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  Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi

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  •  Fabrizio70
      Fabrizio70
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#31
Sono certo di non sapere
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Da Roma
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Citazione:

3000, dico TREMILA, pasti all'ora. Niente a che vedere, quindi, con l'EFFICIENZA riservata agli sfollati, in piedi ed in coda per ore ed ore in attesa di un pasto.


Ciao flori , questa non l'ho capita , se è per questo per disguidi burocratici (pasti inviati al campo sbagliato) ci sono stati campi che hanno saltato i pasti , ma non per questo si è fatto l'impossibile , nel campo di Pizzoli con 1100 persone ospitate nel campo la cucina da campo dei vigili del fuoco (600 pasti/ora) ha distribuito 2000 cene ,sempre considerando che il vero limite è la capacità dei posti a sedere al coperto , se sono pochi sorgono comunque problemi.
Purtroppo non è un problema di poco conto , come coordinatore ANPAS del campo me ne sono dovuto occupare , sia con buoni che cattivi risultati (per un malinteso ho scatenato un putiferio riguardante proprio la coda alla mensa , per fortuna poi risolto bene ) , e la questione và a toccare la parte finale del tuo post:

Citazione:

"Il campo di Arischia è gestito dalla protezione civile del Molise, dai vicini di casa. È gestito in maniera militare. Abbiamo già mostrato foto dei cartellini che ogni abitante deve portare al collo, senza di questi non si entra e non si esce. E ora ci sono le regole."

"Non si può organizzare militarmente un campo di sfollati. È come se, a casa vostra, vi si impedisse di rientrare dopo le 23."


Prove tecniche di repressione


Qui devo darti sia torto che ragione

Torto perchè avendo vissuto la situazione dal vivo devo dirti che certe regole basilari devono essere prese , altrimenti non riesci a gestire un assemblamento di persone ognuno con le proprie esigenze.Non c'è problema a cercare di accontentare il più possibile la gente , ma questo porta alla nascita di problemi più grossi che vengono limitati limitando le libertà personali (se prima il magazzino era libero ed aperto h24 ora l'accesso non è consentito e ci sono degli orari ben precisi , un piccolo esempio).



Da quel che sò io ad Arischia uno dei problemi che la popolazione poneva era l'infiltrazione nel campo di persone esterne al centro abitato distrutto , per la fattispecie sopratutto non-italiani , quindi lì si sarà provveduto prima a dotarsi di badges di riconoscimento,strada che verrà presa anche dagli altri campi , purtroppo è una necessità per la sicurezza , se permetti l'accesso incontrollato entrano anche i malintenzionati , senza contare le tensioni interne alla popolazione , che in queste zone si rifiuta di dormire in tenda vicino a certe "famiglie" , alcune addirittura nello stesso campo, se hai delle soluzioni migliori sarò ben lieto di applicarle , ma dovranno fare i conti con la cruda realtà.



N.B:Il trucco nel gestire in maniera umana il campo è l'eccezione alla regola , è vietato entrare con le auto private nel campo , ma il signor Tal dei Tali è autorizzato....


Ragione perchè c'è una stonatura nel "sistema"...





_________________
Il lusso non può mai essere soddisfatto perché, essendo qualcosa di falso, non esiste per esso un contrario vero e reale in grado di soddisfarlo e assorbirlo.
Wilhelm Richard Wagner-1849
Inviato il: 30/4/2009 2:06
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  •  florizel
      florizel
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#32
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
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Citazione:
se è per questo per disguidi burocratici (pasti inviati al campo sbagliato) ci sono stati campi che hanno saltato i pasti

Ciao, carissimo.

In quella frase ho usato il termine "efficienza" ironicamente; nell'articolo si legge che per il G8 a L'Aquila, il "capo" della PC ritiene possibile ospitare nelle strutture citate anche i componenti delle delegazioni, assicurando pasti per tutti, data la capacità della mensa di sfornare 3000 pasti l'ora.
Ed io credo che se la decisione rimane quella, gli ospiti NON verranno trascurati, ne sono certissima.
A differenza dei disagi patiti dagli sfollati sparsi in tutta la regione.
E mi chiedo: perchè quella struttura, pubblica perchè appartenente ad un "apparato" dello stato, non sia stata messa a disposizione ben prima a favore della popolazione?

Citazione:
ma non per questo si è fatto l'impossibile

Forse non si specifica mai abbastanza che le critiche non sono certo dirette ai singoli volontari, che per la maggior parte dei casi si sono sbracciati pur di rendersi utili.
Le critiche vanno a chi, ai vertici, ha gestito le operazioni di soccorso e l'organizzazione logistica della loro distribuzione sul territorio.

Dai dati a disposizione, presi qua e là nel web, o raccolti dalle testimonianze di chi in Abruzzo c'è stato (qui da Napoli son partite alcune delegazioni che poi hanno fatto il punto della situazione in un'assemblea), si è parlato di un'organizzazione farraginosa, della buona volontà di molti volontari sminuita o ostacolata da ordini imposti dall'alto.
Ovviamente, nessun media dirà che in alcuni campi le tende venivano solo scaricate e non montate, e che in molte occasioni di questo si sono occupati gli stessi sfollati o chi si trovava lì, pur non appartenendo alla PC.

Hanno dovuto parlare dei bagni chimici e della loro inadeguatezza alle esigenze degli individui proprio perchè NON POTEVANO tacere di fronte al lampante disagio più volte espresso dalla popolazione.

Il fatto stesso che in alcuni campi siano arrivati aiuti e soccorsi in esubero, ed in altri non ne siano arrivati che dopo 4 o più giorni, lascia emergere un divario tra i proclami dei vertici della PC e la verità dei fatti.
Uno scoordinamento che personalmente collego alla questione a monte: non aver dato credito a chi preannunciava il rischio del disastro.
Farlo avrebbe significato eludere lo stato di "emergenza" tanto più utile quanto più coglie impreparate le popolazioni; e screditare le posizioni divergenti (tutte fondate su interessi di parte, a mio avviso) dell'INGV nei confronti dell'INFN, nella persona di Carlo Giuliani.

Perchè lo sappiamo: le cose, in questo paese, funzionano in base agli interessi (vuoi "scientifici", vuoi politici, vuoi economici) di istituzioni ed enti, non certo in base alle esigenze dei cittadini.

Se nel campo di Piazza d'Armi a L'Aquila dove i soccorsi pare siano stati più "efficienti", lo si deve ai riflettori perennemente puntati sul posto.

Citazione:
avendo vissuto la situazione dal vivo devo dirti che certe regole basilari devono essere prese , altrimenti non riesci a gestire un assemblamento di persone ognuno con le proprie esigenze.

E questo posso capirlo.
Ma non capisco, proprio non mi riesce, come si possano tenere separate le esigenze organizzative dallo specifico stato d'animo dei diretti interessati.
Come si possa pretendere che siano intere popolazioni a doversi adeguare ai criteri organizzativi imposti, e non debbano esser questi, invece, ad essere "pensati" affinchè si rechi meno disagio possibile.

Pretendo troppo? Può darsi, però non credo che i fondi di cui dispongono enti locali, governo centrale e macchina dei soccorsi, siano esattamente noccioline. Soprattutto se parte (buona parte) di quei fondi vengono dai cosiddetti contribuenti. Soprattutto considerando la campagna di finanziamento scatenata dalla PC nei giorni dopo il sisma.

La militarizzazione dei campi (la "stonatura" di cui parli), come per l'emergenza rifiuti in Campania, ritengo non sia altro che la "normale" risposta dello stato: guai a lasciare che le persone si autorganizzino, guai a far mancare la "presenza" delle istituzioni, soprattutto in situazioni di disagio che possano acuire il senso critico degli individui.
Lo stato sa rispondere solo in questo modo, perchè è nella sua natura "contenere" e non certo "rispondere".

Volevamo fare un’attività di dopo scuola? Subito abbiamo incontrato difficoltà molto pesanti con la protezione civile. Dicono che la organizzeranno loro con dei moduli formativi adatti. E noi ad aspettare. Vestiti, nutriti, curati. E basta. L’importante che rimaniamo qui e aspettiamo che provvedano a tutto loro».

Ripeto: attribuisco tutta questa cnfusione e tutte le carenze dei soccorsi alla logica di fondo del sistema, quella di non voler prevenire, ma di voler "curare"; spesso creando o alimentando gli stessi mali su cui poi intervenire.

Ciao.
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 30/4/2009 13:35
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  •  redna
      redna
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#33
Sono certo di non sapere
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http://www.byoblu.com/post/2009/04/29/Lombra-sulla-rete.aspx#continue




Lettera di Enzo Di Frenna
A chi stai dando fastidio? Chi controlla la rete?

Ebbene sì: gli ultimi video dall’Abruzzo di Byoblu danno fastidio a qualcuno. A chi? Ma certamente alla struttura segreta che, in qualche appartamento di Roma, o in un uffico distaccato a Milano, sta monitorizzando la Rete, l’unica vera fonte d’informazione ancora libera in una Italia ad un passo dal golpe democratico.

Immagina la scena, caro Claudio: alcuni giorni fa hai pubblicato su You Tube una video intervista ad una donna abruzzese che spiega come si è salvata dal terremoto, grazie all’amicizia personale di Giampaolo Giuliani, il tecnico esperto di radon. Non hai violato nessun copyright. Non hai pubblicato immagini di altri se non materiale partorito dalla tua telecamera. Ma quel video dava fastidio. You Tube lo elimina, indicando una generica “violazione delle norme” della community.
Faccio una domanda: qualcuno ha telefonato all’ufficio milanese di Massimiliano Magrini, country manager di Google Italia (proprietaria di You Tube) dicendo che il tuo video andava elimininato perché violava qualche norma? Mi sembra difficile pensarlo, e se fosse possibile, sarebbe davvero molto grave. Allora perché a Milano qualcuno ha segnalato il tuo video per censurarlo? Dico Milano, perché l'America neppure sa di te e Giuliani: alla sede centrale di You Tube non può certo essere arrivata nessuna segnalazione. E allora: perché togliere quel video che parla di prevenzione in Abruzzo? La risposta ufficiale non credo che arriverà mai. Ma proviamo a ragionare: quel video dava fastidio a chi manovra il potere in Italia. E quel potere ha stanze segrete, orecchie che ascoltano, occhi che guardano: sono persone specializzate che lavorano in appartamenti anonimi. La malagestione dell’Abruzzo porta via consensi, indigna la popolazione, offre pretesti all’opposizione. Meglio tacere. E far tacere.

