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   Scienze Economiche
  Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso

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  •  Ashoka
      Ashoka
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#961
Sono certo di non sapere
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Da
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Inviato il: 17/2/2009 23:02
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#962
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 9/6/2004
Da u-oy-topos middle Oceania
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Se qualcuno predice una seria deflazione dei prezzi o una seria inflazione dei prezzi, chiedetegli che risponda a questa domanda: “nel tuo scenario, qual è il rapporto fra la base monetaria, la massa monetaria ed i prezzi?” Tutti i partecipanti a questo dibattito sanno che la base monetaria si è raddoppiata. Una domanda ancora insoluta è questa: “presteranno le banche i soldi che sono attualmente nella Riserva Federale sotto forma di riserve in eccesso per un guadagno di un decimo dell'un per cento?”

Poi chiedete questo: “quando le banche ritireranno i loro soldi dalla Fed allorché l'economia si sarà ripresa oppure perché a rischio di fallimento per l'interesse pagato ai depositanti, e quando quei soldi arriveranno al grande pubblico, quale sarà il risultato: inflazione o deflazione dei prezzi?” Accertatevi che queste siano le due questioni di cui la persona che predice una seria inflazione dei prezzi o una seria deflazione dei prezzi si occupa per iscritto. Se non capite la sua risposta, potete essere abbastanza certo che non la capisce neanche lui.

http://gongoro.blogspot.com/2009/02/inflazione-o-deflazione.html
_________________
1 - Non fanno caso, costoro, che quando in Internet compare qualcosa di veramente scottante, scompare nell’arco di pochi minuti? Se invece qualcosa ci rimane per sempre – e pure in bella vista - vuole dire che lì da nascondere c’è ben poco.
Inviato il: 17/2/2009 23:14
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  •  tibberio
      tibberio
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#963
Mi sento vacillare
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Bank of England pronta ad aumentare la massa monetaria

Il Governatore della Banca d'Inghilterra (BoE), Mervyn King, ha scritto al Cancelliere dello Scacchiere, Alistair Darling, per informarlo della decisione del Comitato di politica monetaria di dare il via all'acquisto di titoli di Stato e altri tipi di titoli al fine di aumentare la massa monetaria che deve essere approvato da Darling. La procedura, che fa parte delle misure di allentamento quantitativo a disposizione delle Banche centrali quando i tassi di interesse sono a zero, era stata avallata in via di principio dal Comitato di inizio febbraio. La risposta di Darling è prevista entro il 4-5 marzo quando è in programma la prossima riunione del Comitato della BoE
_________________
La storia inizia e si ferma, va avanti e poi si perde e, in mezzo a ogni parola, quanti silenzi, quante parole sfuggono e svaniscono per non essere mai piu' ritrovate. (P. Auster)
Inviato il: 18/2/2009 22:51
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  •  sick-boy
      sick-boy
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#964
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 18/10/2006
Da Leith
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Per Sickboy

Bella me lo sono sparato (sul serio, grazie )
Inviato il: 18/2/2009 22:57
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  •  Descartes
      Descartes
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#965
Dubito ormai di tutto
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Inviato il: 19/2/2009 5:57
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  •  Descartes
      Descartes
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#966
Dubito ormai di tutto
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18 febbraio 2009 - 21.20
Fed:taglia stime 2009; ripresa debole, faremo possibile


NEW YORK, 18 feb (AWP/ats/ansa) La Fed taglia le stime di crescita per l'economia americana, dato il protrarsi "di una profonda contrazione dell'attività economica". E avverte: "non ci sono segnali dell'avvio di una stabilizzazione del mercato immobiliare". Definendo gli ultimi dati economici "non di sicuro buoni", il presidente della Fed Ben Bernanke ribadisce l'impegno della banca centrale a fare "tutto il possibile nei limiti della sua autorità" per stabilizzare i mercati e far uscire dalla recessione gli USA, su cui grava il rischio di una ripresa "debole" e "ritardata".

I verbali dell'ultima riunione del Federal Open Market Committee (Fomc) del 27-28 gennaio dipingono una quadro fosco per l'Azienda America: il prodotto interno lordo nel 2009 dovrebbe contrarsi ad un tasso compreso fra lo 0,5% e l'1,3%. E' una revisione drastica quella effettuata dalla Fed, che ancora lo scorso ottobre stimava per quest'anno un Pil fra il -0,2% e il +1,3%. Il tasso di disoccupazione dovrebbe attestarsi all'8,8%, cioé decisamente più in alto di quanto stimato in ottobre (fra il 7,1% e il 7,6%). La banca centrale rivede però al rialzo le previsioni 2010 e 2011, con un pil che il prossimo anno si espanderà fra il 2,5% e il 3,3% (+2,3-3,2% le previsioni precedenti) e un tasso di disoccupazione fra l'8% e l'8,3%, mentre nel 2011 salirà l'economia segnerà un +3,8%-5,0% (+2,8-3,6% le stime precedenti) con una disoccupazione al 6,7%-7,5%.

"Le condizioni del mercato del lavoro potrebbero deteriorarsi ulteriormente quest'anno", si legge nei verbali della riunione, durante la quale i vertici della banca centrale avrebbero discusso - afferma la Cnbc - un "corposo" programma di acquisto di titoli di stato.

Sul fronte dell'inflazione la Fed prevede che quella "core", al netto cioé di petrolio e cibo, si attesti fra lo 0,9% e l'1,1% nel 2009 (1,5%-2% nel 2010), lasciando intravedere il rischio di ulteriori contrazioni nei prossimi anni. Al momento, comunque, per il 2010 è prevista un'inflazione "core" fra lo 0,8% e l'1,5%. "Alcuni membri avrebbero poi osservato come esistano rischi di deflazione", emerge dai verbali, nei quali si constata come le prospettive per l'attività economica e l'inflazione "si sono indebolite significativamente" dallo scorso ottobre.

