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  Il tempo esiste?

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  •  ruggero_20
      ruggero_20
Re: Il tempo esiste?
#61
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 16/1/2007
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Citazione:

gandalf ha scritto:
Ciao Ruggero, sono contento che tu abbia trovato il tempo di rispondermi….


Ciao, oggi ho veramente cinque minuti contati, quindi sarò velocissimo. Approfondirò in seguito.

Citazione:


Ma non mi pare di stare confondendo alcunché: togliamo di mezzo la parola eterno (come avevo proposto alcuni post fa) che crea più confusione che altro.
Ho letto e riletto il tuo post su te che corri congelato a velocità c ma già mi fermo… Se tu hai per me tempo zero come puoi avere velocità, come puoi muoverti? Se V= s/t e t=0, V a che cosa è uguale? Non volevo ridurmi alla formula ma, anche intuitivamente come può esistere il movimento senza il tempo? Muoversi vuol dire essere ora qui e dopo là, ma se il tempo non scorre come faccio dopo a essere la? Non esiste DOPO….A meno che il concetto di tempo non venga in qualche modo stravolto rispetto a quello che normalmente intendiamo…


Sicuramente il concetto di tempo è stravolto. Nel senso che non è una cosa assoluta, ma è solo un parametro.
Ma secondo me continui a confondere. Provo a cambiare spiegazioni. Se tu vedi un tizio che si muove quasi alla velocità della luce, questo tizio ti sembrerà non invecchiare. Ma non c'entra niente col fatto che nel tuo sistema di riferimento lui abbia un passato un presente e un futuro.

Citazione:

Facciamo un altro esempio, quello classico dell’orizzonte degli eventi in prossimità di un buco nero: anche in questo caso se io osservassi te mentre ti approssimi all’orizzonte degli eventi dovrei vedere il tuo orologio rallentare fino a fermarsi nel momento in cui tu raggiungi l’orizzonte: a quel punto io osserverei il tuo orologio fermo e te medesimo fermo eternamente (mi è scappata) sulla linea dell’orizzonte degli eventi…. Con T= 0 non percepirei i tuoi movimenti e la tua velocità…saresti fissato in un fermo immagine per sempre…. Nel mio sistema di riferimento tu rimarrai congelato sull’orizzonte degli eventi per sempre…..


Non proprio, sarebbe piuttosto complicato da spiegare per bene. Ma ad un certo punto tu, da fuori, non vedresti più niente perché qualsiasi cosa io emetto è tremendamente redshiftato, fino a raggiungere una lunghezza d'onda non rivelabile. E' per questo che il buco è "nero". Se fosse come dici tu allora potresti vedere tutti quelli che ci sono caduti, sarebbero tutti lì, immobili sull'orizzonte.

Citazione:

Citazione:
Prima bisogna capire bene la relatività ristretta, poi si può passare alle generalizzazioni o alle modifiche.


E’ un anno che ci provo, ma ad ogni domanda che pongo a fisici di professione (e anche di fama) mi ritornano risposte l’una in contraddizione con l’altra…E dire che, come dici tu, la relatività non è mica una scoperta di ieri…… Ti assicuro che anche tra fisici teorici, professori universitari di fisica ricercatori mi pare vi sia ancora una certa qual confusione, figurati in me… Altrimenti non riceverei alla stessa domanda risposte del tutto incompatibili l’una con l’altra…. E bada che non ce l’ho con i fisici, per la medicina è uguale, non c’è un medico che interpreti gli esami e le diagnosi nello stesso modo di un altro… Alla faccia delle scienze esatte…La scienza lo sarà pure, l’uomo che le studia e le applica no….


No aspetta, tutte le risposte che ti hanno dato io le capisco, e ne capisco anche la coerenza. Perché conosco la sostanza fisico-matematica che ne è dietro.
Il problema è questo (amplierò comunque questo concetto un'altra volta): quando un fisico deve spiegare a parole un concetto che è intrinsecamente fisico-matematico, non può che uscire dal campo della fisica per spostarsi a quello del linguaggio colloquiale. E' qui che può capitare che cose strane avvengano, e può sembrare di avere tesi contraddittorie.
Questo dovrebbe chiarire un po' tutto: quando io parlo con altri fisici di queste cose, poiché ne possediamo gli aspetti matematici, non c'è alcun dubbio, alcuna contraddizione. Quando invece dobbiamo spiegare le cose a persone che non hanno strumenti matematici, innegabilmente ognuno di noi sceglie una strada, che potrebbe sembrare buona per spiegare una cosa, ma magari non ci rendiamo conto al volo che genererebbe un paradosso in un'altra. Ma il paradosso o la contraddizione risiedono solo nel modo in cui io o un altro fisico tenta di spiegare le cose senza matematica, non è una contraddizione intrinseca.
I fisici sono tutti d'accordo sugli argomenti per loro "così semplici" come la relatività speciale (se escludiamo qualche caso di discussione molto profonda e avanzata).
Capisco perfettamente i tuoi dubbi, ma è come se volessi criticare Manzoni leggendone il Bignami. Puoi capirne la storia, ma non potrai capire un gran che dello stile manzoniano.

Citazione:

A giudicare dalle risposte contraddittorie che ricevo (e NON sto parlando di te, ma di quelle che ricevo via mail da vari dipartimenti e professori di fisica) neanche chi la dovrebbe masticare quotidianamente sembra averla chiara…..


Ripeto, tra di noi è tutto chiaro, perché è scritto a chiare lettere (matematiche). E' "quando dobbiamo adattare questi concetti alla divulgazione" che creiamo obbrobri contraddittori. Spesso poi noi fisici non siamo grandi scrittori, e questo non aiuta.

Citazione:

So che il postulato (verificato enne volte sperimentalmente) da cui discende tutta la relatività è la costanza della velocità della luce, costanza che si ha anche rispetto a un qualsiasi sistema di riferimento in moto, però bisogna intendersi: come fa una cosa che viaggia a velocità finita (seppur velocissima come un fotone) a percorrere uno spazio infinito in “less than a second”? Me lo puoi spiegare? Perché questo concetto lo si ritrova in diversi libri a cominciare da quelli divulgativi di Gamow….. “il fotone si trova contemporaneamente in ogni punto della sua traiettoria….”


