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  Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?

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  •  Calvero
      Calvero
Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#1
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
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Sono al limite di un O.T., ma ragionando bene sulle implicazioni che comporta credo che la mia esperienza sia più configurabile in ragionamenti che riguardano la Scienza che non la spiritualità, o le esperienze personali fini a se stesse.
Anche perchè il filo conduttore di questo ragionamento lo tendo a favore di un'analisi che a mio vedere si avvicina a quella che io ho imparato a chiamare -Scienza futura- (non è un mio termine sia chiaro). Quindi se i moderatori ravvisano che ho postato nel posto sbagliato accetterò di giusto grado la corretta collocazione nel Forum. Credo che sia proprio la peculiarità di un Forum come questo, il fatto di saper meglio identificare "fattori" che accademicamente vengono mistificati o ignorati per ovvie ragioni chiamiamole anche di "status-quo".

Negli anni che andavano dal "93 al "95, svolgevo un lavoro a turni che comprendevano anche le notti.
Era un lavoro che effettuavo durante le notti, da solo, e richiedeva una dura battaglia con me stesso per stare sveglio, visto che preaticamente dovevo osservare il nulla (ma questo è irrilevante approfondirlo). Di fatto rimanevo seduto su una sediolina che con il banchetto ricordava le scuole medie per capirci. Così quando non reggevo più, piegando la testa sul tavolino, mi addormentavo in una determinata posizione che mi obbligava solo in quella, visti gli spazi ristretti.
Ed era così che sovente rimanevo paralizzato completamente. Mi svegliavo ma non potevo aprire gli occhi, ero cosciente di cosa mi circondava, e di quello che avveniva tutt'intorno, ma nulla potevo fare per sbloccarmi. Dopo i primi secondi di semiconsapevolezza, mi attanagliava il terrore di "non venirne fuori" perchè mi svegliavo completamente, ma senza avere controllo sul mio corpo. Il tempo non esisteva, ma la percezione di ciò che mi era intorno era effettivamente corretta. Quando infatti mi liberavo dalla "presa" (di solito urlando) nulla era stato sognato o plasmato per così dire da un sogno, a da un'incubo.
Il tempo passò. E senza spiegazione quelle esperienze mi ricapitarono poche volte a meno di non rimanere addormentato in particolari posizioni.

Poi conobbi una persona (che divenne un mio Amico) e mi raccontò che lui riusciva ad uscire fuori dal corpo. Mi raccontò gli eventi che lo coinvolsero e che finchè aveva la guida di una persona che lo aveva introdotto alle tecniche, riusciva a non aver paura e gli "esperimenti" proseguivano in maniera genuina. Mentre ora invece (anche lui parlava di anni addietro) le ansie della Vita, del Lavoro, sono aumentate esponenzialmente e la paura ha acquistato un gioco più pesante nella faccenda. Fino al punto che ha rinunciato.

Nel frattempo io ho imparato a migliorare il controllo, (non è facile) e così da cosciente, senza aspettare che mi capiti inaspettatamente per capirci, cerco la concentrazione e arrivo fino al punto in cui la mia testa lievita nel mio cranio (scusate le terminologie, ma cerco di essere il più chiaro possibile).

Di fatto rimane "normale procedura" (a seconda delle esperienze, è soggettivo ovviamente) che la paralisi del corpo si manifesti; è uno Step da passare prima di uscire fuori dal corpo. Così mentre gli anni passavano, facevo presente a mio fratello (di cui sono in totale sintonia) queste esperienze. Lui stesso aveva comunque esperienze che si avvicinavano a queste vicende; finchè una notte mi ha raccontato che è uscito dal corpo e dalla sua camera è andato in salotto dove vedeva mio padre intento a guardare la televisione.

Trovo molte corrispondenze nella cultura di questi fenomeni. Sono un lettore (non dico studioso perchè sono autodidatta) che a 360° gradi cerco i nessi così come nella storia, così per lo spirito umano. Trovo che il discorso dei - piani sottili - si incastoni ad Hoc ad esempio con le scoperte di Hamer sui tumori e di come un disagio dell'Anima porti a dei segnali di allarme che poi si manifestano nei tumori. L'equilibrio dell'Anima (della coscienza?) ci parla, si manifesta, in vari modi..

In questi ultimi tempi, quando sento la "chiamata", mentre sono nel letto mi lascio andare a me stesso e incomincio a strapparmi dall'involucro che mi riveste. Mi rendo conto che la paura che mi rapisce non è dettata da ciò che comunemente ci spaventa. A volte comunque entro in uno stato e percepisco delle presenze in quella dimensione (in quel piano sottile?); mi osservano, quasi mi studiassero, mentre a volte sono da solo. Comunque se non si è sereni ci si può davvero spaventare. Comprendo soprattuto che la zavorra che non mi fa decollare è legata ai miei sensi di colpa, a questioni che non ho la capacità di risolvere.. sono immaturo.

Effettivamente capisco che non Voglio uscire dal corpo, e il fatto che io (quale -io-?) invece lo voglia scinde in me la voce della coscienza dai desideri che la stessa esprime.

In ogni caso, al di là, delle problematiche intrinsiche.. queste vicende mi lasciano una consapevolezza du altre frequenze. Oltre ai normali De ja vu (si scrive così?), avvengono avvenimenti sincronici nella mia vita di una tale potenza che tanto mi lasciano spiazzato tanto mi danno serenità. Mi sta capitando poi sempre più spesso di vedere la matrice che compone questo mondo. Non so spiegarlo mi spiace.

Non mi interessa mi crediate o meno, se lo si fa gratuitamente. Ho deciso di parlarne sperando che qualcuno possa trarne spunti interessanti. Per un reciproco scambio. Ritengo la questione in ogni caso delicata, e faccio appello agli utenti di evitare facile ironia o maliziosi sarcasmi. Astenersi in caso, grazie. Mentre sono tutto orecchi per dubbi e/o domande su di una questione ovviamente non facilmente identificabile..
..non ho delle verità in tasca, ma ho detto la verità.
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 30/6/2007 18:34
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Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#2
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 30/8/2006
Da Lemuria
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Capisco pienamente la tua situazione,perchè pure io ci convivo,
e pure io sono autodidatta.
Non è facile da spiegare,ma se sei consapevole della matrice,sei di sicuro consapevole della griglia olografica sulla quale scrive la matrice.
Quello che ti accade è un LGO,ovvero "Letttura Griglia Olografica".
Ci sono vari metodi per raggiungere questo stadio,ma non sempre efficaci pienamente,in quanto,quando ci si prova con tecniche,si arriva ad un distacco parziale,quando invece accade involontariamente,si và fino in fondo.
Pure io per uscirne dovevo urlare (senza voce),
ma da quando ho dissolto le mie paure,riesco a gestire quello stadio con grande armonia.
E comunque,il fatto di viaggiare per la casa e vedere quello che c'è,è comunque un livello inferiore od intermediario,che a mio parere puramente personale,viene persino studiato dai militari.
Le presenze sono reali,ma non propriamente terrene,e neanche "spirituali".

Ti dò un consiglio:non aver paura di un Dio punitore,e neanche di non riuscire più a rientrare,ma quando arrivi al punto di stallo,pensa positivamente al fatto che stai conoscendo qualcosa di nuovo che non può influirti negativamente.
Se dimostri di aver paura verso il programma o matrice o charma,
ciò avrà la meglio,creandoti un'espressione sentimentale definibile come paura.
Di conseguenza nutri positivamente l'opposto di ciò che vorresti nella vita terrena.
Più crei paura e più ne riceverai,
se invece riesci a togliere tutte le paranoie che ti vengono in quel momento,scoprirai e gestirai la tua libertà personale.