Bernanke ha definito "non buone" le ultime indicazioni provenenti dall'economia, assicurando comunque che la Fed farà il possibile per ridare stabilità ai mercati e far uscire gli Stati Uniti dalla recessione: il piano di stimolo fiscale e la stabilità dei mercati sono "essenziali" per un ripresa. Definendo "appropriato" il piano anti-crisi approvato dal Congresso, Bernanke ha messo in evidenza l'impegno dell'amministrazione a mantenere private le banche, intervenendo così in un dibattito sulla nazionalizzazione degli istituti di credito riapertosi di recente. L'ex presidente della Fed, Alan Greenspan, in un'intervista ha rilanciato l'idea che il governo americano possa dover nazionalizzare alcune banche temporaneamente per risolvere la crisi e far sì che il credito torni a girare. "Potrebbe essere necessaria una nazionalizzazione temporanea per facilitare un'ordinata ristrutturazione", spiega Greenspan, precisando che un temporaneo controllo consentirebbe "al governo di trasferire gli asset tossici in una bad bank senza il problema di doverli prezzare".

fonte: link

Perchè hanno paura di prezzare gli asset? Perchè sanno che non valgono nulla... e se si sapesse, quelle banche dovrebbero ammettere di essere in bancarotta e fallire... non sia mai dovessero fallire, rischieremmo di trovarci in un mercato vero dove le imprese falliscono! Invece la farsa deve continuare... tutto deve apparire privato mentre in realtà è statalizzato... il grande balletto del socialismo globale travestito da libero mercato deve andare avanti, sempre più avanti, verso il NWO...
Inviato il: 19/2/2009 7:11
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  •  tibberio
      tibberio
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#967
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......Se so svegliatiiiiiiiiiiiiiii....

Fmi e Ocse: «La crisi peggiora. Inaccettabili i paradisi fiscali»
di Riccardo Barlaam

Il 2009 sarà «davvero brutto» per la crescita globale. Tuttavia la ripresa è possibile già dall'inizio dal 2010. Lo ha detto a Parigi il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn. Il Fmi potrebbe rivedere ulteriormente al ribasso le recenti previsioni, di appena tre settimane fa, secondo le quali quest'anno il Prodotto interno lordo globale aumenterà solo dello 0,5 per cento. Il più basso livello di crescita dalla fine della seconda guerra mondiale.

A non scartare tale eventualità è lo stesso Strauss-Kahn che, dopo la prima drastica revisione operata dai suoi economisti (solo a novembre la stima di incremento del Pil mondiale era pari al +2,2%) preannuncia ulteriori sviluppi negativi: «Le informazioni che sono state pubblicate non stanno andando nella direzione giusta. E non possiamo escludere siano meno felici», ha spiegato in occasione dell'apertura del Forum globale sulla concorrenza organizzato da Ocse e Fmi, a Parigi.
Il numero uno dell'istituzione di Washington ha in particolare avvertito che il 2009 sarà «difficile» e che per i Paesi poveri potrebbe addirittura poter diventare una «questione di sopravvivenza» per molti, come peraltro sempre oggi ha confermato da Washington il capo del Dipartimento Africa del Fmi, Antoinette Sayeh.

Non esistono soluzioni nazionali. In una conferenza stampa congiunta con il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, Strauss-Kahn ha voluto ricordare che «non esistono soluzioni nazionali per una crisi che è globale», e ha aggiunto che la cosa più importante è far ripartire il mercato del credito. «La cosa più importante - ha detto Kahn - è oggi quella di pulire i bilanci delle banche e di far svolgere al settore creditizio il suo ruolo nelle politiche di crescita».

Stop paradisi fiscali. La crisi mondiale ha detto - senza troppi giri di parole - il segretario dell'Ocse, Gurria, ha reso «ancor più inaccettabili i paradisi fiscali» ora che i Governi devono battere cassa tra i contribuenti per reperire le risorse necessarie uscire dalla tempesta finanziaria ed economica. Nei giorni scorsi Strauss-Kahn aveva affermato che la questione dei paradisi fiscali andava affrontata «a colpi di dinamite». Oggi, interpellato su questa vicenda il direttore del Fmi ha affermato che è necessario «andare più in là sulla trasparenza. A livello mondiale ormai c'è una significativa consapevolezza sul fatto che nessuna area debba restare fuori dalla portata della vigilanza finanziaria. A cominciare dalle questioni fiscali».

Banche centrali e rischi di sistema. «La politica monetaria - secondo Strauss-Khan - deve essere rivista» in modo che «tenga meglio conto dell'accumulazione dei rischi che ha finora lasciato un po' da parte», ha aggiunto, convinto che le banche centrali debbano estendere il loro raggio d'azione al di là della«politica monetaria tradizionale e dei rischi inflazionisti» per occuparsi anche «globalmente della stabilità macro-finanziaria». A chi gli chiedeva se intendesse dire che anche la Bce dovrebbe occuparsi di stimolare la crescita e l'occupazione - quindi prendendo a modello la Fed americana - Strauss-Kahn non ha voluto fornire una risposta esplicita. «La politica della Bce - ha detto - deve essere definita dalla Bce» aggiungendo che nel complesso le banche centrali mondiali «hanno fatto un ottimo lavoro» nella loro risposta alla crisi. Secondo Strauss-Kahn è inoltre necessario che una istituzione in particolare si occupi di vigilare sui rischi sistemici. « Abbiamo una divisione di compiti tra G-20, G-7, Ocse e Fmi ma nessuno ha veramente la responsabilità ultima», ha detto Strauss-Kahn.

mentre in japan:

BoJ comprerà bond aziendali dall'inviato Stefano Carrer

La banca centrale ha oggi deciso di lasciare invariati i tassi di riferimento allo 0,1%, ma ha varato nuove misure straordinarie per cercare di agevolare il finanziamento delle imprese. In particolare, la BoJ ha annunciato che comincerà a marzo a comprare fino a mille miliardi di yen in corporate bond detenuti dalle banche e con un rating a meno di "A". Ha inoltre esteso sia nel tempo sia nel range i programmi finalizzati ad allentare le condizioni di credito e a d aumentare la liquidità nel sistema.

Ma dal fronte aziendale continuano ad arrivare notizie negative. Bridgestone, per esempio, taglierà gli investimenti di capitale dopo un crollo dei profitti, mentre secondo indiscrezioni la compagnia aerea Japan Airlines si appresta a chiedere al governo un prestito agevolato da 2,15 miliardi di dollari.
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Inviato il: 19/2/2009 21:34
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  •  Descartes
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#968
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Esercitazioni di nuovo ordine socialista globale...



Repubblica - 19 febbraio 2009
Conferenza stampa congiunta con il premier britannico Brown
Crisi, Berlusconi: "Fra le ipotesi la nazionalizzazione delle banche"

ROMA - Tra le diverse ipotesi sul tavolo per contrastare la crisi economica c'è anche quella della nazionalizzazione delle banche. Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nella conferenza stampa congiunta con il premier britannico Gordon Brown a Villa Madama. "Per ora è solo un'ipotesi avanzata da qualcuno, qualcosa su cui ci stiamo esercitando", ha precisato Berlusconi. Che però successivamente ha circoscritto l'ipotesi, chiarendo che "non riguarda le banche italiane", ma si tratta di una delle "tante proposte sul tavolo del G8".

