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  Civiltà Ebraica

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Re: Civiltà Ebraica
#181
Dubito ormai di tutto
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Da Leith
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http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/esteri/israele-svezia/israele-svezia/israele-svezia.html

GERUSALEMME - Da una parte c'è il più venduto e antico giornale svedese - l'Aftonbladet - che accusa l'esercito israeliano di essersi appropriato degli organi di giovani palestinesi uccisi nei Territori, insinuando anche un legame con l'arresto negli Stati Uniti dei membri di una banda, tra i quali alcuni rabbini, accusati di traffico di organi umani.

Dall'altra, le autorità dello stato ebraico che paragonano il prestigioso quotidiano ad "un infame libello antisemita" e revocano ai due inviati del giornale l'accreditamento temporaneo, di solito subito concesso, affermando di aver bisogno di tempo per verificare le loro credenziali.

Ma non è tutto. Migliaia di israeliani hanno deciso di boicottare i negozi dell'Ikea: "E' inaccettabile continuare a sostenere i negozi svedesi", si legge nel testo della petizione on-line. "Per favore, non firmate solo la petizione, è necessaria un'azione reale", è l'invito rivolto alle migliaia di persone che hanno già sottoscritto il boicottaggio della grande azienda svedese.


L'arroganza è senza limiti..
Inviato il: 23/8/2009 22:02
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Re: Civiltà Ebraica
#182
Sono certo di non sapere
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Inviato il: 23/8/2009 23:09
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Re: Civiltà Ebraica
#183
Dubito ormai di tutto
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medici israeliani sapevano come curare le ferite causate dal fosforo bianco, ma hanno taciuto

È davvero così grande la differenza tra un medico che utilizza degli esser umani come cavie da laboratorio e un altro che, pur essendo a conoscenza della terapia per un certo tipo di ferita gravissima, oltretutto causata ad una popolazione civile dall'azione del proprio esercito, non dice nulla, vanificando le cure prestate a quelle vittime inermi?
I sionisti hanno sempre rifiutato con sdegno ed orrore ogni accostamento fra l'operato dello Stato di Israele verso i Palestinesi, e quello del Terzo Reich verso gli Ebrei; ma sono legittimi il loro sdegno e il loro orrore? Possono considerarsi minimamente giustificati sul piano storico e, più ancora, sul piano etico?

Durante la strage di Gaza del Natale 2008 (nome in codice israeliano: Operazione Piombo Fuso), atrocità nella più generale atrocità che si è abbattuta su centinaia di donne e bambini, le forze amate israeliane hanno fatto uso di munizioni al fosforo bianco, che provocano un particolare tipo di bruciatura resistente alle normali terapie da ustione, e che divora la carne fino all'osso, anche a distanza di giorni, spesso con esito letale o rendendo necessaria l'amputazione anche solo per la presenza di schegge minutissime.

Ebbene, esisteva un dossier riservato israeliano sul tipo di terapia da adottare in presenza di simili ferite; un dossier che era stato pensato per soccorrere eventuali feriti tra le forze attaccanti, e di cui era stata distribuita copia ai medici israeliani. Ma essi non hanno sentito l'imperativo etico di trasmetterlo ai loro colleghi palestinesi, neppure dopo che si era sparsa la notizia dell'uso di tali armi nella striscia di Gaza, ed era di pubblico dominio che decine e centinaia di bambini e di ragazzi giacevano negli ospedali, feriti da proiettili o da schegge di proiettili al fosforo bianco. Semplicemente, hanno ignorato la cosa, facendo finta di niente.
Eppure, la Convenzione di Ginevra parla chiaro in proposito: le organizzazioni mediche hanno l'obbligo di scambiarsi ogni genere di informazione che sia suscettibile di salvare delle vite umane, perché una vita in pericolo - quella dei feriti di guerra - non può essere oggetto di alcun tipo di discriminazione: politica, religiosa o altro. Tacendo, quei medici sono venuti meno a un loro preciso e ineludibile dovere, non solo etico, ma altresì deontologico: non sono più degni di essere considerati medici, come non lo erano i medici criminali di Auschwitz.