Se vuoi scrivimi pure all'indirizzo personale:
davyjp@libero.it
ma preferisco discuterne qua!
Inviato il: 30/6/2007 20:09
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  •  kalpoterni
      kalpoterni
Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#3
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 19/10/2006
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Citazione:

Calvero ha scritto:




Ed era così che sovente rimanevo paralizzato completamente. Mi svegliavo ma non potevo aprire gli occhi, ero cosciente di cosa mi circondava, e di quello che avveniva tutt'intorno, ma nulla potevo fare per sbloccarmi. Dopo i primi secondi di semiconsapevolezza, mi attanagliava il terrore di "non venirne fuori" perchè mi svegliavo completamente, ma senza avere controllo sul mio corpo. Il tempo non esisteva, ma la percezione di ciò che mi era intorno era effettivamente corretta. Quando infatti mi liberavo dalla "presa" (di solito urlando) nulla era stato sognato o plasmato per così dire da un sogno, a da un'incubo.






Ciao calvero e davy,vivo pure questa esperienza,"oggi" molto più raramente,ma quando ero un "ragazzetto" questa situazione si presentava abbastanza frequentemente,non mi ha mai spaventato,forse proprio perchè l'ho accettata fin da bambino,come detto ora mi capita molto più raramente,però la sensazione è sempre quella,essere cosciente sentire le voci i rumori ma non riuscire a muovere nulla,e solo dopo vari tentativi come di ribellione contro questa "cosa" riesco a riprendere il controllo.Però non so perchè, non mi spaventa viverla,ma mi intimorisce approfondire...ma ormai che siamo qua facciamoci su due chiacchere.




Inviato il: 30/6/2007 22:22
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Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#4
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"A volte ciò che non ci è dato di concepire,è il risultato di un'interazione tra mondi consimili,ma sfortunatamente posti in modelli di spazio differenti. Credete voi forse che il tre-barre di Oscar Reutersvärd sia un oggetto impossibile da concepire per un individuo che si ritrovi a vivere in un modello di spazio iperbolico? (Provate a giocherellare con un suo modello in gommapiuma).La mente umana sarebbe in grado di concepire anche l'impossibile, se solo potesse uscire da determinati modelli (o strati) di spazio olografico entro i quali si trova costantemente intrappolata.La quantità immensa di informazione che costituisce la mente di un essere umano (di media età, intelligenza e cultura), è strettamente vincolata,nel modo di muoversi attraverso altre strutture olografiche della realtà ad essa circostante,da determinati schemi biofisici che hanno avuto modo di concretizzarsi e quindi di assumere un aspetto ben definito e più o meno costante nel tempo (mi riferisco ovviamente al fenomeno dell'autopoiesi e alle rispettive analogie con quello dei sistemi dissipativi di Prigogine),durante il susseguirsi di milioni di anni di evoluzione.Tali vincoli,tra la mente umana e le sue potenziali capacità migratorie attraverso altri strati olografici, si fanno comunque via via sempre più deboli e inconsistenti man mano che il grado di elaborazione analogica del pensiero umano assume valori più alti,a scapito della vecchia impronta mnemonica di stampo binario.
Il giorno in cui a gran parte dell'umanità sarà concesso di accedere alle meraviglie della psicocinesi e della chiaroveggenza non è indubbiamente assai vicino,ma neppure molto lontano.L'evolversi del sistema mente-corpo-realtà ad esso circostante,è il risultato di una costante interazione tra questi tre elementi (integrati nell'olomovimento di Bohm),paragonabile a quella che definisce i fenomeni non lineari della dinamica classica e a quella che definisce i fenomeni non-locali della meccanica quantistica.Questo continuum evolutivo di tale modello olografico della realtà potrebbe tuttavia,in un futuro assai lontano,entrare in risonanza con altri modelli di stato olografico in cui ogni entità fisica (sia essa animata o inanimata)si presenterebbe,grazie ad una perfetta sintonia di frequenza (vibrazione) tra le parti interagenti del sistema, scevra da ogni vincolo inerente alla sua natura,in quanto a massa,densità,moto e posizione e da ogni vincolo inerente alla natura dell'ambiente ad essa circostante (attrazione gravitazionale,pressione atmosferica, ecc ...) . Solo accettando questa premessa,possiamo immaginare un futuro in cui l'uomo sia in grado di spostare gli oggetti a distanza con la sola forza del pensiero o di visualizzare determinati eventi ancor prima che si verifichino.Ogni entità biologica altamente pensante(mi riferisco soprattutto al genere umano poichè,parafrasando Leibniz,non potremmo di certo includere le monadi nell'insieme delle entità biologiche altamente pensanti) di questo pianeta,la si può immaginare come un immenso accumulo di informazione (o bytes di memoria)super-organizzata,dinamica e in continuo evolversi, un'informazione che si rinnova costantemente e talvolta accresce entro determinati limiti;supporre quindi che possa innescarsi in un futuro assai lontano una sorta di interazione o risonanza energetica tra i vari stati olografici che compongono il nostro Universo, dando così luogo a dei fenomeni che trascendono ogni principio di ordine fisico tra le diverse forze elementari della natura (materializzazione degli oggetti con la sola forza del pensiero,psicocinesi,ecc...),non sarebbe a questo punto (a mio avviso)troppo azzardato.Tutti gli eventi fisici che rientrano nella categoria dei cosiddetti fenomeni paranormali,poichè sostanzialmente indefinibili e quindi inconcepibili da un punto di vista che rispecchi i canoni della fisica ortodossa, abbracciando l'ipotesi di un Universo olografico trovano immediatamente una spiegazione logica (difficile da capire e di non facile intuizione;a tal proposito vi consiglio vivamente la lettura del libro: The olographic Universe,di Michael Talbot,1991).
È risaputo ormai da tempo immemorabile,che l'energia di un sistema dato si conserva sempre (nulla si crea e nulla si distrugge,tutto si trasforma),e ciò sta alla base del primo principio della termodinamica.Non tutte le forme di energia comunque sono in grado di auto-organizzarsi,ovviamente mi riferisco al calore e ad altre forme di energia dispersiva.La domanda da un milione che vi pongo quindi a questo punto è la seguente:se l'informazione rappresenta in definitiva il costituente fondamentale dell'energia,può essa stessa auto-organizzarsi attraverso strutture caotiche e dispersive di energia? Bè, accettando l'assunto che tutti i fenomeni di natura paranormale siano effettivamente del tutto reali per il soggetto che li percepisce, sembrerebbe proprio di sì.

