole componente del nostro comitato - legge per primo ogni mattino) - dopo i coraggiosi articoli del 17, 18 e 19 novembre 2009 non sposi definitivamente la tesi degli indagati, ma in tal caso almeno non siamo pubblicate le foto con i segni della tortura subita per quattro giorni da Francesco.

Noi come comitato contineremo perchè Francesco ottenga giustizia e MAI PIU' (come abbiamo scritto nello striscione dei nostri sit-in) La prego di capire il mio stato d'animo.

Cordali saluti Vincenzo Serra (cognato di Francesco)"
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 13/12/2009 22:05
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  •  florizel
      florizel
Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#64
Sono certo di non sapere
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Finalmente una buona notizia, che fa ben sperare:

Morte Mastrogiovanni, interdetti 6 medici e 8 infermieri a Vallo della Lucania.

A parte segnalare che di questa notizia si trova traccia solo in pochi siti e blog (tra cui quello dell'AIPSI, il che significa che i colleghi dell'oste sarebbero pronti a giurare che il suo vino era buono...), preciso che si tratta, per il momento, di ordinanza di misura cautelare interdittiva per 2 mesi, quindi ancora nulla di definitivo.

Ciò nondimeno, se si pensa dentro a quale botte di ferro si trova il personale sanitario in merito alle tante responsabilità, questo pare un iniziale passo in avanti nell'accertamento della verità.

Leggiamo anche che tra le accuse c'è quella del sequestro di persona, il che, oltre alla contenzione arbitraria, lascia sperare che ci siano i presupposti per estendere gli atti accusatori e le responsabilità anche a chi ha emesso ed eseguito il TSO.

In ogni caso, per il Comitato Verità e Giustizia per Franco è una prima, piccola vittoria. Da NON prendere come un "contentino".

Aggiorno con altri link:

Muore in reparto psichiatria Interdetti medici e infermieri.

Morte di Mastrogiovanni Francesco - Notificate 14 ordinanze d'interdizione dalla professione medica e di infermiere.

E ancora: diversi componenti del comitato "verità e giustizia per Franco", come l'ex presidente del Parco Giuseppe Tarallo, parlano di un sequestro di persona, riferendosi alle modalità di esecuzione del Tso, al modo con cui Mastrogiovanni fu braccato, sedato e portato in ospedale.

Ed ora, andiamo avanti.
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Inviato il: 22/1/2010 17:52
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Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#65
Ho qualche dubbio
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Ho trovato altre pagine che danno la notizia dell'interdizione di medici e infermieri. Non ci sono quotidiani nazionali, ma penso sia da considerare che, anche se in piccolo, la voce si stia diffondendo. Nelle pagine di google che segnalo, oltre alle testate segnalate da te, florizel, ci sono altre "testate" varie.

Serie di link

Altra serie di link
Inviato il: 23/1/2010 4:03
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  •  florizel
      florizel
Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#66
Sono certo di non sapere
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Aggiorno riportando notizia dell'iniziativa prevista per il 4 febbraio a Vallo della Lucania, o a Castelnuovo: una conferenza stampaper illustrare i risultati del processo, le motivazioni delle pene inflitte ai responsabili, e l'intento di continuare con la battaglia di civiltà.

Lascio per il momento un po' link:

Ti ricordi di chi è morto e vive dietro a un Muro?

A questo link, l'intervista al legale di famiglia, Caterina Mastrogiovanni.

Chiuso il reparto di psichiatria ove è morto Francesco Mastrogiovanni.

Qui invece sono riportati i link di alcune testate che hanno trattato l'argomento.

Segnalo che durante la presa visione del video da parte della magistratura, è stato possibile risalire anche agli abusi perpetrati contro un altro paziente che si trovava nella stessa stanza di Franco: Giuseppe Mancoletti.

Quello che viene riportato dalla magistratura nei documenti giudiziari è di una portata raccapricciante.
Risulta chiaro non solo come quella della contenzione sia una pratica abituale, ma anche con quanta leggerezza venga applicata.

Per il momento non trovo parole sifficienti o sufficientemente idonee a descrivere la vicenda.

Lascio a chi leggerà ed ascolterà trarre leproprie considerazioni.
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Inviato il: 27/1/2010 14:33
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  •  Dusty
      Dusty
Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#67
Dubito ormai di tutto
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Tratto da un articolo del corriere del mezzogiorno.

Il giudice: era una corsia lager

SALERNO - «Basti pensare solo al dolore che deve aver cagionato alla vittima il continuo strofinio delle fasce di contenzione sulla ferita che aveva al polso sinistro, profonda fino alla carne viva».

L’ordinanza del gip di Vallo della Lucania, Nicola Morrone, è spietata quanto le accuse che la Procura muove ai 14 operatori sanitari indagati per sequestro di persona, morte o lesioni. L’immagine di Francesco Mastrogiovanni che viene fuori sia dalle riprese filmate della videocamera dell’ospedale che dal provvedimento giudiziario è quella di «un uomo sofferente e in palese difficoltà respiratoria», morto sì per edema polmonare, come risulta dalla cartella clinica sequestrata, ma «connesso allo stato di forzata immobilità al quale era costretto».

L’immagine, invece, che viene fuori del reparto di psichiatria dell’ospedale San Luca assomiglia a un campo di concentramento dove «è prassi trattare così i pazienti». La figura dei medici, infine, viene quasi sconsacrata: «le condotte abusive erano poste in essere confidando nella difficoltà di disagio sociale dei pazienti e nella possibilità di invocare una loro scarsa credibilità, perché affetti da malattie psichiatriche». Invece, i filmati parlano chiaro.

Mastrogiovanni, così come un altro paziente G. M, sarebbe stato legato al letto per tutto il periodo di degenza «anche se non aggressivo. Né veniva alimentato o fatto bere».

Per il gip, Mastrogiovanni non rifiutava il cibo, né le cure mediche, né tantomeno le iniezioni, come invece verbalizzato nella cartella clinica dell’ospedale. La magistratura ricostruisce gli ultimi giorni di vita dell’insegnante. Alle 12.15 del primo agosto, Mastrogiovanni arriva in ospedale con l’ambulanza e adagiato sul letto del reparto. «Fino alle 12.41 è cosciente, non appare aggressivo — si legge nell’ordinanza di sospensione di medici e infermieri — e alle 12.45 si sottopone a trattamento dei sanitari facendosi iniettare una siringa intramuscolo. Alle 12.55 è così tranquillo che si prepara da solo il letto e mangia il cibo fornito dall’ospedale.

E’ l’ultima volta che gli sarà consentito di alimentarsi, poiché alle 13.08 si adagia sul letto e rimane tranquillo fino al momento in cui gli saranno applicate le fasce di contenzione. Da quel momento non sarà più slegato, né gli saranno forniti acqua e cibo, e ciò fino al momento della sua morte». In una «sconcertante sequela di abusi» conclude il gip. Angela Cappetta
_________________
"Tu non ruberai, se non avendo la maggioranza dei voti"
-- Dal Vangelo Secondo Keynes, Capitolo 1, verso 1.
Il portico dipinto
Inviato il: 3/2/2010 16:30
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  •  florizel
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Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#68
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Grazie per questo aggiornamento, Dusty.