Questo accostamento non piace a qualcuno? Tanto peggio per lui. Davanti all'evidenza e alla estrema gravità del fatto, le chiacchiere stanno a zero.
Di questa vicenda ha parlato - ed è stata una delle poche voci chiare e coraggiose in proposito - Elena Bisonti, una giornalista italiana che lavora non per un giornale politicamente estremista, animato da pregiudizio ideologico contro Israele, ma per una stimata e assolutamente pacifica rivista cattolica: «Presenza cristiana», periodico dei sacerdoti del Sacro Cuore, meglio noti al grande pubblico come padri Dehoniani.
E anche questo la dice lunga sul grado di asservimento e di conformismo che ormai caratterizza la stampa italiana (per non parlare delle televisioni), specialmente quando l'argomento è il conflitto arabo-israeliano: come se denunciare crimini militari e violazioni dei tanto sbandierati diritti umani, fosse lecito solo quando si tratta dei cosiddetti «Stati canaglia»; ma divenisse una intollerabile forma di antisemitismo, se avviene nei confronti di Israele.

Scriveva, dunque, Elena Bisonti su «Presenza cristiana» n. 4 (aprile-maggio) del 2008, in un articolo intitolato «Munizioni al fosforo bianco»:
«Un dossier che avrebbe potuto salvare molte vite. Un semplice fascicolo, quattro fogli di direttive tecniche prodotto dai medici militari israeliani, per spiegare come riconoscere le ferite causate dalle munizioni al fosforo bianco. E soprattutto come curarle. Compilato da ufficiali medici dell'esercito e della Stella Rossa di Davide, firmato da Zvi Feinberg, capo del dipartimento di medicina aò Magen David Adon, e Rami Miller, capo dei paramedici. Il documento contiene informazioni scientifiche e affidabili sul fosforo bianco, che sarebbero state molto preziose per i medici palestinesi durante l'offensiva dell'esercito israeliano nella striscia di Gaza.

Il dottor Nafiz Abu Shaban, primario del reparto ustionati dell'ospedale di Shifa, il più grande di Gaza città, ha raccontato che all'inizio dell'offensiva i feriti venivano trattati come fossero ustionati comuni. Venivano soccorsi e rimandati a casa. Solo che, pochi giorni dopo, tornavano aggravati, con la carne delle ferite consumata fino all'osso. Alcuni feriti sono deceduti, nonostante la scarsa superficie di pelle ustionata. Altri, mostravano una condizione generale aggravata, e alcuni organi interni compromessi.
L'esercito israeliano fino alla fine della guerra non ha ammesso di aver usato il fosforo.
La mancata ammissione ha complicato la vita ai medici di Gaza. Sapevano di essere in presenza di bruciature insolite, ma non potevano essere certi che si trattasse di fosforo e non di qualche altra misteriosa sostanza.

Dopo aver chiesto aiuto ad alcuni medici internazionali presenti nella Striscia durante l'offensiva, dottori con esperienze in Libano e Iraq, i medici palestinesi hanno cambiato terapia: portare i pazienti ustionati direttamente in sala operatoria, e rimuovere chirurgicamente ogni frammento, anche microscopico, della "sostanza". Le particelle di fosforo bianco, infatti, bruciano a contatto con l'ossigeno finché non sono completamente consumate. Ora i feriti palestinesi che presentavano le ustioni da fosforo meno gravi, sono tornati a casa e cercano di ricominciare a vivere nonostante le amputazioni. I casi più complicati, invece, sono stati evacuati verso cliniche in Egitto e altri paesi in grado di assisterli. Il otor Nafiz Abu Shaban e gli altri medici della Striscia che hanno dovuto affrontare durante la guerra un'autentica emergenza sanitaria, non sapevano dell'esistenza del dossier israeliano con il quale con ogni probabilità, avrebbero potuto salvare diverse vite. Quel dossier era stato distribuito ad alcuni medici israeliani, perché fossero pronti nel caso in cui Hamas cominciasse a lanciare razzi contenenti fosforo bianco.
"Fino a prima di ricevere il documento della Magen David Adom non sapevamo come aiutare i medici palestinesi che ci chiedevano aiuto - ha detto a PeaceReporter il dottor Miri Weieingarten, l'attivista di Physicians for Human Rights che ha tradotto e divulgato il documento riservato israeliano -. Abbiamo provato a chiedere aiuto a un importante medico dello Shiba Hospital di Tel Aviv, che durante la guerra in Libano del 2006 aveva curato i soldati feriti dal fosforo. Quando però gli abbiamo chiesto se fosse disposto a parlare con un medico palestinese ci ha risposto di no. Appena abbiamo saputo di questo dossier riservato, abbiamo chiamato l'unità di guerra del governo e ne abbiamo chiesto una copia. "A che vi serve?" ci hanno chiesto dei funzionari, spiegando che si tratta di un documento per uso interno. Abbiamo risposto che ce lo avevano chiesto alcuni pazienti israeliani, e così ce l'hanno mandato. Il documento, l'abbiamo ricevuto il 15 gennaio, ci son voluti tre giorni per tradurlo e divulgarlo. Lo abbiamo spedito al ministero della Sanità della Striscia di Gaza, e poi, attraverso una mailing list, alle principali Organizzazioni non governative attive nella Striscia. Verosimilmente è giunto nelle mani dei medici di Gaza dopo il 18, il giorno in cui è scattata la tregua.
"La convenzione di Ginevra vincola ogni organizzazione medica a prestare tutto il soccorso possibile, senza discriminazioni, ai feriti d qualunque parte. Essi siano - prosegue Weingarten -. Non è forse una violazione dei codici etici il fatto che la Stella di David Rossa e tutti i medici che hanno ricevuto il documento non abbiano fornito quelle informazioni ai colleghi palestinesi?" […]
La violazione del soccorso mancato riguarda anche l'esercito, che in innumerevoli caso, durante questa ogffensiva, ha lasciato feriti sanguinare e morire senza prestare loro soccorso. Il fosfporo si spara con l'artiglieria, quindi i soldati non vedono dove va a cadere, ma nel caso dei colpi di cannone e degli spari sì.