Mi viene un dubbio, stai tenendo presente che insieme alla dilatazione dei tempi c'è contemporaneamente la contrazione delle lunghezze? Se accetti l'una senza l'altra hai una teoria fortemente inconsistente. Sono due concetti completamente collegati.
E necessari entrambi per assicurare la costanza della velocità della luce.

Citazione:

A questo punto ti pongo una domanda: la energia negativa (la chiamiamo antienergia??) è energia che si muove a ritroso nel tempo come il positrone di Feynmann?


Non chiamiamola antienergia, è l'energia delle antiparticelle. I discorsi sull'andare a ritroso nel tempo fanno tanta scena, ma vanno capiti profondamente. C'è un grosso discorso sulla simmetria delle leggi fisiche dietro.

Citazione:

Seguo volentieri il tuo suggerimento anche se quei concetti mi sembravano chiari (ancorché controintuitivi) anche senza una conoscenza matematica approfondita e senza avere dimestichezza con i potenziali accelerati e ritardati…… Lasciami però porre domande che sono, ti assicuro, sempre fatte in buona fede….


Non metto in dubbio, per carità.
Quando una persona vuole capire, non c'è niente di meglio che approfondire. Anche se poi non si raggiungesse il traguardo sperato, quantomeno si tiene in esercizio il cervello.
Tu quanta matematica conosci? Te lo chiedo perché così posso consigliarti un approccio per comprendere queste cose al meglio delle tue possibilità.
Meglio specifichi il tuo livello meglio è per anche altri lettori che magari si possono identificare in te e possono usare lo stesso link che ti darò.

Citazione:

Ciao!

Stefano


Ciao,
Ruggero

Citazione:

P.S.

Prova a dare un'occhiata a questo forum, soprattutto gli interventi di tal Planezio. E' un po' lungo ma interessante....

Anche lì mi chiamo Gandalf.....

Ora proprio non posso, che cos'è?
In caso ci posso provare durante il fine settimana...
Inviato il: 7/6/2007 1:15
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  •  gandalf
      gandalf
Re: Il tempo esiste?
#62
Mi sento vacillare
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Da TERRA DI MEZZO
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Ciao Ruggero,
sono di frettissima perchè mi devo alzare alle 6...

Rapidamente, poi domani vedo di risponderti con più calma:

1) il tizio non invecchia ma ha un passato, un presete e un futuro? Scusami ma non capisco: si invecchia nel tempo, e se uno non invecchia.... O ti riferisci solo al fenomeno fisico visibile dell'invechiamento, rughe e quant'altro??

2) Sì, so che la forza di attrazione del buco nero impedisce anche ai fotoni di raggiungermi e quindi di avere un'immagine...

3)...ma non te le ho riportate tutte......Quelle due citate nell'articolo le trovavo coerenti tra loro anche se l'infinito in meno di un secondo.....

4)Giuro che i concetti base della relatività (contrazione dello spazio e dilatazione del tempo) credo di averli chiari....

5)Ho appena comprato il libro sulla QED di Feynman, appena l'avrò terminato vedrò.....

6) Analisi all'università

7) non mi hai risposto su Greene e Fantappiè... e senza matematica



Domani sarò meno sintetico....

Ciao
_________________
Gandalf

"Meglio essere folle per proprio conto che saggio con le opinioni altrui."
F.W.Nietzsche
Inviato il: 7/6/2007 1:30
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  •  gandalf
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Re: Il tempo esiste?
#63
Mi sento vacillare
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Sul discorso dei fotoni ho trovato in rete questo interessante articolo.

In particolare voglio riportare questa frase:

"Actually, light itself moves with the ultimate velocity whence its name. The waves of radiation, the photons, have no rest mass, only energy (and a kinetic mass appropriate to the energy). Therefore, time inside a photon stands still—at exactly the velocity of light the foreshortening is absolute. When measured by their "internal time" (if such a notion is permissible), the photons can traverse the entire Universe in an instant of their own time, although in our measure the time between the emission of a photon and its absorption by a body somewhere on the outskirts of the Universe would amount to thousands of millions of years or to anything short of infinity."


che tradotta suonerebbe come:

"Attualmente, la luce si muove con la velocità da cui il suo nome (velocità della luce n.d.t.). L'onda di radiazioni, i fotoni non hanno massa, solo energia (e massa cinetica appropriata all'energia). Daciò deriva che il tempo del fotone si ferma - alla esatta velocità della luce la riduzione è assoluta. Se misurato per il loro tempo proprio (se tale nozione è permessa) i fotoni possono attraversare l'universo in un istante del loro tempo proprio anche se con le nostre misurazioni il tempo che passa dall'emissione del fotone e il suo assorbimento da parte di un corpo possono arrivare a migliaia di milioni di anni o qualcosa di vicino all'infinito"



Qui invece si trova la biografia dell'autore dell'articolo Ernst Julius Öpik.


Si continua a parlare del fatto che i fotoni possono attraversare l'intero universo in un istante e che il loro tempo interno è "fermo"...

Ma non dovrebbe essere fermo il tempo che io misuro dal mio sistema di riferimento??

Questo è l'unico caso in cui l'osservazione da un sistema di riferimento esterno e più lento e quella dal sistema di riferimento del fotone (o della luce) producono il medesimo risultato?


Ma forse ancora più interessante è questa parte:

"The analogy of the timeless photon could suggest possibilities for grasping (not solving) the greatest mystery of our experience — that of our consciousness, or our "soul". Its nature is not accessible to physical experiment, it is not subject to the laws of physics, to measurements or timing: it is immaterial. Being immaterial and massless, it could be timeless as the photon, moving with the speed of light in an instant (by its own timing) through the immensities of space. As a mere suggestion for an insoluble mystery — could it be that the immortal soul, the individual unit of consciousness, would move through the infinities of space and time, after leaving one body, to find another and cooperate with it, like the absorbed photon transmitting its energy when absorbed? We do not know; the nature of consciousness, of the soul remains the ultimate mystery, despite the fact that consciousness to us is the only incontestable reality, through which we perceive the world around us."

