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di Massimo Mazzucco
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  Il Campo del Punto Zero

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  •  Al2012
      Al2012
Re: Il Campo del Punto Zero
#70
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 25/10/2005
Da
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Grazie Wintermute per i tuoi link, sei il benvenuto.

Peccato che il mio inglese è scarso, comunque molto interessante ……

Ma oltre alla differenza di potenziale per fare scoccare la scintilla (cosa già rilevante) quanta potenza si può ricavare ??

Hai notizie su motoria ad acqua ?? O qualcosa di simile ??

ciao
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“Capire … significa trasformare quello che è"
Inviato il: 2/3/2007 23:20
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  •  Abulafia
      Abulafia
Re: Il Campo del Punto Zero
#71
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/11/2005
Da
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Buongiorno,
Wintermute, se vuoi spostare il Tuo post in "Free Energy", il link è QUESTO.

Se invece vuoi lasciarlo qui, no problem.
_________________
...Ars adeo latet arte sua...
Inviato il: 3/3/2007 11:45
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  •  packz
      packz
Re: Il Campo del Punto Zero
#72
Mi sento vacillare
Iscritto il: 2/7/2006
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Citazione:
Per i ricercatori dunque della free energy, ecco un bel spunto:


Ma l'energia la prende dal campo gravitazionale, se sfreghi abbastanza un pettine sul tuo maglione otterresti lo stesso effetto...
Inviato il: 4/3/2007 11:40
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Re: Il Campo del Punto Zero
#73
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 11/1/2006
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Citazione:

packz ha scritto:
Citazione:
Per i ricercatori dunque della free energy, ecco un bel spunto:


Ma l'energia la prende dal campo gravitazionale, se sfreghi abbastanza un pettine sul tuo maglione otterresti lo stesso effetto...


bhe ma questo è ovvio: l'energia mica la puoi creare dal niente, devi pure "fregarla" a qualcuno!

Tesla con i suoi apparecchi la "prendeva" dal campo magnetico terrestre...
...in questo caso si usa la gravità per caricare delle gocce per poi far scoccare una scintilla da 10'000/15'000 volt (a occhio)...

non mi sembra mica da poco, un po' di automazione e...

quanti di voi hanno mai costruito un tesla-coil? questo è molto più semplice! a saperlo prima...
_________________
Salvo il mondo...
ma con quale estensione?
Inviato il: 5/3/2007 10:49
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  •  Al2012
      Al2012
Re: Il Campo del Punto Zero
#74
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 25/10/2005
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Scusate la lunghezza della trascrizione, ma se siete già entrati in questo topic ed avete resistito fin’ora un po’ di abitudine a lunghe letture l’ha avete presa.
Con questo inserimento voglio riportare il topic sulla strada che avevo preso all’inizio, ovvero sulla mia scoperta di una scienza di confine che unisce scienza-spiritualità in un mondo unico e vasto tutto da scoprire, con l’umiltà dell’ignorante, l’ingenuità del bambino e la mente aperta del ricercatore.
Il mio intento resta ancora quella della condivisione di alcune sensazioni che posso provare, anche se purtroppo il più delle volte non riesco a comprendere pienamente o a leggere con la dovuta calma e attenzione, ma in fondo il mio compito potrebbe essere solo quello di “passare la palla”, di far circolare le informazioni che a me sembrano coerenti con le mie sensazioni.
La vita è un continuo scambio di informazioni. Una scuola che non ha mai termine.
Forse molti di voi già conoscono questa immensa opera “Enciclopedia Olistica” ma forse molti altri no.

SCIENZA SECONDO COSCIENZA
IL DOCUMENTO DEL COMITATO EUROPEO PER UNA NUOVA SCIENZA

Per fare scienza secondo coscienza, nel rispetto dell'unità e della globalità del vivente. Un gruppo di scienziati, che comprende al suo interno biologi, fisici, matematici e medici, si è riunito ad Arco di Trento nei giorni 20 e 21 ottobre 1994, nell'ambito delle attività del XVII ° Convegno della rivista "Astra". A questo incontro, promosso dal Prof. Umberto Bartocci ordinario di scienze matematiche, fisiche e naturali presso l'Univ. di Perugia, hanno aderito i fisici Prof. Giuliano Preparata e Prof. Emilio del Giudice dell'Istituto di fisica nucleare delle alte energie dell'Università di Milano, il Prof. Friedbert Karger fisico del Max Planck Institut di Monaco, il Prof. Jacques Bienveniste, dell'università di Parigi, il Dott. Raffaele Marolda ricercatore oncologo, il Prof. Giuseppe Sermonti, genetista, il Prof. Pindaro Mattoli, omeopata, il Dott. Philippe Dudal e il Dott. Ezio Gallas, osteopati, il Prof. Luigi Baima Bollone, di medicina legale dell'Univ. di Torino e il Dott. Nitamo Federico Montecucco, medico esperto in psicosomatica e ricercatore in neuropsicologia. Dopo due intense giornate di dibattito e studio il nascente comitato europeo per la nuova scienza ha elaborato il seguente documento programmatico.

"Siamo preoccupati per una serie di fenomeni che sembrano occorrere sempre più frequentemente nel campo della scienza, quali lo scoraggiamento di ricerche autenticamente alternative, la presenza di censure non eque e non giustificate, la soppressione di informazione, che testimoniano l'allontanamento dai canoni di una corretta etica scientifica. Questa situazione, che si ritiene sia venuta consolidandosi anche a causa di una inopportuna subordinazione ad interessi di ordine politico ed economico, in grado quindi di far perdere sovente di vista che la ricerca della verità resta sempre comunque l'unico vero obiettivo di ogni scienza, ci legittima a reagire con la proposta di un Comitato Europeo per una Nuova Scienza.
Vogliamo riportare nella scienza la critica, la tolleranza, la discussione aperta, senza favoritismi di scuola e senza clientelismi, vogliamo adoperarci per garantire una reale possibilità di verifica e di confronto con i risultati di ricerche che vengono delegittimati a priori dalla attuale organizzazione della scienza perché non conformi alle teorie oggi ufficialmente accettate; vogliamo offrire un punto di riferimento ed un aiuto a tutti quei ricercatori che stentano a far conoscere i loro lavori a causa dei pregiudizi di un establishment spesso arroccato su posizioni rigide e dogmatiche; siamo aperti alla considerazione di programmi di ricerca in campi attualmente considerati pseudo - scientifici, perché non riconducibili alle attuali capacità interpretative e metodologiche della scienza; vogliamo sostenere il pluralismo come valore, nella convinzione che due teorie siano sempre meglio di una, e che una scelta operata con consapevolezza sia migliore di una accettazione acritica e passiva in ossequio al principio di autorità.
Vogliamo insomma fare scienza secondo coscienza, nel rispetto dell'unità e della globalità vivente.
Intendiamo così percorrere insieme un cammino di conoscenza, e, per dirla con Gide, sostenerci nel tempo forse molto lungo da quando si e persa di vista la riva, fino all'apparire di nuove terre, se e quando ci sarà concesso di vederle."
Riportiamo a seguito alcune considerazioni sintetiche sulla scienza del Prof. Sermonti, del Prof Karger e un approfondimento al documento generale del Dott. Marolda.

Sulla scienza
di Giuseppe Sermonti

- Siamo preoccupati dell'atteggiamento di supponenza, di intolleranza e di soppressione della critica, nella scienza ufficiale.
- Questo ci sembra segno di debolezza di spirito scientifico e manifestazione di un eccessivo potere temporale, industriale e accademico, gestito dagli scienziati.
- La scienza non e quel che la gente crede: è una corporazione chiusa, faziosa, clientelare.
- Nei suoi ambienti è scoraggiata e censurata la ricerca "alternativa", è soppressa l'informazione che mette in forse i dogmi sanciti dall' 'establishment", e sono perduti di vista i canoni di una corretta etica di conoscenza, e del rispetto della vita e dell'ecosistema.
- Vogliamo riportare nella Scienza la critica, la tolleranza, l'humour, la discussione aperta. Non disconosciamo la necessità di una scienza "normale", ma quella "alternativa" deve essere tollerata e non soppressa, perché da essa possono sorgere le verità del futuro.
- Vogliamo conservare tuttavia il privilegio di restare una minoranza, di essere in disaccordo anche tra di noi, di essere una brigata di amici e non un'istituzione formale.
- Vogliamo aiutare gli "eretici" ad essere ascoltati e a farsi strada nella scienza nazionale e internazionale e non vogliamo fornire ad essi un canale di rifugio.
- Vogliamo che la "ricerca di frontiera " verso la realtà che non si può descrivere o non si può misurare non sia delegittimata a priori, benché siano convinti che un'area rimarrà sempre esclusa dalla scienza positiva e che questa stessa richieda una "legittimazione" di fronte alle altre sorgenti di verità. La scienza positiva non deve avere paura di fenomeni studiati dalla scienza "alternativa" ancorché, al di fuori di una corretta deontologia, essi possano generare inquietanti poteri.

Considerazioni sulla nuova scienza
di Raffaele Marolda
Ogni uomo ha la necessità di identificare un principio assoluto di ordine superiore che gli renda ragione della sua esistenza, gli spieghi la concatenazione degli eventi che egli osserva nel mondo, gli fornisca i mezzi per conoscere la realtà in tutte le sue forme e lo aiuti a districare i dubbi sul suo destino come essere umano e come collettività.
Il mezzo per eccellenza che è concesso a tutti gli uomini per raggiungere questi scopi è la conoscenza, cioè quella facoltà che è fatta della stessa natura della verità assoluta che l'uomo tenta di raggiungere.
La scienza moderna invece, anche se in origine era nata con l'intento di raggiungere questa verità da tutti cercata, ha smentito in pochi secoli i suoi migliori propositi ed ha ottenuto di allontanare l'uomo dalla stessa idea che la verità potesse esistere. Questo è avvenuto perché la scienza, quando si è costituita, ha ritagliato dall'intera realtà un piccolo frammento, cioè quello che si prestava ad essere studiato con strumenti fisici, e gli ha attribuito la patente di realtà scientificamente dimostrabile, mentre tutta quella parte che non era misurabile con tali strumenti è stata definita irreale, perciò non scientifica, e quindi esclusa.
Questa esclusione tuttavia non significa che quella realtà abbia cessato di esistere, visto che ne è la parte più importante e qualificante, ma significa al contrario che la scienza ha posto a se stessa, e quindi all'umanità intera, dei limiti talmente ristretti che la conoscenza ne risulta fortemente ostacolata se non spesso impedita. Si può affermare senza possibilità di smentita che una scienza così concepita potrebbe anche evitare di porre domande alla natura perché le risposte che ottiene sono già contenute nel modo stesso in cui essa pone le domande. Ne consegue perciò che la scienza è solo un punto di vista da cui si ottiene un'impressione molto limitata della realtà.
Questo modo di procedere ha prodotto quattro conseguenze principali: la prima e più importante, è la scomparsa della verità che viene perciò sostituita da verità particolari e transitorie che ogni teoria, ma persino il singolo individuo, si sentono in dovere di proporre.
La seconda è la nascita delle eresie scientifiche e di ricerche alternative che altro non sono che il tentativo, giustificato o maldestro, di sondare quella parte di realtà che la scienza ha posto oltre i suoi confini.
La terza è la creazione di un sistema di censura rigidissimo il cui compito non è quello di favorire la ricerca della verità, ma solo quello di assicurarsi che non trapeli alcuna ipotesi esterna all'opinione della scienza, motivo per cui essa bandisce la critica e la tolleranza mentre alimenta il clientelismo.
La quarta è l'accanimento tecnologico che la scienza favorisce, anche per la sua subordinazione agli interessi economici, nel tentativo di arginare lo smarrimento esistenziale dell'uomo contemporaneo, un essere che va rapidamente incontro alla estinzione intellettuale o spirituale, poiché questi termini sono sinonimi, mentre raggiunge un apparente benessere materiale.
Per tali ragioni riteniamo che la scienza debba adeguarsi a osservare tutta la realtà, nel rispetto dell'unità e della globalità del vivente, sebbene siamo ben consci che tale trasformazione comporterà una profonda revisione dei suoi dogmi e dei suoi metodi. Vogliamo riportare nella scienza la più ampia tolleranza di critica, senza favoritismi di scuola e clientelismi di potere, per ricondurla al suo compito iniziale di sforzo comune verso la conoscenza della verità.
Vogliamo garantire una effettiva possibilità di verifica delle ipotesi e delle ricerche che oggi vengono delegittimate a priori dalla attuale organizzazione della scienza perché non conformi alle teorie oggi ufficialmente accettate, teorie accettare del resto solo in via transitoria.
Vogliamo offrire un punto di riferimento ed aiuto a tutti quei ricercatori che stentano a far conoscere il proprio lavoro a causa della censura di un establishment arroccato su posizioni dogmatiche e persecutorie.
Vogliamo sfatare la falsa concezione che la scienza sia una attività indirizzata solamente a scopi pratici perché nulla di pratico e di utile può essere basato su una conoscenza parziale e fondata sull'errore di visuale.
Vogliamo infine ridare alla scienza la dignità di chiamarsi umana perché finalmente non rinneghi quelle manifestazioni della natura umana che non solo ne costituiscono l'essenza e la realtà più profonda, ma che ogni uomo avverte come la parte fondamentale della propria esistenza.

