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  Film “eversivi”

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  •  roberto__
      roberto__
Re: Film “eversivi”
#61
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 24/8/2006
Da FIRENZE
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Citazione:

music-band ha scritto:
Ho espresso perplessità riguardo le tue "sentenze", non ti ho dato del cretino,
sei un'ottimo critico cinematografico, almeno a giudicare dalla tua ennesima sentenza (disintossicarsi il cervello), i miei complimenti.


... ma le tue perplessità non sono supportate dalle motivazioni.

Munich è l'unico film di Sp. che non ho visto, ma l'analisi di bishop mi sembra convincente. Spielberg dovrebbe limitarsi a fare Indiana Jones, la scena in cui c'è un arabo vestito di blu polvere che volteggia una scimitarra per 10 minuti e poi il nostro eroe lo fa fuori con un colpo di pistola e indifferenza racchiude al meglio il concetto "io sono americano e non mi abbasso manco per il c***o al tuo livello di combattimento, ti ammazzo subito facendo valere i miei soldi e la mia tecnologia superiore" mi sembra un elogio all'onestà...... e in più fa ridere!
_________________
LA GUERRA E' PACE
LA LIBERTA' E' SCHIAVITU'
L'IGNORANZA E' FORZA

1984 - Orwell
Inviato il: 16/11/2006 17:30
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  •  Fabrizio70
      Fabrizio70
Re: Film “eversivi”
#62
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 18/5/2006
Da Roma
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Che bello questo thread , mi fà venire in mente molti ricordi , pure Mister Freedom , ma non ricordo la trama.
Vorrei segnalare inoltre come film "eversivo" DUNE , in un futuro lontano il ritorno dei titoli feudali di diritto ereditario unito ad un sorellanza Bene Gesserit per il controllo delle nascite con gli incroci genetici mi ricorda qualche cosa
_________________
Il lusso non può mai essere soddisfatto perché, essendo qualcosa di falso, non esiste per esso un contrario vero e reale in grado di soddisfarlo e assorbirlo.
Wilhelm Richard Wagner-1849
Inviato il: 16/11/2006 17:31
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Re: Film “eversivi”
#63
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/5/2004
Da
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Non sono un esperto cinematografico, ma ho avuto le stesse sensazioni di pike.

Aleggia uno strisciante senso di imparzialita' in ogni frase che prenda una connotazione politica riguardo il medioriente. Forse ci ho fatto piu' caso dl solito, forse cercavo proprio quel tipo di commenti, la mia visione del film e' durata 20min (giusto il tempo di farmene un idea...e visti i precedenti film, e' stato facile abbandonare...).

Poi le bandiere... ... dopo gli applausi finali sono lo "squallore" fatto "fotografia cinematografica". Come anche le scene di sesso insensate, o troppo lunghe...

Quelle scene pesano, sul giudizio finale, quanto una inforcata in una finale di slalom gigante.
Come come terminare la volta del salto di chiusura nella finale alle parallele, atterrando sulle ginocchia.

Non fateci caso : io odio quel professionista e quello che fa... e anche come lo fa (non vi dico del perche', poi, ma potete immaginare quello che mi procura il pensare al perche' dice e fa le cose in determinate maniere... brrrrr)...

...

mc
Inviato il: 16/11/2006 17:44
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  •  music-band
      music-band
Re: Film “eversivi”
#64
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/10/2005
Da Shangri-la
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Citazione:
ma le tue perplessità non sono supportate dalle motivazioni

Citazione:
ma l'analisi di bishop mi sembra convincente


Analisi? Convincente?

Si è limitato a dire che il film è brutto e fasullo, dov'è l'analisi? Poi ho chiesto spiegazioni con i punti di domanda, perchè dovrei motivare? Quando e se farò una recensione del film in questione, motiverò i miei argomenti.

E comunque da ultimo consiglio ricevuto devo disintossicarmi il cervello; qualcuno ha una cassetta di Costa gravas da prestarmi?
_________________
Inviato il: 16/11/2006 17:52
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  •  roberto__
      roberto__
Re: Film “eversivi”
#65
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 24/8/2006
Da FIRENZE
Messaggi: 289
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Citazione:

PikeBishop ha scritto:
Citazione:

nike13 ha scritto:

MUNICH di Steven Spielberg (2005)
un film che va visto


L'ho visto.

A parte il dubbio pregio di essere il primo film di Spielberg destinato ad un pubblico adulto, non a bambini e brufolosi o adulti che vogliano tornare tali per la durata del film, ed a parte la ricostruzione esatta degli ambienti e colori degli anni '70 (io c'ero!!!), e' un film da non vedere, perche' non mostra niente di vero e niente che non sia PROPAGANDA SIONISTA.

Spilberg, che non e' proprio cosi' fesso, fa' di tutto per mimetizzare le sue menzogne (ci offre persino scene di sesso con gocciolone di sudore), ma le menzogne rimangono tali e ad lo spettatore con un minimo di dimestichezza con l'argomento in senso lato (dalla caratterizzazione dei sicari, al calibro delle armi, al modo in cui vengono raccolte le informazioni) e' tentato di uscire dalla sala prima della fine; se sa di cosa si stia parlando nello specifico USCIRA' dalla sala prima della fine.