E veniamo agli ultimi due video di Byoblu. L’altro giorno segnalavi, attraverso un’audio intervista a Giuliani, che i livelli di radon erano in crescita a nord dell’Aquila. È una informazione. Una notizia. Ed è lecito fornirla. Prima della grande scossa che ha devastato l’Abruzzo si era verificata la stessa cosa, a quanto pare. Dunque, questo tipo di informazione potrebbe allertare chi è preposto alla prevenzione e fare così tutto il possibile per evitare eventuali rischi. Ma ecco che i principali giornali nazionali – tra cui il Corriere della Sera – ti indicano come il sito che favorisce il panico [ndr: Il Corriere della Sera ha pubblicato la smentita di Giuliani, il quale ha dichiarato che non si riferiva alla mia intervista, la quale era autentica]. Su You Tube circola anche un video manipolato, con tue immagini e un audio montato ad arte: viene immesso nella rete dei Social Network ed ecco che la voce di propaga. È un attimo. Poi quel video sparisce. Ma sono sufficienti anche solo 2 ore per propagare una notizia infondata.
Infine, nel tuo video di oggi fai luce sulla menzogna messa in giro: Giuliani dichiara e riconosce che hai fatto corretta informazione. Lo riconosce pubblcamente. E aggiunge: il video che ho denunciato in Questura era un altro. Non il tuo.
Dunque, chi ha orchestrato la manovra per screditarti? Da quale appartamento di Roma o Milano lo ha fatto? E soprattutto: perché? Anche in questo caso le risposte sono semplici: Byoblu comincia a dar fastidio. Sei monitorizzato, caro Claudio. Ti seguono. Ti leggono. Sanno che in questi giorni sei tra i primi 30 blog più letti in Italia. Dunque ci proveranno ancora. Cercheranno di screditarti, o di farti chiudere.
Chi manovra nelle stanze segrete, però, pensa con la vecchia logica del potere: basta impedire a qualcuno di parlare attraverso i giornali o la tv, e quella persona non esiste. Ma la Rete non è così. Se ci provassero, diventeresti più famoso. I professionisti della disinformazione sono bravi. È gente sveglia. Ed hanno appoggi importanti nelle stanze che contano. Nella mia video-inchiesta sulla “tv italiana gestita dagli uomini Delta” spiego come possono essere raffinate le tecniche di persuasione e di manipolazione capaci di disinformare e distrarre l’opinione pubblica dai grandi temi sociali. Chi le usa, le usa con bravura. Ma chi gestisce le stanze del potere non sa ancora gestire lo straordinario mezzo che è Internet. Ci prova, ad arginarlo, ma è completamente diverso dai vecchi mezzi d’informazione. Ha uno schermo come la tv, ma funziona con una nuova logica: ha migliaia di accessi e ognuno crea migliaia di connessioni, o mani che scrivono, o bocche che parlano. Come cavolo fermare una cosa del genere? Di fatto, è impossibile. Possono solo fare qualche legge (e ci stanno provando) per imbavagliarla. Ma a quel punto verrebbero allo scoperto. E per loro sarebbe l’inizio della fine.

Quindi credo che, dopo il grande lavoro che hai fatto nell’ultimo anno, sia arrivato il momento di pubblicare, appena possibile, il libro del blogger Claudio Messora. E continuare a fare informazione libera.

Un caro saluto,
Enzo Di Frenna
Giornalista professionista, ex redattore di cronaca giudiziaria “La Voce di Montanelli”
www.enzodifrennablog.it[/color]
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C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 30/4/2009 13:55
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  •  Fabrizio70
      Fabrizio70
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#34
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 18/5/2006
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Ed io credo che se la decisione rimane quella, gli ospiti NON verranno trascurati, ne sono certissima.
A differenza dei disagi patiti dagli sfollati sparsi in tutta la regione.
E mi chiedo: perchè quella struttura, pubblica perchè appartenente ad un "apparato" dello stato, non sia stata messa a disposizione ben prima a favore della popolazione?


Ciao florizel ,a parte il fatto che quando ci andavo io la mensa non funzionava fondamentalmente quella è una struttura militare , e nonostante tutto in realtà avevano diminuito le difficoltà d'accesso alla struttura (ora sono cambiate le disposizioni , bisogna fasi prima autorizzare dal COM 1 se non ho capito male) , entravo ed uscivo senza bisogno di mostrare documenti o permessi.
Il fatto di controllare la presenza di civili è una procedura standard per queste situazioni , e provocare lo spostamento di migliaia di persone durante i pasti (e le colazioni?) non risolverebbe il problema , il tempo che guadagni non facendo la coda alla mensa lo riperdi con quello del traffico entrata-uscita , a questo punto è meglio utilizzare i servizi di catering , ma se lo spazio per mangiare è piccolo si crea comunque una coda.

Citazione:

Le critiche vanno a chi, ai vertici, ha gestito le operazioni di soccorso e l'organizzazione logistica della loro distribuzione sul territorio.


Ne risponderò solo per ciò che è di mia competenza

Citazione:

Dai dati a disposizione, presi qua e là nel web, o raccolti dalle testimonianze di chi in Abruzzo c'è stato (qui da Napoli son partite alcune delegazioni che poi hanno fatto il punto della situazione in un'assemblea), si è parlato di un'organizzazione farraginosa, della buona volontà di molti volontari sminuita o ostacolata da ordini imposti dall'alto.


L'organizzazione è fatta da umani , se gli umani sono persone valide i problemi si risolvono più facilmente , al com 3 dove sono stato io per un alchimia del caso le persone che contavano erano preparate , ma c'erano parecchi "novizi" alla prima emergenza reale e non sempre è facile gestire il flusso continuo di informazioni che arriva tutto insieme , senza contare che ora che ci sono state le nomine "ufficiali" alcune posizioni stono state prese da persone incompetenti...
Per ciò che riguarda la buona volontà ti posso assicurare che in alcuni casi è eccessiva , l'esuberanza dei volontari può portare a risultati opposti a quelli voluti , ma per l'appunto trovando persone che ascoltano le buone proposte vengono seguite.
Piccolo esempio pratico:La linea ufficiale del dipartimento è che i campi devono rispettare tutte le norme attualmente in corso , per il momento non sono previste deroghe particolari , ad esempio ci sono state ispezioni dei NAS per verificare lo stato delle mense e dei magazzini , e questo vale anche per gli impianti elettrici , ecco perchè c'è il problema della mancanza delle stufe.
In un campo in cui ero ospite avevano collegato male il televisore della mensa ,la tenda di plastica pesante bianca:



Il surriscaldamento della presa ha causato un principio d'incendio all'esterno che ha provocato un attacco di panico all'interno (3 giorni di afonia mi è costata quella notte ),quindi come vedi non sempre le buone intenzioni portano bei risultati , è costato un giro di campo per "invitare" la popolazione a disfarsi degli impianti non a norma , ho bloccato per un pò pure i militari , comunque visto che stavano tirando su le tende per la gente mi sono andato a fare un giro da un altra parte

Citazione:

Ovviamente, nessun media dirà che in alcuni campi le tende venivano solo scaricate e non montate, e che in molte occasioni di questo si sono occupati gli stessi sfollati o chi si trovava lì, pur non appartenendo alla PC.


Montare le tende è facile , ci sono delle istruzioni semplici all'interno di ogni kit , ed era la popolazione stessa a chiederci di essere d'aiuto nel montaggio e nella preparazione del campo , la linea ufficiale del dipartimento ovviamente è negativa pure in questo caso (ufficialmente per motivi assicurativi) , ma come si fà a dire di no alla figlia del sindaco?
Per le poche volte che mi è capitato di montare tende isolate ho sempre avuto avuto a disposizione una o due squadre di militari che ovviamente venivano distolte dal montare tende nel campo principale



Citazione:

Hanno dovuto parlare dei bagni chimici e della loro inadeguatezza alle esigenze degli individui proprio perchè NON POTEVANO tacere di fronte al lampante disagio più volte espresso dalla popolazione.


E' il minore dei problemi....

Citazione:

Il fatto stesso che in alcuni campi siano arrivati aiuti e soccorsi in esubero, ed in altri non ne siano arrivati che dopo 4 o più giorni, lascia emergere un divario tra i proclami dei vertici della PC e la verità dei fatti.
Uno scoordinamento che personalmente collego alla questione a monte: non aver dato credito a chi preannunciava il rischio del disastro.
Farlo avrebbe significato eludere lo stato di "emergenza" tanto più utile quanto più coglie impreparate le popolazioni; e screditare le posizioni divergenti (tutte fondate su interessi di parte, a mio avviso) dell'INGV nei confronti dell'INFN, nella persona di Carlo Giuliani.


In una situazione del genere il caos è la norma , tieni presente che stiamo parlando di comunità montane quindi molto frammentate sul territorio , a proposito , il tom tom lo puoi pure mettere nel cassetto.
Lo stato di emergenza ci sarebbe comunque stato , Giuliani o meno , quello che stai chiedendo è uno stato di emergenza "preventivo" , una mossa molto pericolosa a ben pensarci , un conto è la certezza , un conto sono le probabilità , finora da come sò da gente del posto Giuliani non ha pubblicato i suoi studi , i dati disponibili sono molto pochi , e rendere frequente lo stato di "emergenza" lo renderebbe "normale"

Citazione:

E questo posso capirlo.
Ma non capisco, proprio non mi riesce, come si possano tenere separate le esigenze organizzative dallo specifico stato d'animo dei diretti interessati.
Come si possa pretendere che siano intere popolazioni a doversi adeguare ai criteri organizzativi imposti, e non debbano esser questi, invece, ad essere "pensati" affinchè si rechi meno disagio possibile.


