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   Politica Interna & Estera
  Cannabis e la Legge

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Autore Discussione
Cannabis e la Legge
#1
Ho qualche dubbio
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26-09-2007, ore 13:35:56

Italia. Bologna. Gup assolve studenti: piantagione casalinga di marijuana non sempre reato

Mandati a processo perche' sorpresi a coltivare cinque piantine di marijuana in casa, oggi due studenti di 24 e 25 anni sono stati assolti dal gup di Bologna Andrea Scarpa perche' il fatto non sussiste. Il giudice ha fatto sua una sentenza della Cassazione depositata il 10 maggio scorso, la numero 17983/07, secondo la quale la coltivazione cosiddetta domestica non e' penalmente perseguibile neanche dopo la legge Fini-Giovanardi. Secondo la Suprema Corte spetta al giudice valutare di volta in volta se una cosiddetta piantagione rientra nel concetto di coltivazione per le sue dimensioni oppure e' qualcosa di non rilevante penalmente come in questo caso.
Nel gennaio del 2004 gli agenti della polizia municipale andarono a casa dei due studenti su richiesta di alcuni condomini che si lamentavano del rumore. Nell'appartamento c'era un forte odore di droga e cosi' decisero di chiamare i carabinieri per un controllo. I militari scoprirono cosi' che in un armadio i due avevano ricavato una serra e li denunciarono.

notizia di repertorio
Italia. Cassazione: coltivare o passarsi qualche spinello non giustifica arresto

link utile
http://www.giustizia.it/cassazione/leggi/dpr309_90.html

SCARICA LA SENTENZA n. 17983 del 10/05/2007 IN PDF
Inviato il: 26/9/2007 14:19
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Re: Piantagione casalinga di marijuana non sempre reato
#2
Ho qualche dubbio
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28-09-2007, ore 17:49:31

Italia. Roma. Azione giovani manifesta per chiusura smart-shop

Alle ore 16.30, a Roma, in via Ciro da Urbino 45 (quartiere Tor Pignattara) Azione giovani manifestera' davanti a uno smart shop, negozio nel quale vengono venduti liberamente semi di canapa indiana (marijuana) e tutto l'occorrente per la coltivazione di droga. E' quanto comunica in una nota Azione giovani che precisa che 'durante la manifestazione sara' consegnato un lucchetto gigante, al proprietario del negozio, per invitarlo a chiudere immediatamente quel luogo di spaccio'.
Alla manifestazione sara' presente il presidente di Azione giovani Roma, Federico Iadicicco, il presidente di circolo di Alleanza nazionale di Tor Pignattara, Maurizio Politi, e Eugenio La Rosa, dirigente nazionale di Azione giovani.

------------------------------------------

Allego il comunicato stampa di Hemporium (grow shop di Roma)

Venerdì pomeriggio, alle ore 16.30 circa, un gruppo di circa 20 militanti di Azione Giovani, probabilmente appartenenti alla sede di AN in via di Torpignattara, hanno dato vita ad un presidio, trasformatosi poi in un'aggressione fisica, davanti il grow shop sito in Via Ciro da Urbino a Roma. Motivo dell'iniziativa: chiudere i covi degli spacciatori. Durante il presidio sono stati divulgati volantini nei quali si asserisce che i Grow Shop sono luoghi di spaccio di sostanze narcotiche e allucinogene, ragion per cui andrebbero chiusi. Nel nostro grow shop non è in vendita nessun tipo di sostanza, neanche quelle legali che si trovano negli smart shop. Il gruppo era composto da ragazzini capitanati dal colui che alla stampa si è presentato come il responsabile romano di Azione Giovani Federico Iadicicco. All'interno del negozio, si trovava una collaboratrice in stato evidente di gravidanza e una sua amica che, avendo con se una telecamera amatoriale, ha girato un filmato di quanto stava avvenendo. Le riprese non sono state gradite dai promotori dell'iniziativa, tant'è che mentre la ragazza tornava verso casa, approfittando del fatto che i carabinieri sopraggiunti si trovavano all'interno del negozio, é stata raggiunta presumibilmente dal sopracitato Federico Iadicicco e da un suo scagnozzo che l'hanno aggredita con spintoni e strattoni per impossessarsi del filmato. Riuscita a divincolarsi e a tornare nel negozio, riferiva l'episodio alla polizia, gli agenti hanno ascoltato il racconto ma non sono intervenuti in merito all'episodio.
Siamo ormai abituati ad ascoltare discorsi fuorvianti e demonizzanti su chi fa uso di Cannabis, iniziando dai media che con articoli e servizi giornalistici diffondono notizie faziose come l'episodio riproposto per settimane dalle cronache nazionali del ragazzino di quindici anni morto l'estate scorsa dopo aver fumato uno spinello, mentre a seguito dell'autopsia si è scoperto che la causa della morte non aveva nulla a che fare con l'assunzione di Hashish o Marjuana, ma che il ragazzo in questione aveva assunto Crack, ovvero una sostanza stupefacente derivata dalla cocaina. Siamo anche abituati a vedere criminalizzati indistintamente l'uso e il consumo di qualsiasi sostanza, l'entrata in vigore della legge Fini-Giovanardi (con la quale è stato cancellato il referendum popolare con il quale si abrogava la legge Craxi-Iervolino-Vassalli), infatti, cancella il confine tra consumo e spaccio e accomuna in un'unica tabella tutte le sostanze stupefacenti. Nel clima generale caratterizzato dal giustizialismo, sono molteplici i tentativi di sfruttare in ogni campo la disinformazione per alimentare i pregiudizi, l'odio, l'intolleranza e dare vita a nuovi spauracchi. Ecco, allora, che la canapa (o Marjuana, per chi preferisce), pianta medicinale coltivata da millenni per gli usi più disparati che vanno dalla fibra tessile alla produzione di carburanti, materiali plastici e per l'ecoedilizia, diviene una droga diabolica assimilabile all'eroina, alla cocaina, al crack e i Grow Shop, attività nelle quali si vendono articoli per la coltivazione biologica, oggetti in fibra di canapa e articoli per fumatori, divengono luoghi di spaccio.
Non siamo disposti a stare al gioco di chi organizza campagne disinformative e finto-moraliste tese a criminalizzare alcuni comportamenti sociali con la precisa intenzione di oscurare le nefandezze e i privilegi delle caste. Precisando che in tutta umiltà riteniamo di non aver nulla da imparare da chi diffonde la cultura dell'intolleranza e della violenza (vedi l'aggressione di cui sopra), suggeriamo ai disattenti promotori del presidio sopracitato, di costituire un comitato per l'abolizione dell'oleandro: pianta velenosissima comunemente coltivata nei giardini e parchi pubblici frequentati da ignari bambini che potrebbero ingerirne una fogliolina che sarebbe sufficiente a provocarne il decesso...

Ringraziamo moltissimi per l'ampia solidarietà dimostrataci

Hemporium Team
Inviato il: 1/10/2007 12:32
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  •  BlSabbatH
      BlSabbatH
Re: Piantagione casalinga di marijuana non sempre reato
#3
Mi sento vacillare
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Motivo dell'iniziativa: chiudere i covi degli spacciatori

perchè non iniziano dalla più grossa raffineria mondiale di oppio dei popoli al di là del tevere?
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-- Under capitalism, man exploits man. Under communism, it's just the opposite. -- J.K. Galbraith
Inviato il: 3/10/2007 14:40
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Re: Piantagione casalinga di marijuana non sempre reato
#4
Ho qualche dubbio
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MARIUANA.IT: FILLA ASSOLTO CON FORMULA PIENA

IL FATTO NON SUSSISTE

ROMA, 11 ottobre 2007 – Matteo Filla, gestore di negozi online di semi e attrezzi per coltivazione, è stato assolto perché il fatto non sussiste dal Giudice Monocratico di Rovereto, dr. Di Fazio, dall'accusa di istigazione e proselitismo all'uso illecito di stupefacenti (art. 82 dpr 309/90). Il giudice, accogliendo le argomentazioni dell'Avv; Carlo Alberto Zaina, ha ritenuto che la vendita di semi di cannabis privi di THC e di altri prodotti non univocamente destinati alla coltivazione di marijuana e la gestione di un forum nel quale si discuta di cannabis, non configurino ipotesi penalmente rilevante. Il p.m. aveva chiesto la condanna ad 1 anno di reclusione. Le motivazioni dell'importante sentenza si avranno fra 60 giorni, è comunque evidente sin d'ora quanto una pronuncia in questi termini sia nuova e rivoluzionaria.


