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  RE-INCARNAZIONE

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  •  hornet
      hornet
RE-INCARNAZIONE
#1
Mi sento vacillare
Iscritto il: 19/9/2006
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Esiste ?
Serve per l'evoluzione dello spirito ?
Continueremo a reincarnarci finchè non avremo imparato ciò di cui necessitiamo ?


Non è che ci si ritova bloccati in un vortice senza fine e si continua a girare inutilmente ?
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Chi vive senza follia non è cosi saggio come crede
Inviato il: 12/1/2007 10:32
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  •  javaseth
      javaseth
Re: Reincarnazione
#2
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 11/3/2006
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Citazione:

hornet ha scritto:
Esiste ?


Uno degli esempi più citati per quello che riguarda la possibilità della reincarnazione è il talento precocissimo di Wolfgang Amadeus Mozart

Da Wikipedia

http://it.wikipedia.org/wiki/Wolfgang_Amadeus_Mozart

Dagli appunti di Leopold si viene a sapere che Wolfgang era già in grado di utilizzare questa raccolta di esercizi. Il fatto è confermato anche da una successiva lettera scritta dalla sorella:

«Quando Wolfgang ebbe quattro anni, nostro padre iniziò a insegnargli alcuni minuetti. A Wolfgang occorreva solo mezz'ora per eseguirli perfettamente. Fece progressi così straordinari che già a cinque anni componeva brevi pezzi, che poi suonava al padre perché questi li trascrivesse.»
Anche molte altre persone che conobbero il piccolo Mozart rimasero sbalordite dalle sue capacità, lasciandone trepide testimonianze.


A quattro anni suonava minuetti, a cinque componeva...

Ciao
-javaseth
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"..io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe"
Inviato il: 12/1/2007 10:40
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  •  hornet
      hornet
Re: Reincarnazione
#3
Mi sento vacillare
Iscritto il: 19/9/2006
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Ma chi lo decide, lo fai tu stesso perchè hai bisogno di "sperimentare" ancora, oppure viene deciso da spiriti più evoluti ?

Quanto tempo passa ? Una settimana, cento o mille anni ?

Puoi decidere di reincarnarti su altri pianeti ?

Visto che la dimensione tempo non esiste e tutto accade nello stesso istante, (il tempo è un concetto inventato dall'uomo) puoi decidere di reincarnarti nel passato ?
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Chi vive senza follia non è cosi saggio come crede
Inviato il: 12/1/2007 10:50
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Re: Reincarnazione
#4
Mi sento vacillare
Iscritto il: 14/11/2005
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Sono ottime domande Hornet, alla quale ovviamente non c'è risposta attualmente.
Esistono solo resoconti di persone che mediante certi strumenti quali ipnosi regressiva, sostanze psichedeliche o alterazioni improvvise dello stato di coscienza riescono a percepire barlumi di ricordi apparentemente non collegati con la loro esistenza attuale.
Ma, ripudiando ovviamente ogni teoria banalmente riduzionistica, da dove giungano e come ci vengano trasmessi questi dati nessuno lo sa. Dall'anima? dall'Atman? Dall'inconscio collettivo o da un campo noosferico? Dal junkie DNA? Da alterazioni neurorecettoriali inducenti stati psicotici?.

Ma dietro a tutto questo si ergono le domande fondamentali.....chi sono io che percepisco? perchè eisto e percepisco e costruisco il mondo con la mia percezione? Perchè esisto ora, adesso, in questo spazio tempo prodotta dalla mia mente?
A che serve immagazzinare ricordi? Cosa sono i ricordi?.

Spiegazioni neuroscientifiche sono utili ma sono anche un riflesso del nostro percepire, quindi inutili a cogliere la nostra vera essenza.
E il percorso che porta a cogliere nuovi dati, anche memorie inusitate, con mezzi diversi dall'ordinario è forse un infinito asintoto verso la conoscenza della nostra vera essenza e che nessun'altro può percorrere al nostro posto.

Ciao
Forse ultimamente sono stato influenzato dalle strane correnti mistiche del sito
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"Il vero Big Bang è la nascita di una coscienza"

"Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem"
Inviato il: 12/1/2007 11:58
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  •  nike
      nike
Re: RE-INCARNAZIONE
#5
Mi sento vacillare
Iscritto il: 7/3/2006
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Esiste ?
Serve per l'evoluzione dello spirito ?
Continueremo a reincarnarci finchè non avremo imparato ciò di cui necessitiamo ?



Veramente secondo le filosofie orientali e non, ci dovremmo reincarnare finché non avremo imparato ciò di cui NON necessitiamo....

Comunque bel topic Hornet.

Piccolo contributo.(to be continued)

Saṃsāra

Il termine Saṃsāra (dal sanscrito "percorrimento", "pellegrinaggio") indica, nelle filosofie orientali quali il buddhismo, l'induismo o il Giainismo, il ciclo purificatore di vita, morte e rinascita (reincarnazione) detto anche ciclo di trasmigrazione delle anime, spesso raffigurato come una ruota.

[i]In senso lato può indicare anche l'oceano dell'esistenza, la vita terrena, il mondo fisico di preoccupazioni e sofferenza nel quale l'anima deve necessariamente compiere la propria esperienza, per poter giungere alla liberazione definitiva (Mukti o Moksha).
Per il buddhismo è il ciclo purificatore al quale tutti gli esseri senzienti sotto sottoposti data la condizione indisciplinata della loro mente.

Accumulando karma negativo di fatti gli esseri senzienti si "condannano" ad una nuova rinascita in un livello inferiore dell'esistenza (es. nel regno animale o degli spiriti) aumentando così la probabilità di essere più facilmente vittima delle emozioni perturbatrici e precipitare dunque in un livello ancora più basso d'esistenza.

Tuttavia anche accumulare karma positivo comporta una rinascita nel ciclo ( anche se in condizioni più favorevoli) e, dato che è la vita in quanto tale che fa sperimentare la sofferenza (vedi Quattro Nobili Verità), la condizione migliore è quella di un abbandono del Saṃsāra (Nirvāṇa).


