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  •  dr_julius
      dr_julius
Notizia in anticipo?
#1
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 11/8/2006
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Sì, sono pronto a scommettere che stà per tornare la aviaria (virus A/H5N1)
Me lo fà pensare la notizia che il governo UK ha raddoppiato le scorte di antivirali, peraltro di non comprovata efficacia, comprando zanamivir e oseltamivir dalle industrie GSK e Roche, rispettivamente.
Ora con il nuovo accordo il Regno Unito ha scorte di antivirali per trattare il 50% della popolazione.
E' il secondo Paese in Europa ad avere implementato accordi precisi per "coprire" almeno la metà della popolazione (l'altro è la Francia).
_________________
Per rifornire di elettricità un terzo dell’Italia, un’area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma. (Carlo Rubbia)
Inviato il: 2/2/2009 18:17
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Re: Notizia in anticipo?
#2
Mi sento vacillare
Iscritto il: 19/5/2008
Da Everywhere
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Guerra batteriologia in arrivo ?
Terrorismo biologico ?

_________________
« Tramuta tutto in ciò che è veramente: l’Astratto, lo Spirito, il Nagual. Non c’è stregoneria, né il male, né il diavolo. C’è solo la percezione. »
Don Juan Matus
Inviato il: 2/2/2009 18:30
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  •  Teba
      Teba
Re: Notizia in anticipo?
#3
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 14/9/2007
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nono caso di gennaio: Muore ragazza in Cina

quinta vittima per l'aviaria in Cina nel 2009

quarta vittima per l'aviaria in Cina nel 2009

La prima vittima del 2009 è stata registrata il 5 gennaio a Pechino, seguita da una donna di 27 anni morta il 17 gennaio a Shandong, capitale dello Jinan. Poi è stata la volta di uno studente di 16 anni, deceduto il 20 gennaio all'ospedale di Huaihua, nella provincia centrale dello Hunan.

epidemia tacchini in Canada

Aumentano casi di aviaria

L'oms esclude l'epidemia

Accordo Gran Bretagna e GlaxoSmithKline

e

Aviaria: La francia invia 24,5 milioni di vaccini all'EGITTO
In Egitto, ricorda il ministero, nuovi focolai di virus H5n1 sono stati scoperti l'estate scorsa soprattutto nelle campagne vicine al Cairo, nel delta del Nilo e lungo il suo corso.

ma sai che...
Inviato il: 2/2/2009 22:03
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  •  florizel
      florizel
Re: Notizia in anticipo? - VIRUS AVIARIA
#4
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
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Riporto qui la notizia data da Teba in Home:

Citazione:
Baxter international Inc. è stata beccata a spedire in 18 paesi del mondo influenza aviaria viva all’interno di vaccini. Tale scoperta è stata fatta da: National Microbiology Laboratory in Canada.


Vaccines as Biological Weapons? Live Avian Flu Virus Placed in Baxter Vaccine Materials Sent to 18 Countries.

Aggiungo un link da un articolo dell'anno scorso:

Copyright sull'aviaria.

"Niente più ceppi di virus a disposizione del mondo. Il governo indonesiano, con un accordo firmato il 7 febbraio, non fornirà più campioni del virus H5N1 proveniente dai casi di influenza aviaria segnalati nel Paese: tutti i campioni confluiranno a un'azienda farmaceutica statunitense, la Baxter International, che a sua volta fornirà assistenza tecnica al Paese nella produzione di un vaccino."
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 6/3/2009 11:35
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  •  Teba
      Teba
Re: Notizia in anticipo? - VIRUS AVIARIA
#5
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 14/9/2007
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grazie Flo di aver riportato la notizia anche qui.

Purtroppo si stanno mettendo assieme dei pezzi di un puzzle che un pò di brividi me li fa venire.

Sperando quindi di non trovarsi a fare pensieri del genere...
Inviato il: 7/3/2009 13:54
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  •  florizel
      florizel
Re: Notizia in anticipo? - VIRUS AVIARIA
#6
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
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"Lo stato d'urgenza creato da una simile minaccia rischia di far passare in secondo piano, se non di abolire, alcune liberta' o principi d'uguaglianza tra i cittadini. In altre parole, un'emergenza sanitaria potrebbe obbligare le autorita' a stabilire delle priorita' nella distribuzione di vaccini e farmaci, a scapito di larghe fasce di popolazione."

