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   Religioni & Spiritualità
  Le limitazioni del Proprio Io

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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#31
Mi sento vacillare
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Citazione:
...solo non ricordi... In realta' probabilmente nasce la prima volta che usi un "ricordo" per intraprendere una azione (o di fare qualcosa di attivo) e da li' in poi esiste.


Osservazione molto acuta, niente da eccepire. In realtà è possibile che l'identità quale persona sia un costrutto rigenerato ogni secondo nel tempo. E' la memoria che determina la persona, ma la memoria potrebbe essere semplicemente qualcosa che viene spalmato sulla coscienza di secondo in secondo per farle credere in qualche forma di individualità. La mia identità attuale non è il bambino che la memoria dice che sono stato anche se apparenetemente ne è influenzata e non c'è modo di sapere da dove arrivi questa memoria. Il fatto di credere in un processo del tempo lineare di sviluppo potrebbe essere soltanto un illusione, una ricostruzione a posteriori. Potrebbe esistere semplicemente l'Adesso dove la coscienza assorbe istantaneamente un'identità preformata fatta di memorie e aspettative.
Comunque non voglio appesantire il discorso con considerazioni non verificabili o falsificabili. Ma considero utile la presa in considerazione di ipotesi alternative sull'Esserci quale strumento di espansione della coscienza e forse foriere anche di intuzioni non banali e creative.

Citazione:
Nessuna credenza mi porta a credere che la coscienza svanisca, questo lo affermi tu.


Allora sei eterno o ti stavi semplicemente riferendo al ritmo sonno/veglia Ma allora dovresti evidenziarmi la differenza col ritmo vita/morte.

Citazione:
Posso affermare al massimo che come ogni azione anche il pensare ha bisogno di energia, di azione, di attivare dei meccanismi.


Per me le azioni semplicemente sono, nascono e muoiono nel tempo della mia coscienza. La ricerca di cause, meccanismi, descrizioni sarà sicuramente utile a un certo tipo di "funzionalismo e sopravvivenza" ma è sempre un processo interpretativo che avviene dopo l'evento. La descrizione di un evento non è l'evento e cmq rimane sempre approssimativo visto che le cause sono infinite e regrediscono all'infinito.
Certo le mappe hanno una loro utilità permettono previsioni e anticipazioni ma possono facilmente trasformarsi in gabbie ideative e la mente perde la consapevolezza di trovarsi in un universo magico e miracoloso che lei stessa ha riempito di etichette e crede eterno e stabile nel tempo.

Citazione:
Il recupero avviene in assenza di consumo di energia, appunto, ed e' esperienza diretta questa non una comune credenza

In realtà è impossibile interrompere il consumo di energia a livello biologico. Non c'è dubbio che il corpo abbia bisogno di riposo ma non vedo come la semplice idea di riposo possa rassicurati quando la tua coscienza del mondo svanisce. Non so se riesco a farti percepire lo sforzo che ogni volta è necessario quando cerchiamo di convicerci con le idee. E' come se ogni volta facessimo uno sforzo immenso per ricreare il nostro mondo per come lo conosciamo.
Ma tu non sei le idee, sei lo sfondo sul quale le idee appaiono. E le idee non hanno al potere riguardo allo svanire e apparire del mondo ai tuoi occhi anche se definendolo ti danno un senso di sicurezza. Ma mi rendo conto che questo approccio è difficile da far passare.
Va bè aspetterò una tua qualche esperienza di derealizzazione

Citazione:
Ma noi non siamo l'eterno. Noi siamo al massimo costituiti di eterno.


Quando la tua coscienza si perde nel sonno dov'è quell'eterno di cui sei costituito. Svanisce anch'esso con te e allora come fa ad essere eterno?
Non puoi sfuggire alla domanda Svanisco o non Ricordo. Ma Tu sei e come fa l'essere a non essere? Il corpo svanisce e si rigenera, le idee cambiano ma il senso dell'identità continua ad essere. E non puoi dirmi che morirà quel senso di identità perchè non lo sai, e non puoi neanche dirmi che è nato perchè non ricordi; e nessuna idea che apparira alla tua coscienza potrà mai risolvere il dilemma. Puoi solo dire che sei sempre stato nell'Adesso che è l'eternità.
_________________
"Il vero Big Bang è la nascita di una coscienza"

"Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem"
Inviato il: 10/10/2007 9:52
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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#32
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/5/2004
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Citazione:
Quando la tua coscienza si perde nel sonno dov'è quell'eterno di cui sei costituito.

Come "eterno del quale siamo costituiti" intendo la materia atomica, intesa a sua volta, come energia eterna. Che non si crea e non si distrugge. Prende forma in cumuli di questa energia. La forma nel quale si 'materializza' determina il modo di agire nell'esperienza (la coscienza).
Il corpo e' la materia eterna configurata in forma umana, la coscienza e' una manifestazione di quella "configurazione".
Perdendo la coscienza in seguito alla morte corporea, perdo quel tipo di struttura atomica, anche se in effetti, ogni singolo elemento che la costituiva continua a far parte del tutto.
Ecco il punto: e' la struttura, la forma che determina le potenzialita', secondo me.
Persa quella forma nulla di cio' che rimane e' riconfigurabile nella stessa combinazione, e nulla di cio' che prima era altro ha memoria di cio' che era prima.

Ecco, dove mi pongo tra le varie teorie.
Ammetto una funzione vitale universalmente infinita, ma dichiaro il limite mortale come una perdita irreversibile della propria esistenza.
In questo senso, la notte, non provoca un annullamento definitivo della coscienza, ne determina una pausa, una rimessa a punto, un rilassamento, e non un completo disfacimento.

Che ne dici?

mc
Inviato il: 12/10/2007 17:33
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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#33
Mi sento vacillare
Iscritto il: 14/11/2005
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Citazione:
Come "eterno del quale siamo costituiti" intendo la materia atomica, intesa a sua volta, come energia eterna. Che non si crea e non si distrugge. Prende forma in cumuli di questa energia. La forma nel quale si 'materializza' determina il modo di agire nell'esperienza (la coscienza).


Avevo già inteso la tua foscoliana asserzione ma se osservi bene si tratta solo di una tua credenza che non può essere dimostrata. Se il tuo senso d'identità svanisce, svaniscono anche tutte le idee di cui ti sei convinto o avvolto per darti una specifica struttura. Il mondo è sostenuto dalle tue credenze e non puoi dimostrare il contrario. Se svanisci, svanisce anche il mondo.
Atomi ed energia sono solo idee della mente, ma tu credi (fede) che esistano fuori di te. Ma come possono esistere fuori di te se sei tu che gli dai vita?. Esiste solo un universo esperibile per te ed è quello che stai creando in ogni momento; credere che le tue fantasie possano sopravvivere alla tua estinzione non è molto logico, non credi?. E dei mondi degli altri (sempre che esistano) non puoi dir nulla perchè non puoi esperirli nè esserne il creatore come sei del tuo. Certo ti domandi perchè il tuo universo non risponda ai tuoi desideri; ma la vera domanda è se tu sei veramente i tuoi desideri. Finchè ti identificherai con desideri, pensieri e corpi particolari sarai separato da Tutto ciò che sei e il dormiente non potrà essere svegliato. Quando ciò che è esterno apparirà come interno sarà il segnale che si è iniziato a comprendere.