Quel che è certo, è che gli attuali piani anticrisi messi in campo non sono sufficienti, a fronte dell'avanzare della crisi: "Va trovato qualcosa di più forte, stiamo cercando risposte definitive rispetto al sistema finanziario delle banche e gli investimenti cosiddetti tossici", ha ammesso il premier.

Attraverso la nazionalizzazione del sistema finanziario, ragiona Berlusconi con i giornalisti, si potrebbe "impegnare le banche a fornire credito alle imprese". Il giro di vite nella concessione del credito è infatti da tempo segnalato dalle associazioni degli imprenditori come un problema che rischia di strangolare il sistema produttivo. "Riceviamo diverse grida d'allarme dal Paese per quanto riguarda il credito e la remunerazione del capitale versato. - ha ammesso Berlusconi - Avremo la necessità di collaborare su questo con l'Associazione bancaria italiana e la Banca d'Italia: vogliamo dare delle risposte affinchè le aziende possano avere il supporto necessario da parte delle banche".


Dunque sarebbe questo l'obiettivo della nazionalizzazione, ha precisato il presidente del Consiglio, e non il sostegno alle banche a rischio bancarotta, che in ogni caso in Italia non ci sono. Il sistema bancario italiano "è solido", ha ribadito, e nonostante siano state messe a disposizione "somme rilevanti, finora nessuna richiesta è arrivata in questa direzione" da parte degli istituti di credito. "Pensiamo che ci possano essere" richieste di aiuto da parte del sistema bancario italiano a fronte della crisi in atto ma - ha tenuto a precisare - "il fatto che finora non ci siamo ancora arrivati ci tranquillizza".

Il premier continua a pensare, tuttavia, come ha più volte fatto notare, che sulla crisi incida molto il diffuso "pessimismo", amplificato dall'informazione: "Su una cosa concordiamo - ha detto, rivolgendosi in particolare a Gordon Brown - gran parte di quello che succede è colpa vostra, colpa dei media".

Nel suo intervento il premier britannico ha insistito sulla necessità di "nuovi regolamenti della finanza internazionale" e ha confermato la volontà di "compiere passi avanti sull'ambiente". Inoltre secondo Brown, e Berlusconi si è detto d'accordo, "non ci dovrà essere alcun ritorno al protezionismo".

"Come G20 e come G8 che le persone colpite dalla crisi siano al centro delle nostre preoccupazioni", ha detto ancora il premier britannico, che ha elogiato "la leadership di Berlusconi, sempre più importante sul clima, sulla Russia, sulla sicurezza collettiva e sull'Africa".

Infine, a chi chiedeva se il G8 non rischi a questo punto di essere inutile rispetto al G20, il capo del governo di Londra ha replicato: "Il G8 è fondamentale per definire quello che farà il mondo, ma per la crisi bisogna coinvolgere altri Paesi, come Brasile e Cina, che devono partecipare alle decisioni, per uscire il più rapidamente possibile da questa crisi".


fonte: Repubblica.it
Inviato il: 19/2/2009 21:38
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#969
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Quando ci immergiamo totalmente negli affari quotidiani, noi smettiamo di fare distinzioni fondamentali, o di porci le domande veramente basilari. Rothbard
Inviato il: 21/2/2009 21:58
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
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Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Di fatto non mi sembra di vedere idee comuni tra i vari economisti, e in che modo vorranno affrontare questa situazione.

Hai perfettamente ragione ma noi italiani eccelliamo sempre in tutto...

Tremonti ce lo abbiamo solo noi e cosa tira fuori dal cilindro il genio?
Banche, via libera UE ai Tremonti Bond
Citazione:

La Commissione Ue ha dato via libera alla modifica del regime italiano di conferimento di capitali agli istituti di credito, conosciuto come "Tremonti bond". In una nota l'Esecutivo Ue spiega che «le modifiche forniscono essenzialmente alle banche un'opzione alternativa per la remunerazione dei titoli» e che «il regime modificato rispetta le indicazioni della Commissione sulle misure di sostegno alle banche nel contesto della crisi finanziaria». In sostanza si tratta di nuovi strumenti finanziari, sottoscrivibili dal Tesoro, in grado di rafforzare sotto il profilo patrimoniale le aziende di credito che li emettono e che permette loro di tenere aperto il rubinetto del credito all'economia.

L'articolo del Sole 24 Ore è particolarmente fumoso...
Traduciamolo in pratica:

Situazione attuale- Gli stati si indebitano con le banche per avere il denaro.

Dunque le banche possiedono il denaro perché, perché, ma insomma...
hanno la sovranità economica e lo stampano.

Tremonti bond- Le banche si indebitano con lo stato per avere il denaro.

Lo stato cattivo e malvagio ha sottratto tutto il denaro dalle banche che poverette sono rimaste senza. Lo stato lo ha ricevuto in prestito dalle banche al 2%-3%-4% ed ora lo ripresta indietro alle banche al 7,5%.


Non so stabilire se Tremonti è un genio o i banchieri impazziti. Certo la farsa è ridicola...
Inviato il: 22/2/2009 19:08
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#971
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Scajola (al TG2):

"La diminuzione dell'inflazione non deriva da un calo dei consumi ma da una diversa modalità di spesa da parte dei cittadini."

E poi quando dico che dovremmo impiccarli tutti all'albero più alto la gente mi guarda pure interdetta.
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Bicarlonato.
Inviato il: 23/2/2009 18:48
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#972
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In germania, da poche settimane sono iniziati nell'ordine: settimana corta, riduzioni salariali a parita' di ore lavorate, cassaintegrazione,licenziamenti, chiusura di stabilimenti.
P.S.: Prepariamoci.

Banche, allarme Trichet: stretta credito, tensione grave
di Domenico Conti

ROMA - Eurolandia comincia a mostrare ''i primi segni di una flessione del credito'', che se dovessero consolidarsi potrebbero precipitare il sistema bancario, gia' in ''grave tensione'', in una spirale negativa. Il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, oggi ha certificato la diagnosi di un possibile 'credit-crunch' a tutti gli effetti in Europa, una situazione cioe' in cui le banche chiudono i rubinetti del credito, aggravando la recessione, che a sua volta mette a rischio l'attivita' bancaria.

Parlando a Parigi, Trichet ha spiegato che ''i flussi netti del credito nella zona euro sono rimasti positivi durante gran parte del periodo di turbolenze finanziarie''. Ma ''nelle ultime settimane abbiamo visto i primi segni di una flessione dei flussi creditizi''.