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Quelli che creano sono duri di cuore. Nietzsche, Friedrich. Così parlò Zarathustra: II, Dei compassionevoli
Inviato il: 12/1/2007 17:14
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  •  hornet
      hornet
Re: Reincarnazione
#6
Mi sento vacillare
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Questa è una domanda che mi frulla in testa da anni:

Visto che la dimensione tempo non esiste e tutto accade nello stesso istante, (il tempo è un concetto inventato dall'uomo) puoi decidere di reincarnarti nel passato ?
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Chi vive senza follia non è cosi saggio come crede
Inviato il: 15/1/2007 9:50
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Reincarnazione
#7
Sono certo di non sapere
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Praticamente,come và o non và sei sempre fregato!
bel sistema per inculcare la rassegnazione!
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 15/1/2007 10:17
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Re: Reincarnazione
#8
Mi sento vacillare
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fonte: olotropica.it

Ruota del Samsara ( Buddismo Tibetano )




Tratto da :"La pratica della divinità nell'arte tibetana" di Jonathan Landaw e Andy Weber ed. Chiara Luce

LA RUOTA DELLA VITA o ruota del samsara, All'interno di questa ruota si trovano 6 sfere di esistenza in ognuna delle quali può rinascere l' Esistenza.
Il diagramma noto come Ruota della Vita (tavola 2), che illustra i vari reami dell'esistenza ciclica e gli esseri che li abitano, è principalmente un supporto visivo che ci permette di ottenere una chiara comprensione di come opera la nostra mente. Contemplandolo bene e studiando gli insegnamenti che esso illustra, possiamo riconoscere che la causa di tutta la nostra indesiderata sofferenza è radicata nei difetti mentali e nelle illusioni che oscurano la natura essenzialmente pura della nostra mente. In tal modo saremo motivati a eliminare completamente le illusioni e i difetti mentali, e a conseguire così la liberazione dall'esistenza condizionata.

Sin dagli inizi del buddhismo, queste raffigurazioni hanno avuto un ruolo importante nel fornire insegnamenti spirituali a persone di ogni livello intellettuale e continuano ad essere tuttora utilizzati al medesimo scopo. Ad esempio, nel Nepal odierno spesso si possono osservare monaci itineranti spostarsi di villaggio in villaggio portando con sé, tra le altre cose, un dipinto arrotolato raffigurante la Ruota della Vita, o qualche altro insegnamento.

Si afferma che il diagramma della Ruota della Vita abbia avuto la seguente origine.`[…]

Dirigendo l'attenzione al centro della ruota, possiamo osservare tre animali che rappresentano i tre fondamentali difetti mentali o illusioni, cause di ogni sofferenza e insoddisfazione. Questi sono un maiale, che rappresenta l'ignoranza; un piccione," che rappresenta l'attaccamento colmo di bramosia; e un serpente, che rappresenta la rabbia.

Nel dipinto, il piccione e il serpente escono dalla bocca del maiale, per indicare che i deleteri dìfetti mentali dell'avido attaccamento e della terribile rabbia derivano entrambi dall'ignoranza fondamentale riguardo l'effettiva natura della realtà. In altre versioni, i tre animali vengono raffigurati in cerchio, per indicare l'interdipendenza di questi tre fondamentali difetti mentali. […]


Il bordo è diviso in dodici segmenti, ognuno dei quali corrisponde a un 'anello' della catena dell'origine dipendente. Partendo dal primo in alto a destra, i dodici anelli e le loro immagini simboliche sono i seguenti:

(1) l'ignoranza: una persona vecchia e cieca
(2) azioni compositive: un vasaio che fabbrica vasi
(3) coscienza: una scimmia che si arrampica su e giù da un albero
(4) nome e forma: un uomo che rema su una barca
(5) seífonti: una casa vuota con cinque finestre
(6) contatto: un uomo e una donna abbracciati
(7) sensazione: un uomo colpito a un occhio da una freccia
(8) bramosía: un uomo che beve alcool
(9) attaccamento: una scimmia che afferra un frutto
(10) esistenza o divenire: una donna incinta sul punto di partorire
(11) nascita: un bambino che nasce
(12) invecchiamento e morte: un uomo che trasporta un cadavere

Un'approfondita analisi di questi dodici anelli va oltre la portata di questo libro, tuttavia possiamo fornirne una breve spiegazione, per quanto riguarda la rinascita nel reame umano. (Si noti che per esigenze di semplicità, l'ordine seguito nella spiegazìone varierà leggermente rispetto all'ordine dell'elenco.)
In una vita passata, sotto la pervasiva influenza dell' (1) ignoranza riguardo la natura della realtà, siamo stati motivati a preservare e difendere la presunta esistenza intrinseca del nostro Io. Per cui abbiamo compiuto una grande varietà di (2) azioni , positive e negative, che hanno depositato numerose impronte mentali, o istintive potenzialità karmiche, nella nostra (3) coscienza. Alcune di queste azioni sono state sufficientemente costruttive o positive da depositare potenzialità per una futura rinascita umana.[…]

Mentre ci trovavamo ancora nel grembo materno, si sono sviluppate le sei fonti , le cinque facoltà sensoriali più la coscienza mentale che hanno condotto al contatto con gli appropriati oggetti di senso. Tutto ciò alla fine ha provocato le nostre prime sensazioni di piacere, dolore e indifferenza riguardo tali oggetti, in quanto effetto maturante di passate azioni positive, negative o neutre.

Dal concepimento in poi iniziamo a invecchiare, subendo i vari cambiamenti e sofferenze comuni alla condizione umana, per cui alla fine sperimentiamo l'invecchiamento e infine la morte. Mentre la nostra futura morte segnerà il completamento della catena dei dodici anelli, nel contempo abbiamo iniziato a forgiare innumerevoli nuove catene continuando, nel corso della vita, a depositare impressioni nella nostra coscienza e impegnandoci in ulteriori azioni motivate dall' ignoranza. In tal modo rimaniamo legati al ciclo della continua esistenza insoddisfacente, noto come samsara, termine che letteralmente significa 'vagare' o 'girare in tondo'.