Citazione:
Ammetto una funzione vitale universalmente infinita, ma dichiaro il limite mortale come una perdita irreversibile della propria esistenza.


Perchè ammetti qualcosa che non conosci ( o meglio non ricordi)? Che ne sai dell'infinito e del finito? Perchè dichiari limiti che non hai vissuto e di cui non hai fatto esperienza?.

Ps: la mia mente è più sveglia della mia realtà, ciò che rivolge ad altri lo sta suggerendo a se stessa. Sto ancora cercando e sempre rivolgendomi a me stesso.
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"Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem"
Inviato il: 13/10/2007 9:46
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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#34
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/5/2004
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Citazione:
Se svanisci, svanisce anche il mondo.

FIn qui ci siamo.

Citazione:
Atomi ed energia sono solo idee della mente, ma tu credi (fede) che esistano fuori di te. Ma come possono esistere fuori di te se sei tu che gli dai vita?.

Qui, proprio no.
Nel senso che, d'accordo, saranno pure solo idee nella mi testa, ma non e' dimostrabile che sia "solo" una mia interpretazione della realta', tanto quanto non lo sia possibile anche per il tuo modo di intendere il Mondo, abbi pazienza .

Inoltre, io non credo di essere il Creatore di cio' che intuisco come materia. Io interagisco con cio' che gia' esiste, solo in forma diversa dalla mia. Con una concezione propria dell'esistenza, e di conseguenza del come esistere, ma facente parte di una unica Vita Universale, come me.
Dove Universo e': un unico contenitore atomico (uso questi termini per farmi capire, non intenderli come concetti standard...) che comprende tutto cio' che esiste, pronto per interagire e cambiare forma e stato in continuamente nuove esistenze, in un tempo che potremmo chiamare infinito o che potremmo "non chiamare" tempo...

Citazione:
Perchè ammetti qualcosa che non conosci ( o meglio non ricordi)? Che ne sai dell'infinito e del finito?

Abbi pazienza: mi pare di poterne sapere potenzialmente quanto te, sia di Infinito, sia di esistenza, e sia di Mortalita'...

Comunque, sto "Ammettendo" solo la loro plausibilita' come teorie... ovvio!!!

mc
Inviato il: 15/10/2007 17:35
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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#35
Mi sento vacillare
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Citazione:
non e' dimostrabile che sia "solo" una mia interpretazione della realta', tanto quanto non lo sia possibile anche per il tuo modo di intendere il Mondo


Questo mi sembra ovvio. Come faresti a sfuggire alla gabbia della mente senza distruggerti o perlomeno distruggere quello che credi di essere .

Citazione:
non credo di essere il Creatore di cio' che intuisco come materia.

Dipende da cosa intendi per Creatore. Se mi dici che quando dormi non sei tu a creare i tuoi sogni posso anche essere d'accordo.

Citazione:
Con una concezione propria dell'esistenza, e di conseguenza del come esistere, ma facente parte di una unica Vita Universale, come me


Sei solo una parte o sei tutta la Vita Universale? Esiste ciò di cui non hai preso coscienza?
Tutto ciò che esiste è dentro il tuo universo; non esiste alcun fuori ignoto, semplicemente ti riveli a te stesso nell'illusione del tempo.

Citazione:
Abbi pazienza: mi pare di poterne sapere potenzialmente quanto te, sia di Infinito, sia di esistenza, e sia di Mortalita'


Certamente sappiamo le stesse cose e nessuno dei due dice il vero. L'unica differenza che posso percepire è che non hai ancora il coraggio di accettare che stai vivendo un sogno rendendoti vittima sempre delle stesse vecchie idee. Provaci almeno! Aspettati l'inaspettato ma senza desiderarlo.
Tanto il vecchio modo di credere alle cose lo conosci già. ti suggerisco soltanto una nuova pericolosa credenza
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"Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem"
Inviato il: 15/10/2007 18:17
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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#36
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 30/8/2006
Da Lemuria
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Un Caro Saluto a tutti;
A Timor che è tornato in grane forma,ad Al2012 che ha espresso valide conclusioni e buoni riferimenti scientifici,ed ovviamente a Jakata ed il grande MC che esprimono la loro splendida opinione.

Quando si arriva a discutere di Anima ci si ritrova di fronte al piu' grande enigma dell'uomo che la possiede...c'è chi come AL definisce Il proprio Io col termine ego,c'è chi lo definisce col termine Anima,e c'è chi dice che il "proprio Io" è una reazione sia chimica che energetica condizionata dalla fatidica causa effetto che non è mai dimostrabile fino in fondo (Se per esempio esistesse una causa effetto proporzionata,tutti i componenti del parlamento italiano andrebbero a lavorare in stampelle a causa dell'effetto negativo provocato dai loro VOLUTI scempi amministrativi).

Purtroppo il concetto di causa-effetto non è proporzionabile in metodo eguale,in quanto la legge della proporzione universale dimostra (anche in natura)che la asimmetria atomica è proporzionale al numero “phi” 1,618 e non all’uno simmetrico. (sul phi ci vorrebbe un’intera discussione).

Su questa proporzione si può dedurre che se per noi la proporzione perfetta sarebbe 1,in quando simmetrico a se stesso,allora l’1,618 non è relativo al “se stesso”..e mi viene da chiedere come mai la realtà che percepiamo non è relativa a se stessa,ma proporzionata ad un handicap misurabile in un eccesso di proporzione relativa a se pari allo 0,618 rispetto all’uno…Su questo si può anche arrivare a capire su cos’è basata la percentuale che mette in evidenza l’handicap celebrale e genetico che ho menzionato nel topic,ed anche la provabile risonanza Shuman…

Scusatemi se è da un po’ che non scrivo,ma riuscire a convivere in modo armonico con la realtà proposta,mi porta ad avere periodi di stacco assoluto dalla tastiera…

Nel sentirVi discutere sul concetto di eternità ed esperienza non posso non dire la mia;
il tempo è un’illusione condizionata,e questo non lo dico per letto o studiato,ma per esperienza.
Lo spazio risultante di una formula ricavata tra la frazione di velocità/tempo è appunto il risultato di un’equazione basata sullo spazio messo a disposizione della velocità o del tempo proposto,ma se lo spazio diventa indefinibile in quanto non proporzionabile ad uno;sarebbe opportuno chiedersi se la nostra proporzione è asimmetrica,o se l’interpretazione di essa è condizionata ed errata…….