Sono per l'appunto pensati per creare il minor disagio possibile , ma rendere tutti contenti è impossibile , qualcuno che si lamenta lo troverai sempre , è una certezza assoluta .

Citazione:

Pretendo troppo? Può darsi, però non credo che i fondi di cui dispongono enti locali, governo centrale e macchina dei soccorsi, siano esattamente noccioline. Soprattutto se parte (buona parte) di quei fondi vengono dai cosiddetti contribuenti. Soprattutto considerando la campagna di finanziamento scatenata dalla PC nei giorni dopo il sisma.


Non sono noccioline ma non sono infiniti , e devono comprendere i fondi per la ricostruzione...

Citazione:

La militarizzazione dei campi (la "stonatura" di cui parli), come per l'emergenza rifiuti in Campania, ritengo non sia altro che la "normale" risposta dello stato: guai a lasciare che le persone si autorganizzino, guai a far mancare la "presenza" delle istituzioni, soprattutto in situazioni di disagio che possano acuire il senso critico degli individui.
Lo stato sa rispondere solo in questo modo, perchè è nella sua natura "contenere" e non certo "rispondere".

Volevamo fare un’attività di dopo scuola? Subito abbiamo incontrato difficoltà molto pesanti con la protezione civile. Dicono che la organizzeranno loro con dei moduli formativi adatti. E noi ad aspettare. Vestiti, nutriti, curati. E basta. L’importante che rimaniamo qui e aspettiamo che provvedano a tutto loro».

Ripeto: attribuisco tutta questa cnfusione e tutte le carenze dei soccorsi alla logica di fondo del sistema, quella di non voler prevenire, ma di voler "curare"; spesso creando o alimentando gli stessi mali su cui poi intervenire.



Per fortuna lo stato non "risponde" , non siamo gestiti da cervelloni , le risposte potrebbero essere spiacevoli
Lo ripeto pure io , uno stato d'emergenza "preventivo" è quanto di più possa aspirare qualche seguace di Orwell , permetterebbe poteri assoluti ancora prima della minaccia
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Wilhelm Richard Wagner-1849
Inviato il: 30/4/2009 19:17
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  •  florizel
      florizel
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#35
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quella è una struttura militare

Ciao. Se ti riferisci alla mensa della caserma, non vedo perchè non si sia pensato di utilizzarla per prepararci i pasti destinati alle tendopoli, piuttosto che per il G8; è questo che volevo dire.
Ma questi sono aspetti secondari, per il "sentire" comune...

L'organizzazione è fatta da umani, d'accordo: ma se gli umani sono costretti a dover agire su una piattaforma già lacunosa di suo, i problemi che tu stesso segnali diventano inevitabili. Se poi precisi che in seguito alle nomine la situazione promette di peggiorare...

Quanto alle tende, vorrei precisare che vedo una profonda distonia tra la libera iniziativa lasciata alle persone in merito al montaggio, e l'immobilità in cui spesso sono stati invece lasciati decine di sfollati, e sappiamo tutti che in quelle circostanze prendere in mano la situazione e collaborare è un modo per superare l'angoscia e lo smarrimento.

Il terremoto dell'80 in Irpinia è lontanissimo nel tempo, ma ricordo abbastanza bene che le dinamiche di "assistenza" furono molto differenti: ampio spazio venne lasciato alle iniziative di comitati e di gruppi di individui autorganizzati, la presenza degli aiuti ufficiali non si connotò tanto marcamente della stessa logica di controllo che mi pare stia emergendo in Abruzzo.

Citazione:
rendere frequente lo stato di "emergenza" lo renderebbe "normale"

Noi siamo già NORMALMENTE in uno stato di emergenza perenne.
Non sarà per il sisma, non sarà per l'alluvione, ma l'11 settembre l'ha designato come strategia di controllo sociale.
Non parlavo certo di renderlo più incisivo, ma di predisporre le cose (preventivamente, appunto) in maniera che IN CASO di calamità si possa lavorare su un progetto già pianificato sullo specifico della regione; ad esempio, predisporre le cose affinchè tutti i piccoli centri possano essere raggiunti a distanza di poche ore da un dato evento.

Viviamo in un tempo davvero di merda: quando il pericolo c'è realmente, le misure per contravvenirlo o per lenire le conseguenze sono inadeguate; quando il pericolo NON C'E', viene "creato" a scopo di controllo sociale.

Il caos come politica di dominio.

Ma visto che sei stato sul posto, perchè non fai un piccolo resoconto della tua esperienza?

Un caro saluto.
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Inviato il: 30/4/2009 21:48
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  •  Fabrizio70
      Fabrizio70
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#36
Sono certo di non sapere
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Citazione:

L'organizzazione è fatta da umani, d'accordo: ma se gli umani sono costretti a dover agire su una piattaforma già lacunosa di suo, i problemi che tu stesso segnali diventano inevitabili. Se poi precisi che in seguito alle nomine la situazione promette di peggiorare...


Ciao flori , un buon piano d'emergenza DEVE essere lacunoso , serve a dare delle linee guida , è impossibile prevedere tutte le situazioni , ovviamente questa situazione rende determinante il fattore umano , comunque gli incompetenti in questa situazione vengono rapidamente individuati e di solito si riescono a prendere i provvedimenti opportuni , non tutti sono imbecilli

Citazione:

Quanto alle tende, vorrei precisare che vedo una profonda distonia tra la libera iniziativa lasciata alle persone in merito al montaggio, e l'immobilità in cui spesso sono stati invece lasciati decine di sfollati, e sappiamo tutti che in quelle circostanze prendere in mano la situazione e collaborare è un modo per superare l'angoscia e lo smarrimento.


Più che distonia vedo una mancanza di comunicazione , se quando scaricavano le tende avessero detto che era possibile montarsele da soli sicuramente questo problema sarebbe stato facilmente risolvibile , ma si è trattato di un caso non previsto , è in gioco il fattore umano...

Citazione:

Il terremoto dell'80 in Irpinia è lontanissimo nel tempo, ma ricordo abbastanza bene che le dinamiche di "assistenza" furono molto differenti: ampio spazio venne lasciato alle iniziative di comitati e di gruppi di individui autorganizzati, la presenza degli aiuti ufficiali non si connotò tanto marcamente della stessa logica di controllo che mi pare stia emergendo in Abruzzo.


Stai parlando di molto tempo fà , ora il "sistema" di protezione civile è meglio definito , è ovvio che il controllo centrale sia migliorato , per il momento permette ancora qualche forma di flessibilità , speriamo che duri...

Citazione:

Ma visto che sei stato sul posto, perchè non fai un piccolo resoconto della tua esperienza?


Siamo partiti come colonna mobile regionale ANPAS la mattina stessa , una volta arrivati all'Aquila ci hanno indirizzati verso il comune di Pizzoli , sede del COM 3.Li la situazione è abbastamza tranquilla , non ci sono stati grossi danni , ma i problemi maggiori si hanno nella frazione di Arischia , che fà parte del comune dell'Aquila.Quindi una piccola parte della colonna rimane a Pizzoli ed il grosso si sposta nel campo di Arischia.Nella prima settimana io rimango nel municipio di Pizzoli , sede provvisoria del COM 3 , aiutando il personale del dipartimento nella gestione della segreteria.In questa prima fase si è provveduto al montaggio delle tende mano a mano che arrivavano ed alla fornitura di cibo tramite catering nelle località dove mancavano le mense da campo, e purtroppo il sistema più rapido per la fornitura di servizi igienici sono i famigerati wc chimici di plastica , per i box doccia e bagni bisogna attendere la fornitura di appositi attacchi di carico e scarico acque , oltre alla fornitura di energia elettrica.All'inizio il numero di campi da gestire era poco , ma mano a mano che lo sciame sismico continuava (una scossa percepibile ogni 4-6 ore )le persone che si rifiutavano di dormire nelle proprie abitazioni aumentava in maniera vertiginosa ,ed è questo quello che ha creato più problemi , la sera ti organizzavi per x persone e la mattina dopo la solita scossa aumentava quella cifra anche del 50 %.Dato che i problemi maggiori ora sono a Pizzoli la colonna si sposta di nuovo tutta al campo di Pizzoli (N.B: c'è da considerare inoltre il fatto che ad Arischia c'erano DUE colonne mobili regionali , non a tutti fà piacere , ed in special modo a quelli del Molise ), dove stiamo attualmente ed a turnazione torniamo sù a dare una mano.
Nella seconda settimana ho coordinato i gruppi di volontari presenti al campo , quando sono arrivato ho trovato un campo già ben avviato e funzionante , facilitato dalla vicinanza dall'UGL dei Vigili del Fuoco (è una sede di comando mobile locale ) che danno una notevole mano per migliorare la vivibilità del campo , ed ho sempre cercato di favorire la parte "umana" della gestione di tale comunità,ad esempio favorendo il più possibile la partecipazione di civili nelle attività quotidiane.Come volontari ci occupiamo della gestione amministrativa , quella sanitaria e logistica , mentre per la mensa ci pensano i VVFF,se ti servono ulteriori informazioni domanda pure
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#37
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Citazione:
un buon piano d'emergenza DEVE essere lacunoso , serve a dare delle linee guida

????? Fabrizio, non riesco a capire.
Entrambi parliamo di una serie di problemi concreti, in certi casi legati all'utilizzo di personale inesperto; in particolare, io mi riferivo anche al fatto che molte zone siano state lasciate scoperte dai soccorsi, oltre alla gestione dei pasti e all'organizzazione degli spazi igienici praticamente insufficienti. Stiamo parlando di elementi BASE di qualunque soccorso, anche il più improvvisato.