Una situazione gia' emersa a fine gennaio, quando la Bce, nel suo comunicato sull'aggregato monetario M3, aveva notato la frenata della crescita del credito al settore privato al 5,8% a dicembre, tasso piu' basso dal 2004, causata dal primo calo mensile in almeno un decennio (-0,4%), dei flussi netti di credito verso le famiglie e aziende.

Al consiglio direttivo d'inizio febbraio, Trichet aveva di conseguenza evidenziato una stretta al credito. Oggi il banchiere francese si e' spinto oltre: e' sempre piu' chiaro - ha detto - che ''le tensioni del sistema finanziario si stanno ripercuotendo sull'economia reale.

Questo ha messo in moto un circolo vizioso fra il sistema finanziario e l'economia reale: il sistema finanziario ostacola la ripresa dell'economia, e allo stesso tempo la recessione mette ancor piu' pressione sul sistema finanziario''.

Le autorita' di Eurolandia (e non solo), insomma, ora devono combattere non solo la crisi finanziaria, ma l'intera spirale negativa creatasi fra questa e la recessione. Non bastera' tagliare i tassi, che la Bce potrebbe ridurre di mezzo punto all'1,5% a marzo: l'allerta lanciata oggi dalla Bce potrebbe spianare la strada a quelle misure ulteriori chiamate ''allentamento quantitativo'', come l'acquisto di obbligazioni sul mercato, sul quale finora Trichet finora ha sempre frenato. Non solo: secondo Trichet la situazione rivela sempre piu' le debolezze strutturali del sistema finanziario.

Ecco dunque la ''linea di difesa'' dell'Eurotower: disciplinare in maniera piu' stringente l'attivita' di hedge fund, agenzie di rating, derivati, mettendo un freno alle gratifiche offerte dalle banche ai loro dipendenti, troppo sbilanciate verso i risultati di breve termine.

''La crisi e' una chiamata, forte e chiara, a una maggiore regolamentazione e controllo su tutte le istituzioni di rilevanza 'sistemica''', ha detto Trichet, che e' tornato a rivendicare alla Bce un ruolo di supervisione bancaria europea, che ''sarebbe una naturale estensione del mandato gia' assegnatoci dal trattato, con riferimento, nello specifico, alla stabilita' finanziaria''.
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Inviato il: 23/2/2009 21:51
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
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prof.Francesco Petrino, docente di Diritto Bancario, Economia Etica e Sovranità Monetaria, Presidente dello SNARP e Direttore del Dipartimento di Economia Etica e Sovranità Monetaria dell’Istituto di Studi Superiori Post Universitari “UniGlobus Assisi”.
http://www.liberoreporter.it/NUKE/news.asp?id=3571#
Molti lettori ci hanno scritto chiedendoci cosa ne pensiamo della nazionalizzazione delle banche. Argomento complesso che richiede più di qualche riflessione. Pertanto ci siamo rivolti a uno dei massimi esperti del settore, il prof. Francesco Petrino che ci spiega...

"Personalmente sarei d’accordo per la nazionalizzazione delle banche, ma reputo che questa soluzione non potrà avere senso sino a quando la proprietà della moneta resterà nelle mani delle banche centrali, i cui azionisti non sono gli stati membri, ma le banche multinazionali che continueranno a beneficiare del signoraggio primario e secondario sul denaro.

Diverrebbe un'utile nazionalizzazione soltanto se lo Stato avrà la capacità di nazionalizzare in primo luogo la Banca d’Italia, sottraendo il suo pacchetto azionario integrale ai suoi azionisti privati.

Così procedendo la quota di circolante finanziario italiano pari a circa 115.000 miliardi di euro produrrà finalmente reddito per il paese e non per le banche.

Inoltre, con l’acquisizione delle azioni della Banca Centrale, lo Stato diverrebbe automaticamente proprietario di tutta la massa monetaria stampata dalla BCE per la Banca d’Italia, il cui incremento comporterà in futuro solo il rimborso dei costi di produzione, carta filigranata e stampa.

Lo Stato italiano, da proprietario della massa monetaria potrà altresì estinguere in un sol colpo il debito pubblico e ridurre ai minimi storici la pressione fiscale che diviene contenibile al massimo nel 10% del reddito.

Diversamente, nazionalizzare o finanziare le banche con iniezioni di liquidità tramite l’emissione di Tremonti bond, o. altre diavolerie di finanza creativa, equivarrà a rimpinguare i loro forzieri senza alcuna garanzia per la tutela delle imprese e dei cittadini oggi in acutissima crisi di liquidità per mera responsabilità delle banche, le quali hanno prima rastrellato con metodi da codice penale i risparmi degli italiani, per sperperarli con rischiose operazioni che invece un obbiettivo codice etico non avrebbe mai consentito ad alcun soggetto, e ancor più alle banche.

Pertanto, l’esortazione per tutti è: alla larga dalla nazionalizzazione senza che lo Stato abbia prima riacquisito la proprietà popolare della moneta, e ancor più, guardatevi bene dai Tremonti bond, poiché il ricavato di questi titoli senza precisi impegni della banche di reimpiego a sostegno delle attività produttive delle PMI costituirebbe una ennesima truffa in danno del popolo italiano. "
Inviato il: 25/2/2009 13:05
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Repubblica — 19 gennaio 2009 pagina 1 sezione: AFFARI FINANZA
Non c' è solo la stima del Prodotto interno lordo, nell' abisso che separa da qualche mese Giulio Tremonti da Mario Draghi. In fondo al pozzo nero di questa destabilizzante battaglia che il Tesoro ha ingaggiato con la Banca d' Italia c' è anche un altra grana, non meno importante. La cessione delle quote di Palazzo Koch, che le banche italiane possiedono nel loro portafoglio. E' questione antica, e particolarmente delicata. In ballo c' è un fiume di denaro: tra i 20 e i 25 miliardi di euro, che le banche italiane potrebbero incassare come capital gains, vendendo le loro partecipazioni. Ma in ballo c' è anche un oceano di potere: chi è o chi deve diventare «padrone» di Palazzo Koch? La legge bancaria del ' 36 stabilì che la «partecipazione maggioritaria del capitale» di Bankitalia dovesse essere «assicurata» agli enti pubblici. Con la privatizzazione delle fondazioni bancarie questo requisito, di fatto, è venuto a mancare. Oggi IntesaSan Paolo e Unicredit, da sole, detengono il 66 per cento del capitale di Via Nazionale. Se aggiungiamo Montepaschi, Carige e Generali, siamo quasi al 100 per cento. Dopo i crack Cirio e Parmalat, fu proprio Tremonti a inserire nella legge sulla tutela del risparmio (la 262 del dicembre 2005) una norma che disciplinava le modalità di trasferimento «entro tre anni» delle quote possedute da «soggetti diversi dallo Stato». Cioè, appunto, dalle banche private. Quindi entro il 31 dicembre scorso (trascorsi i tre anni dalla legge 262) il capitale della Banca d' Italia avrebbe dovuto tornare in mano pubblica. La scadenza è passata invano, pare in virtù di una deroga interpretativa. In realtà non c' è accordo su quanto valgano le partecipazioni in Via Nazionale: ogni banca le ha in portafoglio a valori diversi. Non c' è accordo su chi le debba rilevare: direttamente il Tesoro? Magari la solita Cassa Depositi e Prestiti? Nessuno lo sa, nessuno lo ha capito. Due cose sono chiare: la prima è che l' assetto attuale (privatistico) è anomalo rispetto alla disciplina europea, e configura un obiettivo conflitto di interessi tra controllore e controllatecontrollanti. La seconda è che l' assetto potenziale (pubblicistico) rischia di essere ancora più inquietante. In un Paese come il nostro, dove regna l' incesto tra politica ed economia, ce la vedete la Banca d' Italia di Draghi che ha come azionistaproprietario il Tesoro di Tremonti? Per riprendere una vecchia metafora cara al ministro, non sarebbe come mettere Dracula alla presidenza dell' Avis? m.giannini@repubblica.it - MASSIMO GIANNINI
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...bankitalia.html


