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   Salute & Ambiente
  Il cibo dell'uomo

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Autore Discussione
Re: Il cibo delluomo
#331
Mi sento vacillare
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Citazione:
Il fatto è che a te e quelli come te non si può dire di no...

Se rielggi il 3D la maggior parte della gente mi dice di no.
Ed è una cosa buona visto che siamo qui per confrontarci.
Quello che però gli altri non fanno, è criticare me, o denigrare le mie fonti.
Un conto è dire di non essere d'accordo, un altro è sostenere che sono ignorante o che le fonti siano stupide prendendole pure in giro.


Citazione:
Ma non mi bastano le tue parole

Credo che nessuno abbia mai letto i miei inviti a PROVARE DIRETTAMENTE senza apsettare che qualcun'altro lo faccia...


Citazione:
Chi mi dice che non avrai problemi fra 5 o 10 anni per il tuo regime alimentare?

Ci sono persone che da più lungo tempo di me son fruttariane e ci sono i loro resoconti su internet.
Ci sono trattati, saggi e testimonianze di persone vissute all'inizio del '900.
Ci sono libri anche antichi che ne parlano e ne tessono le lodi.

Invece c'è la certezza che un règime alimentare come il tuo porta inevitabilmente a gravi malattie.
E questo è accertato anche dalle tue stesse fonti.
Cioè anche i dottori lo sanno e lo dicono Spesso solo tra le righe, però perché Il loro lavoro è troppo dipendente dai finanziamenti dei privati.
Non è un segreto per nessuno che il 95% dellaa ricerca in Italia è finanziata da privati (case farmaceutiche e multinazionali soprattutto)

Se non fossero finanziati da quei fondi, avrebbero l'opportunità e il coraggio di dire certe cose.
Ad oggi solo pochi dottori hanno avuto questo coraggio e qualcuno ha anche richiesto la radiazione dall'albo.



Citazione:
Non basta dire "io lo faccio", senza poi avere delle basi, delle competenze mediche e biologiche

Io ne ho abbastanza. Anche se non mi vengono riconosciute da te.
Io, in effetti, dico la setssa cosa: le tue conoscenza sono errate perché sono viziate da un interesse economico.


Citazione:
Ti auguro di stare comunque sempre in perfetta salute.

Grazie, e ricambio gli auguri.
Inviato il: 9/10/2008 14:30
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  •  florizel
      florizel
Re: Il cibo delluomo
#332
Sono certo di non sapere
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Per ILARIA83, e perdonate il piccolo OT.

Se per l'anteprima clicchi su "Cancella messaggio" rischi di perderlo, a meno che tu non l'abbia copiato su un doc.

Per l'anteprima c'è l'apposito tasto: "anteprima", appunto.

Forse Ilaria83 non sa ancora utilizzare i pm per comunicazioni non inerenti al forum, quindi nel dubbio ho preferito avvisarla pubblicamente.

Scusate ancora.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 9/10/2008 15:46
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  •  Clorofilla
      Clorofilla
Re: Il cibo delluomo
#333
Mi sento vacillare
Iscritto il: 6/7/2006
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Le tue fonti Silver sono un pò ridicole, via!!!! Devo dire che sono buone e vanno bene quando sono piene di cose incerte o strambe? E la solita cantilena della scienza cattiva, ormai patetica all'infinito, è solo un paravento per non saper giustificarsi con altro. Saranno tutti complottisti questi dottori e ricercatori, magari pappa e ciccia con gli allevatori di carne???

E poi che tu sia competente e con grandi conoscenze biologiche mi sembra un pò la barzelletta dell'ultimo minuto.
E' chiaro che non sai e scimmiotti nozioni prese a destra e a manca senza criterio e senza sapere di cosa parlano.
Bastava quel sito dove si parlava del dottore che aveva visto le metamorfosi dei virus in funghi e quant'altro.
E' inutile che cerchi di rifarti la verginità, perchè una persona che conosce un pò la biologia non avrebbe certo citato una fonte del genere ed incasinata com'è, o per lo meno senza un commento, una critica o un chiarimento su certi tipi di organismi.
Non sono ebete sai, lo capisco se una persona sa di cosa parla o no, se ne sa di scienza o no, visto che mi arrabatto a studiarla.

Ripeto per me si potrebbe mangiare anche la terra, non è che son contro qualcosa per principio, se sono scettica è perchè il tipo di informazioni non è ancora convincente.
Inviato il: 9/10/2008 16:12
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Re: Il cibo delluomo
#334
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
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per me si potrebbe mangiare anche la terra

C'è chi lo fa...

Eating Dirt - A Traditional Practice Which Provides Nutrients to the Body
Inviato il: 9/10/2008 16:29
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  •  florizel
      florizel
Re: Il cibo dell uomo
#335
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
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Citazione:
Saranno tutti complottisti questi dottori e ricercatori, magari pappa e ciccia con gli allevatori di carne???

Posso consigliarti un libro, a tale proposito?

"Carne", di Ruth Ozeki. Pur non sconfinando in ambito alimentare-evoluzionistico, descrive bene quale rapporto esista tra il consumo di carne e gli interessi legati alla diffusione massiccia del suo utilizzo.

Citazione:
Devo dire che sono buone e vanno bene quando sono piene di cose incerte o strambe?

Volendo fare un paragone con ciò che da te è considerato "attendibile", anche le teorie evoluzionistiche di Darwin furono inizialmente considerate "strambe". Fino a quando non sono state accettate per affermare qualcosa di molto diverso dall'indagine meramente scientifica, connessa soprattutto ad una "visione sociale" dell'individuo:

Darwinismo sociale.

Richiamarsi a quello che sembrava essere un dato scientifico inoppugnabile aveva il senso di giustificare formulazioni ideologiche e pochi hanno saputo rinunciare al comodo aggancio con il darwinismo. La biologia sembrava offrire la dimostrazione scientifica, e quindi indiscutibile, di certe posizioni ideologiche.

E così, Darwin è diventato "intoccabile". Malgrado le abnormi lacune che gli sono state contestate mano a mano che si è proceduto con le indagini scientifiche.

Parlare, oggi, di alimentazione corretta ed idonea è tutt'uno con il considerare quanto la RICERCA scientifica sia sottomessa ad altre "leggi" che di fatto la limitano, e non il contrario.
_________________
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Inviato il: 9/10/2008 16:56
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Re: Il cibo delluomo
#336
Mi sento vacillare
Iscritto il: 20/9/2005
Da Torino
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Citazione:
Le tue fonti Silver sono un pò ridicole, via!!!!


Tra le tante cose che studi, ti manca l'italiano o l'educazione.

Ti ho chiesto, gentilmente di non citarmi più.
Nè me né le mie fonti.
Inviato il: 9/10/2008 17:49
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Re: Il cibo delluomo
#337
So tutto
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Grazie dei consigli. Ho aggiustato il post ora lo trovate nella forma corretta.
Inviato il: 9/10/2008 23:48
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  •  Clorofilla
      Clorofilla
Re: Il cibo delluomo
#338
Mi sento vacillare
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Silver scusa, poi chiudo, credo che tu debba prendertela anche con te stesso, non solo con me.
Non sono io d'altronde che ho millantato conoscenze scientifiche o biologiche e di un certo tipo per giunta, per poi tacere o non fornire approfondimenti.
Fine

@ Florizel: è interessante il tuo link, ma non capisco dove vorresti andare a parare.
Un conto è la biologia (e questa discussione, trattandosi di cibo e uomo, verte anche su nozioni in questo campo), un conto le derive ideologiche e filosofiche fatte da svariati personaggi, prese a prestito dalla scienza.
Le lacune di Darwin sono le lacune delle conoscenze del suo tempo. Cominciavano a fare capolino allora, le leggi di Mendel.
Mi sembra assurdo crocifiggere sempre Darwin, come se dopo di lui ci fosse il vuoto o avesse detto tutto lo scibile in materia di evoluzione.
Inviato il: 10/10/2008 9:58
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  •  florizel
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Re: Il cibo delluomo
#339
Sono certo di non sapere
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Clorofilla
Citazione:
è interessante il tuo link, ma non capisco dove vorresti andare a parare.