Sui fenomeni non ancora spiegati
di Friedbert Karger
Ci sono dei fenomeni, la cui esistenza è nota e dimostrata, che però non possono essere spiegati con i mezzi a disposizione della scienza.
Esigiamo che la Science Community non ostacoli l'occuparsi di questi fenomeni, in quanto questi argomenti interessano veramente gli uomini, perché sono importanti per la vita di ognuno

Tratto: scienza secondo coscienza

LINK

altro link della stessa opera che tratta un argomento già toccato, ovvero il paradigma olografico, che a mio avviso riesce ad amalgamare i vari pezzi del puzzle della mia confusa ricerca.

paradigma olografico

LINK

Enciclopedia Olistica - Indice Generale

LINK

Con la speranza di fare opera gradita agli autori di questa enciclopedia.
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“Capire … significa trasformare quello che è"
Inviato il: 13/3/2007 0:28
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  •  benitoche
      benitoche
Re: Il Campo del Punto Zero
#75
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 30/9/2006
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Notevole Al2012
Il punto è un altro ,si riuscirà a smuovere l oramai ben consolidata linea di LC
I tuoi link facilmente apporterebbero nuova linfa ai vari forum presenti,in particolar modo hic sunt leones ne sarebbe sconvolto.
Anche il nome della Bailey è riportato,insieme ad altri vari riferimenti da illuminati,tutto ciò però non ne sminuisce il valore in sè

A proposito del tuo passar la palla,la volontà nella lettura nasce anche dall emozione che la lettura stessa provoca,ed è propio questo sentimento che andrebbe gelosamente custodito e coltivato
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la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 20/3/2007 1:57
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  •  Al2012
      Al2012
Re: Il Campo del Punto Zero
#76
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 25/10/2005
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X benitoche

Ti ringrazio per il tuo amichevole elogio, anche se in ritardo di due mesi.

Stavo per risponderti, ma poi mi sono bloccato, sono rimasto un po’ in attesa di qualche altro commento, ed ero quasi dell’idea di lasciare che il topic decantasse.

L’articolo di Massimo sulla esperienza di Ed Mitchell, mi ha stuzzicato …..



Metto in evidenza un articolo, che mi ha toccato in modo particolare che riguardano il triste incontro che il grande veggente Gustavo Adolfo Rol ha avuto con Piero Angela e che pone in evidenza i limiti della cosiddetta scienza ufficiale. (oltre alla chiusura mentale ed altre non piacevoli caratteristiche)

(con la speranza di fare cosa gradita all’autore, ed a Rol)

G.A. ROL

Negare l’esistenza di un fenomeno perché non riesci a comprenderlo, perché esce dai cannoni prestabiliti, non può annullare l’esistenza dello stesso, perché, se cosi fosse, l’umanità sarebbe ancora nelle grotte senza il fuoco.

I fenomeni, cosi detti, paranormali esistono indipendentemente dal giudizio superficiale, non privo di interessi personali e di scarsa obbiettività, che li classifica come trucchi capaci di ingannare solo gli ingenui !!!
Caro Angela oltre alla “ciccia” c’è anche lo spirito, anche se tu non lo vedi.

Qui l’indice del sito:

LA SCIENZA ED IL PARANORMALE (doc-NDE)

QUI

Vi segnalo anche il link per leggere un libro sulla raccolta delle prove oggettive sulla esistenza dell’Aldilà

Non voglio dare un giudizio, voglio solo dirvi che ho ricevuto una piacevole sensazione positiva …

(estratto)
1. Dichiarazioni Iniziali
"Leggi non per contraddire e confutare, né per credere e dare per scontato, ma per soppesare e considerare."
Sir Francis Bacon
Ci sono oggi innegabili prove scientifiche che supportano l'esistenza dell'Aldilà. Sono un uomo di legge scettico ma dalla mentalità aperta, un ex procuratore formalmente qualificato in tutta una serie di discipline universitarie.
Le argomentazioni che seguono non sono soltanto argomentazioni legali astratte, teoriche e accademiche. Da investigatore dalla mentalità aperta, mi sono deciso a indagare sulle prove esistenti riguardo alla sopravvivenza dopo la morte e, insieme ad altri, ho ricreato le condizioni per verificare di persona le affermazioni in base alle quali è possibile una comunicazione con le intelligenze dall'Aldilà.
Dopo diversi anni di indagini serie, sono giunto alla conclusione irrefutabile che esiste una massa di prove talmente corposa che, considerata nel suo complesso, attesta assolutamente e incontestabilmente l'esistenza dell'Aldilà. Non sostengo che le sole prove oggettive hanno un alto valore. Né suggerisco che queste prove debbano essere accettate al di là di ogni ragionevole dubbio. Affermo che le prove, considerate nel loro complesso, rappresentano la dimostrazione schiacciante e irrefutabile dell'esistenza della vita dopo la morte
(per chi desidera continuare)

QUI
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“Capire … significa trasformare quello che è"
Inviato il: 29/5/2007 10:21
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  •  ruggero_20
      ruggero_20
Re: Il Campo del Punto Zero
#77
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 16/1/2007
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Citazione:

I fenomeni, cosi detti, paranormali esistono indipendentemente dal giudizio superficiale, non privo di interessi personali e di scarsa obbiettività, che li classifica come trucchi capaci di ingannare solo gli ingenui !!!


Scusate se mi intrometto bellamente, ma dove sono questi fenomeni? Se dici che esistono indipendentemente dai giudizi, vuol dire che intendi che sono oggettivi.
Mi daresti qualche esempio?

Non voglio apparire polemico, solamente fermo. Perché questa è l'idea che mi sono fatto finora, ma disponibilissimo a cambiarla se mi si mostra il contrario.

Finora, che mi risulti, tanti imbonitori si sono stati dimostrati tali, e neanche un fenomeno paranormale è stato confermato tale.

Tanto per dire, c'è un centro che si prefigge di scoprire almeno "un" fenomeno paranormale, e offre un milione di dollari a chi lo dimostri. Nessuno ha mai passato neanche le fasi preliminari.
Possibile che nessuno di questi personaggi, che pure non disdegnano di essere pagati privatamente, per gli spettacoli o per le apparizioni, disdegnino invece così tanto quel premio?

Io sono un fisico, e nella mia visione del mondo non esiste niente di inspiegabile di per sé, ma solo di inspiegato. Qualsiasi fenomeno oggi "paranormale", potrebbe magari essere spiegato un domani. Aprirebbe nuove porte alla scienza, la scienza non ne sarebbe danneggiata affatto. Studierebbe questi fenomeni cercando di spiegarli. Quindi non c'è motivo né di ostacolare, né di avere paura del paranormale. Ben venga, io veramente sarei contento. La comprensione del mondo si allargherebbe.

Ciao,
Ruggero
Inviato il: 5/6/2007 11:13
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  •  Al2012
      Al2012
Re: Il Campo del Punto Zero
#78
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 25/10/2005
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X Ruggero_20

<<citazioni>>-

<<Scusate se mi intrometto bellamente, ma dove sono questi fenomeni? Se dici che esistono indipendentemente dai giudizi, vuol dire che intendi che sono oggettivi. >>

Intendo dire che l’esistenza di un fenomeno non dipende dalle cognizioni della scienza, o per meglio dire dal livello raggiunto dalla conoscenza e convinzioni riconosciute ufficialmente, perché se così fosse vorrebbe dire che prima di Galileo, il sole girava intorno alla terra e la terra era il centro dell’universo.

<<Mi daresti qualche esempio?>>

LA TEORIA DELLE FREQUENZE
Pag. 9

Su questo sito, forse puoi trovare qualche esempio, se la cosa ti soddisfa o meno …. Vedi tu …… se vuoi e sei interessato sono sicuro che cercando su internet puoi trovare molti esempi: se ritieni la cosa “tempo perso” che esempi ti posso dare io??

<<Finora, che mi risulti, tanti imbonitori si sono stati dimostrati tali, e neanche un fenomeno paranormale è stato confermato tale.>>

Io non ho questa certezza, anche perché vorrei capire chi è l’autorità giudicatrice, chi conferma o non conferma, ????

LA SCIENZA È PREPARATA PER UN UNIVERSO COSCIENTE
pag. 8

LA RAGAZZA RUSSA CON LA "VISTA A RAGGI X" ENTUSIASMA GLI SCIENZIATI GIAPPONESI COL SUO DONO STRAORDINARIO
pag.5

Natasha a "Discovery Channel":C'é stata FRODE? INGANNO?
pag 3

INTERVISTA AL DR. VAN LOMMEL
pag 8

Gustavo Rol
http://www.gustavorol.org/


<<Tanto per dire, c'è un centro che si prefigge di scoprire almeno "un" fenomeno paranormale, e offre un milione di dollari a chi lo dimostri. Nessuno ha mai passato neanche le fasi preliminari.
Possibile che nessuno di questi personaggi, che pure non disdegnano di essere pagati privatamente, per gli spettacoli o per le apparizioni, disdegnino invece così tanto quel premio?>>

IL PREMIO RANDI? NON CI PROVATE!
pag 9

<<Io sono un fisico, e nella mia visione del mondo non esiste niente di inspiegabile di per sé, ma solo di inspiegato. Qualsiasi fenomeno oggi "paranormale", potrebbe magari essere spiegato un domani.>>

Questo ultimo pensiero mi sembra in contraddizione con quello precedente, dove chiedi esempi di fenomeni paranormali, mettendo in dubbio la loro “onesta esistenza”

<<Aprirebbe nuove porte alla scienza, la scienza non ne sarebbe danneggiata affatto. Studierebbe questi fenomeni cercando di spiegarli. Quindi non c'è motivo né di ostacolare, né di avere paura del paranormale. Ben venga, io veramente sarei contento. La comprensione del mondo si allargherebbe.>>

Condivido pienamente questo ultimo pensiero ….. e ci sono molti scienziati, di varie specializzazioni, che per fortuna nostra condividono l’idea di una “scienza senza dogmi” e senza “baroni” .. Una scienza sempre pronta a mettersi in discussione, pronti ad aprire nuovi paradigmi …

Ciao
Al
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Inviato il: 14/6/2007 11:19
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  •  Al2012
      Al2012
Re: Il Campo del Punto Zero
#79
Dubito ormai di tutto
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Eccomi di nuovo qua.