Tradotto:

"L'analogia del fotone senza tempo può suggerire la possibilità di affrontare (non risolvere) il più grande mistero della nostra esistenza, quello della nostra coscienza o nostra "anima". La sua natura non è accessibile a esperimenti fisici, non è soggetta alle leggi della fisica, a misurazioni o temporalizzazioni. Essendo immateriale e senza massa, può essere senza tempo come un fotone muovendosi alla velocità della luce in un istante (nel suo tempo proprio) atrraverso l'immensità dello spazio. Per mera suggestione di un miestero insolubile - può essere che l'anima immortale, l'unità individula edella coscienza, può muoversi nell'infinito dello spazio e del tempo dopo aver lasciato un corpo, per trovarne un'altro e cooperare con esso, come i fotoni che vengono assorbiti trasmettendo la propria energia? Non lo sappiamo; la natura della coscienza, dell'anima rimane l'ultimo mistero, nonostante il fatto che la coscienza per noi sia una incontestabile realtà attraverso la quale noi percepiamo il mondo che ci circonda."

EDIT:
Credo che vi siano degli interessanti collegamenti tra il concetto di luce e quello di coscienza....
Innanzitutto è interessante notare come una serie di termini legati al concetto di coscienza, di vita, di consapevolezza abbiano come radice o fonte la parola luce: ad esempio il concetto di Illuminazione nella religione buddista, che fa riferimento ad uno stato di coscienza che prescinde dalle nozioni di spazio, tempo e realtà come noi la conosciamo, oppure il fatto che da sempre si identifica Dio e “il Bene “ con la luce, opposta al “Male” e alle tenebre.
Nel Bhagavad Gita si legge:

"Luce di tutte le Luci, al di là dell'oscurità; Conoscenza stessa, Quello che dev'essere conosciuto, la Mèta di ogni sapere, Egli dimora nei cuori di tutti.

Nel Vangelo di Giovanni si legge:

In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che
esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non l'hanno accolta.

Egli venne come testimone
per rendere testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Egli non era la luce,
ma doveva render testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo
la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.


Per tornare a nostre espressioni quotidiane anche lì troviamo riferimenti alla luce: quando uno muore si dice che “si è spento”, come se la nostra vita fosse una luce che rischiara le tenebre del nulla. Quando un bambino nasce si dice che la mamma “ha dato alla luce un figlio”. Quando si vuole capire meglio una cosa si chiedono “delucidazioni” o “lumi”….

Sembra esserci un legame profondo tra luce e vita, tra luce e coscienza, tra luce e eternità, tra luce e divino…. Sono aspetti che dovrebbero essere approfonditi, soprattutto alla luce di quanto riportato nei brani dell’articolo di cui sopra….

A che velocità viaggia un pensiero?
Credo che sia una domanda importante….
A che velocità viaggia il nostro pensiero?
Noi siamo la nostra coscienza? O il nostro essere la travalica?
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Gandalf

"Meglio essere folle per proprio conto che saggio con le opinioni altrui."
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  •  Stella
      Stella
Re: Il tempo esiste?
#64
Ho qualche dubbio
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Citazione:

gandalf ha scritto:
A che velocità viaggia un pensiero?

L'hanno misurata, devi chiederlo ai biologi, ai biochimici
Inviato il: 10/6/2007 22:21
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  •  gandalf
      gandalf
Re: Il tempo esiste?
#65
Mi sento vacillare
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Da TERRA DI MEZZO
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Ciao Stella e benvenuta!

Citazione:

L'hanno misurata, devi chiederlo ai biologi, ai biochimici


Attenzione a non confondere la velocità del pensiero con i tempi di reazione che la nostra mente ha rispetto a degli stimoli: nel secondo caso il tempo di reazione è stato calcolato ed è non inferiore a 0,2 secondi.

Quello che intendo io è il pensiero a-causale, non come risposta ad uno stimolo esterno in cui hai un parametro per misurare azione-reazione....

...e su questo, mi pare di capire, scienziati, biologi, neuropsichiatri sono ancora lontani da avere risposte definitive e concordi....


Un paio di riferimenti a riguardo:

Questa ricerca mostra che pare esistere un limite alla velocità del pensiero, ma quale essa sia pare che ancora non si sappia....


Questo è molto interessante.....
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Gandalf

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Re: Il tempo esiste?
#66
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
Si continua a parlare del fatto che i fotoni possono attraversare l'intero universo in un istante e che il loro tempo interno è "fermo"...

Citazione:
Ma non dovrebbe essere fermo il tempo che io misuro dal mio sistema di riferimento??

Mi sembra che tu abbia delle idee un pò confuse.
Chiarisci la questione: il tempo nel mio sistema di riferimento scorre. Che sistema stai prendendo un considerazione? Io che osservo il fotone, un sistema solidale al fotone o il sistema solidale al fotone che osserva me?
Per me che osservo il fotone, questo si muove con velcità c, quindi non è di sicuro "istantaneamente dappertutto".Il tempo nel mio sistema di riferimento (che supponiamo inerziale) scorre eccome.
Anche per un sistema solidale al fotone il "tempo" scorre.
E' nel CONFRONTO fra i due sistemi che al sistema "eterno" il fotone appare eterno, in quanto il suo "orologio" appare bloccato (è il limite del fatto che rispetto a me ,supposto fermo, chi si muove ha un orologio più lento,ovvero "invecchia" di meno).
Ovvero il paradosso è dato dal CONFRONTO fra i due sistemi.
Confronto che però avviene solo (a quanto ne sappiamo) entro il limite della velocità della luce.
Quindi per avere informazioni sul fotone "scappato",ovvero sulla particella/onda che mi ha "oltrepassato" ,dovrei "inseguirlo" alla sua stessa velocità, mettendomi quindi in una situazione di inerzialità al fotone stesso (e risolvendo il paradosso).
Optando invece per una serie infinita di osservatori, questi per potere concludere che il fotone è eterno dovrebbero potere comunicarsi le osservazioni.
Comunicazione che in questo ambito può avvenire con velocità inferiore (al limite uguale) a quella del fotone stesso, facendo dunque cadere di nuovo il paradosso,in quanto mentre la stazione A comunica alla B il fotone è già arrivato (supponendole ad intervallli regolari) alla C, ecosì via.
Ovvero sarebbe impossibile concludere che il fotone è etrnno, in quanto ad un certo punto uscirebbe dalle nostre osservazioni e non sarebbe più possibile il confronto fra il mio orologio e quello del fotone, "scavalcando" così il paradosso.
Citazione:
L'analogia del fotone senza tempo può suggerire la possibilità di affrontare (non risolvere) il più grande mistero della nostra esistenza, quello della nostra coscienza o nostra "anima". La sua natura non è accessibile a esperimenti fisici, non è soggetta alle leggi della fisica, a misurazioni o temporalizzazioni. Essendo immateriale e senza massa, può essere senza tempo come un fotone muovendosi alla velocità della luce in un istante (nel suo tempo proprio) atrraverso l'immensità dello spazio. Per mera suggestione di un miestero insolubile - può essere che l'anima immortale, l'unità individula edella coscienza, può muoversi nell'infinito dello spazio e del tempo dopo aver lasciato un corpo, per trovarne un'altro e cooperare con esso, come i fotoni che vengono assorbiti trasmettendo la propria energia? Non lo sappiamo; la natura della coscienza, dell'anima rimane l'ultimo mistero, nonostante il fatto che la coscienza per noi sia una incontestabile realtà attraverso la quale noi percepiamo il mondo che ci circonda."