L'ordinanza del GIP ha messo in lucel a pratica sistematica di quella che è una vera e propria tortura.

Il video dei giorni passati da Franco in ospedale lo è per tutti noi che difendiamo la dignità umana, e che ripudiamo ogni tipo di coercizione.

Una cosa importante, è che nel testo dell'ordinanza interdittiva del GIP si legge anche (oltre alla compilazione di cartella clinica falsa) che la contenzione è risultata del tutto illecita, poichè il "paziente" non presentava alcuna aggressività o pericolo per se stesso e per gli altri.

Franco si era, appunto, sottoposto volontariamente alla somministrazione di un sedativo, e solo dopo essersi addormentato è stato legato al letto.

Dal video è risultato che nella stessa stanza d'ospedale in cui è morto Franco, un altro paziente è stato tenuto arbitrariamente legato.

Nell'ordinanza del GIP. tra l'altro, si prefigura anche il reato di sequestro di persona.

A questo link è possibile seguire un dibattito sulla vicenda.
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Inviato il: 20/2/2010 11:39
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  •  florizel
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Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#69
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Col il sostegno statutario di Iniziativa antipsichiatrica, il comitato si costituirà parte civile per l'accertamento delle responsabilità non solo relative alla struttura ospedaliera dove è morto franco, ma anche in relazione all'emissione stessa dell'obbligo di TSO da parte delle figure istituzionali che ne hanno ordinato l'attuazione.

Vogliamo Verità anche per fatti è responsabilità fuori dal reparto.

Questo video contiene immagini forti, devo segnalarlo per chi non riuscisse a reggerle.

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Inviato il: 20/2/2010 11:54
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  •  florizel
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Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#70
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Inviato il: 20/2/2010 14:43
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  •  Calvero
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Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#71
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le prigioni non hanno senso, mai lo avranno
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Inviato il: 21/2/2010 3:02
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Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
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le prigioni non hanno senso, mai lo avranno

Per chi detiene il potere e la vita degli individui nelle mani, le prigioni servono anche a marchiare chi trascende non le regole comuni, ma le regole del sistema. Gli ospedali psichiatrici sono uno degli strumenti idonei a tracciare una linea di separazione tra ciò che è "lecito" e ciò che non lo è.

Il caso di Mastrogiovanni è emblematico, in questo senso.

"SE NON C’E’ LA FINESTRA DI UNA QUESTURA A DISPOSIZIONE, PER UCCIDERE UN UOMO LIBERO VA BENE ANCHE IL LETTO DI CONTENZIONE DI UN OSPEDALE PSICHIATRICO…"

Aggiorno con due articoli in merito allo sviluppo della vicenda.

Direttore sanitario: c'era "un motivo ben preciso" che giustificava il Tso.

"Finalmente qualcuno parla, anche se le dichiarazioni del direttore sanitario dell'ospedale ci lasciano sconcertati". Così Giuseppe Tarallo, presidente del Comitato "Verità e Giustizia per Francesco Mastrogiovanni", commenta le dichiarazioni rilasciate qualche giorno fa da Pantaleo Palladino, il direttore sanitario del "San Luca" di Vallo della Lucania, che in un'intervista aveva detto: "Non ho visionato le registrazioni del ricovero di Mastrogiovanni, nè conosco il materiale esaminato dai periti.

Ma nessun paziente o suo familiare si è mai lamentato del lavoro svolto nel reparto di psichiatria. Mi è capitato più volte di recarmi nel reparto in questione. Mi sono ritrovato di fronte a pazienti in giro liberamente per le stanze e piuttosto vivaci.

Il reparto era praticamente distrutto, con finestre divelte e porte rotte. Quindi non tutti i pazienti venivano legati a letto. Se Mastrogiovanni era stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio, doveva esserci un motivo ben preciso."


Il motivo per cui Franco avrebbe necessitato della contenzione non ha nulla a che vedere con danni (ipotetici) apportati da altri.

Questa gente si permette di aggrapparsi a queste ed altre menzogne, e lo farà finchè ci sarà l'intoccabilità delle istituzioni che copre loro le spalle.

L'altro link riguarda altre violenze che sono state denunciate su quel blog.

La dimora del tempo sospeso.
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Inviato il: 12/3/2010 18:20
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  •  florizel
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Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#73
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Ricevo una mail da Vincenzo Serra, nella quale viene data notizia della partecipazione della famiglia Mastrogiovanni alla puntata di "Mi manda RAI 3" di stasera.

La famiglia è in studio per chiedere giustizia.

Personalmente ritengo che la scelta di partecipare alla trasmissione possa rivelarsi utile solo alla diffusione della notizia. Circa gli eventuali effetti sulla causa giudiziaria in corso, se è vero che una maggiore diffusione equivale ad una più diffusa indignazione, è anche vero che chi è penalmente coinvolto e perseguitato si sentirebbe in diritto a difendere con più forza la propria immagine. Il risultato, dato il mezzo ingannevole (la TV) rischia di essere un ingarbugliamento poco chiaro dell'intera vicenda.
Staremo a vedere.

Intanto il blog del comitato è stato aggiornato con altre pagine:

Giustizia per Franco.
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Inviato il: 9/4/2010 10:21
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Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#74
Sono certo di non sapere
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.....RAI3....

Mai vista tanta gente insieme arrampicarsi sugli specchi.

Su questo caso pende qualcosa di troppo grosso.

RIESCONO ANCHE METTERE IN DUBBIO LE IMMAGINI DEL VIDEO


e poi si gira pagina, e parliamo della mensa nelle scuole, lasciando lì i parenti di Mastrogiovanni come dei mendicanti. Insultati e, fondamentalmente, diffamati, ancora una volta.

viva l'Italia
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Inviato il: 9/4/2010 21:52
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Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#75
Ho qualche dubbio
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Una persona, se la si sbatte fuori di casa malamente, con menzogne e scuse meschine, e accusandola pesantemente, in modo grave e infondatamente, corre il serio e grosso rischio di finire dritta dritta in un TSO.
Questo già per la situazione oggettiva in sé, nel senso che se la persona non ha, in quel momento, un posto dove andare, non può far altro che girovagare senza meta di qua e di là intontito e confuso.
Se a ciò si aggiunge l'ennesimo tradimento e l'ennesima pugnalata alle spalle, il quadro diviene estremamente rischioso. Ci vuole poco tempo per entrare in stato confusionale e balbettare e farfugliare senza senso.
Oltre a ciò, la persona per la rabbia può dare in escandescenze, o può crollare e piangere, ecc.
Insomma, si possono facilmente verificare almeno una di queste situazioni, e ne basta una per beccarsi un bel TSO.