Se tu dici che DEV'ESSERE LACUNOSO, spero che non sia riferito almeno a queste situazioni.
Intuisco che forse ti riferisci ad una sorta di "elasticità" che consentirebbe di procedere secondo le esigenze per come vanno via via formandosi, l'esempio è quello da te stesso riportato circa il numero di persone che da aumentano nelle tendopoli da un giorno all'altro;
spero che tu ti riferisca a questo, ed esclusivamente a questo.
Ed anche in questo caso, l'esperienza della PC dovrebbe rendere prevedibili tali eventualità.

Citazione:
ora il "sistema" di protezione civile è meglio definito , è ovvio che il controllo centrale sia migliorato ,

Ecco, non so se il fatto che il controllo centrale sia meglio definito corrisponda esattamente al miglioramento del sistema operativo. La perplessità sta nel fatto che un controllo molto centralizzato può restringere il campo di libere iniziative di chi si trova sul posto; quanto al tipo di miglioramento, scusa ma le notizie che arrivano dai diretti interessati fanno fatica ad emergere dal mainstream.
In particolare, proprio quelle relative alla vita nelle tendopoli:

"Ho avuto difficoltà a fare entrare in tendopoli amici che venivano a trovarmi da fuori - racconta un ragazzo -, come possiamo sentirci a casa se accadono cose simili?"

Miglioramento=controllo militarizzato?

Quanto ai provvedimenti del governo:

I sindaci: "Dateci subito i soldi" è polemica sul ruolo degli enti locali.

"«E’ la prima volta», dice Cialente, «che i sindaci non si sentono chiamati in causa. Nel decreto si scrive che le decisioni vengono prese dal commissario di governo d’intesa con la regione e sentiti i sindaci, ma così gli enti locali vengono scavalcati»."

"Nel decreto che riguarda l'Abruzzo, invece, è tutto nelle mani del commissario Guido Bertolaso e del presidente Berlusconi."

Insomma, non è che il "miglioramento" della PC consiste unicamente nei poteri attribuiti a bertolaso?

Grazie per il resoconto.
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Inviato il: 5/5/2009 1:19
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  •  Fabrizio70
      Fabrizio70
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#38
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Se tu dici che DEV'ESSERE LACUNOSO, spero che non sia riferito almeno a queste situazioni.
Intuisco che forse ti riferisci ad una sorta di "elasticità" che consentirebbe di procedere secondo le esigenze per come vanno via via formandosi, l'esempio è quello da te stesso riportato circa il numero di persone che da aumentano nelle tendopoli da un giorno all'altro;
spero che tu ti riferisca a questo, ed esclusivamente a questo.
Ed anche in questo caso, l'esperienza della PC dovrebbe rendere prevedibili tali eventualità.



Hola flori , in effetti mi riferisco più che ad una elasticità ad una libertà di scelta , ad esempio se scrivo in un piano che il campo DEVE essere di certe misure in situazioni non prevedibili come quella che abbiamo visto il piano d'emergenza crea più problemi che soluzioni , di solito i buoni piani oltre ad indicare i vari gradi di allertamento (di solito tre , a seconda del grado si allertano più o meno responsabili) danno indicazioni "generiche" su come comportarsi ,anche perchè più semplice è il piano più facile è ricordarselo senza consultarlo, prevedere OGNI evento è praticamente impossibile.

Citazione:

Ecco, non so se il fatto che il controllo centrale sia meglio definito corrisponda esattamente al miglioramento del sistema operativo. La perplessità sta nel fatto che un controllo molto centralizzato può restringere il campo di libere iniziative di chi si trova sul posto; quanto al tipo di miglioramento, scusa ma le notizie che arrivano dai diretti interessati fanno fatica ad emergere dal mainstream.


Teoricamente hai ragione , ma nella pratica la situazione è diversa:Secondo giorno a Pizzoli , nel campo di Cagnano Amiterno la squadra di volontari di PC sul posto non ha pratica nel montaggio tende e quindi procede al rilento , verso sera vengo mandato lì per "velocizzare" la situazione ,quando arrivo sul posto avevano tirato sù tre o quattro tende ,gli spiego alcuni "trucchetti" per velocizzare il montaggio, dissipo alcuni dubbi e quindi torno a Pizzoli.
La mattina dopo quando chiediamo notizie della situazione ci sentiamo rispondere che è arrivato "uno in divisa" che ha fatto sospendere i lavori perchè le tende erano "incomplete"(non si riferivano a me , il fattaccio è avvenuto alle 2 di notte , io ero passato dopo cena) , quindi dopo alcune indagini che ho fatto si è scoperto l'arcano:uno del luogo che fà parte della marina militare si è preso dei giorni di ferie e si è messo a girare in tenuta mimetica militare ufficiale , con gradi e mostrine varie , e di notte con l'illuminazione artificiale si era sbagliato.Domanda , secondo te lo avrei dovuto denunciare per intralcio ai soccorsi ?
Lavata di capo per il tipo e spiegazione ai volontari di seguire le disposizioni di UN SOLO referente ,in situazioni come queste purtroppo non tutti hanno la capacità di tenere la bocca chiusa per dare consigli non richiesti o sbagliati e ciò genera confusione.

Citazione:

In particolare, proprio quelle relative alla vita nelle tendopoli:

"Ho avuto difficoltà a fare entrare in tendopoli amici che venivano a trovarmi da fuori - racconta un ragazzo -, come possiamo sentirci a casa se accadono cose simili?"

Miglioramento=controllo militarizzato?


Personalmente non ci vedo nulla di strano in questa notizia , è una situazione prevedibile , "teoricamente" solo chi è residente nel campo può avere LIBERO accesso , per l'appunto chi stava alla porta carraia avrà fatto problemi per l'accesso di persone esterne , problema che poi si è risolto ,che ha avuto difficoltà è vero ,ma alla fine gli amici sono entrati , il miglioramento è un controllo CENTRALIZZATO, i guai sorgono quando i militari si mettono al centro...

Citazione:

Insomma, non è che il "miglioramento" della PC consiste unicamente nei poteri attribuiti a bertolaso?


Quelli già ci sono da tempi immemori , in caso di emergenza fin dai tempi degli antichi romani le leggi vengono cambiate o annullate , e se non c'era Bertolaso c'era qualcun'altro...

Un paio di notizie recenti:

I soldi non bastano mai

Citazione:

Tutto il resto, dice il sindaco del capoluogo abruzzese devastato dal sisma del 6 aprile, Massimo Cialente, "è solo una presa in giro con cui finiremo di costruire nel 2034".

Non ci crede, alle promesse senza copertura finanziaria: "Lo chiedo al governo - dice - e se non è in grado intervenga il parlamento: ci diano una mano a fare subito cassa. Nel decreto del 28 aprile i soldi per ricostruire l'Aquila non ci sono; e siccome lo sappiamo tutti che lo Stato non li ha, l'unica via è fare quello che il Paese fece nel '94 per l'alluvione del Piemonte. Si può fare un'una tantum, magari una tassa da restituire nel tempo. Lo so che mettere le mani in tasca agli italiani è difficile e impopolare, ma sono convinto che il Paese sia pronto". Cialente oggi sarà a Roma, per chiedere in commissione al Senato una "modifica radicale" del decreto che "taglia fuori gli enti locali". Non è solo questione di denaro e poteri pubblici: "Quel decreto - dice - rischia di generare una colossale speculazione immobiliare. Il ruolo di Fintecna è sempre più oscuro, e non vado oltre. Rilevando gli immobili diventerà il primo azionista del Comune".


Vesuvio

Citazione:

Vie di fuga impraticabili, piano di decongestionamento dell'area disatteso, abusivismo edilizio e il più grande ospedale del Mezzogiorno, quasi ultimato, tagliato a metà dalla zona rossa. A sette chilometri dal Vesuvio. I cittadini vesuviani continuano a sfidare il vulcano che guarda minaccioso Napoli e così anche buona parte delle loro istituzioni. "Si muore con l'esplosione delle bombe, con le alluvioni: noi qui abbiamo il Vesuvio e ce lo teniamo."


Quest'altra notizia invece ti riguarda più direttamente (sei di origini partenopee se non sbaglio) e riguarda ciò che stiamo discutendo , la Protezione Civile.
Uno dei problemi di cui non si preferisce parlare è il fatto che il Vesuvio è un VULCANO ATTIVO , l'ultima eruzione è avvenuta verso la fine della seconda guerra mondiale , nel 44.

http://www.ov.ingv.it/vesuvio.html

Citazione:

Vulcanismo successivo al 1631

Dopo l'eruzione del 1631 e fino al 1944 il Vesuvio è stato caratterizzato da attività a condotto sostanzialmente aperto. In questo periodo sono stati distinti 18 cicli stromboliani, separati da brevi periodi di assenza di attività, mai superiori a 7 anni e ciascuno chiuso da violente eruzioni dette eruzioni "finali". Internamente a ciascun ciclo si sono verificate frequenti eruzioni prevalentemente effusive, dette eruzioni "intermedie". L'eruzione del 1906 (eruzione "finale") rappresenta la manifestazione più violenta dell'attività del Vesuvio nel '900. L'eruzione del 1944, una eruzione "terminale" a carattere sia esplosivo che effusivo (eruzione mista), è stata l'ultima in ordine di tempo ed ha segnato il passaggio del vulcano ad uno stato di attività a condotto ostruito.


http://www.marketplace.it/vesuvio/44.htm



Citazione:

da una testimonianza dell'ufficiale dei servizi segreti inglesi, Norman Lewis, (Naples '44, Eland Books, 1978), a Napoli in quei giorni:


"19 marzo Oggi il Vesuvio ha eruttato. E' stato lo spettacolo più maestoso e terrribile che abbia mai visto (...). Il fumo dal cratere saliva lentamente in volute che sembravano solide. Si espandeva così lentamente che non si vedeva segno di movimento nella nube che la sera sarà stata alta 30 o 40 mila piedi e si espandeva per molte miglia. (...)

Di notte fiumi di lava cominciarono a scendere lungo i fianchi della montagna. (...) Periodicamente il cratere scaricava nel cielo serpenti di fuoco rosso sangue che pulsavano con riflessi di lampi. (...)