Le stesse forze armate ala fine alla ammesso esplicitamente di aver usato quelle munizioni, ma solo dopo il cessate il fuoco, e comunque senza ammettere di averlo usato in aree densamente abitate.
Il fosforo secondo la convenzione internazionale per l'abolizione delle armi incendiarie non è illegale, a meno che non sia impiegato come arma anti-uomo in aree abitate da civili. L'uso che ne è stato fatto durante Piombo Fuso potrebbe essere oggetto di una causa per crimini di guerra alla Corte Criminale Internazionale dell'Aja, la cui giurisdizione non è però accettata da Israele. Il processo potrebbe tenersi lo stesso se la causa fosse proposta dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.»

Già; ma sappiamo molto bene come si comporterebbero gli Stati Uniti d'America, in una simile - e peraltro assai remota - eventualità. Porrebbero il loro veto, come sempre hanno fatto, per «coprire» le malefatte del loro insostituibile alleato nel Medio Oriente.
Quanto alla Stella Rossa di Davide, autrice del dossier criminosamente tenuto nascosto all'epoca della strage di Gaza, è una organizzazione medica equivalente alla nostra Croce Rossa o alla islamica Mezzaluna Rossa. In teoria, queste organizzazioni non dovrebbero fare alcuna discriminazione nel prestare la propria opera di soccorso a degli esseri umani feriti, perché, secondo le convenzioni internazionali, un soldato ferito, e a maggior ragione un civile ferito, magari un bambino (come è stato nel caso di Gaza), deve godere di tutta l'assistenza sanitaria possibile, da parte di chiunque sia in gradi di prestargliela.
E allora, ecco la domanda: quale tipo di filosofia anima i membri della Stella Rossa? Forse che solo ai figli della Stella di Davide spettano le cure mediche necessarie a salvare delle vite, mentre la sorte dei bambini palestinesi è loro indifferente, o peggio?
Che razza di medico è quello che, in possesso delle conoscenze atte a curare un particolarissimo tipo di ferita da arma da fuoco, non si affretta a trasmetterle ai suoi colleghi di altra nazionalità, che si trovano alle prese con centinaia e centinaia di ferite di quel tipo, spaventosamente aperte sul corpo di bambini e bambine, oltre che di adulti?
Che razza di medico è quell'importante personaggio dello Shiba Hospital di Tel Aviv, che ha rifiutato esplicitamente di comunicare le sue conoscenze sulla terapia per il fosforo bianco ad un medico palestinese?
Merita ancora l'appellativo di medico, pur avendo così palesemente calpestato il sacro giuramento di Ippocrate, e ciò per ragioni di pregiudizio razziale o religioso?
O non gli spetta invece la qualifica di criminale, totalmente indegno di essere qualificato come un medico?
E che razza di uomini sono quei funzionari del governo israeliano, i quali hanno trasmesso il dossier solo dopo essere stati rassicurati circa il fatto che esso era destinato alle cure mediche di feriti israeliani, e non già di palestinesi?