MARIUANA.IT. CONTINI: «SENTENZA STORICA CHE TUTELA LA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE»

Comunicato stampa diramato alle ore 14:45 dell'11 ottobre 2007
Dichiarazione di Marco Contini, Segretario dell’Associazione Politica Antiproibizionisti.it

ROMA, 11 ottobre 2007 – Salutiamo con grande soddisfazione la sentenza pronunciata stamane dal Giudice Monocratico di Rovereto, che, accogliendo le argomentazioni dell'Avv. Zaina, ha assolto Matteo Filla (titolare del sito mariuana.it, accusato di istigazione e proselitismo all'uso illecito di stupefacenti) perché «il fatto non sussiste».
Sin dal primo momento abbiamo espresso preoccupazione per le gravi accuse che avevano portato all'arresto di Filla e all'oscuramento del sito perché configuravano, a nostro giudizio, una grave limitazione della libertà di espressione, non soltanto nei confronti dei soggetti direttamente coinvolti nell'episodio specifico, ma di tutti i cittadini.
In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza, ribadiamo l'importanza di questa pronuncia, destinata certamente a fare storia.
Inviato il: 11/10/2007 17:51
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Re: Piantagione casalinga di marijuana non sempre reato
#5
Dubito ormai di tutto
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Suggeriamo ai disattenti promotori del presidio sopracitato, di costituire un comitato per l'abolizione dell'oleandro: pianta velenosissima comunemente coltivata nei giardini e parchi pubblici frequentati da ignari bambini che potrebbero ingerirne una fogliolina che sarebbe sufficiente a provocarne il decesso...


Nonche' ad un comitato per l'abolizione dei veri luoghi di spaccio di sostanze stupefacenti: Il bar dell'angolo!!!!!

Ragazzi, non vi illudete: la canapa non sara' mai depenalizzata. E' troppo facile da coltivare e quindi la sua produzione e circolazione sfuggirebbe a qualunque controllo.

Bastano un paio di vasi su un balcone per garantire una produzione di fiori di canapa
tale da soddisfare anche il canapista piu' incallito (ed a costo 0).

Se non puoi controllare una cosa, non puoi avere il potere su di essa: ecco perche' il Potere non potra' mai tollerare questa pianta.

Ho dato uno sguardo alla mia sfera di cristallo e ho visto che queste sentenze verranno pompate sempre di piu' dagli organi di informazione, fino a quando uscira fuori un caso simile al ragazzino morto che sara creato ad arte per giustificare nuove norme molto piu' repressive nei confronti di questi coltivatori in erba, ehm, di erba, si insomma, avete capito.

Ciao,
Stefano
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Inviato il: 16/10/2007 14:21
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Re: Piantagione casalinga di marijuana non sempre reato
#6
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MEDIA E SPINELLI, UN COCKTAIL FATALE
Tratto dal "Manifesto" del 12 ottobre 2007, p.12


Storie di ordinaria criminalizzazione che conducono al suicidio. Da Forlì a Pantelleria, quando l'arresto fa scalpore e la morte non è notizia

di Guido Blumir

Giovedì 5 luglio 2007. Forlì. È una tranquilla serata della dolce estate italiana. Un giovane ai tavolini di un bar all'aperto fuma discretamente uno spinello. Il fatto non sfugge allo sguardo acuto dei militari del Nucleo operativo e radiomobile di San Martino, che si avvicinano minacciosi alla scena del crimine. Il ragazzo si sbarazza della canna, ma i carabinieri immediatamente afferrano il corpo del reato e sottopongono a un incalzante interrogatorio lo sventurato. Perquisizione a casa del giovane, a Castrocaro. «Fiutano ogni centimetro della camera», «non si lasciano incantare da quella parete che sa di cultura. Libri ovunque». Dentro a un libro trovano alla fine una modesta quantità di hascisc.
Il ragazzo, Alberto Mercuriali, è sotto choc ma per un paio di giorni non succede nulla. Domenica mattina, la bomba: un'intera pagina del quotidiano locale viene dedicata al caso. «Imbottito di droga» (a caratteri cubitali). «Insospettabile agronomo smascherato dai carabinieri». «Possesso di stupefacenti per traffico». Non c'è il nome, ma in un piccolo paese tutti lo riconoscono. Lunedì mattina, il giovane collega un tubo di gomma allo scappamento della propria auto e si suicida.
Giuseppe Ales, 23 anni, incensurato, geometra, Pantelleria. Manovale nel tempo libero per aiutare la famiglia: il padre, anziano agricoltore, ha perso una gamba a causa del diabete. All'alba del 20 marzo 2005, uno squadrone di Carabinieri armati di mitra gli piomba in casa. Rinvenute alcune piantine di marijuana alte pochi centimetri. Scattano le manette. In caserma, lunghi interrogatori e serrati confronti. Denuncia penale per traffico e produzione di stupefacenti. Processo per direttissima entro pochi giorni a Trapani. Da 1 a 6 anni di carcere. Intanto, per Ales, arresti domiciliari. Poche ore dopo, Il Giornale di Sicilia spara i titoloni: «Scoperto traffico nell'isola, arrestati gli spacciatori». La mattina di domenica, il fratello più piccolo apre la porta della cameretta di Giuseppe e lo trova impiccato con una corda al soffitto.
Cristian Brazzo, 21 anni, incensurato, operaio. Vigodarzere (piccolo comune alle porte di Padova). 24 giugno 2004, sera. In macchina con alcuni amici. Stanno fumando uno spinello, vicino al fiume Brenta. Carabinieri. Controllo documenti. Perquisizione vettura. Tre grammi di hascisc. Tutti in caserma. I militari informano i giovani che verranno segnalati alla prefettura. Il gruppetto si scioglie. Christian resta solo, telefona ai genitori che tarderà. Ma non arriva. Il giorno dopo la sua auto viene rinvenuta vicino al fiume. Una settimana dopo, il fiume restituisce il corpo.
Bruno Bardazzi, giovane operaio, incensurato. Prato, 2003. Viene fermato e denunciato per presunto spaccio perché trovato in possesso di pochi grammi di hascisc. Si toglie la vita.
Marco Pettinato, 26 anni, Isolabella (piccolo comune a 30 km. da Torino). Lavora al prosciuttificio Rosa. Presidente della Pro Loco. Incensurato. Giugno 2002: viene segnalato «uno strano viavai» nei locali della stessa. I carabinieri intervengono: nel gruppetto Pettinato è quello con l'hascisc addosso, pochi grammi. Arrestato e denunciato per detenzione ai fini di spaccio. Alla fine dell'iter, condanna a 4 mesi. Settembre 2002. Pettinato si slaccia la cintura dei jeans, la appende alla recinzione del campo di calcio e si impicca. Lo trova la madre.
Alessandro Maciocia, Cremona, primi mesi del 2002. Trovato con 2,5 gr. di hascisc. Vicino a lui un minorenne con 250 gr. Viene coinvolto nella vicenda per «concorso». Non regge al peso dell'odissea. Si suicida con il gas di scarico della sua auto. Lascia un biglietto: «Non c'entro niente». Un caso simile a Umbertide (Perugia).
Nel 1993 un referendum (55,3 a 44,7) aveva depenalizzato il consumo. Ma restavano alcuni spiragli, come la coltivazione, l'uso di gruppo, la cessione di piccole quantità fra amici, duramente puniti. Chi voleva la mano pesante, ne approfittava. Diversi giudici invece (anche in Cassazione) assolvevano, ritenendo quei comportamenti assimilabili all'uso personale.
Nel 2001 però il ministro dell'Interno Scajola lancia l'operazione «Strade pulite». Per la parte meno professionale e avveduta delle forze dell'ordine è giocoforza usare le retate di consumatori per fare numero. Intanto, Fini lancia la sua campagna per una legge più dura. Partono così quattro anni in cui si assiste a un'applicazione anticipata della «legge Fini», con il raddoppio di fermi, arresti, etc.
Si crea un meccanismo perverso: a causa del battage governativo, l'arresto di fumatori dà maggiore visibilità a chi lo effettua. Le storie di suicidi che abbiamo raccontato hanno caratteristiche comuni: giovani, incensurati, lavoratori, di famiglie semplici, in paesi o piccole città. È lì che si scatena l'inferno. I fermati non hanno, come nelle famiglie borghesi delle metropoli, penalisti di spicco a spiegargli che riusciranno a farli assolvere. Sono stritolati dalla macchina e impauriti. Additati nel paese. I sei suicidi sono accaduti in questi anni (2001-2005). Ogni anno.
Dopo la tragedia di Pantelleria (marzo 2005), si entra in un clima di campagna elettorale. Tutti i partiti del centrosinistra promettono che cambieranno subito la legge Fini (approvata poi tre mesi prima delle elezioni) e la vecchia legge nei suoi punti più ambigui: una chiara depenalizzazione come nel programma. Il 2006 è il primo anno senza suicidi. Forse perché la prospettiva di un cambiamento induce molti a pensare che, qualunque guaio succeda, verrà poi annullato dalla nuova legge. Dal giugno 2006 il nuovo governo la annuncia in arrivo, mese dopo mese. Ma è passato un anno e si è diffuso in molti consumatori un clima di sfiducia e mancata speranza. È forse in questo contesto, in questa perdita di speranza, che è avvenuta la tragedia di Castrocaro. Ora abbiamo, con assoluta urgenza, il dovere etico e politico di moltiplicare gli sforzi.
Inviato il: 16/10/2007 17:15
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  •  vernavideo
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Re: Piantagione casalinga di marijuana non sempre reato
#7
Dubito ormai di tutto
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Non e' una notizia, ma trovo questo video, diciamo cosi', in linea con il periodo storico che stiamo attraversando.