Tutto questo parte dal presupposto che questa anima ESISTA.
I fotoni sono rilevabili (anche molto facilmente), l'"anima" metafisica per nulla. Una bella differenza,direi.
Citazione:
Per tornare a nostre espressioni quotidiane anche lì troviamo riferimenti alla luce: quando uno muore si dice che “si è spento”, come se la nostra vita fosse una luce che rischiara le tenebre del nulla. Quando un bambino nasce si dice che la mamma “ha dato alla luce un figlio”. Quando si vuole capire meglio una cosa si chiedono “delucidazioni” o “lumi”….

Qui mi sembra che fai un pò di confusione. Lo "spegnersi" del morire storicamente e filologicamente non deriva da un riferimento alla luce, ma al fuoco (l'ignis, associato allo spirito come "fuoco del cuore" -in pratica la temperatura corporea, che nel morto si abbassa).
Dare alla luceo venire alla luce sono semplici osservazioni empiriche: dal buio placentale il bambino esce e aprendo gli occhi rileva la luce.
"Lumi" e "delucidazioni" sono metafore, che partono dal fatto emprivo che senza la visione l'orientamento spaziale (per noi esseri umani) è decisamente difficile.
Insomma, i tuoi collegamenti fra luce e vita nel pensiero coimune mi paiono grandemente forzati.
Citazione:
A che velocità viaggia un pensiero?

Che cosa intendi? Se intendi la velocità delle operazioni cerebrali è di sicuro limitata, dell'ordine di un decimillesimo di quella della luce.
Citazione:
Noi siamo la nostra coscienza? O il nostro essere la travalica?

A tale proposito ti faccio due citazioni. La prima è (ahimè,un bruttissimo vizio) un'autocitazione:
"Uscire da se stessi" "trascendersi" è un assurdo ,perchè quello che la coscienza fa è: 1) elaborare(non semplicemente percepire!)esperienze. 2)riflettere su sè stessa,ovvero "specchiarsi" atrraverso un mezzo (colluquio,interazione,preghiera...etc) e percepire uno "strato" un livello di sè. Per "trascendersi" bisognerebbe "delimitarsi" ,ovvero "comprendersi completamente". Per potersi concepire"completamente" bisognerebbe inserire quel "completamente" all'interno di un"sistema" superiore. Ma questo vuol dire che questo "sistema" dovrebbe essere superiore a noi stessi, ovvero per "comprendersi completamente" (e quindi limitarsi,uscire da sè stessi) sarebbe necessario diventare più grandi di sè stessi, e il processo riprenderebbe (ovvero,essendo diventati questo "di più", si sarebbe capito quello che si era prima, ma non si sarebbe capito il "di più"...bisognerebbe di nuovo ampliare il "sistema", e conseguentemente ricominciare la stessa sequenza...)"
La seconda è di una fonte decisamente più nobile del sottoscritto,ovvero Douglas Hofstadter "L'errore più grave che si commette nell'analisi "pop" della coscienza è considerare solo il contenuto e non il contenente, ovvero solo i singoli pensieri e non l struttura semantica (la "rete") che li produce. D'altro canto, la rete, se priva di contenuti (sia interni che esterni) non esiste, in quanto non è un fatto a sè ma l'inieme delle unioni e della connssioni fra i fatti.
Con una metafora, potremmo dire che quando si sila un filo da una rete di pescatori la rete rimane, ma se si sfilano tutti fili anche l rete non c'è più. Perciò non siamo in nostri pensieri, ma senza i nostri pensieri non esistiamo."
PS: Non credo tu abbia letto bene l'ultimo link. Parla di assurdità palesi ,e le mescola arbitriariamente a della fisica avanzata per farle passare come scientifiche.
Inviato il: 11/6/2007 1:01
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  •  gandalf
      gandalf
Re: Il tempo esiste?
#67
Mi sento vacillare
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IL FOTONE E IL TEMPO

RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI

Il tempo nel mio sistema di riferimento scorre.
Io sto’ camminando, osservo un fotone e ne osservo l’ipotetico orologio: io osservo che l’orologio del fotone è fermo, il SUO tempo per come lo osservo IO dal MIO sistema di riferimento è uguale a zero……. Fin qui credo che si concordi tutti quanti.

Da qua in poi solo problemi…..

Il fotone, nel SUO sistema di riferimento ha un tempo?

Qui le risposte che ho ricevuto diventano molteplici e anche contraddittorie (se volete in PM vi dico nome e cognome dei fisici che mi hanno dato le risposte che seguono):

1) Anche il tempo proprio del fotone è ZERO. L’orologio del fotone visto dal fotone è fermo

2) A un raggio di luce non e' possibile attribuire le prerogative di un osservatore e quindi non ha senso volergli assegnare uno strumento di misura quale un orologio. Se si tenta di fare cio', anche solo in un esperimento mentale, si incorre in situazioni paradossali che non hanno spiegazioni. Un raggio di luce puo' solo essere osservato ma non e' definibile, anche matematicamente, cosa un raggio di luce osserverebbe.