Non molto meglio di RamboIII, solo molto piu' astuto e seducente. Non vi perdete niente.


a me sembra la parte finale di una analisi, la conclusione, ma sempre di analisi si tratta,

Tornando a menzionare film eversivi, un posto di primo piano secondo me va dato anche a(lla serie) "zombi"

Gli zombi che continuano ad andare al supermercato per abitudine è un raggio di luce, forse siamo tutti morti e non lo sappiamo. Poi una domanda:

Non vi sembra di vivere dentro al film zombi continuamente? Voglio dire: Il pericolo è la fuori, imminente e tangibile (gli zombi) ma ogniuno vuole affrontare il pericolo in maniera diversa, c'è chi pensa sia meglio fuggire, chi vuole rimanere, chi si nasconde sotto il letto, chi perde la testa, chi pensa solo all'immediato (i motoclisti vandali di zombi 1) invece gli zombi sono tutti daccordo, e non si fanno scrupoli, e riescono sempre ad entrare, in tutti i film. In un certo senso anche questo sito è il supermercato con dentro gli uomini asserragliati, anche noi vediamo tutti il pericolo imminente e tangibile (i neocon o chi per loro) MA c'è chi è per proseguire la lotta sul web, chi vuole fondare un partito, chi è contrario, chi lascia perdere la lotta perchè si è depresso, chi ha famiglia e lavoro e non ha tempo, chi è per la lotta armata, chi si diverte a fare il trollista, ma il tempo passa, la gente si stufa, e presto gli zombi neocon troveranno una falla da cui entrare in massa e distruggere il pianeta
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Inviato il: 16/11/2006 19:12
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  •  music-band
      music-band
Re: Film “eversivi”
#66
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
a me sembra la parte finale di una analisi, la conclusione, ma sempre di analisi si tratta


Interessante: adesso siammo arrivati alla "parte finale di una analisi". E quella iniziale dov'è? Comunque, tanto per la cronaca, non esiste nemmeno una parte finale; ciò che ha espresso Pike_bishop è un suo parere sul film; lo ha espresso in modo lapidario, ha affermato cioè che il film è brutto, ha rivolto al film accuse varie portando come unica motivazione: "io c'ero". Si è inoltre sbilanciato con paragone assai poco probabile con il film "Rambo 3".

Ora, ognuno ha il sacrosanto diritto di avere l'opinione che preferisce: un film può piacere oppure può non piacere. Ma bisogna avere l'onestà di dire, è una mia opinione; poi, se vuoi, la argomenti altrimenti no.
Quando invece ti rivolgi a un pubblico di lettori con affermazioni che non lasciano diritto di replica: "il film è brutto, è di parte, non perdete nulla se non lo vedete, etc." si imporrebbe in questo caso si, un'analisi. Motivare cioè il giudizio perentorio che si da al film.

Per motivare un giudizio critico a una qualsiasi opera d'arte, per costruire cioè un giudizio che non sia basato soltanto sulla propria sensibilità e visione delle cose, è necessario cono l'artista di cui si sta parlando, il suo percorso artistico, ed avere inoltre nozioni di ciò di cui si parla, in questo caso "Cinema".

Come dicevo, nessuno ti vieta di avere la tua opinione, ma per una critica oggettiva, devi conoscere le tecniche utilizzate nella regia, nel montaggio e in tutte quelle arti che compongono un film. Inoltre, e non certo come ultima risosrsa, per esprimere un giudizio sulla trama e sul messaggio che trasmette il film, va fatto un esercizio che si chiama: "Analisi Testuale" in cui si analizza appunto il testo e la sceneggiatura.

Altrimenti, potrei scrivere: "Stanley Kubrick ha fatto film spazzatura e pure fascisti" E al primo che arriva chiedendomi che accidenti sto dicendo, potrei rispondere: "Togliti l'immondizia dalla testa e guardati un film di Rossellini"
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Inviato il: 16/11/2006 19:38
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Re: Film “eversivi”
#67
Sono certo di non sapere
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Citazione:

ciò che ha espresso Pike_bishop

Certo che almeno a fare il copia incolla degli pseudonimi....
Citazione:
è un suo parere sul film; lo ha espresso in modo lapidario

Assai meno lapidario di chi la proposto e di chi si scandalizza per il mio: perche' dovrei stare a scrivere un romanzo? Magari per dare soddisfazione a chi critica come al solito la persona e non quello che dice, senza aggiungere NIENTE di suo?
Non ho nessuna intenzione di scrivere una recensione: il film l'ho visto quando e' uscito (prima che in Italia) ed e' passato un po' di tempo, inoltre non mi interessa.
Se a qualcuno un po' piu' simpatico comunque interessa un parere sulla assurdita' della sceneggiatura, da un punto di vista tecnico delle procedure delle varie squadre della morte e delle agenzie di intelligence, sono pronto a parlarne.
Citazione:
ha affermato cioè che il film è brutto