"Noi non siamo esseri umani che vivono
un'esperienza spirituale.
Noi siamo esseri spirituali che vivono
un'esperienza umana.“
Pierre Teilhard de Chardin

È l'informazione che crea le configurazioni energetiche ordinate e dinamiche (o strutture dissipative) „entro“(con) le quali sceglie di „vivere“;essa comunque potrebbe „sopravvivere“ benissimo anche attraverso... ma forse sarebbe meglio dire ...con le sembianze del caos energetico,senza dover necessariamente creare delle strutture ordinate.Quindi quale potrà mai essere il „motivo“ che spinge l'informazione a creare determinate strutture energetiche? Bè,una risposta a questa domanda impossibile potrebbe essere la seguente: ogni tanto anche l'Universo,ossia Dio,pensa;e tutto ciò che ha forma e struttura quindi,non rappresenta nient'altro che una parte dei suoi ricordi. Incancellabili sino al giorno della sua morte (morte termica dell'Universo)?
E se essi continuassero ad esistere in eterno assumendo altre forme e caratteristiche fisiche,una volta raggiunto il Punto Omega?Come sarà il prossimo Universo, anch'esso costituito da luce,stelle,pianeti e Buchi Neri, oppure soltanto da luce?Dio rinascerà sano o menomato?Su queste e tante altre domande appartenenti alla categoria dei processi psichici OTW (Out of This World) si potrebbe speculare all'infinito".
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„(...)tutte le entità presenti nell'Universo attuale,codificano una quantità di informazione di gran lunga inferiore alla quantità permessa dalla teoria quantistica dei campi. Per esempio,se un atomo di idrogeno dovesse codificare tutta l'informazione che gli è consentita dal limite di Bekenstein,potrebbe codificare circa 4 x 10^6 bit di informazione (...)Quindi un atomo di idrogeno potrebbe codificare all'incirca un megabyte di informazione,mentre di norma codifica molto meno di un bit.La massa dell'idrogeno non viene di certo utilizzata in modo efficiente!Se si assume che il raggio sia quello di un protone (R= 10^-13 cm),la quantità di informazione codificabile nel protone è costituita da soli 44 bit!Questo valore è davvero piccolo rispetto alla complessità del protone - tre quark valenza,innumerevoli quark e gluoni virtuali- che è di fatto tanto complesso che non siamo ancora riusciti a calcolarne lo stato di base dai principi fondamentali utilizzando il Modello Standard, anche utilizzando i supercomputer più avanzati!“
(Frank J. Tipler,fisico)

Fausto Intilla
www.oloscience.com
Inviato il: 30/6/2007 22:49
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Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#5
Ho qualche dubbio
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Da Lemuria
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Personalmente ho vissuto con chiarezza la totalità che si intende come apice della teoria di Bhom e Pribram,che è in fin dei conti l'LGO.

Le mie conclusioni mettono alla base di qualunque cosa l’esistenza,
sia nel campo del “nulla” sia in quello del “quantum”,sia in quello dove sperimentiamo il tutto attingendo appunto dal nulla che può essere dalla parte dell’infinito temporale,e dal quantum che può essere dalla parte dell’infinito fisico ,e mettiamo quello che abbiamo preso sul “bad”,il punto in cui Anima ologramma il risultato.
Una volta capito questo,il punto diventa l’analisi del meccanismo che ha portato quelli come noi a rendersi conto del gioco,del perché nonostante il nostro punto di vista,non siamo liberi di poter dimostrare con chiarezza la verità che conosciamo,ovvero dell’illusione olografica,la quale può essere soggetta ad essere modificata/alterata se si è in possesso della consapevolezza di ciò.
Siccome non abbiamo più nulla da chiederci su cosa siamo qua,iniziamo a chiederci cosa o chi ha fatto il programma o l’illusorio disco sul quale gira la musica,ed in quel momento non ci rendiamo conto che stiamo facendo lo stesso ragionamento di prima,ma da un livello superiore,
rischiando cosi di ricominciare a mordersi la coda.
Per questo non bisogna chiedersi chi,quando chi si è.
A mio parere,è come se la reazione vibratoria che ci ha fatto accendere la luce sulla nuova conoscenza,in quel momento si sia mossa con la tendenza a rientrare verso se stessa,anziché espandersi verso il programma,questo perché è stato scoperto un errore o qualcosa di simile verso il programma,o forse il programma punta all’assorbimento totale dell’esistenza,col conseguente spegnimento di entrambi. Per questo appena ho capito più chiaramente questo concetto è arrivato qualcuno a confermarmelo.
Di conseguenza,prima di arrivare a capire che sia io che te abbiamo creato questo come tutti quelli come noi,bisogna comprendere che siamo la stessa cosa.
Per riuscire ad esistere nell’infinito nulla,bisogna creare il limitato “tutto”.
Dalla singolarità,la pluralità
Il concetto che ci viene in mente come infinito,fa parte di quel “tutto”plurale,in cui si può definire ogni cosa,tranne quello che lo muove
Questo accade perché è tutto plasmato sul nostro totalitario punto di vista singolare.
E’ come se l’universo e tutti i suoi componenti stessero dalla parte destra o in alto,ed il “nulla” dalla parte sinistra o in basso.
L’universo è infinito in quanto dal momento in cui è iniziata la sua esistenza nel tutto,dall’altra parte dell’asse è rimasto comunque il nulla,e dunque infinito solo da una parte,o comunque non può esserlo nella parte opposta,che è ancora di più,perché oltre ad essere infinita dalla sua parte di asse,è infinita anche dall’altra,in quanto l’universo è scritturato sul nulla.
Per far si che qualcosa “esista” bisogna creare un opposto,ma come in questo caso,non è detto che l’opposto sia di uguale grandezza.
Lo possiamo chiaramente vedere nei sentimenti come nella società.
Per creare la pace deve esistere la guerra,come per poter essere consapevoli di conoscere l’amore,bisogna sapere cos’è l’odio.
Dunque c’è chi vive una vita a combattere,e chi a fare l’amore.
Questo perché c’è scompenso alla base di tutto.
Nonostante siamo lontani e non ci siamo mai conosciuti personalmente,stiamo arrivando alle stesse conclusioni,
questo accade perché abbiamo acquisito la stessa conoscenza in luoghi diversi,o per meglio dire; abbiamo scoperto l’informazione dalla nostra anima,e la esprimiamo in luoghi differenti.
Questo perché la vibrazione tende a tornare verso se stessa,e di conseguenza a ristringersi e compattare tutto,fino a diventare un puntino,per poi tornare acqua ferma.

Il fatto è che se noi diveniamo totalmente consapevoli dell’inconsistenza del programma,esso non potrebbe esistere.
Il problema è che cerchiamo continuamente di dar prova che esistiamo creando intorno a noi situazioni differenti che mai avremmo pensato come nostra opera,abbiamo esagerato un po’ con gli alieni come con una gran parte di esseri umani,
abbiamo creato una serie di contraddizioni infinite,prima guardando la società,e poi nelle leggi fisiche,e addirittura quantistiche.Questo perché ci stavamo accorgendo che qualcosa non andava, ed ora abbiamo capito.
Sono d’accordo con Te,
ma perché salvare un programma che si è dimostrato autodistruttivo,
quando invece sarebbe il caso di iniziare un nuovo ciclo?
Forse la paura di scoprire che siamo/sono soli/o?…..e che si è unità piena nell’infinito vuoto?
Inviato il: 1/7/2007 0:17
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#6
Sono certo di non sapere
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Grazie di cuore per il vostro contributo.
Pensavo in effetti, e avete corroborato, quanto appunto scientificamente ci avviciniamo a ragionamenti sì di una levatura spirituale, che però nel contempo si mostrano nella loro essenza Scientifica.
Ho letto Talbot e l'ho trovato un libro eccezionale. Mi affascina l'Antico sapere che credo, sempre più, sia stata l'epoca a cui gli uomini non veniva negato il Reale senso delle cose.
L'ho già detto altre volte e mi scuso per l'insistenza, ma nel Post che ho scritto e vi invito a criticare (Magnolia,Nietzsche, Bruno & Chaplin) riporto in maniera personale quanto queste conoscenze siano trascese ad uomini, che con forma differente (contestulmente anche alla realtà storica che li circondava), comunque elaboravano la sintesi dell'Illiluminazione. Credo che sia parte fondante il fatto che la ricerca (con la C maiuscola) del Sè, della consapevolezza, ci leghi a questi stati di GRAZIA (passatemi il termine). Di fatto nel post che ho menzionato riporto una frase di Ermete Trimegisto. E in essa, concettualmente, non ci vedo divergenze con la "filosofia scientifica" di Bohm o con quanto la nostra Spiritualità trascende e si compenetri con la "realtà".