Certe persone farebbero molto meglio e farebbero molti meno danni se si occupassero d'altro, finendola con l'ostinazione di voler a tutti i costi far credere a chi le legge che esse, anche estemporaneamente e di sfuggita, sono contrarie a certi metodi.
Il dire che è stato l'altro a dire una specifica cosa che invece proviene esclusivamente da noi, è tipico degli psichiatri e delle psichiatre, e come ho sempre detto, non è necessario avere il pezzo di carta per essere psichiatra. Difatti, psichiatra è chiunque abbia la mentalità psichiatrica e la mette in atto stringendo sempre più la morsa.

Certe persone la smettano e si occupino di altro, che di aguzzini nelle strutture ce ne sono già in sovrabbondanza.
Che se ne vadano a giocare a palla avvelenata, andatevene a giocare a palla avvelenata, e toglietevi di mezzo.

http://www.reset-italia.net/2010/04/09/legittimo-impedimento-per-dritto-e-per-rovescio-a-lenvers-a-lendroit/

Facile indignarsi, vero?
Inviato il: 10/4/2010 1:57
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#76
Sono certo di non sapere
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Da Fleed / Umon
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L'elemento grave è stato che comunque... l'intervallo televisivo è stato circoscritto senza approfondire altri fattori. Di corsa. Come le altre questioni che andavano in scaletta. Sul termine <<anarchia>> avranno messo un veto da paura ai familiari, non oso nemmeno immaginare. Ma non è tutto.

Nonostante il conduttore abbia palesemente sottolineato più volte, la fallacia e i voli pindarici degli avvocati e del direttore responsabile a l'epoca dei fatti, il tutto si è chiuso con un lapidario e schifoso trattamento nei confronti dei parenti. Se io ero lì al posto della nipote, di fronte a simili cinismi di quattro burocrati di merda, mi sarei alzato e gli avrei sputato in faccia, brutti figli di puttana.

Avvocati che non parlavano correttamente l'italiano. Ma ci rendiamo conto. Un episodio talmente GROTTESCO in certi passaggi, che sembrava di vedere i momenti più impietosi di Fantozzi. Dio santo. Schifose contorsioni ed eufemismi per difendere una cosa tanto lampante. Una vomitevole diplomazia iperbuonista per dire quanto sono "vicini" al dolore delle vittime e nel frattempo le umiliano con il politichese e la paura della poltrona che gli scotta sotto il culo. Ri-figli di puttana.

Lo scandalo è che per un fatto del genere dove lo STATO uccide un libero cittadino e lo TORTURA vi dovevano già essere trasmissioni televisive e Porta-cazzo-a-Porta di VespaVespino ogni mese.

Qui c'è in gioco la S-Fondatezza di una "Legge" che dà un potere inaccettabile in mano a istituzioni che nella maggioranza hanno un livello di professionalità tale che veramente, con le debite proporzioni, il Medioevo era molto più civile.

Quei figli di Puttana bastardi di merda hanno avuto sotto gli occhi un uomo torturato, fondamentalmente seviziato, assassinato, e hanno avuto la faccia di merda di parlare di quella vicenda come parlassero di un cane investito da un automobile.

Non credo che riusciranno a spuntarla i parenti, se non con un contentino. Il precedente che si creerebbe sarebbe troppo pesante.

Fossi un parente non avrei potuto avere il sangue freddo di quelle donne. Ma avete visto i loro visi? il loro senso di impotenza? e quei fottuti burocrati che giocavano a farsi belli con le parole..

Sacco & Vanzetti dovranno rigirarsi nella tomba ancora per molto tempo... ma verrà il giorno...

...una bella cura come in <<un borghese piccolo piccolo>> a ognuno di loro.
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Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#77
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Sabato 24 Aprile Stazione Leopolda Pisa a partire dalle ore 16

Verità una, Giustizia nessuna

Niki Aprile Gatti, Manuel Eliantonio, Marcello Lonzi, Francesco Mastrogiovanni, Riccardo Rasman, Giuseppe Uva, Stefano Frapporti, Aldo Bianzino, Simone La Penna, Bledar Vukaj.

Morti per mano di uomini in divisa al servizio dello Stato. come Carlo Giuliani, Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi

Ci sembra importante fare una corretta informazione su cosa veramente è successo per far si che queste violenze non possano più accadere. L'obbiettivo dell'iniziativa è di far raccontare a tutti i familiari la loro storia, allargando allo stesso tempo il discorso ai vari contesti (repressione, carcere, immigrazione, manicomi) che emergono dalle diverse vicende.

I FAMILIARI INCONTRANO LA CITTA'
Diamo voce ai familiari delle vittime delle forze dell'ordine e delle istituzioni.

SABATO 24 APRILE 2010 a Pisa
c/o Terrazza Leo Caffè alla stazione Leopolda in p.zza Guerrazzi.

a partire dalle 16.00 incontro dibattito

a seguire dalle 19.00 aperitivo e buffet

ZONE DEL SILENZIO:

Associazione Aut Aut
Collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud
Collettivo Aula R
Coordinamento antifascista antirazzista pisano
Guppo discussione carcere
Osservatorio antiproibizionista-Canapisa Crew
Inviato il: 20/4/2010 16:11
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Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#78
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Vincenzo Serra - Domenica 2 Maggio 2010 dalle ore 19
Hostaria “Il Brigante” Via Fratelli Linguiti 4, Salerno

-Presentazione del libro “Il sopravvissuto - cronache di sofferenze” e del DVD “Quando la dignità diventa follia”
con l’autore Sabatino Catapano

-Presentazione del “Comitato Verità e Giustizia per Francesco Mastrogiovanni”
i...ntervengono Vincenzo Serra (Fondatore) e Giuseppe Tarallo (Presidente del Comitato)

Stand libri e materiali di controinformazione su carcere e psichiatria

A seguire cena sociale a sottoscrizione

“L’intento è la volontà di denuncia forte e radicale contro ogni forma
di potere che con le sue strutture totali impone un sistema di
controllo,di repressione, di annientamento psicofisico per
distruggere chi si oppone a questa società-prigione: in particolare gli individui che si
ribellano all’imposizione, allo sfruttamento, all’alienazione, tutti quelli
che rifiutano il bavaglio per poter gridare forte il proprio dissenso, la propria
rivolta, rivendicando il diritto alla vita nella sua pienezza armonica,
gioiosa,umana, fraterna e solidale.”
Dall’introduzione del libro “Il Sopravvissuto—cronache di sofferenze” di Sabatino Catapano

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GIUSTIZIA PER FRANCESCO
Domani alle 19.00
SALERNO - IL BRIGANTE

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Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#79
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Francesco Mastrogiovanni, ucciso dalle istituzioni. L’Italia dei soprusi.