Dove?
Citazione:
ha rivolto al film accuse varie

Siamo in tribunale....
Citazione:
portando come unica motivazione: "io c'ero"

Io c'ero dove? Mentre assassinavano Palestinesi?
Gioverebbe invece di delirare, leggere cio' che e' stato scritto: si scoprirebbe che mi riferivo (pensa un po') ad uno dei lati positivi del film, cioe' la ricostruzione fedele dell'ambiente degli anni '70, quando, sfortunatamente per la mia presente vigoria, ero gia' in eta' tale da poter ragionare, da aver visto centinaia di films e da avere fatto un paio di corsi universitari di Cinema. Insomma non si e' capito un beato cavolo di niente, come al solito: invece di leggere si contemplano i propri pensieri....
Citazione:
Si è inoltre sbilanciato con paragone assai poco probabile con il film "Rambo 3"

Sempre propaganda, solo molto piu' rozza.
Citazione:
Ora, ognuno ha il sacrosanto diritto di avere l'opinione che preferisce

Ma no! Me lo concedono!
Citazione:
un film può piacere oppure può non piacere. Ma bisogna avere l'onestà di dire, è una mia opinione; poi, se vuoi, la argomenti altrimenti no

Io di solito esprimo sempre e solo la mia opinione: altri esprimono opinioni altrui, cosi' devono fare dei distinguo.
Citazione:
Quando invece ti rivolgi a un pubblico di lettori con affermazioni che non lasciano diritto di replica: "il film è brutto, è di parte, non perdete nulla se non lo vedete, etc." si imporrebbe in questo caso si, un'analisi. Motivare cioè il giudizio perentorio che si da al film.

Lettori? Diritto di replica? Ma da dove ci arrivano?
La mia motivazione e' stata immensamente piu' dettagliata di altre, sull'argomento, io almeno ci ho speso due parole.
Citazione:
Per motivare un giudizio critico a una qualsiasi opera d'arte, per costruire cioè un giudizio che non sia basato soltanto sulla propria sensibilità e visione delle cose, è necessario cono l'artista di cui si sta parlando, il suo percorso artistico, ed avere inoltre nozioni di ciò di cui si parla, in questo caso "Cinema"......devi conoscere le tecniche utilizzate nella regia, nel montaggio e in tutte quelle arti che compongono un film. Inoltre, e non certo come ultima risosrsa, per esprimere un giudizio sulla trama e sul messaggio che trasmette il film, va fatto un esercizio che si chiama: "Analisi Testuale" in cui si analizza appunto il testo e la sceneggiatura.

Non ho trovato il link per un pernacchione stellare, ma ritienete che abbia pernacchiato. Chi e' questo luminare della scienza confusa della critica cinematografica?
Chi ha letto gli interventi precedenti ha comunque gia' capito. Ci mancava anche un critico d'arte d'accatto.....
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Inviato il: 16/11/2006 22:16
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Re: Film “eversivi”
#68
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Ciao Pike

il confine tra critica dura a delle opinioni e l'attacco alla persona che le esprime a volte è labile, ed a volte è facile superarlo.

Espressioni come "sgarbi d'accatto", "ignorante sarà lui" o propositi di pernacchie propendono maggiormente per il secondo caso.

L'argomento è sentito, cerchiamo di rimanere nei limiti dello scambio civile.

A presto

Blessed be
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Inviato il: 16/11/2006 23:19
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Re: Film “eversivi”
#69
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Hai ragione, Santa.

Ma non sopporto che mi si dia dell'ignorante senza almeno avermi mostrato la laurea ad honorem americana comprata su internet.

Dare dello Sgarbi, lo ammetto, e' stato veramente diabolico, ma di critici "d'arte" supponenti non me ne venivano in mente altri.

E' possibile comunque che non mi si possa dire "secondo me hai detto una cazzata perche' il film e'...bla ....bla (almeno 6 parole)" e non" impara a capire i film che non capisci un tubo se no stai zitto o fai una recensione di 40 cartelle per dimostrarci che conosci l'arte?"

E poi, perche' prendersela solo col povero Pike e non con gli altri? Ho anch'io, in fondo da qualche parte, una sensibilita', eccheccavolo

PS
Parti segnalate sono state rimosse, a parte il pernacchio, che Toto' (o Taranto) insegna, e' forma "d'arte".
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Inviato il: 16/11/2006 23:59
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Re: Film “eversivi”
#70
Sono certo di non sapere
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Citazione:

E poi, perche' prendersela solo col povero Pike e non con gli altri? Ho anch'io, in fondo da qualche parte, una sensibilita', eccheccavolo


Proprio perchè so che il vecchio Pike a volte è burbero ma non è cattivo.

Blessed be
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Inviato il: 17/11/2006 0:06
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  •  music-band
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Re: Film “eversivi”
#71
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Citazione:
Ma non sopporto che mi si dia dell'ignorante senza almeno avermi mostrato la laurea ad honorem americana comprata su internet


Non ti ho dato dell'ignorante, ho semplicemente spiegato all'amico che ha preso le tue difese che non avevi fatto alcuna analisi. Per quanto riguarda i titoli, se proprio ci tieni tanto, posso anche scansionarteli, ma tutte le lauree del mondo possono fare un esperto sulla carta e un'incapace di fatto.