Vorrei proporvi questo link
QUI


(...) Prima di continuare a leggere, fermati e chiudi gli occhi per un istante.
Adesso poniti la seguente domanda: nell’istante in cui i tuoi occhi erano chiusi, il mondo ha continuato a esistere anche se non ne eri consapevole? Come lo sai?
Se ti sembra uno di quei rompicapo senza risposta che il professore di filosofia utilizzava per stimolare la tua immaginazione filosofica, potresti essere sorpreso di scoprire che esistono degli scienziati, all’interno di università di tutto rispetto, che credono di aver trovato la risposta.
E la loro risposta, che tu ci creda o meno, è «No».

Adesso considera qualcosa di ancora più sconcertante.
Immagina, per un momento, l’intera storia dell’universo. Secondo tutti i dati che gli scienziati sono riusciti a raccogliere, esso si è formato grazie a un’esplosione avvenuta circa quindici miliardi di anni fa, punto d’inizio di una danza cosmica di luce ed energia che continua fino ai giorni nostri. Ora immagina la storia del pianeta Terra. Una nuvola informe di cenere emerge da quella primordiale palla di fuoco, si condensa lentamente in una sfera solida, trova la sua strada nell’orbita gravitazionale intorno al sole e grazie a una complessa interazione di luce e gas produce, dopo miliardi di anni, un’atmosfera e una biosfera capaci non solo di creare la vita, ma anche di sostenerla e moltiplicarla.
Ora immagina che nessuno dei fatti succitati sia mai avvenuto.

Considera, invece, la possibilità che l’intera storia sia esistita solo come un potenziale astratto – un sogno cosmico tra infiniti altri sogni cosmici – fino a quando, in quel sogno, la vita si è in qualche modo evoluta portando alla nascita del primo essere senziente conscio.
In quell’istante, unicamente grazie all’osservazione conscia di quell’individuo, l’intero universo (inclusa tutta la storia che ha portato a quel momento) è venuto improvvisamente alla luce.
Fino a quel momento, nulla era mai davvero successo.
In quell’istante, sono avvenuti quindici miliardi di anni.
Se tutto ciò non ti sembra nulla di più che la trama di un romanzo fantascientifico o una versione secolare di uno dei grandi miti mondiali sulla creazione, reggiti forte: secondo il fisico Amit Goswami, la succitata descrizione è una spiegazione scientificamente fattibile del modo in cui l’universo si è formato.

Goswami è convinto, insieme a molti altri, che l’universo, per esistere, richieda un essere senziente conscio che ne sia consapevole.
Senza un osservatore, egli sostiene, l’universo esiste solo in potenza.
E, come si dice tra i fisici inglesi, Goswani ha fatto i suoi conti.
Mettendo in ordine le prove ricavate da moderne ricerche nei campi della psicologia cognitiva, della biologia, della parapsicologia e della fisica quantica, e con un occhio di riguardo per le antiche tradizioni mistiche del mondo, egli sta gettando le basi per un nuovo paradigma che definisce “Idealismo monista”: secondo quest’ultimo è la consapevolezza, non la materia, il fondamento di tutto ciò che esiste. (…)



L’idea o concetto che sia la coscienza a creare o per meglio dire a materializzare una realtà tra tante possibili ha dell’impossibile, sembra quasi una storiella da New Age (nel senso negativo del termine) eppure io la trovo tutt’altro che improbabile …..
_________________
“Capire … significa trasformare quello che è"
Inviato il: 22/12/2007 17:17
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  •  Al2012
      Al2012
Re: Il Campo del Punto Zero
#80
Dubito ormai di tutto
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Ho aperto questo topic il 2 ottobre 2006, quanto tempo ….

Se ci penso, sono qua .. davanti ad una tastiera .. in testa cose da dire .. pensieri da condividere

Ho iniziato questo mio viaggio nel “web” ..in questo mio piccolo angolo, che grazie ad un animo candido è stato messo in evidenza. Grazie ! Mi sento onorato.

Ma dicevo che ho iniziato questo mio viaggio nel web con il desiderio di diffondere, o per meglio dire contribuire alla diffusione di un pensiero di unione tra scienza e spirito.
Scintilla, accesa dalla lettura del libro “Il segreto dell’universo” del fisco Fabrizio Coppola, che ha riacceso un fuoco, che si era assopito, del desiderio di comprendere ….. “cos’è la vita”.

L’incontro tra scienza e spirito, mi ha aiutato ha riunire due parti del mio essere.
La parte materialistica: La vita è riproduzione. Trasmissione del DNA per l’assemblaggio di un nuovo essere simile, un meccanismo complesso del DNA per trasmettersi tra esseri della stessa specie.
La parte spirituale: pensiero orientale, ma non solo, anche il pensiero dei nativi sud americani, la visione spirituale dei nativi nord americani, quella dei nativi australiani, senza tralasciare i fenomeni “paranormali” mi hanno sempre attratto, tutti pezzi di un puzzle, che mi fanno pensare che esiste qualcosa che la visione materialistica non può spiegare.

Ora con la “filosofia” della fisica quantistica ho riunito questi due esseri in uno.

Ora passo ….. alle citazioni ….

La non separabilità quantistica

(…) In questo articolo, ci proponiamo di illustrare un’interessante interpretazione della non località e dell’entanglement quantistico sviluppata dal fisico anglo-americano David Bohm (nota anche come teoria dell’ordine implicito o modello olografico della realtà) e le prospettive che può aprire nella descrizione del mondo fisico (in particolare nello studio delle interazioni fondamentali); successivamente, mostreremo che la non separabilità delle particelle subatomiche può essere spiegata sulla base dell’idea che lo spazio fisico, al livello fondamentale, ha un carattere a-temporale.

(...)La particella si comporta in pratica come una nave che arriva al porto grazie alla potenza dei suoi motori ma sotto la guida di un radar che le indica la strada da seguire.
I motori rappresentano il comportamento classico delle particelle nel mondo fisico che conosciamo (per esempio l’azione dei campi elettromagnetici), mentre il radar rappresenta l’azione del potenziale quantico.

Ora, Bohm ha mostrato che è proprio il potenziale quantico a determinare la non località dei processi microscopici, la comunicazione istantanea tra le particelle subatomiche: il potenziale quantico informa ogni particella dove andare, come se dietro alla realtà fenomenica spazio-temporale fatta di materia ed energia, esistesse un piano nascosto che la guida e la unisce a tutte le altre particelle in un’unica simbiosi cosmica. Insomma, particelle distanti anche miliardi di anni luce sono in grado di comunicare tra di loro informazioni in modo istantaneo proprio grazie all’azione del potenziale quantico. (…)

(…)Secondo Bohm è possibile individuare nella meccanica quantistica due diversi livelli di descrizione dei sistemi fisici:

l’interpretazione standard e il suo formalismo ci permettono di rendere conto del foreground, dell’ordine esplicito del mondo macroscopico così come ci appare dalle nostre misure, e che è caratterizzato da manifestazioni locali e frammentarie;

quello che avviene nell’ordine esplicito rappresenta tuttavia una proiezione del livello fondamentale, nascosto, cioè il livello del background e dell’ordine implicito, caratterizzato da non località e non separabilità.

Bohm suggerisce quindi che nell’indagine della realtà fisica bisogna distinguere tra gli aspetti “avviluppati”, legati al livello nascosto e quelli “dischiusi”, che si manifestano come proiezioni del livello fondamentale.

In base alle idee di Bohm, il comportamento delle particelle subatomiche indica chiaramente che esiste un livello di realtà del quale non siamo minimamente consapevoli.

Se le particelle subatomiche ci appaiono separate è perché siamo capaci di vedere solo una porzione della realtà (cioè il foreground o ordine esplicito); ad un livello più profondo esse non risultano “parti” separate bensì sfaccettature di un’unità più profonda e basilare.

A questo livello più profondo e fondamentale (che è appunto il background o ordine implicito), tutte le particelle subatomiche sono infinitamente collegate in una sorta di interezza continua.

Si è insomma condotti - usando parole dello stesso Bohm – “ad una nuova concezione di totalità indivisa che nega l’idea classica della possibilità di analizzare il mondo in parti esistenti in maniera separata ed indipendente:

la realtà fondamentale è l’inseparabile connessione quantistica di tutto l’universo e le parti che hanno un comportamento relativamente indipendente sono solo forme particolari e contingenti dentro questo tutto”.

Per comunicare la sua visione, Bohm usò anche potenti metafore, e tra queste la più famosa è probabilmente la metafora dell’ologramma (per questa ragione l’interpretazione di Bohm della non località quantistica può essere anche definita modello olografico della realtà).

Un ologramma è una fotografia tridimensionale prodotta con l’aiuto di un laser, la cui principale proprietà sta nel fatto che ogni sua parte contiene tutte le informazioni possedute dall’ologramma intero.

Per estensione, si può parlare di procedimento ologrammatico quando tutte le informazioni di uno spazio a n-dimensioni sono contenute in uno spazio di dimensioni minori.

L’analogia tra l’ologramma e i diversi livelli della realtà fisica è la seguente: l’ordine esplicito o foreground è come una rappresentazione olografica dell’ordine implicito, cioè del background.

Si può anche dire che, al suo livello più profondo e fondamentale, la realtà nel suo insieme non è altro che una sorta di super-ologramma dove il passato, il presente e il futuro coesistono contemporaneamente, cioè l’universo stesso è una proiezione, un ologramma, il magazzino cosmico di tutto ciò che è, che sarà o che sia mai stato.(…)

Tratto da:
QUI

Ora qualche video:

Non località e l'Osservatore
QUI

Dr Quantum e L'Esperimento delle 2 Fessure
QUI

In questi video ritroviamo il fisico Amit Goswami, (è l’indiano che parla inglese come un indiano, con l’aspetto un po’ calabrese)

what the bleep do we know montage_ITA part1
QUI

what the bleep do we know montage_ITA part2
QUI

what the bleep do we know montage_ITA part3
QUI
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“Capire … significa trasformare quello che è"
Inviato il: 28/1/2008 2:31
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      ivan
Re: Il Campo del Punto Zero
#81
Sono certo di non sapere
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Interessante.

Qualche considerazione sul video delle due fessure:

1) Come hanno fatto a "sparare" un singolo elettrone ? Come fanno essere certi che dalla canna della "pistola" esce uno ed uno solo elettrone ? Se posso "imbrigliare" il singolo elettrone, facendogli fare la traiettoria che dico io, bè, il principio di indeterminazione va a farsi benedire: tant'è vero che in spettroscopia si hanno sempre delle gaussiane centrate su un certo valor medio, mai "spike" si un solo valore, gli "spike" sono generalmente malfunziomamenti dell'elettronica, non misure di osservabili fisiche.


2) L"occhio" che guarda la fessura com'è fatto ? Come fanno a garantire che si limiti a guardare e non a interferisca in alcun modo con gli elettroni ? E come fanno ad essere certi che non ci sia nessuna interferenza da parte dell'occhio (nessun campo elettromagnetico dovuto all'elettronica )

3) Il foglio su cui formano le bande, di cosa è fatto ? Su che principio si basa lo sviluppo delle medesime in maniera tale che l'occhio umano possa osservarle (ionizzazione, riarrangiamento molecolare.. ) ?

4) Su che base si sceglie la larghezza delle fessure e la loro relativa distanza ? Il fenomeno vale sempre o vale solo per particolari combinazioni larghezza/distanza ? E c'è una correlazione tra la larghezza delle bande e la loro la distanza e la frequenza delle onde usate ? E se le bande sono asimmetriche che succede ?

5) Alcuni elettroni non passano attraverso le fessure ma sbattono contro l'ostacolo; ora, l'effetto tunnel non si applica in questo caso ? Come si fa ad essere certi che essi non passino comunque o che la loro interazione con la materia dell'ostacolo non generi raggi x o altro (cosa che che a sua volta potrebbe avere effetti sul rivelatore dove si formano le bande di interferenza?). E il campo elettromagentico generato dagli elettroni in movimento, che effetto ha sul rivelatore ? Il video parlava di biglie, ma le biglie generalmente sono elettricamente neutre, gli elettroni no.