LA VERA STORIA: PERCHÈ LA MARIJUANA FU PROIBITA:



Ciao,
Stefano
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Inviato il: 17/10/2007 10:00
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Re: Piantagione casalinga di marijuana non sempre reato
#8
Ho qualche dubbio
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ciao,

per chi volesse visionare altri importanti video sulla storia della canapa....
consiglio questo link:

http://www.tiaccaciproduzioni.info/sito/php/forum/viewtopic.php?t=716

buona visione
Inviato il: 17/10/2007 17:12
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Re: Cannabis e la Legge
#9
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VIENNA 2008: DIECI ANNI DOPO
published lunedì 22 ottobre 2007 00:04, di encod



Nel giugno 1998, l’ONU annunciò una strategia di 10 anni per ottenere "risultati misurabili" nella lotta contro le droghe, compresa una "riduzione significativa" della coltivazione di cannabis, coca e papavero da oppio per l’anno 2008.

Il 10 marzo 2008, la Commissione sugli Stupefacenti dell’ONU si incontrerà a Vienna per rivedere i risultati di questa strategia.

Negli ultimi 10 anni, la guerra alle droghe ha fallito- di nuovo. Il consumo di droghe può causare problemi, ma il proibizionismo causa disastri. Milioni di persone sono criminalizzate, miliardi di euro sono spesi in una guerra inefficace e improduttiva. Gli sforzi di riduzione del danno e di promozione di un uso responsabile delle droghe sono attivamente ostacolati dai governi. Nel frattempo, il mercato delle droghe rimane nelle mani della criminalità organizzata, i cui enormi guadagni distorcono l’economia globale e generano corruzione diffusa.

Le politiche sulle droghe dovrebbero essere una questione di sanità pubblica, non di sicurezza. Chiediamo all’ONU di stabilire il diritto di ogni cittadino adulto del mondo di coltivare e possedere piante naturali per uso personale e scopi non commerciali, usando tutta l’attrezzatura tecnica disponibile per questo. Allo stesso tempo, singoli paesi potrebbero consentire esperimenti con politiche sulle droghe non basate sulla proibizione.

Vienna 2008 è l’opportunità di lanciare questo urgente messaggio all’ONU. Vieni con noi a Vienna. Per dettagli su viaggio e alloggio, contattaci.

Programma

Venerdi 7 marzo: Conferenza “La guerra alle droghe – una menzogna conveniente? ” – un’analisi delle ragioni alla base del proibizionismo.

Sábato 8 marzo: Manifestazione “Cure non guerre” davanti al palazzo dell’ONU

Domenica 9 marzo: Exposizione e workshops sugli usi benefici delle piante proibite.


La guerra alle droghe deve finire. Aiutaci a dichiarare la pace.
European Coalition for Just and Effective Drug Policies
Lange Lozanastraat 14
B - 2018 Antwerpen
+32 (0)495 122 644
E-mail: <a href="mailto:info@encod.org" target="_new">info@encod.org</a>
www.encod.org

ps: sarebbe simpatico organizzare un pulman con delegazione Italiana.... :wink:
Inviato il: 22/10/2007 9:35
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  •  blackbart
      blackbart
Re: Cannabis e la Legge
#10
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
il mercato delle droghe rimane nelle mani della criminalità organizzata, i cui enormi guadagni distorcono l’economia globale e generano corruzione diffusa.


Chiamalo "fallimento"..
Inviato il: 22/10/2007 9:51
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Cannabis e la Legge
#11
Sono certo di non sapere
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 20/11/2007 14:06
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Re: Cannabis e la Legge
#12
Ho qualche dubbio
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ciao a tutti,

da Confinizero

http://www.youtube.com/watch?v=zg259xnSU58

buona visione,

mi raccomando fatelo girare
Inviato il: 21/11/2007 9:30
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Re: Cannabis e la Legge
#13
Ho qualche dubbio
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LA CORTE COSTITUZIONALE SI PRONUNCIA SULLA LEGGE SULLA DROGA, MA IN ITALIA NON SE NE PARLA

SCARICA LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE
http://www.antiproibizionisti.it/public/do...le_387-2007.pdf

È passata nel silenzio più assoluto da parte degli organi di informazione, salvo rarissime eccezioni, la sentenza n. 387 della Corte Costituzionale che, il 19 novembre scorso, si è pronunciata in merito al ricorso presentato dalle Regioni Umbria, Lazio, Liguria, Piemonte, Toscana e Emilia Romagna in materia di "Stupefacenti e sostanze psicotrope" (legge 49/2006, meglio nota col nome di "legge Fini Giovanardi").

L'esito di questo pronunciamento – pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 46 del 28 novembre – riguarda essenzialmente due aspetti: il trasferimento di competenza alle Regioni sulla scelta dei luoghi di cura privati convenzionati con le strutture pubbliche e la facoltà, attribuita alle stesse Regioni, di stabilire come spendere le erogazioni liberali percepite per il recupero dei tossicodipendenti (anche, eventualmente, destinandole ad altre finalità).