Comunque ho appena letto i vostri Post, e sto ancora metabolizzando i "dati".. devo rileggerli bene.

Piccola curiosità: dove si trovano quei modelli di gommapiuma?

Consiglio la lettura di -I Grandi iniziati- di Schuré. E' un libro impegantivo e che va riletto, perchè ad ogni nostro step "evolutivo" si decriptano man mano nuove chiavi di lettura.E' anche pesante purtroppo ma (almeno a me personalmente) da la sensazione di essere in frequenza con delle vibrazioni che si trasmettono e non con conoscenze storico/esoteriche fine a se stesse. Di fatto Schurè mette in mostra, osservando con un occhio a-religioso, quelli che lui chiama gli iniziati. Ed è interessantissimo come questa visione neutrale comunichi qualcosa di scientifico più che di religioso. Lui mette in relazione Rama- Krishna- Ermete-Mosè-Orfeo-Pitagora-Platone-Gesù.. con un Sapere tanto criptico quanto Universale...
...lo stesso che la Fisica quantistica o l'Universo Organico sta manifestando.
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 1/7/2007 13:21
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#7
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
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Ciao calvero e davy,vivo pure questa esperienza,"oggi" molto più raramente,ma quando ero un "ragazzetto" questa situazione si presentava abbastanza frequentemente,non mi ha mai spaventato,forse proprio perchè l'ho accettata fin da bambino,come detto ora mi capita molto più raramente,però la sensazione è sempre quella,essere cosciente sentire le voci i rumori ma non riuscire a muovere nulla,e solo dopo vari tentativi come di ribellione contro questa "cosa" riesco a riprendere il controllo.Però non so perchè, non mi spaventa viverla,ma mi intimorisce approfondire...ma ormai che siamo qua facciamoci su due chiacchere.






"Qualcuno" ha detto: ..siate come bambini..

Ci sarà un perchè, no?
Credo che ci siamo scordati tutti il nostro magico mondo. Oscar Wilde dice che l'Infanzia finisce quando ci dicono che dobbiamo morire.

Siamo con le ali tarpate. Ma forse per nostra fortuna non è un'amputazione che abbiamo subito; ma una regressione che a livello vibrazionale pone la nostra Coscienza, chiamiamola così, a livelli di stupidità umana. Ci stà? Che dici?

E' anche relativo alla posizione fisica che hai assunto (volutamente e no) quando si presenta l'esperienza?
_________________
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Inviato il: 1/7/2007 15:53
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  •  kalpoterni
      kalpoterni
Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#8
Ho qualche dubbio
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Citazione:







Siamo con le ali tarpate. Ma forse per nostra fortuna non è un'amputazione che abbiamo subito; ma una regressione che a livello vibrazionale pone la nostra Coscienza, chiamiamola così, a livelli di stupidità umana. Ci stà? Che dici?


Scusa ma non riesco a seguirti...cosa intendi dire?

Citazione:

E' anche relativo alla posizione fisica che hai assunto (volutamente e no) quando si presenta l'esperienza?


No,quando mi succede non ho una posizione particolare,succede e basta,l'unica cosa che ho notato è che mi capita molto più facilmente se faccio la pennichella pomeridiana,o se mi sveglio al mattino e magari decido di "farmi" un altra oretta di sonno,ecco ,in questi due casi è molto più probabile, a volte mi accorgo che sta per succedere allora mi "tiro indietro".
Tu hai una posizione particolare?
Inviato il: 1/7/2007 18:13
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#9
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
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Citazione:

kalpoterni ha scritto:
Citazione:







Siamo con le ali tarpate. Ma forse per nostra fortuna non è un'amputazione che abbiamo subito; ma una regressione che a livello vibrazionale pone la nostra Coscienza, chiamiamola così, a livelli di stupidità umana. Ci stà? Che dici?


Scusa ma non riesco a seguirti...cosa intendi dire?

Citazione:

E' anche relativo alla posizione fisica che hai assunto (volutamente e no) quando si presenta l'esperienza?


No,quando mi succede non ho una posizione particolare,succede e basta,l'unica cosa che ho notato è che mi capita molto più facilmente se faccio la pennichella pomeridiana,o se mi sveglio al mattino e magari decido di "farmi" un altra oretta di sonno,ecco ,in questi due casi è molto più probabile, a volte mi accorgo che sta per succedere allora mi "tiro indietro".
Tu hai una posizione particolare?


Per quel che concerne la posizione. No, non ne ho una in particolare, ma come ho raccontato; succedeva in quegli anni che nella posizione in cui ero seduto e mi addormentavo (diciamo scomodo) accadeva quanto sappiamo. Ma all'epoca ero meno consapevole. Comunque credo che ci sia un collegamento diretto tra la posizione assunta e la "chiamata". Si pensi allo Yoga o agli asceti che in determinate posizione trovono la migliore concentrazione. Chissà.. forse la pressione sulle vertebre porta ad un risveglio di quella che viene chiamata Kundalini che è alla base dell'osso sacro. Comunque, ripeto, credo che sia relativo, ma sia interessante per verificarne gli approcci personali e non.

Per quel che concerne le ali tarpate, ti chiedo scusa, ho mancato delle dovute premesse. Provo a spiegarmi:
Mi riferivo (per capirci velocemente) a quello che David Icke, Giuliana Conforto, dicono in merito al nostro stato contaminato dalle paure e dalle vibrazioni negative (non parlo di New Age! per l'amor di Dio).
Ad esempio Icke spiega come (compresa nella cospirazione del Governo ombra in atto) tutto il sistema mediatico, l'inquinamento alimentare, elettromagnetico e altro, siano di fatto un filtro per rallentare le percezioni che il nostro DNA possiede. Il DNA, come spiega la Conforto (e non solo lei) è come un'antenna recettiva nel gioco della "realtà"-Matrice.
Quel 95% di DNA spazzatura che la scienza accademica di bassa lega defenisce tale, sarebbe quel conduttore che ci trasmette alle così dette porte della percezione e ai piani sottili. Come dire: ci apre alle nuove frequenze, e che quindi (come spiega Icke) ci sintonizza su altri mondi. Che poi altro non è che la Scienza futura di cui Giordano Bruno sulle basi dell'Ermetismo stava comunicando prima di essere Bruciato a puntino sul rogo della "Sacra" romana chiesa. Guarda un po' che caso.

In ogni caso tutto è sempre relativo, perchè la nostra consapevolezza può eliminare questi filtri. Ovviamente il gioco forza del mondo che ci circonda è una zavorra per la Verità che portiamo dentro.