6) Gli elettroni (chiamati biglie nel video), come vengono "sparati" dalla pistola quantica ? E come si garantisce che "il colpo" che espelle gli elettroni, non si ripercuote sul rivelatore ?

7) L'esperimento è stato condotto nel vuoto ? E se si, che tipo di vuoto è stato usato ?


Raccontata in quel modo lì non è nulla di sostanzialmente diverso da "Alice nel paese delle meraviglie".
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La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 28/1/2008 6:56
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Re: Il Campo del Punto Zero
#82
Dubito ormai di tutto
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Ciao Ivan

Non so se la mia interpretazione del video che hai citato è corretta, ma nel video è mostrata una rappresentazione del principio di indeterminazione di Heisenberg.

La rappresentazione è stata fatta per rendere visibile e comprensibile una teoria.

Purtroppo non ho le qualifiche idonee per poter comprendere quanto mostrato nel documento sia fuorviante, o accettabile anche dal solo punto di vista didattico ….

Ovviamente sulla rete si possono trovare informazioni più precise ……

Il principio di indeterminazione
http://www.fisicamente.net/index-175.htm

…… confesso che non sono riuscito a leggerlo completamente, (almeno in questo momento) e non so se riesco a comprendere esattamente quello che vuol dimostrare o divulgare.

Non sono le formule dimostrative che cerco, ma i concetti “filosofici”.

La cosa che mi attira di più, e che mi da una “sensazione piacevole”, un segno di “speranza” è rendermi conto che esiste una“scienza” che non ha tabù e che cerca di comprendere l’esistenza dello “spirito”, della “coscienza”, senza chiudere porte, ……

Ora voglio segnalare una sequenza di video di una trasmissione di History che parla di Gustavo Rol.

Spero che la guardiate in tanti, con l’attenzione e l’apertura mentale giusta.

Considero questo filmato “illuminante” e lascia una piacevole sensazione ……

Buona visione …

Gustavo Rol - 1a parte
QUI

Gustavo Rol - 2a parte
QUI

Gustavo Rol - 3a parte
QUI

Gustavo Rol - 4a parte
QUI

Gustavo Rol - 5a parte
QUI

Gustavo Rol - 6a parte
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Gustavo Rol - 7a e ultima parte
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Inviato il: 28/1/2008 15:56
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Re: Il Campo del Punto Zero
#83
Sono certo di non sapere
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Carissimo, quel che cercavo di dire è che non bisognerebbe trarre conclusioni affrettate (in pratica l'elettrone ha un anima) da esperimenti che non sono mai chiari nei loro dettagli.

Il modo di fare della sceinza di cui al video delle fessure rassomiglia di più ad una verità calata dall'alto, a un dogma, piuttosto che a una cosa reale di madre natura.

Quel tipo di esperimenti li ho sempre visti raccontati con scarsi o nulli dettagli, senza contraddittorio, senza possibilità di replica e verifica.

Ciao.
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Inviato il: 28/1/2008 16:26
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Re: Il Campo del Punto Zero
#84
Dubito ormai di tutto
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Un altro link ad un filmato ....... meno “eterico” .....

Purtroppo per me è in lingua inglese ........

Buona visione ....... (film per tutti)

Tesla The Race to Zero Point Free Energ...
1 h 50 min - 21-apr-2007

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Inviato il: 31/1/2008 18:23
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Re: Il Campo del Punto Zero
#85
Sono certo di non sapere
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autorimosso .. adesso il link va ... sorry ..
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Inviato il: 31/1/2008 21:58
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Re: Il Campo del Punto Zero
#86
Dubito ormai di tutto
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Un altro pezzo del puzzle o un altro ingrediente di questo topic “minestrone”.

Teoria dei Campi Morfici di Rupert Sheldrake

Di seguito ho evidenziato alcuni passi che mi sembrano degni di nota, con l’augurio che possano interessare ……..

Rupert Sheldrake: Una nuova scienza della vita
tratto da qui

Agli inizi degli anni Ottanta, un giovane studioso di biologia vegetale, l'inglese Rupert Sheldrake, entrò in questa polemica con una teoria che scosse il mondo scientifico.
La sua «ipotesi di causazione formativa» comparve nel suo libro A New Science of Life [Una nuova scienza della vita].

La teoria ha destato reazioni appassionate, sia da parte di sostenitori sia di detrattori.
Come Driesch, anche Sheldrake è stato snobbato e attaccato da alcuni suoi colleghi scienziati.
Altri l'hanno appoggiato con energia, ritenendo la sua teoria una seria proposta da verificare in sede sperimentale.
Se si fosse dimostrata esatta, essa sarebbe assurta al rango di una delle più grandi idee del secolo, anzi dell'intera epoca scientifica.

L'ipotesi di Sheldrake è pertinente alla nostra concezione di mente non localizzata, con cui è anzi estremamente compatibile.

La sua idea di causazione normativa suggerisce che la mente umana non sia localizzata nello spazio e neppure nel tempo; che non sia limitata al «qui e adesso»; che sia immortale e non energetica, con il corollario che il suo effetto non venga diminuito dalla separazione spaziale.

Nella sua ipotesi la mente è non localizzata in un altro importante modo: non è ristretta al cervello né prodotta da esso, anche se può agire attraverso il cervello, più o meno come l'elettricità agisce attraverso un filo senza essere generata dal filo stesso.

L'ipotesi di Sheldrake corrobora l'idea di una coscienza collettiva secondo cui essa può essere immagazzinata collettivamente come una sola mente, fuggendo dalla prigionia del cervello e del corpo di singole persone.


Plasmati da campi morfogeni
QUI

Il modo più semplice per comprendere la risonanza morfica è attraverso un'analogia a cui Sheldrake ricorre sempre, quella di un apparecchio televisivo o radiofonico.
Nella TV fili, transistor e altre componenti agiscono insieme come apparecchio ricevente che capta segnali emessi dalla stazione televisiva.
L'immagine finale che compare dipende dagli elementi interni dell'apparecchio, che deve essere sintonizzato correttamente sulla trasmissione.
Se si cambiano le componenti, si può cambiare la sintonizzazione e interferire con l'immagine. Questo può causare distorsioni dell'immagine, ma anche la sua perdita completa.

Analogamente, in un uovo che si sviluppa, il DNA e le altre sostanze chimiche da esso contenute danno origine alle «caratteristiche di sintonizzazione» di quella particolare specie, esattamente come un apparecchio TV può captare una certa banda di segnali e non altri.
L'uovo nel suo processo di sviluppo può «sintonizzarsi» con certi campi morfogeni che sono stati creati da uova sviluppatesi in modo analogo in passato.
Ciò fa si che quell'uovo particolare diventi un uovo di gallina, per esempio, e non un uovo di pernice o d'aquila.

Similmente, il cervello ha le sue parti componenti: i suoi neuroni, vasi sanguigni, strutture di sostegno e così via.
Esso produce immagini mentali, pensieri, emozioni, e determina molti eventi motori.
Ma non crea questi eventi più di quanto l'apparecchio TV produca la propria immagine.

«Ma allora i meccanicisti diranno», argomenta Sheldrake. «"Ammettiamo pure che oggi non possiamo spiegarlo: un giorno però potremo farlo".
In questo modo emettono una cambiale non datata.
E' essenzialmente un atto di fede nel metodo meccanicistico, non realmente un'ipotesi rigorosamente scientifica».

Tema ricorrente in questa cambiale è il ruolo del DNA; esso contiene il codice genetico che, in qualche modo, si suppone avere il compito di governare tutto quello che avviene in esseri viventi in via di sviluppo.
Cellule d'osso, orecchio e fegato contengono il medesimo DNA e, quindi, deve esserci qualcosa oltre e al di sopra di esso che spieghi il loro esito diverso.
Si sostiene che il codice genetico sia il fattore nascosto.

Ma Sheldrake crede che, nell'ipotizzare il codice genetico come una sorta di poderoso dispositivo, atto a diramare ordini e spingere in qualche modo le cellule verso un obiettivo (per esempio quello di diventare un leucocita anziché una cellula epatica), i meccanicisti facciano intervenire qualcosa di stranamente simile proprio ai campi morfogeni, anch'essi dotati di uno scopo.

Questo concetto di programma genetico è, dopo tutto, teleologico , spinge verso un obiettivo specifico esattamente come fanno i proposti campi morfogeni.
Ciò va molto oltre l'approccio meccanicistico, che dichiaratamente nega qualsiasi scopo od obiettivo in natura.

Fin qua c'è un'inaspettata analogia fra l'ipotesi di Sheldrake e le idee sull'azione dei geni.
Ma l'analogia non si spinge molto a fondo. Sheldrake così compendia i problemi suscitati dalle attuali concezioni biologiche dominate dal DNA.

Il DNA, fornendo il codice per la sequenza degli amminoacidi, permette alla cellula di produrre determinate proteine.
Questo è tutto quello che esso può fare...
Il problema posto dalla morfogenesi non si ferma però alla questione di fornire le proteine giuste alle cellule giuste al momento giusto.
Il problema è capire come, date queste proteine, le cellule si organizzino in forme particolari, e come si sviluppino in organismi di particolari forme.

Il DNA ci aiuta a capire come otteniamo le proteine che forniscono, per così dire, i mattoni e il cemento con cui l'organismo viene costruito, ma non spiega in che modo questi elementi vengano a comporsi in particolari modelli e forme.
L'idea del DNA e dà forma agli organismi e programma il loro comportamento è un'estrapolazione del tutto illegittima dall'insieme dei dati noti sull'azione del DNA...


Creatività del processo evolutivo
QUI

Ma che dire di forme completamente nuove? Esse non possiedono alcuna forma preesistente.

Sheldrake lascia aperto questo problema perché lo vede situato oltre il campo d'indagine della scienza naturale, nel regno della metafisica.
Riflette però sulla facoltà del nuovo e dell'originale di manifestarsi in natura, e riconosce l'influenza sul suo pensiero del filosofo francese Henri Bergson, famoso per la sua fede nell'élan vital, una forza vitale originaria che guidava gli esseri viventi nel loro sviluppo storico.

Come osserva Sheldrake: Bergson... fu molto acuto nel sostenere la genuina creatività del processo evolutivo.
Egli ribadì continuamente che le nostre menti hanno la tendenza a negare la creatività, perché non possiamo spiegarla.
Essa implica il completamento nuovo, l'originale.
Perciò preferiamo dire che la creatività non è creatività affatto ma semplicemente l'espressione di qualcosa di «archetipico», già esistente in forma latente.
Questo nega la vera creatività.

E' come dire che ogni cosa viene originata in anticipo e che l'evoluzione è come lo srotolamento di un lungo tappeto: esso semplicemente viene svolto nel tempo.

E che cosa dire delle origini prime, l'origine dell'universo? Da dove proviene?

Sheldrake risponde:
L'universo in sé [ha] un'origine e sia la creatività all'interno dell'universo sia l'universo stesso richiedono una spiegazione.
Essi possono solo essere motivati in termini di qualcosa che è al di sopra e al di là dell'universo, in tal senso trascendente.
Ciò corrisponderebbe alle tradizionali concezioni teistiche della creazione, che presupporrebbero un Dio che è al di là, al di sopra e nella natura... Questa è la mia stessa concezione.

Uno dei più grandi punti di corrispondenza fra l'ipotesi della causazione normativa e la mente non localizzata è il processo in due sensi che collega fra loro passato e presente.
Il passato in un certo senso è il presente, perché il presente dà forma al passato alimentandosene in modo retroattivo modificando i campi morfogeni preesistenti.

Ogni evento aggiunge l'effetto della propria venuta in essere al campo morfogeno con cui risuona, oppure dà inizio a un nuovo campo, in ciascun caso persistendo nel futuro.