Non viene dunque in alcun modo intaccato l'impianto della normativa vigente. Ciò che cambia, in sostanza, è il fatto che, da ora in poi, non sarà più lo Stato, a livello centrale, a determinare quali saranno le strutture private autorizzate e convenzionate per il recupero dei tossicodipendenti, ma saranno, invece, le Regioni, in piena autonomia, a decidere in questo senso. Per quanto riguarda il secondo punto affermato dalla sentenza della Consulta, il vincolo di destinazione rispetto alle entrate costituite da erogazioni liberali disposte direttamente in favore delle Regioni non esisterà più, perché – spiega il relatore Silvestri – questa predeterminazione «è lesiva dell’autonomia finanziaria, costituzionalmente protetta, delle Regioni e delle Province autonome».

Pochissimi sono stati anche i commenti in merito a questa sentenza, sulla quale il mondo politico e, in particolare, gli esponenti della maggioranza di Governo hanno preferito far calare una cappa di silenzio. Moderatamente soddisfatto Carlo Giovanardi, il "papà" della legge che tra meno di due mesi festeggerà il suo secondo compleanno, proprio perché «il primo assalto delle Regioni con le giunte rosse alla legge sulla droga non ha prodotto i risultati da loro sperati», dato che «la Corte ha sostanzialmente confermato l’impianto della normativa». Secondo Marco Contini, Segretario di Antiproibizionisti.it, «pur riconoscendo la fondatezza di alcune delle questioni che le Regioni – nell'ambito di quanto è di loro competenza – avevano sollevato, la sentenza della Corte Costituzionale non è certo risolutiva del quadro catastrofico determinato dalla legge attualmente in vigore. In mancanza di una precisa volontà politica da parte di una maggioranza che non rispetta il contenuto del suo stesso programma elettorale, non si può certo aggirare l'ostacolo confidando esclusivamente nelle sentenze della Consulta o in quelle (seppure di diversa natura, ma pur sempre importanti e, peraltro, numerose in quest'ultimo periodo) della Corte di Cassazione, al fine di apportare qualche correttivo a una legislazione che necessita di essere modificata in maniera sostanziale. Questa classe politica – conclude Contini – non può continuare ad abdicare al proprio ruolo: pittosto che elaborare documenti programmatici "per iniziare a pensare a come modificare la Fini-Giovanardi", è urgente che Governo e Parlamento, ciascuno nel rispetto delle proprie funzioni istituzionali, intraprendano, assumendosene la responsabilità, iniziative concrete e precise, capaci di incidere profondamente su una situazione che rischia altrimenti di diventare irrecuperabile».

Citazione:
CONTINI: SENTENZA CONSULTA NON RISOLVE LA SITUAZIONE, NECESSARIA INIZIATIVA POLITICA

Dichiarazione di Marco Contini, Segretario dell’Associazione Politica Antiproibizionisti.it

ROMA, 8 dicembre 2007 – Pur riconoscendo la fondatezza di alcune delle questioni che le Regioni – nell'ambito di quanto è di loro competenza – avevano sollevato, la sentenza n. 387 della Corte Costituzionale (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 46 del 28-11-2007) non è certo risolutiva del quadro catastrofico determinato dalla legge attualmente in vigore.

In mancanza di una precisa volontà politica da parte di una maggioranza che non rispetta il contenuto del suo stesso programma elettorale, non si può certo aggirare l'ostacolo confidando esclusivamente nelle sentenze della Consulta o in quelle (seppure di diversa natura, ma pur sempre importanti e, peraltro, numerose in quest'ultimo periodo) della Corte di Cassazione, al fine di apportare qualche correttivo a una legislazione che necessita di essere modificata in maniera sostanziale.

Questa classe politica non può continuare ad abdicare al proprio ruolo: pittosto che elaborare documenti programmatici "per iniziare a pensare a come modificare la Fini-Giovanardi", è urgente che Governo e Parlamento, ciascuno nel rispetto delle proprie funzioni istituzionali, intraprendano, assumendosene la responsabilità, iniziative concrete e precise, capaci di incidere profondamente su una situazione che rischia altrimenti di diventare irrecuperabile.
Inviato il: 10/12/2007 11:42
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Re: Cannabis e la Legge
#14
Ho qualche dubbio
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Re: Cannabis e la Legge
#15
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28-12-2007, ore 17:31:56

Italia. Countdown al secondo compleanno della legge Fini-Giovanardi

Redazione [url]http://droghe.aduc.it[/url]

Ormai manca poco al secondo compleanno della Fini-Giovanardi, una delle leggi piu' repressive nel mondo occidentale contro il consumo ed il mercato delle droghe illegali. Era il 21 febbraio 2006 quando il Parlamento approvo' la legge di riforma sulle tossicodipendenze, modificando in fase di conversione un decreto legge per assicurare il corretto svolgimento delle olimpiadi invernali di Torino. All'epoca, molti Paesi che partecipavano ai giochi espressero preoccupazione per la possibile incarcerazione dei propri atleti fino a 20 anni se in possesso di sostanze dopanti. Ma le cose poi sono andate bene. Nessun arresto. Soprattutto, l'Italia conquisto' ben 11 medaglie, 5 d'oro e 6 di bronzo (nessun argento). E chissa' che non sia merito anche di Fini e Giovanardi. Ma l'opposizione di centro-sinistra in Parlamento mostro' tutto il proprio disappunto, sconcerto, rabbia e annuncio' dura battaglia. Queste alcune dichiarazioni di suoi esponenti:

-> Livia Turco (futuro ministro della Salute): "Mettere sullo stesso piano droghe leggere e droghe pesanti e' antiscientifico, ma soprattutto profondamente inefficace per il recupero delle persone. Purtroppo e' noto che al centrodestra e a Storace non stanno a cuore le persone, al contrario le usano all'inizio della campagna elettorale, dopo averle dimenticate per cinque anni, pensando di raggranellare un po' di voti. Ma le persone sono intelligenti e sapranno reagire ... Faremo di tutto perche' gli italiani reagiscano con la forza di una proposta alternativa: educare, prevenire, prendere in carico e non punire. Un programma molto, molto faticoso ma che certo potra' salvare vite umane, come hanno dimostrato tante comunita' e tanti operatori ai quali va il nostro ringraziamento e il nostro affetto".

-> Rosy Bindi (futuro ministro della Famiglia): "[E' una legge] che rispecchia l'impostazione punitiva e repressiva di questo governo che non tende ne' al recupero ne' alla riabilitazione, e che e' un proclama elettorale, da far vedere in comizi e dibattiti in televisione...Sara' una delle prime leggi che abrogheremo quando saremo al governo. Non perche', come qualcuno dice, il centrodestra e' contro le droghe e noi a favore, ma perche' cosi' come e' impostata e' una legge che puo' solo produrre gravi danni".

-> Alfonso Pecoraro Scanio (futuro ministro dell'Ambiente): "Legge oscena. Credo che Ciampi farebbe cosa buona a non firmare una serie di provvedimenti incostituzionali e propagandistici che stanno approvando in queste ultime settimane, strappati con la scusa di provvedimenti importanti e utilizzati invece per fare propaganda elettorale, sia nelle abboffate tv sia in queste leggi raffazzonate di questa legislatura... Devo dire che veramente questa destra sta dimostrando il suo peggior volto, anche rispetto alle altre destre europee: prima la legge per sparare, adesso questa che manda in carcere i tossicodipendenti".

-> Fausto Bertinotti (futuro presidente della Camera dei Deputati): "Questa idea che il governo ha avuto di immettere arbitrariamente in una misura legislativa delle Olimpiadi un tema gigantesco come quello della droga e' un'infamia!"

-> Francesco Rutelli (futuro vicepresidente del Consiglio): "Quella del centrodestra sulla droga e' una legge manifesto, politica e assolutamente carente, che da' una risposta sbagliata a un problema reale e che costringera' i nostri agenti, anziche' occuparsi della criminalita', a passare il tempo a schedare ragazzi".