Non ho nessun obiettivo predeterminato da raggiungere, sto solo riflettendo sull’argomento mano a mano che gli si aggiungono altri elementi. Quindi, stai tranquilla/o e serena/o che non scrivo per il puro gusto di contraddirti.
E vorrei che facessi lo stesso anche te.

Citazione:
Un conto è la biologia (e questa discussione, trattandosi di cibo e uomo, verte anche su nozioni in questo campo), un conto le derive ideologiche e filosofiche fatte da svariati personaggi, prese a prestito dalla scienza.

Infatti, dovrebbe essere come dici te. Ma non lo è, e questo impone dei limiti all’acquisizione di nuove teorie che intendono avvicinarsi a ciò che è “vero”, piuttosto che a ciò che è più “conveniente”.

Ho cercato di farti notare (e smentiscimi se sbaglio) che le teorie di Darwin, inizialmente ritenute “strambe”, sono state accettate dalla “comunità scientifica” allorché la loro applicazione si è rivelata utile in altri campi che esulavano da quello meramente scientifico e di ricerca.

Quindi, è inevitabile considerare che esse siano servite a corredare un “sistema” sociale che, integrandole, risultava ancor più valido e giustificato.

“Occorre segnalare che qualsiasi teoria evoluzionistica ha innumerevoli conseguenze sul pensiero filosofico e sociale, che influisce su moltissime posizioni ed azioni individuali; ad esempio, su diversi approcci a certi problemi di giustizia sociale o sull’efficienza di un determinato sistema educativo.”

Non mi interessa entrare nello specifico delle teorie darwiniste o creazioniste circa l’evoluzione, ma solo tenere di conto quanto qualsiasi nuova teoria scientifica che implichi il sovvertimento di cose date per scontate, sia tuttora tenuta in ostaggio da un sistema che spesso la prescinde. Limitandola.

Lo stesso vale, a mio avviso, per tutto ciò che, relativamente all’alimentazione, metterebbe in crisi l’attuale sistema economico e sociale.

Citazione:
Mi sembra assurdo crocifiggere sempre Darwin, come se dopo di lui ci fosse il vuoto o avesse detto tutto lo scibile in materia di evoluzione.

Proprio perché non è stato detto TUTTO pare assurdo difenderne aprioristicamente le teorie come le uniche valide a spiegare tutto ciò che riguarda l’origine della specie umana.
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Inviato il: 10/10/2008 11:48
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  •  Clorofilla
      Clorofilla
Re: Il cibo delluomo
#340
Mi sento vacillare
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Non ti preoccupare, non ti sto accusando di nulla, solo non capivo bene cosa c'entrasse il discorso del darwinismo sociale.

Oggi non mi risulta che la selezione naturale & C. sia presa a prestito per fare guerre o creare un sistama sociale. Non è promossa almeno da chi si occupa di scienza, anzi...

Chi tiene in ostaggio nuove teorie?

L'unica cosa che potrebbe, a mio modesto avviso, mettere in crisi l'alimentazione e l'economia che vi è dietro, sono le persone, con un cambiamento radicale nelle abitudini e di smetterla di fare schifezze a livello industriale o di coltivazioni ed allevamento. Non la scienza in questo caso.

Comunque per quanto riguarda l'evoluzione in generale, siamo in un campo che riguarda tutti i viventi, non solo l'origine dell'uomo.
Inviato il: 10/10/2008 16:49
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  •  florizel
      florizel
Re: Il cibo delluomo
#341
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Non ti preoccupare, non ti sto accusando di nulla

Io non mi preoccupo di poter essere accusata di qualcosa.
Mi preoccupo di venire fraintesa.

Citazione:
Oggi non mi risulta che la selezione naturale & C. sia presa a prestito per fare guerre o creare un sistama sociale.

"Oggi" non vuol dire che NON lo si sia utilizzato IERI.

Gli Stati Uniti e la Germania hanno particolarmente sviluppato in circostanze cruciali una riflessione storica esplicitamente ispirata a Darwin, dove conviene dissociare qualche tema ideologico a volte sovrapposto.

"Gli Stati Uniti escono dalla guerra di secessione. Il nord puritano e industrializzato ha avuto la meglio sul sud rurale, schiavista, che viveva della proprietà fondiaria. La Germania di Bismarck esce unificata dalla guerra contro la Francia e cerca di giustificare la sua superiorità militare e le sue conquiste.

Da lì si deducono in parte, e negativamente, gli sviluppi più deboli del "darvinismo sociale" in Inghilterra e Francia: la Francia, per reazione contro il trionfalismo tedesco, rifiuta il riferimento darvinista. L'Inghilterra lo utilizzerà solo più tardi, nel contesto delle guerre coloniali.

Il "darvinismo sociale" vale dunque come ideologia o apologia della forza. Bisogna inoltre sapere chi è riconosciuto come "il più forte", e come il darvinismo è ritenuto la spiegazione della disuguaglianza delle forze.".

Ecc. ecc.

Ma stiamo andando OT.

Citazione:
Chi tiene in ostaggio nuove teorie?

Un sistema di cose a cui non conviene che alcune indagini scientifiche vengano aggiornate. Vedi anche il campo dell'archeologia, in cui la scoperta di molteplici reperti metterebbe in discussione la datazione ufficiale accettata finora.

Se si smette di fare schifezze a livello alimentare (e come non essere d'accordo), adeguando la produzione alle REALI esigenze degli individui (e non il contrario, come avviene oggigiorno) praticamente...crolla tutto.
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Inviato il: 10/10/2008 19:39
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  •  ElwoodBlue
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Re: Il cibo delluomo
#342
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Citazione:
”Le idee di Darwin (o a lui attribuite) furono invocate a sostegno delle idee politiche più disparate. Vi fu un darwinismo sociale liberista (...), uno solidarista, uno statalista conservatore, uno militarista, uno pacifista, uno socialista, uno anarchico...” (p. 21).

(da "Guerra e darwinismo sociale")
In definitiva il darwinismo sostiene una sola, semplice cosa: il più adatto è destinato a dominare; gli altri sono condannati a scomparire o a ridimensionarsi. Stop.
Poi c'è chi dà al darwinismo la dignità di un precetto etico e s'inventa l'eugenetica. Alla Nietzche: "nessuna pietà per i deboli".

Credo che entrambe queste considerazioni si possano applicare dal punto di vista sociale ai discorsi fatti finora.