QUANTO VALE LA BANCA D'ITALIA?
Da "IL SOLE 24 ORE" di sabato 27 dicembre 2008

IL CREDITO CHE CAMBIA Quanto vale la Banca d`Italia? di Guido Tabellini Entro pochi giorni dovrà essere emanato il regolamento che ridefinisce l`assetto proprietario della Banca d`Italia.

La questione è delicata, perché si intreccia con l`esigenza di ricapitalizzare le banche italiane: Ma i due problemi sono distinti e vanno affrontati con strumenti diversi.

Cominciamo dalla Banca d`Italia.

Come è noto, oggi essa è posseduta dalle banche. La legge del 28 dicembre 2005 (entrata in vigore il 12 gennaio successivo) prevede che entro tre anni la proprietà debba essere trasferita allo Stato o ad altri enti pubblici secondo modalità da definire. Ma quanto vale la partecipazione al capitale della Banca centrale? Nessuno sa rispondere, tant`è vero che ogni banca dà una valutazione diversa delle quote che possiede.

Se ci si basa sul patrimonio della Banca d`Italia, la valutazione complessiva è intorno ai 2o miliardi di euro. Ma il patrimonio della Banca centrale è frutto del signoraggio passato e appartiene a tutti icittadini, nonpuò certo essere riconosciuto alle banche azioniste.

Estrapolando al futuro gli utili recentemente incassati dagli azionisti privati e attualizzandoli con un tasso di sconto al 5%, si arriva ad una valutazione di circa un miliardo.

Ma anche questa è una valutazione arbitraria, perché la distribuzione degli utili riflette la prassi passata e non criteri economicicondivisibili.

Il secondo problema sono le banche. Come sta accadendo in tutto il mondo, anche le nostre banche devono ricostituire il capitale.

Alcune di esse hanno già cominciato a reperire risorse e hanno annunciato che non distribuiranno dividendi (se non sotto forma di azioni). Ma resta ancora molto da fare: la Commissione europea stima che occorrano ancora 15-20 miliardi. Dove trovare le risorse? La risposta del Governo è che, per soddisfare i vincoli patrimoniali, le banche possono emettere obbligazioni subordinate, sottoscritte dallo Stato e convertibili in azioni ordinarie su richiesta dell`emittente. Ma è una risposta poco gradita agli azionisti delle banche, che dovrebbero pagare un tassodi interesse elevato oppure diluire il loro capitale azionario al momento della conversione.

Dal loro punto di vista,,sarebbe molto meglio affrontare insieme le due questioni. Se lo Stato riconoscesse una valutazione generosa per le partecipazioni in Banca d`Italia, anche il problema della ricapitalizzazionesarebbe ridimensionato.

Dal punto di vista dell`interesse genevale, tuttavia, le due questioni vanno tenute distinte. L`esigenza di ricapitalizzare le banche è fuori discussione. Ma lo strumento delle obbligazioni convertibili è adeguato, sebbene restino da definire alcuni importanti dettagli attuativi.

Sarebbe invece profondamente sbagliato fare regali agli azionisti delle banche, a spese del contribuente. Il sistema bancario italiano è solido e tutto sommato poco esposto alla crisi finanziaria. Lo Stato italiano invece deve fare i conti con un enorme debito pubblico. Inoltre, le banche hanno già ricevuto aiuti dallo Stato sotto forma di garanzie sui loro debiti.

Molte altre imprese italiane sono in difficoltà, e dovranno fronteggiare la crisi senza aiuti statali. Non c`è ragione di favorire gli azionisti delle banche rispet- to a quelli di altre imprese. Tanto più che il regalo arriverebbe a chi ha più partecipazioni in Banca d`Italia, e non alle banche meno capitalizzate.

Quanto all`assetto proprietario della Banca centrale, è possibile ridefinirlo senza trasferire alcuna quota. Come già suggerito con Pietro Garibaldi (I1 Sole 24 Ore, 5 ottobre 2005), basta fare un aumento di capitale della Banca d`Italia interamente sottoscritto dallo Stato o da un ente pubblico. Le quote possedute dagli azionisti privati sarebbero diluite e la proprietà sarebbe di, fatto trasferita allo Stato. Poiché il capitale sociale ha un valore irrisorio (i56mila euro), l`onere per il bilancio pubblico sarebbe trascurabile.

Naturalmente, il riassetto proprietario deve avvenire senza compromettere l`indipendenza della Banca centrale dal potere politico. Ma l`indipendenza non va confusa con la proprietà. L`indipendenza è tutelata dallo Statuto, dalle procedure decisionali, e anche dal mantenere sufficiente autonomia finanziaria per poter svolgere le proprie funzioni senza condizionamenti politici. Tutto ciò è perfettamente compatibile` con la pro- prietà pubblica della Banca centrale.