->Massimo D'Alema (futuro ministro degli Esteri): "E' una legge secondo me sbagliata che non affronta i veri problemi della droga, della tossicodipendenza, della prevenzione, della lotta al traffico. E' una legge che rischia di creare una contiguita' tra droghe leggere e pesanti, egualmente criminalizzate. E quindi si favorisce quel passaggio di un ragazzo dallo spinello alla cocaina e all'eroina che e' esattamente invece cio' che si dovrebbe combattere".

-> Paolo Ferrero (futuro ministro della Solidarieta' sociale con delega sulle tossicodipendenze): "Questo accanimento verso i comportamenti dei giovani e' senza precedenti e al limite della paranoia e mi fa venire in mente le pratiche inquisitorie. Pensare che i nostri ragazzi possano andare in galera per qualche spinello mi fa venire i brividi. E' intollerabile inoltre il fatto che venga inserita questa norma in un decreto per la pubblica amministrazione. Quando manderemo a casa Berlusconi riscriveremo tutto di sana pianta".

-> Romano Prodi (futuro Presidente del Consiglio dei ministri): "Non e' una legge organica che tiene presenti i problemi dei giovani, ma e' puramente punitiva. A tempo debito servira' una legge piu' organica, che offra una cornice complessiva".

->Piero Fassino (leader del maggior partito di centro-sinistra): "Certamente la legge non puo' rimanere cosi', perche' non distingue tra droghe pesanti (che rappresentano un pericolo sociale serio) e droghe leggere, rispetto alle quali tutta la moderna psicologia ha un ben altro atteggiamento. Non si puo' pensare che l'unico strumento sia il carcere. Deve finire in carcere chi spaccia, non chi consuma".

-> Emma Bonino (futuro ministro del Commercio con l'Estero e delle Politiche europee): "Ormai in Italia c'e' una situazione in cui non ci sono piu' le liberta' personali, per farsi uno spinello bisogna andare in Olanda. Ormai per abortire con la RU486 bisogna andare in Svezia, per i Pacs in Francia, per la procreazione assistita in Spagna e per esercitare la ricerca in America. Viene da chiedersi se in Italia e' rimasta la liberta' di respirare".

Ma era, appunto... minoranza parlamentare, e quindi non poteva fare molto fino a quando non fosse nuovamente divenuta maggioranza di Governo. Infatti, il programma elettorale dell'Unione, "Per il bene dell'Italia," per le elezioni che si sarebbero svolte da li' a poche settimane annunciava la riforma:

"Educare, prevenire, curare. Non incarcerare. Per le tossicodipendenze non servono ne' il carcere ne' i ricoveri coatti. Lavoro, diritti e crescita camminano insieme. Alla tolleranza zero bisogna opporre una strategia dell’accoglienza sociale per la persona e le famiglie che vivono il dramma della droga, a partire dalla decriminalizzazione delle condotte legate al consumo (anche per fini terapeutici) e quindi dal superamento della normativa in vigore dal 1990. Occorre un reale contrasto dei traffici e la tolleranza zero verso i trafficanti. E' necessario rilanciare il ruolo dei SerT e dei servizi territoriali che in questi cinque anni sono stati sistematicamente penalizzati dai tagli alla spesa sociale; senza imporre un unico modello e salvaguardando il pluralismo delle comunita' terapeutiche, queste dovranno essere messe in rete con il servizio pubblico a cui spetta la diagnosi della dipendenza. Vanno sostenuti quanti, con approcci culturali e metodologie differenti, da anni sono impegnati a costruire percorsi personalizzati e percio' efficaci di prevenzione, cura e riabilitazione considerando le strategie di riduzione del danno come parte integrante della rete dei servizi. Il decreto legge del governo sulle tossicodipendenze deve essere abrogato." (pp.186-187)

Il 9 e 10 aprile si tengono le elezioni politiche, e la minoranza diventa maggioranza. Il cento-sinistra e' nuovamente al Governo. Il Governo Prodi II si insedia il 17 maggio 2006, a due mesi dall'approvazione della legge Fini-Giovanardi. Il programma dell'Unione diviene il "Programma del Governo 2006-2011". Le prime dichiarazioni del neo ministro della Solidarieta' Sociale con delega sulle tossicodipendenze lasciano ben sperare.

22 maggio 2006: "Sono intenzionato a mettere mano in maniera strutturale alla 'macchina' della lotta alle dipendenze. Al contrario di quello che ha fatto il governo Berlusconi -sottolinea Ferrero- occorre distinguere nettamente tra droghe leggere e droghe pesanti".

12 giugno 2006: "Stiamo lavorando per vedere quale puo' essere una forma rapida per sterilizzare gli effetti negativi della legge Fini-Giovanardi. E questo avverra' senz'altro entro l'anno".

12 giugno 2006: "Credo che sia necessario avere la possibilita' di sperimentazioni, tra cui le 'stanze del buco'".

14 giugno 2006: "E' intendimento del governo modificare radicalmente la normativa in tema di droghe in quanto riteniamo che non abbia avuto alcuna efficacia.

21 giugno 2006: "Entro primavera [2007] avra' luogo la Conferenza governativa sulle droghe".

5 luglio 2006: "Mi sento impegnato a lavorare alla costruzione di un disegno di legge in tempi brevi, che sia contemporaneamente il superamento della cosiddetta Fini- Giovanardi e la riscrittura delle regole...Questo governo ritiene che sia sbagliato l'approccio proibizionista, intanto perche' totalmente inefficace come dimostra l'evidenza scientifica. Non funziona".

13 luglio 2006 a proposito della Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze: "Dai dati vengono confermate alcune riflessione fatte in questi mesi, e cioe' che l'indirizzo dello scorso governo non fosse efficace a contrastare il fenomeno, bensi' dannoso... Per questo stiamo lavorando a un disegno di legge che ridisegni la normativa sulle sostanze e che abbia la capacita' di cogliere il fenomeno nella sua interezza. La logica di fondo e' quella dei quattro pilastri: prevenzione, cura, riduzione del danno e lotta al narcotraffico".

Arrivano le vacanze agostane, e per ora solo due mesi di annunci. Ma diamo tempo al tempo...

3 settembre 2006: Ferrero: "Abrogheremo la legge Fini-Giovanardi e si tornera' alla distinzione tra droghe leggere e pesanti. Non si puo' mettere sullo stesso piano cannabis ed eroina. A cio' si aggiunge l'eliminazione delle sanzioni amministrative, che nella vita di un ragazzo producono lo stesso effetto di una sanzione penale".

Finalmente ci siamo?

9 ottobre 2006. Ferrero: "Il test del ddl sugli stupefacenti e' stato preparato e lo stiamo testando con gli altri ministeri competenti...Il provvedimento smontera' l' impianto della legge Fini-Giovanardi".

E poi ... appare lo spettro della "bioetica". Dopo i Pacs, i Dico, l'eutanasia, il testamento biologico, il doppio cognome, la ricerca con le staminali, la Ru486 e la pillola del giorno dopo, la "bioetica" divora anche la droga, improvvisamente divenuta "tema sensibile".

14 ottobre 2006. Ferrero: "Questo non e' un governo di sinistra, e' una coalizione in cui coesistono culture di fondo molto diverse. Il tema delle sostanze tocca un tasto, quello del piacere, che e' un nervo scoperto delle culture, e questo rende piu' difficile la discussione. Il mio obiettivo per portare a casa un risultato non e' una splendida legge, ma una legge che riduca il danno fatto dalla normativa varata dal precedente governo".

Ma non tutto sembra ancora perduto, la bioetica non ha ancora divorato qualsiasi impulso ad agire. Ci prova il ministro Turco...

3 novembre 2006: Il ministro della Salute, Livia Turco, raddoppia per decreto le quantita' massime di cannabis ad uso personale contenute nella legge Fini- Giovanardi (da 0,5 a 1 grammo di principio attivo). In altre parole, si finisce in carcere per spaccio se si e' trovati con piu' di 1 grammo di principio attivo di cannabis. Non e' proprio l'abrogazione della legge, ma qualche giovane in meno potrebbe risparmiarsi il carcere.