Fa strano pensarlo, ma la medicina è la cosa più antidarwinista che esiste
Inviato il: 11/10/2008 12:39
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  •  migiu2
      migiu2
Re: Il cibo delluomo
#343
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Le proteine animali aumentano il rischio di infertilita' femminile

Le donne che consumano proteine animali mettono a repentaglio la propria fertilità. Questo risulterebbe da uno studio prospettico condotto dai ricercatori della Harvard School of Public Health di Boston su circa 18.500 donne, seguite per un periodo di 8 anni (Nurses' Health Study II).

Le donne con il più elevato consumo di proteine animali hanno evidenziato un rischio più elevato di circa il 40% di infertilità ovulatoria, quando confrontate con le donne con i più bassi consumi. Per contro, le donne con il più elevato consumo di proteine vegetali hanno evidenziato un rischio del 22% inferiore di infertilità, quando confrontate con le donne con i più bassi consumi.

Inoltre, assumere il 5% delle calorie totali della dieta sotto forma di proteine vegetali piuttosto che animali è in grado di dimezzare il rischio di infertilità. Gli autori quindi concludono che rimpiazzare fonti di proteine animali con fonti vegetali è in grado di ridurre il rischio di infertilità ovulatoria.

Fonte:
Chavarro JE, Rich-Edwards JW, Rosner BA, Willett WC. Protein intake and ovulatory infertility., Am J Obstet Gynecol. 2008 Feb;198(2):210.e1-7.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18226626
_________________
Un bovino ha un'efficienza di conversione delle proteine animali di solo il 6%: consumando cioè 790 kg di proteine vegetali, produce meno di 50 kg di proteine.
Inviato il: 11/10/2008 12:50
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  •  florizel
      florizel
Re: Il cibo dell'uomo
#344
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Citazione:
il più adatto è destinato a dominare; gli altri sono condannati a scomparire o a ridimensionarsi. Stop.

Ancora molto attuale, questo Darwin.
Anche Vittorio Feltri si dice "anarchico".

Citazione:
la medicina è la cosa più antidarwinista che esiste

A mio avviso, ti sbagli. Chiedi a chi riesce a sopravvivere alla chemio o alla sperimentazione "inconsapevole" di determinati farmaci.

Ma evitiamo l'OT.
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Inviato il: 11/10/2008 13:48
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Re: Il cibo dell'uomo
#345
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Vorrei dire la mia a proposito del darwinismo.

La teoria di Darwin è correttissima dal punto di visto scientifico.
La teoria Darwin dice in soldoni ciò che segue.
C'è una farfalla rossa. Questa farfalla ha dei predatori naturali come è normale che sia normale in natura. Ad un certo punto CASUALMENTE, per un difetto che ora noi possiamo dire un difetto genetico, ne nasce una marrone. Questa marrone si mimetizza sui tronchi, quindi viene meno predata, e ha più probabilità di vivere a lungo e riprodursi. E' solo una questione di probabilità. Avendo più probabilità, col tempo, fin quando gli alberi non diventano gialli e lei non può più mimetizzarsi, sopravvive di più e si impone come specie dominante sulla farfalla rossa.
E' solo una questione CASUALE e STATISTICA, che dipende fortemente dall'ambiente circostante in cui la farfalla si trova a vivere. Il discorso va quindi contestualizzato nell'ambiente in questione.

Parlando dell'uomo. Ammettiamo che all'inizio fosse erbivoro, cioè non avesse canini e non potesse digerire la carne. Ad un certo punto ne è nato uno che aveva i canini e uno stomaco di ferro, e questo ha quindi aumentato le sue possibilità di dieta, favorendo la soppravvivenza dell'individuo che quindi si è riprodotto, facendo figli che probabilmente ereditavano i suoi denti e le se capacità digestive.
Poi è nato un uomo intelligente che ha inventato qualcosa di utile per l'uomo e ha cercato di insegnarlo agli altri e una specie così si è imposta sulle altre.

Ora, questo discorso rigorosamente scientifico perchè si basa solo sull'osservazione della realtà e sulla probabilità, che è l'unica scienza che sui tempi della storia del pianeta riesce a descrivere la vita sulla terra.

Parlando dell'uomo. Nel momento in cui intervengono, nella sopravvivenza dell'uomo fattori sociali, l'uomo che vive in società aumenta le proprie probabilità. Quindi, vorrei far notare che entrano in gioco altri fattoririspetto a quelli puramente fisici. Un uomo che cresce in una società che gli garantisce protezione, che può dormire sotto un tetto e via dicendo ha comunque più probabilità di sopravvivere rispetto ad un uomo forte, con uno stomaco di ferro e dei canini affilati che vive in mezzo alla giungla da solo.

Quindi, se qualcuno ha strumentalizzato il darwinismo con connotazioni sociali o politiche, semplicemente non era uno scienziato, ma un politico o un intellettuale da strapazzo che non ha pensato a fare il suo lavoro, che era quello di occuparsi della polis (e non di giustificare guerre) o quello di aiutare la gente a capire meglio il mondo che ci circonda.

Ora è giusto dire che per il darwinismo sopravvive e si impone l'essere più adatto. Ma più adatto a cosa? Quello più adatto a vivere nel contesto ambientale (quindi anche sociale) in cui si trova.
Per tornare all'esempio della farfalla. La farfalla marrone se fosse nata in un ambiente di piante con tronchi rossi moriva subito, mentre quella rossa no. Diciamo che ha avuto culo che gli alberi fossero marroni.

Parlando dell'uomo: la società è in continua evoluzione, ma anche gli stili di vita. Secondo me si può anche dire che, ad esempio, la società capitalistica oggi seleziona le persone più ricche e arriviste (in particolare quella italiana che non punisce nessuno), perché quelle più povere non si riproducono, perchè non c'hanno soldi.
In questo contesto, capite subite che allora, l'essere più adatto non è per forza il migliore possibile.
L'evoluzione non va verso il meglio, si adatta. E' come un politico che va da destra a sinistra secondo gli umori popolari.
Lo so che è molto prosaica e crudele come visione della natura, ma lo diceva già Leopardi: la natura è matrigna, non gliene frega niente se viviamo bene o male. Il meglio o il peggio, è un prodotto della cultura umana.

Tornando al discorso del cibo dell'uomo. L'uomo onnivoro, che cioè sa digerire la carne e vivere bene, si è imposto sugli altri uomini di stomaco più debole, perché poteva riprodursi e trasmettere i suoi geni. Lo stile di vita però conta se si parla di alimentazione. Un uomo che deve cacciare, che deve zappare la terra, lavorare in miniera, vivere in una grotta al freddo, ecc, probabilmente se mangia proteine vive più a lungo. Ma noi in che mondo viviamo? Siamo sempre o quasi, al chiuso, al riparo dagli agenti atmosferici, seduti, mangiamo 3 volte al giorno e pilucchiamo, non abbiamo l'angoscia di doverci procurare il cibo. In questo contesto, mi chiedo: servono tutte queste proteine con cui ce la smenano tanto? Serve avere una costituzione fisica così robusta? Da ragazzi forse sì, o comunque non fa male, si è giovani. Ma da adulti bisogna fare tanto sport per mantenere il fisico magro e continuare a mangiare secondo la cosiddetta dieta bilanciata. Secondo me per le donne è ancora più difficile.
Visto che nella società attuale dobbiamo lavorare almeno 8 ore, tornare a casa, dormire, uscire, fare le commisioni, il tempo per fare sport 2 o tre volte a settimna per 1 ora o più non c'è, o non ce l'hanno tutti.
Stando alla teoria darwinista, quindi, potrebbe nascere CASUALMENTE una persona con caratteristiche erbivore (se vogliamo dare definizioni), cioè che vive male o comunque peggio mangiando carne, rispetto alla specie dominanate. In questo contesto sociale potrebbe vivere meglio di noi "onnivori". Mangia così poco e cose non grasse che non deve perdere ore in palestra, e soprattutto non la deve pagare, e oggigiorno è un taglio alle spese notevole! Non deve neanche comprare pasta o pane se è addirittura fruttariano! Spende poco e sta bene e con la crisi che ci aspetta magari si impone come specie dominante!! Rimane l'unico che può riprodursi!! Ora non voglio creare il panico. L'uomo, secondo me, ha la grande capacità di sacrificio e di adattamento "volontario", per cui se si libera di schemi mentali e dei propri vizi può fare tutto, al bisogno.