La notizia riportata dall'ADUC dà adito a non pochi interrogativi.
Perchè metterla sul "principio di uguaglianza" secondo cui il vaccino andrebbe esteso a tutta la popolazione, e non sulle cause che giustificano la somministrazione dello stesso?

Solito tranello delle priorità per indurre all'accettazione di un'ennesima vaccinazione di massa?
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 7/3/2009 14:39
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  •  Teba
      Teba
Re: Notizia in anticipo? - VIRUS AVIARIA
#7
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 14/9/2007
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“Mary”, caller to the Power Hour on March 30, 2009, gives many details that the Dept of Homeland Security is transporting and distributing bird flu in mass quantities.

LINK


Probabilmente solo voci di corridoio, se qualcuno ha altre notizie su questa cosa, meglio aggiungerle.
Inviato il: 14/4/2009 12:28
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  •  javaseth
      javaseth
Re: Notizia in anticipo? - VIRUS AVIARIA
#8
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 11/3/2006
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Dal Corriere
Febbre suina, cresce l'allarme, Oms: "La situazione è seria"

[...]

Le analisi genetiche mostrano però che il ceppo incriminato è una mescolanza mai vista prima tra virus aviario, suino e di essere umano...



Ciao
-javaseth
_________________
"..io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe"
Inviato il: 25/4/2009 19:30
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  •  Stefo
      Stefo
Re: Notizia in anticipo? - VIRUS AVIARIA
#9
Mi sento vacillare
Iscritto il: 11/2/2009
Da Roma
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Alla luce di quanto sta succedendo in Messico e Stati Uniti, questo video postato da Teba mi sembra di un'importanza cruciale. Che ..zzo stanno combinando?
Inviato il: 25/4/2009 22:11
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  •  Sandman
      Sandman
Re: Notizia in anticipo? - VIRUS AVIARIA
#10
Mi sento vacillare
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a me viene in mente il mezzo milione di bare della FEMA...
Inviato il: 26/4/2009 0:32
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Re: Notizia in anticipo? - VIRUS AVIARIA
#11
Mi sento vacillare
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Citazione:

Sandman ha scritto:
a me viene in mente il mezzo milione di bare della FEMA...


Sono sacchi di plastica, più che bare :S
Per non parlare dei campi di concentramento che stanno costruendo :S

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Don Juan Matus
Inviato il: 26/4/2009 17:03
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  •  Teba
      Teba
Re: Notizia in anticipo? - VIRUS AVIARIA
#12
Dubito ormai di tutto
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Ripeto che quella notizia riferita nel video che ho inserito nel mio ultimo post non mi risulta confermata da ulteriori fonti.
Senza creare inutili allarmismi comunque, e anche se nelle ultime ora si parla più che altro di influenza "suina", QUI potete leggere alcune "stranezze" riguardo notizie e fatti sull'aviaria.

EDIT:
l'influenza suina minaccia il mondo intero
addirittura...
Inviato il: 26/4/2009 22:03
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  •  dr_julius
      dr_julius
Re: Notizia in anticipo? - VIRUS AVIARIA
#13
Dubito ormai di tutto
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Beh, qualche mese fà aprendo questo thread ci ero andato vicino.
Anzichè H5N1, sembra invece che il virus che sta facendo chiudere scuole, cinema e voli internazionali sia invece l'H1N1 (volgarmente detta "influenza suina").
Inquieta sempre più la domanda: ma sono bravi e preveggenti quelli che hanno fatto scorte di questi farmaci antivirali oppure....
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Inviato il: 27/4/2009 0:34
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  •  dr_julius
      dr_julius
Re: Notizia in anticipo? - VIRUS AVIARIA
#14
Dubito ormai di tutto
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secondo questa agenzia adnkronos anche in Italia disponiamo di 40 milioni di dosi di farmaco antivirale.
Quindi l'elenco dei preveggenti si allunga... ?
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Inviato il: 27/4/2009 0:56
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  •  Teba
      Teba
Re: Notizia in anticipo? - VIRUS AVIARIA
#15
Dubito ormai di tutto
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Consiglio a tutti la lettura di questo articolo QUI

Alla fine l'articolo parla del vaccino Tamiflu e della sua storia, informazioni che possono tornare utili:

"da Il manifesto del 08 03 06:

Il Tamiflu, principio attivo Oseltamivir, viene scoperto nel 1994 dai ricercatori della Gilead Sciences, impresa biofarmaceutica con sede in California. Di casa alla Gilead è il segretario di Stato americano Donald Rumsfeld: ne è stato direttore dal 1988, presidente del consiglio di amministrazione dal 1997 al 2001 e ne è tuttora azionista. Nel 1996 Gilead cede a Roche i diritti di sfruttamento del Tamiflu, in cambio del 10 per cento sul venduto. Il farmaco arriva sul mercato nord-americano e svizzero nel 1999-2000, nella maggiorparte dei paesi europei fra il 2002 e il 2003. Indicazione: influenza stagionale. Fino all'avvento dell'aviaria, il Tamiflu vendeva poco - talmente poco che nei salotti della farmaindustria mondiale si sussurrava che Roche meditasse di ritirarlo dal mercato. Il tiepido successo dell'antivirale non stupiva i farmacologi. I test effettuati prima della commercializzazione indicano, infatti, che Oseltamivir, in gergo tecnico un «inibitore della neuraminidase», agisce sui ceppi «A» e «B» dell'influenza - ceppi che solo un apposito esame può individuare con certezza. Assunto entro 48 ore dalla comparsa dei primi sintomi, Tamiflu può ridurre la durata dell'influenza di un giorno e mezzo. Guadagno modesto, per competere con latte e miele, pezze fredde e aspirina. Per questo, più che una pillola dei miracoli, Tamiflu era considerato un «flop». E Roche, in effetti, non sembrava puntarci particolarmente. Tanto che nel 2005 Gilead ha chiesto - ed ottenuto - la revisione dell'accordo del 1996, pena la decadenza del contratto, perché la multinazionale svizzera svizzera non avrebbe fatto abbastanza per promuovere il farmaco e omesso di versare al partner americano quasi venti milioni di dollari. Gilead riassume: «Roche ha ottenuto l'autorizzazione per il mercato in 64 paesi, ma l'ha portato solo in 21 (...) e non l'ha promosso presso medici, pazienti e autorità sanitarie». Roche nega. Ma paga: nello scorso novembre, il contenzioso è stato dichiarato chiuso con reciproca soddisfazione. E' un farmaco efficace? Ma perché Roche non avrebbe investito le sue potenti risorse di comunicazione e marketing su questo farmaco? Una risposta sorge spontanea a leggere articoli e ricerche pubblicati dalle riviste specializzate. Sulla questione chiave, ovvero «è un farmaco efficace?», non ci sarebbero sufficienti evidenze scientifiche.



La stroncatura della newsletter svizzera Infomed/Pharmakritik è lancinante: «In base alle conoscenze attuali, non c'è nessun gruppo ben definito di malati di influenza ai quali si possa consigliare un trattamento a base di Oseltamivir». La francese Prescrire è categorica: «A parte gli effetti collaterali, non si capisce cosa aggiunga alla terapia sintomatica tradizionale». Nel febbraio 2006, The Lancet ci mette una pietra sopra. I ricercatori del gruppo Cochrane hanno esaminato 50 studi sull'efficacia del Tamiflu e concludono: «E' troppo modesta, per consigliarne l'assunzione». Ma se l'effetto sull'influenza sarebbe blando, nessun addetto ai lavori può garantire dell'efficacia del Tamiflu sull'influenza aviaria umana. Anzitutto, perché è un virus che non esiste. Il ceppo attuale non si trasmette fra esseri umani - una manciata di casi sospetti sono stati segnalati in Asia, ma se il virus fosse già mutato, a fronte di 180 milioni di pennuti morti, le vittime umane sarebbero ben più del centinaio scarso registrato fino ad oggi. E soprattutto, spiega da Ginevra il portavoce dell'Oms per l'aviaria, Dick Thompson, è impossibile giurare che il Tamiflu funzioni, perché «non abbiamo dati clinici per affermarlo». La speranza dei governi mondiali è scaturita, invece, dal «pezzo da novanta » della strategia di Roche per collocare Oseltamivir nell'arsenale contro la temuta pandemia. Si tratta di un test di laboratorio, i cui esiti sono stati resi noti nel 2004. Venti topi sono stati infettati con il virus H5N1; i dieci trattati con un altro antivirale sono morti; dei dieci che hanno ricevuto Oseltamivir, due sono sopravvissuti. Esperimento ripetuto in seguito, con analoghi risultati: sui topi in preda all'aviaria, Oseltamivir almeno un poco funzionerebbe. Ma sugli esseri umani? In letteratura sono riportati pochissimi casi di persone affette da influenza aviaria curate col Tamiflu.