22 Marzo (...) In seguito alle notizie che San Sebastiano stava per essere spazzata via dal corso della lava e che Cercola era minacciata, sono stato mandato per fare un rapporto su quanto avveniva. (...)

Io ero proprio sotto la grande nube grigia piena di rigonfiamenti e protuberanze come un colossale pulsante cervello. Raggiunta S. Sebastiano, sembrava incredibile che tutta quella gente potesse aver voluto vivere in tal posto. La città era costruita all'estremità di una lingua di terra fin ad ora rispamiata dal vulcano, ma completamente circondata dai tremendi campi di lava lasciati dall'eruzione del 1872, anzi proprio in una valle fra di esse.(...)

Qui, in mezzo a questa "terra di nessuno" del vulcano, qualsiasi dilettante avrebbe predetto la distruzione della città con matematica certezza, ma apparentemente nessun cittadino di S. Sebastiano ne avrebbe mai ammessa la possibilità. Il legame con la città è una questione di fede religiosa. Gli edifici sono stati costruiti solidamente per resistere nei secoli (...) Tutte le finestre guardano ad ovest, alle verdi vallate verso Napoli, e le case hanno il retro verso il grigio, eterno cono del vulcano (...).

All'ora del mio arrivo la lava stava scivolando tranquillamente lungo la strada principale e, a circa 50 iarde dal fronte di questa massa debordante, una folla di diverse centinaia di persone, per la maggioranza vestite di nero, era inginocchiata in preghiera (...). Di tanto in tanto un cittadino più arrabbiato afferrava uno stendardo religioso e lo agitava con furia verso il muro di lava, come a scacciare gli spiriti maligni dell'eruzione. (...)

Una casa lentamente aggirata e poi sovrastata dalla lava scomparve intatta dalla vista e seguì un debole, distante scricchiolio mentre la lava cominciava ad inghiottirla. (...) Un certo numero di persone reggeva, a fronteggiare l'eruzione, immagini sante e statue fra cui quella dello stesso S. Sebastiano


Sono passati più di 60 anni e la situazione non è migliorata di molto....
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Il lusso non può mai essere soddisfatto perché, essendo qualcosa di falso, non esiste per esso un contrario vero e reale in grado di soddisfarlo e assorbirlo.
Wilhelm Richard Wagner-1849
Inviato il: 7/5/2009 16:09
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  •  florizel
      florizel
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#39
Sono certo di non sapere
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Ciao, Fabrizio70.

In realtà con "centralizzazione" mi riferivo, tecnicamente, alle disposizioni di chi decide DOVE e COME allestire quali e quanti campi.
Nella fattispecie, il fatto che quello di Piazza D'Armi, costantemente sotto i riflettori dei media, sia stato quello immediatamente allestito, e pare con maggiori servizi, non lo ritengo un caso.

Nè ritengo un caso che laddove i soccorsi, predisposti centralmente, non sono arrivati, non sono arrivate nemmeno le telecamere.

Quanto al Vesuvio, non me ne parlare. Qui la cosa è presa sotto gamba, minimizzata, e vige la più totale disinformazione.

Qui il "piano" predisposto dalla PC.

Tutto un programma.

Ora vorrei sapere anche CHI CAZZO E' che in tutti gli anni dal dopoguerra ad oggi ha rilasciato permessi edilizi che poi consentiranno alla PC di SOCCORRERE i MILIONI di abitanti campani che resterebbero coinvolti da un disastro simile...

Sciacalli se ne vedrebbero ancor più che in Abruzzo. Il piatto sarebbe ancor più ricco.

PS: io mi sto già attrezzando, lontano da qui.
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Inviato il: 7/5/2009 18:47
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  •  CiEmme
      CiEmme
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#40
Mi sento vacillare
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Citaz:

PS: io mi sto già attrezzando, lontano da qui.

..potevo avere qualche dubbio???

Scusa, ma non ho resistito......
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Inviato il: 8/5/2009 11:44
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  •  florizel
      florizel
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#41
Sono certo di non sapere
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Un articolo che vale la pena leggere e diffondere:

TERREMOTO - CONFRATELLO COSTRUTTORE.

"Numerosi big aquilani dell'edilizia e delle progettazioni sono iscritti alla Massoneria. Qualcuno, fra loro, sedeva nella commissione regionale per i grandi rischi sismici. Intanto, pochi giorni prima della sciagura, il capo della Protezione civile Guido Bertolaso sciava sulle piste di Roccaraso...

...Si tratta infatti, viene sbandierato nel provvedimento regionale, del varo del “Primo programma regionale delle verifiche tecniche” per la «esecuzione delle verifiche dei livelli di sicurezza sismica degli edifici pubblici ed opere infrastrutturali di carattere strategico individuati nell'allegato A». Dal momento che L'Aquila e' un momento piu' piccola di New York, e' facile capire di quali edifici pubblici (poi crollati totalmente o parzialmente) si possa trattare. Importo complessivo stanziato, 5 milioni 326 mila euro piu' spiccioli. Il provvedimento e' firmato dal dirigente del servizio, l'ingegner Vincenzo Antenucci. Lo stesso uomo che nel week end di fine gennaio 2009 - appena due mesi prima del disastro - volteggiava sugli sci insieme a Bertolaso. "

Caso mai ci fosse qualche dubbio.
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Inviato il: 8/5/2009 23:24
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  •  Gargoyle
      Gargoyle
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#42
Mi sento vacillare
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la situazione sta diventando quasi insostenibile.....
http://ilcentro.gelocal.it/prima?edizione=EdRegionale


e ora che se ne dovrebbe parlare ancora di più, si parla solo di elezioni del papa che va ingiro e dell'onu che si incazza con l'italia perché non accettano immigrati....uhm....eppure non riusciamo a gestire neanche i nostri di sfollati....figuriamoci altri....
http://ilcentro.gelocal.it/dettaglio/diarrea-malati-isolati-in-tenda/1631748?edizione=EdRegionale

ma comunque...attendiamo ancora e ancora....
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Inviato il: 12/5/2009 16:48
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  •  redna
      redna
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#43
Sono certo di non sapere
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Ultime dall'Abruzzo:


Monsignor Bertolaso arruola i parroci...


Citazione:
Le necessità quotidiane tornano a occupare la vita e manca il modo di soddisfarle, e questo crea un logico malumore che il governo ha dato ordine di celare. È arrivato il caldo, 30 gradi umidi, e se è vero che la protezione civile ha promesso l'arrivo dei condizionatori intanto mancano anche i semplici ventilatori.





Citazione:
Dopo 40 giorni dal terremoto ci sono 35.852 persone sfollate in 178 aree, circa 800 sono rientrate nelle case, molte famiglie hanno ottenuto l'agibilità per l'abitazione, ma manca la verifica sull'impianto del gas, e ci vorranno settimane. Intanto i poliziotti, dimenticati al vescovo, si lamentano e scrivono al ministro Maroni: «Non ci pagano gli straordinari, è scandalosao». Ma non lo fate sapere in giro.



decreto per il terremoto: prendono i soldi dai poveri


Ombre sulla ricostruzione calata dall'alto


Citazione:
Un ruolo allarmante sta però assumendo la sempre più potente Finanziaria pubblica, totalmente controllata dal Ministero dell’Economia. Nel dicembre 2006 è stata creata Fintecna Immobiliare


Citazione:
Negli aquilani si insinua però il sospetto che si voglia, in un futuro non lontano, acquisire a prezzi stracciati una bella fetta della città antica per poi privatizzarla rivendendola a soggetti decisamente abbienti. Più di un amministratore fa notare che la mega-finanziaria pubblica “diventerà padrona assoluta del centro storico con conseguenze speculative immaginabili”.
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C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 14/5/2009 10:24
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      florizel
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#44
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Terremoto, sciacalli istituzionali.

"Caltagirone, Impregilo, Autostrade, in fila per il business della ricostruzione.

«È cambiato tutto, in pochi anni - prosegue -. Prima gli affari e le magagne della ricostruzione partivano in silenzio, lentamente, in sordina. Oggi è tutto più veloce ed efficiente. Guardi, mica solo gli aiuti. Qui si parla di soldi, di affari».

...La città è letteralmente in mano a uomini e donne in divisa. Non solo contro lo sciacallaggio, male endemico di ogni catastrofe, non solo per ovvie ragioni di sicurezza della popolazione, ma perché il volto della Protezione civile in questa primavera 2009 è molto poco civile e molto militare.

Tutto centralizzato, dall’informazione ai soccorsi, fino alla scelta dell’acqua minerale da distribuire agli sfollati alla marca di pannolini da distribuire ai bambini. Apparentemente funziona tutto, anche perché militarmente è impedita ogni “deviazione” dei media dal palcoscenico della comunicazione istituzionale messo in piedi ancor prima di aver distribuito tutte le tende necessarie sul territorio. Maschio, virile: militare, appunto.

Ma la città dov’è? Gli aquilani dove sono? E, soprattutto, dietro questi cordoni che sembrano essere stranamente mirati soprattutto a tenere lontani giornalisti e obiettivi, cosa sta succedendo?

E poi dallo stupore si passa al sospetto quando assistiamo a un fatto molto particolare. Centinaia di camion per due giorni, a partire dalla domenica di Pasqua hanno scaricato tonnellate di macerie in una specie di tritacarne che li ha ridotti in ghiaia a piazza D’Armi.

Qui, in questo inferno di polvere e mezzi meccanici, sono spariti ricordi e tragedie, pezzi di storia e forse anche prove. Prove di malaffari, di cemento fatto con sabbia di mare, ferri da 10 invece che da 15, lisci dove non dovevano esserlo. Tutto è triturato e spalmato sul territorio, amianto compreso come è stato segnalato da molti testimoni. Qui si costruirà il centro amministrativo della new Aquila voluta da Berlusconi. «Con tanto verde». Due giorni di attività frenetica, poi niente. Tutto immobile.