Poniamoci un foglio nero davanti di grandezza inquantificabile e definiamolo col termine Assus,
dividiamo il foglio in due parti;in una ci mettiamo l’infinito nulla,e dall’altra l’infinito tutto
(Il quale composto dalle infinite formule chimiche che creano la materia) e definiamolo “quantum”;poniamo un punto di osservazione tra i due poli,il quale considera da una parte la coscienza di esistere e dall’altra conoscenza di “essere” tramite le formule quantificabili.
Ora proponiamoci il Phi come proporzione relativa all’evoluzione dell’osservazione dei due campi,e proponiamoci il big bang come creatore del Quantum\Assus
Noteremo che il punto di osservazione non è proporzionale ai propri voleri di riscontro voluto,
e noteremo che lo proporzione 1:1 non è fattibile in quanto non congrua simmetricamente alle proprie intenzioni a causa delle interferenze che hanno spostato l’uno a 1,618...

La multiplicità ed i riferimenti relativi espressi da AL vanno osservati in quanto menzionano il fatto che varie coscienze unite possono in effetti modellare la realtà…
Come dice Timor:


Non puoi sfuggire alla domanda Svanisco o non Ricordo. Ma Tu sei e come fa l'essere a non essere? Il corpo svanisce e si rigenera, le idee cambiano ma il senso dell'identità continua ad essere. E non puoi dirmi che morirà quel senso di identità perchè non lo sai, e non puoi neanche dirmi che è nato perchè non ricordi; e nessuna idea che apparira alla tua coscienza potrà mai risolvere il dilemma. Puoi solo dire che sei sempre stato nell'Adesso che è l'eternità.
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L'Apice della realtà è basato sull'inconsistenza di Essa.
- Davy-
Inviato il: 16/10/2007 23:40
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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#37
Mi sento vacillare
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Linko un'estratto pertinente alle Limitazioni dell'Io

Il Ricordo di Se

Se fate uno sforzo serio per osservare le funzioni da voi stessi, vi renderete conto che normalmente, qualsiasi cosa facciate, qualsiasi cosa pensiate, qualsiasi cosa sentiate, non ricordate voi stessi. Non vi rendete conte che siete presenti, che siete qui. Tuttavia vi accorgerete che , se fate sforzi sufficienti per un periodo di tempo abbastanza lungo, aumenterete la vostra capacità di ricordo di voi stessi. Comincerete a ricordare voi stessi più spesso, comincerete a ricordare di voi stessi più profondamente, comincerete a ricordare voi stessi in relazione a un maggior numero di idee: l'idea di coscienza, idea di lavoro, idea dei centri, idea dello studio di sé.

Ma il problema è: come ricordare se stessi, come rendere se stessi più consapevoli? Il primo passo sta nel rendersi conto che non siamo consapevoli. Quando ci rendiamo conto di ciò e l'osserviamo per un po di tempo, dobbiamo cercare di cogliere noi stessi in momenti in cui non siamo consapevoli e, poco a poco, ciò ci renderà più consapevoli. Questo forzo ci mostrerà quanto siamopoco consapevoli, perché nelle condizioni di vita ordinaria è difficilissimo essere consapevoli.

D: Il ricordare se stessi è il processo iniziale di questo sistema?

R: E' il centro del processo iniziale, e deve procedere, deve entrare in ogni cosa. Da principio vi sembra improbabile, in quanto potete provare a ricordare voi stessi e poi accorgervi che per lunghi periodi di tempo ciò non vi viene a mente; poi di nuovo cominciate a ricordarlo. Ma sforzi di questo genere non sono mai perduti; qualcosa si accumula e ad un certo momento, allorché nello stato ordinario sareste stati completamente identificati con le cose e sommersi in esse, scoprite di poter tenervi a parte e controllare voi stessi. Non sapete mai quando ciò sarà e come accade. Dovete fare soltanto ciò che potete: osservare voi stessi, studiare e principalmente cercare di ricordare voi stessi; poi, a un certo momento, vedrete i risultati.
Ouspensky - La Quarta Via (pag. 70-71)
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"Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem"
Inviato il: 18/10/2007 12:26
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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#38
Sono certo di non sapere
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Citazione:
La multiplicità ed i riferimenti relativi espressi da AL vanno osservati in quanto menzionano il fatto che varie coscienze unite possono in effetti modellare la realtà…

Nel senso che determinandone un'interpretazione comunemente diffusa, la possono definire piegata alle proprie convinzioni?

Infatti, una interpretazione della Realta' e' una opinione. La stessa interpretazione fatta da piu' persone e' considerabile come Realta' definitiva?


Confessavo a Timor, che mi invitava a letture al riguardo, che non ci tengo a solcare dei binari usando le esperienze (la realta' personale di autori differenti da me) e accodarmi ad esse, e di fare il tutto prima di esperire nei propri viaggi in se' stessi.
Questo non lo trovo un buon consiglio visto che parlando di simboli potenti, di situazioni inusuali, di vocaboli ed emozioni nuovissime, e di quant'altro mai provato, mi ritroverei facilmente avviato in un cammino predeterminato e regolamentato per essere compreso. Schematizzato in maniera generica, ma scaturito da intuizioni del tutto personali, per cui abbastanza relative, tutto sommato.

Il fatto che ci sia una sorta di filo conduttore nelle varie esperienze lo reputo una sorta di "indottrinamento" culturale... (ehehehe... quello che si associa a coloro la pensino come me, che sono "una vittima degli schemi piatti del comune senso" ... sempre ve ne sia qualcuno, ancora...).
Basta uno schema intuitivamente plausibile per portarsi a spasso tutte le esperienze successive a quella schematizzazione.

Funge come se fosse un "clock" che aggancia altre esperienze diverse e le dirige e le regolamenta verso un senso comune di interpretazione... tutto in maniera abbastanza meccanica (e con cio' intendo soprattutto incanalata secondo intuizioni personali di singoli o di piccoli gruppi di pensiero).

mc
Inviato il: 18/10/2007 17:50
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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#39
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Citazione:
non ci tengo a solcare dei binari usando le esperienze (la realta' personale di autori differenti da me) e accodarmi ad esse, e di fare il tutto prima di esperire nei propri viaggi in se' stessi.