La questione dell`assetto proprietario di Banca d`Italia è rimasta aperta troppo a lungo. Prima la si chiude, meglio è. Anche per evitare che la banche, magari illudendosi che possano arrivare regali insperati o valutazioni fantasiose delle loro partecipazioni, rimandino al futuro una ricapitalizzazione che invece va fatta ora., Guido Tabellini
http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=34092923
Inviato il: 25/2/2009 13:09
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#975
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L'IPER-FRODE
L'economista americano Micheal Hudson, intervistato di recente da una
televisione iraniana, ha ribadito per l'ennesima volta che la crisi
economica di questi ultimi mesi avrebbe una funzione ben precisa: quella di permettere ai big dell'economia mondiale di prepararsi ad un nuova stagione mondiale dopo aver letteralmente arraffato asset reali alla gente che fa lavori «veri». La modalità è perversa e si sintetizza così: «dare i soldi dei creditori ai debitori e lasciare a secco i creditori». I primi passi della presidenza di Barak Obama sarebbero la conferma di una ipotesi che appare sempre più verificata dai fatti.
Stavolta il gioco però si fa più complicato rispetto alla crisi del
1929. «Lo scricchiolio è supremo e sinistro» ho letto su un commento ironico ma non troppo ad un piccolo reportage pubblicato su Youtube. Ad ogni modo stavolta giocare col fuoco potrebbe provocare uno schianto di dimensioni planetarie e grazie alla globalizzazione il giocattolo potrebbe rompersi, anche quello delle elite bancarie che hanno avviato questo processo sperando di lucrarvi.
http://www.lasberla.net/wp-content/uploads/2009/02/sses1.pdf
Inviato il: 26/2/2009 11:08
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#976
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Lo sentite il rumore della stampante?

OBAMA: TASSE AI RICCHI PER GARANTIRE SANITA' AI POVERI
(di Emanuele Riccardi)

NEW YORK - Per Barack Obama,"ci sono tempi in cui ti puoi permettere di ridecorare la casa e tempi in cui devi concentrarti a ricostruire le fondamenta". Il presidente degli Stati Uniti ha presentato un ambizioso progetto di bilancio di crisi, prevedendo di dimezzare il deficit entro gennaio 2013 nonostante un aumento delle spese sociali, mentre le spese militari, attraverso un accresciuto impegno in Afghanistan, rimarranno elevate.
Nel rivelare a Washington il suo primo budget, quello per l'esercizio 2010 che scatterà il 1/o ottobre, Obama ha avuto parole semplici. Il presidente ha paragonato gli Usa a una unità familiare in difficoltà, prospettando grossi risparmi laddove è possibile oltre ad un aumento delle tasse per i più abbienti per finanziare la copertura sanitaria dei più poveri, in una mossa un po' alla Robin Hood. Il budget di Obama - un mix tra il 'New Deal' di Franklin Roosevelt e la 'Great Society' di Lyndon Johnson - rappresenta una rottura con quelli del suo predecessore George W. Bush a livello fiscale, energetico ed ambientale.

Sul bilancio del Pentagono non ci sono al momento grosse differenze, visto che accanto alla promessa di ritirare le truppe Usa dall'Iraq entro 19 mesi c'é l'impegno a rafforzare la presenza militare in Afghanistan. Si tratta di un budget indubbiamente ottimistico, visto che punta ad una forte ripresa economica nel 2010 dopo un difficile 2009 caratterizzato da una recessione, in termini più decisi rispetto a quelli prospettati dal presidente della Federal Reserve Ben Bernanke nei giorni scorsi. L'Amministrazione Obama prevede l'anno prossimo una crescita del 3,2%, mentre Bernanke parla di una forbice tra il 2,5 ed il 3,3%, ma solo se gli ambiziosi programmi di stimolo dell' economia avranno effetto. Complessivamente, il bilancio 2010 è di quasi 3.600 miliardi di dollari, con un deficit previsto di oltre 1.170 miliardi (580 in meno in un anno). L'obiettivo è di giungere a un 'rosso' intorno ai 533 miliardi alla fine del primo mandato alla Casa Bianca, ma sugli anni successivi peseranno i pensionamenti dei milioni di americani nati durante il Baby Boom.

Il deficit previsto nel 2009 è pari a 1.750 miliardi, il 12,3% del prodotto interno lordo (pil), un livello che non si vedeva dal 1942, al momento dell'ingresso statunitense nella Seconda Guerra Mondiale. "Ci vorrà tempo, ma possiamo portare il cambiamento all'America - ha detto Obama -, possiamo ricostruire la fiducia perduta possiamo ristabilire prospettive e prosperità ". L'inquilino della Casa Bianca ha insistito sul fatto che "il mio è un budget onesto", in rottura con il passato dato che "per anni non hanno detto la verità ". Obama ha spiegato che "dovremo rinunciare a cose che ci piacciono ma che non ci possiamo permettere", e naturalmente anche in seno al governo "sarà necessario tagliare cose che non ci servono per pagare quelle che ci servono". Ma non si rinuncerà "ai programmi che rendono l'America forte".

Il bilancio 2010 prevede fondi destinati ai mercati finanziari fino a 250 miliardi, ma che potrebbero complessivamente raggiungere i mille miliardi, aggiungendosi ai 700 miliardi stanziati in questi mesi. La pubblica istruzione vede i fondi aumentare in maniera significativa, così come la protezione dell'ambiente (un incremento del 34%), con l'istituzione di meccanismi penalizzanti per le industrie inquinanti, per ridurre dell'83% l'effetto serra nel 2050, rispetto al 2005. Alla sanità pubblica verranno destinati 630 miliardi, una somma che non garantirà la copertura per tutti, ma che viene considerato l'inizio di un processo in quella direzione.

Gli aumenti delle tasse, a partire dal 2011 (cioé quando ci sarà già la ripresa), colpirà le coppie che guadagnano più di 250 mila dollari l'anno (200 mila per i single). Le spese militari, infine. Obama ha previsto per le guerre in Iraq e in Afghanistan, dove intende rafforzare la presenza militare, spese pari a 130 miliardi di dollari nel 2010. Quest'anno le spese militari per le due guerre prevedono stanziamenti eccezionali per 75,5 miliardi, con richieste complessive del Pentagono pari a 141 miliardi. Complessivamente, le spese militari previste per l'esercizio 2010, che scatta il primo ottobre, sono pari a quasi 664 miliardi di dollari, in aumento dell'1,5%.
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La storia inizia e si ferma, va avanti e poi si perde e, in mezzo a ogni parola, quanti silenzi, quante parole sfuggono e svaniscono per non essere mai piu' ritrovate. (P. Auster)
Inviato il: 26/2/2009 22:25
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#977
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Vertice Ue, sul tavolo dei 27 il futuro dell'economia

«Insieme riusciremo a superare questa crisi». Lo ha detto il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso giungendo al vertice di capi di Stato e di Governo dei 27 a Bruxelles, dopo la riunione con i Paesi dell'Europa dell'Est. «Da questo vertice mi aspetto che i leader risolvano in modo comune i problemi sul tappeto», ha detto Barroso. L'Europa potrà far fronte alla crisi attraverso «un coordinamento molto forte che tenga conto delle diverse situazioni esistenti nei vari Paesi». Il rischio bancarotta di alcuni Stati della nuova Europa è una delle maggiori preoccupazioni, anche per le ripercussioni che un tracollo del genere avrebbe sui Paesi occidentali.