Quindi diciamo che ci tarpano le ali, perchè ci nascondono cose e Verità che soltanto poche Elite si tengono strette in percorsi iniziatici di alto livello, ma questo non preclude in noi la possibilità di trovare da soli la nostra strada.. Quindi la nostra coscienza può aumentare il suo livello e non regredire in una falsa spiritualità impermeata di dogmi, dottrine e paure che tutte le religioni propinano (appunto) perchè facenti parte della cospirazione.

Gesù disse che se avessimo fede quanto un granello di senape e diremo a quella montagna <<spostati>> la montagna si sposterebbe.
Appunto perchè la montagna non esiste, ed è la Fede (si legga consapevolezza) che ci fa violare la Matrice. Come in Matrix (il film) quando il bambino piega il cucchiaio, perchè riconosce che non esiste.

E la cospirazione in atto gioca, a più livelli, e quello più alto è quello di farci cadere nella trappola (si legga filtro) del dualismo (dividi et impera) e nella PAURA per creare divisione, e farci credere che questo è l'unico "mondo" in cui possiamo partecipare.

Quindi come dicevo nella mia esperienza personale, se non supero le mie paure non ho fede; se non ho fede non posso abbandonare il mio involucro.

"Io non esisto"..
.. solo allora potremo percepire una parte dell'Infinito o chiamiamolo - Non-località - se vogliamo parlare in termini quantistici
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Inviato il: 1/7/2007 18:49
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  •  kalpoterni
      kalpoterni
Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#10
Ho qualche dubbio
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Hai scritto un sacco di roba calvero Cmq penso di aver capito a cosa ti riferisci quando parli di ali tarpate,e sono +o- daccordo con te,è evidente che stanno utilizzando la paura per tenerci bloccati,dipendenti da governi e religioni,non so nulla della conforto e poche cose di icke.Lasciando stare le paure e idee sbagliate che ci hanno ficcato nella testa e,riprendendo il discorso dell'esperienza che condividiamo ti dico, il timore che ho è quello di non gestire certi tipi di esperienze,quindi sono molto cauto anche solo ad approfondire il discorso,quando mi succede e riprendo coscienza lo "elimino" subito dalla mente,non ci penso,anche se avolte mi vien da chiedermi di cosa si tratti,è un misto tra paura e fascino,è di certo qualche cosa di nuovo,qualche cosa che ci appartiene un "altro mondo" una cosa inconscia che prima o poi verrà a galla.
Inviato il: 1/7/2007 22:04
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#11
Sono certo di non sapere
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Citazione:

kalpoterni ha scritto:
Hai scritto un sacco di roba calvero Cmq penso di aver capito a cosa ti riferisci quando parli di ali tarpate,e sono +o- daccordo con te,è evidente che stanno utilizzando la paura per tenerci bloccati,dipendenti da governi e religioni,non so nulla della conforto e poche cose di icke.Lasciando stare le paure e idee sbagliate che ci hanno ficcato nella testa e,riprendendo il discorso dell'esperienza che condividiamo ti dico, il timore che ho è quello di non gestire certi tipi di esperienze,quindi sono molto cauto anche solo ad approfondire il discorso,quando mi succede e riprendo coscienza lo "elimino" subito dalla mente,non ci penso,anche se avolte mi vien da chiedermi di cosa si tratti,è un misto tra paura e fascino,è di certo qualche cosa di nuovo,qualche cosa che ci appartiene un "altro mondo" una cosa inconscia che prima o poi verrà a galla.


Quello che mi lascia interdetto è che adesso o in altri momenti, ragionandoci serenamente sopra, non trovo nulla che mi fa temere alcunchè, anzi. Sono tranquillo, sereno. Ma dopo, e pare proprio il caso di dirlo, sono investito dal mio - io - più profondo che manda a gambe all'aria tutti i mie bei ragionamenti..

La sensazione è comunque magica, soprattutto all'inizio

Ciao Kalpoterni
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Inviato il: 1/7/2007 22:22
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#12
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Quindi diciamo che ci tarpano le ali, perchè ci nascondono cose e Verità che soltanto poche Elite si tengono strette in percorsi iniziatici di alto livello, ma questo non preclude in noi la possibilità di trovare da soli la nostra strada..


entro in punta di piedi,ma a mio modesto avviso,osservando come si comporta il potere,il tutto si riduce ad un carpe diem!
Difficile per i comuni mortali carichi di zavorre già alla nascita (i sensi di colpa,i retaggi culturali,le usanze,i valori precostituiti,e quant'altro) agire e pensare in "proprio" ,cercare in se stessi le risposte,gestirsi da soli,perchè c'è sempre qualcuno o qualche cosa che te lo ricorda.
La sudditanza psicologica è il "percorso iniziatico" o meglio è la conoscenza di come e quando assoggettare gli altri .
Tutti i testi sacri parlano di disciplina,gerarchie,obbedienza,e futuristati di benessere,ci sarà un perchè?
pragmatica-mente.
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le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 1/7/2007 23:46
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  •  kalpoterni
      kalpoterni
Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#13
Ho qualche dubbio
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Calvero ha scritto:


Quello che mi lascia interdetto è che adesso o in altri momenti, ragionandoci serenamente sopra, non trovo nulla che mi fa temere alcunchè, anzi. Sono tranquillo, sereno. Ma dopo, e pare proprio il caso di dirlo, sono investito dal mio - io - più profondo che manda a gambe all'aria tutti i mie bei ragionamenti..

La sensazione è comunque magica, soprattutto all'inizio

Ciao Kalpoterni


Si ragionandoci sopra serenamente come stiamo facendo ora è piacevole,personalmente provo un bel calore parlandone,non mi piace più quando incontro personaggi troppo saccenti o che vogliono spronare a fare e provare,credo che sia una cosa (come tutte le cose) personale,da avvicinare a proprio piacimento,in parole povere ogniuno se la deve sentire.
La sensazione per me è "strana",ripeto è un misto tra fascino paura e curiosità.

Ciao
Inviato il: 2/7/2007 0:38
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  •  kalpoterni
      kalpoterni
Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#14
Ho qualche dubbio
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fiammifero ha scritto:



Difficile per i comuni mortali carichi di zavorre già alla nascita (i sensi di colpa,i retaggi culturali,le usanze,i valori precostituiti,e quant'altro) agire e pensare in "proprio" ,cercare in se stessi le risposte,gestirsi da soli,perchè c'è sempre qualcuno o qualche cosa che te lo ricorda.


Già dalla nascita no,mi "suona" impossibile,anzi sono convinto che alla nascita siamo più o meno tutti "predisposti" a certe esperienze,è poi vero che "strada" facendo veniamo caricati di zavorre che ci impediscono di agire pensare e cercare le risposte dentro di noi,credo che cosi facendo saremmo uomini liberi,ma si sa,un umanità libera non si controlla,non si sfrutta,non si manipola.
Inviato il: 2/7/2007 0:45
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#15
Sono certo di non sapere
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Già dalla nascita,per me vuol dire che,a seconda di dove nasciamo,è già stato stabilito il tipo di educazione da darci,che tipo di religione seguire,quale stile di vita,insomma non decidendo noi quando,dove e da chi nascere,anche se è vero che abbiamo potenzialità vaste,veniamo "marchiati" e ce lo portiamo appresso.
Fare tabula rasa ad una certa età,è molto difficile proprio perchè c'è sempre quella pulce nelle orecchie che ci fà tentennare,magari provare sensi di colpa anche se sappiamo di agire coscentemente ed in "libertà" relativa,quella assoluta non esiste.
Comunque ce la si può fare se si mette in preventivo sbarellamenti,depressioni,sconcerto e difficoltà all'apparenza insormontabili,tutto sta ad iniziare e poi il resto viene da sè
Io sono sulla buona strada,incomincio a vedere la luce in fondo al tunnel,anche grazie a tanti sconosciuti amici di internet.
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 2/7/2007 0:57
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  •  kalpoterni
      kalpoterni
Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#16
Ho qualche dubbio
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Citazione:

fiammifero ha scritto:
Già dalla nascita,per me vuol dire che,a seconda di dove nasciamo,è già stato stabilito il tipo di educazione da darci,che tipo di religione seguire,quale stile di vita,insomma non decidendo noi quando,dove e da chi nascere,anche se è vero che abbiamo potenzialità vaste,veniamo "marchiati" e ce lo portiamo appresso.