Mc ti do assolutamente ragione ma vorrei solo sottolineare il fatto che tu già sei immerso in un sistema di credenze con cui interpreti una realtà condivisa.
Quando e se farai certe esperienze, o riuscirà ad andare oltre la mente oppure sarai costretto a codificare con simboli già acquisiti e conosciuti le esperienze appena vissute.
Perchè come il mondo che percepisci e al quale dai il benvenuto ogni mattina esiste nella tua mente così altri mondi condivisi aspettando appena sotto il velo della quotidianità. Ma anch'essi sono ancora sogni mentali ove puoi interagire con le tue infinite creazioni.
Quando pensi che le letture, le parole, i pensieri possano condizionare la tua esperienza hai ragione a metà.
Perchè solo ciò che avrai deciso di trattenere (inconsciamente) apparira come guida mentale e rassicurante mappa di fronte all'ignoto e alla disintegrazione di te e del mondo. Ma tu ancora trattieni molto, e come noi ti identifichi con illusioni e pertanto non potrai sfuggire ai binari del mondo.
La verità è oltre le credenze, se vuoi la verità devi accettare la tua stessa morte e la fine del mondo, perchè la verità è nel nulla.
E' un coraggioso salto nel vuoto ed il mio ego sta ancora piangendo sull'orlo dell'abisso della propria Anima.
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Inviato il: 19/10/2007 9:29
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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#40
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Ma tu ancora trattieni molto, e come noi ti identifichi con illusioni e pertanto non potrai sfuggire ai binari del mondo.


Ci siamo.
Rendersi conto che quei binari sono frutto di interpretazioni, e' sufficiente per mantenersi ad una certa distanza e non farsi schematizzare ed indirizzare in un tragitto preordinato.
Sia nel caso in cui ci si limiti a vivere la propria "comparsata", ruolo che la societa' ci propone, sia nel caso in cui ci si ritrovi sperduti in una illusione anche se propria.

Citazione:
La verità è oltre le credenze, se vuoi la verità devi accettare la tua stessa morte e la fine del mondo

Io ho gia' accettato la mia morte.
La fine del mondo e' conseguenza della mia morte. In pratica coincidono.
Qui, dove mi trovo ora, pero', di verita' nessuna ...

ciao

mc
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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#41
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Citazione:
Rendersi conto che quei binari sono frutto di interpretazioni, e' sufficiente per mantenersi ad una certa distanza e non farsi schematizzare ed indirizzare in un tragitto preordinato.


E' un ottima tecnica, ma credi sia veramente sufficiente a liberarti sempre che tu desideri andare da qualche parte? Ma qualora non volessi andare da nessuna parte perchè ti premuri tanto di educarci sui tuoi punti di vista?
Hai mai provato ad andare al di là delle interpretazioni?
A sciogliere la mente nel dubbio totale fino alla soglia di ciò che viene chiamato follia?
Sei mai stato veramente completamente indifferente, libero dal desiderio e dalle aspettative, dal bisogno di esistere?
Perchè quello che ti tiene in vita è cmq credenza e desiderio. Credi di fare, di essere e anche se dici che è solo un'interpretazione non te ne sai sganciare. Rimane solo una sterile idea, un barlume di rilfessione finchè non vieni nuovamente catturato dal prossimo pensiero.
E torni a ruotare e a giudicare.

Citazione:
Io ho gia' accettato la mia morte.


Questa è solo un'idea narcisistica. Tutto il continuo ripetersi del tuo mondo mentale nega questa verità e afferma il tuo aggrappamento alla vita. Tu pensi che morire equivalga a perdere il corpo; sarebbe troppo facile, è come accettare di dormire dove il corpo non esiste.
Morire invece è perdere la mente al punto di non essere più in grado di esprimere alcuna sentenza pur rimanendo fra l'essere e il non essere, senza alcuna idea o corpo a consolare la tua solitudine.

Buon Risveglio
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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#42
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Ma qualora non volessi andare da nessuna parte perchè ti premuri tanto di educarci sui tuoi punti di vista?

Eh! E' scorretto ad un certo punto dire "scusa ma chi te lo ha chiesto??" ...
A parte di scherzi, non educo Voi ma me stesso. Vi uso brutalmente per mettere ordine nelle mie idee. Semmai c'e' la "pura" (nel senso di disinteressata) illusione che il discutere con me possa essere d'aiuto per Voi allo stesso modo.

Citazione:
Hai mai provato ad andare al di là delle interpretazioni?
A sciogliere la mente nel dubbio totale fino alla soglia di ciò che viene chiamato follia?


Scusa ma la follia da cosa scaturisce, secondo te?
Dalla perdita dei propri punti di riferimento?
Dal fatto che tutto cio' che viviamo in realta' sia diverso da come lo interpretiamo?
Dalla consapevolezza che "ignoranza" e' la nostra verita'?

Perche', secondo me, la follia perviene nel momento in cui alcune "scoperte" non vengono processate adeguatamente per divenire coscienza e conoscenza. Cioe', quando sono poste a confronto diretto con le proprie certezze esistenziali, senza una preparazione adeguata.

Per cui se mi chiedi:
Citazione:
E' un ottima tecnica, ma credi sia veramente sufficiente a liberarti sempre che tu desideri andare da qualche parte?

La risposta e' "yes". Proprio perche' rappresenta una sorta di preparazione non specifica, anzi molto generica, utile per affrontare specificamente alcuni contrasti dualistici delle nostre personalita'-coscienze-conoscenze, perche' cosi' la societa' che usa la schematizzazione per semplificare, ce li pone (quando sono fatte in malafede si puo' chiamarle "propaganda" queste schematizzazioni...).

Citazione:
Perchè quello che ti tiene in vita è cmq credenza e desiderio. Credi di fare, di essere e anche se dici che è solo un'interpretazione non te ne sai sganciare. Rimane solo una sterile idea, un barlume di rilfessione finchè non vieni nuovamente catturato dal prossimo pensiero.
E torni a ruotare e a giudicare.

Quelle che tu descrivi come "credenze" sono in realta' piu' "certezze relative". La differenza sta nel considerarle piu' o meno incrollabili, indiscutibili.

Banalizzando: e' come prepararsi una via di fuga nell'ipotesi di un crollo.
La struttura della mia coscienza, cosi' com'e' adesso, regge, (chissa' se reggera') ma e' relativamente preparata ad un crollo e ad una rimessa a punto dove necessaria. Non che abbia certezze che ci sara' un crollo per forza...

La cosa non banale di questo punto di vista, secondo me, e' dato dal non giudicare l'incertezza o l'ignoranza come una instabilita', ma come una condizione naturale, inevitabile. Non un simbolo di debolezza ma in realta' un riserva di energia utile nel momento del bisogno, cioe' quando si arriva nel momento in cui si rende necessario il mettersi in discussione.
Situazione peraltro molto probabile e diffusamente comune a molti, sia che ci si renda conto, sia che non ci si riesca a farlo.

Citazione:
Morire invece è perdere la mente al punto di non essere più in grado di esprimere alcuna sentenza pur rimanendo fra l'essere e il non essere, senza alcuna idea o corpo a consolare la tua solitudine.

EH?
Non sono mai morto mi dispiace, non saprei dirti. .

"io ho accettato la mia morte" voleva esprimere la consapevolezza della mia (Nostra) mortalita', non che "una volta sono morto e poi mi son rotto le palle e sono tornato".