Sino a quando noi e gli altri esseri imprigionati nel samsara non avremo eliminato l'ignoranza sviluppando la penetrante saggezza, condanneremo noi stessi a migrare incessantemente da un insoddisfacente reame dell'esistenza all'altro. Tuttavia, anche se questo ricorrente ciclo di morte, rinascita e perpetua insoddisfazione è stato definito Ruota della Vita, abbiamo la possibilità di vivere un altro tipo di esistenza, una che si trova al di fuori di questo circolo vizioso. Essa è rappresentata negli angoli superiori del dipinto dalla figura di un buddha un essere che si è pienamente risvegliato dall'incubo dell'ignoranza che in piedi indica la luna simbolo del conseguimento del nirvana, la totale eliminazione di ogni illusione e sofferenza.

Per cui, come la Ruota della Vita rappresenta le prime due nobili verità della sofferenza e delle sue cause, le figure esterne alla Ruota rappresentano le altre due nobili verità: la cessazione della sofferenza e il sentiero dello sviluppo spirituale che conduce a tale cessazione.[…]

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Re: Reincarnazione
#9
Mi sento vacillare
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Emozioni perturbatrici
Per il Buddhismo le emozioni perturbatrici sono le principali artefici delle sofferenze dell'uomo. Esse sono create dall'uomo stesso sotto l'influsso di ira, ignoranza e attaccamento.

Premessa
Secondo la dottrina buddhista la mente dell'uomo è per natura chiara ed assetata di conoscenza. In quanto tale, assimila ogni cosa, buona o cattiva che sia.
Fra le molte cose assimilate, la persona capace di conoscenza, assimilativa ed investigatrice può e deve discriminare ciò che è giusto da ciò che non lo è. In tal modo può comprendere perché debba essere abbandonato ciò che è sbagliato.

I fantasmi della nostra mente: quali sono, da dove arrivano
Nell'insegnamento buddhista la mente della persona è turbata da emozioni perturbatrici. Queste sono come spettri della mente, e offuscano e allontanano l'individuo dalla perfetta illuminazione condannandolo alla sofferenza.
Questi fantasmi (ira, ignoranza e attaccamento) sono alla base di tutta la sofferenza umana. L'ignoranza in particolare spinge a non avvertire la presenza di questi difetti, a ripeterli e ad attribuire la colpa delle sofferenze che si vivono agli altri esseri senzienti, siano essi umani o divini.
Ci sono tre "porte" attraverso cui questi spettri possono agire e sono: il corpo, la parola e la mente.
Dare la colpa di qualcosa cui si sia data origine a qualcun'altro è, per esempio, l'azione dell'ignoranza che agisce sulla mente e portando a negare l'evidenza dei fatti. Uccidere animali per sacrificarli a divinità (olocausto) é dell'ignoranza per tramite del corpo. Un omicidio passionale, invece, è di solito dovuto all'attaccamento.

Liberarsi dalle emozioni perturbatrici
La persona in preda a queste emozioni è in grado di compiere qualsiasi gesto sconsiderato, anche con provocazioni minime che saprebbe gestire senza problemi in altri contesti.
Tuttavia la mente dell'individuo è in origine chiara, e queste emozioni non sono intrinseche al suo essere e possono venire estirpate per sempre applicando pratiche precise.

Applicando la pratica della salvezza la persona combatterà l'ignoranza, con la pratica della meditazione terrà sotto controllo l'ira, con quella della comprensione della vacuità si libera dall'attaccamento).
L'insegnamento buddhista non manca di ricordare come la vigilanza su sé stessi, l'analisi e l'introspezione debbano essere continue, per non ricadere. La società, infatti, ci distrae con messaggi contradditori o opposti a quanto é necessario perseguire per raggiungere la perfetta illuminazione, ovvero uno stato di piena e meravigliosa consapevolezza in cui si é liberi dal desiderio e dalla collera.
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Quelli che creano sono duri di cuore. Nietzsche, Friedrich. Così parlò Zarathustra: II, Dei compassionevoli
Inviato il: 16/1/2007 0:04
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Re: Reincarnazione
#10
Mi sento vacillare
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Vacuità
La Vacuità (sanscrito: śunyātā; tibetano tongpanyi; giapponese: kū (空)) è uno dei concetti fondamentali nel Buddhismo.

In accordo alla Visione Madhyamaka Prasangika esposta nel Secondo Giro della Ruota del Dharma da parte del Buddha e Successivamente Commentata nei Trattati di Arya Nagarjuna come il Nama Prajna Mulamadhyamakakarika e altri e da Chandrakirti nel Madhyamakavatara, da Buddhapalita e da tanti altri grandi Pandita Mahasiddha, Vacuita' e' Negazione;

importante e' capire che cosa e' negato dalla Esposizione della Visione della Vacuita' altrimenti si finisce con il cadere nell'estremo del nichilismo (la maggior parte delle volte);


la Negazione riguarda Principalmente l'esistenza inerente o intrinseca che viene attribuita ai fenomeni esterni e interni ma viene spiegata anche la Vacuita' di esistenza sostanziale.

Si parla di Quattro Vacuita' come anche di Quindici Vacuita' o Sedici o Diciotto o Venti vacuita' o 108 Vacuita' tuttavia, fondalmentalmente, si parla di due tipi di Vacuita':
del Se' della persona e del Se' dei fenomeni;

questa distinzione tra Vacuita' della persona e dei fenomeni e' operata considerando il fatto che la persona possiede una mente mentre gli altri fenomeni no (per persona si intende qualsiasi essere che possieda sua una mente, che sia umano o no) e tale distinzione ha anche lo scopo di andare incontro alle diverse capacita' dei praticanti che meditano in quanto e' Insegnato che e' piu' facile meditare e realizzare la Vacuita' del Se' della persona che del Se' dei fenomeni ma la Vacuita' non cambia in quanto e' invariabilmente lo Stato Naturale di tutti i fenomeni, volendo dire con questo che anche la persona, in definitiva, e' un fenomeno:
solo che e' dotata di mente e, per questo motivo, si ha la duplice categoria di persona e fenomeni e rispettive Vacuita'.