Ora, quando cominciamo ad applicare il linguaggio psicologico e parliamo di pensieri, anziché di eventi materiali come lo sviluppo degli embrioni, è possibile immaginare lo stesso processo.

C'è un processo in due sensi che collega fra loro presente e passato: pensieri passati influiscono su pensieri presenti mediante i campi morfogeni, e pensieri presenti si aggiungono ai campi o li modificano.
Il presente non viene in essere soltanto per morire; viene preservato in un'invisibile registrazione morfogena che in seguito apporta un contributo a eventi futuri.

In questo modo i pensieri vengono nuovamente immessi nell'universo, in una sorta di banca cosmica della memoria, secondo l'espressione di Sheldrake.

E' possibile pensare a una sorta di Mente Universale che prende forma.

Ciò richiama alla mente queste parole dell'astronomo-fisico inglese Sir James Jeans:
"I concetti che oggi si dimostrano fondamentali per la nostra comprensione della natura... appaiono alla mia mente come strutture di puro pensiero... l'universo comincia ad apparire più come un grande pensiero che come una grande macchina".

Questa visione dell'universo suggerisce che esso trabocchi di pensiero, sia vivo di mente e coscienza.
Questa concezione prepara la scena per la mente non localizzata: una mente non limitata dallo spazio e dal tempo, non confinata ai cervelli e ai corpi di singole persone.

Sheldrake si è affrettato a ricordare che molte tradizioni hanno contemplato la nozione di una mente cosmica, e tra queste il buddismo Mahayana con la sua idea di ala ' yavijnana, o magazzino della coscienza.
Secondo i teosofi esiste un processo analogo: il registro akashico;
in base a questa concezione, tutto ciò che accade, fisico o mentale, è codificato in dimensioni di spazio e tempo, dove funziona come una banca dati per il karma, un'idea presente anche nel buddismo tibetano.


Conclusioni
QUI

Da quando fu introdotta l'ipotesi della causazione formativa, sono stati compiuti parecchi esperimenti per dimostrare la sua validità.

Essi sono estremamente semplici e diretti, e in netto contrasto con il complesso apparato di laboratorio che di solito caratterizza il moderno approccio scientifico alla ricerca biologica.
Gli studi hanno esaminato le velocità di mutazione nei moscerini della frutta, nonché il riconoscimento di modelli di comportamento e i tassi di apprendimento in esseri umani durante vari compiti.
Premi internazionali sono stati messi in palio per l'ideazione di esperimenti in grado di provare o confutare l'ipotesi.
Finora i risultati non sono univoci.
La maggior parte dei dati sono compatibili con la teoria ma alcuni non lo sono.
Sheldrake, come molti altri scienziati che hanno analizzato scrupolosamente questa ipotesi, pensa che essa possa essere ancora controllata, così da poter reggere o dimostrarsi non valida sulla base di dati sperimentali. (…)


(…) Forse quello che è importante non è decidere se la miglior spiegazione di queste interazioni sia la telepatia o la risonanza morfica, ma riconoscerle non solo da alcuni tra i più eminenti fisici mondiali, ma da tutta la comunità scientifica come eventi legittimi che è necessario spiegare.

Né la telepatia né i campi morfici sono stati spiegati, anche se oggi la scienza, in particolare la fisica subatomica, pullula di teorie di campi invisibili.

Se si giunge a dimostrare che anche le nostre menti sono analoghe a dei campi, non limitabili a punti e luoghi nel tempo nello spazio, e che esse esistono oltre i cervelli e i corpi, allora l'ipotesi di Sheldrake dei campi morfogeni può rivelarsi un enorme passo in avanti nella nostra comprensione della realtà.
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Inviato il: 2/4/2008 15:18
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Re: Il Campo del Punto Zero
#87
Dubito ormai di tutto
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Restando in merito al DNA e genetica.

Sentite cosa ha da dire il biologo cellulare Bruce Lipton ……..

°°°°°°°
NUOVE SCIENZE E SCIAMANESIMO
QUI

Fin dall’avvento della meccanica quantistica, scienziati come il biologo cellulare Bruce Lipton hanno scoperto e valutato, e sono arrivati alla conclusione che in atto c’è molto più delle particelle elementari di base e della fisica newtoniana. (…)

Sì, c’è un posto dove la materia cessa di esistere, un posto dove tutto è energia.
Ed è vero, si può cambiare il proprio punto di vista o convinzione, e quel cambiamento può influenzare l’energia.
Ed è altrettanto vero che un cambiamento nel campo invisibile di energia si tradurrà in un cambiamento nel nostro mondo fisico. (…)

L’epigenetica è lo studio dei meccanismi molecolari con i quali l’ambiente controlla l’attività genetica, ed è uno dei campi più attivi dell’attuale ricerca scientifica.
Il significato letterale di epigenetica è “controllo sulla genetica”.
Secondo Bruce, la ricerca in questo campo relativamente nuovo ci mostra che “i geni non sono il destino.
Le influenze ambientali, compresa l’alimentazione, lo stress e le emozioni possono modificare quei geni senza tuttavia cambiare il loro blueprint di base.
E quelle modifiche passeranno senza dubbio alle future generazioni così come sono passate le blueprints del DNA attraverso la doppia elica”.

Come direbbe uno sciamano, noi riceviamo informazioni a livello cellulare dal Campo dell’intelligenza, cioè la matrice al cui interno esiste tutta la materia.
La chiamerò akasha (etere, spazio informato ndr).
E nella mia traduzione Egiziana, la chiamerò ka. (…)


EPIGENETICA: conversazione con Bruce Lipton
QUI

Durante il periodo in cui Bruce Lipton, Ph.D, lavorava come ricercatore e professore alla scuola di medicina, fece una sorprendente scoperta sui meccanismi biologici attraverso i quali le cellule ricevono ed elaborano le informazioni: infatti, piuttosto che controllarci, i nostri geni sono controllati, sono sotto il controllo di influenze ambientali al di fuori delle cellule, inclusi i pensieri e le nostre credenze.
Questo prova che non siamo degli “automi genetici” vittimizzati dalle eredità biologiche dei nostri antenati.
Siamo, invece, i co-creatori della nostra vita e della nostra biologia. (…)

Fino alla scoperta dell’epigenetica, si credeva che il nucleo di una cellula, contenente il DNA, fosse il “cervello” della cellula stessa, del tutto necessario per il suo funzionamento.
Di fatto, come hanno scoperto Lipton ed altri, le cellule possono vivere e funzionare molto bene anche dopo che i loro nuclei siano stati asportati.
Il vero “cervello” della cellula è la sua membrana, che reagisce e risponde alle influenze esterne, adattandosi dinamicamente ad un ambiente in perpetuo cambiamento.
Che cosa significa questo per noi, quali collezioni di cellule chiamati esseri umani?
Man mano che incrociamo le diverse influenze ambientali, siamo noi a suggerire ai nostri geni cosa fare, di solito inconsciamente.
I carboidrati ci fanno ingrassare? Sì,se lo crediamo.
Saremo amati, avremo successo nel lavoro, saremo ricchi? Se ci crediamo, lo saremo.
Lipton ci mostra anche come Darwin avesse torto.
La competizione non è la base dell’evoluzione; non è la sopravvivenza del più forte che ci permette di sopravvivere e prosperare.
Al contrario, dice, dovremmo leggere l’opera di Jean-Baptiste de Lamarck, che venne prima di Darwin e dimostrò che la cooperazione e la comunità sono la base della sopravvivenza.
Immaginate se ciascuna dei vostri trilioni di cellule decidesse di farcela da sé, di combattere per essere la regina della collina piuttosto che cooperare con le cellule compagne.
Per quanto sopravvivereste? (…)


IL GENOMA E LA CRIPTONITE
A spasso per il Campo con Bruce Lipton
a cura di Meryl Ann Butler (intervista)
QUI

Conduciamo la nostra esistenza in base a quello che riteniamo sia il nostro mondo, le nostre capacità e i nostri limiti.
Che conseguenze avrebbe lo scoprire che queste credenze sono sbagliate?
Che ogni cosa, dal DNA al futuro del nostro mondo, si basa su un semplice «Codice della realtà» che è possibile cambiare e migliorare a volontà?

MAB: Il punto di partenza del tuo libro, La biologia delle credenze, è che gli esseri umani non sono, come pensavamo prima, vittime dei loro geni, ma che l’ambiente ha un effetto diretto sul nostro DNA. Vorresti approfondire?

BL: Certamente. Fino a tempi recenti, si pensava che i geni fossero auto-attuativi, cioè potessero accendersi e spegnersi da soli.
Come risultato, oggi la maggior parte delle persone si ritengono dei robot genetici, cioè che i geni controllano la loro vita.
Le mie ricerche, invece, segnano l’inizio di una concezione radicalmente nuova della scienza cellulare.
La nuova biologia rivela che noi “controlliamo” il nostro genoma, anziché esserne controllati.
Oggi è riconosciuto che l’ambiente, e più precisamente le nostre percezioni o interpretazioni dell’ambiente, controllano direttamente l’attività dei nostri geni.
Ciò spiega perché la gente può guarire spontaneamente da patologie ritenute permanenti.

MAB: Allora è davvero il caso di parlare di «primato della mente sulla materia»?

BL: Sì, questa nuova concezione della biologia umana non considera il corpo un mero apparato meccanico, ma ingloba il ruolo della mente e dello spirito.
Questa nuova prospettiva è fondamentale in ogni processo di guarigione, perché riconosce che quando cambiamo la nostra percezione o le nostre credenze, mandiamo messaggi totalmente diversi alle nostre cellule, provocando la loro riprogrammazione.
Questa nuova scienza si chiama epigenetica.
Esiste da sedici anni, ma solo ora il grande pubblico sta imparando a conoscerla.
Per esempio, l’American Cancer Society è un’organizzazione che fa ricerca sui geni del cancro da circa cinquanta anni.
Ebbene, questa società ha scoperto che solo circa il 5% dei casi di cancro ha legami con la genetica; il 95% non ha nulla a che fare con la genetica.
Recentemente, l’American Cancer Society ha pubblicato una statistica dove si dice che il 60% dei casi di cancro si può evitare cambiando stile di vita e dieta.
Quindi, oggi ci dicono: «Dipende dal tuo stile di vita, non dai geni». (…)

MAB: In che modo tutto ciò si ripercuote a livello cellulare?

BL: Le informazioni provenienti dall’ambiente vengono trasferite alla cellula attraverso la membrana cellulare.
Prima pensavamo che il nucleo della cellula fosse il suo cervello.
Ma nel 1985 ho scoperto che in realtà il cervello della cellula è la membrana.
Il nucleo, come si è scoperto, è di fatto il centro riproduttivo.
La membrana cellulare controlla le condizioni dell’ambiente e quindi invia segnali ai geni, per innescare processi che serviranno alla sua sopravvivenza.
Nel corpo umano, il cervello invia messaggi alla membrana cellulare per controllare il comportamento e l’attività genetica della cellula.
È così che la mente, tramite il cervello, controlla la nostra biologia.
Per esempio, una disciplina importante nelle scienze della salute è la psiconeuroimmunologia.
Letteralmente, questo termine significa: la mente (psico) controlla il cervello (neuro) che a sua volta sovrintende al sistema immunitario (immunologia).
È così che funziona l’effetto placebo!
Quando la mente percepisce l’ambiente come sicuro e amichevole, le cellule si focalizzano sulla crescita.
Le cellule devono svilupparsi affinché il corpo continui a funzionare in modo sano.
Al contrario, in situazioni di stress, le cellule assumono un atteggiamento di difesa protettiva. Quando ciò accade, le risorse energetiche del corpo, normalmente impiegate per sostenere la crescita, vengono dirottate a questi sistemi che forniscono protezione.
Il risultato è che in un sistema stressato i processi di crescita sono limitati o sospesi.
Nei casi di stress acuto (breve) l’organismo è in grado di adattarsi, mentre uno stress cronico o prolungato è debilitante, perché le richieste energetiche del corpo interferiscono con la manutenzione richiesta, e ciò porta a patologie e disfunzioni.
Per esempio, la paura che si è diffusa negli Stati Uniti dopo l’undici settembre ha avuto un effetto devastante sulla salute dei nostri cittadini.
Ogni volta che il governo lancia l’allarme per un nuovo possibile attacco terroristico, la paura da sola fa sì che gli ormoni dello stress frenino la nostra biologia e si preparino a una risposta di difesa.
In seguito all’attacco al World Trade Center, la salute del Paese è caduta a picco e i profitti delle aziende farmaceutiche sono saliti alle stelle (registrando un aumento del 100% in meno di cinque anni!).
Quel sistema di allarme basato sul codice colorato, poi, è causa di un’altra grave conseguenza.
In stato di paura, gli ormoni dello stress modificano il flusso del sangue nel cervello.
In situazioni normali, il sangue fluisce al cervello concentrandosi soprattutto nel proencefalo, la sede del controllo conscio.
In condizioni di stress, le vene del proencefalo si restringono, costringendo il sangue a dirigersi verso il romboencefalo, il centro dei riflessi inconsci.
In poche parole: quando abbiamo paura, diventiamo più reattivi e meno intelligenti. (…)
°°°°°°°

Altra intervista ……………

INTERVISTA ALL'AUTORE, BRUCE LIPTON
a cura di Barbara Stahura
QUI

Barbara Stahura: La premessa di base della tua ricerca e del tuo libro, The Biology of Belief, è che il DNA non controlla la nostra biologia.