Comunque, mi stai dicendo:
Il tuo corpo e' una semplice proiezione della tua mente e che in realta' per morire davvero e' la mente che deve cessare le attivita', in definitiva?

mc
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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#43
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Citazione:
la follia perviene nel momento in cui alcune "scoperte" non vengono processate adeguatamente per divenire coscienza e conoscenza. Cioe', quando sono poste a confronto diretto con le proprie certezze esistenziali, senza una preparazione adeguata.

Citazione:
La cosa non banale di questo punto di vista, secondo me, e' dato dal non giudicare l'incertezza o l'ignoranza come una instabilita', ma come una condizione naturale, inevitabile. Non un simbolo di debolezza ma in realta' un riserva di energia utile nel momento del bisogno, cioe' quando si arriva nel momento in cui si rende necessario il mettersi in discussione.


Convinzioni correttissime che fanno di te un uomo libero e sicuramente sono una risorsa.
Ma io ti ho solo domandato se ti sei mai spinto sulla soglia della follia, se ti sei mai ritirato fronte all'ultimo scalino dell'assurdo, dicendo: "Basta non posso tollerare oltre la distruzione di ogni mia credenza e del mio mondo. Perfavore, qualcuno mi ridoni le la mia insignificante e illusoria identità. Voglio ancora credere al bene, all'amore, alla vita, all'arte" Ma mentre lo dicevi sapevi che eri stato sfregiato e che non avresti più potuto credere a nulla come prima, nemmeno ai tuoi affetti, nemmeno a un'illusoria differenza fra male e bene.
E ancora hai mai mangiato cibo vuoto?
Hai mai coscientemente smesso di respirare senza dartene cura?
Hai mai distrutto la tua memoria di essere?
Hai mai guardato senza vedere?
Almeno ti sei mai chiesto da dove vieni senza credere alla mente che mente, scivolando nel senza forma?

Tu mi parli di certezze relative che sono gabbie della mente. Ti fanno credere di essere questo e quello e che la vita non sia un puro miracolo, che crei dal nulla istante dopo istante.
Non vedi come modelli la realtà con le tue certezze relative? E così dai la vita per scontato e ti identifichi nellle illusioni della mente.
Sei forse libero da paure e anticipazioni?
Sei libero dalle memorie, dal crederti umano?
Riesci a cogliere la differenza che c'è fra un sapiente tacchino induttivista e l'Assoluto che gioca a essere uomo?
Altrimenti la vita non è miracolo che esplode continuamente dal tuo Essere ma solo una sterile, più o meno piacevole,ripetizione di desideri e paure indipendentemente da qualsiasi credenza o certezza relativa

Citazione:
Il tuo corpo e' una semplice proiezione della tua mente e che in realta' per morire davvero e' la mente che deve cessare le attivita', in definitiva?


Tu che dici?
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Inviato il: 25/10/2007 21:14
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Le limitazioni del Proprio Io
#44
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Interessante
però urge una definizione di pazzia,in quanto per me è perdita della ragione, un atto insensato o sconsiderato in base a dei parametri dei "sani" .
In un mondo di pazzi è pazzo chi vede differentemente e/o non è omologato al pensiero dominante e corrente ?
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Citazione:
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Inviato il: 26/10/2007 9:35
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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#45
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Fiammifero indaga cos'è veramente la ragione, indaga le regole con cui costruisci il mondo, indaga la gabbia del processo induttivo.
Indaga cosa resta di te oltre la mente, indaga il puro silenzio senza pensieri, anticipazioni e memorie. Solo allora apparirà la follia. Chiediti cosa dentro di te ha paura della pazzia e perchè. Indaga perchè resisti al non-essere.
Ci vuole estremo coraggio, ma prima o poi non potrai farne a meno, perchè tutto torna. E finalmente capirai il linguaggio della mistica e sarai libera.

Ciao
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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#46
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Citazione:
Ma io ti ho solo domandato se ti sei mai spinto sulla soglia della follia, se ti sei mai ritirato fronte all'ultimo scalino dell'assurdo, dicendo: "Basta non posso tollerare oltre la distruzione di ogni mia credenza e del mio mondo. Perfavore, qualcuno mi ridoni le la mia insignificante e illusoria identità. Voglio ancora credere al bene, all'amore, alla vita, all'arte"

Credo di averti gia' risposto!
Si ritrova messo cosi' male chi prima di determinare la propria insolvenza conoscitiva era convinto certamente di cio' che pensava di se' e del mondo intorno a se'.
Gli uragani devono la loro potenza alla differenza tra fronti climatici che si incontrano/scontrano: maggiore risulta la differenza, maggiore e' l'intensita' dell'evento. Penso che la follia segua le stesse regole: e' il contrasto tra due pensieri, concetti, emozioni, convinzioni, certezze che scatena un turbinio di incontrollate reazioni a seconda della distanza tra le posizioni a confronto (in se' stessi).

Citazione:
Tu mi parli di certezze relative che sono gabbie della mente.

Certo che tu parli come se le tue fossero certezze, te ne rendi conto, vero?
Ti ricordo che la discussione e' in corso perche' "tu sostieni cose", e "io sostengo cose". Non verte sul fatto che tu abbia "certamente" ragione... nemmeno che la abbiano i tuoi autori guida, che potrebbero sostuire quei "Loro" che usi quando vuoi insinuare che le mie certezze relative sono precotte da altri ("Ti fanno credere di essere questo e quello e che la vita non sia un puro miracolo, che crei dal nulla istante dopo istante"). O no?

Citazione:
Altrimenti la vita non è miracolo che esplode continuamente dal tuo Essere ma solo una sterile, più o meno piacevole,ripetizione di desideri e paure indipendentemente da qualsiasi credenza o certezza relativa

Gia', perche' se fosse "solo" questo sarebbe una merda?!
Ehehe... Deve essere qualcosa di piu' altrimenti non ci si puo' elevare...
Senza dimenticarci che anche questa potrebbe rappresentare una discreta illusione di esistenza universale ( ).

mc
Inviato il: 26/10/2007 12:34
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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#47
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Citazione:
Credo di averti gia' risposto! Si ritrova messo cosi' male chi prima di determinare la propria insolvenza conoscitiva era convinto certamente di cio' che pensava di se' e del mondo intorno a se'


Mi hai solo risposto che credi di possedere la tecnica per evitare una simile dolorosa esperienza (certo basta che rimani come sei fino alla morte ) che però non mi sembra tu abbia sperimentato sulla tua pelle (almeno che non mi sia sfuggito qualcosa).
Ma il fatto di aver condotto il discorso dalla pura speculazione alll'esperienza personale serve a chiarirci dove siamo veramente nella realizzazione dell'ignoto e non nella semplice speculazione.
Una mera accettazione mentale (intesa come idea di limiti conoscitivi e accettazione di possibilità eistenziali) che non implichi lo sforzo e la volontà di aprirsi al mistero non porterà da alcuna parte, perchè la risposta non è nella mente. Come da alcuna parte sono andati i filosofi per come mi sono stati tramandati e come in definitiva si evince dalla lettura delle loro opere.