Spero di avere descritto il quadro. Non possiamo sapere come si evolverà la specie futura, ma l'evoluzione non è miglioramento, ma solo adattamento.

Secondo me il vizio dei nostri ragionamenti è pensare
1) che la condizione attuale sia migliore a priori di quella passata, perchè non le si contestualizzano a dovere ;
2) che se io sono onnivoro tutti gli uomini sono onnivoro, ma anche che se io sono erbivoro tutti sono erbivori. Magari sì o magari no.
Inviato il: 11/10/2008 14:19
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  •  ElwoodBlue
      ElwoodBlue
Re: Il cibo dell'uomo
#346
Mi sento vacillare
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Ilaria83

Citazione:
Ora è giusto dire che per il darwinismo sopravvive e si impone l'essere più adatto. Ma più adatto a cosa? Quello più adatto a vivere nel contesto ambientale (quindi anche sociale) in cui si trova.

Spero che Darwin non ci trasformi tutti in elettori del PdL




Citazione:
Parlando dell'uomo: la società è in continua evoluzione, ma anche gli stili di vita. Secondo me si può anche dire che, ad esempio, la società capitalistica oggi seleziona le persone più ricche e arriviste (in particolare quella italiana che non punisce nessuno), perché quelle più povere non si riproducono, perchè non c'hanno soldi.

E allora perché si sbattono tanto, quei pirloni del NWO?
Basta qualche decina d'anni di pazienza no?




Citazione:
Stando alla teoria darwinista, quindi, potrebbe nascere CASUALMENTE una persona con caratteristiche erbivore (se vogliamo dare definizioni), cioè che vive male o comunque peggio mangiando carne, rispetto alla specie dominanate. In questo contesto sociale potrebbe vivere meglio di noi "onnivori". Mangia così poco e cose non grasse che non deve perdere ore in palestra, e soprattutto non la deve pagare, e oggigiorno è un taglio alle spese notevole! Non deve neanche comprare pasta o pane se è addirittura fruttariano! Spende poco e sta bene e con la crisi che ci aspetta magari si impone come specie dominante!! Rimane l'unico che può riprodursi!!

Silver, hai davanti a te un futuro fantastico!




Citazione:
Ora non voglio creare il panico.

Non credo che gli prenda il panico, anche se forse avrà bisogno di qualche integratore alimentare per soddisfare tutte quelle donne ricche e arriviste




Citazione:
Secondo me il vizio dei nostri ragionamenti è pensare

Secondo me se la frase la finivi qui avevi scritto una cosa di una saggezza incredibile..
Inviato il: 11/10/2008 19:03
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  •  Clorofilla
      Clorofilla
Re: Il cibo dell'uomo
#347
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Scusate ma l'uomo, come i suoi antenati o i primati preistorici, i canini li hanno avuti sempre, più o meno sviluppati.
Inviato il: 12/10/2008 11:51
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Re: Il cibo dell'uomo
#348
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Io volevo solo spiegare la correttezza scientifica della teoria di Darwin, che si applica alla selezione naturale, in condizioni di natura. Applicarla all'uomo, in particolare a quello che vive in società è un casino.
Ho fatto un ragionamento per assurdo per dimostrare che la teoria darwiniana è quasi impossibile da apllicare correttamente all'uomo. Se lo si fa si dipinge uno scenario quasi al limite del surreale, che però non tiene conto dei fenomeni umani, come il NWO, la guerra, la religione, la solidarietà.
La legge di Darwin vale in un contesto NATURALE, in cui la decisione non agisce. Darwin ha solo detto che la natura è casuale ed in un contesto tale sopravvive il più adatto. Ma in contesto sociale e ancor più in quello umano questa legge viene meno.
Un esempio banale: la Natura non avrebbe mai selezionato un handiccapato, sarebbe morto subito. Adesso noi, per fortuna, permettiamo anche agli handiccapati di vivere, e anche di riprodursi. Capite che così è l'uomo che dà una possibilità in più a tutti di riprodursi. E la legge del più adatto va a farsi benedire.
Io dico solo che la legge di Darwin vale in un contesto naturale, dove non interviene la possibilità di scelta. Allo stesso modo, però, difendo la teoria di Darwin, che se ci pensate si studia in filosofia più che in scienze.
La teoria di Darwin è un metodo e ha spiegato come in natura agisca solo il caso e non ci sia FINE. Dal punto di vista scientifico è rigorosa.
L'evoluzione dalla scimmia, i canini, l'intestino e tutto il resto sono i fossili che ci dicono queste cose, non Darwin. Sai a Darwin che gliene fregava di capire da dove arriviamo, voleva solo capire meglio COME ci siamo arrivati.
Inviato il: 12/10/2008 13:42
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Re: Il cibo dell'uomo
#349
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Effetti sociali, economici e ambientali del consumo di carne

L’IMPRONTA ECOLOGICA DELLA CARNE

L’impronta ecologica è un concetto elaborato negli anni novanta da Mathis Wackernagel per misurare l’impatto dei nostri consumi sulla natura. Tra i fattori che contribuiscono in maggior misura all’allargamento dell’impronta ecologica individuale riveste un ruolo critico la produzione di tutti i generi di proteine animali.

L’impatto delle coltivazioni di cereali e di leguminose destinate all’alimentazione degli animali è fortissimo in termini di erosione del suolo e di altre forme di danneggiamento, mentre la continua ricerca di nuovi pascoli pesa in modo determinante sulle foreste e sugli habitat naturali.

Ad oggi, secondo l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) il 36% di tutti i cereali prodotti al mondo viene impiegato per nutrire gli animali da carne e da latte, con differenze che vanno dal 4% in India, al 25% in Cina, al 65% negli Stati Uniti.

Inoltre, il Rapporto 2004 del World Watch Institute riporta che, valutando sia l’acqua utilizzata per irrigare le coltivazioni destinate al mangime che quella impiegata per la pulizia delle stalle, si giunge a una stima in base alla quale a ogni chilo di carne di manzo corrispondono 108 metri cubi d’acqua. Gli allevamenti sono strutture ecologicamente costose anche per la produzione di gas serra, dato che i ruminanti generano metano pari a un sesto delle emissioni globali.


IL CONSUMO DI CARNE È IN COSTANTE CRESCITA

I maggiori consumatori di carne siamo noi del Nord del mondo. Il World Resources Institute calcola che gli americani ne ingurgitano 122 chili a testa ogni anno, gli italiani 88 chili.

La Confederazione italiana agricoltori ha recentemente sottolineato una crescita del consumo di carne bovina del 6,8% negli ultimi due anni (4% nel solo anno scorso), con acquisti domestici di 400 mila tonnellate nel 2004, per un importo superiore ai 3,5 miliardi di euro.