3) Se misurato per il loro tempo proprio i fotoni possono attraversare l'universo in un istante del loro tempo proprio anche se con le nostre misurazioni il tempo che passa dall'emissione del fotone e il suo assorbimento da parte di un corpo possono arrivare a migliaia di milioni di anni o qualcosa di vicino all'infinito.



DOMANDA FATTA RAGIONANDO DAL PUNTO DI VISTA DI CHI OSSERVA IL FOTONE

Torno a fare per l’ennesima volta la mia domanda: per me il tempo scorre ma osservo l’orologio del fotone fermo: per me il fotone ha tempo uguale a zero. Cosa significa ciò?
Mi si dice che per me il fotone viaggerà sempre a velocità pari a c (ovvero alla velocità della luce) e quindi per me il fotone percorrerà dello spazio a velocità c; ma come posso vedere percorre spazio a una particella per cui io osservo che non scorre il tempo? Quel fotone alla mia osservazione dovrebbe apparire eternamente congelato nel luogo dove lo osservo, non dovrebbe contribuire ad alcun evento (muoversi, spostarsi) perché se per me che lo osservo il suo tempo non scorre il fotone, mentre tutto intorno a me continua a scorre con tempo normale, non può partecipare ad alcun evento…


DOMANDA FATTA RAGIONANDO DAL PUNTO DI VISTA DEL FOTONE


Se fosse vera la frase che dice che il fotone può attraversare l’universo in un istante del suo tempo proprio che velocità sperimenterebbe il fotone? Come può una particella percorre uno spazio infinito in un tempo pari o vicino a zero a una velocità finita?
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Gandalf

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F.W.Nietzsche
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Re: Il tempo esiste?
#68
Mi sento vacillare
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Ciao Gandalf, oggi ho trovato questo articolo che parlava della percezione del tempo.

Si accenna al tempo in funzione dell'ipnosi regressiva. Forse fuoritema con il paradosso dei fotoni, ma congruente al tempo come percezione della coscienza.

Avviso gli scientisti che non lo troveranno interessante, o perlomeno non lo sentiranno

Ciao
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"Il vero Big Bang è la nascita di una coscienza"

"Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem"
Inviato il: 11/6/2007 12:31
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  •  meritomio
      meritomio
Re: Il tempo esiste?
#69
Ho qualche dubbio
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Ogni tanto concordo anche con Kirbmarc...

Ma avrei una domanda che richiede una conoscenza della fisica delle particelle o perlomeno una laurea in fisica .
Il fotone di luce ha velocita' c...e tutti siamo d'accordo.
Ma questo fotone puo' essere generato da una stimolazione come il passaggio della corrente elettrica nel filo della lampadina. Ci sara' un momento in cui si transita da uno stato ad un'altro, cioe' da uno stato senza emissione di fotoni ( cioe' non luce) ad uno stato di emissione di fotoni (cioe' luce).
Intanto vorrei sapere se e' un transito veramente oppure no da un punto di vista inerziale ( sempre se ha senso un approccio inerziale per i fotoni )
e vorrei sapere se questo transito avviene in un tempo tendente a zero e percio' la derivata della velocita' rispetto al tempo qual'e' ? , nel sistema classico di riferimento la derivata della velocita' rispetto al tempo mi da l'accelerazione, ma in caso di velocita c che risultati mi danno le derivate per trovare l'accelerazione ?
Sono sensate queste domande?
Inviato il: 11/6/2007 13:50
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  •  gandalf
      gandalf
Re: Il tempo esiste?
#70
Mi sento vacillare
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Da TERRA DI MEZZO
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Ciao Kirbmarc

Citazione:


citazione-
Si continua a parlare del fatto che i fotoni possono attraversare l'intero universo in un istante e che il loro tempo interno è "fermo"...

-citazione-
Ma non dovrebbe essere fermo il tempo che io misuro dal mio sistema di riferimento??

Mi sembra che tu abbia delle idee un pò confuse.
Chiarisci la questione: il tempo nel mio sistema di riferimento scorre. Che sistema stai prendendo un considerazione? Io che osservo il fotone, un sistema solidale al fotone o il sistema solidale al fotone che osserva me?
Per me che osservo il fotone, questo si muove con velcità c, quindi non è di sicuro "istantaneamente dappertutto".Il tempo nel mio sistema di riferimento (che supponiamo inerziale) scorre eccome.
Anche per un sistema solidale al fotone il "tempo" scorre.
E' nel CONFRONTO fra i due sistemi che al sistema "eterno" il fotone appare eterno, in quanto il suo "orologio" appare bloccato (è il limite del fatto che rispetto a me ,supposto fermo, chi si muove ha un orologio più lento,ovvero "invecchia" di meno).
Ovvero il paradosso è dato dal CONFRONTO fra i due sistemi.
Confronto che però avviene solo (a quanto ne sappiamo) entro il limite della velocità della luce.
Quindi per avere informazioni sul fotone "scappato",ovvero sulla particella/onda che mi ha "oltrepassato" ,dovrei "inseguirlo" alla sua stessa velocità, mettendomi quindi in una situazione di inerzialità al fotone stesso (e risolvendo il paradosso).
Optando invece per una serie infinita di osservatori, questi per potere concludere che il fotone è eterno dovrebbero potere comunicarsi le osservazioni.
Comunicazione che in questo ambito può avvenire con velocità inferiore (al limite uguale) a quella del fotone stesso, facendo dunque cadere di nuovo il paradosso,in quanto mentre la stazione A comunica alla B il fotone è già arrivato (supponendole ad intervallli regolari) alla C, ecosì via.
Ovvero sarebbe impossibile concludere che il fotone è etrnno, in quanto ad un certo punto uscirebbe dalle nostre osservazioni e non sarebbe più possibile il confronto fra il mio orologio e quello del fotone, "scavalcando" così il paradosso.




A questo ti ho risposto nel riassunto…..