Uno studio vietnamita ha analizzato dieci pazienti: dei cinque trattati col Tamiflu, quattro sono morti. Molto citato, uno studio olandese che risale al 2003 - ma il virus era un altro (H7N7) e i risultati sono definiti «inconcludenti». The Lancet nello scorso gennaio ha dato il colpo di grazia: «Non abbiamo trovato nessuna evidenza dell'efficacia degli inibitori della neuraminidase sull'influenza aviaria umana», ha scritto Tom Jefferson del gruppo Cochrane. Le prove dell'efficacia del Tamiflu sono talmente labili da mettere in imbarazzo il portavoce dell'Oms, che dichiara: «È frustrante, ma è la situazione in cui ci troviamo. Il virus ha colpito talmente poche persone al mondo che non abbiamo pazienti su cui testare il Tamiflu». Peggio: nelle scorse settimane alcuni ricercatori giapponesi hanno constatato che, somministrato il farmaco ad alcuni malati di aviaria, questi sviluppavano immediatamente la resistenza al principio attivo - che dunque non funzionava affatto. Dick Thompson ammette che sulla questione non c'è uno speciale programma di coordinamento con gli ospedali asiatici, né ci sono test clinici in corso. D'altronde: «Non sappiamo cosa potrebbe accadere in futuro. Perché se il virus mutasse e si trasmettesse all'uomo, magari non sarebbe più H5N1 - e allora potremmo sperare che altri antivirali potrebbero rivelarsi efficaci». E cosa ce ne faremmo delle tonnellate di Oseltamivir stoccate in giro per il mondo? La risposta degli addetti ai lavori è univoca: nel dubbio, per sicurezza e sperando serva a qualcosa, facciamo riserve. Un farmaco sicuro? La seconda domanda elementare a proposito di farmaci, oltre all'efficacia, è quella della sicurezza. Secondo la Roche, Tamiflu ha pochi e lievi effetti collaterali - fra cui nausea e vomito. Tesi sposata dalle autorità sanitarie e punto forte di tanto nebuloso dubitare: «non siamo sicuri che funzionerà», dicono gli esperti, ma almeno.. non fa male. Ma anche su questo, nella comunità scientifica non c'è consenso.



Prima dell'approvazione da parte delle autorità sanitarie, un farmaco viene testato su poche migliaia di persone e difficilmente emerge un effetto collaterale raro. Il profilo di sicurezza del farmaco si chiarirâ con il passare degli anni, quando milioni di persone lo avranno assunto. Del Tamiflu, giovane e tutt'altro che campione di incassi, la rete mondiale della farmacovigilanza sa dunque poco e niente. Drugdex, una delle banche dati internazionali in materia, alla voce Oseltamivir inanella una sequela di «non testato». Nel dubbio, e nell'attesa di studi clinici puntuali, le autorità e la farmaindustria ostentano ottimismo. Ma è il Giappone, la spina nel fianco: nel paese in cui la pillola d'oro è stata più venduta, il Tamiflu è stato collegato alla morte improvvisa di bambini piccoli. Il presidente dell'istituto di farmacovigilanza giapponese, Rokuro Hama, da due anni lo va ripetendo per congressi e riviste scientifiche. Sul British Medical Journal, Hama sottolinea che i bambini sono deceduti per collasso respiratorio e cita tre studi di laboratorio, dove «la somministrazione di Oseltamivir a cuccioli di topo ne ha provocato la morte per collasso respiratorio».