La Vacuita', quando Insegnata, appresa tramite l'Ascolto, la Riflessione e la Meditazione non e' che l'Antidoto al credere alla esistenza inerente e sostanziale dei fenomeni (tutti) cioe' all'attaccamento alla concezione dell'esistenza di un Se' che sia esistente per "suo proprio potere", immutabile, eterno, indipendente da corpo e mente e che costituisca l'essenza di se stessi:

questa visione la si ritrova in tutte le visioni fiosofico/religiose non-Buddhiste motivo per il quale il Buddhadharma e' a ragione considerato unico.


La Vacuita' di esistenza sostanziale e' esposta Insegnando come i fenomeni non possano apparire senza dipendere dalle loro parti: senza dipendere dalle sue proprie parti nessun fenomeno puo' apparire e questo fa' capire come il fenomeno non possa essere separato dalle parti che lo costituiscono e quindi non e' esistente sostanzialmente; e' interessante notare come un qualsiasi fenomeno esista con il dipendere da parti che non sono tale fenomeno.

[…]

Comprendere la Vacuità, quindi, è uno dei passi fondamentali per ottenere lo Stato di Buddha. Il concetto di Vacuità comprende quello di non-anima o non Se' anatman, Dak Me' in Tibetano e di impermanenza anitya in Sankrito o Mitagpa in Tibetano.

Per Vacuità si intende una negazione di esistenza indipendente delle cose e dei fenomeni che ci circondano. Ogni cosa è, di fatti, priva di una esistenza intrinseca; questo, tuttavia, non vuol dire che non esista niente del tutto ma che ogni fenomeno esiste in dipendenza di altro e da qua si ha la Spiegazione di Produzione Dipendente o Sorgere dipendente, in Skr.: Pratityasamutpada, in Tib.: Ten Drel.

Esempi esplicativi

Per comprendere meglio il concetto di Vacuità si può ricorrere ad un esempio del tipico della Scuola Madhyamaka Prasangika:

se si vede una corda attorcigliata su sé stessa, ma l'ambiente è troppo buio per vedere bene, potremmo scambiarla per un serpente. Per noi quella corda è un serpente. Il serpente non esiste realmente, ma esiste per noi.
Quindi potremmo spaventarci se abbiamo paura dei serpenti, tuttavia, avvicinandoci e indagando meglio, scopriremo che è solo una corda:

questa e' un'analogia che serve a fare capire come fraintendiamo i fenomeni confondendo il loro modo di apparirci con il loro autentico modo di esistere e cioe' li scambiamo come inerentemente esistenti mentre mancano di tale tipo di esistenza.

[…]

Per definizione, un qualsiasi fenomeno che sia dotato di esistenza inerente dev’essere permanente e inalterabile.
Non può essere ridotto ai suoi componenti più piccoli o influenzato da mutamenti nelle cause e nelle condizioni.

La natura assoluta di tutti i fenomeni è quindi 'vuota', cioè priva dell'esistenza inerente che erroneamente gli attribuiamo. Come insegna Mingyur Rinpoce, uno dei più 'moderni' insegnanti della Tradizione Vajrayana:

"Tra la vacuità e i fenomeni c’è una relazione simile. Senza la vacuità, nessun fenomeno potrebbe manifestarsi, e in assenza di fenomeni, non potremmo neppure sperimentare il background della vacuità, da cui scaturisce ogni cosa.


Quindi, in un certo senso, dobbiamo ammettere che tra la vacuità e i fenomeni c’è un rapporto di dipendenza. Ma occorre fare un’importante distinzione: la vacuità, in quanto possibilità infinita, rappresenta la natura assoluta della realtà.

Qualsiasi cosa si manifesti sulla base dalla vacuità (stelle, galassie, persone, tavoli, lampadine, orologi, e persino la nostra percezione del tempo e dello spazio) è invece l’espressione relativa di tale possibilità infinita, un apparire momentaneo nel contesto di uno spazio e un tempo infiniti".

Peraltro la comprensione intellettuale della vacuità da sola non è sufficiente a sradicare le radici dell'ignoranza. Affinché ciò possa accadere dev'essere sperimentata con lo Sviluppo delle Tre Prajna, Saggezze Discriminanti, sorte dall'Ascolto, dalla Riflessione e dalla meditazione.

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Inviato il: 16/1/2007 0:15
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  •  hornet
      hornet
Re: Reincarnazione
#11
Mi sento vacillare
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Belle info, grazie nike13.
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Chi vive senza follia non è cosi saggio come crede
Inviato il: 16/1/2007 10:09
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  •  benitoche
      benitoche
Re: Reincarnazione
#12
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

hornet ha scritto:
Ma chi lo decide, lo fai tu stesso perchè hai bisogno di "sperimentare" ancora, oppure viene deciso da spiriti più evoluti ?

la prima che hai detto


Quanto tempo passa ? Una settimana, cento o mille anni ?

1300 anni circa ,generalmente


Puoi decidere di reincarnarti su altri pianeti ?

La terra è il centro dell'universo,il ciclo umano è sperimentabile solo sulla terra.E' pur vero che quando l'Umanità fù pronta ad incarnarsi[caduta dall'eden]mancavano i corpi che sulla terra potessero accogliere tutti,secondo alcuni ,queste anime continuarono parte della loro evoluzione,il tempo necessario ad incarnarsi insomma ,sui restanti pianeti del nostro sistema solare,da quì nacquero poi gli oracoli di Giove ,Saturno,ect.,o per meglio dire le varie tipologie di razze



Visto che la dimensione tempo non esiste e tutto accade nello stesso istante, (il tempo è un concetto inventato dall'uomo) puoi decidere di reincarnarti nel passato ?