Certo, si può immaginare che essi abbiano subìto pressioni da parte delle autorità superiori, interessate a non lasciar trapelare la notizia che le forze armate israeliane avevano impiegato proiettili al fosforo bianco, cosa che la comunità internazionale non avrebbe sicuramente apprezzato; ma ciò non li giustifica in alcun modo.
Le bombe al fosforo liquido sono quelle stesse che, nel febbraio del 1945, ridussero Dresda a un immenso rogo e bruciarono vivi decine di migliaia di civili tedeschi, in gran parte vecchi, donne e bambini, profughi dalle province della Germania orientale, ormai invase dall'Armata Rossa di Stalin.

Questa tecnica di omicidio di massa era stata collaudata, se così possiamo dire, con l'apocalittico bombardamento di Amburgo, nel corso del quale si videro poliziotti abbattere a colpi di pistola i disgraziati cittadini che, trasformati dagli spezzoni in autentiche torce umane, non riuscivano a spegnere le fiamme dal proprio corpo, neppure gettandosi in acqua, nei canali della città (cfr. il nostro precedente articolo «Come i Liberatori "salvarono" l'Europa da Hitler: la distruzione di Amburgo (24 luglio -3 agosto 1943)».
Ora l'hanno brillantemente adoperata i soldati con la Stella di Davide, durante la «gloriosa» Operazione Piombo Fuso, costata la vita a un numero altissimo, ma imprecisato, di civili, in gran parte minorenni.
Ma solo per difendersi, si capisce…

Francesco Lamendola
Fonte: www.ariannaeditrice.it/
Link: http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=27713
8.09.2009
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la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
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Re: Civiltà Ebraica
#184
Sono certo di non sapere
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Re: Civiltà Ebraica
#185
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Re: Civiltà Ebraica
#186
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Re: Civiltà Ebraica
#187
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Re: Civiltà Ebraica
#188
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Re: Civiltà Ebraica
#189
Sono certo di non sapere
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Prendo "paro paro" un post di santaruina e lo metto qui, compreso il link a un filamto interessante. (spero che santaruina non me ne voglia!).

Il problema non sono né gli ebrei né i palestinesi, il problema sono i sionisti.

Ebrei e mussulmani hanno convissuto senza problemi in Palestina per diversi secoli, fino all'arrivo dei coloni sionisti.

Il problema con il sionismo è che presuppone l'esistenza di uno stato ebraico etnicamente puro, in cui solo chi è di religione ebraica possa avere la piena cittadinanza.

E il sionismo non è l'ebraismo.
Il sionismo è una ideologia politica di origine ottocentesca, in contrasto con l'ortodossia ebraica ed osteggiato inizialmente dalla maggioranza dei rabbini.

Ebrei ed arabi non sono popoli nemici, il problema sono i fanatici sionisti, che con quella terra non hanno nulla a che fare.

Inoltre, un unico stato in cui convivevano ebrei e mussulmani in pace già c'era, prima dell'arrivo dei primi coloni sionisti.
Non si tratta di utopia.

Ecco qualche immagine della Palestina prima dell'arrivo dei sionisti:

LA PALESTINA DEL PASSATO

Notare come la propaganda sionista, secondo la quale i coloni erano un popolo senza terra che andava a stanziarsi in una "terra senza popolo" sia una colossale bugia.
Inviato il: 13/10/2009 22:38
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Re: Civiltà Ebraica
#190
Dubito ormai di tutto
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L'unica democrazia del medio oriente..

Ricevo da Jewish Voice for Peace (traduz. mia)

How wide is the space for Palestinian non-violent activism?



Quant'è lo spazio per l'attivismo non-violento palestinese?
Due metri per due.
Questa è la grandezza della cella senza finestre in cui Mohammad Othman viene tenuto in isolamento in una prigione d'Israele.

Il crimine di Mohammad?
E' stato fermato il 22 settembre dalle autorità israeliane mentre tornava nei Territori Occidentali dopo un viaggio in Norvegia, durante il quale ha sostenuto la proposta di boicottaggio, disinvestimenti e sanzioni (B.D.S.) contro Israele.
Sono passate più di tre settimane, in cui è stato sottoposto a lunghe sessioni di interrogatorio, alcune anche di 18 ore, in cui gli è stato chiesto del suo viaggio in Europa e dei suoi incontri con gruppi europei.
Non è stato incriminato di nulla.
Sospettiamo che sia in prigione per il semplice fatto di avere sostenuto la proposta di boicottaggio-disinvestimenti-sanzioni. Un gran numero di attivisti palestinesi stanno ora gridando "Se volete arrestare il movimento BDS, dovete prenderci tutti!"