Citazione:
Dare dello Sgarbi, lo ammetto, e' stato veramente diabolico


Non è stato diabolico, ti sei semplicemente affibiato da solo l'epiteto che tanto ti da fastidio

Citazione:
e non" impara a capire i film che non capisci un tubo se no stai zitto o fai una recensione di 40 cartelle per dimostrarci che conosci l'arte?"


E io avrei detto questo? O mi stai proiettando addosso ciò che rispecchia il tuo pensiero? Dato che la tua prima risposta è stata: "disintossicarsi il cervello"?

Citazione:
E poi, perche' prendersela solo col povero Pike e non con gli altri?


Perchè ho sottolineato che il tuo intervento rispetto a un film è stato perentorio senza fornire una motivazione alle tue affermazioni me la sarei presa con te? Parli sul serio?

Citazione:
Ho anch'io, in fondo da qualche parte, una sensibilita', eccheccavolo


Ce l'hanno anche gli altri, e non è certo con l'arroganza che la dimostri.
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Inviato il: 17/11/2006 1:04
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Re: Film “eversivi”
#72
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Dedicato a PikeBishop.


Coperture e bugie di Spielberg


Chi fa rappresaglia contro chi nel conflitto arabo-israeliano? Questa è la domanda

DI AS’AD ABUKHALIL

Questa pellicola mi ricorda una battuta che il commediografo George Carlin ha usato spesso nelle sue commedie e che fa più o meno così:

"Perchè denominiamo i terroristi israeliani 'commando', e i commando palestinesi ‘terroristi’?"

La sua domanda non ha mai fatto ridere nelle due volte che l’ho visto davanti ad un pubblico, dal vivo.

La tesi di fondo del film di Spielberg è semplice, nonostante le ostentazioni: gli assassini israeliani sono gente coscienziosa ed umanitaria, mentre i palestinesi sono sempre – caschi il mondo – malvagi assassini.

Avete notato come un'opinione isolata, leggermente critica nei confronti del film, espressa da un diplomatico israeliano (Ehud Danoch, console generale di Israele a Los Angeles), ha ottenuto così tanta attenzione da parte della carta stampata in America?

Questo ha contribuito a promuovere il film e a dare l'illusione di un approccio “equilibrato” alla materia narrativa, cosa che non merita.

Questa supposta opinione critica mi ha ricordato O'Reilly, (1) di come sembri trovare sempre un’e-mail di qualcuno del Montana che gli dice come sia troppo liberale.

Ne ha bisogno al fine di mantenere un'immagine che non esiste, proprio come Spielberg ne ha bisogno per mantenere un’immagine che non merita.

Questo film potrebbe essere bollato facilmente come pubblicità pagata da Israele per propagandare il suo apparato letale. Infatti, potrebbe essere un film per reclutare squadroni della morte israeliani.

È una celebrazione dell'omicidio israeliano dei palestinesi. Quando gli israeliani uccidono, è sempre morale, sempre rispettoso, “sempre sul bersaglio”.
[…]


--------------

Munich non volevo vederlo. Pregiudizio nei confronti di Spielberg.

Da un punto di vista cinematografico è un bel film, non vuole essere un film politico, è piuttosto un film morale.Un opera artistica.
Schematico, serrato, a volte disarmante e politically correct, Spielberg vuole essere fino in fondo super partes. Munich è un film su la vendetta, una preghiera di pace, un film antibellico.
Un po’ lungo forse (132' ), ma mai noioso.

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Citazione:
Quelli che creano sono duri di cuore. Nietzsche, Friedrich. Così parlò Zarathustra: II, Dei compassionevoli
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Re: Film “eversivi”
#73
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I film di WIM WENDERS :

"Paris, Texas", 1984;

"Il cielo sopra Berlino", 1987;
(Der Himmel über Berlin)

"Fino alla fine del mondo", 1991;
(Until the End of the World)

"Così lontano così vicino!", 1993;
(So Far, so Close)

"Al di là delle nuvole", co-regia con Michelangelo Antonioni, 1995;

"I fratelli Skladanowsky", 1995;

Die Gebrüder Skladanowsky : Nel 1892 Max, Eugen ed Emil Skladanowsky, tre fratelli artisti dilettanti, senza nessun sostegno,avevano già prodotto "fotografie viventi";
mentre sei settimane prima della storica prima dei fratelli Lumière - il 1º novembre 1895 - proiettarono a Berlino otto brevi scene attraverso un marchingegno di loro invenzione chiamato Bioskop.
Il loro proiettore non era certo all'altezza di quello dei Lumière, ma funzionò.
A cento anni di distanza, Wim Wenders, con la fattiva collaborazione degli studenti di cinema di Monaco, riporta alla luce la clamorosa rivendicazione: la Settima Arte, l'abbiamo inventata noi tedeschi!


"Buena Vista Social Club", 1999;

"The Million Dollar Hotel", 2000;

"Non bussare alla mia porta", 2005.