Bruce Lipton: Sì. Ho cominciato a studiare questo verso la fine degli anni ’60.
Da allora la scienza di frontiera ha iniziato a rivelare tutte le cose che avevo osservato.
I biologi che fanno ricerca d’avanguardia sono a conoscenza di ciò che dico nel libro.
Il pubblico, però, non ne ha comprensione alcuna perché, o gli arriva in forma abbreviata, o quello che gli viene venduto è la credenza che siamo controllati dai nostri geni, sebbene ciò non sia sostenuto dalla scienza d’avanguardia.
Tutto il mio sforzo si è concentrato nel far giungere al mondo l’informazione d’avanguardia. L’orientamento mentale del pubblico è stato programmato secondo la credenza che siamo degli automi genetici, che i geni controllano la nostra vita, che ne siamo vittime, e via di seguito.
Il punto, però, è che la scienza di frontiera – quella di cui parlo – si è stabilizzata da almeno 15 anni. È ora che sia portata nel mondo perché è lì che viene usata. (…)

BS: La tua dimostrazione che il “cervello” della cellula non è il DNA ma, bensì, la sua membrana è affascinante. Che significato ha questa scoperta riguardo a ciò che pensiamo di noi stessi e della nostra vita, dal momento che siamo proprio una comunità di cellule?

BL: Se due cellule si uniscono e stanno comunicando, useranno i loro “cervelli” per farlo, giusto?
E se dieci cellule si uniscono, useranno i loro cervelli affinché la loro comunicazione reciproca abbia un senso.
Quando prendi un insieme di un trilione di cellule, come in un cervello umano, queste opereranno ancora secondo il principio del cervello cellulare.
Beh, quando abbiamo comprato l’idea che i geni ed il nucleo formano il cervello della cellula - che ci porta fuoristrada - e la applichi come fosse un principio di neurologia o di neuro-scienza, ti sei già incamminato nella direzione sbagliata.
Non puoi arrivare da nessuna parte perché quello non è il cervello della cellula.
I nostri principi su come funziona l’intelligenza sono stati totalmente sviati.
Ecco perché, dopo tanta neuro-scienza, se chiedi a qualcuno: “come funziona, veramente, il cervello?” La risposta sarà: “veramente, non lo sappiamo”.
Il Progetto Genoma Umano dice che quel modello è sbagliato.
Pensavamo che ci volessero più di 100.000 geni per far funzionare un essere umano.
Il fatto che ce ne siano meno di 25.000 ha messo un bastone tra le ruote dell’intero processo.
Come può esserci un tale esiguo numero di geni a formare una cosa così complessa come un essere umano?
La risposta è che ci vuole molto di più dei soli geni a farlo funzionare – che è l’apporto dall’ambiente che può alterare la lettura dei geni.
Ci sono 140.000 proteine in un corpo umano, e si credeva che ciascuna richiedesse un gene separato per prodursi.
Di colpo, trovi che ci sono 25.000 geni e 140.000 proteine, e non ci siamo con i numeri. L’epigenetica rivela qualcosa di così sorprendente che la scienza stessa ha dei problemi a comprendere la forza di questo nuovo significato, e suona così: con il controllo epigenetico, che significa il controllo mediato dall’ambiente, un singolo gene può essere usato per creare 2000 o più proteine diverse dalla stessa matrice.
Il controllo epigenetico è come un lettore che può leggere l’impronta originaria e ristrutturarla per produrne qualcosa di diverso.
Ed ecco come un singolo gene può essere usato per creare molti prodotti proteici differenti.
Non è stato il gene che ha prodotto ciascuna proteina, è stato il controllo epigenetico che l’ha fatto, e questo è il feedback diretto dall’ambiente.
Ci allontana da quel meccanismo che dice che siamo solo macchine. (…)

BS: Per tanti l’idea che siano i nostri pensieri a creare la realtà, che è quello su cui si basa la Scienza Religiosa e altre tradizioni metafisiche e spirituali, è un’idea puramente spirituale. Ma la fisica quantistica ha aggiunto all’idea, il fatto scientifico. E ora, il tuo lavoro e quello di altri porta quel concetto a livello delle cellule. Che lo rende in qualche modo più reale, più tangibile.

BL: Se si definisce lo spirito più o meno su questi parametri si potrebbe ottenere una definizione del tipo “una forza motrice invisibile.”
Se definisco la natura della meccanica quantistica, è una forza motrice invisibile.
Di fatto afferma: “Sì, ci sono forze invisibili che modellano la nostra esistenza”.
Poiché la nostra biologia è tradizionalmente basata su un concetto newtoniano e materialistico, la natura di quel sistema è di considerare le forze invisibili come non rilevanti.
Però, quello che la meccanica quantistica ha stabilito è che le forze motrici invisibili sono tutto. Perciò, se la nostra scienza non si adatta alla nuova fisica, sta di fatto ostacolando il progresso in evoluzione.
Quando si introducono nuove forze, si deve dar loro nuovo credito, e quando lo si fa, i ricercatori spirituali saltano su e dicono: lo sapevo! E i fisici quantistici saltano su e dicono, lo sapevo!
Stiamo sempre parlando della stessa cosa.
Se lo ammettessimo, l’opportunità di unione diventa così tangibile che è quasi fisica.
Sì, possiamo sentirla! Ora possiamo essere tutti d’accordo.
Tu la chiami come vuoi, io la chiamo come voglio.
Ma siamo tutti governati da queste forze invisibili. (…)

BS: Come possiamo cambiare le nostre percezioni o credenze fino a quel punto?

BL: La prima cosa è acquisire le nuove percezioni di come funziona la vita.
Lasciare andare o riconsiderare le percezioni con le quali ci siamo formati, che, inevitabilmente, sono vittimizzanti: sono fragile, l’ambiente mi può attaccare, lo zucchero fa male.
Queste sono credenze acquisite. Ma la questione è, sono veramente vere?
Sono vere se questo è ciò che credi, dal momento che la percezione governa la biologia.
Se sono programmato dalla percezione che lo zucchero è dannoso alla mia biologia e lo mangio, allora essendone a conoscenza intossico il mio sistema con la credenza, non con lo zucchero.
La maggior parte di queste percezioni si manifestano come credenze limitanti o auto-sabotanti su quello che possiamo o non possiamo fare.
Come l’auto-guarigione. La tendenza è, no, non ti puoi guarire da solo, devi andare da qualcun altro che ti guarirà.
Santo cielo! Dopo parecchi miliardi di anni di evoluzione, il sistema fu progettato per auto-guarirsi. Per quanti milioni di anni gli esseri umani hanno fatto senza medici?
Perché abbiamo bisogno di così tanti medici ora?
Perché la percezione è che siamo deboli e fragili, ed abbiamo bisogno del loro aiuto.
Bene, questa è una percezione.
Quando eliminiamo questa percezione ed iniziamo ad immettere nuove percezioni, allora cambiamo la risposta della nostra biologia al mondo che ci circonda.
Man mano che cambiamo le nostre percezioni, cambiamo le nostre risposte.
Le percezioni con le quali operi – ti danno sostegno o te lo tolgono?
Ti rendono più forte o più debole?
Queste percezioni sono nel subconscio, che controlla il 95 per cento della nostra vita.
E, quando lo fa, lo fa senza che noi ce ne accorgiamo.
Non vediamo di fatto i programmi che sono automatici.
Funzionano perché il conscio è occupato, ed i programmi automatici ne prendono il posto.
Quando il conscio è occupato a fare qualcosa, non sta osservando se stesso.
Ci sono due fattori che ci aiutano a capire questo.

Uno, la mente cosciente opera con un processore da 40 bit, che significa che può interpretare ed elaborare 40 bit di stimoli nervosi – un bit è uno stimolo nervoso – al secondo.
Il che significa che entrano 40 stimoli al secondo e la mente cosciente li discerne e li capisce.
La mente subconscia in quello stesso secondo sta elaborando 40 milioni di bit.
Da rilevare: se confronto l’elaborazione della mente conscia con quella subconscia, la subconscia è un milione di volte più potente nell’elaborare informazioni.

Elemento numero due: i neuroscienziati cognitivi dicono che il 5 per cento del nostro comportamento giornaliero è controllato dalla nostra mente cosciente ed il 95 per cento dal programma subconscio.
Perciò nella nostra esistenza quotidiana, la mente subconscia è la fonte più potente della nostra biologia.

La mente subconscia è un nastro registratore. Non c’è nessuno lì.
È praticamente un congegno di stimolo-risposta.
Non c’è bisogno di esserne coscienti.
Voi ve ne andate in giro per il mondo, e farà quello che deve fare senza che dobbiate pensarci.
Quando la mente cosciente è occupata, non sta osservando il subconscio.
Ed il subconscio è composto dai programmi fondamentali che abbiamo ricevuto dagli altri nei primi sei anni.
Mentre si vive la vita con le nostre intenzioni e i desideri della mente cosciente, il 95 per cento del comportamento viene dalla mente subconscia, che è stata programmata da altri.
E la maggior parte di tale programmazione è veramente limitante.
Non ti puoi guarire da solo, non sei abbastanza intelligente, non ti meriti le cose buone, non sei bravo in disegno o quello che è.
Queste affermazioni diventano programmi subconsci, che si attivano quando non faccio attenzione. La mente cosciente nella maggioranza è occupata a pensare al futuro o al passato.
E se il conscio è occupato in questo, nel momento presente, si è veramente guidati dal subconscio.
Il vostro cosciente è occupato a cercare di pensare: “Mi merito un aumento e di certo dovrei salire di grado in questa ditta.” Mentre lo fate di certo, state operando dal subconscio, e quello ha un programma che afferma che non vi meritate le cose.
Qual è allora l’espressione del vostro comportamento?
Il comportamento che è coerente con “Non mi merito.”
Ciò significa che farete degli errori o altro che renderanno legittimo che non vi meritiate le cose. Non ve ne rendete conto perché non l’avete visto all’opera, e diventate frustrati riguardo la vostra vita perché ci provate così tanto ad avere successo e non andate mai da nessuna parte.
E poi, ovviamente, la tendenza è, non sei tu, è il mondo ad ostacolarti.
La grande e bizzarra sorpresa è che il mondo vi darà qualsiasi cosa.
E’ il vostro stesso sé che è d’intralcio.