La linea del tempo è da considerarsi come un eterno divenire.
Immagina una linea retta,questo è il tempo,a quest'ultima viene aggiunta una seconda linea perpendicolare,questa è l'IO,insieme formano una croce,effettivamente l'uomo è disposto sulla terra a forma di croce,i quattro lati della croce si intersecano ,dallo scontro di queste 4 energie[destra sinistra alto basso]come per magia nasce l'uomo.
linea del futuro o corpo eterico vitale[quello delle piante]linea del passato o corpo astrale o del desiderio [in comune con gli animali]linea superiore o IO[prettamente umana],linea inferiore o corpo fisico[in comune con tutta la realtà esistente]
Il tuo luogo di nascita è il centro della croce,andare a sud è considerato necessario per uno sviluppo armonioso.
L' unica vera macchina del tempo esistente è l'uomo,quando vuoi puoi decidere di tornare nel passato[vedi memoria]dai più è sconsigliata la regressione ipnotica.
Non a caso gli ebrei usano il kippà,l'energia dell'IO discende perpendicolarmente,nella nostra ormai richiusa fontanella.

PS
se una pianta dotata esclusivamente di corpo fisico ed eterico,in virtù della propia evoluzione riesce a racchiudere anche parte di astrale,diviene una pianta velenosa

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la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
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  •  Al2012
      Al2012
Re: Reincarnazione
#13
Dubito ormai di tutto
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In merito ai fenomeni riscontrati con l’ipnosi regressiva vi segnalo:


VITE PASSATE, VITE FUTURE E NATURA DEL TEMPO

QUI


IPNOSI REGRESSIVA

QUI

IPNOSI REGRESSIVA II


QUI


Personalmente credo nella reincarnazione, anche non avendo prove dirette, è un atto di fede in parte sostenuto da prove scientifiche di fenomeni difficilmente spiegabili diversamente.

Il nostro corpo, se ricordo bene, in otto anni cambia totalmente le proprie cellule, in pratica siamo dei cloni di noi stessi, ma restiamo sempre noi stessi.

Il corpo biologico non contiene la nostra coscienza o spirito, è la coscienza che contiene il corpo biologico……
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“Capire … significa trasformare quello che è"
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Reincarnazione
#14
Sono certo di non sapere
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Mettiamo che esista la reincarnazione,allora potremmo dire che Attila si è reincarnato in un qualsiasi altro scellerato della storia,che Hitler si è rincarnato in Bush (questo è molto plausibile) che Stallin si sia rincarnato in Andreotti e così via dicendo.
Praticamente non avendo menoria del passato,ma dato che l'indole è quella che è,ricomincerebbero daccapo e darebbero luogo ad altre reincarnazioni simili per scelleratezza,quindi non finiranno mai di espiare quindi per cui Caino esisterà sempre e contro Abele
La reincarnazione dovrebbe avere senso se si ha memoria del passato (tutti dall'iponitizzatore? ),consapevolezza e pentimento per salire di grado (il lava-asciuga della confessione avrebbe un suo perchè ) ma visto che se la sono sempre goduta (tranne una fine più o meno violenta,ma sempre meglio della morte di Welby) rifarebbero le stesse cose,o no?
Tanto i cojoni ritorneranno ad asserlo di nuovo sperando di elevarsi subendo ancora!
C'è qualche cosa che non mi torna,in questa reincarnazione per il semplice fatto che l'umanità esiste da millenni e le cose non sono migliorate,delle due o è una sola o è il nostro inferno sulla terra!
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 17/1/2007 0:28
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Re: Reincarnazione
#15
Mi sento vacillare
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Citazione:

hornet ha scritto:
Belle info, grazie nike13.


In effetti mi sono lasciata trasportare dal titolo del thread.

La verità è che non credo alla reincarnazione, reincarnazione come il credere qualcosa tipo “nella vita precedente io ero Cleopatra o un albero”. C’è certamente qualcosa “che ci sfugge” , ma è diverso dal concetto di reincarnazione e non credo nemmeno al karma la ruota della ciclicità delle vite e morti precedenti, o samsara.
Resta però “un mistero” legato invece alla nostra nascita: nasciamo e non siamo ancora stati educati , siamo del tutto inconsapevoli di “dove” siamo o “chi” siamo ed abbiamo già fortissime caratteristiche che determineranno la nostra vita, vita che verrà ostacolata o agevolata proprio in funzione di quelle caratteristiche. Se quelle caratteristiche saranno abbastanza forti per imporsi il nostro passaggio su questo mondo lascerà il nostro contributo; la vita di ognuno porta volente o nolente contributo su questa terra anche a scapito di noi stessi, questo potrebbe far concludere che esista un destino, ma non credo nemmeno che esista un destino.

Se si crede alla reincarnazione non si può non credere in Dio sia egli gesù, buddha o maometto e reincarnazione e karma sono concetti inscindibili, come è inscidibile anche il concetto di Dio da compassione: Dio è compassione.
Il buddha e la compassione sono intrinseci al concetto di reincarnazione; in Tibet il Dalai Lama è la reincarnazione di un altro Dalai Lama, il Dalai Lama è il 14esimo Dalai Lama, in lui è incarnata parte del buddha: la compassione.
Se in noi esiste la compassione il buddha è reincarnato anche in noi?

Il karma per altro non è diverso a mio avviso dalla ricerca della purificazione per i cristiani: tutte le religioni contemplano uno stile di vita secondo il quale “fare del bene” ci porta ad un livello spirituale più alto, ciò significa che quando nasciamo per tutte le religioni monoteiste siamo nel peccato per dirla con i cattolici o siamo ad un livello spirituale che deve essere elevato per dirla con i buddhisti. Il senso di colpa che per il resto della nostra vita ci accompagnerà nasce proprio da questo. E da altro.

Concludendo se di “karma”- per sorridere- dovremmo parlare l’unico “karma” a cui credo è che veniamo al mondo e da subito iniziamo a lottare e soccombiamo se non ci riusciamo, ma soprattutto “ci dobbiamo ribellare a noi stessi” , dobbiamo cioè liberarci per tutta la vita dalle varie forme di condizionamento sociale in primis dell’educazione dei genitori frutto a loro volta di un prodotto sociale, e religioso.