E da dove venivano quelle macerie?"


E' qui che volevo arrivare quando parlavo della negatività di una preponderante "centralizzazione" della macchina dei soccorsi.

Più utile ai soliti noti che agli sfollati.
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Inviato il: 15/5/2009 22:12
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#45
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Ancora dall'inferno delle tendopoli.

"Freddo di notte, caldo di giorno, un caldo sfibrante, soprattutto per i 120 sfollati di Colle Sassa, rimasti senza acqua, senza poter bere e lavarsi per 2 giorni, fino a quando non hanno protestato e minacciato querele.

Il microclima, il sovraffollamento, le scarse condizioni igieniche e i tardivi controlli sugli alimenti e la gestione della cucina nei campi favoriscono la diffusione di malattie infettive e parassitarie. 50 casi di gastroenterite nel solo campo di piazza d’armi in un solo giorno e i malati vengono tenuti in isolamento nelle tende.

Un caso accertato di tubercolosi nel campo di Pizzoli, ma le prime notizie apparse su televideo parlavano di 5 malati di tubercolosi all’Aquila. Di una cosa sicuramente siamo tutti malati, la disinformazione. La protezione civile promette condizionatori e doppi teli per proteggersi dal sole, ma intanto si aspettano ancora lavabi in prossimità dei cessi chimici e i medici asseriscono che: “per prendere una diarrea basta aprire la porta del bagno chimico e poi non lavarsi le mani”. Sapete cosa ha risposto la protezione civile ad uno sfollato disoccupato che chiedeva teli frangisole e frigoriferi per il campo? “Vedi di farteli regalare da qualcuno, noi non ne abbiamo!”


Fa caldo, troppo caldo nelle tende e nelle file laceranti fuori dai COM e fuori dalle mense, dalle docce, dalle tende con gli aiuti. Il tempo, scandito dalle esigenze di profitto dall’emergenza e non da quelle della ricostruzione del tessuto sociale, la convivenza forzata, la perdita totale di ogni frammento di intimità e di identità collettiva nei luoghi e nei tempi controllati dal disordine della protezione civile ed associazioni da essa accreditate, l’ozio forzato cui sono costretti gli sfollati cominciano a prendere forma nelle risse, nelle violenze alle donne e nella guerra tra poveri.

E mentre i carabinieri e i media minimizzano, per evitare che questa rabbia gli si rivolga contro il generale Bertolaso chiede aiuto all’arcivescovo e ai preti: “la gente nelle tendopoli comincia a rumoreggiare, tocca anche ai sacerdoti veicolare messaggi distensivi per evitare rivolte popolari”. Naturalmente in una situazione così “surriscaldata” l’appello ai parroci potrebbe non essere sufficiente e così il controllo governativo dei campi profughi si capillarizza in chiave autoritaria, oltre che con la militarizzazione dei campi stessi, anche con la gerarchizzazione delle persone ivi ospitate. Nelle tendopoli le uniche assemblee popolari consentite e incoraggiante, quando non direttamente indette dal capo-campo della protezione civile, come è successo a piazza d’armi, sono quelle per simulare la libera elezione dei responsabili civili per la sicurezza, ossia i kapò. Un kapò per ogni etnia per meglio controllare ogni comunità, praticamente scelto dal capo-campo in cambio di condizioni privilegiate nella tendopoli stessa.

Altro che Stato di diritto e di democrazia! I campi sono blindati: vietato introdurvi volantini e macchine fotografiche, vietato importare ed esportare informazione e democrazia. Eppure a piazza d’armi c’è un presidio fisso della rai che non trasmette nulla di ciò che accade lì, ad eccezione delle passerelle degli sciacalli politico-istituzionali. Oltre quei cancelli e quei recinti, solerti funzionari della digos e della polizia in borghese vigilano affinché la gente rimanga ignorante, vigilano affinché tra le maglie di quelle reti non passi neanche un filo di libertà, di partecipazione."
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Inviato il: 23/5/2009 11:48
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#46
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Ora vorrei sapere anche CHI CAZZO E' che in tutti gli anni dal dopoguerra ad oggi ha rilasciato permessi edilizi che poi consentiranno alla PC di SOCCORRERE i MILIONI di abitanti campani che resterebbero coinvolti da un disastro simile...


Esatto. Auspichiamo quindi una più accurata regolamentazione statale nel settore delle costruzioni?
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Inviato il: 23/5/2009 12:37
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#47
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Qui, in questo inferno di polvere e mezzi meccanici, sono spariti ricordi e tragedie, pezzi di storia e forse anche prove. Prove di malaffari, di cemento fatto con sabbia di mare, ferri da 10 invece che da 15, lisci dove non dovevano esserlo. Tutto è triturato e spalmato sul territorio, amianto compreso come è stato segnalato da molti testimoni. Qui si costruirà il centro amministrativo della new Aquila voluta da Berlusconi. «Con tanto verde»


Ma intanto il cavaliere il 'tanto verde' se lo va a prendere altrove:



Berlusconi cerca casa a Taormina e pare proprio che l’abbia trovata. Il blitz di sabato scorso non era finalizzato solo all’ennesimo bagno di folla ma c’erano anche ragioni d’affari. Il premier doveva visitare una prestigiosa villa per la quale è in trattativa. Si tratta di Villa Mufarbi, un maniero da poco ristrutturato con vista mozzafiato sul golfo di Taormina. L’immobile, che era andato in eredità ai familiari del senatore Dc di Agrigento Girolamo Messeri, oggi è di proprietà del Gruppo Arcovito di Messina. Ad attendere Berlusconi a Taormina c’erano i figli Marina e Piersilvio. Ma anche Luigi, figlio di Veronica, a dimostrazione che nell’acquisto sono coinvolti tutti gli eredi di casa Berlusconi. Presenti anche l’avvocato Ghedini e consorte. Ad accoglierli i fratelli Francesco ed Armando Arcovito, la cui villa si estende su oltre 10 mila metri di macchia mediterranea con parte coperta di 2.500 metri più dependance. All’interno anche una cappella e preziosi pezzi di antiquariato. Almeno così assicurano i periti del Tribunale di Messina. L’immobile è stato infatti acquistato dagli Arcovito a un’asta fallimentare per un milione e 800 mila euro. Pare che la richiesta sia ora tra i quattro e i cinque milioni (di Alfio Sciacca)



questo aveva dichiarato poco tempo fa:

Ville e terremoto "Sì, metto a disposizione della Protezione civile tre case per fare quello che già hanno fatto molti italiani, i quali hanno offerto 1.600 abitazioni, soprattutto case di vacanza, a disposizione delle famiglie dei terremotati" (10 aprile 2009)

La Protezione civile, interpellata da 'L'espresso', non ha notizie su eventuali sfollati ospiti di Berlusconi. E anche l'ufficio stampa di Palazzo Chigi, contattato nel pomeriggio di martedì 19 maggio, non sa dire nulla. Sul terremoto e sui tempi della ricostruzione, garantiti dal Cavaliere prima per settembre e poi novembre.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/il-grande-bugiardo/2083513//1

EDIT

Altro che 'tanto verde'.....così muore il centro storico de L'Aquila

"Un centro storico da salvare" - e i nostri studi professionali. Tutta l'economia dell'Aquila ha lì il suo motore. Ora tutto è fermo, il cuore della città sembra ormai dimenticato. Noi non staremo a guardare. Non vorremmo che un giorno ci venissero a dire: troppi crolli, troppo degrado, il centro va abbandonato. C'è un rischio pesante di speculazioni. Non si danno soldi a chi non è residente e questo vuol dire che molte case non saranno ricostruite. E allora magari arriveranno i grandi costruttori a comprare tutto". Sono già trecento, gli iscritti all'associazione. "Per sabato 30 maggio stiamo organizzando una manifestazione. Vogliamo entrare ad ogni costo nel nostro centro storico. C'è pericolo? In questi giorni mettano in sicurezza i palazzi e le strade. Partiremo dalle Fontane Luminose, faremo una marcia fino a piazza Duomo. Saremo cinquemila, diecimila persone. Vogliamo almeno vederle, le nostre case. Chiediamo troppo?".
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C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 23/5/2009 16:51
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  •  florizel
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#48
Sono certo di non sapere
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carloooooo
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Auspichiamo quindi una più accurata regolamentazione statale nel settore delle costruzioni?

Immagino sia una domanda retorica. Come la mia, del resto.

I moduli 'antisismici ed ecosostenibili' rappresentano, secondo il Dipartimento 'una sistemazione sicura e piu' che decorosa' per chi e' rimasto senza casa. 'Le procedure di gara, in considerazione della situazione di eccezionale urgenza, saranno svolte in tempi da record', afferma la Protezione Civile, nella 'massima trasparenza e partecipazione, anche rispetto alle imprese locali', ma prevedendo tempi assolutamente stretti.

A parte "l'antisismicità e l'ecosostenibilità", sotto il Vesuvio le cose sembrano essere andate come in una continua emergenza: tempi di rilascio permessi di costruzione, tanto record da essere quasi del tutto inesistenti...

In Abruzzo, vediamo quanto il supercommissario all'emergenza rifiuti in Campania, bertolaso, sia stato tanto "previdente" da scongiurare un'altra emergenza rifiuti:

Mancano i fondi per smaltire l'immondizia, e l'Abruzzo rischia una crisi rifiuti simile a quella campana.

Chiamasi "logica della guerra permanente".
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Inviato il: 24/5/2009 10:16
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#49
Sono certo di non sapere
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Dopo il G8, dell'Abruzzo si sente ormai parlare solo per bocca del puttaniere più "famoso" d'Italia.

Un po' "degradante" (giusto per usare termini non eccessivi) per una popolazione a cui, dal giorno del sisma, è stato messo un bavaglio; o che, nella migliore delle ipotesi, sono stati porti i microfoni del sistema DISinformativo solo strumentalmente.

Riporto un articolo appassionato ed amaro da CDC:

COME VOLETE CHE SI STIA QUI...MA LO SAPPIAMO SOLO NOI.