Ok ho capito,e sono daccordo,per un attimo ho pensato che parlassi di un qualcosa tipo il "peccato originale"


Citazione:

Fare tabula rasa ad una certa età,è molto difficile proprio perchè c'è sempre quella pulce nelle orecchie che ci fà tentennare,magari provare sensi di colpa anche se sappiamo di agire coscentemente ed in "libertà" relativa,quella assoluta non esiste.


Vero,più passa il tempo più può risultare difficile sgomberare la mente e il cuore da quelle pulci,però qua non sono daccordo quando dici che la libertà assoluta non esiste,per me libertà assoluta è quando siamo in perfetta sintonia con noi stessi,quando siamo in grado di gestire del tutto le nostre sensazioni.

Citazione:

Comunque ce la si può fare se si mette in preventivo sbarellamenti,depressioni,sconcerto e difficoltà all'apparenza insormontabili,tutto sta ad iniziare e poi il resto viene da sè


So so fiammifero

Citazione:

Io sono sulla buona strada,incomincio a vedere la luce in fondo al tunnel,anche grazie a tanti sconosciuti amici di internet.


Bene cosi
Inviato il: 2/7/2007 8:28
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  •  Cassandra
      Cassandra
Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#17
Dubito ormai di tutto
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calvero, ho letto la tua storia in home e già mi eri piaciuto un sacco. Poi arrivo qui... e ti trovo un argomento per me scottantissimo!

Allora senti qua. Io ho avuto la prima "paralisi" intorno a sedici anni. Fu choccante: sonnecchiavo, e con la mano giocherellavo col bordo della coperta. Aprii gli occhi e... la mano NON era sul bordo della coperta ma appoggiata e ferma dalla parte opposta del letto!!! Ne rimasi terrorizzata, cercai di muovermi ma era impossibile. Dovetti fare uno sforzo sovrumano.
Mi successe altre volte in seguito, ma con meno paura.

Molti anni dopo (un paio d'anni fa, per la precisione) lessi dei viaggi fuori dal corpo. Così mi chiesi "Chissà se quella cosa mi succede ancora?" Mi sdraiai sul letto, nel pomeriggio, occhi chiusi, ferma ferma e... BUM! In quattro e quattr'otto tutto ricominciò. Muovevo le mani sulla coperta, persino i piedi sotto il lenzuolo. Aprendo gli occhi, ovviamente, tutto fermo. Corpo completamente paralizzato, le "mani" e i "piedi" si muovevano da soli, ma come se fossero altre mani e altri piedi... non so come spiegarlo! Continuai per un po' a sperimentare, poi decisi di riprendermi e pian piano uscii dalla paralisi.
Da quel giorno ho letto di tutto... e non ho più riprovato. Ho capito che probabilmente mi manca un niente dal riuscire ad "uscire", e ne sono spaventatissima. Si leggono le cose più strane, del "filo d'argento" e delle entità che vogliono spezzarlo, delle larve astrali, del fatto che se hai paura vedi le cose più orribili, degli spiriti guida che ti aspettano... insomma, temo di non avere quella forza interiore sufficiente ad affrontare tutto ciò (ammesso che sia vero, peraltro... ).

Però un po' mi dispiace, di avere questa possibilità e non vivere l'esperienza. Sapete cosa mi piacerebbe? Provare a farlo insieme a qualcun altro! Ma credo sia proprio impossibile...
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"Il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto,
per paura del senso comune" (Alessandro Manzoni)
Inviato il: 2/7/2007 14:46
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Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#18
Mi sento vacillare
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Complimenti a tutti per questo Thread che mi era quasi sfuggito

Mi sembra che molti tendano a condividere le stesse percezioni in questi ultimi tempi. Mah.... chissà cosa sta succedendo alla Nostra realtà di consenso
ultimamente?

Il dormiente sta per essere svegliato? L'Uno che è i Molti ha intenzione di ritirarci nell'Eternità Adimensionale della Singolarità o avrà intenzione di renderci partecipi della sua Visione mentre cogliamo i frutti deliziosi della diversità fisica e della dualità.
Il TAO può smettere si scorrere? O è sempre stato fermo?
Scivoliamo continuamente in un tempo che si crea continuamente pur essendoci già stato da sempre.
Oltre la mente non riesce ad andare.

La matrice di luce soggiacente la realtà l'hanno vista in molti ma è ancora un codice prima dell'Eterno Uno.... vi sono infinite delizie in essa ma bisogna esser in grado di sopportare tutta quella bellezza, tutta quella Vita che improvvisamente si trasforma in Nulla, distruggendo tutte le nostre precedenti identità.
Non possiamo che accettare la Sua Volontà, la Nostra Volontà, il suo Essere e la disintegrazione del Suo Sogno che è sempre esistito.

Il tempo è un illusione, stiamo solo godendo un gioco di dualità....e tutto fa parte di LUI-NOI-IO.

PS
Non ci si stacca dal corpo, si cambia solamente tipo di sogno o vibrazione.
La coscienza è il vero fulcro, la lente viaggiante fra le densità dell'Uno
_________________
"Il vero Big Bang è la nascita di una coscienza"

"Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem"
Inviato il: 2/7/2007 18:17
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Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#19
Sono certo di non sapere
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Bene bene bene, anzi male: vedo che molti hanno ancora le chiappone inchiodate al lettone e alla poltrona, e ben pochi potranno esercitarsi nella forma 108 del debianzahng.
Inviato il: 2/7/2007 18:57
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  •  kalpoterni
      kalpoterni
Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#20
Ho qualche dubbio
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Citazione:

Cassandra ha scritto:


Allora senti qua. Io ho avuto la prima "paralisi" intorno a sedici anni. Fu choccante: sonnecchiavo, e con la mano giocherellavo col bordo della coperta. Aprii gli occhi e... la mano NON era sul bordo della coperta ma appoggiata e ferma dalla parte opposta del letto!!! Ne rimasi terrorizzata, cercai di muovermi ma era impossibile. Dovetti fare uno sforzo sovrumano.
Mi successe altre volte in seguito, ma con meno paura.