Siamo al quinto posto in Europa per l’uso di carne bovina, dopo irlandesi, maltesi, danesi e francesi. Questi ultimi sono i principali esportatori di bovino nel nostro paese. Ma, secondo il Centro d'Informazione Carni francese, in tutto il continente non si riesce a soddisfare la richiesta di carne bovina, che arriverà presto dall’America Latina. Ed è proprio in quella zona del pianeta, ma non solo, che si sta assistendo al boom dell’allevamento e della monocultura di piante destinate al nutrimento di animali da tavola.

IL CASO HAMBURGER CONNECTION IN AMAZZONIA

Un caso esemplare è ciò che sta accadendo in Amazzonia. Il Centro Internazionale di Ricerca Forestale (CIFOR) ha recentemente denunciato un danno ambientale enorme e ha individuato negli allevamenti di bovini uno dei principali fattori responsabili della perdita di zone della foresta amazzonica brasiliana. Anche nell’ultimo anno sono infatti spariti intorno ai ventiquattromila chilometri quadrati di alberi, per una superficie pari alla Sardegna.

Il team di scienziati del CIFOR ha applicato al fenomeno amazzonico la definizione di Hamburger Connection, coniata nei primi anni ottanta dall’ambientalista statunitense Norman Myers per indicare nell’incremento rapidissimo delle esportazioni di carne dal Centro America verso le catene di fast food degli Stati Uniti una delle forze motrici dell’incremento della deforestazione di quella regione. Si stima che il Brasile sia oggi il primo esportatore mondiale di carne bovina, con un fatturato triplicato dal 1995 e un milione e 400 mila tonnellate esportate.


LA NUOVA FRONTIERA DEL MANGIME DI SOIA

Ma, stando agli ultimi rapporti finanziari, il vero e proprio oro verde delle Amazzoni è la soia. La coltura della leguminosa sta avanzando dalle zone di savana del centro-sud del Mato Grosso, dove si era attestata negli anni ottanta, verso una serie di territori amazzonici, nel nord di quello stesso stato ma anche in Pará, Roraima, Rondonia e nell’estremo sud dello stato di Amazonas e viene spinta dall'enorme sviluppo del suo mercato mondiale, dai prezzi eccellenti, dall’esistenza di significativi investitori stranieri e da alcuni grandi produttori locali.

Blairo Maggi, il governatore del Mato Grosso, è chiamato il "re della soia" in quanto è il maggiore proprietario mondiale privato di terreni di produzione di questo vegetale.

Nel 2004 il suo Maggi Group ha fatturato 600 milioni di dollari e prodotto 2 milioni di tonnellate di soia. Non si tratta di quella pianta il cui nome evoca eco-sostenibiltà e alimentazione sana, ma della monocultura della soia nella varietà utilizzata per i mangimi che, sull’onda della paura della BSE (Mucca Pazza), viene sempre più richiesta dalle nazioni ricche come sostituto delle farine animali. Maggi è stato anche fondamentale nella creazione di infrastrutture per lo spostamento dei raccolti.

La realizzazione di una rete di terminal fluviali per il transito e il carico di imbarcazioni, che da sole spostano l’equivalente di mille camion di soia, ha accorciato e reso più economico il trasporto, aumentando ancora l’attrattiva rappresentata da questa "nuova frontiera".

Il governatore ha avviato la creazione di vie che tagliano il cuore dell’Amazzonia, favorendo l’apertura dell’autostrada BR-163 in costruzione tra Cuiabà, la capitale del Mato Grosso, al porto di Santarém.

In uno studio effettuato per il WWF, l’analista ambientale olandese Jan Maarten Dros sostiene che oggi la soia è il maggior responsabile diretto e indiretto della deforestazione. Diretto perché si sta convertendo la savana dalla sua naturale vegetazione in campi di soia, indiretto perché in questa regione molti allevamenti vengono rimpiazzati da coltivazioni della leguminosa da parte di agricoltori che affittano o acquistano la terra.

Ciò significa che gli allevatori tendono ad avanzare, continua Droos, in nuove sezioni della foresta, causando ulteriore disboscamento. Non bisogna dimenticare che il 75%. della soia oggi viene destinata all’alimentazione animale.

UNA POSSIBILE SOLUZIONE AL PROBLEMA

"Il consumo umano diretto sarebbe molto meno oneroso", ci spiega Marinella Correggia, impegnata da tempo nella sensibilizzazione su temi socio-ambientali e autrice del libro Diventare come balsami "ma siamo di fronte ad una feed/food competition: feed sono gli alimenti vegetali usati per nutrire gli animali, quindi utilizzati come mangime, food sono gli stessi usati direttamente per gli umani, la competizione si ha quando si sottrae, come accade adesso, all'essere umano per dare agli animali allevati".

Feed/food competition è quindi anche l'uso di terre per coltivare foraggi non commestibili per l’uomo in una superficie in cui si potrebbe coltivare cibo per umani, o anche l’occupazione delle terre, per esempio, per i pascoli. Una soluzione, secondo Correggia, sarebbe "coltivare meno soia, coltivarla biologica e impiegarla per l’uso alimentare umano, così ci sarebbe più posto per tutti."

L’ASPETTATIVA DI UN FUTURO CONSAPEVOLE

Che cosa si deve prevedere per il futuro? Entro il 2020 (e rispetto al 1997) il mondo in via di sviluppo aumenterà prevedibilmente del 50% la domanda di cereali complessiva, del 39% la domanda di cereali per l’alimentazione umana, dell’85% quella per l’allevamento, e del 92% la domanda di carne. Ciò corrisponderà a un incremento di circa l’86% della domanda globale di cereali e carne (Norman Myers e Jennifer Kent).

L’economista e sociologo Jeremy Rifkin rimarca che 800 milioni di persone soffrono la fame perché gran parte del terreno coltivabile del pianeta viene dedicato a farvi nascere foraggio e cibo per gli animali da carne.

La speranza è che le economie emergenti sappiano valutare e programmare modelli di crescita economica profondamente diversi da quelli occidentali. E che gli abitanti del Nord del mondo si rendano conto di come le loro scelte alimentari presentino conseguenze per la struttura sociale mondiale, per la salvaguardia dell’ambiente e per la loro salute individuale.

La schiera delle persone che decidono di modificare la propria alimentazione a vantaggio della propria salute, ma anche come opzione consapevole nei confronti del pianeta e di chi vive in situazioni geografiche più svantaggiate aumenta sempre più e crescono le pubblicazioni, i luoghi e le opportunità in cui approfondire i vari aspetti di una scelta alimentare responsabile.

dott.ssa Paola Segurini
http://www.auraweb.it/articolo_benessere.asp?cid=23&aid=1277
_________________
Un bovino ha un'efficienza di conversione delle proteine animali di solo il 6%: consumando cioè 790 kg di proteine vegetali, produce meno di 50 kg di proteine.
Inviato il: 12/10/2008 14:16
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Re: Il cibo dell'uomo
#350
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Citazione:

Ilaria83 ha scritto:
Io volevo solo spiegare la correttezza scientifica della teoria di Darwin, che si applica alla selezione naturale, in condizioni di natura. Applicarla all'uomo, in particolare a quello che vive in società è un casino.
Ho fatto un ragionamento per assurdo per dimostrare che la teoria darwiniana è quasi impossibile da apllicare correttamente all'uomo. Se lo si fa si dipinge uno scenario quasi al limite del surreale, che però non tiene conto dei fenomeni umani, come il NWO, la guerra, la religione, la solidarietà.
La legge di Darwin vale in un contesto NATURALE, in cui la decisione non agisce. Darwin ha solo detto che la natura è casuale ed in un contesto tale sopravvive il più adatto. Ma in contesto sociale e ancor più in quello umano questa legge viene meno.
Un esempio banale: la Natura non avrebbe mai selezionato un handiccapato, sarebbe morto subito. Adesso noi, per fortuna, permettiamo anche agli handiccapati di vivere, e anche di riprodursi. Capite che così è l'uomo che dà una possibilità in più a tutti di riprodursi. E la legge del più adatto va a farsi benedire.
Io dico solo che la legge di Darwin vale in un contesto naturale, dove non interviene la possibilità di scelta. Allo stesso modo, però, difendo la teoria di Darwin, che se ci pensate si studia in filosofia più che in scienze.
La teoria di Darwin è un metodo e ha spiegato come in natura agisca solo il caso e non ci sia FINE. Dal punto di vista scientifico è rigorosa.
L'evoluzione dalla scimmia, i canini, l'intestino e tutto il resto sono i fossili che ci dicono queste cose, non Darwin. Sai a Darwin che gliene fregava di capire da dove arriviamo, voleva solo capire meglio COME ci siamo arrivati.


A Darwin fregava del perchè ci sono gli esseri viventi, nonchè il perchè delle loro differenze ed adattamenti. Viaggiò e osservò e ne dedusse una qualche forza che faceva evolvere gli organismi.

Anche gli animali lottano per il territorio ed il cibo e si conquistano i propri spazi. C'era stata anche una citazione, precedentemente, alle formiche schiaviste, nonchè saccheggiatrici di nidi altrui. E dire che non mancano nemmeno esempi di cooperazione e solidarietà. Le leonesse danno una mano anche per i cuccioli altrui.

Io non so a quali handicappati tu ti rifersica, ma ho dubbi che un down o una persona con altre malattie ed anomalie gravi, soprattuo se genetiche e mentali arrivi a mettere al mondo figli.

Inoltre alcune anomalie vengono mantenute in natura perchè hanno dimostrato una certa utlità. E' il caso dell'anemia falciforme per fare un esempio. Chi è eterozigote, cioè ha un gene allele normale e uno alterato per produrre la molecola di emoglobina, rischia meno di ammalarsi di malaria perchè il plasmodio iniettato dalla zanzara non riesce a vivere nei globuli rossi alterati (a forma di falce) da questa emoglobina che l'individuo produce mutata.
Per cui in zone dove ancora è presente o era presente in maniera più consistente questa malattia è più facile incontrare persone con questo tipo di gene.
Inviato il: 12/10/2008 19:59
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Re: Il cibo dell'uomo
#351
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Ilaria83
Citazione:
Darwin ha solo detto che la natura è casuale ed in un contesto tale sopravvive il più adatto.

Si, quel 'casuale' gli ha creato un sacco di nemici. E anche la 'mancanza del fine' direi che non ha rasserenato troppo gli animi.




Citazione:
Un esempio banale: la Natura non avrebbe mai selezionato un handiccapato, sarebbe morto subito. Adesso noi, per fortuna, permettiamo anche agli handiccapati di vivere, e anche di riprodursi.

Stiamo dicendo la stessa cosa: la medicina è la peggior nemica della selezione naturale (almeno da un certo punto in prima) perché permette di perpetuarsi anche alle strade casuali che la selezione naturale avrebbe chiuso dopo poche generazioni.
Inutile dire che io sono assolutamente favorevole a questo fatto: il meccanismo della selezione naturale è spietato, e se si sono trovate strade per emendarlo è meglio.




Citazione:
Darwin, che se ci pensate si studia in filosofia più che in scienze.

Saltando cose terribili come l'eugenetica, che purtroppo hanno avuto applicazione pratica e diffusa non troppi decenni fa (Germania, Svezia, USA), così per curiosità cito un paio di depravazioni che sono nate dallo sviluppo intensivo delle teorie di darwin:

1) LA TEORIA ESTETICA
I Brutti hanno molte meno possibilità di riprodursi dei Belli. Una società basata su valori estetici è quindi eticamente accettabile, così come è eticamente accettabile la discriminazione dei Brutti - che in quanto tali violano le finalità recondite della Natura e quindi andrebbero sterilizzati.
I più integralisti vorrebbero mettere fuorilegge la chirurgia plastica, con l'unica eccezione delle donne post-menopausa.

2) LA TEORIA MORALE
L'omosessualità è un meccanismo autoregolatore della Natura perché porta al suicidio di particolari linee genetiche.
Quindi non solo la fecondazione assistita deve essere assolutamente vietata ma è necessario che gli/le omosessuali non si mischino alla società, perché si rischia che portino una contaminazione culturale che impedisca anche a linee genetiche sane di seguire il loro corso naturale.
Le coppie che hanno difficoltà di riproduzione comunque non potranno avvalersi di terapie che facilitano la riproduzione, in quanto è evidente che le loro linee genetiche sono destinate alla chiusura; però visto che non c'è rischio di seduzione non è necessario discriminare questi individui.
(N.B. questo secondo principio è implementato da tutte le grandi religioni. Per citare solo il caso più evoluto, l'infertilità di uno dei coniugi è motivo di annullamento del matrimonio da parte della Sacra Rota. Nei casi meno socialmente evoluti questa norma vale solo per gli uomini e la forma è quella del ripudio)




Clorofilla
Citazione:
Io non so a quali handicappati tu ti rifersica, ma ho dubbi che un down o una persona con altre malattie ed anomalie gravi, soprattuo se genetiche e mentali arrivi a mettere al mondo figli.

Non di solo down è fatto l'universo medico, e te dovresti saperlo meglio di molti altri, dai.
Un buon esempio può essere la fibrosi cistica. A parte alcune macchiolone sulla pelle non c'è nessun motivo estetico o sociale che impedisce ai portatori di questa malattia di riprodursi. Prima i malati di questa roba morivano più o meno entro un anno dalla nascita, ora arrivano tranquillamente (oddio, non troppo tranquillamente) alla mezza età.

Altro problema è quello della familiarità genetica, cioè della predisposizione a prendere una malattia.

Non ci sono dubbi che in una società tassativamente evoluzionista sia il problema delle malattie genetiche che quello della familiarità sarebbero quantomeno ridotti rispetto a oggi.
Per fortuna noi viviamo in un mondo migliore



EDIT.
A proposito di mondo migliore: Valerio Evangelisti (quello dell'inquisitore Eymerich) in molti dei suoi deliri dice che la Sardegna diventerà il lebbrosario mondiale per l'appunto dei malati di anemia falciforme..
Inviato il: 13/10/2008 0:34
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Re: Il cibo dell'uomo
#352
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Domandina malandrina: Perché l'Eugenetica sarebbe così "cattiva"?

Un peccato di Hubrys?
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Inviato il: 13/10/2008 9:02
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Re: Il cibo dell'uomo
#353
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Visto che non ho la più pallida idea di cosa sia l'hubrys non saprei cosa dire.
In ogni caso di te mi fido quindi direi di si..