"Tutti non rivedremo la città ricostruita prima di 7/8 anni, almeno. Le persone anziane rischiano di non rivederla mai più. (Tra parentesi: non viene neanche data comunicazione ai proprietari che le case vengono abbattute, ci si aspetta che siano loro ad informarsi. Che so, una cosa tipo: "scusi, che per caso state per abbattermi la casa? ah no? allora che faccio, ripasso tra qualche giorno e magari me lo dite?")

A fronte di questa drammatica situazione, qual è la risposta del governo per rilanciare l'economia? Ad esempio quella di richiedere ai residenti del 49 comuni del "cratere", a partire da gennaio 2010, la restituzione dell'IRPEF non versata a seguito del terremoto, da effettuarsi al 100% in 24 rate. Per darvi un parametro di confronto, nei paesi colpiti dal terremoto dell'Umbria, l'Irpef non venne versata per 24 mesi, e viene restituita ADESSO, dopo dieci anni e più, al 40% e in 120 rate (situazione analoga si verificò per gli alluvionati in Piemonte).

Cosa passa invece dai mezzi di comunicazione "istituzionali"? Passa la voce di un Presidente del Consiglio che grida al miracolo per la costruzione di alloggi per circa 13.000 persone, quando allo stato attuale solo il 54% delle abitazioni fuori del centro storico è agibile. Se la stessa percentuale fosse valida anche per il centro storico i conti sono presto fatti: circa 35.000 sfollati (tralasciamo poi l'incresciosa situazione del centro storico di cui posso dare testimonianza diretta: del nostro futuro a tutt'oggi non sappiamo nulla, nulla di nulla al di là di poche parole del premier: «nel centro storico il tempo sarà contato non in mesi ma in anni»)".


Il fatto che dal dopo G8 articoli e considerazioni sull'Abruzzo stiano vigliaccamente diradando anche nei siti di libera informazione, è a mio avviso un segnale di sconfitta per qualsiasi intento di "indipendenza" dalla logica informativa del sistema mediatico ufficiale.
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Inviato il: 23/7/2009 10:46
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#50
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Il fatto che dal dopo G8 articoli e considerazioni sull'Abruzzo stiano vigliaccamente diradando anche nei siti di libera informazione, è a mio avviso un segnale di sconfitta per qualsiasi intento di "indipendenza" dalla logica informativa del sistema mediatico ufficiale.

Quindi in pratica il governo vuole altro denaro da chi non ha più nulla, a fronte di un "servizio pubblico" che non esiste.

Big. Fucking. Surprise.

Avranno speso tutti i soldi a forza di funerali per i burattini morti in Kaffiristan...

(pardon, volevo dire "operatori di pace")
Inviato il: 25/7/2009 20:55
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#51
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Inviato il: 26/7/2009 10:09
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#52
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#53
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Inviato il: 17/9/2009 10:52
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#54
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La UE sta indagando sui fondi destinati ai terremotati dell'Abruzzo

Sta crescendo la consapevolezza, anche in Europa, che nella gestione illecita dei fondi pubblici si realizzano rapporti illeciti che inquinano le Istituzioni attraverso corruzioni alterandosi anche i rapporti tra economia legale ed illegale. Il consolidamento della mafia imprenditrice che governa anche la cosa pubblica. Questa attività della Commissione è determinante anche per contrastare ogni forma di riciclaggio da parte della criminalità organizzata negli Stati dell’Unione. Mentre, quindi, in Europa, con non poche difficoltà, si mettono a punto le strategie di contrasto al crimine, in Italia il Governo – da ultimo attraverso il cosiddetto “scudo fiscale” – attua una vera e propria forma di riciclaggio di Stato consentendo e favorendo il rientro in Italia dei capitali sporchi inviati all’estero, nei paradisi fiscali, dalle mafie, dai corrotti e dagli evasori fiscali.

In Europa si realizzano gli strumenti per sconfiggere i criminali, mentre in Italia la maggioranza (saldamente guidata da un piduista) produce norme in favore dei mafiosi e dei peggiori criminali utilizzando, poi, gli arnesi della propaganda di regime per comunicare che questo governo (con l’apporto determinante della Lega dei Roma ladrona) è il più bravo nella lotta alle mafie (il mancato scioglimento del Comune di Fondi è solo un altro esempio del contrasto al crimine da parte della maggioranza). Allora convengo che il Presidente del Consiglio sia stato il miglior capo di governo degli ultimi 150 anni, aggiungerei, però, per la criminalità organizzata.
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C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 5/10/2009 14:22
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#55
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Sconvolgenti rivelazioni di sfollati costretti al silenzio.
articolo di Helene Benedetti

L'Aquila, 14 ottobre 2009 ore 20:00.
La colonnina di mercurio segna 0 gradi.


Il 30 settembre le tendopoli dovevano sparire, tutti dovevano avere una casa nell'aquilano, tutti gli follati dovevano tornare a L'Aquila... queste erano le promesse...
Se si tiene conto dei tempi e dei costi di Onna, poteva essere fatto e sarebbe stato possibile persino iniziare le ricostruzioni.

Ad Onna, in meno di 2 mesi sono state costruite tutte le abitazioni provvisorie, così, da circa un mese, tutti gli abitanti hanno un tetto sulla testa.
In un'intervista qualche cittadino di Onna mi ha manifestato tutta la soddisfazione per il lavoro fatto in questo posto TOTALMENTE distrutto dal terremoto. E il mio pensiero è corso subito al governo Berlusconi, che nulla ha potuto qui ad Onna, dove le costruzioni sono dovute al buon cuore del Trentino, sotto la supervisione del governo tedesco, chissà quanto avrà rosicato Berlusconi!!

Mettiamo a confronto le casette di Onna e il progetto C.A.S.E. de L'Aquila:

Onna: costo 800€ al mq, garantendo agli onnesi un quartiere provvisorio grazioso, risparmiando molti soldi da utilizzare nella ricostruzione.
Progetto C.A.S.E.:costo 2700€ al mq, quasi 5 volte la somma impiegata ad Onna, soldi sperperati tra le varie ditte edili.

Onna: Sono tutti in casa da metà settembre.
Progetto C.A.S.E..: Sono ancora nelle tende, o deportati sulla costa o in paesini lontani anche oltre 70 km, contro il loro stesso volere di restare a L'Aquila.

Onna: Casette ecologiche smontabili e riutilizzabili per un eventuale altro disastro in qualsiasi altra città..
Progetto C.A.S.E.:Per farle hanno deturpato un paesaggio meraviglioso, sfondando intere montagne. Un'inutile colata di cemento per una base che dovrebbe in realtà mantenere palazzi dai 10 piani in su, non i tre piani realizzati.
Palazzi moderni dagli infissi blu elettrico o giallo canarino che nulla hanno a che fare con lo stile pittoresco degli antichi paesini aquilani.

Onna: il quartiere è stato costruito rispettando spazi per la viabilità automobilistica.
Progetto C.A.S.E.: i palazzoni sono concentrati in un unico punto, servito da una sola strada principale, già trafficatissima. Quando tutti i residenti occuperanno le case si prevede un caos bestiale!!

Sono tornata da loro, gli aquilani, probabilmente si è instaurato in me quel meccanismo di ribellione che non accetta che tutto resti impunito e silenzioso.
Per entrare nella tendopoli ho nascosto la mia piccola telecamera nella borsa. Al controllo documenti mi dicono che sono tutti in mensa, questa volta sono riuscita ad entrare nella tendopoli senza problemi...
Non li conoscevo prima di quel maledetto 6 aprile, pensavo "chissà se mi riconosceranno, se si ricorderanno di me".
Al mio arrivo in mensa sono stata invasa da sorrisi, abbracci e baci...noto con piacere che la gioia di rivederci non è solo mia.
Per loro sono chi ha permesso che la loro voce arrivasse a voi... sembra poco, a L'Aquila pare tanto...
Mi invitano a sedermi con loro, nonostante il cibo scarseggi cercano di costringermi ad accettare di dividere il loro pasto, o quel pezzettino di ciambella a testa che avevano...
penso, "se lo sapevo preparavo la Caprese Napoletana e la portavo... sono proprio una cafona!"

Non faccio in tempo a sedermi che cominciano a raffica i racconti dell'orrore:
"Dopo che hai pubblicato l'intervista che mi hai fatto ho ricevuto minacce, leggi qui questo sms"
"Mi hanno telefonato, mi hanno minacciato, dicono che se rilascio altre interviste mi denunciano, io ho detto solo la verità"
"Sai cosa ci fanno qui, riutilizzano le bottiglie dei tavoli e le riempiono con altre bottiglie degli altri tavoli"
"Non ci lasciano portare l'acqua nella tenda"
(penso, "se fanno un annuncio televisivo dicendo che a L'Aquila mancano cibo e acqua gli italiani si mobiliteranno di nuovo... perchè tutta questa indifferenza? Probabilmente perchè questa vetrina mediatica deve risultare perfetta")
"Hai saputo della roulotte che è andata a fuoco? Stavamo per bruciare vivi tutti"
"L'Enel ha abbassato i voltaggi e la notte va via la luce, ci svegliamo ghiacciati"

E per quanto riguarda gli abitanti delle case popolari di San Gregorio...
"Siamo gli sfollati di serie B, noi delle case popolari saremo gli ultimi ad avere casa"
"Le nostre case classificate "C" (grossi danni strutturali) sono state riclassificate "A"(piccoli danni strutturali) senza ulteriore controllo, vogliono farci rientrare in quelle case e nessuno si prende la responsabilità di eventuali tragedie"
"Ho scoperto che le case popolari al comune erano registrate come stalle e garage e non come case"...
"La mia casa risultava una stalla... io sarei una mucca? Ti rendi conto di cosa ci hanno fatto?"
"San Gregorio risultava terreno agricolo, non poteva essere usato come terreno edificabile, ci hanno fatto le case, ci hanno costruito un intero paese, ci hanno mandato a morire, la faglia che hai sotto i piedi è ad altissimo pericolo sismico!"
"Una ragazza aveva aperto un sito trasparente per raccogliere soldi per noi delle case popolari, l'hanno minacciata, gli hanno fatto chiudere il sito!"