-----------------------

Snatch - Lo Strappo di Guy Ritchie (2000)

Snatch - movie trailer


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_________________
Citazione:
Quelli che creano sono duri di cuore. Nietzsche, Friedrich. Così parlò Zarathustra: II, Dei compassionevoli
Inviato il: 17/11/2006 2:05
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Re: Film “eversivi”
#74
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Citazione:
non è certo con l'arroganza che la dimostri.

Vedo che andiamo avanti sullo stesso registro.

In quanto il disintossicarsi, mi sembra chiaro che chi crede che la propaganda sionista sia "arte" e che Spielberg sia un "artista" (qualsiasi cosa voglia dire), e' abbastanza intossicato dalla propaganda del regime virtuale di Hollywood.

Disintossicarsi e' buono e giusto.
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Re: Film “eversivi”
#75
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Citazione:

nike13 ha scritto:
Munich non volevo vederlo. Pregiudizio nei confronti di Spielberg.

Io invece sono andato a vederlo subito, perche' volevo proprio vedere se Spielberg ce la faceva di nuovo a giocare con immenso mestiere con i sentimenti piu' melensi per falsificare la storia, visto che l'attentato di Monaco poco si prestava ad una operazione simile. In questa occasione, infatti, l'approccio e' stato completamente diverso: la squadra di Spielberg si e' prodigata in uno sforzo eccezionale per fare un film che sembrasse a tratti un documentario ed a tratti un vero film d'azione come Spielberg non ha mai fatto prima, nella tradizione di certo cinema degli anni 70' (basti pensare, per fare un nome, a "The Jackal").
Citazione:
Da un punto di vista cinematografico è un bel film, non vuole essere un film politico, è piuttosto un film morale.Un opera artistica.

E' un film politico, perche' si sofferma a descrivere la dimensione morale individuale che, a parer suo (e conta delle palle, era piu' realistico con gli alieni) si nasconde dietro agli avvenimenti storici: anche i killers hanno famiglia e ideali - per avere un approccio piu' sincero con "la realta' delle cose vedere "the Sopranos".

La propaganda non e' mai artistica. Se poi di "arte" si possa parlare del tutto nel caso del cinema (un prodotto industriale) ne parleremo poi in altra sede.
Citazione:
Schematico, serrato, a volte disarmante e politically correct, Spielberg vuole essere fino in fondo super partes.
E qui ci siamo e' il cuore di tutto il discorso:
Spielberg, tramite la sua fottuta political correctness vuol farci sembrare di essere super partes, col cavolo che lo e': e' super partes tanto quanto Berlusconi e' a favore del libero mercato. L'uno usa i potenti mezzi di Hollywood, l'altro quelli del (P)iscione. Entrambi stanno disinformando.
E' esattamente l'opposto.
Qui si applica il consiglio alla disintossicazione che ha fatto tanto incazzare music-band: se ti fregano cosi' facilmente (facilmente per modo di dire, uno e' giustificato in parte dal fatto che per fregarlo hanno usato la "ditta" migliore di Hollywood e svariate milionate, visto che la "ditta" gode di credito illimitato e - notare bene - non fa mai "flop", neanche quando non va in pari al botteghino - che e' successo ripetutamente ma mai stato riportato sulla stampa, un mistero...) e' meglio respirare lungo e andarsi a vedere un film che tenta di essere super-partes, il che implica che gli autori non si nascondano dietro a un dito, ma che sia chiaro da subito da che parte stanno. Vedere subito come si e' detto in precedenza "Zeta", cosi' vedendo la differenza si capisce subito chi e' un propagandista e chi e' una persona onesta.
Citazione:
Munich è un film su la vendetta, una preghiera di pace, un film antibellico.

Non lo e', perche' assolve alcuni brutali omicidi facendoci entrare in empatia con gli assassini. Difatti ci si affeziona immediatamente ai protagonisti grazie anche agli attori tutti veramente ottimi, specialmente un incredibile Hinds ; le parti non erano facili, specie per Bana che non poteva mai permettersi di essere troppo simpatico. Ma Bana lo si conosce bene dai tempi di "Chopper" ed e' stata una scelta ideale per il tipo di film che Spielberg aveva in mente.
Citazione:
Un po’ lungo forse (132' ), ma mai noioso.

Se ne sono visti di piu' noiosi, ma il film ha delle punte di noia orrenda che sono gia' state ben colte in un precedente intervento: bisogna fare un po' di riprese al rallentatore con sottofondo di lagna etica, se no che film "artistico" sara' mai
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Re: Film “eversivi”
#76
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Ho riflettuto molto sul modo di porre fine alla polemica tra me è pikebishop, che nelle mie intenzioni non è mai cominciata. Eviterò a questo punto di scrivere una mia recensione sul film in questione perchè potrebbe essere interpretata come un gesto ulteriormente provocatorio da "saccente".
Se qualcuno è interessato a sapere ciò che intendo, quando parlo di argomentare le motivazioni che ci spingono a giudicare un film, esiste su questo sito, da molto tempo, la prima parte di una mia recensione al film "2001 Odissea nello spazio". Dico questo soltanto al fine di sottolineare che non si tratta di un mio accanimento nei confronti di questa discussione, ma semplicemente di ciò che, a mio avviso, debba essere l'approccio alla settima arte.