...ma "e' subito polemica" (come amano titolare i giornali). Questa volta pero' il centro-sinistra ha la maggioranza per far valere il suo programma elettorale. Giusto? ...

17 novembre 2006. Ben 51 parlamentari dell'Unione, guidati da Paola Binetti, Luigi Bobba, Emanuela Baio, scrivono una lettera al ministro Turco: "non ci e' parso saggio ne' prudente emanare in questo momento un provvedimento di tale portata".

19 novembre 2006. Turco difende il suo decreto: "Esso e' in grado di correggere solo in minima parte le storture della legge voluta dal Governo Berlusconi. Lo dico con amarezza perche' quelle vite di giovani in carcere, anche per uso occasionale di droghe leggere, e' una sconfitta di tutti e non solo di una legge".

27 novembre 2006. Intanto Ferrero continua ad "annunciare": "Nella nuova legge all'esame del governo non sara' prevista alcuna tabella: sara' il magistrato, volta per volta, a decidere se si tratta di spaccio o di consumo".

... giusto!

29 novembre 2006. Il Senato, commissione Sanita', boccia il decreto Turco con un ordine del giorno presentato e votato da senatori dell'Unione, tra cui Anna Serafini che sull'Unita' dichiara: "Ho salvato il Governo". E sibillinamente dice: "chiedo all'Unione una cosa: sui temi eticamente sensibili che metodo sceglie per formulare i contenuti?".

Comunque Ferrero continua ad "annunciare" linee, indirizzi, e piani

2 dicembre 2006. E Ferrero "annuncia": "L'elemento di convergenza all'interno della maggioranza e' che tutti dicono 'no alla galera per i consumatori' e chiedono responsabilizzazione, informazione e costruzione di un percorso di prevenzione. Questo e' il principale mutamento rispetto al precedente governo che ha lavorato soprattutto sulla repressione".

5 dicembre 2006. Al via la nuova Consulta nazionale sulle dipendenze voluta da Ferrero, il cui compito e' quello di tracciare le linee di modifica all'attuale legislazione "attraverso un confronto interno al governo ma anche tra chi e con chi opera in trincea".

7 dicembre 2006. Ferrero: "Siamo in una fase in cui e' bene avere una discussione approfondita su come superare l'attuale legislazione che non funziona. Le politiche di centrodestra non hanno portato alcun risultato se non il raddoppio dei consumi di coca e cannabis".

Arrivano le prime linee (?) ...

20 dicembre 2006. Ferrero mostra a Antonio Maria Costa, direttore dell'Ufficio delle Nazioni Unite sulla Droga ed il Crimine, "le nuove linee della politica sulle dipendenze decise dal Governo italiano".

...ed il seminario di governo

11-12 gennaio 2007. I ministri partecipano al "Seminario di Governo" presso la Reggia di Caserta, sull'attivita' dell'Esecutivo per l'anno nuovo. Ma nel programma, di tossicodipendenze non c'e' traccia: [url]http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/seminario_caserta/index.html[/url] In realta' se ne discutera', ed il prodotto e' un pamphlet di alcune decine di pagine, pieno di diagrammi, grafici, intenti, etc.

Intanto il ministro Amato fa quello che ama fare: lanciare gli allarmi

2 febbraio 2007. Il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, lancia l'allarme: "In Italia c'e' un consumo gigantesco di cocaina, una spaventosa domanda di cocaina. Non si puo' chiedere alle forze dell' ordine di contrastare se c'e' una tale domanda che viene dalle famiglie, dagli italiani adulti, dagli italiani giovani adulti". Ferrero commenta: "Come la Bossi-Fini non ha ridotto ma ha anzi contribuito a far crescere il fenomeno della clandestinita' tra gli immigrati, anche la Fini- Giovanardi non ha in alcun modo ridimensionato la diffusione di una sostanza come la cocaina". Incidentalmente, anche la legge Bossi-Fini e' sempre in vigore. Il ministro illustra al Senato le linee guida della legge sulla tossicodipendenza che sostituira' la Fini-Giovanardi.

E poi Bindi: la droga non e' priorita'

10 febbraio 2007. Rivolgendosi al sottosegretario alla Solidarieta' sociale, Cristina De Luca, il ministro Bindi consiglia: "Consiglierei al tuo ministro di avere piu' fretta sull'immigrazione che sulla droga".

Cosi', il 21 febbraio 2007 si festeggia il primo compleanno della legge Fini-Giovanardi, rimasta completamente immodificata nei 10 mesi di governo Prodi. Anno nuovo, vita nuova?

13 marzo 2007. Ferrero va all'Onu e chiede la depenalizzazione del consumo personale di droghe. Ma anche l'Onu, come il suo Governo, non lo ascolta.

E dopo il Senato, anche il Tar boccia il decreto Turco. Il Governo annuncia ricorso al Consiglio di Stato...

21 marzo 2007. Su ricorso del Codacons, il Tar Lazio annulla il decreto Turco. Si finisce in carcere come spacciatori con quantita' superiori a 0,5 grammi di principio attivo di cannabis. Turco e Ferrero annunciano il ricorso al Consiglio di Stato. Turco: "In genere rispetto le sentenze. Ma in questo caso faro' ricorso al Consiglio di Stato". Ferrero: "Piena condivisione con quanto affermato dalla Ministra Livia Turco sulla necessita' di impugnare il provvedimento".

...ma poi ci ripensa e fa buon viso a cattiva sorte

22 marzo 2007. Il Governo non ricorre contro la sentenza del Tar, nel giro di 24 ore divenuta sentenza "positiva". Turco: "Nelle motivazioni della sentenza trova piena conferma l'ipotesi gia' prospettata dal Ministro della Salute... Ora il compito del Governo e' accelerare al massimo la stesura e la presentazione del disegno di legge che modifica la Fini- Giovanardi, un provvedimento che si e' mostrato inutile per contrastare il consumo delle sostanze stupefacenti". Ferrero va oltre: "Il governo non intende ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che ha annullato il decreto Turco sulla cannabis, ma annullera' il decreto del precedente governo che fissava le quantita' massime di droga detenibili senza incorrere in sanzioni penali".

E Ferrero "annuncia"...

22 marzo 2007. Ferrero annuncia: a giorni decreto per eliminare le tabelle della Fini -Giovanardi. Forse ci siamo? Certo!

...e cerca gli "indirizzi"

29 marzo 2007. Ferrero difende l'operato del Governo: stiamo attuando la legge Fini -Giovanardi. "Nessuno sta sabotando l'attuazione di una legge che viene attuata e per le parti significative viene attuata dalle forze di polizia". Poi prende tempo: "Il Governo non ha ancora predisposto un disegno di legge in materia di modifica della normativa perche' stiamo costruendo un percorso partecipato. Stiamo quindi ancora in una fase di costruzione degli indirizzi". Gli indirizzi...

Il disegno di legge viene illustrato alla Consulta

29 marzo 2007. Ferrero illustra il suo disegno di legge alla Consulta sulle tossicodipendenze. Secondo indiscrezioni, il ddl e' frutto di una lunga mediazione tra le forze della maggioranza, vuole superare la Fini- Giovanardi trovando una sorta di 'terza via' tra la legge del precedente governo e la legge 309. Insomma una terza via tra una legge proibizionista ed una iperproibizionista (semi-iper-proibizionista?).

Poi il giardinaggio

9 maggio 2007. Il ministro Turco, ispirata dal sindaco di centro-sinistra di Torino (nel frattempo divenuto proibizionista), propone: "puniamo i consumatori con il giardinaggio". E ribadisce: "La mia priorita' e' sostenere una campagna forte e decisa con un unico slogan: no alle droghe, tutte le droghe".

Ed ecco i kit antidroga per le famiglie...