Citazione:

-citazione-
L'analogia del fotone senza tempo può suggerire la possibilità di affrontare (non risolvere) il più grande mistero della nostra esistenza, quello della nostra coscienza o nostra "anima". La sua natura non è accessibile a esperimenti fisici, non è soggetta alle leggi della fisica, a misurazioni o temporalizzazioni. Essendo immateriale e senza massa, può essere senza tempo come un fotone muovendosi alla velocità della luce in un istante (nel suo tempo proprio) atrraverso l'immensità dello spazio. Per mera suggestione di un miestero insolubile - può essere che l'anima immortale, l'unità individula edella coscienza, può muoversi nell'infinito dello spazio e del tempo dopo aver lasciato un corpo, per trovarne un'altro e cooperare con esso, come i fotoni che vengono assorbiti trasmettendo la propria energia? Non lo sappiamo; la natura della coscienza, dell'anima rimane l'ultimo mistero, nonostante il fatto che la coscienza per noi sia una incontestabile realtà attraverso la quale noi percepiamo il mondo che ci circonda."

Tutto questo parte dal presupposto che questa anima ESISTA.
I fotoni sono rilevabili (anche molto facilmente), l'"anima" metafisica per nulla. Una bella differenza,direi.


Mi dispiace di avere tradotto soul con anima ….
Kirb, lascia perdere l’anima (che so che ti da fastidio e che non si può dimostrare) e soffermiamoci sulla coscienza (che esiste anche se pure lei non la si può dimostrare senza essere in qualche modo autoreferenziali e Godel non gradirebbe….…)



Citazione:

-citazione-
Per tornare a nostre espressioni quotidiane anche lì troviamo riferimenti alla luce: quando uno muore si dice che “si è spento”, come se la nostra vita fosse una luce che rischiara le tenebre del nulla. Quando un bambino nasce si dice che la mamma “ha dato alla luce un figlio”. Quando si vuole capire meglio una cosa si chiedono “delucidazioni” o “lumi”….

Qui mi sembra che fai un pò di confusione. Lo "spegnersi" del morire storicamente e filologicamente non deriva da un riferimento alla luce, ma al fuoco (l'ignis, associato allo spirito come "fuoco del cuore" -in pratica la temperatura corporea, che nel morto si abbassa).
Dare alla luceo venire alla luce sono semplici osservazioni empiriche: dal buio placentale il bambino esce e aprendo gli occhi rileva la luce.
"Lumi" e "delucidazioni" sono metafore, che partono dal fatto emprivo che senza la visione l'orientamento spaziale (per noi esseri umani) è decisamente difficile.
Insomma, i tuoi collegamenti fra luce e vita nel pensiero coimune mi paiono grandemente forzati.


Erano spunti, mica uno studio etimologico e lessicale…. Facevo notare come al concetto di luce e di tenebra siano, in maniera atavica e ancestrale, collegati concetti di vita, morte, bene e male, ecc…. Vorrei comunque far sommessamente notare che la luce è la base su cui si fonda tutto il ciclo biologico, dalla fotosintesi in avanti…. Noi mangiamo fondamentalmente dei fotoni………..


Citazione:


-citazione-
A che velocità viaggia un pensiero?

Che cosa intendi? Se intendi la velocità delle operazioni cerebrali è di sicuro limitata, dell'ordine di un decimillesimo di quella della luce.



Non intendo la velocità di reazione a uno stimolo (intellettuale o fisico che sia). In quel caso è facile, hai un inizio e una fine ma parti sempre da uno stimolo esterno, non ottieni la velocità intrinseca della trasmissione neurale…. Il puro pensiero, a-causale, quello che ti fulmina mentre pensi ad altro, quello che ti coglie come il ricordo del tutto inavvertitamente mentre sei intento ad altro…… quello non è così facile da misurare perché non ha un inizio facilmente determinabile, non ha un’origine…….




Citazione:


-citazione-
Noi siamo la nostra coscienza? O il nostro essere la travalica?

A tale proposito ti faccio due citazioni. La prima è (ahimè,un bruttissimo vizio) un'autocitazione:
"Uscire da se stessi" "trascendersi" è un assurdo ,perchè quello che la coscienza fa è: 1) elaborare(non semplicemente percepire!)esperienze. 2)riflettere su sè stessa,ovvero "specchiarsi" atrraverso un mezzo (colluquio,interazione,preghiera...etc) e percepire uno "strato" un livello di sè. Per "trascendersi" bisognerebbe "delimitarsi" ,ovvero "comprendersi completamente". Per potersi concepire"completamente" bisognerebbe inserire quel "completamente" all'interno di un"sistema" superiore. Ma questo vuol dire che questo "sistema" dovrebbe essere superiore a noi stessi, ovvero per "comprendersi completamente" (e quindi limitarsi,uscire da sè stessi) sarebbe necessario diventare più grandi di sè stessi, e il processo riprenderebbe (ovvero,essendo diventati questo "di più", si sarebbe capito quello che si era prima, ma non si sarebbe capito il "di più"...bisognerebbe di nuovo ampliare il "sistema", e conseguentemente ricominciare la stessa sequenza...)"
La seconda è di una fonte decisamente più nobile del sottoscritto,ovvero Douglas Hofstadter "L'errore più grave che si commette nell'analisi "pop" della coscienza è considerare solo il contenuto e non il contenente, ovvero solo i singoli pensieri e non l struttura semantica (la "rete") che li produce. D'altro canto, la rete, se priva di contenuti (sia interni che esterni) non esiste, in quanto non è un fatto a sè ma l'inieme delle unioni e della connssioni fra i fatti.
Con una metafora, potremmo dire che quando si sila un filo da una rete di pescatori la rete rimane, ma se si sfilano tutti fili anche l rete non c'è più. Perciò non siamo in nostri pensieri, ma senza i nostri pensieri non esistiamo."



Paradossi nella definizione della coscienza….. Paradossi nella definizione del tempo per la luce…… 2 indizi archiviati!!