Sostenere che la non-violenza significa la fine dell'occupazione non è un crimine!
Free Mohammad Othman
Inviato il: 17/10/2009 10:39
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Re: Civiltà Ebraica
#191
Sono certo di non sapere
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Già Gaia, scommetto anche che nessun corrierino ha riportato la notizia.

Porgo QUESTO BREVE SPOT è solo pubblicità, ma è pubblicità per una speranza di pace e convivenza.
Inviato il: 17/10/2009 21:46
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Re: Civiltà Ebraica
#192
Mi sento vacillare
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Re: Civiltà Ebraica
#193
Sono certo di non sapere
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Inviato il: 25/10/2009 8:01
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Re: Civiltà Ebraica
#194
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

edo ha scritto:

E il sionismo non è l'ebraismo.
.



Il Sionismo vive solo grazie all ebraismo

L ebraismo è oggi religione di stato,utilizzata propio dai santoni del Likud
per promuovere qualunque azione bellicosa e non nei confronti del popolo Palestinese
Nulla rimane nell animo di questo popolo dell antica saggezza dei loro padri
Oggi vivono solo dei concetti sionistici frutto di distorte interpretazioni di questo ebraismo post moderno-materialistico
Colpevoli sono persino quei pochi pacifisti Israeliani i quali non si rendono conto che abbandonare quella terra ai loro veri propietari è l unica maniera per evitare il genicidio di un popolo

PS
Colgo l occasione per complimentarmi con il tuo lavoro Edo,davvero complimenti
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la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 25/10/2009 12:53
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Re: Civiltà Ebraica
#195
Dubito ormai di tutto
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Nel frattempo l'unica democrazia del Medio Oriente non permette nemmeno a quei pochi pacifisti di scegliere l'obiezione di coscienza:

Piccoli obiettori crescono

Poche parole che sono un concentrato di informazioni e ci illustrano uno spaccato della società israeliana di cui moltissimi non sono a conoscenza.
Inviato il: 25/10/2009 14:08
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Re: Civiltà Ebraica
#196
Dubito ormai di tutto
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Jacky Rowland da Gerusalemme:

Tipping the balance in East Jerusalem

(...) “We see every day Palestinians being sent out of their homes, houses being demolished, increasing of settlements. It’s really time to end it.”

(...) What we are witnessing in Sheikh Jarrah is part of a systematic effort by Jewish settlers – backed up by the courts, the municipality and the police – to tip the demographic balance in East Jerusalem.

They are working slowly and patiently, house by house, family by family, to replace Palestinians by Jews.

This happens in broad daylight.
The international community knows full well what is going on. Indeed, this particular incident was witnessed by elected representatives of the people of Europe. Yet the Israeli evictions and demolitions in East Jerusalem continue unchecked.
Inviato il: 4/11/2009 14:25
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Re: Civiltà Ebraica
#197
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vergogna, il popolo eletto.
Sia mille volte maledetto.
Inviato il: 4/11/2009 15:13
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Re: Civiltà Ebraica
#198
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Chi sono gli ebrei e chi sono i palestinesi... lo dice un professore "ebreo" !

Shlomo Sand ebreo askenazita nato a Linz (a due passi da Mauthausen) nel 1946, oggi tra l'altro professore di storia ad Haifa, conferma categoricamente che gli ebrei odierni sono khazari di Russia-Polonia-Volga, cioè ariani, mentre i discendenti degli ebrei biblici sono gli odierni palestinesi.
Inviato il: 10/11/2009 8:27
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Re: Civiltà Ebraica
#199
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"GAZA. RESTIAMO UMANI". Incontro con Vittorio Arrigoni che si terrà a Cagliari giovedì 12 novembre alle ore 16.30. Facoltà di Scienze Politiche, Teatro dei Ciechi (fronte Anfiteatro Romano)
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Re: Civiltà Ebraica
#200
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Re: Civiltà Ebraica
#201
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ebrei handicappati? No grazie. Firmato Golda Meir