11 maggio 2007. Il ministro Turco annuncia test antidroga obbligatori per i lavoratori con lavori rischiosi per gli altri e apprezza l'idea del sindaco di Milano di offrire gratuitamente kit antidroga alle famiglie: "Non mi pare sciocca come idea, anzi ammetto che mi intriga. So che e' una cosa rischiosa, potrebbe mettere in crisi il rapporto con un figlio, i ragazzi potrebbero rifiutarsi, ma credo sarebbe un test di verita' nella relazione tra genitori e ragazzi". Qualcuno le suggerisce anche la macchina della verita', strumento altrettanto efficace ma anche in altri ambiti dove i figli potrebbero dire qualche bugia. Ma Turco non recepisce.

... ed il Nas nelle scuole

8 giugno 2007. In attesa di una modifica della legge, il ministro Turco annuncia: mandero' i Nas con cani antidroga nelle scuole. A chi le fa notare che la cosa e' piuttosto repressiva, lei risponde: "Bisogna solo mettersi d'accordo sul concetto di prevenzione, che secondo me non significa tolleranza, bensi' dare educazione e regole, combattere lo spaccio in tutte le sue forme e garantire ambienti sani e sicuri ai nostri ragazzi". Un particolare, con la legge Fini-Giovanardi ancora in vigore, lo studente che viene pescato con piu' di 0,5 grammi di principio attivo di cannabis rischia di finire in carcere alla stregua di un narcotrafficante.

E poi: "e' colpa di Ferrero"

8 giugno 2007. Turco ammette che la modifica della Fini-Giovanardi non avverra' a breve: "e' ineludibile che vi sia una pluralita' di accenti". E da la colpa a Ferrero: "Il ministro coordinatore non sono io, ma il ministro della Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero".

...e Ferrero "annuncia" e "riannuncia"

25 giugno 2007. Ferrero annuncia: pronto il ddl del Governo sulle tossicodipendenze!

27 giugno 2007. Ferrero (ri)annuncia: Saranno riviste le tabelle a seconda della pericolosita' delle sostanze stupefacenti.

Vacanze agostane. Poi Ferrero riprende a "ri-riannunciare"

6 settembre 2007. Dopo il suicidio di un giovane che era stato trovato in possesso di hashish (e per questo era stato dato in pasto ai quotidiani locali), Ferrero promette: cambieremo la Fini-Giovanardi.

19 settembre 2007. Ferrero (ri-ri-ri)annuncia: abbiamo raggiunto un'intesa sul disegno di legge del governo sulla droga. "Per ragioni di discussioni interne al governo, a volte piu' semplici a volte meno, i tempi sono stati molto dilatati".

Ma l'intesa non c'e', e' Ferrero degrada l'"annuncio" in "auspicio"

8 ottobre 2007. "La relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia evidenzia il fallimento della legge Fini-Giovanardi e la necessita' di intervenire sulla materia. Per questo auspico che il Consiglio dei Ministri discuta rapidamente della nuova legge sulle tossicodipendenze".

A Torino intanto qualcosa si muove sull'istituzione di una sala del consumo. Ferrero e Turco favorevoli, ma...

19 ottobre 2007. Turco e Ferrero esprimono parere favorevole alla proposta discussa in Consiglio comunale a Torino di istituire una stanza del consumo. Ferrero: "Sono d'accordo, il fenomeno va combattuto e questo e' un esperimento per vedere se siamo in grado di fare qualche passo in avanti nel controllo delle tossicodipendenze e per cercare di risolvere i problemi che si verificano nelle nostre citta'". Turco: "Sono certamente d'accordo, se mai eviterei la definizione di 'stanza del buco' che e' del tutto fuorviante".

...poi ci ripensano

21 ottobre 2007. In una lettera al Sindaco di Torino, Turco scrive: "l'attivazione di una sperimentazione nel senso proposto richiede comunque un intervento di livello legislativo, che –mediante un’apposita disciplina derogatoria rispetto alle previsioni del Testo unico sugli stupefacenti (D.P.R. 309/1990), come recentemente modificato dalla legge Fini-Giovanardi (Legge 49/1996)– ponga sia i tossicodipendenti, sia gli operatori sanitari coinvolti nella sperimentazione stessa al riparo dal rischio di irrogazione delle sanzioni previste dalla norme vigenti e consenta di mantenere l’iniziativa in un ambito di sostanziale rispetto degli impegni che lo Stato ha assunto con le convenzioni internazionali in materia di stupefacenti". Insomma, le narcosale sono illegali fino ad una modifica della legge Fini-Giovanardi... Anche Ferrero sembra averci ripensato: "Sul versante della riduzione del danno in materia di tossicodipendenza l'Italia appare ancora indietro rispetto ad altri Paesi europei e, per recuperare terreno, occorrerebbe cambiare a livello normativo poiche' con l'attuale legislazione e' sostanzialmente impossibile".

Ferrero e' pessimista...

27 novembre 2007. Ferrero ammette l'evidenza: "Ne' sull'alcol ne' sulla droga non si e' mai arrivati neppure ad una discussione all'interno del consiglio dei Ministri".

...e poi, dopo le "linee" e gli "indirizzi" arriva il "piano"...

28 novembre 2007. Ferrero annuncia la discussione in Consiglio dei ministri del "Piano d'azione sulle droghe". E ri(ri-ri-ri-ri)badisce: "segnalero' a Prodi la necessita' di una rapida discussione in tal senso da parte del governo".
29 novembre 2007. Il Governo approva "Il Piano italiano di azione sulle droghe". Finalmente si cambia!

...ma si chiama -appunto- "piano d'azione", e non "azione". La legge Fini -Giovanardi e' sempre li'. Comunque Ferrero e' ottimista e riprende subito ad annunciare.

29 novembre 2007. "Entro fine anno si avviera' finalmente la discussione in seno al Governo per superare la legge Fini-Giovanardi sulla droga".

Ma a pochi giorni dalla fine dell'anno niente discussione "in seno"

17 dicembre 2007. "Il Consiglio dei ministri non riesce a discutere. Il disegno di legge e' bloccato". E fa appello alla stampa: "I mass media dovrebbero informare sugli effetti delle sostanze sia legali che illegali, in maniera piu' razionale possibile".
Inviato il: 3/1/2008 18:59
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Re: Cannabis e la Legge
#16
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DROGA, LA RIFORMA È RIMASTA AL PALO E LE COMUNITÀ PROTESTANO: SIAMO SOLI
Tratto dal "Messaggero" del 4 gennaio 2008

Ferrero minaccia: metteremo il ddl nella verifica di governo

di ANNA MARIA SERSALE

ROMA - Gli undici morti per overdose di questi giorni, il ritorno della siringa e dell’allarme Aids, l’avvicinarsi della Conferenza nazionale sulla droga, alla quale il ministro Paolo Ferrero non può presentarsi senza la nuova legge, rendono non più rinviabile il confronto. «Il testo del ddl verrà presentato alla verifica di governo, in quella sede finalmente vedremo se c’è una possibilità», è la linea decisa in queste ore da Ferrero. «La verifica ci sarà dopo il dieci gennaio, non c’è molto da spettare», aggiungono al ministero della Solidarietà. M al tavolo della verifica non ci sarà solo il ddl sulla droga, Rifondazione vuole risposte su tutte le questioni sociali: «Salari, pensioni, precarietà, immigrazione, diritti per le coppie di fatto, norme antirazziste e omofobia». Un pacchetto esplosivo. Che la questione droga fosse una miccia accesa si era visto anche due mesi fa. Allora il ministro della Solidarietà sociale disse che il «termine massimo» per incassare il «sì» del Consiglio dei ministri sulla nuova legge non avrebbe superato la «fine di marzo». «Se entro quella data, dopo due anni dal programma dell’Unione, non ci riesco - aveva sottolineato Ferrero - il ministro lo farà qualcun altro». Intanto, a fine ottobre, in una seduta congiunta delle Commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera è iniziato l’esame della proposta di Marco Boato, presentata nell’aprile del 2006. Però non si fanno passi avanti se non arriva il testo governativo.