Proprio sulla scorta di questi studi, non è consentito somministrare il Tamiflu ai bambini che hanno meno di un anno. Molti ricercatori, però, data la carenza di dati clinici, nutrono dubbi anche sulla fascia da 1 a 12 anni. Dal punto di vista delle autorità sanitarie, quello dei bambini è un punto dolente per il motivo opposto. In caso di pandemia, sarebbero la categoria più a rischio. E se il Tamiflu è l'unico rimedio a disposizione, è necessario poterlo dare anche a loro. Per questo, le autorità europee e americane ne hanno recentemente autorizzato l'uso a scopo di profilassi anche su pazienti da 1 a 12 anni. L'altro effetto indesiderato del Tamiflu registrato in Giappone riguarda la psiche: ci sono state alterazioni del comportamento e suicidio in giovanissimi che l'avevano assunto. Secondo Roche, sono dati falsati perché «in presenza di febbre alta, è facile che peggiorino le condizioni psicologiche di un paziente». Ad ogni buon conto, nel maggio 2004 le autorità giapponesi hanno aggiunto alla lista dei possibili effetti collaterali del Tamiflu «disturbi neurologici e psicologici: alterazioni di coscienza, comportamenti anormali e allucinazioni ». Nel novembre 2005 l'Emea, l'autorità europea che vigila sulla sicurezza dei farmaci, dopo avere ricevuto due segnalazioni di suicidio, ha chiesto a Roche di fornirle tutti i dati clinici disponibili sugli effetti a carico della psiche. Intanto, soldi a palate In tanta confusione, una cosa è chiara: il gruppo Hoffmann-La Roche sta facendo soldi a palate. Nel 2005, il fatturato del Tamiflu ha superato il miliardo di euro e la multinazionale ha realizzato una cifra d'affari pari a oltre 22,5 miliardi di euro - il miglior risultato della sua storia. Niente male, per un farmaco la cui efficacia è legata a una serie di «se» e «forse». Nel frattempo, mentre mezzo pianeta implorava di aumentarne la produzione o mollare il brevetto e consentire così la messa a punto di «generici», la farmaindustria svizzera ne alimentava la leggenda. Ricavato dall'anice stellata coltivata in Cina, Tamiflu «ha un processo produttivo articolato in 12 tappe, che richiedono da 6 a 8 mesi di lavorazione e si basano su tecnologie sofisticate». Nell'ottobre 2005, Roche fa sapere che è disposta a negoziare. La pressione di Nazioni Unite e Usa si è fatta sentire - ma è la scelta della strategia di comunicazione che ancora una volta è fenomenale. Roche si dichiara preoccupata per la salute pubblica e dunque pronta a discutere le condizioni di cessione della licenza «a qualunque governo e azienda che ci contatterà». D'altronde, l'Organizzazione Mondiale del Commercio aveva stabilito nel 2001 (e ribadito nel 2003) che in caso di emergenza sanitaria i governi hanno il diritto di copiare i farmaci, a dispetto di qualunque brevetto. Anticipando i tempi, Roche fa un'altra bella figura da Robin Hood - e si garantisce una parte di royalties. Visto il successo della prima donazione, rincara la dose con altri due milioni di trattamenti all'Oms - il relativo comunicato dell'Organizzazione Mondiale della Sanità recita: «Siamo grati a Roche per la generosa donazione ». La produzione del farmaco, che era di 5,5 milini di dosi all'inizio, è prevista per il 2007 in 300 milioni di dosi. Oltreoceano, anche gli azionisti della Gilead Sciences non se la passano male.

Scrive Fortune (novembre 2005): «Grazie alla paura di una pandemia, le azioni della Gilead sono passate in sei mesi da 35 a 47 dollari. Il capo del Pentagono ci ha guadagnato un milione di dollari».
"
Inviato il: 27/4/2009 9:25
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  •  infosauro
      infosauro
Re: Notizia in anticipo? - VIRUS AVIARIA
#16
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 23/5/2008
Da questo mondo (credo)
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Tanto per dare un'altra notizia dal messaggero:
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=174147&sez=HOME_NELMONDO
NEW YORK - Il gene che causa il contagio dell’influenza aviaria nell’uomo può essere replicato in laboratorio. Due istituti di ricerca, uno negli Usa e uno in Olanda, l’hanno già fatto e dispongono di tutti i dati per spiegare la mutazione genetica tramite la quale il virus che colpisce gli uccelli si trasforma in quello che si trasmette al genere umano. Il governo americano ritiene il dettaglio dello studio sia talmente pericoloso nel caso che cada nelle mani sbagliate, tanto avere chiesto per la prima volta l’autocensura ai due laboratori.