A parte le battute è vero ciò che osservi, la definizione del concetto di coscienza è autoreferenziale, ciò ammettendo che andare oltre la coscienza significhi entrare in una supercoscienza (ovvero in una progressione verso l’infinito…) Ma se fosse il contrario? Se cioè il trascendere la propria coscienza fosse annullarne le percezioni che ne derivano? In fondo è ciò che da migliaia di anni le filosofie orientali insegnano e raccomandano: la rinuncia all’Io, lo sgretolarsi dell’individualità…… Se così fosse (e il SE è grande) il tuo paradosso ne verrebbe automaticamente disinnescato…Annullare la propria coscienza per trascendere se stessi…… Mistici e sciamani lo fanno da millenni….
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Re: Il tempo esiste?
#71
Mi sento vacillare
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Ciao Timor,
lo leggerò volentieri.....

Non sono scientista, penso lo sentirò.....
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Re: Il tempo esiste?
#72
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Citazione:
Quel fotone alla mia osservazione dovrebbe apparire eternamente congelato nel luogo dove lo osservo, non dovrebbe contribuire ad alcun evento (muoversi, spostarsi) perché se per me che lo osservo il suo tempo non scorre il fotone, mentre tutto intorno a me continua a scorre con tempo normale, non può partecipare ad alcun evento…

No: il fotone(o la particela che comunque viaggia a velocità c) si muove ma rimane nello stesso stadio che aveva all'inizio,non "invecchia"(non decade). In questo senso il suo tempo è congelato ,non nel senso che non si muove.
Citazione:
Ogni tanto concordo anche con Kirbmarc...

Miracolo!!! Ecco la prova dell'esistenza del sovrannaturale!!
Citazione:
Ci sara' un momento in cui si transita da uno stato ad un'altro, cioe' da uno stato senza emissione di fotoni ( cioe' non luce) ad uno stato di emissione di fotoni (cioe' luce).

E' ingannevole considerare questo come un "momento" perchè un fotone è sia una particella che un'onda (o meglio, ha comportamenti sia da particella che da onda). Attivando il circuito delle lampadina si crea subito l'onda (e.xtracorrenti di apertura a parte)
Citazione:
Intanto vorrei sapere se e' un transito veramente oppure no da un punto di vista inerziale ( sempre se ha senso un approccio inerziale per i fotoni )

I fotoni non hanno massa propria, solo massa energetica, non ha senso parlare di inerzia per loro.
Citazione:
e vorrei sapere se questo transito avviene in un tempo tendente a zero e percio' la derivata della velocita' rispetto al tempo qual'e' ? , nel sistema classico di riferimento la derivata della velocita' rispetto al tempo mi da l'accelerazione, ma in caso di velocita c che risultati mi danno le derivate per trovare l'accelerazione ?

Il tempo non è tendente a zero, è zero in quanto l'onda si crea non appena il circuito diventa attivo (extracorrenti di apertura a parte).
Citazione:
Kirb, lascia perdere l’anima (che so che ti da fastidio e che non si può dimostrare) e soffermiamoci sulla coscienza (che esiste anche se pure lei non la si può dimostrare senza essere in qualche modo autoreferenziali e Godel non gradirebbe….…)

Ma non mi dà fastidio,semplicemente non capisco perchè 'anima composta di "fotoni strani" ,come sostieni tu, non debba essere rilevabile.
Citazione:
Non intendo la velocità di reazione a uno stimolo (intellettuale o fisico che sia). In quel caso è facile, hai un inizio e una fine ma parti sempre da uno stimolo esterno, non ottieni la velocità intrinseca della trasmissione neurale…. Il puro pensiero, a-causale, quello che ti fulmina mentre pensi ad altro, quello che ti coglie come il ricordo del tutto inavvertitamente mentre sei intento ad altro…… quello non è così facile da misurare perché non ha un inizio facilmente determinabile, non ha un’origine…….

Beh,ma è comunque meno di c ,vsto che si svolge nel cervello (che non è il vuoto,non per tutti almeno... )
Citazione:
Ma se fosse il contrario? Se cioè il trascendere la propria coscienza fosse annullarne le percezioni che ne derivano? In fondo è ciò che da migliaia di anni le filosofie orientali insegnano e raccomandano: la rinuncia all’Io, lo sgretolarsi dell’individualità…… Se così fosse (e il SE è grande) il tuo paradosso ne verrebbe automaticamente disinnescato…Annullare la propria coscienza per trascendere se stessi…… Mistici e sciamani lo fanno da millenni….

Leggi bene la seconda citazione. Senza i nostri pensieri (TUTTI i nostripensieri) non esisterebbe più la "rete",quindi non esisteremmo più noi stessi. Non è trasendersi, è annullarsi.
Inviato il: 11/6/2007 23:09
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Re: Il tempo esiste?
#73
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Citazione:

citazione-
Quel fotone alla mia osservazione dovrebbe apparire eternamente congelato nel luogo dove lo osservo, non dovrebbe contribuire ad alcun evento (muoversi, spostarsi) perché se per me che lo osservo il suo tempo non scorre il fotone, mentre tutto intorno a me continua a scorre con tempo normale, non può partecipare ad alcun evento…

No: il fotone (o la particela che comunque viaggia a velocità c) si muove ma rimane nello stesso stadio che aveva all'inizio,non "invecchia"(non decade). In questo senso il suo tempo è congelato ,non nel senso che non si muove.



Ferma un attimo:

Tempo è cambiamento: io mi accorgo dello scorrere del tempo fondamentalmente perché qualcosa muta nello spazio…… Io prima dormivo ora mi sono alzato… Allo stesso modo io do un orientamento al tempo (la cosiddetta freccia del tempo) collegandomi al concetto di entropia e sostenendo che vi sono processi irreversibili da uno stato di minore a uno di maggiore entropia e tale processo orienta temporalmente la mia realtà: se io verso un bicchiere d’acqua posso sostenere che l’acqua che ora è per terra prima era nel bicchiere, faccio fatica a pensare che l’acqua che è per terra poi tornerà nel bicchiere…. L’entropia determina i miei concetti di prima e dopo.

Cambiamenti nello spazio determinano il mio percepire lo scorrere del tempo: una cicatrice sul braccio mi ricorda che una volta mi sono ferito cadendo, il cambiamento del colore dei capelli denota che sto invecchiando, il fatto che io veda un oggetto in un luogo e poi in un altro denota che quell’oggetto era PRIMA in un luogo e POI in un altro.