Appello ai partner dei 9 paesi dell'Europa centrale e dell'Est. I nove paesi dell'Europa centrale e dell'Est hanno rivolto un accorato appello ai partner per mantenere «la solidarietà europea» e resistere «a ogni tentazione di protezionismo». Lo ha riferito il premier polacco Donald Tusk, al termine del pre-vertice dei paesi della nuova Europa.

Premier ungherese: rischio cortina di ferro. Il premier unghereseFerenc Gyurcsany ha, invece, paventato la possibilità che in Europa possa crearsi una nuova "cortina di ferro" se nel summit di oggi gli Stati europei non mostreranno solidarietà nel voler traghettare l'intero Vecchio Continente e in particolare fuori dalla crisi. Gyurcsany, in apertura del pre-vertice di Bruxelles a cui partecipano i paesi della Nuova Europa, ha ricordato che il collasso del credito sta provocando maggior danni nei paesi dell'est europeo e chiede che la Ue istituisca un fondo speciale fra i 160 e i 190 miliardi di euro per ridare fiducia e liquidità ai mercati finanziari dell'Est-Europa.


Le potenzialità del mercato motore della ripresa. Secondo indiscrezioni sulla bozza del comunicato che dovrebbe essere diffuso al termine della riunione, i 27 affermeranno la necessità di utilizzare al massimo le potenzialità del mercato unico quale motore per sostenere la ripresa e l'occupazione. Sarà sottolineato quanto sia cruciale sbloccare i canali del credito per dare efficacia agli impulsi all'economia dati dai governi attraverso le politiche di bilancio. Si cercherà di eliminare i rischi di una spaccatura dell'Europa alimentata da accuse di protezionismo e di mancanza di solidarietà tra i Paesi più ricchi e quelli più esposti alla crisi.I 27 dovrebbero anche dare indicazioni sul coordinamento delle iniziative destinate a sostenere l'industria automobilistica, un settore che dà lavoro a 12 milioni di persone e già duramente colpito dagli effetti della recessione.
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Inviato il: 1/3/2009 13:46
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#978
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APPELLO CONTRO L'USUROCRAZIA
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Siamo tutti sotto Usura
Lo Stato, il Popolo e le Aziende soffrono per l’impoverimento pianificato dalle Banche Centrali con la complicità delle Istituzioni.
La finta “crisi” serve ad aumentare il loro controllo sull’economia e sulla politica.

NO al Signoraggio Bancario
NO alla Povertà pianificata
NO alla Dittatura delle Banche

LEGGI L'APPELLO
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Inviato il: 2/3/2009 0:37
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#979
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ursog ha scritto:
APPELLO CONTRO L'USUROCRAZIA
[...]
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Da cui estrapolo:

Se l’emissione del danaro fosse stata affidata allo Stato, senza creare debito, oggi non avremmo un solo euro di debito pubblico e le tasse da reddito potrebbero non esistere od incidere minimamente sui redditi da lavoro.


E come no!
E soprattutto ci crediamo perchè ce lo dicono loro, che l'economia l'hanno studiata su topolino.

Che tristezza
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"Tu non ruberai, se non avendo la maggioranza dei voti"
-- Dal Vangelo Secondo Keynes, Capitolo 1, verso 1.
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#980
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Nel frattempo si arriva a sparare l'ultima cartuccia prima del disastro totale:

Bank of England poised for rate cut
The Bank of England is set to bring interest rates down to an effective zero-level within days and to sound the starting pistol on quantitative easing, pumping extra cash into the economy.
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#981
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Se lo avevate già postato, scusate:



Da infowar
At 2 minutes, 20 seconds into this C-Span video clip, Rep. Paul Kanjorski of Pennsylvania explains how the Federal Reserve told Congress members about a “tremendous draw-down of money market accounts in the United States, to the tune of $550 billion dollars.” According to Kanjorski, this electronic transfer occured over the period of an hour or two.

Ecco quello che dice, con sotto la traduzione in italiano:

“Look, I was there when the secretary and the Chairman of the Federal Reserve came those days and talked with members of Congress about what was going on. It was about September 15. Here's the facts, and we don't even talk about these things.
“On Thursday, at about 11 o'clock in the morning, the Federal Reserve noticed a tremendous drawdown of money market accounts in the United States, to the tune of $550 billion; was being drawn out in a matter of an hour or two.

“The treasury opened up its window to help. They pumped $105 billion into the system and quickly realized that they could not stem the tide. We were having an electronic run on the banks.

“They decided to close the operation - close down the money accounts - and announce a guarantee of $250,000 per account so there wouldn't be further panic out there. That's what actually happened.

“If they had not done that, their estimation was that by two o'clock that afternoon, 5½ trillion dollars would have been drawn out of the money market system of the United States... would've collapsed the entire economy of the United States, and within 24 hours, the world economy would've collapsed.”



“Guardi, ero lì quei giorni quando il segretario e i presidente della Federal Reserve vennero e parlarono ai membri del Congresso dei fatti che stavano accadendo. Era circa il 15 di settembre. Ecco i fatti e non parlammo nemmeno di queste cose.
“Giovedì, attorno alle 11 di mattina, la Federal Reserve notò che era in corso il ritiro di una quantità enorme di denaro dai conti del mercato monetario statunitense, la bellezza di 550 miliardi di dollari; venivano ritirati nell' arco di un' ora o due.

“Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti intervenne in soccorso aprendo una valvola. Pompò 105 miliardi di dollari nel sistema e capirono velocemente che non potevano contenere la marea. Era in atto una corsa 'elettronica' alle banche [per ritirare denaro].

“Decisero di bloccare l' operazione - congelare i conti del mercato monetario - e annunciare che venivano garantiti, ciascuno per la somma di 250.000 dollari. in modo che non si diffondesse ulteriore panico. Così in effetti andarono le cose.

“Se non lo avessero fatto, si stima che per le due di pomeriggio, 5½ trilioni [e cioè migliaia di miliardi] di dollari sarebbero stati ritirati dal mercato monetario statunitense... il ché avrebbe fatto collassare l' intera economia degli Stati Uniti e, nel giro di 24 ore, l' intera economia del mondo.”