Ciao Cassandra,esperienza "tosta" questa,successa una sola volta a me (le altre non riuscivo ad aprire gli occhi) ero sul divano (un paio di anni fa) che sonnecchiavo,e mi sono accorto che stava per succedere "qualche cosa",mi lasciai andare e cominciò la "paralisi",poi a un certo punto decisi di riprendermi e alzarmi,a occhi chiusi mi alzavo,sentendomi pesantissimo,con movimenti lentissimi e una fatica sovrumana,poi però quando aprivo gli occhi ero sempre li fermo immobile sul divano,ho fatto questa cosa più volte -in piedi poi aprivo gli occhi ed ero sempre li- finche mi sono realmente ripreso e alzato...questa è quella più particolare che ricordo,ricordo anche che nel periodo di "paralisi" mi chiedevo cosa stesse succedendo,però senza paura,anzi incuriosito ridacchiavo.
Inviato il: 2/7/2007 18:57
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Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#21
Ho qualche dubbio
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Fino a questo momento,la discussione mi ha fatto notare che tutti noi ci ritroviamo ad un punto di limitazione. (Linucs a parte,il quale potrebbe fare qualche riferimento più chiaro al "forma 108 del debianzahng").

Personalmente,credo che la "paura" che porta alcuni di noi a non poter risolverla,sia direttamente collegato a fattori imposti dalle interferenze elettromagnetiche.

Se per caso vi capitasse di fare qualche misurazione in casa vostra potreste notare che il
vostro impianto elettrico immette nell’ambiente due frequenze spurie di 6 Htz e di 21 Htz
circa. Se spengnete l’impianto elettrico le frequenze scompaiono ma se riattivate il circuito
generale esse si ripresentano.. Ma che strano: cosa ci fanno due frequenze nel nostro
elettrodotto, che vanno fortemente ad interagire con le onde alfa e theta del nostro buon
cervello?
Fate le misure e scoprirete che in qualsiasi punto di Italia voi siate avrete queste
frequenze nel vostro cervello. Abbiamo controllato che non si tratti di problemi legati a
tarature delle centrali elettriche. Qualcosa bombarda il vostro cervello in continuazione
con onde alfa e theta..
Ma chissà perché, ci si potrebbe chiedere e noi lo chiediamo ai detrattori del
cospirazionismo: magari ci danno una bella spiegazione ad usum delfini.

Tratto da http://semiasse.altervista.org/sentistoria/malanga/COSPIRAZIONISMO[1].pdf
dello Stimato professor Malanga


A mio parere questa questione fà riflettere,e mi fa riflettere il fatto che le scie chimiche siano menzionate da alcuni studiosi,sul proposito che fra le tante motivazioni,ci sia quella di cambiare il campo elettromagnetico della terra.
Forse stò andando un pò fuori discussione,
ma a quanto vedo la limitazione c'è,e nessuno capisce qual'è!
Inviato il: 2/7/2007 21:59
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Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#22
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  •  Calvero
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Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#23
Sono certo di non sapere
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Fiammifero tocca una questione cruciale quando parla di disciplina.
Ma nell'accezione del termine bisogna fare secondo me un distinguo.
I percorsi iniziatici, personali o meno, fondano comunque (come giustamente fa notare Fiammifero) delle basi, ove la via da percorrere è tortuosa: ergo, richiede un profondo cammino che ha le "sue regole".

Ma saltando a pié-pari per un'attimo tutto ciò che attiene (e che comunque ne è connesso) l'esoterismo che trascende alla massoneria e con-simili, possiamo (credo) scoprire un percorso altamente personale, ove sì la disciplina è ferrea, ma NON è più convergente ad una autorità imposta, una gerarchia implicita, un modus-operandi che abbisogna di un mentore, sia esso culturale sia esso vivente.. ecc. ecc.

Quindi quel "pragmatismo iniziatico" può essere eluso dalla nostra Coscienza. Non che una strada sia meglio di un'altra (io non lo so, ci mancherebbe), ma in primis dovremmo forse considerare come le prime scintille di una Coscienza sempre più consapevole potrebbero portare semplicemente il nostro nome. Tutto quì.
E a questo punto, in un paradosso; perchè non vi è gerarchia, non vi è Disciplina.
Mi viene in mente la frase del famoso Satanista Ailester Crowley quando "sentenzia":
<< Fa ciò che vuoi così potrai Essere">>. Quindi al di là del -chiamiamolo- lato oscuro che ha percorso il Sig.Crwoley nella sua spiritualità, in questa definizione ci trovo molto di quell'Anarchia (si legga anche neutralità) che giova alle coscienze libere, e che di fatto, in una sorta di Nichilismo puro (e paradossalmente costruttivo per tutti), si plasma nella Forza dell'uomo illuminato che interviene sulla materia, e perchè no? nei piani sottili..

chissà se sono riuscito a spiegare il mio pensiero in caso aiutatemi..

Come racconta Cassandra con la sua esperienza, anche noi abbiamo inevitabilmente dei gradi di "abitudine" (passatemi anche questo termine) allo shock. E perchè? Facendo un collegamento con quanto riporta Davy, mi risulta più che comprensibile quanto appunto "scientificamente" la nostra zavorra è legata a quella che io ho imparato a chiamare - i filtri imposti alle frequenze - che evidentemente ci circondano..
Per me Davy non è andato assolutamente fuori discussione; al limite si è un po' distaccato dall'emozione che trascende personalmente a questi discorsi.

Che la cospirazione sia in atto, anche (e soprattutto) in questo senso, io ne sono convinto. Ma è ovviamente una mia opinione. Ma tanto ne sono convinto, tanto credo che tutto lo squilibrio (perchè di questo si tratta) che ci circonda è in un certo senso capace di adattarsi al nostro pensiero, che finchè non smette di auto-cedersi alle menti altrui, e non alle nostre, non può di fatto - Divenire in sé - e quindi connettersi al - Tutto -
(altro paradosso?).

E' l'amore che ci salverà, se lo comprenderemo (la vedo dura eh).
Credo che Icke, tra le cose che più corroborano queste nostre percezioni, abbia dato lo spunto più costruttivo quando dice che il contrario di Amore non è odio ma... - Paura -. E noi siamo stati ingannati su questo. In primisi da tutte le forme religiose che in mille maniere diverse comunque "impongono" al nostro DNA la vibrazione ottusa del senso di colpa (ne ho parlato nel mio post di "Bruno,Nietzsche,Chaplin" insieme al fatto che secondo me nascono prima le vittime dei carnefici).
Nel cercare di giustificarci alla Verità, credo che dimentichiamo di giustificarci in Noi.
L'amore nel senso vivificante del termine è il pas-partout vibrazionale... tu che ne pensi davy? Voi che ne pensate?

Sapete di quell'esperimento che parlando con Amore ad un bicchiere contenente acqua, e ad un'altro identico, con rancore, rabbia, e poi esaminando il tutto al microscopio, dai cristalli risulta la comprova di quanto diciamo?: l'acqua trattata con amore ha cristalli regolari, simmetrici, eleganti (si legga Equilibrio); al contrario l'altra acqua presenta cristalli informi, snaturati, brutti.

Noi con noi stessi parliamo su queste alte frequenze? Entriamo in risonanza con i piani sottili?
Accendiamo la scintilla della consapevolezza che ci rivela/Svela il Velo di Maja?
Guardiamo in noi CREDENDO in noi?
Mi viene in mente quanto riporta l'iscrizione del Tempio di Delfo:
<< Conosci te stesso - e conoscerai l'Universo e gli Dèi>>.. Waoo!

Queste sono le domande che mi pongo. Non è casuale che Amleto (scritto, guarda un po', da un'alto iniziato) si ponga la domanda più celebre del mondo.. - Essere o non essere, questo è il problema-.
Già.

Ci penso... costantemente, e voi? Che dite, ci consuma?