Del resto questo è implicito nel concetto di spazio-tempo di Einstein-Minkowski. Non posso parlare di tempo senza riferirmi allo spazio: queste due grandezze sono intimamente e strettamente correlate.

Come faccio a percorrere dello spazio se il tempo non scorre? Velocità è spazio diviso tempo quindi spazio è velocità per il tempo. Se T= 0, V x T è = 0 e quindi S = 0. Non si muove, non si muove nello spazio. E non è solo matematica è anche logico……… Io non ho una “bolla” intorno a me per cui il mio tempo è isolato dal resto, o meglio lo è fino a che io non mi muovo. Se mi muovo interagisco con l’esterno e non si può avere interazione senza il tempo per esperirla!!

Delle due l’una: o tempo = 0 significa congelamento dello stato fisico e del moto oppure non se ne esce…..


E se è come sostengono fior di fisici (ovvero che il fotone ha tempo proprio uguale a zero e percorre l’intera sua traiettoria in un istante) questo non può che voler dire che il fotone è, a prescindere, in ogni punto della sua traiettoria, quindi o viaggia a velocità maggiore di c o non si muove ed è contemporaneamente presente in ogni punto della sua traiettoria.


Domanda: quindi tutto il resto che ho scritto nel riassunto è ok? Concordi? E il fotone che percorre spazio infinito in un istante??

Citazione:


-citazione-
Kirb, lascia perdere l’anima (che so che ti da fastidio e che non si può dimostrare) e soffermiamoci sulla coscienza (che esiste anche se pure lei non la si può dimostrare senza essere in qualche modo autoreferenziali e Godel non gradirebbe….…)

Ma non mi dà fastidio,semplicemente non capisco perchè 'anima composta di "fotoni strani" ,come sostieni tu, non debba essere rilevabile.


Io non ho sostenuto questo, lo ha sostenuto un emerito professore di fisica di cui ho postato biografia, generalità e curriculum……

Citazione:


-citazione-
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Beh,ma è comunque meno di c ,visto che si svolge nel cervello (che non è il vuoto,non per tutti almeno... )


…e appunto nelle religioni orientali si ricerca lo svuotamento della mente da concetti, da preconcetti, dai pensieri e financo dalle sensazioni….. Si ricerca il vuoto (mentale e non fisico ma continuano le strane analogie…..)



Citazione:


-citazione-
Ma se fosse il contrario? Se cioè il trascendere la propria coscienza fosse annullarne le percezioni che ne derivano? In fondo è ciò che da migliaia di anni le filosofie orientali insegnano e raccomandano: la rinuncia all’Io, lo sgretolarsi dell’individualità…… Se così fosse (e il SE è grande) il tuo paradosso ne verrebbe automaticamente disinnescato…Annullare la propria coscienza per trascendere se stessi…… Mistici e sciamani lo fanno da millenni….

Leggi bene la seconda citazione. Senza i nostri pensieri (TUTTI i nostripensieri) non esisterebbe più la "rete",quindi non esisteremmo più noi stessi. Non è trasendersi, è annullarsi.


Infatti l’Illuminazione (quella con la I maiuscola, non quella dei lampioni) secondo il buddismo si ottiene facendo il vuoto nella mente, annullando il proprio io


PS: l’hai letto il mio intervento su Fantappiè e sulla coesistenza di passato-presente-futuro?
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Re: Il tempo esiste?
#74
Ho qualche dubbio
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Nuove ipotesi sul tempo e sui buchi neri.


No More Black Holes?
By Phil Berardelli
ScienceNOW Daily News
21 June 2007

If new calculations are correct, the universe just got even stranger. Scientists at Case Western Reserve University in Cleveland, Ohio, have constructed mathematical formulas that conclude black holes cannot exist. The findings--if correct--could revolutionize astrophysics and resolve a paradox that has perplexed physicists for 4 decades.
On the surface, a black hole seems like a simple concept. It's a point in space where gravity grows infinitely strong. At a particular distance from the center of the hole--called the event horizon--gravity is already so strong not even light can escape. So material falls in never to be seen again. Calculations support this theory, but they also support something stranger. In 1974, theoretical physicist Stephen Hawking showed that thanks to quantum mechanics matter can escape black holes in a tricky way. By random chance, a particle-antiparticle pair can flit into existence straddling the event horizon. One partner falls into the hole, while the other just barely makes it free. Because of this effect, dubbed Hawking radiation, a black hole slowly evaporates, so that anything that enters is eventually released over billions or even trillions of years. But how can black holes be both airtight and leaky?

Physicist Lawrence Krauss and Case Western Reserve colleagues think they have found the answer to the paradox. In a paper accepted for publication in Physical Review D, they have constructed a lengthy mathematical formula that shows, in effect, black holes can't form at all. The key involves the relativistic effect of time, Krauss explains. As Einstein demonstrated in his Theory of General Relativity, a passenger inside a spaceship traveling toward a black hole would feel the ship accelerating, while an outside observer would see the ship slow down. When the ship reached the event horizon, it would appear to stop, staying there forever and never falling in toward oblivion. In effect, Krauss says, time effectively stops at that point, meaning time is infinite for black holes. If black holes radiate away their mass over time, as Hawking showed, then they should evaporate before they even form, Krauss says. It would be like pouring water into a glass that has no bottom. In essence, physicists have been arguing over a trick question for 40 years.

Asked why then the universe nevertheless seems to be full of black holes, Krauss replies, "How do you know they're black holes?" No one has actually seen a black hole, he says, and anything with a tremendous amount of gravity--such as the supermassive remnants of stars--could exert effects similar to those researchers have blamed on black holes. "All of our calculations suggest this is quite plausible," Krauss says.

Not so fast, says astronomer Kimberly Weaver of NASA's Goddard Space Flight Center in Greenbelt, Maryland. Although she appreciates the physics the Case Western Reserve team is describing, the problem is "we have never observed any events that would back this up." At the site of the supermassive black hole at the center of the Milky Way, for example, she says astronomers routinely observe what looks like interstellar material disappearing without a trace. Also, no one has yet detected Hawking radiation, which would be prerequisite evidence for black hole evaporation, Weaver says.

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