Ciao
-javaseth
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"..io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe"
Inviato il: 2/3/2009 21:52
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#982
Sono certo di non sapere
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L'avevo già visto Javaseth, ma sinceramente non saprei quanto credito dare alle parole di questo Kanjorski. Tutto è possibile, ma mi sembra tanto un modo per giustificare le loro azioni. Fino ad ora non ho trovato conferme a quanto dichiara. Mi sa che ci piglia per le mele.
Inviato il: 2/3/2009 22:08
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#983
Dubito ormai di tutto
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Appena sentita per radio.
Il commissario europeo per gli affari economici Almunia ha detto che, nel caso un paese della eurozona dovesse rischiare la bancarotta, è pronto un piano perchè quel paese non faccia ricorso al fondo monetario internazionale. Aggiunge che non è il caso di divulgare il contenuto del piano ma basta sapere che c'è. E siamo tutti più contenti.

Qui c'è una news in merito:

CRISI: ALMUNIA, PAESI EUROZONA NON AVRANNO BISOGNO DI FMI

(AGI) - Bruxelles, 3 mar. - Se un paese dell'area euro entrasse in una grave crisi, ci sarebbero gli strumenti disponibili per soccorrerlo, e quindi non sarebbe necessario un ricorso al Fondo Monetario Internazionale. Lo ha dichiarato il commissario Ue agli Affari Economici, Joaquin Almunia, intervenuto a un seminario organizzato dall'European Policy Centre. "Siamo attrezzati politicamente ed economicamente per affrontare un simile scenario di crisi" ha aggiunto.

Già, ma come?
Inviato il: 3/3/2009 10:42
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#984
Dubito ormai di tutto
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Già, ma come?


così
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1 - Non fanno caso, costoro, che quando in Internet compare qualcosa di veramente scottante, scompare nell’arco di pochi minuti? Se invece qualcosa ci rimane per sempre – e pure in bella vista - vuole dire che lì da nascondere c’è ben poco.
Inviato il: 3/3/2009 14:41
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#985
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vincenzo ha scritto:
così

Eh, che novità.. Non ce lo saremmo mai aspettato!

!
Inviato il: 3/3/2009 19:39
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#986
Ho qualche dubbio
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Siccome dietro di se non ha nessuna riserva, il denaro, semplice pezzo di carta vale qualcosa solo fino a quando tutti crederanno a questo, e grazie ai mass media, tutti credono sia prorio cosi'.
Il fatto che tutti credono in qualcosa, non vuole dire che questa sia una buona ragione per crederci.
Una volta che le gente smette di crederci e perde la fiducia, il sistema crolla.
Adesso sai il perchè per le persone che possiedono gli istituti per l'emissione del denaro, sia cosi importante possedere anche i mass media, e i sistemi di comunicazione e di educazione.

L'economia globale è comunque basata sulla guerra e distruzione. Ammazza o sarai ammazzato, distruggi per ricostruire, infetta per medicare, inquina per pulire, spendi per produrre, guasta per riparare,... Perche pensi che con più debiti, più bugie, più omicidi e più distruzioni, sarà meglio?

Nella situazione nella quale la crisi globale finanziaria sta avanzando sempre di più, e nella quale in realta tutto il mondo è bancarotta, non sei più costretto a osservare impotente come il tuo presente e il tuo futuro sta svanendo davanti ai tuoi occhi.
Oggi puoi scegliere di reagire.

Come Uscire Dalla Crisi Finanziaria, Politica e Morale?

.
Inviato il: 3/3/2009 23:06
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  •  ursog
      ursog
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#987
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Dusty ha scritto:
Citazione:
ursog ha scritto:
APPELLO CONTRO L'USUROCRAZIA
[...]
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Da cui estrapolo:

Se l’emissione del danaro fosse stata affidata allo Stato, senza creare debito, oggi non avremmo un solo euro di debito pubblico e le tasse da reddito potrebbero non esistere od incidere minimamente sui redditi da lavoro.


E come no!
E soprattutto ci crediamo perchè ce lo dicono loro, che l'economia l'hanno studiata su topolino.

Che tristezza

tu quale soluzione proponi?
Inviato il: 4/3/2009 13:13
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  •  Dusty
      Dusty
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#988
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
tu quale soluzione proponi?

Propongo l'utilizzo di una moneta onesta, senza imposizioni dello stato.

Ti consiglio caldamente la lettura de "Lo stato falsario" che affronta la questione con semplicità e sufficiente completezza.
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Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#989
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Segnalo una dele poche dichiarazioni intelligenti che abbia letto negli ultimi mesi:

fonte: ANSA

Citazione:
03-03-09
CRISI: FILLON, SARA' LUNGA E DIFFICILE E NON CI SONO RIMEDI MAGICI

(ASCA) - Roma, 3 mar - La crisi sara' ''lunga e difficile'' e ''nessuno puo' dire quando finira'''. E' quanto afferma il primo ministro francese, Francois Fillon, in una intervista a Europe 1 confermando che il pil della Francia nel 2009 accusera' una contrazione dell'1-1,5% mentre il deficit pubblico esplodera' arrivando al 5%. ''Speriamo di tornare a un deficit al 3% del pil entro il 2012'' aggiunge Fillon che presenta un quadro molto severo e sottolinea che la nazionalizzazione non e' la panacea per superare la crisi.

''Non ci sono rimedi magici - afferma Fillon - e il governo non puo' gestire le imprese''. Inoltre Fillon mette in rilievo che ''nessu piano di stimolo all'economia puo' scongiurare la crisi''.

did/sam/alf



Buona vita

Guglielmo
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"Quieremos organizar lo entusiasmo, no la obediencia" - Buenaventura Durruti
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  •  sick-boy
      sick-boy
Re: Disastro o cospirazione? Discussione sulla crisi economica in corso
#990
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 18/10/2006
Da Leith
Messaggi: 2710
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Dalla posta di Blondet (ahimè):


Saluti da un suo abbonato

Le volevo cortesemente chiedere se può approfondire maggiormente i problemi economici attuali a cui sono molto interessato e penso anche molto i suoi lettori (visto che lo tsnunami che ci travolgerà a breve decreterà la fine del capitalismo e un nuovo ordine mondiale , non spero quello massonico che alta finanza ci vuole imporre)

vorrei capire fallirà unicredit ? Intesa san paolo ?
[...]
Ci illumini ...scriva di più articoli economici !

Grazie

Domenico da treviso


Le rispondo citando un economista americano: “Chi in questo momento non è confuso, vuol dire che non ha capito niente”. Cerco io stesso di capire, pezzo per pezzo e volta per volta, e lo comunico ai lettori nei miei articoli.

Maurizio Blondet


Ma vaff..
Inviato il: 4/3/2009 23:16
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