STORIA DI UNO SVENTURATO GRANDE, GROSSO E FRAGILE UOMO

La storia di Francesco Mastrogiovanni sta facendo il giro in tutta la nazione, grazie anche al comitato fondato da suo cognato – Vincenzo Serra – ed è stata raccontata per la prima volta in televisione dal programma: Mi Manda Rai 3, condotto da Andrea Vianello.

La giustizia si sa, non appartiene a questa terra, ma di certo è che alla società moderna pare appartenere il germe dell’ingiustizia. L’ignavia e l’indifferenza sono concusse con il male e il male assoluto si nutre nei seni del bene. La storia di Francesco Mastrogiovanni si svolge in un ospedale del sud Italia, gli ospedali rappresentano il bene per moltissime persone, così non è stato per questo sventurato signore che è morto nel completo abbandono, nella totale indifferenza di coloro che nel “bene” di un ospedale operano e dovrebbero contribuire alla sanità degli individui. Nel caso di Masrtogiovanni non si parla di malasanità, ma del male che l’indifferenza può rappresentare fino a portare un uomo ad una delle più penose morti. I fatti si sono svolti a Pollica in provincia di Salerno, era 31 luglio del 2009 quando sulla spiaggia di un camping del paese si vede correre un uomo grande e grosso con dietro Carabinieri ed infermieri. L’uomo si getta in acqua rifiutandosi per diverse ore di uscire e di consegnarsi alle autorità. Nei confronti di Francesco era stato emanato un ordine di condizionamento in TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio riservato a malati di mente che danno in escandescenze o risultano essere pericolosi per sé stessi e per gli altri). La richiesta di messa in TSO proveniva dal Sindaco di Pollica, il contenuto delle motivazioni ancor oggi non appare proprio chiaro. Pare che degli uomini del corpo dei Vigili Urbani di Pollica e del Comando dei Carabinieri del medesimo posto, l’avessero visto sfrecciare con una Fiat Punto Bianca per le strade del paese verso le undici e trenta della sera precedente, ossia poche ore prima che arrivasse l’ordine che stavano eseguendo, mentre conduceva la sua auto contromano a tutta velocità urtando un’altra macchina che sostava in prossimità di un distributore di benzina. Ancora oggi non si capisce bene perché invece di un procedimento giudiziario con tanto di multa e di arresto, si è proceduto al trattamento obbligatorio presso l’ospedale di Vallo della Lucania, nessun incartamento, nessun parametro accettabile suggeriscono il motivo di tale scelta. Oltre alle testimonianze dei Carabinieri e dei Vigili Urbani, in fase di indagine si è tentato di risalire a qualche altro testimone, ma nessuno di coloro che erano presenti al momento in cui Mastrogiovanni è stato visto passare con la sua auto mettendo a repentaglio la sua e l’altrui vita secondo la versione ufficiale, ha confermato tale versione. Il verbale a carico di Francesco cita: “ore 23,30 circa del 30 luglio 2009, percorre l’isola pedonale a forte velocità creando panico tra i residenti e i villeggianti e, quindi, producendo un allarme sociale con pericolo per l’Ordine e la Sicurezza”, verbale redatto dalla Polizia Municipale di Pollica. Nonostante Francesco Mastrogiovanni avesse mostrato in passato dei disturbi comportamentali, prontamente curati e tenuti sotto controllo, quella sera alcuni testimoni hanno riferito di averlo visto sì commettere l’infrazione in paese, ma di certo non a folle velocità mettendo a repentaglio vite umane, bensì pareva che procedesse adagio e che appena possibile si fosse rimesso in carreggiata uscendo dalla condizione di infrazione stradale. A seguito di questo episodio e delle testimonianze riportate dagli uomini della pubblica sicurezza, nei confronti di Mastrogiovanni veniva emanata il giorno dopo, ossia il 31 luglio 2009, un’ordinanza di condizionamento in TSO. Tale ordinanza è stata deliberata dal Sindaco di Pollica, il quale in più di un’occasione probabilmente tentando di uscire dall’impasse, ha dichiarato di essere stato pregato da alcuni familiari dello stesso Francesco di procedere a questo tipo di trattamento. Versione puntualmente smentita da tutti i familiari in questione. E dunque: Chi ha voluto il TSO per Francesco? Pare proprio che sia stato il Sindaco in persona sulla base delle testimonianze di Carabinieri e Vigili Urbani. Non coesisteva nessun altro tipo di elemento che potesse far sì che questa ordinanza venisse eseguita in tempi così rapidi, pure la proprietaria del campeggio presso cui Mastrogiovanni trascorreva le sue vacanze, nel quale soggiornava proprio in quei giorni, non riesce ancor oggi a darsi una spiegazione esauriente dell’accaduto, confermando in più di un’occasione e pubblicamente che Francesco non aveva mai in quel periodo, mostrato segni di squilibrio comportamentale o come citato dalla cartella clinica che: “da circa una settimana il paziente manifestava una recrudescenza sintomatologica caratterizzata da innalzamento patologico del tono dell’umore , irascibilità, comportamenti aggressivi eterodiretti e vagabondaggio”. Nessuno dei conoscenti e dei testimoni che condividevano il camping con Mastrogiovanni ha mai confermato tali comportamenti da parte sua. Venivano dunque a mancare tutti gli elementi indispensabili per giustificare il condizionamento in TSO di Francesco Mastrogiovanni, eppure l’ordinanza è stata emanata ed eseguita. Francesco vedendosi tallonato dai Carabinieri e dai Vigili Urbani, cercava quindi rifugio presso il camping in cui era ospite e in cui in molti lo conoscevano bene. Non sentendosi al sicuro nemmeno lì, correva verso la spiaggia buttandosi in acqua e rifiutandosi di uscire nonostante le insistenze degli uomini delle forze dell’ordine. Veniva perseguitato per aver procurato un “Allarme Sociale” che in molti sono pronti a giurare che non aveva mai causato. Francesco conosceva già l’ospedale di Vallo della Lucania e le sue ultime parole furono: “Se mi portano lì, non ne esco vivo”. Il mare pareva gli stesse dando la protezione che cercava, ma alla fine si convinse a costituirsi nelle mani dei sanitari e dei pubblici persecutori. Francesco Mastrogiovanni veniva chiamato “Il maestro più alto del mondo” dai suoi alunni e dai suoi amici, rispettato da tutti benché l’esistenza lo avesse profondamente provato nell’animo più di una volta, lasciando in lui segni indelebili, ma mai e poi mai