Dunque, o Palazzo Chigi approva il ddl di Ferrero o lui si dimette. Però la situazione non è davvero rosea. L’appuntamento promesso per fine anno è già saltato. Romano Prodi aveva detto a Ferrero che entro dicembre il Consiglio dei ministri avrebbe affrontato seriamente la «discussione» sulla riforma della Fini-Giovanardi. Tuttavia, la difficoltà dell’esecutivo nell’approvare con la fiducia la Finanziaria hanno spinto a rinviare il confronto sulla droga, tema spinosissimo che riaccende le divisioni all’interno della maggioranza. Ma che cosa divide le due anime della maggioranza? Quali sono i punti inconciliabili? I cattolici Teodem, pronti a dare battaglia sui temi etici, non sono affatto convinti che si possa combattere la droga «colpendo solo gli spacciatori» e considerano la «posizione di Ferrero troppo sbilanciata, troppo antiproibizionista». I teodem ritengono necessarie misure «dissuasive» anche nei confronti dei consumatori. Altro punto di scontro è la «somministrazione controllata», delle «stanze del buco» i cattolici non vogliono neppure sentir parlare. Sulla depenalizzazione, invece, (non la liberalizzazione) c’è l’apertura dei cattolici. Dunque, nessuna sanzione penale.
Ma il ministro Ferrero vorrebbe eliminare anche le sanzioni amministrative (ritiro della patente, del motorino, ecc) anche se dice che «non sarà una passeggiata sul velluto». Infatti i cattolici non cederanno, sono contrari all’eliminazione di tutte le sanzioni e dicono che non si può cancellare ogni «azione pedagogica». Finora i tentativi di far partire il confronto sulla base dei punti che uniscono laici e cattolici sono arenati.

Mentre la politica è divisa e i consumi di droga aumentano, nelle comunità si vive con estremo disagio questa fase di incertezza. «C’è una sorta di abbandono, di deriva - osserva don Vinicio Albanesi, fondatore di Capodarco - Le comunità piccole chiudono, non ce la fanno, resistono quelle storiche, ma con difficoltà. Ci rendiamo conto che è tutto fermo e che la droga è un settore in abbandono. I Sert sono vecchi e da anni non si fa una campagna di prevenzione, mentre il mercato si estende e si fanno più complessi i problemi delle poliassunzioni».
Inviato il: 7/1/2008 11:24
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Re: Cannabis e la Legge
#17
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ciao a tutti,

ho dimenticato di aggiungere il link perscaricare il PDF del Piano Nazionale d'Azione

perchè chi non lo sapesse l'italia ha appenaa approvato il Piano Nazionale d'Azione 2008-2009, in attesa che venga approvato quello europeo 2009-2012

ciao
Inviato il: 22/1/2008 17:45
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Re: Cannabis e la Legge
#18
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Ciao Mkb,
ricordo un in'intervista fatta a Ferrero qualche mese fà,in cui diceva che per combattere la tossicodipendenza bisogna prevenirla,penalizzando le droghe "leggere" perche si sà... si inizia sempre dalla canna....

Sai come la penso sulla legge fini;
e ti direi che è più facile che legalizzino la cocaina ed eroina più tosto che l'innoqua cannabis.

Sai... in afganisatan viene prodotta l'eroina che circola sulle strade italiane,ed in sud america la cocaina;
hanno fatto la legge per tollerare lo spaccio di queste sostanze,e personalmente (visti i rapporti con la NATO),non credo che la finta politica italiana faccia retromarcia in un settore che dà sempre più proventi;
mentre invece,la produzione di cannabis casalinga deve essere per forza soppressa... perchè non è accettabile che un cittadino si droghi senza comprare dallo stato!!!
Inviato il: 26/1/2008 12:40
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Re: Cannabis e la Legge
#19
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davy ha scritto:
Ciao Mkb,
ricordo un in'intervista fatta a Ferrero qualche mese fà,in cui diceva che per combattere la tossicodipendenza bisogna prevenirla,penalizzando le droghe "leggere" perche si sà... si inizia sempre dalla canna....

Sai come la penso sulla legge fini;
e ti direi che è più facile che legalizzino la cocaina ed eroina più tosto che l'innoqua cannabis.

Sai... in afganisatan viene prodotta l'eroina che circola sulle strade italiane,ed in sud america la cocaina;
hanno fatto la legge per tollerare lo spaccio di queste sostanze,e personalmente (visti i rapporti con la NATO),non credo che la finta politica italiana faccia retromarcia in un settore che dà sempre più proventi;
mentre invece,la produzione di cannabis casalinga deve essere per forza soppressa... perchè non è accettabile che un cittadino si droghi senza comprare dallo stato!!!

ciao Davy,

Quoto pienamente il tuo discorso

non mi stupiscono più le boiate dei politici, quello che in mi preoccupa particolarmente sono le menzogne dette da scienziati .... visto che la filosofia della scienza non sono le congetture, ma la realta....

cmq per tornare al tuo post, lo so anch'io che la legalizzazione sarà molto dura (se non impossibile)
ma mi sorprende anche che un incremento della Cultura Canaposa Italiana come sta avvenendo negl'ultimi anni non porti a nessuna ripercussione ni questa m....a di società.

es:
Iniziative legali
25,26,27 aprile Bologna (AveMarja)


3 maggio Roma (Million Marijuana March)



30,31 maggio e 1 giugno Bologna (Cannabis Tipo Forte)


7,8 giugno Piombino (Salviamoci la Canapa)

settembre Parma (Festa Parmigiana Antiproibizionista)

ecc....

Iniziative pseudo illegali

Medica Cannabis Social Club Italia

Prima cannabis cup ufficiale in italia
Inviato il: 30/1/2008 12:00
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  •  blackbart
      blackbart
Re: Cannabis e la Legge
#20
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 13/10/2007
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Citazione:
Prima cannabis cup ufficiale in italia


Non capisco..

Citazione:
Iniziative pseudo illegali


Appena appena 'pseudo'..


Onore ai partecipanti comunque

PS: infinitamente meglio di gruppi di sfasciavetrine che poi si candidano alle elezioni con il proprietario stesso della vetrina senza che nessuno dica.. uh?
Inviato il: 31/1/2008 10:19
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Re: Cannabis e la Legge
#21
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 17/4/2006
Da nordcentro
Messaggi: 1679
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<<mentre invece,la produzione di cannabis casalinga deve essere per forza soppressa... perchè non è accettabile che un cittadino si droghi senza comprare dallo stato!!!>>

E' proprio lì che casca l'asino

Essi ,quelli dello stato,vogliono reprimerci e allo stesso tempo spremerci.

Sono collusi sino alla radice con lo spaccio di droga,è da lì che traggono la maggior parte degli utili...

Lo stato e i politici sono collusi e ricattati dalle narco-mafie

Se di colpo la valigetta che ora, grazie al proibizionismo vale un milione,
ritornasse al suo vero valore,ricordiamoci che la droga è un vegetale,anzi secondo la corretta definizione botanica :"Quella o quelle parti di pianta essicata in cui si riscontra la massima concentrazione di determinati principi attivi." dicevo se la valigetta crollasse di valore,quante bombe farebbe scoppiare la mafia per rivendicare il suo mercato?

E quanta gente perderebbe il reddito?

E quante forze di "contrasto" perderebbero sostanziosi extra?

La verità è che sul divieto proibizionista si regge buona parte di questo stato corrotto e marcio fino alle fondamenta.

Quindi la soluzione migliore sotto tutti i punti di vista onesti,cioè la "autocoltivazione" per uso personale e non commerciale è proprio quella che lormerde non vorranno mai e poi mai.

Ultima cosa: della nostra salute a costoro non glie ne può fregare di meno,ovviamente.
Inviato il: 1/2/2008 21:08
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