°°°°°°°
Ora vi lascio con il link ad uno spezzone video di circa 30 minuti ………

°°°°°°°
Bruce Lipton - La Mente è più Forte dei Geni – DVD
QUI
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“Capire … significa trasformare quello che è"
Inviato il: 25/4/2008 0:17
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Re: Il Campo del Punto Zero
#88
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Non so se qualcuno ha vistoli DVD “La mente è più forte dei geni” di B. Lipton ?

Personalmente sono contento d’averlo visto ed ovviamente lo consiglio; al dire il vero ne ho degli altri da consigliare ……..

ENTANGLEMENT :

Intervista a Dean Radin. Bio-intreccio, ci sono novità all’orizzonte sulle interazioni mente materia.
QUI

<< (…) Tu parli di nuovi studi sul bio-entanglement. Qual è uno studio corrente che ti ha molto impressionato?

“Uno studio dell’Università di Milano in cui sono stati sviluppati neuroni, ovvero cellule del cervello umano, su una piastra per colture cellulari.
Poi una parte di quel gruppo di cellule è stata fatta crescere su un’altra piastra.

L’idea era che se quei neuroni, venendo dalla stessa sorgente, erano davvero connessi (anche se apparentemente si trovavano su piastre diverse), stimolando gli uni avresti dovuto osservare una reazione negli altri.

Questo è ciò che i ricercatori hanno fatto.

I neuroni sono stati fatti crescere su una piastra che aveva contatti elettrici sotto di sé, in modo che se i neuroni cominciavano a eccitarsi, si poteva misurarne l’attività.
Essi sono stati stimolati tramite un laser.
Si è usato un laser perché determinate frequenze di luce stimolano i neuroni, e perché è facile fare in modo che la luce del laser non influenzi i neuroni della piastra non stimolata.
La piastra non stimolata è stata messa in un contenitore a prova di luce lontana dalla piastra stimolata.

Ci si è assicurati che nemmeno un singolo fotone del laser potesse colpire la piastra non stimolata. Quindi è stato stimolato il primo gruppo di neuroni e si è registrata una notevole reazione nel gruppo non stimolato.

Negli ultimi due anni sono stati fatti molti test simili a questo, usando tecniche sempre più raffinate, e le relazioni che ho letto al riguardo sembrano convincenti. (…)


(...) Devo ammettere di essere una di quelle persone di cui parli nel libro, quelle che se non restano impressionate dalle implicazioni in campo psi del teorema e della disuguaglianza di Bell, vuol dire che non le hanno capite.

È possibile semplificare la spiegazione?
Capire tutto ciò è una grande sfida per la mente.
Ci sono molti modi per darne una spiegazione, incluso uno relativamente facile che espongo nel libro.
Quando stavo scrivendo quel capitolo del libro, improvvisamente il teorema di Bell mi è apparso in una luce nuova e per un attimo ho avuto davvero le vertigini.
Lo shock di capire improvvisamente che le cose apparentemente separate a un certo livello non lo sono più, può dare le vertigini.

Le cose sono connesse in senso concreto, non solo astratto.

È una comprensione basata sulla logica del teorema di Bell e su studi di laboratorio che dimostrano come l’entanglement esista davvero.

Le vertigini vengono perché il senso comune è messo a dura prova.
La maggior parte del tempo mi sento separato dagli altri e dalle loro cose.
Quindi è arduo fare il salto di fede – e in questo caso il salto riguarda la realtà vera e propria – che da un altro punto di vista io non sono isolato, come i sensi continuano a dirmi.

L’altra ragione per cui è difficile afferrare l’idea dell’intreccio è che non disponiamo delle parole giuste per concetti così olistici…

Il linguaggio si basa prevalentemente sul senso comune, e qui stiamo parlando di cose più simili al non-senso comune.

Il nostro modo di pensare, il modo in cui esprimiamo e spieghiamo le cose, si basa fondamentalmente sull’assunto dell’isolamento e della separazione.
Invece qui stiamo cercando di descrivere un altro aspetto della realtà, che è completamente olistico. E poiché non disponiamo ancora del linguaggio adatto per queste idee, talvolta è difficile fare chiarezza su queste cose.
Ogni tanto, anche i fisici vanno in confusione per questo. >>


Ora passo la parola al dott. Massimo Teodorani (questo pezzo è tratto dal video su G.A. Rol)

Salto Quantico & Sincronicità
QUI

Spezzone del video “La mente di Dio”

La mente di Dio
QUI

Ciao.
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“Capire … significa trasformare quello che è"
Inviato il: 12/6/2008 0:53
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Re: Il Campo del Punto Zero
#89
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Un altro articolo di Teodorani che ci riporta al “Campo del Punto Zero”, il campo che contiene tutti gli altri campi da cui traggo energia e “informazione”:

°°°°°°°
MADRE VUOTO
di Massimo Teodorani
http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo.php?id=19508

<< (…)Dove si situano tutti quei meccanismi di derivazione quantistica in grado di determinare coerenza e sincronicità?

Sembra che tutto ciò abbia origine nel vuoto, o per la precisione in quel “vuoto subquantistico” di cui parla il filosofo e fisico ungherese Erwin Laszlo.

Il vuoto sarebbe la matrice di tutta la realtà da cui sarebbe nato l'Universo come fluttuazione quantistica.

Il vuoto non è realmente vuoto ma è un ribollire di particelle, come fu provato da un importante esperimento del fisico olandese Hendrik Casimir (allievo e amico di Wolfgang Pauli) che dimostrò l'esistenza della cosiddetta “energia di punto zero”. (…)

(…) Alcuni scienziati sono partiti dal vuoto per ritrovarsi nel concetto di sincronica interconnessione e unità nel tutto.
Altri scienziati, come il fisico quantistico David Bohm sono approdati al cosiddetto “ordine implicato” per descrivere quel regno astratto che sta alla base di tutta la materia conosciuta e che ne costituisce la coscienza.
Il fisico Marco Todeschini riprendendo e rielaborando una antica concezione cartesiana dell'Universo ha definito questo regno come “etere” mentre il fisico quantistico Wolfgang Pauli assieme allo psicologo del profondo Carl Jung hanno posto queste basi nel cosiddetto “inconscio collettivo”.(…)

(…) Il cosiddetto “ordine implicato”, la sorgente che dà origine al potenziale quantico, non è una esclusiva creazione nata dalle teorie ed ipotesi di David Bohm, ma può trovare un riscontro forse più concreto in un'altra deduzione - questa volta sia teorica che sperimentale - della meccanica quantistica.

Si tratta del cosiddetto “campo del punto zero”, quell'immenso oceano di energia in continua ebollizione, chiamato anche “schiuma quantistica” che il fisico olandese Hendrik Casimir riuscì a scoprire con un suo famoso esperimento in cui avvicinando due piastre a distanza molto piccola, queste andavano soggette ad una pressione anomala.(…)

(…) Per Bohm lo spazio non rappresenta un vuoto gigante attraverso cui si muove la materia, bensì lo spazio in tutte le sue parti è tanto reale quanto la materia che si muove attraverso di esso.

Lo spazio e la materia sono intimamente interconnessi.

Di fatto, calcoli effettuati su quella quantità nota come “energia di punto zero” suggeriscono che ogni singolo centimetro cubico di spazio vuoto contiene più energia di tutta la materia conosciuta nell'universo, mentre modelli attuali di fisica teorica e di cosmologia prevedono che la cosiddetta “energia oscura” provenga direttamente dal vuoto e costituisca il 73% dell'energia prodotta dall'universo.
Questi risultati non erano indifferenti a Bohm, il quale trovò un collegamento tra questo immenso oceano di energia apparentemente vuoto e quel regno infinito e nascosto che lui denomina ordine implicato.

L'energia che sgorga misteriosamente dal vuoto è un processo di esplicazione che proviene da un mondo implicato nascosto, iper-dimensionale e a-temporale, dove ha sede la coscienza dell'universo.
Dunque il mondo implicato è la sede della creazione e l'olomovimento non è nient'altro che il processo della creazione.
I processi di materia-energia del mondo esplicato in cui viviamo e i processi di informazione attiva che provengono dal mondo implicato mostrano che questi due mondi sono intimamente legati.
In questa visione la coscienza stessa, quella che anche l'umanità può penetrare nella sua più intima essenza attraverso un distillato dei processi del pensiero, non è altro che il pilota della realtà.(…)

(…) Certamente l'aspetto più sconcertante del pensiero di Bohm è che l'ordine implicato non è solo una realtà iperdimensionale che governa il mondo della materia ma rappresenta la sede stessa della coscienza e di tutti i fenomeni ad essa correlati.

Siccome il mondo implicato non è altro che la “interiorità” dell'universo che interagisce direttamente con il mondo esplicato di cui siamo apparentemente passivi osservatori, la fisica di Bohm non solo contempla l'esistenza di una interiorità cosciente, un'entità intelligibile con la nuova fisica, ma anche un'interazione diretta e continua tra questa interiorità e la fase conscia dell'universo, che è quella esplicata in cui viviamo.

Certamente l'ordine implicato ricorda moltissimo l' “inconscio collettivo” di Carl Jung, molto del quale non può essere reso manifesto a livello conscio.
Ad esempio, gli archetipi non possono essere direttamente appresi, ma solo sotto forma di simboli che appaiono nell'arte, nei sogni e in varie culture.

Sembra allora che l'opera di Bohm rappresenti uno sforzo per rendere intelligibile filosoficamente e (in prospettiva) scientificamente quello che Jung aveva intuito nella sua attività di psicologo analitico, uno sforzo che per altre vie aveva intrapreso anche il suo collega fisico Wolfgang Pauli, ma che Bohm sviluppa su una scala più vasta dal punto di vista concettuale.(…)

°°°°°°°

Un altro personaggio: Gregg Braden con questo pezzo tratto dal DVD “Il linguaggio della matrix divina” che trovo interessante e che introduce un altro concetto importante che pone il nostro essere coscienti davanti alla nostre capacità e responsabilità.

Interessante l’esperimento con il DNA umano che dimostra che la sola presenza del DNA modifica la materia, da forma alle particelle.

E che dire del campo magnetico che circonda il nostro cuore e si espande fuori dal nostro corpo ??

E le emozioni sono una forma di energia che si propaga nello spazio ??
Quanto è potente questa energia ??
Con le nostre emozioni noi comunichiamo con il campo, interagiamo con esso ??
Le emozioni modificano la forma del DNA, il quale modifica la forma delle particelle ??


°°°°°°°
La Matrix Divina
http://www.disinformazione.it/matrix_divina.htm

(…) Abbiamo sempre pensato che il vuoto esista, e che sia materialmente riscontrabile, ma recenti studi sviluppati all’interno dell’Università di Princeton fondati su immagini scattate dalla sonda Chandia messa in orbita dalla Nasa, provano che IL VUOTO NON ESISTE: siamo circondati da un infinito campo energetico e i nostri corpi e tutto ciò che esiste intorno a noi, altro non sono che la materializzazione di questo campo.

Il nostro cervello è un antenna sintonizzata alla ricezione di informazioni provenienti dal campo stesso (Akasha, inconscio collettivo, ecc.) ed il linguaggio con cui ci è possibile comunicare con esso, è costituito dalle nostre emozioni.

(…) E’ quindi possibile dedurre che se tutto è collegato, e se esistono questi canali di ‘comunicazione’ tra tutto ciò che compone la nostra realtà, noi siamo in grado (se riusciamo a sintonizzarsi con la Matrix , Matrice, Campo Energetico o Matrice “Divina”) di conoscere tutto quanto l’esistente, sia che si tratti di realtà materiale o “astratta”, come pensieri ed emozioni, e di comunicare con esso.

Il passo successivo è stato quello di comprendere il tipo di impatto che può avere l’essere umano sulla realtà: rimane un semplice osservatore come sosteneva Einstein, al contrario, diventa partecipe della realtà?

Risponde Gregg Braden con il secondo esperimento citato, ovvero quello effettuato dallo scienziato russo Poponiam.