è stato un pericolo per gli altri. Ciò non è bastato a salvargli la vita, a riscattarlo delle sofferenze patite e dalle cicatrici che portava impresse nel cuore. E’ bastata un’ordinanza ad annientare un grande, grosso e fragile uomo, ordinanza tra l’altro basata su di una infrazione stradale che poteva e doveva sì essere punita semmai con un procedimento penale e una multa, ma allora: perché proprio l’ordine di porlo in TSO? A questa domanda nessuno ha mai dato una risposta. Consegnatosi alle autorità e ai sanitari, Mastrogiovanni è stato immediatamente sedato al punto tale che nel giro di pochi minuti perdeva ogni tipo di reattività e poteva essere così condotto all’ospedale di Vallo della Lucania al fine di poter eseguire il trattamento sanitario obbligatorio che era stato richiesto. Entrava dunque in quell’ospedale del quale aveva – e a ragione – notevolmente timore, sedato farmacologicamente da qualsivoglia intemperanza, veniva portato nella camera del reparto psichiatrico a lui destinata, gli veniva servito il pasto e poi di nuovo ancora una volta sedato. Non appena addormentato, gli infermieri lo legavano al letto in un momento di sua completa incoscienza. Naturalmente i sedativi hanno un effetto temporaneo e quindi Francesco dopo qualche ora si risvegliava ed iniziava ad agitarsi. Al programma di Mi Manda Rai 3, sono state fatte vedere delle immagini girate dalla telecamera a circuito chiuso relativi alla camera in cui era degente Mastrogiovanni e da quelle immagini si può evincere con estrema facilità lo stato di totale abbandono in cui versava il paziente, il quale probabilmente a causa del caldo, è stato anche completamente denudato dagli infermieri e al quale fu posto un pannolone per le sue funzioni fisiologiche in quanto probabilmente lo stato di agitazione di Francesco era tale da non consentire altri interventi a margine di questo. Il TSO per lo sventurato maestro, era stato stabilito nell’ordine di 7 giorni dalla data del ricovero, ma un qualunque trattamento di questo tipo contempla visite accurate, controlli sulla salute anche fisica del paziente, accorgimenti necessari per la sua cura e la sua igiene personale; tutte questioni evidentemente baypassate nel caso del Mastrogiovanni, il quale per ben 80 ore è stato lasciato completamente solo, senza acqua né cibo e con soltanto una flebo ad alimentarlo o a sedarlo. Tutte le relative condizioni che ne sono pervenute hanno fatto sì che il povero maestro della provincia di Salerno, iniziasse a stare seriamente male e nonostante le telecamere a circuito chiuso che potevano evidentemente far comprendere la gravità delle sue condizioni di salute se solo ci fosse stato qualcuno con il cuore di un uomo e non di una bestia a guardarle, potevano far sì che qualcuno intervenisse per cercare di salvargli la vita. Ma così non è stato. Per 80 ore Francesco Mastrogiovanni è stato lasciato legato in TSO senza ricevere le necessarie attenzioni da parte del personale medico e sanitario dell’ospedale. Neanche il rinvenimento di una pozza di sangue che proveniva dalla lacerazione di un braccialetto che Francesco portava al polso e che con il violento sfregamento contro le fasce a cui era stato legato nel letto a causa del suo agitarsi continuo, gli aveva ferito la pelle fino a farla sanguinare copiosamente, ha impietosito il personale almeno per poterlo medicare. L’unica pietà che c’è stata è pervenuta da una inserviente che si è affrettata a lavare il sangue caduto per terra. Mastrogiovanni al momento del ricovero non presentava nessun disturbo fisico, era sano sotto questo punto di vista, ma le condizioni disumane in cui era stato relegato grazie al TSO e alla noncuranza, lo hanno ucciso ed è morto nel completo, totale abbandono. Da referto medico, la causa della morte è da imputarsi ad Edema Polmonare, causato dal condizionamento a cui era stato sottoposto. Durante i giorni del ricovero, sua nipote – Grazia Serra – la quale aveva con lui un rapporto davvero speciale, si era recata più volte a trovarlo presso il reparto di Psichiatria dell’ospedale di Vallo della Lucania, ma tutte le volte le è stato risposto che non poteva vederlo e che suo zio aveva bisogno di riposo. Così Francesco veniva tenuto solo, nudo e senza cure, legato ad un letto del reparto psichiatrico, negandogli pure la gioia di poter vedere un’ultima volta la sua nipote adorata. Le sue condizioni di salute fisica intanto andavano inesorabilmente peggiorando, fino alla notte fra il 3 e il 4 agosto 2009, in cui anche dalle immagini trasmesse dalle telecamere a circuito chiuso, si capiva che stava soffrendo in maniera immane, ma nessuno se n’è accorto, nessuno è intervenuto per capire cosa gli stesse accadendo. Le ultime immagini, ritraggono Mastrogiovanni completamente immobile con la bocca semi aperta, ormai morto. Una delle domande più frequenti che fa suo cognato Vincenzo Serra, è quella di chiedere il perché quando Francesco era ancora cosciente, non si è dato ascolto alla sua volontà di non essere rinchiuso nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Vallo della Lucania. Questa domanda ora saranno sicuramente in molti a farsela. I medici e gli infermieri si sono accorti del suo decesso solo 6 ore dopo che era avvenuto, hanno tentato un improbabile atto di rianimazione, ma naturalmente non c’era più niente da fare. Nel caso di Francesco Mastrogiovanni attualmente sono imputate 18 persone per i reati di: sequestro di persona, falso ideologico e morte come conseguenza di altro delitto, tra medici ed infermieri, tutti rinviati a giudizio immediato. La famiglia del Maestro più Alto del Mondo, non può e non deve darsi pace di questa vicenda finché non saranno stabilite le responsabilità della morte di un uomo che non aveva fatto del male a nessuno. La giustizia ora, non si può aspettare che arrivi da un altro posto, si deve cercare e trovare in questo mondo e in questo tempo, non si può più permettere che le istituzioni che dovrebbero rappresentare il “Bene”, uccidano le persone con l’ausilio di portatori sani del “Male”. Né più il male e neanche il bene, ma solo coscienza e giustizia possono cambiare lo stato delle cose. Se è questa la società che vogliamo, significa allora che non siamo più umani; se invece siamo ancora umani, non può essere questa la società in cui vogliamo vivere.