Comunque l'idea che alcune persone stabiliscano dei programmi d'incrocio per migliorare la genetica della razza allo stesso modo con cui lo si fa con le vacche trovo sia abbastanza raccapriciante, sia nel concetto sia nelle sue implicazioni future.
(Oltretutto la pratica sarebbe noiosissima per entrambi i partner..)
E poi mi viene sempre da chiedermi chi cazzo ha dato loro il diritto di stabilire quali siano queste benedette linee genetiche migliori.

Se da qui si passa direttamente alla sterilizzazione dei non adatti (si, ma chi l'ha detto che non sono adatti? e a cosa?) il raccapriccio diventa orrore.

Poi alcuni entusiasti hanno persino dato via a cose come l'acktion T4..
Inviato il: 13/10/2008 9:46
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Re: Il cibo dell'uomo
#354
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"Nella cultura greca col termine hubris si indicava la violazione dei limiti connessi alla propria condizione, un oltrepassare la misura, il giusto, la norma, nei rapporti con gli altri uomini, con la divinità e con l'ordine delle cose.
Anche quando ciò avviene ciecamente, per mancanza di comprensione, e quindi senza colpa, la giustizia riparatrice (Nemesis) arriva puntuale ed inesorabile a ristabilire l'ordine, l'equilibrio e l'armonia del mondo.
Al colpevole deve essere inflitta la giusta punizione.
Potrà essere punito l’esecutore materiale del misfatto, oppure un suo familiare, un suo discendente o, addirittura, l’intera città: alla Giustizia importa che i conti tornino e che la colpa venga espiata."

http://spega.spaces.live.com/blog/cns!22164C53663B4F82!253.entry

(Molto ben definita)

Riassumendo: "Hubris" (O anche Hubrys, per via della traslitterazione) = "Orgoglio, arroganza, presunzione"

Se, da una parte, condivido le preoccupazioni di chi paventa la degenerazione dell'eugenetica, che può anche arrivare alla sterilizzazione dei non "adatti", dall'altra mi domando: ma perché, depravazioni a parte, c'è così tanta difficoltà nell'accettare una pratica che potrebbe migliorare di gran lunga la qualità della vita?

E' come se ci fosse un "blocco mentale" che semberebbe proprio figlio di quella concezione cui è legato il peccato di "hubrys"...

Della serie: "Siamo uomini, non atteggiamoci a dei!" (invito che a me fa sempre nascere un violento moto di rivolta).

PS: perché nessuno mi risponde nulla sulla faccenda degli esquimesi??? Io ci rimango male quando mi si ignora....
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Inviato il: 13/10/2008 10:35
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Re: Il cibo dell'uomo
#355
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Grazie per la traduzione del termine.


Citazione:

Notturno ha scritto:
"Nella cultura greca col termine hubris si indicava la violazione dei limiti connessi alla propria condizione, un oltrepassare la misura, il giusto, la norma, nei rapporti con gli altri uomini, con la divinità e con l'ordine delle cose.
Anche quando ciò avviene ciecamente, per mancanza di comprensione, e quindi senza colpa, la giustizia riparatrice (Nemesis) arriva puntuale ed inesorabile a ristabilire l'ordine, l'equilibrio e l'armonia del mondo.
Al colpevole deve essere inflitta la giusta punizione.
Potrà essere punito l’esecutore materiale del misfatto, oppure un suo familiare, un suo discendente o, addirittura, l’intera città: alla Giustizia importa che i conti tornino e che la colpa venga espiata."

Riassumendo: "Hubris" (O anche Hubrys, per via della traslitterazione) = "Orgoglio, arroganza, presunzione"

Se, da una parte, condivido le preoccupazioni di chi paventa la degenerazione dell'eugenetica, che può anche arrivare alla sterilizzazione dei non "adatti", dall'altra mi domando: ma perché, depravazioni a parte, c'è così tanta difficoltà nell'accettare una pratica che potrebbe migliorare di gran lunga la qualità della vita?

E' come se ci fosse un "blocco mentale" che semberebbe proprio figlio di quella concezione cui è legato il peccato di "hubrys"...

Della serie: "Siamo uomini, non atteggiamoci a dei!" (invito che a me fa sempre nascere un violento moto di rivolta).

Immagino che qui andremo pesantemente OT, ma pazienza.

Agli inizi del '900 si pensava che la scienza potesse tutto.
Quello che non sapevamo lo avremmo saputo ben presto e ogni mistero della Natura era destinato a venir spazzato via. L'unico limite era il tempo: ma dato un tempo sufficiente tutto sarebbe venuto alla luce.
Nel breve film "Dalla Terra alla Luna" l'astronave-proiettile viene sparata direttamente nell'occhio della Luna, perché l'uomo superiore disprezza e poi non compra, ma conquista.
Poi sono venuti Einstein e il Dubbio.

Oggi siamo molto più cauti rispetto alla scienza. Non riteniamo che possa avere tutte le risposte: al più possiamo sperare di avvicinarci. Lo scossone che Einstein ha dato alla fiducia scientifica è (per fortuna) marchiato a fuoco nelle menti di tutti.
Oggi lo scienziato più arrogante è come un timido agnellino nei confronti dell'arroganza degli scienziati di un secolo fa, che non sapevano niente ma credevano di saper tutto.

Una scienza che cerchi di attuare pratiche eugenetiche di hubris ne ha parecchia.
La scienza dovrebbe stabilire innanzitutto i criteri genetici di Homo Perfectus; quindi dovrebbe stabilire con assoluta esattezza QUALI tratti sono trasmessi geneticamente e quali no; infine determinare un programma positivo di selezione. Roba che fa tremare le gambe, e non solo in ambito scientifico.

Immaginiamo che ci sia la volontà politica di arrivare a politiche eugenetiche e vediamo che potrebbe succedere, senza metterci a fare evoluzioni pindariche. Restiamo terra terra.




1) Stabilire il patrimonio genetico perfetto.

Passaggio necessario: se non si sa dove si vuole andare a parare come si fa a organizzare un progetto?
Ahi. Iniziamo subito male. Questo significa echitettare tutti gli altri come imperfetti. Non so se ci hai fatto caso ma TUTTI quelli che teorizzano il razzismo si collocano automaticamente dalla parte della razza "superiore".
Almeno io personalmente non ho mai sentito un negro che dice"Avete ragione a sterminarmi! Fatelo! Appartengo a una razza inferiore!".
Gli Ebrei pensano di essere la razza superiore e i nazisti anche, i Napoletani lo stesso, idem i Padani. Basta pochissimo tempo che inavitabilmente la definizione da scientifica diventa improvvisamente militare.
Comunque passiamo oltre.
Definire un genoma come 'perfetto' - anche ammesso che lo si possa fare in termini scientifici - implica soltanto che è il genoma più adatto a un determinato ambiente. Basta poco per ribaltare le cose.
Proviamo ad andare un po' più nel sottile e parliamo dell'anemia falciforme citata da clorofilla: se l'effetto serra aumentasse parecchio la quantità dei terreni paludosi aumenterebbero di sicuro le infezioni malariche.
Ecco che questa patologia diventerebbe auspicabile; però oggi sicuramente nessuno la includerebbe nel 'genoma perfetto'.



2) Stabilire con assoluta esattezza quali tratti sono trasmessi geneticamente.

Altro casino.
Prendo da wiki:
"Negli Stati uniti ad essere sterilizzati erano coloro che venivano dichiarati deboli di mente, pazzi, idioti, imbecilli, criminali-nati, o addirittura epilettici, persone moralmente degenerate o sessualmente pervertite."