Top secret. Gli articoli di prossima pubblicazione che annunciano la scoperta sulle riviste Science e Nature conterranno quindi solo indicazioni generiche sulla ricerca, mentre i dettagli di laboratorio saranno esclusi. I test erano stati entrambi ordinati dall’Istituto Nazionale per la Salute americano: uno al centro medico Erasmus di Rotterdam, l’altro all’università del Wisconsin, nella speranza di identificare i segni precoci del passaggio dell’influenza dagli uccelli all’uomo, e scoprire migliori terapie di trattamento per le persone contagiate. La comunità scientifica fino ad oggi pensava che la mutazione fosse impossibile da realizzare in forma artificiale, ma era preoccupata dalla ripetuta prossimità delle due variazioni, e temeva che in natura il passaggio potesse divenire più frequente.

La aviaria ha fatto la sua prima apparizione nel Sud Est asiatico nel 1987, e da allora il ceppo virale H5N1 che la identifica è stato riconosciuto responsabile della morte di milioni di uccelli in ogni angolo del mondo, alcuni uccisi dalla malattia, molti altri abbattuti dall’uomo per timore del diffondersi dell’epidemia. Molto più raro ma ugualmente minaccioso è il contagio umano: l’Organizzazione Sanitaria Mondiale ha registrato circa 600 casi negli ultimi dieci anni, dei quali 336 mortali. Il livello di allarme è altissimo, specialmente nell’area del Sud Est Pacifico, dove l’epidemia è endemica, e ogni anno all’inizio dell’inverno la caduta della temperatura favorisce la diffusione del virus. Questo è quanto sta accadendo a Hong Kong in questi giorni, dove la carcassa di un pollo infetto è stata identificata nel corso di un’ispezione sanitaria in un mercato pubblico. Le autorità locali hanno ordinato la chiusura del mercato per un mese, e l’eliminazione di 17.000 volatili, mentre lo stato di allerta è stato trasmesso agli ospedali perché rinforzino il monitoraggio sui pazienti colpiti da ogni tipo di influenza. In Bangladesh i polli eliminati negli ultimi giorni sono stati 14.000, e 50.000 le uova distrutte.

L'allarme. Negli Usa, dopo l’11 settembre e soprattutto dopo i successivi attentati con i pacchi postali contenenti antrace, la paura per una ipotetica diffusione del virus ad opera di terroristi è molto alta. Ora le conclusioni dei due istituti di ricerca conferiscono alla minaccia un tono ancora più drammatico: se i test di laboratorio fossero ripetuti con successo da scienziati poco scrupolosi e il ceppo dovesse finire in mani nemiche, l’epidemia potrebbe essere scatenata diffondendo il virus nell’aria, con una semplice dispersione di gas.

Critiche. C’è già chi si sta scagliando contro il governo di Washington per aver finanziato la ricerca: «Stiamo giocando con il fuoco» si legge in un editoriale del Centro per la Biosicurezza di Pittsburg. D’altra parte i due responsabili dello studio, il dottor Yoshihiro Kawaoka in Wisconsin e Ron Fouchier della Erasmus a Rotterdam, assicurano che i più stringenti criteri di sicurezza sono stati concordati con le autorità americane, e poi applicate in laboratorio. I due scienziati hanno accolto l’invito alla parziale riservatezza nella divulgazione dei risultati, e anche questo atto di autocensura è al momento materia di dibattito tra la comunità scientifica internazionale.
_________________
"It's just a ride"
William Melvin "Bill" Hicks, l'ultimo degli hippy, il primo dei complottisti (a comparire in TV).
Inviato il: 22/12/2011 12:09
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Re: Notizia in anticipo? - VIRUS AVIARIA
#17
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 7/12/2011
Da Piemonte
Messaggi: 130
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http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?titolo=Il%20virus%20letale%20spaventa%20gli%20Usa:%20''Nessuna%20pubblicazione''&idSezione=13938

a me sembra che gli interessi solo avere LA PUBBLICAZIONE ...e quindi i riconoscimenti (economici) della scoperta... FANQ!!!!!!
_________________
Hush little baby, don't say a word, and never mind that noise you heard, it's just the beasts under your bad, in your closet, in your head.....
Inviato il: 22/12/2011 22:46
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