Fonte: http://www.mondoraro.org/2010/05/03/francesco-mastrogiovanni-ucciso-dalle-istituzioni-litalia-dei-soprusi/
Inviato il: 6/5/2010 8:21
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Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#80
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Il 27 maggio, a Roma, si terrà una Conferenza Pubblica del Telefono Viola.
Considerate le insormontabili difficoltà del poter fare il copia-incolla, le impossibilità di far pervenire in certi gruppi, ecc., i link contenuti nelle parole e il troppo tempo occorrente per riconvertire questi ultimi in url, per il Programma, i relatori, gli interventi, la sede, gli orari e quant'altro, rimando al post del Blog Ufficiale del Telefono Viola.
Natale Adornetto
http://telviolaroma.blogspot.com/2010/05/conferenza-pubblica-del-telefono-viola.html
Inviato il: 7/5/2010 17:41
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Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#81
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COMITATO VERITA’ E GIUSTIZIA

PER FRANCESCO MASTROGIOVANNI

MORTE O ASSASSINIO?

T.S.O. O SEQUESTRO?

CURA O TORTURA?

Alla vigilia dell’inizio del processo contro medici ed infermieri del reparto psichiatrico dell’ospedale di Vallo della L. ( 28 giugno 2010)

CONFERENZA – DIBATTITO

25 Giugno 2010 alle ore 10,30

presso Aula Consiliare ex Convento dei Domenicani VALLO DELLA LUCANIA in Via Luigi Rinaldi

SARA’ PROIETTATO IL VIDEO SULLA MORTE DI FRANCESCO

(se ne sconsiglia la visione ai bambini)

Partecipano:

Giuseppe TARALLO, Giuseppe GALZERANO e Vincenzo SERRA (Comitato Verità e Giustizia)

Caterina MASTROGIOVANNI (Avvocato)

Agnesina POZZI (Medico)

Pietro PALAU GIOVANNETTI (Presidente Associazione Avvocati senza Frontiere)

Girolamo DIGILIO (Vicepresidente UNASAM)

Antonio MANZO (Giornalista de Il Mattino)

Massimo ROMANO (Giornalista de Il Cilento)

Moderatore:

Gerardo RUSSO (Giornalista RETE7)

AVVISO

28 GIUGNO 2010 – 0RE 9,30

SIT-IN DAVANTI AL TRIBUNALE

di VALLO DELLA LUCANIA (SA)

Sito web: http://www.giustiziaperfranco.it – email: postmaster@giustiziaperfranco.it
Inviato il: 19/6/2010 20:57
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Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#82
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Per Francesco Mastrogiovanni, un compagno mai incontrato

Era quasi la metà di agosto del 2009 quando ho appreso della tragica morte di Francesco Mastrogiovanni, definito dai suoi alunni “il maestro più alto del mondo”. Ne ho dato notizia, ma senza fare commenti e notazioni e senza scrivere nulla di mio. Ciò perché, oltre ad essere scioccato per quello che avevo letto, volevo principalmente evitare due cose. La prima è quella che non mi andava di “farmi bello” e di essere visto come qualcuno che ci specula sopra. È anche fin troppo vero, purtroppo, che ci si disinteressa totalmente di tante questioni e poi si è tutti bravi a cavalcare l'onda della notizia del giorno, per poi scordarsi e disinteressarsi della specifica vicenda ed inseguire via via le altre notizie quotidiane per cavalcarle e per far vedere che diciamo la nostra, per far vedere che siamo “indignati”, che noi siamo “diversi”, che noi siamo “contro” le ingiustizie. La seconda cosa che mi son voluto evitare, era il risvegliarsi e il rinnovarsi dell'atroce e terribile sofferenza che mai potrà scomparire dal mio animo. Già era abbastanza, troppo, leggere ciò che avevano fatto a Francesco Mastrogiovanni. E scriverci qualcosa su, sarebbe stato scavare nel dolore acuto della ferita sempre aperta e che mai si rimarginerà. Evitavo quindi di scrivere e rimandavo sempre. Ora però, anche perché fra una decina di giorni, il 4 agosto, sarà passato un anno dalla morte di Franco, voglio dire qualcosa. E ci scrivo parlando della cosa più dolorosa, sconvolgente e devastante che mi sia mai capitata. Mi riferisco all'essere legato al letto, alla contenzione. Ho deciso di parlare della contenzione, della mia contenzione, perché soltanto chi l'ha subita sulla propria persona e sulla propria pelle può descrivere bene quale supplizio comporta l'essere legati ad un letto. Ho deciso di parlare della mia contenzione per far capire bene il supplizio subito da Francesco Mastrogiovanni.

“Mi portarono al pronto soccorso e qui decisero per il t.s.o., il trattamento sanitario obbligatorio, e cioè coatto. Mi piantonarono per qualche ora al pronto soccorso, e mentre mi trovavo lì provai a scappare uscendo dalla finestra del bagno, ma mi presero e mi riportarono dentro. Dopo mi condussero al reparto psichiatrico, e qui continuavo a dire che volevo andarmene e mi rifiutavo di prendere gli psicofarmaci e di fare la flebo. Psichiatri e infermieri andarono per le spicce (è la prassi abituale poiché quando una persona viene ricoverata deve essere riempita di psicofarmaci, se no non avrebbe “senso”, per loro, ricoverarla; il sequestrato deve essere riempito di psicofarmaci e qualsiasi maniera va “bene”) e aggreditomi mi legarono al letto. Legato, cominciai a sentirmi dilaniare dentro. E il pensiero degli effetti deleteri e sconquassanti degli psicofarmaci mi fecero (per provare a liberarmi) scuotere furiosamente; così furiosamente che il letto sobbalzando lasciò dei vistosi segni sul pavimento. Poi mi imbottirono di psicofarmaci, e cominciai a sentire quei veleni che agendo dentro di me mi rintronavano e mi scombussolavano integralmente. Vedevo la stanza girarmi attorno, e anche gli occhi iniziarono a roteare, come quando ci si trova in uno stato di fortissimo choc (era quella in effetti la mia condizione). Non capii più nulla e la mente mi si ottenebrò e mi si offuscò completamente; e fra il dormiveglia e il sonno, in una specie di stato comatoso, vedevo le immagini del film “Fuga di mezzanotte” e nella mia mente risuonava angosciante la frase “Ergastolo per cosa?????”. Infine mi addormentai. Fu come essere pestato a sangue come il protagonista di “Revenge”, e quando mi risvegliai ero BOCCHEGGIANTE e totalmente stordito. (Portare un Essere Umano al punto di essere boccheggiante, MORENTE, non è un tentato omicidio?). Svegliatomi nuovamente, venni slegato e mi alzai. Ero spossatissimo, imbambolato, senza forze, con la mente obnubilata e docile in un modo che al mio confronto una pecora era più di una tigre feroce. Trascorsi tutta la giornata in quello stato, e la sera, mentre stavo per andare a letto, due infermieri, sfondando non una porta aperta ma una porta inesistente poiché in quel momento anche un bebè di un mese avrebbe avuto la meglio su di me, piombarono alle mie spalle e mi sbatterono a faccia in giù sul letto, e mi dicevano (con la voce di chi si vuole sbranare il nemico e strappargli il cuore dal petto, con la tipica cadenza lenta e che prolunga le vocali): “Fermo, non ti muovere, hai capito che devi stare fermo? Non ti muovere”. Poi, scuotendomi e strattonandomi con forza, mi legarono nuovamente al letto. Dopo qualche minuto sentii il bisogno impellente e indifferibile di urinare e chiesi agli infermieri di slegarmi per poter andare in bagno. “Pisciati addosso!” mi gridarono con ferocia gli infermieri. Resistei finché potei, e poi dovetti urinarmi addosso, provando una profonda umiliazione. Nuovamente, per il fatto di essere legato, mi sentii dilaniare e dilacerare dentro; e quando mi somministrarono altri psicofarmaci, il tutto si ingigantì. Provai, nell’illusione di poter mitigare i danni, ad estraniarmi da me e a fare finta che quello che provavo non stesse succedendo a me, ma è perfettamente inutile chiudere gli occhi e girarsi dall'altra parte quando un camion che viaggia alla folle velocità di mille chilometri orari ti investe in pieno e ti fracassa tutte le ossa, e l’unica cosa di cui si rimane coscienti, in mezzo a quel frastuono di dolore, è il sentire che la vita, GOCCIA DOPO GOCCIA DI SANGUE, abbandona il tuo corpo”.