Per quanto riguarda invece il film in questione, riporto una recensione scritta da altra persona; non voglio dire se sono daccordo oppure no con questa recensione, sempre per lo stesso motivo di non voler apparire di parte o dare l'impressione di voler sbeffeggiare le opinioni di pikebishop. La riporto con l'unico scopo di fornire un esempio concreto a ciò che ho sostenuto rispondendo a pikebishop, e cioè che nel giudicare un film, è necessario analizzarlo nelle sue molteplici componenti.

Spero che quanto detto finora, chiarisca definitivamente la questione e plachi l'animo di pikebishop

una recensione del film "Munich":

Tratto dal romanzo di Gorge Jonas Vengeance: The True Story of an Israeli Counter-Terrorist Team, rimandato e riscritto più volte fino a cadere nelle mani del geniale Tony Kushner, premio Pulitzer per Angels in America, l’ultimo lavoro di Spielberg è un pugno allo stomaco assestato con geometrica precisione, un apologo morale che parte dalla Storia particolare, specifica per innalzarsi fin da subito a riflessione universale sul rapporto tra soggettività e Stato, tra responsabilità individuale (l’uomo) e collettiva (il popolo). Il regista e lo sceneggiatore mantengono un equilibrio prodigioso dando voce alle opposte parti di un dialogo impossibile, cogliendo i personaggi in conflitto non già come figure di cartapesta incarnanti visioni “di stato” antitetiche, bensì uomini fragili, prima marionette mosse dalla madrepatria, poi esseri umani fagocitati dal dubbio. Il racconto, retto da una tensione quasi insostenibile, si dipana in mezza Europa, ma nonostante la dispersione non diviene mai dispersivo. Il regista riesce mirabilmente, grazie alle scelte cromatiche adottate dal grande direttore della fotografia Janusz Kaminski, a suggerire la localizzazione dell’azione senza ricorrere alla didascalia spaziale o temporale (cosa rarissima nel cinema di spionaggio). Avner (Eric Bana), il protagonista, è anima smarrita e schiacciata da un potere sempre più invisibile, sempre più sfuggente, fantasma senza patria, patria che da madre benevola – “E’ Israele tua madre” gli dice la moglie – si tramuta in matrigna da cui fuggire, proprio perché non più “casa”. Per questo, abbandona l’arida “terra promessa”, alla ricerca di un nuovo nidus da ricostruire in un altrove nel quale sperare (vanamente) di potersi riparare da una violenza tentacolare, ramificata (come ricorda il “papà” Michael Lonsdale, il primo personaggio pienamente “opaco” del cinema di Spielberg, figura tra le più ambigue e sconvolgenti del cinema americano recente). E’ la fine dei sogni, è la maturazione graduale di un bambinone ingenuo e senza memoria (un “sabraA”, ovvero un ebreo d’Israele, figlio dello stato e non nella/della diaspora), alla ricerca inconscia di ricostituire una comunità su una terra non macchiata dal sangue. Cresciuto in un Kibbutz, dunque in una comune, ha appreso l’arte culinaria, nonostante le mani “da macellaio”. Il pasto è sempre abbondante perché collettivo. La tavola è sempre imbandita e ricca di pietanze cucinate istericamente da chi cerca di annullarsi nell’unico gesto che gli resta da compiere “per l’altro”, “per gli altri”. Lo splendido incipit, che non chiude la rappresentazione del massacro di Monaco ma che anzi la coglie “dialogando” con le immagini di repertorio, fermandosi e soffermandosi sul “visibile”, ovvero su ciò che la massa ha visto, ricostruendo storicamente la percezione dello spettatore palestinese o israeliano del tempo dell’evento, per la prima volta diffuso dai media su scala planetaria, è un’acuta analisi dello iato che separa visibile e non visibile, fissazione analogica e diffusione su vasta scala di un evento da un lato e “arte”, ri-costruzione, ipotesi poetica, ri-figurazione e trasfigurazione simbolica dall’altro, sul vuoto che Spielberg si azzarda di colmare segnando il confine che separa, eticamente ed esteticamente, la manipolazione dei mezzi di comunicazione di massa (dei media televisivi o radiofonici) e quella cinematografica (nei casi migliori, finalizzata alla stimolazione del dubbio, più che alla delucidazione tramite il commento dello pseudo-evidente). Un’immagine, di potenza e forza uniche, forse il take più sconvolgente del cinema degli ultimi anni, sintetizza questa dialettica intermediale: interno di un appartamento, un televisore trasmette dall’“esterno” l’ingresso del terrorista fedayn incappucciato dalla terrazza, ma è la macchina da presa a coglierlo dall’“interno”. Come a dire: il medium cinematografico può superare la superficie, penetrare la storia. Per il completamento dell’evento, Spielberg si affida all’intermediazione del suo protagonista, che “riattraversa” idealmente la tragedia, la ripAercorre e la rielabora partendo dai pochi frammenti visivi percepiti in diretta, dagli schermi televisivi. Non a caso, il primo flash di Monaco