Citazione:
Certo che tu parli come se le tue fossero certezze, te ne rendi conto, vero? Ti ricordo che la discussione e' in corso perche' "tu sostieni cose", e "io sostengo cose". Non verte sul fatto che tu abbia "certamente" ragione... nemmeno che la abbiano i tuoi autori guida, che potrebbero sostuire quei "Loro" che usi quando vuoi insinuare che le mie certezze relative sono precotte da altri ("Ti fanno credere di essere questo e quello e che la vita non sia un puro miracolo, che crei dal nulla istante dopo istante"). O no?


Certo, perchè siamo nella mente, dove il mondo si costruisce attorno a credenze e la realtà che viviamo è un processo di condivisione di queste credenze. Nessuno ha ragione in senso assoluto. Personalmente sono imbelle anche di fronte a un testimone di geova o a un anarco-capitalista o a uno di rifondazione comunista. Cosa vuoi che sostenga se hanno già il loro mondo; razionalmente non avrò mai ragione, semplicemente non vedranno le logiche che vedo io.
Ma io di che mondo o verità ti ho parlato o subdolamente tentato di convinverti?
Ma di quali certezze ti ho parlato che non puoi vedere da te? In definitiva ti invito solo ad essere aperto al mistero e alla possibilità ma non solo con la mente come fai tu ma anche con l'essere.
Ma tu resisti e mi rispondi con la mente che è cieca e segue solo regole ripetitive. Ed è come se mi dicessi che non hai altro che se ti apri all'ignoto potresti incorrere in errori. Ma sei-siamo già in errore, identificati con illusioni (anche se la mente ti dice orgogliosa che sai che sono illusioni), che differenza fa? Di cosa hai paura? Della pazzia, del fanatismo o semplicemente non ti va di esplorarti fino in fondo e ti basta il tuo mondo?
Non c'è un perchè assoluto nè verità. Ma di fronte al paradosso ti limiti, dici questo è il mondo che mi è stato dato e conosco la sua circonferenza. Per me invece la circonferenza è in espansione e anche se il tuo mondo continua ad essere vero, mi appaiono altre possibilità d'essere e invito altri a espandere i loro mondi, a prendere a piene mani da tutto quello che incontrano. Nobile anche girare attorno a una circonferenza fissa definendo sempre meglio i limiti in cui si vuole credere.


Citazione:
Gia', perche' se fosse "solo" questo sarebbe una merda?!


Non so. I giudizi sono senza senso. E' meglio essere un artista o una macchina? E' meglio creare o eseguire? Meglio la depressione o la serenità?
Ognuno fa ciò che sente ed è ciò che non può fare a meno di essere.
Un sole splende su tutti indipendemente dalle circostanze e senza giudicare. Perchè dovrei fare altrimenti.
Eppure qualcosa in me mi chiama, spero possa succedere anche ad altri.

Con il consueto affetto
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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#48
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Una mera accettazione mentale (intesa come idea di limiti conoscitivi e accettazione di possibilità eistenziali) che non implichi lo sforzo e la volontà di aprirsi al mistero non porterà da alcuna parte, perchè la risposta non è nella mente. Come da alcuna parte sono andati i filosofi per come mi sono stati tramandati e come in definitiva si evince dalla lettura delle loro opere.

Aperto al mistero non significa accettare passivamente una o quella teoria (teorie come puo' esserlo una interpretazione di una tale esperienza...una teoria personalizzata), secondo me, significa non rifiutarlo a priori. Sembra che io rifiuti la tua teoria: non e' vero.
Ho qualche dubbio sull'assolutezza di cio' che pretendi di descrivere come Realta'.

Citazione:
Mi hai solo risposto che credi di possedere la tecnica per evitare una simile dolorosa esperienza (certo basta che rimani come sei fino alla morte ) che però non mi sembra tu abbia sperimentato sulla tua pelle (almeno che non mi sia sfuggito qualcosa).

Non ho sperimentato la "follia" che descrivevi tu? No. No, in effetti.
Ma il mio punto di vista, si autoalimenta da questo fatto:
chi ci dice che non possa esser stata proprio la mia "tecnica" ad evitarmi i dolori di un incontro interiore tra i miei demoni, ormai disinnescati da una consapevolezza relativa, raggiunta grazie a certezze relative dinamicamente assoggettate agli eventi e alle esperienze?

Citazione:
Di cosa hai paura? Della pazzia, del fanatismo o semplicemente non ti va di esplorarti fino in fondo e ti basta il tuo mondo?
Non c'è un perchè assoluto nè verità.

Ah no? Pero' sembra che ci sia un modo assoluto di "esplorarsi fino in fondo" visto che dai per scontato che io, nel corso delle mie esperienze, mi sia negato questa pratica.
E sembra che ci sia solo una conclusione plausibile alla fine, che guarda caso, sarebbe coincidente con la tua descrizione della realta'... ...
Naturalmente, potresti avere ragione...

Non mi spaventa nulla di cio' che elenchi nella lista di spauracchi psicologici che mi proponi.

Citazione:
Ma di quali certezze ti ho parlato che non puoi vedere da te? In definitiva ti invito solo ad essere aperto al mistero e alla possibilità ma non solo con la mente come fai tu ma anche con l'essere.

Beh, innanzitutto la fusione di mente e corpo in una unica entita' universale... questo mi sembra relativamente forzato (ma ti prego, basta specificare che ti sembra che sia frutto di gabbie e schemi preordinati questa serie di dubbi... la parzialita' di questa premessa e' gia stata registrata e confutata per entrambi... o confermata per entrambi...).
Poi, perori la certezza che sia la mente a cambiare la realta', la materia, l'universo... insomma tutto dipende dalla mente. Inoltre, la liberta' che scaturisce dallo studio del linguaggio della "mistica".
Questi sono i meno condivisi da me, e mi sembrano certezze (quasi) assolute, mentre io le classifico come interpretazioni soggetive (o soggettivamente accettate per scelta).

Queste osservazioni mi portano ad azzardare che se un domani venissi "folgorato lungo la via dei miti", potrei permettermi un cambiamento di rotta, mentre tu mi sembri non in grado di ripartire dal mio punto di vista... (ecco dove intuisco "certezza" nelle tue parole) ...
Naturalmente, e' ovvio, la mia e' una pura congettura, sei tu l'unico a poter confermare o meno questa mia interpretazione del tutto basata su personalissime sensazioni.
La consapevolezza che ti concedi grazie alle tue esperienze, ha forgiato la tua coscienza in maniera definitiva (mi pare che sia una tua ammissione...) : se non e' avere certezze, questo?!?