Ad oggi, ho subito 8 TSO (Trattamenti Sanitari Obbligatori), e tutte le volte sono stato legato al letto, anche per più di 24 ore. So bene quindi cosa vuol dire.

E so bene quanto di peggio ha provato Francesco Mastrogiovanni, che per più di 80 ore è rimasto legato ad un letto di contenzione di un reparto psichiatrico. Non potrò mai dimenticare la sua agonia mentre era inchiodato al letto, non potrò mai scordare la sua assurda morte.

Un Paese che vuol definirsi civile, non può permettere ciò, non può permettere che accada senza che poi prenda gli adeguati provvedimenti. E un Paese civile non può permettere che le persone vengano legate ad un letto. E quando parlo di Paese civile, non mi riferisco solamente alle istituzioni. Comodo questo paravento, no? Con Paese civile mi riferisco a tutte le persone che di una tal società fanno parte. Nel caso specifico, tutti gli italiani e tutte le italiane.

Perché finito il clamore di un momento, non finisce mica la contenzione e la sofferenza che questa causa a degli esseri umani.

Nei sit-in fatti per Francesco, campeggiava la scritta “E mai più”. Che mai più una persona debba morire in questo modo orrendo. Che mai più ci sia questa tortura, che mai più le persone vengano legate al letto. Tantissime persone, psichiatri e psichiatre in testa, dicono che la contenzione è terapeutica, che fa parte del piano terapeutico. Fa quindi bene, no? Dunque la tortura, qualcosa che sconvolge la mente e l'animo di una persona, farebbe bene, sarebbe terapeutica. Inevitabilmente sovviene quando Hitler disse che più è grande la menzogna e più facilmente verrà creduta, e difatti sono tanti, ma proprio tanti, i tromboni che parlano della contenzione come qualcosa di terapeutico.

È venuto il momento che tutte le persone del mondo dicano prima e concretizzino poi “E mai più”. Se questo ci fosse già stato, Francesco ed altre persone sarebbero ancora vive e molte altre non sarebbero mentalmente dilaniate per il resto dei loro giorni.

Ciao Francesco, compagno di sventura mai incontrato di persona. Ti assicuro che non avrei mai voluto conoscerti, che non avrei mai voluto sapere niente di te. E sai perché? Perché ho saputo di te e ti ho conosciuto attraverso la tua inaccettabile morte avvenuta dopo una lunghissima ed atroce agonia. Ecco perché avrei preferito non conoscerti, e magari, chissà, un giorno incontrarti.

Natale Adornetto – Psicologo antipsichiatra, membro del Comitato verità e giustizia per Francesco Mastrogiovanni, collaboratore e blogger del Telefono Viola.



http://senza-futuro.blogspot.com/2010/07/per-francesco-mastrogiovanni-un.html
Inviato il: 26/7/2010 15:17
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  •  effeviemme
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Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#83
Mi sento vacillare
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Un breve aggiornamento...

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Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera - S. Quasimodo.
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Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#84
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  •  florizel
      florizel
Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#85
Sono certo di non sapere
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Due anni di processo passati a chiedere giustizia per la morte violenta procurata a Francesco Mastrogiovanni, maestro cilentano, nonchè uomo mite e da tutti ricordato come "anarchico".

Certamente i testi giudiziari, e la stessa materia di cui trattano, non vanno oltre i confini di quello che è "comprovabile" all'interno del contesto processuale, ma guardando alle cose con sguardo ben più ampio e, se vogliamo definirlo così, articolato non si può accantonare l'ipotesi che viene fatta in merito a quella che appare una vera e propria esecuzione, soprattutto considerando la "banalità" delle cause che hanno portato alla morte Mastrogiovanni.

Ne fa un'indagine quanto mai verosimile (verosimile a chiunque "legga" la concatenazione tra le cose) Il Manifesto, articolo ripreso da Miccia Corta, di cui riporto uno stralcio in merito alla vicenda dei [/i]quattro anarchici del Sud.



"... Primi a non credere alla versione ufficiale e a porsi delle domande, Mastrogiovanni e Marini si mettono al lavoro per provare a rispondere alle due domande fondamentali sullo strano incidente: chi ha fatto sparire il dossier e le foto che i giovani avevano con loro prima che arrivassero i soccorsi, e perché.

Il sospetto è che l'attentato di Gioia Tauro avesse svelato loro l'intreccio tra destra eversiva e 'ndrangheta finalizzato a destabilizzare il sud Italia in preparazione del poi fallito golpe Borghese.
Ad avallarlo c'è una importante scoperta: l'autista dell'autotreno è un salernitano iscritto al Movimento sociale italiano, l'incidente avviene non distante da una villa del «principe nero» Junio Valerio Borghese.

Da qui ad affermare che l'aggressione di via Velia a Salerno, un paio d'anni dopo, sia collegata alla morte degli anarchici della Baracca ce ne passa, ovviamente. Quel che è più probabile è che il clima dell'epoca, e l'indagine sulle implicazioni salernitane dell'«incidente», siano stati il brodo di coltura dello scontro di via Velia.

Ma, quale che sia l'interpretazione, limitiamoci a seguire il filo rosso che lega i percorsi di vita dei protagonisti, in un sud dei misteri per molti aspetti inedito alle cronache. È con questo fardello sulle spalle che Francesco Mastrogiovanni decide di concedersi una piccola vacanza nella sua stessa terra, a pochi chilometri dal suo paese, Castelnuovo Cilento.

Francesco risiede in un campeggio di San Mauro Cilento, comune che confina con quello di Pollica, che ha come fiori all'occhiello le bandiere blu per il mare più bello d'Italia e l'invenzione della dieta mediterranea. È qui che lo ritroviamo alle 23,30 del 30 luglio, quando il sindaco Vassallo chiama il capo dei vigili urbani, che in quel momento è fuori servizio, chiedendogli di andare ad Acciaroli perché c'è bisogno di un Trattamento sanitario obbligatorio."



Il resto è storia nota di mistificazioni dei fatti, omissioni e complicità, strategie di repressione, paura della forza delle idee e solita strumentale demonizzazione degli anarchici.