Avner lo “vede” e lo “vive” dal finestrino dell’aereo (doppio simbolico del monitor televisivo), sopra le nuvole (ovvero, al di là del visibile). Il rituale della rappresaglia, iterata fino a divenire meccanica disumana del gesto violento e potenzialmente infinito, è colto secondo stilemi che appartengono al cinema di spionaggio anni ’70: zoom, fotografia sgranata, proliferazione dei punti di vista. Più scelta “morale” che di maniera, più sperimentazione sfacciata che omaggio pedissequo ai grandi vecchi, la messa in atto/in scena degli assassini mirati è un saggio di multivisione, di “polipercezione” e “policognizione”, nonché abile gestione del flusso delle informazioni diegetiche. Spielberg rende conto dello spazio dell’azione seguendo la staffetta di sguardi dei cinque componenti del gruppo (spesso in elaboratissimi long take), ora avvicinandosi al giocattolaio belga Robert (Mathieu Kassovitz) o al freddo contabile Hans (Hanns Zischler), ora sposando lo sguardo gelido della macchina di morte a cui “interessa solo il sangue ebreo” Steve (Daniel Craig) o dell’“uomo delle pulizie” che “si preoccupa” (Ciarán Hinds), fino a giungere al perno centrale del racconto e della visione, che completa il quadro dirigendo quasi sempre, e sempre “automaticamente”, la sinfonia di morte. La violenza è il contrario del dialogo: significativamente, sono gli strumenti di comunicazione di massa o interpersonale ad essere rifunzionalizzati, a divenire strumenti di morte (telefoni, televisori). Morte, sangue, “nessuna pace alla fine di tutto questo”: una femme fatale prezzolata olandese, che muore dopo aver riservato un’ultima carezza al gatto, nuda come colui della cui morte si è resa responsabile; un giovane palestinese che assiste inerte al massacro della propria famiglia, poi ucciso dagli agenti una volta divenuto guardiano della villa dell’architetto di Monaco, “intoccabile” (forse) peArché spalleggiato dalla CIA; un intellettuale che, presentando la sua traduzione in italiano delle Mille e una notte in un improbabile bar romano, sostiene che “la narrazione ci salverà dalla morte” (come Sheherazade), prima di essere fatto fuori dagli agenti; una bimba che si diletta al pianoforte salvata in extremis. C’è sempre uno scambio di sguardi tra vittime e carnefici, tra agenti portatori di morte e obiettivi da eliminare, quasi a connettere le esistenze. La scoperta dell’altro passa attraverso la visione del volto. Chi non riconosce e si riconosce nel volto dell’altro “non esiste”… Spielberg non parla (solo) di agenti o rappresentanti di poteri in lotta, ma di uomini, di volti. Lo sbeffeggiato montaggio alternato che connette sesso e morte, che tanto ha fatto ridere i critici cultori dell’ovvio, che guardano pregiudizialmente con sospetto ogni azzardo politicamente ambiguo, è sintesi evidente di una catarsi impossibile: la responsabilità e le conseguenze di un gesto, dei gesti contro l’altro, che tanto i responsabili della strage di Monaco che gli agenti del Mossad sembrano ignorare, indifferenti ed ostili a ciò che sfugge all’immediata (e falsa) “comprensione”, ricade su chi l’ha compiuto nel momento in cui ridiventa Soggetto. Il gesto si tramuta in fardello, non c’è “amore” che possa liberare o purificare, non c’è carezza che possa rassicurare o consolare. Munich è il tragico “rovescio” degli altri film “storici” di Spielberg: Salvate il soldato Ryan e Schindler’s List. Dalla massima altruistica che segnava in maniera esplicita (il film del 1993) o implicita (il war movie del 1998) le due opere (“chi salva una vita salva il mondo intero”), al suo opposto: chi uccide un uomo uccide il mondo e, per citare una battuta pronunciata dal (dis)innescatore di bombe Mathieu Kassovitz, “perde la sua anima”. Un film dall’impossibile finale: oggi viviamo nella “sospensione” di cui Spielberg ricostruisce mirabilmente la genesi. Non a caso, nell’ultima inquadratura dello skyline newyorkese, le twin towers “incombono”… E non c’è pace alla fine di tutto questo.

Manuel Billi
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  •  hi-speed
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Re: Film “eversivi”
#77
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Dimenticavo questi

L'Ombra abitata (1995) di Massimo Mazzucco

Aaron Gillespie Will Make You a Star (1995) di Massimo Mazzucco

Obiettivo indiscreto (1992) di Massimo Mazzucco

Romanzo (1986) di Massimo Mazzucco

Summertime (1982) di Massimo Mazzucco


Hi-speed
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Re: Film “eversivi”
#78
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Appena finito di vedere un vero capolavoro, un film psichedelico e mortale sul sogno della vita.

Waking Life di Richard Linklater del 2001
http://en.wikipedia.org/wiki/Waking_Life

Solo per chi percepisce i nostri sogni di stelle e le nostre lacrime di vuoto.