Ma sto parlando da occidentale e qui mi sovviene che gli orientali non sono messi meglio. Sopraggiunge inevitabilmente una citazione a proposito dello zen di Alan Watts:

Per ragioni piuttosto diverse i giapponesi tendono a trovarsi a disagio nei confronti di se stessi tanto quanto gli occidentali, visto che possiedono un senso del rispetto umano acuto quasi quanto il nostro più metafisico senso del peccato. Questo si verificava soprattutto nella classe più sensibile allo zen, quella dei samurai. Ruth Benedict [...] aveva perfettamente ragione quando diceva che l'attrazione che la casta dei samurai provava per lo zen derivava dal potere che questa dottrina aveva di liberare da un'autocoscienza estremamente imbarazzante, dovuta al tipo di educazione impartita ai giovani. Di questa autocoscienza fa parte quell'obbligo che i giapponesi sentono di competere con se stessi, un obbligo che riduce ogni arte e sapere a una maratona di autodisciplina. Anche se l'attrazione esercitata dallo zen consiste nella possibilità che esso offre di liberarsi da questa autocoscienza, la versione giapponese dello zen combatteva il fuoco con il fuoco, superando "l'io che osserva se stesso" con il portarlo a un'intensità tale da farlo esplodere.

Ma , peggiore di tutte le religioni è sicuramente la “religione” new-age mascherata da filosofia o altro con il loro “cristo cosmico”. La new age è un miscuglio di mitologia orientale e di ideologia occidentale;come loro precursore i newagers amano citare spesso uno dei padri della psicologia moderna: Karl-Gustav Jung per il concetto di “inconscio collettivo”. Inconscio collettivo è un termine della psicoanalisi coniato per la prima volta da Carl Gustav Jung. Infatti, mentre Sigmund Freud non distingueva tra la psicologia di un individuo e la psicologia collettiva, Jung distingueva l'inconscio collettivo dall'inconscio personale proprio di ogni essere umano.

[…]
In altri termini si potrebbe dire che l'inconscio collettivo è la struttura della psiche dell’intera umanità, sviluppatasi nel tempo ed è suddivisibile in inferiore, medio e superiore.

L’inferiore è legato alle radici arcaiche, al passato dell’umanità; il medio è costituito dai valori socio-culturali in questo attuale momento; il superiore è invece relativo ai valori, alle potenzialità, alle mete future dell’umanità.
[…]
Che la connessione dell'individuo all'inconscio collettivo sorga per ragioni materiali o mistiche, il termine inconscio collettivo descrive un'importante caratteristica comune osservata nei sogni di differenti individui. Fu semplicemente formulata da Jung come modello esplicativo.


In sostanza secondo la new age , ideologia della quale oramai siamo impregnati, tra la coscienza del "Sé" e il "Divino" ci sarebbe solo una differenza di consapevolezza. E’ una visione perfettamente adattabile - e molto comoda - a l’ ”egoismo” richiesto dall’ ideologia consumista con le sue regole di “società competitiva” e per chi vuole “emergere”.
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Citazione:
Quelli che creano sono duri di cuore. Nietzsche, Friedrich. Così parlò Zarathustra: II, Dei compassionevoli
Inviato il: 17/1/2007 1:11
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  •  benitoche
      benitoche
Re: Reincarnazione
#16
Dubito ormai di tutto
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Kamalocha:
sono certo che molti di voi avranno sentito parlare del fatto che negli istanti che possono precedere la morte,nelle persone scatta un meccanismo di memoria,si rivede l'intera propia vita .
Questo è effettivamente ciò che accade quando si è superata la porta della morte.
Dall'ultimo istante vissuto si ritorna indietro fino ai primi anni di vita.
Questo cosidetto periodo di purificazione agisce in maniera tale che, se abbiamo compiuto un atto tipo tirare uno schiaffo e quindi creato un dolore sia fisico che morale,giunti a rivedere tale azione dovremmo provare le stesse sensazioni che abbiamo provocato
Il fine è logico,prendere coscienza e risvegliarci successivamente consci dell'errore.
Come diceva Battiato il problema è la dimenticanza,è vero ma l'esperienza del fuoco purificatore,fà di noi esseri migliori
Il Kamalocha peggiore è quello del vivisezionista

PS
Mi dite perfavore in quale scritto new age si parla di kamalocha?
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la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 17/1/2007 3:57
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  •  nike
      nike
Re: Reincarnazione
#17
Mi sento vacillare
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Citazione:

benitoche ha scritto:

PS
Mi dite perfavore in quale scritto new age si parla di kamalocha?


Di Kamaloka si parla nei: Quaderni di Flensburg- Editrice Novalis-

Nel libro "Karma e reincarnazione" e in "Ritorno alla vita".

questo il link

Ciao.
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Citazione:
Quelli che creano sono duri di cuore. Nietzsche, Friedrich. Così parlò Zarathustra: II, Dei compassionevoli
Inviato il: 17/1/2007 14:40
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Re: Reincarnazione
#18
Sono certo di non sapere
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Citazione:

benitoche ha scritto:
Kamalocha:
...
Questo cosidetto periodo di purificazione agisce in maniera tale che, se abbiamo compiuto un atto tipo tirare uno schiaffo e quindi creato un dolore sia fisico che morale,giunti a rivedere tale azione dovremmo provare le stesse sensazioni che abbiamo provocato
Il fine è logico,prendere coscienza e risvegliarci successivamente consci dell'errore.

Tutto questo è molto suggestivo, resta il fatto che per compensazione si dovrebbe anche essere ripagati del dolore che si è accumulato durante l'esistenza.