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ISRAELE: LA SELEZIONE DI GOLDA MEIR, NO A EBREI HANDICAPPATI

(AGI) - Gerusalemme, 9 dic. - La "Terra promessa" era aperta a tutti gli ebrei, tranne che a malati e handicappati. Tredici anni dopo la fine dell'Olocausto, centinaia di migliaia di sopravvissuti videro rinascere la speranza guardando a "Eretz Israel". Molti di loro, pero', si sbagliavano: oltrepassata la soglia di Auschwitz e Dachau, li aspettava una nuova "selezione".
E' quella di cui parla un documento del 1958 rintracciato da uno storico polacco nell'ambito di un'indagine sui rapporti tra lo Stato nato nel 1948 e Varsavia. Golda Meir, allora ministro degli Esteri, suggeri' all'ambasciatore israeliano a Varsavia di far presente al governo polacco che lo Stato ebraico non era disponibile ad accogliere immigrati con menomazioni fisiche o patologie. Accennando al decisioni del "comitato di coordinamento" sull'immigrazione (nel quale erano presenti esponenti del governo e dell'Agenzia Ebraica), il futuro primo ministro scriveva a Katriel Katz: "Il comitato vuole informare il governo polacco che vogliamo istituire una selezione nell'alyha (l'immigrazione ebraica in Terra d'Israele) poiche' non possiamo continuare ad accettare malati e gente handicappata. Per favore, forniteci la vostra opinione sul modo in cui tutto cio' puo' esser spiegato ai polacchi senza contraccolpi sull'immigrazione". La posizione della Meir era in aperto contrasto con la Legge del ritorno -con cui Israele fin dal 1950 garantiva la cittadinanza a ogni ebreo nel mondo, purche' vi si trasferisse con l'intenzione di viverci- e con le stesse sofferenze di coloro che magari avevano rimediato patologie e invalidita' proprio a causa della persecuzione nazista. La lettera, di "massima riservatezza", e' datata aprile e ha sorpreso lo stesso Szymon Rudnicki, storico dell'Universita' di Varsavia che l'ha trovata ed ebreo: "E' un documento cinico. E' risaputo che Golda fosse un politico brutale piu' attentato ai propri interessi che al popolo". La richiesta della Meir -che cadeva un biennio, 1956-58, segnato dall'arrivo in Israele di 40.000 ebrei dalla Polonia- cadde nel vuoto e lo stesso Katz non le diede seguito, spiega Rudnicki ad Haaretz: "Fino al 1950 il governo polacco ha operato una selezione di immigrati in base alle professioni richieste" Da Israele. "Dopo il 1956 i polacchi non hanno imposto limitazioni e non hanno inviato intenzionalmente handicappati e anziani in Israele. Questa e' una storia tutta israeliana". (AGI) Fab
Inviato il: 12/12/2009 23:38
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Re: Civiltà Ebraica
#202
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La UE è antisemita?
Ottimo articolo di Blondet.

citaz.: ... Sono ben consapevole del rischio, e dell’etichetta demonizzante che mi viene applicata, preludio alla mia «messa in riga». Ma ritengo che informare su quel che si «deve» tacere è un mio dovere morale.

E’ la lezione che ho imparato proprio dall’ebraismo, che da decenni ci chiede: e voi dove eravate mentre Hitler ci perseguitava? Avete taciuto, e tacendo avete reso possibile il delitto, il genocidio... Ebbene, io non ero nato e non potevo fare il giornalista nel 1933-45. Sono giornalista in questi nostri anni, e informo sul genocidio di cui sono testimone negli anni in cui vivo: devo dire che un intero popolo è messo alla fame, scacciato, privato dei diritti e della dignità da un regime super-armato e razzista.

Proprio l’essere insultato e minacciato di sanzioni poliziesche per le notizie che dò mi convince che il regime sotto cui vivo somiglia all’altro, che viene definito «male assoluto»: è già accaduto in Europa, nessun giornalista che avesse osato denunciare i delitti nazisti, o i Gulag di Stalin, poteva pensare di farla franca....
Inviato il: 22/12/2009 22:17
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Re: Civiltà Ebraica
#203
Dubito ormai di tutto
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Israele ammette: rubati gli organi ai palestinesi

All'inizio di settembre un articolo del giornale svedese Aftonbladet aveva scatenato una crisi diplomatica tra Svezia e Israele. Nell'articolo i parenti di un palestinese denunciavano che gli israeliani avevano restituito il cadavere del loro caro dopo averne prelevato degli organi e che il loro caso non era unico.

Immediatamente da Israele si alzò un fuoco di sbarramento feroce che definì "antisemita" il giornale, la Svezia e chiunque prestasse orecchio ad accuse immaginarie. Oggi invece sappiamo che "l'immaginario furto d'organi" è stata pratica comune in Israele per oltre dieci anni.