Il Forum si chiama :
"Le limitazioni del Proprio Io".
L'ho gia' detto e lo ribadisco: mi pare che il vero "limite del proprio io" sia il non porsi limiti conoscitivi. Questo, si, mi pare illusorio.
Arrivare ai limiti del "tutto" (il Se' ... credo si possa definire un punto di arrivo definitivo, secondo cio' che osservi..) equivale a raggiungere la Verita' assoluta (anche se non mi pare tu sia concorde con questo, a quanto leggo).

Con rinnovato rispetto... marco

**************************

(ben-rientrata Fiammi... ciao)
La follia mi sembra, nel contesto in cui siamo, piu' una perdita di coscienza. Coscienza intesa come coniugazione, combinazione e elaborazione di esperienze personali e vero motore della ragione.

La ragione e' soggettiva nelle persone. La "ragione sana" e' piu' moralita', senso comune, etica... e' una ragione filtrata da convenzioni.
La ragione di una persona e' (potrebbe essere, secondo me) piu' l'attuazione della propria coscienza.

mc
Inviato il: 26/10/2007 16:23
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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#49
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Citazione:
Ho qualche dubbio sull'assolutezza di cio' che pretendi di descrivere come Realta'.


Non ho mai preteso di poter descrivere la Realtà. Come potrei descrivere qualcosa che è fuori da ogni logica e ogni concetto? Qualcosa che sfugge continuamente al tempo?
Ho invero suggerito delle mitologie che potessero stimolare un cambio di prospettiva e magari un ampliamento delle credenze precedenti.
Dove porti questo cambio di prospettiva non ne ho la benchè minima idea in senso assoluto.
Ma so che è feconda anche se potenzialmente diversa per ciascuno.
Molto più feconda dell'accettazione incondizionata di una certa realtà di consenso per come io stesso l'ho vissuta e ancora ne sono sedotto. Feconda perchè l'inaspettato (chamialo estasi, fenomeni paranormali, sincronicità) viene lasciato libero di accadere e di presentarsi alle coscienze.

Citazione:
Ah no? Pero' sembra che ci sia un modo assoluto di "esplorarsi fino in fondo" visto che dai per scontato che io, nel corso delle mie esperienze, mi sia negato questa pratica. E sembra che ci sia solo una conclusione plausibile alla fine, che guarda caso, sarebbe coincidente con la tua descrizione della realta'


Non far finta di non capire; che pratica è quella che ti dice di mettere in dubbio tutto, anche le tue stesse percezioni, il tuo corpo, i tuoi pensieri,le tue emozioni, le tue credenze?
Il che implica non solo il pensare: " ma certo tutto è possibile, lo so già" e poi continuare a percepirsi come prima. Implica sorprendersi a tal punto che l'unica parola o pensiero che si riesce ad emettere è Bho o Mha o Wow. Perchè hai internalizzato la morte di qualsiasi credenza fino a permanere nel Nulla che è sempre nuovo e miracoloso.
Può una simile pratica negativa avere un modello descrittivo di una benchè minima realtà?
Qualsiasi considerazione positiva al riguardo è solamente un tentativo di portare alla rottura col vecchio (conosciuto e sterile) e favorire punti di vista alternativi che stordendo la mente la rendano silente per favorire l'avvento dell'Inesprimibile che attende appena dietro alle identificazioni corporee-emozionali-mentali.

Citazione:
innanzitutto la fusione di mente e corpo in una unica entita' universale... questo mi sembra relativamente forzato


Vuoi credere che la mente sia un prodotto di una sua percezione di una parte del corpo che chiama cervello? Liberissimo di limitarti, libero di credere di essere così e così e così. Definisciti, dov'è la novità? Chi non lo fa nel mondo che hai conosciuto?

Citazione:
Poi, perori la certezza che sia la mente a cambiare la realta', la materia, l'universo... insomma tutto dipende dalla mente. Inoltre, la liberta' che scaturisce dallo studio del linguaggio della "mistica".


Non hai capito, la mente crea non cambia. Crea il mondo dandogli forma (è solo un Demiurgo o le regole interne di un programma informatico si potrebbe dire) ma non è in grado di cambiarlo. L'identità silente che Tu sei e che è oltre la mente può cambiare le realtà percepite o meglio può modificare la capacità della mente di codificare realtà fuori dal Vuoto.
Tu mi dici che questa è una certezza che pongo e che preferisci credere a un Quid esterno al Sè che esiste indipendentemente anche se di rendi conto che la mente dà forma.
Ma quel Quid esterno è insondabile perchè già filtrato a priori dalla mente. Il Quid in cui vuoi credere è inafferrabile. Ma il Quid non esisterebbe se tu non ci fossi a testimoniarlo e a dargli forma e quindi non può essere indipendente almeno per te soggetto. Al di là della mente, la dualità soggetto-oggetto non esiste, ma tu permani al di là degli opposti.
Non credi di permanere al di là della mente? Provaci almeno, vedi cosa succede uccidendo la mente.

Citazione:
La consapevolezza che ti concedi grazie alle tue esperienze, ha forgiato la tua coscienza in maniera definitiva (mi pare che sia una tua ammissione...) : se non e' avere certezze, questo?!?


Ho detto che non posso farci niente se alcuni concetti sono diventati evidenti quanto le mani che vedo battere sulla tastiera. Questo implica che entrambi sono ancora illusioni (se si può chiamare illusione l'Essere, che in effetti è meno ogirinario del Non Essere...vedasi anche teorizzazioni di fisica quantistica....le particelle nascono dal vuoto). Entrambe rimangono contradditorie e parziali (perchè finite e spazio-temporalizzate) espressioni delle codifiche mentali.

Citazione:
L'ho gia' detto e lo ribadisco: mi pare che il vero "limite del proprio io" sia il non porsi limiti conoscitivi. Questo, si, mi pare illusorio.


I limiti della mente sono già noti da Kant in poi e mi pare siano evidenti ad entrambi. La conoscenza è limitata dalle sue stesse regole....si chiamano categorie a priori; i filtri ci sono nessuno li nega e sono facilmente messi in evidenza.
Ma prima dell'apparire dei fenomeni dov'eri?
Indaga su questo, indaga sulla totale assenza di conoscenza, indaga su chi si nasconde e che pure mantiene il tutto.
Non accontentarti di nessuna risposta, ma non dimenticare mai secondo dopo secondo le domande.
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Inviato il: 27/10/2007 17:48
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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#50
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UE'!

C'ho RAGIONE IO!

( )

mc
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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#51
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Ciao Timor ed MC,
Credo che entrambi vogliate arrivare alle stesse conclusioni,ed anche che l’esperienza porta a descriverle e vivere seguendo strade diverse.

Citazione MC:


L'ho gia' detto e lo ribadisco: mi pare che il vero "limite del proprio io" sia il non porsi limiti conoscitivi. Questo, si, mi pare illusorio.
Arrivare ai limiti del "tutto" (il Se' ... credo si possa definire un punto di arrivo definitivo, secondo cio' che osservi..) equivale a raggiungere la Verita' assoluta (anche se non mi pare tu sia concorde con questo, a quanto leggo).