Blessed be
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-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 17/1/2007 15:09
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  •  benitoche
      benitoche
Re: Reincarnazione
#19
Dubito ormai di tutto
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Salve Nike 13, apprezzo i tuoi post
Ma per me non vale l'eguaglianza Antroposofia - New Age

Salve Santaruina,
Comunicare con te è sempre stimolante,non che anche con gli altri non lo sia,ma in qualità di strenuo difensore delle teorie,a tuo dire 'satanistiche', steineriane,il dialogo, almeno per me ,verte ogni qualvolta sulla veridicità o meno di questa tua affermazione
Vorrei quindi rispondere alla domanda con un esempio,che a quanto sembra,si è verificato realmente.
Un uomo aveva dovuto vivere in passato una vita ottusa,per effetto di un cervello non sviluppato.Nel tempo trascorso fra la morte e una nuova nascita egli potè elaborare tutte le ''dolorose'' esperienze di una tale vita,la mancanza di carità della gente,il venir respinto da ogni parte;quell'uomo rinacque poi come un vero genio della carità.
Un punto importante che Steiner fà notare è:
quanto risulti errato voler riferire karmicamente tutto al passato
Non è appunto possibile affermare che in ogni caso un tale destino derivi da qualche colpa passata;infatti ,non meno frequente è il caso che un dato evento non abbia alcun rapporto col passato,ma rappresenti invece la causa di un compenso karmico a venire.
Non è affatto detto che un idiota debba essersi meritato il suo destino per azioni passate ;ma è certissimo che l'effetto karmico del suo destino non potrà mancare.
Come il bilancio del comerciante si esprime in ogni singolo momento per mezzo delle cifre dei suoi libri contabili,ma ciò non gli impedisce di fare sempre nuove spese e nuovi incassi,così nella vita di un uomo possono verificarsi sempre nuove azioni,nuovi colpi del destino,sebbene il ''conto'' della sua vita sia in ogni momento ben determinato.
Perciò il karma non và considerato come un destino immutabile,come un fato,ma esso è al contrario perfettamente conciliabile con la libertà,con la volontà dell'uomo.
Il karma non esige la dedizione a un fato irrevocabile,ma al contrario dà la sicurezza che nessuna azione,nessuna esperienza dell'uomo rimanga senza effetto o si compia accidentalmente,senza inserirsi in una legge di giusto compenso.
NEL MONDO DOMINEREBBE L'ARBITRIO,appunto se non esistesse il KARMA.
Ma in realtà io posso contare che ogni mia azione,ogni mia esperienza si inserisca entro un nesso dominato da leggi. La mia azione è libera,il suo effetto è assolutamente dominato da una legge. Il commerciante compie un'azione libera,quando conclude un affare;ma il risultato di esso s'inserisce nel suo bilancio in modo rigorosamente determinato


PS
Scusate per la confusione
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Inviato il: 18/1/2007 4:45
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  •  BlSabbatH
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Re: Reincarnazione
#20
Mi sento vacillare
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credo nella reincarnazione.. ma solo a,livello atomico.

voglio dire, c'è una discreta probabilità che qualche atomo di carbonio appartenuto a qualche proteina cutanea scrotale di giulio cesare possa essere presente nel lobo del mio orecchio destro.

non nutro comunque interessi militari.
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Inviato il: 11/3/2007 14:05
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  •  music-band
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Re: Reincarnazione
#21
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
Tutto questo è molto suggestivo, resta il fatto che per compensazione si dovrebbe anche essere ripagati del dolore che si è accumulato durante l'esistenza

Infatti... Si accumula Karma sia in debito che in credito... Io comunque credo nella reincarnazione delle unghie
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Inviato il: 11/3/2007 14:37
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  •  fiammifero
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Re: Reincarnazione
#22
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Io comunque credo nella reincarnazione delle unghie

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Inviato il: 11/3/2007 15:18
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  •  jataka
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Re: Reincarnazione
#23
Ho qualche dubbio
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Citazione:
Visto che la dimensione tempo non esiste e tutto accade nello stesso istante, (il tempo è un concetto inventato dall'uomo) puoi decidere di reincarnarti nel passato ?

no, il passato non c'è più, il futuro deve ancora venire, ciò che conta è il presente, pertanto ogni reincarnazione è nel presente
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Inviato il: 1/6/2007 17:22
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  •  jataka
      jataka
Re: Reincarnazione
#24
Ho qualche dubbio
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ciao a tutti e scusate il ritardo con cui intervengo, ma in questi giorni sono a casa ed ho scoperto il forum
Citazione:
Ma chi lo decide, lo fai tu stesso perchè hai bisogno di "sperimentare" ancora, oppure viene deciso da spiriti più evoluti ?

per ciò che ho letto e sperimentato, nessuno decide per te, solo tu puoi farlo; allo stesso modo, visto che la reincarnazione (per chi ci crede, ovviamente) esiste prorpio per l'evoluzione dello spirito e continuerà sino al raggiungimento dell'illuminazione, il nirvana, più uno spirito è lontano dal traguardo, tanto più veloce sarà il rientro; tale tempo si dilaterà all'avvicinarsi del nirvana.
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Inviato il: 1/6/2007 17:31
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  •  jataka
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Re: Reincarnazione
#25
Ho qualche dubbio
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Citazione:
Praticamente,come và o non và sei sempre fregato!

non mi pare sia questo l'intento
raggiungere un minimo di consapevolezza può aiutarti veramente, sia nella vita quotidiana, che al momento del trapasso
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Inviato il: 1/6/2007 17:36
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  •  jataka
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Re: Reincarnazione
#26
Ho qualche dubbio
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Citazione:
Mettiamo che esista la reincarnazione,allora potremmo dire che Attila si è reincarnato in un qualsiasi altro scellerato della storia,che Hitler si è rincarnato in Bush (questo è molto plausibile) che Stallin si sia rincarnato in Andreotti e così via dicendo.
Praticamente non avendo menoria del passato,ma dato che l'indole è quella che è,ricomincerebbero daccapo e darebbero luogo ad altre reincarnazioni simili per scelleratezza,quindi non finiranno mai di espiare quindi per cui Caino esisterà sempre e contro Abele

non escludo tutto questo, significherebbe (secondo la teoria della reincarnazione) che hanno ancora molto da fare su questo mondo prima di evolversi
Citazione:
La reincarnazione dovrebbe avere senso se si ha memoria del passato (tutti dall'iponitizzatore? ),consapevolezza e pentimento per salire di grado (il lava-asciuga della confessione avrebbe un suo perchè ) ma visto che se la sono sempre goduta (tranne una fine più o meno violenta,ma sempre meglio della morte di Welby) rifarebbero le stesse cose,o no?
Tanto i cojoni ritorneranno ad asserlo di nuovo sperando di elevarsi subendo ancora!
C'è qualche cosa che non mi torna,in questa reincarnazione per il semplice fatto che l'umanità esiste da millenni e le cose non sono migliorate,delle due o è una sola o è il nostro inferno sulla terra!