(continua)
Inviato il: 23/12/2009 15:59
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Re: Civiltà Ebraica
#204
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Inviato il: 24/12/2009 19:25
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Re: Civiltà Ebraica
#205
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Colloquio con John Ging «i bambini senza speranza nella prigione di gaza»l’80% dei palestinesi dipende dagli aiuti umanitari dell’onuoltre il 90% dell’acqua è fuori dagli standard sanitari

Fonte: L'Unità

a Bruxelles lancia un accorato, e documentato, grido d’allarme: «La vita a Gaza è insostenibile. Non abbiamo più tempo, bisogna intervenire». Se c’è una persona al mondo che oggi può raccontare cosa significhi vivere a Gaza, questa persona è John Ging, irlandese, direttore dell’Unrwa, l’agenzia per gli aiuti umanitari delle Nazioni Unite nella Striscia di Gaza.


L’obiettivo di Ging è di sensibilizzare i leader europei verso una situazione disperante. «Ai miei interlocutori – afferma il responsabile dell’Unrwa nel suo colloquio con l’Unità – ripeto che la Striscia di Gaza si trova in una situazione di assoluta emergenza». Non c’è nulla di ideologico nella denuncia di Ging. A parlare sono i dati di cui è portatore: «Le condizioni di vita della popolazione (un milione e 400mila persone, in maggioranza sotto i 18 anni, ndr) sono divenute insostenibili, con l’80% delle persone che dipende dagli aiuti alimentari delle Nazioni Unite. L’economia non esiste più. Il settore privato è stato disintegrato dall’assedio (il blocco israeliano, ndr) e dalla guerra, mentre fino a due anni e mezzo fa 120mila persone avevano un lavoro nel privato. Le infrastrutture, dall'acqua ai servizi igienico-sanitari, sono al collasso, e le acque reflue, trattate e non, vengono scaricate nel Mediterraneo». Quanto all' acqua potabile, «'secondo l'Oms aggiunge Ging oltre il 90% dell'acqua di Gaza non risponde agli standard minimi sanitari e il 60% della popolazione ha un accesso irregolare. Nell’ultimo anno la povertà nella Striscia è triplicata”.


Quei dati, pur così significativi, da soli non danno ancora una visione complessiva delle condizioni di vita della gente di Gaza. Non si tratta, annota Ging, solo di un «collasso politico» ma anche di «assenza di umanità» che deve essere combattuta e rimossa. Il che significa porre fine all’assedio della Striscia «perché – ribadisce il responsabile dell’Unrwa – è tempo di vedere un cambiamento delle politiche in tutti coloro che hanno determinato una simile povertà e questa indicibile vergogna». Il quadro offerto da John Ging conferma quanto personalità di prestigio mondiale, come l’ex presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter e i premi Nobel per la Pace Desmond Tutu e Mairead Corrigan Maguire, avevano denunciati in interviste rilasciate a l’Unità: Gaza è una enorme prigione a cielo aperto, isolata dal mondo, dove è sempre più problematico sopravvivere e impossibile fuggire. La condizione materiale è drammatica ma. Rimarca Ging, «il problema più grave è la devastazione psicologica di cui soffre la popolazione nel suo complesso e, presi individualmente, i 750mila bambini che vivono in quella prigione che è la Striscia di Gaza». I bambini. Questa è la loro quotidianità: «Stiamo perdendo i bambini di Gaza – denuncia Ging I bambini stanno crescendo in questo ambiente. I loro genitori stanno facendo di tutto per non educarli alla violenza, vorrebbero fare di loro dei dottori, degli insegnanti, degli avvocati. Ma la realtà offre altro.