Li fermo, troppe informazioni, tutte insieme, non memorizzo... chiedo loro di raccontare tutto davanti alla telecamera, si rifiutano, dopo le minacce ricevute non possono più raccontare la verità...
Inviato il: 20/10/2009 13:49
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  •  Fabyan
      Fabyan
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#56
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L'ira degli aquilani contro gli sciacalli
di Jolanda Bufalinitutti

Sciacalli, che schifo. Quella telefonata nel cuore della notte in cui i due affaristi ridono, documentata dalle intercettazioni e condita da quel «poveracci va buo’», se possibile ancora più cinico, da parte di chi sul terremoto, già il 6 aprile, pensava al businness che richiede di muoversi in fretta. Mentre si scavava sotto le macerie alla ricerca dei sopravvissuti, e il terreno tremava ancora, mentre si cercavano i corpi di quelle che, alla fine, sarebbero state le 307 vittime e, fra loro, i ragazzi sepolti nella Casa dello studente.

«Sciacalli, schifo, ribrezzo», dice il sindaco de l’Aquila. «Ridevano alle tre e mezza di notte? Chiedano scusa, non a me alla città».
Le jene che ridono sono la cosa che ha ferito di più, Stefania Pezzopane, presidente della provincia e Giustino Parisse, giornalista de il Centro che nel terremoto ha perso due figli. Quella risata emersa dalle intercettazioni si porta dietro il sospetto atroce. «Qualcuno ha costruito a l’Aquila sulla scia di quella risata?», si chiede Giustino Parisse. «Io spero di no, mi sembra pura follia che mentre qualcuno muore qualcun altro rida pensando agli affari». È questo che ferisce, continua Parrise intervistato da radio Capital, «il dolore è nostro e nessuno ce lo può togliere ma quel segnale è brutto. Temo che quell’atteggiamento, quello della falsa solidarietà, sia di molti».

Di solidarietà vera ce n’è stata tanta, di gente che ha lavorato bene, con onestà. E che adesso si sente sporcata da quelle parole. «Siamo scioccati, trattengo a stento la voglia di gridare», dice Stefania Pezzopane, che riguarda indietro, come in un film alla moviola, gli eventi e un sentimento di rabbia e imbarazzo attanaglia chi ha lavorato fianco a fianco e ora pensa che, nascosti dalla solidarietà, ci potevano essere gli speculatori: «I nostri morti vogliono sapere perché sono morti e noi vogliamo sapere perché tanti segnali sono stati sottovalutati». Dalla pellicola riavvolta riemerge quel lungo periodo in cui la terra ha tremato a l’Aquila, fra Natale e Pasqua.

«Qualcuno ha sperato nel terremoto, qualcuno pregustava il sapore degli appalti?». «Noi ci rivolgemmo alla commissione grandi rischi e fummo tranquillizzati». C’è da tenere gli occhi bene aperti, dice la presidente della Provincia, «Non si può consentire di lucrare sulla tragedia». E chiede al presidente della Regione Chiodi, ora commissario alla ricostruzione, «di conoscere quali sono le ditte che operano o hanno operato all'aquila nell'emergenza e nella costruzione dei nuovi alloggi». «Come rappresentante di questa comunità - dice - ho bisogno di sapere se a l’Aquila hanno operato nell’emergenza o nella costruzione dei nuovi alloggi ditte legate agli imprenditori inquisiti per il G8 alla Maddalena».

I segretari del Pd abruzzese Silvio Paolicci e di quello aquilano, Miche Fina, chiedono alla magistratura di fare chiarezza: «Gli aquilani sono i terremotati trattati peggio nella storia», Intercettazioni che turbano, dice il procuratore de l’Aquila Rossini. E, se confermate, «gravissime».
12 febbraio 2010

Da: http://www.unita.it/news/italia/94957/lira_degli_aquilani_contro_gli_sciacalli
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Il giornalista è colui che distingue il vero dal falso... E pubblica il falso. (Mark Twain)
Inviato il: 12/2/2010 16:48
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  •  florizel
      florizel
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#57
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E' tutto davvero da vomito. Sono queste le situazioni che portano a ritenere che SE gli italiani non si fossero bevuti il cervello a forza mettere crocette su una scheda elettorale, oggi forse sarebbero tutti nelle strade a cacciare a calci nel culo qualunque esponente di qualunque casta dai palazzi e dalle loro vite.

La capacità critica va definitivamente a farsi fottere quando grande clamore si fa sulle intercettazioni telefoniche dei titolari delle imprese operanti a L'Aquila per evitare di dire, o dire solo sommessamente, che il pesce puzza dalla testa.

Aumenta lo schifo quando di questa sporca, lurida faccenda gli elementi da gossip prevalgono sulle sempre più rare riflessioni circa le modalità con cui il sistema difende se stesso, autoassolvendosi ormai su tutto e al di là di tutto.

Dall'atto di accusa dei magistrati fiorentini emerge come fosse in allarme il comitato di affari che sfruttava gli appalti della Protezione civile per gli articoli de L'espresso e di Fabrizio Gatti, che per primo nel dicembre 2008 ha denunciato l'intreccio tra le opere del G8 alla Maddalena, Angelo Balducci e gli interessi del costruttore Anemone.

Nulla di irregolare nei cantieri per il G8 sull’isola della Maddalena. Lo sostiene un comunicato della Protezione civile. La dichiarazione si basa su un rapporto al capo dipartimento Guido Bertolaso, che è anche commissario delegato per il G8, firmato da Angelo Balducci, presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici.

Molto onestamente, penso che in questi giorni tutta l'Italia dovrebbe avere le palle di invadere l'ennesima "zona rossa" eretta a difesa degli interessi della stessa banda di parassiti, che di "diverso" dai precedenti e dai futuri ha solo un logo sulla tessera di partito e sulla scheda elettorale.

Bertolaso: "Qualcosa può essere sfuggito".
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Inviato il: 14/2/2010 18:49
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  •  astro7
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#58
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mi sento troppo coinvolta (essendo abruzzese) per intervenire liberamente e acriticamente in questo 3d.... ma alle iene ridens vorrei replicare con questo articolo:
http://ilcentro.gelocal.it/dettaglio/appalti-e-terremoto-riprendiamoci-la-citta-la-rivolta-degli-aquilani-nella-zona-rossa/1859092
Inviato il: 15/2/2010 0:30
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  •  florizel
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Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#59
Sono certo di non sapere
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Citazione:
mi sento troppo coinvolta (essendo abruzzese) per intervenire liberamente e acriticamente in questo 3d

Ciao, stella.

Questo è il caso in cui il coinvolgimento emotivo è anche in grado di generare riflessioni critiche, se ciò implica evitare di mediare troppo, e dire pane al pane...

Forse, la vita delle persone (non quella dei polticanti freddi e calcolatori che aprono bocca solo dopo aver pesato ogni possibile effetto della loro fetida propaganda) non è fatta anche di emotività? Soprattutto quando in gioco ci sono aspetti della propria esistenza così vitali, come l'identità, la casa messa su con sacrificio e persa in pochi secondi, e ancora più devastante i parenti morti sotto cumuli di macerie, ed un futuro tanto incerto?



Se questa è emotività, chi riesce ancora a scandalizzarsi dovrebbe esibirla orgogliosamente.

Piuttosto, a proposito di emotività, in una delle primissime interviste alla Pezzopane subito dopo i fatti di questi ultimi giorni, lei ha detto qualcosa che andrebbe approfondito:

"...vogliamo sapere perche' tanti segnali sono stati sottovalutati: se facciamo due piu' due sembra quasi che servisse questo terremoto per far arricchire qualcuno''.

Di quali segnali parla, la Pezzopane? Io ho immediatamente pensato che si potesse trattare degli allarmi lanciati da Giampaolo Giuliani...

In ogni caso, direi che sarebbe opportuno continuare a tenere d'occhio il blog di Anna, una delle poche voci critiche che arrivano da quella terra, sottoposta beffardamente e cinicamente ad un controllo senza fine, che di "protettivo" e di "civile" non ha assolutamente nulla.
"Protezione civile" è un altro neolinguismo.
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Inviato il: 15/2/2010 2:41
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  •  florizel
      florizel
Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi
#60
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La Presidente della Provincia dell’Aquila Stefania Pezzopane è tornata a chiedere attraverso una lettera ufficiale, di conoscere quali imprenditori stiano operando sui cantieri del post sisma. La lettera è indirizzata al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del Ministri On. Gianni Letta, al Ministro per le infrastrutture Altero Matteoli, al Capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, al Provveditore alle Opere Pubbliche Giovanni Guglielmi, al Commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi, al suo vice Massimo Cialente.

Al di là dell'indiscutibile onestà della presidente della provincia, c'è qualcosa che non si riesce a comprendere: è mai possibile che chi opera quotidianamente nelle istituzioni, ricoprendo cariche rilevanti, possa essere tanto ingenuo/a da cadere dalle nuvole alla notizia di comitati d'affari che si formano in seguito a disastri naturali come terremoti, frane, e quant'altro?
Quando invece l'arricchimento tramite guerre e distruzione è pratica sistematica e politica di fondo del sistema?

Come si suol dire, del senno di poi sono piene le fosse.

Guarda un po', riappare anche Marrazzo...

Con il suo solito savoir fair, Bertolaso dice di sentirsi come un alluvionato, alla faccia di tanta altra povera gente che in questi giorni si è ritrovata senza casa, e senza nemmeno i massaggi decontratturanti...

MAIERATO, SAN FRATELLO: PAESI FANTASMA /nell'Italia che frana i politicanti pensano al ponte sullo Stretto di Messina.

Maltempo/ S. Fratello sta 'scivolando', alcune case distrutte.
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Inviato il: 18/2/2010 12:55
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