A Francesco, come a Federico, Stefano, Aldo e ai tanti altri uomini morti innocenti, immolati sull'altare della sicurezza e della "tutela dello stato", va tutto il rispetto e l'omaggio del diritto alla MEMORIA di cui si è capaci.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 5/8/2011 18:16
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Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#86
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Segnalo il video unicamente per Francesco Mastrogiovanni e per il dolore provato di chi gli ha voluto bene (chiosa iniziale della e-mail che ieri, 4 agosto, ho inviato ai miei contatti).
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Speciale Uno Tv: Così hanno Ammazzato "Il Maestro più Alto del Mondo"

Vallo della Lucania (SA) - A distanza esatta di 2 anni dalla morte di Francesco Mastrogiovanni, l'accurata Inchiesta di Uno Tv curata da Luigi Pastore ricostruisce attraverso ricerche storiche, testimonianze e video-shock in parte inediti una storia vergognosa di ordinaria bestialità. Una storia drammatica di Violenza Assassina, Indifferenza per la Vita Umana, Spregio delle Regole Civili: Ecco come hanno ammazzato "Il Maestro più Alto del Mondo".

ATTENZIONE: LA VISIONE E' ADATTA AD UN PUBBLICO ADULTO.

Inchiesta a cura di Luigi Pastore - Riprese e montaggio Domenico Martoccia

Speciale Uno Tv: Così hanno Ammazzato "Il Maestro più Alto del Mondo"
Inviato il: 5/8/2011 20:17
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  •  Fabyan
      Fabyan
Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#87
Mi sento vacillare
Iscritto il: 29/7/2008
Da nowhere
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Citazione:

natale ha scritto:
Segnalo il video unicamente per Francesco Mastrogiovanni e per il dolore provato di chi gli ha voluto bene (chiosa iniziale della e-mail che ieri, 4 agosto, ho inviato ai miei contatti).
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Speciale Uno Tv: Così hanno Ammazzato "Il Maestro più Alto del Mondo"

Vallo della Lucania (SA) - A distanza esatta di 2 anni dalla morte di Francesco Mastrogiovanni, l'accurata Inchiesta di Uno Tv curata da Luigi Pastore ricostruisce attraverso ricerche storiche, testimonianze e video-shock in parte inediti una storia vergognosa di ordinaria bestialità. Una storia drammatica di Violenza Assassina, Indifferenza per la Vita Umana, Spregio delle Regole Civili: Ecco come hanno ammazzato "Il Maestro più Alto del Mondo".

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Visto, e mi sovviene una sola parola, agghiacciante.
Massima solidarieta' alla famiglia.
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Il giornalista è colui che distingue il vero dal falso... E pubblica il falso. (Mark Twain)
Inviato il: 5/8/2011 21:41
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  •  florizel
      florizel
Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#88
Sono certo di non sapere
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Da dove potrei stare meglio.
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Aggiornamento in seguito alle numerose udienze tenutesi fin qui.

Testimonianza shock di Loreto D'Aiuto.


"Quando hanno aperto la cella..."


E' una cosa che non si deve dimenticare.
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 9/10/2011 0:46
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  •  audisio
      audisio
Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#89
Sono certo di non sapere
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Beato il paese che non ha bisogno di eroi...
Ecco un eroe per Beppe Grillo:
Angelo Vassallo, un sindaco solo

Bè, se gli eroi di oggi si chiamano Saviano e Vassallo, quasi quasi
preferisco la camorra...
Inviato il: 10/10/2011 15:27
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  •  florizel
      florizel
Re: Mistero sulla morte di Francesco Mastrogiovanni
#90
Sono certo di non sapere
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«NON MI PORTATE A VALLO PERCHE' LA’ MI AMMAZZANO!».

Con l'udienza del 18 ottobre è stata fornita la testimonianza forse più determinante a comprendere cosa sarebbe accaduto al povero Francesco Mastrogiovanni:

"La frase – che poi si è rivelata un funesto presagio - è riecheggiata tre volte nell’aula del Tribunale di Vallo della Lucania.

L’ha ricordata la sig.ra Licia Musto, al termine della deposizione come teste designata dai legali della famiglia Mastrogiovanni. Rispondendo alle domande dell’avvocatessa Caterina Mastrogiovanni, ha fornito notizie sulle ultime settimane di vita di Francesco Mastrogiovanni, conosciuto per la prima volta all’inizio del mese di luglio.
E’ chiara e precisa nel riferire sullo stato mentale di Mastrogiovanni. «Tutto il mese di luglio ha frequentato il villaggio. Veniva di mattina, tutte le mattine, qualche volta anche di sera, a cena. Faceva colazione, parlava, giocava con i bambini, anche con la bambina di mia sorella. Leggeva il giornale e libri ed è stato sempre calmo. Faceva amicizia con tutti. Era tranquillo, una persona squisita».

Continua a raccontare: «La mattina del 31 luglio 2009 sono arrivata sulla spiaggia verso le 9,00 e ho visto che stava succedendo qualcosa di strano: il sig. Mastrogiovanni si spostava nel mare e diceva: “Non mi prenderete, non mi prenderete!”. C’erano i carabinieri, i vigili urbani. Il villaggio era sotto assedio.""


Nemmeno con la camorra che ha messo le mani sul Cilento è stata MAI compiuta un'operazione simile. E chi amministra quelle zone SA BENE chi siano i VERI speculatori ed i veri delinquenti.

"A domanda del legale ha risposto la sig. Musto ha precisato che sulla spiaggia c’era una dottoressa, che il sig. Mastrogiovanni non è stato assolutamente visitato e che non ha proferito minacce né volgarità e lei ha assistito a tutta l’operazione. Dopo la doccia è salito spontaneamente sull’ambulanza, ma prima ha proferito quella frase che è rimasta inascoltata, che è stata udita certamente anche dai carabinieri, i quali però non l’hanno verbalizzata nel loro rapporto.

Per il P.M. dr. Renato Martuscelli la sua deposizione è ininfluente, perché il processo in corso riguarda i medici e gli infermieri e non l’esecuzione del TSO, annunciando che ha chiesto l’archiviazione della denunzia del Comitato Verità e Giustizia per Mastrogiovanni.
A questo punto si è avuto un acceso botta e risposta tra il pubblico ministero e l’avvocatessa Mastrogiovanni. L’avvocatessa Caterina Mastrogiovanni ha immediatamente replicato al pubblico ministero affermando: «La rilevanza della deposizione della sig.ra Musto sarà valutata dal Presidente. E contro la richiesta di archiviazione è stato presentato atto di opposizione»."


La "Legge" tiene "tecnicamente" separati i due ambiti, quello dell'esecuzione del TSO e quello del trattamento medico-sanitario. Ma se c'è qualcosa che invece li tiene insieme e ne svela la relazione è proprio la testimonianza della Musto: Francesco NON versava in uno stato tale da richiedere un TSO.

Ed è questa relazione che svela scenari inquietanti.
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Inviato il: 20/10/2011 10:43
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