La vita di tutti i minorenni a Gaza è piena di limiti, come quella dei loro genitori. Gli adolescenti sono ribelli ovunque, dunque proviamo a immaginare che considerazione abbiano gli adolescenti di Gaza delle loro famiglie. Le trovano patetiche, incapaci di provvedere alle loro necessità minime, ai desideri. E poi ci sono gli estremisti di Hamas, che dicono, che ripetono a questi ragazzi: la nostra è la strada da seguire. I bambini di Gaza, soprattutto quelli fino a 8-9 anni di età, non sono mai usciti da qui. Non sanno nulla di Israele, degli israeliani hanno visto solo il soldato, la bomba, il carro armato. Stiamo creando questa piccola pentola a pressione, un piccolo mondo disperato e violento, sempre più carico di frustrazione». ̆ Prigione, una immagine che nelle considerazioni di Ging, come in quelle di Jimmy Carter, Desmond Tutu, Maread Maguire, non ha nulla di metaforico: «Quando parliamo di servizi e di condizioni di vita a Gaza, possiamo dire che quelle nelle prigioni del mondo sono migliori che a Gaza», rileva il responsabile Onu, sottolineando come i detenuti in Europa ricevano più cure sanitarie di quelle che ricevono gli abitanti di Gaza. Questa deriva si consuma nel silenzio e nell’inazione della comunità internazionale. Un silenzio che il responsabile dell’Unrwa prova a spezzare. «La distruzione in corso della società civile a Gaza – avverte Ging – non ci lascia margini di tempo, bisogna intervenire». Un intervento sul campo che risulta sempre più proibitivo per la stessa Agenzia Onu. Non ci sono possibilità di ricostruzione «nemmeno per l'Unrwa – spiega Ging che ha presentato al governo israeliano un conto da 11 milioni di dollari di danni alle sue strutture e attende ancora una risposta».


L’Unrwa celebra quest’anno i suoi 60 anni di esistenza, una anniversario amaro per John Ging: «Celebriamo 60 anni di sconfitte. di mancanza di soluzione politica. Questo deve servire a una riflessione sul ruolo della nostra agenzia», poiché «la sfida alla quale dobbiamo far fronte diventa ogni anno più pesante».❖
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Re: Civiltà Ebraica
#206
Sono certo di non sapere
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Citazione:
I loro genitori stanno facendo di tutto per non educarli alla violenza, vorrebbero fare di loro dei dottori, degli insegnanti, degli avvocati. Ma la realtà offre altro. La vita di tutti i minorenni a Gaza è piena di limiti, come quella dei loro genitori.

Ehhhhhhh????? La scelta e' tra fare i dottori, gli insegnanti o gli avvocati o essere persi?
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Re: Civiltà Ebraica
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Re: Civiltà Ebraica
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Sul corriere "cartaceo" di oggi la notizia si trova a pag. 17 Immaginate dove avrebbe potuto trovarsi se a morire fossero stati 6 israeliani...
Naturalmente i morti palestinesi, oltre a non avere nome, sono sempre "presunti terroristi".


Israele, l'esercito uccide sei palestinesi
Abu Mazen: «Sabotati gli sforzi di pace»
Uccisi 3 civili al valico di Erez, nella Striscia, e 3 miliziani legati alle Brigate dei Martiri di al-Aqsa a Nablus

MILANO - Dopo mesi di relativa calma, torna la violenza nei territori palestinesi. Nelle ultime ore l'esercito israeliano ha ucciso sei persone in due azioni separate sferrate nel nord di Gaza e nella città cisgiordana di Nablus. Nell'incursione a Nablus, decine di blindati hanno circondato alle prime luci del giorno un'abitazione nella città vecchia, dove hanno ucciso tre miliziani legati alle Brigate dei Martiri di al-Aqsa, il braccio armato del partito del presidente palestinese, Abu Mazen. Nel nord della Striscia di Gaza tre civili palestinesi hanno perso la vita vicino al valico di Erez che separa il territorio palestinese da Israele: secondo testimoni, quattro persone avevano tentato di infiltrarsi nel territorio israeliano e i soldati, quando li hanno scoperti , hanno aperto il fuoco. Tre sono morti sotto l'attacco aereo e un quarto è rimasto ferito.

LA CONDANNA DI ABU MAZEN - Dura la reazione dai due episodi da parte dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), che ha condannato Israele, accusandolo di sabotare gli sforzi di pace. Nabil Abu Rudeina, portavoce di Abu Mazen ha affermato che queste uccisioni sono la prova che «Israele non è interessato alla pace è sta invece cercando di far esplodere la situazione». Israele, ha aggiunto, sta silurando gli sforzi americani e internazionali per rilanciare il processo di pace, fermo da un anno.


26 dicembre 2009

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Re: Civiltà Ebraica
#209
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Re: Civiltà Ebraica
#210
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Gli israeliani sono i moderni nazisti e Abbas è lo Jabotinski di turno.
Colui che vende il suo popolo per un briciolo di potere...
Ormai, la verità è chiara anche se per alcuni (per certi aspetti, anche il sottoscritto) sgradevole.
Hamas è l'unico legittimo rappresentante del popolo palestinese...
Inviato il: 31/12/2009 12:59
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