che il nostro inferno sia sulla terra è ormai indubbio, ed ognuno di noi contribuisce ad elevare le fiamme, ma posso dirti che, per esperienza personale, avere sentori delle vite precedenti non sempre è utile, può anzi diventare controproducente, può condizionarti la vita se manchi di consapevolezza.
ecco, questa è la parola chiave e, sempre x esperienza diretta, mi sento di affermare che sia una cosa meravigliosa, essenziale se vuoi davvero raggiungere il punto finale.
non esiste il pentimento in oriente, almeno non come lo intende la nostra religione, esiste il rendersi conto di ciò che è passato e di ciò che sta accadendo, l'accettazione di uno e dell'altro, la consapevolezza, appunto.
non vorrei addentrarmi troppo in storie poi difficili da spiegare, ma sapete cos'è un <satori>?
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Inviato il: 1/6/2007 17:51
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  •  fiammifero
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Re: Reincarnazione
#27
Sono certo di non sapere
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Vorrei capire un po' di più perchè ad occhio mi sembra un'altra forma di "rassegnazione" alla propria condizione sociale (vedi le caste,ceti,malattie,deformità ecc).
- chi muore istantaneamente (ictus,morte violenta,infortunio o nel sonno) è consapevole di che?
Ne ho levati una buona parte,rimangono altri che se l'assaporano tutta l'agonia della malattia,quindi questi sono consapevoli di morire o di avere solo una crisi più forte?
- con la reincarnazione,si ha memoria della vita precedente o per saperlo bisogna fare sedute psicoanalitiche?
- sò che ci sono casi di bambini che ricordano vite precedenti,ma dopo i 6 anni non ne hanno più memoria,allora domando perchè se il fine, quello di migliorare il proprio destino ultimo ,deriva dalla consapevolezza di riabilitarsi da una precedente vita?
Mi scuso per l'approccio terra-terra ma sono abituata ad affrontare di petto le situazioni
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le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 1/6/2007 17:58
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  •  jataka
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Re: Reincarnazione
#28
Ho qualche dubbio
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Citazione:
Vorrei capire un po' di più perchè ad occhio mi sembra un'altra forma di "rassegnazione" alla propria condizione sociale (vedi le caste,ceti,malattie,deformità ecc).

Citazione:
- chi muore istantaneamente (ictus,morte violenta,infortunio o nel sonno) è consapevole di che?

non è detto che chi muoia, istantaneamente o meno, sia consapevole, tutto dipene dal cammino fatto in questa sua vita
Citazione:
Ne ho levati una buona parte,rimangono altri che se l'assaporano tutta l'agonia della malattia,quindi questi sono consapevoli di morire o di avere solo una crisi più forte?

la consapevolezza di morire (o di doverlo fare) non è necessariamente delle persone evolute o consapevoli, chiunque può tranquillamente rendersi conto che la propria vita sta per finire; la differenza sta nell'accettare l'evento con la serenità più assoluta (cosa non facile)
Citazione:
- con la reincarnazione,si ha memoria della vita precedente o per saperlo bisogna fare sedute psicoanalitiche?

non c'è bisogno di nulla, chi si reincarna non ha alcuna percezione delle vite precedenti o, meglio, le può avere in due momenti essenziali: 1) quando è totalmente innocente, ossia dopo la nascita, ma non restano impresse
2) al raggiungimento di un certo grado di consapevolezza
Citazione:
- sò che ci sono casi di bambini che ricordano vite precedenti,ma dopo i 6 anni non ne hanno più memoria,allora domando perchè se il fine, quello di migliorare il proprio destino ultimo ,deriva dalla consapevolezza di riabilitarsi da una precedente vita?

se il bambino in quanto tale venisse lasciato in pace, ossia non martellato dalla società che istruisce, molto probabilmente conserverebbe tali ricordi, ma nel nostro mondo attuale ciò non è possibile
non è detto che il fine della nostra vita sia quello di riabilitarsi da una precedente, può semplicemente essere il completamento di un percorso rimasto incompleto
Citazione:
Mi scuso per l'approccio terra-terra ma sono abituata ad affrontare di petto le situazioni

no problem
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Inviato il: 1/6/2007 18:32
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Reincarnazione
#29
Sono certo di non sapere
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Grazie delle risposte,chiare ed esaustive
Una domanda rimane comunque senza risposta: perchè cavolo tutte le religioni e filosofie spingono ad una sorta di rassegnazione della propria condizione umana attaccandosi ad ipotetiche alternative migliori in altra vita?
O meglio,la risposta io la conosco ma non voglio fare polemiche,il mio fine è stare in armonia con me stessa e gli altri e non è impresa da poco
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Citazione:
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Inviato il: 1/6/2007 18:54
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  •  jataka
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Re: Reincarnazione
#30
Ho qualche dubbio
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Citazione:
Una domanda rimane comunque senza risposta: perchè cavolo tutte le religioni e filosofie spingono ad una sorta di rassegnazione della propria condizione umana attaccandosi ad ipotetiche alternative migliori in altra vita?

bella domanda, alla quale tenterò di dare una risposta
ogni religione (non ne salvo una, sebbene trovi qualche differenza) porta tutti i seguaci ad avere sensi di colpa, così da poter <dominare>, ossia dire cosa fare: penitenza, chiedere perdono, pregare e, ovviamente, aiutare la chiesa a crescere cercando nuovi proselitii
ovviamente, quella che più conosco è la religione cattolica, e pertanto è quella che più rifiuto, proprio per gli approcci che dà
in sostanza, personalmente, non accetto alcuna religione, se non quella che nasce dentro di me, ossia la ricerca
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Inviato il: 1/6/2007 21:20
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