Cosa c'è di più eversivo del nostro esistere?

Un abbraccio a tutti
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"Il vero Big Bang è la nascita di una coscienza"

"Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem"
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  •  abbidubbi
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Re: Film “eversivi”
#79
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Re: Film “eversivi”
#80
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Piu' films guardo, piu' realizzo concretamente e confermo questa Verita':
Spielberg (mi) fa cagare.



Ultimo bel film visto:
"A Scanner Darkly" di R.Linklater.


mc
Inviato il: 27/12/2006 13:02
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  •  abbidubbi
      abbidubbi
Re: Film “eversivi”
#81
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Citazione:

mc ha scritto:
Spielberg (mi) fa cagare.

mc


92 minuti di applausi
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Inviato il: 27/12/2006 13:17
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  •  BRASA
      BRASA
Re: Film “eversivi”
#82
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requiem for a dream
pi greco th del delirio
esercito 12 scimmie
natural born killers
avalon
gummo
ken park
kids

(mi riservo il potere di aggiungere titoli perchè sono i primi che mi vengono in mente..)
anche se alcuni non sono eversivi, qualcosa li accomuna .. (?! )

e poi, posto d'onore...
migliore in assoluto per eversione..

S O U T H___P A R K

meriterebbe un thread a parte.
tanto sottile e acuto quanto disegnato 'a muzzo! (uè, è tutto collage, opera d'arte eh..)

davvero, ogni puntata è uno spunto di riflessione..
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ispirazione e visione sono in se stesse il fine ed il risultato
Inviato il: 27/12/2006 14:44
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  •  UncasO
      UncasO
Re: Film “eversivi”
#83
Ho qualche dubbio
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Da ss11 "Rivoltana"
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Consiglio due film di un regista semisconosciuto, tale Todd Solondz.

"Happiness" e "Fuga dalla scuola media", due ritratti molto crudi della società americana.

Un applauso al già citato R.Linklater che ha saputo ridare un pò di giustizia ai lavori di PK Dick dopo lo stupro subito ad opera delle major con Blade Runner, Paycheck e Minority Report.

Mi raccomando non buttate i soldi nella prossima stagione cinematografica, aspettate che esca in sala "Tideland", Terry Gilliam è tornato ad essere se stesso.
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Non vorrei mai morire per le mie idee, perchè potrebbero essere sbagliate.
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Inviato il: 8/1/2007 1:56
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  •  Fabrizio70
      Fabrizio70
Re: Film “eversivi”
#84
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Mi stò godendo "1997 fuga da new york" , un mito

Ci sono pure le TT
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Il lusso non può mai essere soddisfatto perché, essendo qualcosa di falso, non esiste per esso un contrario vero e reale in grado di soddisfarlo e assorbirlo.
Wilhelm Richard Wagner-1849
Inviato il: 16/1/2007 23:38
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  •  EdGreen
      EdGreen
Re: Film “eversivi”
#85
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Citazione:

Fabrizio70 ha scritto:
Mi stò godendo "1997 fuga da new york" , un mito

Ci sono pure le TT


Bè guardati anche il seguito "Fuga da Los Angeles", non figo come il primo ma divertente.Ha pure inserito la deriva neo-fondamentalista cristiana che c'è in america.
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Citazione:
Ciò che non ti uccide, ti rende più forte ( Nietzsche )
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  •  rascalcitizen
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Re: Film “eversivi”
#86
Ho qualche dubbio
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Citazione:
Fabrizio70 ha scritto:
Citazione:
Mi stò godendo "1997 fuga da new york" , un mito


Io consiglierei caldamente, dello stesso regista, il grande John Carpenter:

"Essi Vivono", da cui proviene il mio avatar, e il più orrorifico "Il seme della Follia", che è stato definito il miglior horror politico degli anni '90.
Inviato il: 17/1/2007 20:43
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  •  florizel
      florizel
Re: Film “eversivi”
#87
Sono certo di non sapere
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 10/2/2007 2:14
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  •  florizel
      florizel
Re: Film “eversivi”
#88
Sono certo di non sapere
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E come lasciare fuori "CRASH", di Paul Haggis...

"É il senso di toccarsi... ci manca a tal punto da scontrarci, incorrere in un incidente solo per poter finalmente sentire qualcosa"

E "Magnolia", uno straordinario puzzle dove le vite dei personaggi si incrociano, e il cerchio si stringe rendendo palpabile un destino in cui l'uno, senza l'altro, non sarebbe potuto esistere...

STRAORDINARIO
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Inviato il: 10/2/2007 2:26
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  •  orkid
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Re: Film “eversivi”
#89
Mi sento vacillare
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In Magnolia stupenda la scena delle rane... spiazzante!!!
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Autodidatta Bonsai


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Re: Film “eversivi”
#90
Mi sento vacillare
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Da MMMMMMonza
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La scena delle rane è una chiara citazione fortiana
Se vuoi sapere chi è Charles Fort

Saludos
Kolza
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http://kolza.blogspot.com
Inviato il: 10/2/2007 19:27
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