Concludo con queste parole scritte avanti l'epoca di Cristo:

L'Evoluzione è la legge della Vita.
Il Numero è la Legge dell'Universo.
L'Unità è la Legge di Dio.

Non scordiamole


A me fanno vibrare..
Calvero
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Inviato il: 3/7/2007 16:13
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  •  Cebete
      Cebete
Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#24
Ho qualche dubbio
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Calvero, errori ortografici a parte, qual è il messaggio che volevi comunicare?
Non ne ho capito niente.
Inviato il: 3/7/2007 17:07
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  •  LaoTzu
      LaoTzu
Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#25
Mi sento vacillare
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Da Prefettura di Ku stato di Chu provincia di Henan o forse Gouyang in Anhui o forse ...
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Cebete ha scritto:
Calvero, errori ortografici a parte, qual è il messaggio che volevi comunicare?
Non ne ho capito niente.


Forse voleva dire che è meglio entrare e uscire, con opportuno ritmo, da corpi ben conformati.
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Sto quieto a non far nulla, arriva la primavera e l'erba cresce rigogliosa.
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Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#26
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Intanto grazie a Calvero per la bella discussione che ha tirato su,
e poi non è che stà scrivendo sulla repubblica,e quindi qualche errore ci stà di sicuro,e non è il caso di evidenziarlo.
Quando lessi l'ultimo di Icke,mi trovai di fronte ad un paradosso quando mi resi conto che il libro è basato sul consiglio di non produrre sentimento,quando invece alla fine dice di provare solo amore.
A parte il discorso che più che sentimento,intendeva paura,ho potuto constatare con la meditazione spontanea (che pratico fin da quand'ero bambino),che se rivolgo i miei pensieri in solo amore;
in effetti si arriva quasi al distacco,ma come al solito viene interrotto nel punto cruciale.
Quello che è vero amore,và oltre l'amore che si intende con tale parola;
la parola "Amore" è quella che si avvicina di più al nostro linguaggio,ma è inperfetta rispetto a quello che realmente intende Icke.
Nella mia vita ci sono arrivato solo una volta una decina di anni fà,e quello che ho provato e vissuto,è stata la cosa più bella di tutta la mia Vita...Diciamo l'interruttore che mi ha acceso l'Anima.

Per quanto riguarda il paradosso di Calvero:
tanto credo che tutto lo squilibrio (perchè di questo si tratta) che ci circonda è in un certo senso capace di adattarsi al nostro pensiero, che finchè non smette di auto-cedersi alle menti altrui, e non alle nostre, non può di fatto - Divenire in sé - e quindi connettersi al - Tutto -(altro paradosso?).

Sarebbe paradosso se tutti avessero l'anima,ma non essendo così,le menti altrui divengono solo interferenze,le quali ci inducono a non voler essere come loro e di conseguenza non arrivare al tutt'uno.
Il problema è che siamo (credo),davvero pochi (sicuro).
Inviato il: 3/7/2007 19:39
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  •  kalpoterni
      kalpoterni
Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#27
Ho qualche dubbio
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Ciao davy,non ho capito...stai dicendo che non tutti "hanno/abbiamo" l'anima?
Inviato il: 3/7/2007 20:22
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Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#28
Ho qualche dubbio
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Esatto kalpoterni,
Prima di fare questa affermazzione,c'ho dovuto pensare un attimo...
Questa cosa la sò da una decina di anni,e solo ultimamente ho avuto l'opportunità di verificarne la veridicità.
Fino a ieri la scienza c'ha sempre detto che le azioni svolte da una persona,sono prima "pensate" dal cervello,
ma alcuni studi dimostrano che l'azione svolta da un corpo,viene subito dopo registrata dal cervello,anzichè prodotta.
Questo esperimento si ricollega all'apice della fisica quantistica,in quanto,(detto e semplificato in termini poveri),mette il corpo umano sotto un profilo subatomico,il quale reagisce alle reazioni chimiche circostanti.
L'idea della griglia olografica sulla qualle viaggia la nostra vita,non è una teoria buttata li da persone per alcuni discutibili come Icke o Castaneda,ma è il risultato ultimo degli studi più evoluti sulla fisica.
Nel capire fino in fondo questi concetti,si capisce che il corpo umano và per i cavoli suoi a causa delle reazioni chimiche prodotte da tutto ciò che è esterno ad esso,e che tali reazioni sono in parte spiegabili da una tabella periodica non aggiornata.
Diciamo che la più grande formula alchemica è l'essere...

Ora siamo qua a parlare di ciò,e ci rendiamo conto di vivere in conflitto con quella che è la grande massa che và in chiesa come in moschea,ci troviamo sperduti in un paradosso rappresentato da guerre per il petrolio o per la moneta (L'IRAN,per esempio,è soggetto a guerra non per armi atomiche,ma perchè ha creato una borsa che commercia in euro anzichè dollaro...e non è il solo caso).

Ma tu che forse hai Anima,andresti mai a massacrare persone innocenti perchè te l'hanno detto?
Tu,andresti mai a votare per un cocainomane evidente,o per un demente?
Penso di no,
ma c'è chi lo fà e chi vive per questo,come per andare allo stadio per dare coltellate al primo che passa...
C'è gente che il sabato sera esce solo per andare a fare rissa senza motivo al primo che vede...ed altri mille che seguono questi!

Noi non siamo dementi come questi,e non appoggiamo i loro ideali perversi che invece il governo alimenta e lascia fare...

Noi siamo qua a guardare ed influire nel nostro piccolo;
purtroppo la massa è quella che ti ho descritto,e quando ci siamo resi conto di ciò,abbiamo iniziato a cercare di andarcene;
ma purtroppo quelli vivono solo grazie a noi,e stanno facendo di tutto per tenerci qua.
_________________
L'Apice della realtà è basato sull'inconsistenza di Essa.
- Davy-
Inviato il: 3/7/2007 21:21
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  •  kalpoterni
      kalpoterni
Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#29
Ho qualche dubbio
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Citazione:

davy ha scritto:




Ma tu che forse hai Anima,andresti mai a massacrare persone innocenti perchè te l'hanno detto?


No,non andrei mai a massacrare nessuno,però se può interessarti ti dico che sono convinto che l'anima l'abbiamo tutti,anzi la mia convinzione è che non siamo corpi con anime,ma anime con corpi.

Citazione:

Tu,andresti mai a votare per un cocainomane evidente,o per un demente?


A votare non ci vado proprio
Citazione:

C'è gente che il sabato sera esce solo per andare a fare rissa senza motivo al primo che vede...ed altri mille che seguono questi!


Questo è vero ma non vedo come questa cosa ti possa far pensare che sta gente è senza anima,per me si tratta di una cosa di cuore,di intelligenza...

Citazione:

Noi siamo qua a guardare ed influire nel nostro piccolo;
purtroppo la massa è quella che ti ho descritto,e quando ci siamo resi conto di ciò,abbiamo iniziato a cercare di andarcene;
ma purtroppo quelli vivono solo grazie a noi,e stanno facendo di tutto per tenerci qua.


Non riesco a seguirti....
Inviato il: 3/7/2007 21:54
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Re: Non voglio uscire - Fuori dal Corpo - ..per quanto?
#30
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Iscritto il: 30/8/2006
Da Lemuria
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Amore ed intelligenza è una qualità che pochi hanno,ed i fatti lo dimostrano...
Inviato il: 3/7/2007 22:09
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