Troppo facile parlare delle persone "moralmente degenerate o sessualmente pervertite" per confutare questa teoria. Troppo facile sostenere che il figlio di un pedofilo non sarà a sua volta pedofilo per destino razziale; e lo stesso discorso vale per il figlio di uno scippatore.
Limitiamoci ai "pazzi, idioti, imbecilli" e proviamo a pensare a John Nash, il matematico schizofrenico che ha vinto il Nobel. Dovrà essere scartato per via della schizofrenia o selezionato per via del genio? Mentre l'intelligenza è un carattere che si trasmette geneticamente, la schizofrenia forse no.
Bel dubbio che avranno i funzionari se questo caso si ripeterà.



3) Determinare il programma positivo di selezione.

E qui è dove si scatena la fantasia di noi maschietti, che ci immaginiamo subito di avere caldissime sessions sessuali con modelle precettate da un ordine ministeriale.
Fantastico, e non c'è neppure da comprare un solo mazzo di fiori.
E' chiaro che nessuno di noi è stupido: se c'è una razza superiore è la nostra, no? NESSUNO potrebbe mai escluderci da un programma di riproduzione!

Invece la realtà dei numeri è diversa.
Mettiamo che il padre di tuo nonno sia morto di una qualunque patologia trasmissibile geneticamente, decidi tu quale.
Tuo nonno aveva 5 fratelli, ognuno dei quali ha avuto 3 figli, ognuno dei quali ha avuto altri 2 figli, uno dei quali sei tu.
Ecco che ci troviamo con TRENTASEI persone tutte assolutamente incolpevoli e tutte con la stessa macchia nel loro patrimonio genetico.
Purtroppo in genetica se si parla di uomini & salute non si riesce ad identificare il patrimonio 'positivo': bisogna accontentarsi di cercare di ottenerlo escludendo quello fallato.
(Se invece si parla di mucche è più facile: basta guardare la rapidità di crescita, la longevità e la produzione del latte.).
Questo significa che né tu né i tuoi 35 fratelli-cugini-biscugini sarete ammessi a un programma di riproduzione.
Nel caso che vi venga comunque permesso di riprodurvi, cosa assolutamente non scontata, immagino che i vostri figli dovranno pagare più tasse, perché è molto più probabile che debbano ricorrere al Servizio Sanitario.
(Questa non ti sembri un'esagerazione. Svezia e Finlandia adottarono misure eugenetiche al solo scopo di risparmiare sugli assegni di maternità).



c'è così tanta difficoltà nell'accettare una pratica che potrebbe migliorare di gran lunga la qualità della vita?
La qualità della vita di CHI?
Ammesso che si riesca a identificare perfettamente tutti i tratti negativi recessivi e ammesso che si abbia successo nel moltiplicare quelli positivi avremmo fra un 300 anni una piccola stirpe di persone molto sane, molto belle, molto intelligenti, molto portate per le arti disperse in una moltitudine di persone assolutamente normali.
In effetti se non vengono sterminati dalla folla inferocita la loro vita potrebbe essere di qualità migliore.


Perché la ferocia è parte integrante del progetto.
PER I PECCATI RAZZIALI NON C'E' REMISSIONE.
Chiunque tu sia e qualunque cosa tu faccia se hai una macchia qualunque sul tuo genoma sei fuori. Out. Niente più ti è dovuto.
Son cose che fanno incazzare parecchio.



EDIT.
Se ti piace la SF c'è un autore abbastanza bravo, David Brin, che nei suoi romanzi ha reso l'eugenetica la base positiva della società. Però per farlo ci ha dovuto lavorare parecchio. SE non lo hai mai letto e ti piace il genere potrsti provare a iniziare con "Le maree di Kithrup"
Inviato il: 13/10/2008 12:37
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Re: Il cibo dell'uomo
#356
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La selezione naturale è appunto naturale. Il nostro potrebbe benissimo essere un giudizio di parte ElwoodBlue.
Inviato il: 13/10/2008 13:21
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Re: Il cibo dell'uomo
#357
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Ho posto male la questione:

Se è qualcun altro che deve selezionare ME, allora tutto quel che dice EB è corretto.

Ma se l'eugenetica fosse disponibile per tutti?

Se ciascuno "curasse" il proprio dna?

Resterebbe lo stesso "rispetto/orrore/tabù"?

Comunque è vero: siamo pesantemente OT.

Scusate.

Anche a nome degli esquimesi.

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Religiosi Orpelli. Mentire Provoca Eccidii.
(Stefano Bartezzaghi)
Inviato il: 13/10/2008 13:28
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  •  ivan
      ivan
Re: Il cibo dell'uomo
#358
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 22/7/2004
Da Bronx
Messaggi: 11520
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O.T. sulla selezione naturale.

Non è che magari la selzione naturale semplicemente non esite e che quel che cui assistaimo altro non sia che il cercare scampo da parte degli esseri viventi in nicchie ecologiche particolari ?
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The undeserving maintain power by promoting hysteria F. Herbert

You don't need to take drugs to hallucinate: improper language can fill your world with phantoms and spooks of many kinds R. A. Wilson

La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 13/10/2008 13:29
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  •  Clorofilla
      Clorofilla
Re: Il cibo dell'uomo
#359
Mi sento vacillare
Iscritto il: 6/7/2006
Da
Messaggi: 859
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I fattori possono essere diversi. Sicuramente l'animale cerca altri luoghi, migra. Però bisogna vedere se trova le condizioni. Inoltre ci può essere meno o più specializzazione ambientale e tolleranza alle condizioni ambientali.

la selezione è affiancata appunto dalla migrazione, deriva genetica, mutazione per stabilire il pool genico in una popolazione.
Inviato il: 13/10/2008 13:46
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  •  ElwoodBlue
      ElwoodBlue
Re: Il cibo dell'uomo
#360
Mi sento vacillare
Iscritto il: 20/4/2008
Da
Messaggi: 426
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Citazione:
Ho posto male la questione:
Ma se l'eugenetica fosse disponibile per tutti?
Se ciascuno "curasse" il proprio dna?
Resterebbe lo stesso "rispetto/orrore/tabù"?


Notturno, che il Signore ti mandi 75 cm. di emorroidi estroflesse!

Mi hai fatto scrivere una mattinata e poi scappa fuori che avevi sbagliato termine!

wiki: "Con il termine eugenetica ci si riferisce a quella disciplina pseudoscientifica volta al perfezionamento della specie umana attraverso lo studio, la selezione e la "promozione" dei caratteri fisici e mentali ritenuti positivi (eugenetica positiva) e la rimozione di quelli negativi (eugenetica negativa)."

L'eugenetica è un programma di miglioramento della razza (umana) tramite incroci selezionati e la soppressione della possibilità di riprodursi dei portatori di caratterestiche genetiche "inferiori".
Esattamente quello che si fa con le vacche quando si vuole selezionare una razza che produca più latte: si fanno accoppiare le vacche più produttive e si allontanano dall'allevamento le altre.
Quindi non è e non può essere "disponibile per chiunque" e tantomeno può curare il DNA.
Al limite può far si che i tuoi bisbisnipoti rischino meno di contrarre l'anemia mediterranea.


Citazione:
Il nostro potrebbe benissimo essere un giudizio di parte ElwoodBlue.

Clorofilla il tuo post non l'ho proprio capito.
Puoi spiegare?
Inviato il: 13/10/2008 14:07
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