Il se non è il tutto,il sé osserva il Quantum.
Ogni cosa per esistere od essere osservata deve essere espressa da due poli che vengono generalmente espressi come polo positivo e polo negativo.
Ogni campo che viene proposto nel centro di questa reazione fisica e chimica è anche il risultato che possiamo vedere ed analizzare nella quotidianità,ma questo risultato non deve essere visto come funzione “singolare” rispetto alla generica visualizzazione della realtà,ma anch’esso inserito nella molteplice reazione chimica che definisce ogni oggetto che ci circonda,come definisce ogni singola cellula e particella che compone sia il nostro corpo che il nostro cervello ed il nostro universo.

Sia la fisica Niutoniana che quella Quantistica pongono in analisi ciò che è osservabile e percettibile,
e proprio sulla percettività e conseguente base di calcolo variabile dei fenomeni in analisi che si evolve la filosofia quantistica;la quale porta sicuramente risposte utili,ma a suo tempo è comunque fonte di infinite domande poste alla limitazione dell’Io.

Come ho già detto,ogni cosa visualizzata e percepita deve essere espressa da due poli,ad esempio:
per esprimere la sensazione termica,la dobbiamo valutare tra caldo e freddo vivendo in temperature mediane,col tatto lo stesso;viviamo la costante percezione in allerta,ed il polo positivo può essere il dolore e l’altro l’imperccettività…il risultato è tatto,il tatto è percepito grazie a reazioni chimiche esterne causate da milioni di miliardi di atomi che sono causati da una base di neutroni e protoni che contengono il fotone che visualizziamo.
Da un punto di vista piu’ ampio che comprende lo stesso schema rispetto alla società,possiamo notare che il concetto di politica è lo stesso;
se non ci fosse la destra,potrebbe esistere una sinistra?
No,però questo concetto è eccezionale per contenere l’opinione pubblica nella concezione di “politica” senza farle neanche immaginare che esiste il concetto opposto,e che non è quello di anarchia,ma è un concetto statico come esso,ma con basi differenti.
Non può essere “anarchico” perché la proporzione universale che definisce vari i punti di lettura a tale visualizzazione e percezione è bilanciata,e non può essere nemmeno l’opposto,ma come possiamo tastare ogni singolo giorno è bilanciato in modo non proporzionale.

Le limitazioni del Proprio Io possono di sicuro essere anche le risposte che ci vengono poste di fronte ad un argomento così delicato come la politica,ma anche come le scie chimiche od 11/9 … … … … …

Ed appunto ci pongono risposte adeguate alle nostre esigenze:
C’è chi si limita a credere alla bufala di un TG demenziale come studio aperto od a quello della RAI,e chi non crede alle bufale che gli pongono,e cerca risposte che lo portano su LC o su altri forum che grandiosamente ne parlano,ma che a fatti compiuti purtroppo non riescono a cambiare quello che si vede e contesta nei libri di scuola.


Citazione Timor:

Tu mi dici che questa è una certezza che pongo e che preferisci credere a un Quid esterno al Sè che esiste indipendentemente anche se di rendi conto che la mente dà forma.
Ma quel Quid esterno è insondabile perchè già filtrato a priori dalla mente. Il Quid in cui vuoi credere è inafferrabile. Ma il Quid non esisterebbe se tu non ci fossi a testimoniarlo e a dargli forma e quindi non può essere indipendente almeno per te soggetto. Al di là della mente, la dualità soggetto-oggetto non esiste, ma tu permani al di là degli opposti.
Non credi di permanere al di là della mente? Provaci almeno, vedi cosa succede uccidendo la mente.


Il “Quid” a mio pare può essere interpretato come Essenza alla quale viene filtrata e tradotta parte di Essa tramite Mente,che dà forma sia grazie a ciò che ha filtrato dall’assoluta coscienza del se,ed anche da quello che ha filtrato dall’estremo tutto.
Il risultato è questo punto;già scritto con infinite ed accessibili variazioni che gestiamo in base alle nostre limitazioni di movimento fisico e percettivo,che calibriamo sulla base delle reazioni chimiche circostanti e conviventi.

Come ho detto prima,
credo che i vostri ragionamenti abbiano le stesse conclusioni,
Timor ha la coscienza di sapere la realtà e verità che ha vissuto,ed MC la conoscenza per analizzare quello che vive e scopre;vedo Timor che parte dal risultato che spiegherebbe ad MC cosa lo lega alla realtà, Ed MC che cerca di spiegare a Timor cosa lo lega ad una realtà uguale,ma esprimibile in modo differente.
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L'Apice della realtà è basato sull'inconsistenza di Essa.
- Davy-
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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#52
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Citazione:
Come ho detto prima,
credo che i vostri ragionamenti abbiano le stesse conclusioni,
Timor ha la coscienza di sapere la realtà e verità che ha vissuto,ed MC la conoscenza per analizzare quello che vive e scopre;vedo Timor che parte dal risultato che spiegherebbe ad MC cosa lo lega alla realtà, Ed MC che cerca di spiegare a Timor cosa lo lega ad una realtà uguale,ma esprimibile in modo differente.


No-oo... C'ho RAGIONE IO!


ciao
(Davy, sono abbastanza d'accordo ...)

mc
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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#53
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Citazione:
UE'! C'ho RAGIONE IO!


Hai fottutamente ragione! è 3 pagine che stai discutendo con chi la ragione l'ha persa. Devo dire che mi sento meglio, era un pò che non andavo di corpo

Un REGALO in inglese, solo per spiriti forti (qualsiasi cosa voglia dire spirito )
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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#54
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Citazione:
Devo dire che mi sento meglio, era un pò che non andavo di corpo


Dovro' vendere in farmacia i miei post in scatola, al posto delle Falqui...
Nessun effetto collaterale. .

Quello che scrivo fa cagare ? ... beh... mi consolero' con gli incassi...

mc
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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#55
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Ma no Mc hai frainteso, mi spiace

Se avessi letto il regalo avresti capito il contesto, inteso come demitizzazione della ragione quale scopo che non può essere. La ragione è solo un metodo e per di più altamente fallibile se le premesse sono illusorie.

Ciao, un salutone
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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#56
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Si... si... bella pezza...!
Ahahaha...

(... io a fare la vittima mi ci diverto, tranquillo...)

mc

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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#57
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Un bel Filmato
in inglese per la Causa (anche se non ho ben capito quale si stia promuovendo)

Per i più rigidi si consiglia un breve corso di autoipnosi per indebolire le difese psichiche e permettere ad altri sistemi di credenze di insinuarsi
http://www.youtube.com/watch?v=GBjPshocMas

Ciao
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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#58
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Re: Le limitazioni del Proprio Io
#59
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 30/8/2006
Da Lemuria
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Inviato il: 13/2/2008 0:15
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