Egli prese un tubo di vetro e creò ciò che potremmo chiamare il vuoto (ma che di fatto sappiamo non essere tale).
Successivamente a questa operazione riscontrò che, infatti, l’interno del tubo non era esattamente vuoto ma si poteva verificare la presenza di fotoni disposti in modo casuale.

L’idea era quella di inserire il DNA umano all’interno del tubo e di studiarne gli effetti.

Ciò che avvenne fu incredibile: i fotoni, disposti in modo disordinato e casuale, si allinearono all’ellisse del DNA in modo speculare!
Ma non solo, una volta estratto il DNA dal tubo i fotoni rimasero nella stessa esatta posizione, comportandosi come se il DNA fosse ancora presente.

Da ciò si deduce che l’essere umano è in grado, grazie alla presenza del suo DNA, di modificare la realtà circostante.
Tale strepitoso risultato, venne catalogato come “Phantom DNA” (Fantasma DNA).

Ora, abbiamo compreso quanto di seguito:

1) Non esiste il Vuoto nell’Universo

2) Esiste, diversamente, un campo energetico che tiene connessa ogni più piccola parte della realtà (materiale o puramente energetica)

3) L’uomo stesso è composto da particelle di energia comunicante con il campo di energia o Matrice “Divina”

4) La Matrice “Divina” è, inoltre, il contenitore di tutte le informazioni, il ponte o canale di comunicazione attraverso il quale possiamo accedere a tali informazioni e pure uno specchio in grado di riflettere la nostra realtà interiore esteriormente

5) L’uomo possiede un alto potenziale, con il quale è in grado di cambiare la realtà circostante.

Come se non bastasse, nel 1993 uno studio ha reso noto che esiste un campo di energia attorno al nostro cuore che si espande all’esterno.

Forse non tutti sanno che il campo elettrico del Cuore è 100 volte maggiore di quello del cervello, e il campo magnetico oltre 5000 volte superiore!

Si tratta quindi di un organo davvero potente, molto più di quanto possa esserlo il cervello stesso.

Lo stesso studio riscontrò che le emozioni sono in grado di apportare dei cambiamenti al DNA dell’individuo che le viveva.
Infatti, le emozioni positive di amore e compassione, ad esempio, rilassano l’ellisse del DNA, la paura e la rabbia, al contrario, la contraggono.

Ciò che ne risulta è che possediamo un organo potente in grado, attraverso le emozioni, di modificare il proprio corpo, il DNA, che a sua volta modifica la realtà circostante.

L’uomo è quindi un essere molto potente.

DNA --> modifica la realtà esterna
Emozioni (sentimenti) --> modificano --> il DNA
quindi
Emozioni (sentimenti) --> modificano --> la realtà esterna

Nulla di nuovo all’orizzonte: queste conoscenze provengono anche dalle filosofie e religioni antiche, come quelle orientali che sostengono la forza del pensiero, del “pensiero che crea la realtà”, come pure la nostra stessa religione, quella degli ultimi ritrovamenti come il Vangelo di Tommaso, i testi Esseni ed i famosi Rotoli del Mar Morto.

Tutto questo ci è stato nascosto, tutta la parte dell’apprendimento, dell’iniziazione di Cristo (che manca dalla Bibbia che conosciamo), la quale avrebbe svelato questo arcano mistero del valore dell’uomo.

Conoscenze cancellate dal Concilio di Nicea dell’imperatore Costantino, nel 325 d.c., dove un gruppo di persone ebbe il potere di rimaneggiare e riscrivere la storia delle radici ed il destino stesso dell’uomo. (…)

(…) Ricordate che tutto esiste nella Matrice (Akasha, ecc.)?

Bene: le convinzioni producono un’onda stazionaria (fissa) che blocca una possibilità quantistica e creano la realtà.

Come farlo?
Semplice: se colleghiamo al CUORE un sentimento puro di Amore, Compassione (accettazione del mondo per quello che è senza giudizio) e soprattutto SENTIAMO IL SENTIMENTO COME SE FOSSE GIA’ AVVENUTO, noi blocchiamo questa possibilità (quantistica) e la materializziamo, la facciamo cioè diventare reale!

In pratica ruotiamo la manovella della radio e cambiamo frequenza di sintonizzazione.
Ecco una possibile spiegazione delle cosiddette guarigioni miracolose.

Fantascienza?

Può essere, ma siccome non costa nulla, se non sentimento di Amore, perché non provare? (…)

°°°°°°°
Due spezzoni del DVD di G. Braden

video
Matrix Divina
http://it.youtube.com/watch?v=el31QKfVslY

Gregg Braden - La matrix divina esiste!
http://it.youtube.com/watch?v=TYhZKeGZ5q8&feature=related
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Inviato il: 15/6/2008 19:12
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Re: Il Campo del Punto Zero
#90
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Vi segnalo il link per veder su youtube il film “what the Beep ……..”

sono 11 pezzi con sottotitoli in italiano.

Per quelli che non l’hanno visto posso augurare una buona visione ……

Fisica Quantistica. Le implicazioni nella vita reale 01/11
LISTA LINK !!

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Re: Il Campo del Punto Zero
#91
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Segnalo un’altro video, (sono oramai videodipendente)

Un omaggio ha Nikola Tesla, scienziato ignorato dalla storia, perché scomodo al “potere”.

Ignorato dalla storia, ma non dal “potere” e dalla sua smania di dominare, alla continua ricerca dell’arma delle armi, con potenziali distruttivi immaginabili. (vedi armi ad energia diretta, HAARP)
Perché ???
Perché tanta idiozia in un essere che si auto-definisce sapiente ???


Dal film-documentario "The missing secrets of Nikola Tesla" (sub ita)
http://altrogiornale.org/news.php?extend.3357


Di seguito il film sulla vita:
Il Segreto di Nikola Tesla (Sub ita)
http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.2333.5

edit: Teknomaker
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Re: Il Campo del Punto Zero
#92
Mi sento vacillare
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Al2012 ha scritto:
Teknomaker


Hola Al, bella segnalazione
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Re: Il Campo del Punto Zero
#93
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Nel filmato “Tesla The Race to Zero Point Free Energy”
QUI

(purtroppo è in inglese) avevo viste alcune cose che definirei “strane”, come ad esempio oggetti che levitano per aria, ….. ma la cosa è rimasta lì ….. sospesa anch’essa senza approfondimento, i miei limiti linguistici non mi aiutano molto ….

Effetto Hutchison, che cos’è ?

The Hutchison Effect: Una Spiegazione - (Mark A. Solis)
http://altrogiornale.org/news.php?extend.1898

<< La gente spesso chiede, "Cosa e' esattamente l'effetto Hutchison?"
Questo breve saggio e' un tentativo di rispondere a quella domanda per soddisfare la maggioranza.

Prima di tutto, l'effetto Hutchison e' un'insieme di fenomeni scoperti casualmente da John Hutchison durante i tentativi di studiare le onde longitudinali di Tesla nel passato 1979.
In altre parole, l'Effetto Hutchison non e' semplicemente un effetto singolare.
E' molto di piu'.

L'Effetto Hutchison si verifica come il risultato di interferenze di onde radio in una zona di spazio volumetrico avvolto da sorgenti di alto voltaggio, solitamente un generatore Van de Graff, e due o piu' bobine di Tesla.

Gli effetti prodotti includono levitazione di oggetti pesanti, fusione di materiali dissimili come metallo e legno (esattamente come ritratti nel film, "l'esperimento Philadelphia"), il riscaldamento anomalo di metalli senza bruciare i materiali adiacenti, rotture spontanee di metalli (i quali si separano con modalita' di scorrimento laterale ), e cambiamenti sia provvisori che permanenti nella struttura cristallina e delle proprieta' fisiche dei metalli.

La levitazione di oggetti pesanti dall'Effetto Hutchison non e' - ripeto non e' - il risultato di semplice levitazione elettrostatica o elettromagnetica.
Dichiarare che queste forze da sole possano spiegare il fenomeno, e' palesemente ridicolo e confutato facilmente solo provando ad utilizzare tali metodi per duplicare quello che l'Effetto Hutchison ha ottenuto, che e' stato documentato bene sia su film che su videotape ed e' stato presenziato molte volte da numerosi scienziati e ingegneri forniti di credenziali.

Gli sfidanti devono notare che il loro apparato deve essere limitato all'uso di 75 watt di potenza da una 120 Volt AC di uscita, come quello che e' tutto ciò che usa l'apparato di Hutchison per fare levitare una palla di cannone da 60 pound (27,2 Kg). >>


75 WATT 120 VOLT 27,2 Kg !!!!

Questo è un articolo del febbraio 1999 !!

Che fine ha fatto John Hutchison ??
E la sua scoperta ??
E’ una bufala di un tipo stravagante ??

Non capisco perché gli oggetti vanno verso l’alto, come se fossero attratti da una forza di gravità negativa maggiore di quella a cui sono normalmente attratti, verso la terra ?

Non è solo annullare l’effetto gravitazionale, ma è creare un effetto opposto maggiore che fa volare gli oggetti in aria ……..


John Hutchison on TechTv - Science
http://video.google.it/videoplay?docid=5787522280823887082&hl=it

John non è un tipo normale !! e forse per questo è “geniale” ….
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“Capire … significa trasformare quello che è"
Inviato il: 19/9/2008 22:06
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Re: Il Campo del Punto Zero
#94
Dubito ormai di tutto
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Segnalo due articoli selezionando alcuni passi:


La Scienza Dimenticata: Zero-Point Energy
http://altrogiornale.org/news.php?extend.1851

<< Per lo scorso secolo, la scienza ufficiale ha marciato al ritmo della convenienza moderna, producendo abbaglianti invenzioni per rendere le nostre vite piu' confortevoli, piu divertenti e piu' produttive.
Questa visione da Disnetland ci ha sfortunatamente allontanati dal percorso della sostenibilità economica ed ecologica per un mondo morente basato sui carburanti fossili.
Cosa puo' cambiare questa situazione ?

Diversi principi dimenticati da tempo dell' elettromagnetismo e qualcosa detta "Energia del Punto Zero" (ZPE) è riemersa negli ultimi anni come parte centrale della ricerca sulla free energy.

Questa include tre tecnologie rivoluzionarie:
1) trasmissione senza fili dell' elettricità,
2) free energy elettrostatica e
3) propulsione elettrica passiva.

Queste tecnologie assieme possono cambiare il mondo, riducendo la nostra dipendenza dai carburanti fossili e riorganizzando la situazione politico-economica del pianeta.

Per capire la ZPE, dobbiamo iniziare con una teoria.
Diverse nuove teorie la descrivono come l' energia residua che risuona nel "lattice spaziale" ( The Genesis of Electromagnetic and Gravitational Forces, Peter Grandics, Ph.D, 2002).

Questa visione propone lo spazio come in realtà un' organizzazione cubica di "vortici energetici" a spirale che riempono perfettamente lo spazio come un lattice non-comprimibile. Manipolare il lattice spaziale e catturarne i vortici di energia è divenuto l' obiettivo unico della ricerca sulla ZPE.
In questo modello di universo, tutto è descritto come una qualche forma di energia cristallizzata.

La materia si dice essere originata da "energia angolare" cristallizzata in lattice molecolare.
Applicare pressione causa ulteriore cristallizzazione della materia che si dispone in una geometria ancor piu' visibile, come un cristallo di quarzo esagonale o un diamante ottaedrico. Cristallizzandosi, aumenta la stabilità, la coerenza e la risonanza. (…)>>

°°°

<< (…) Quindi l' elettricità è una proprietà risonante del lattice spaziale dove gli oggetti materiali, con le loro proprietà risonanti, possono direzionare il flusso elettrico come le lenti deviano curvano la luce.

Quando due oggetti hanno la giusta geometria e sono sintonizzati sulla stessa frequenza, si dicono in risonanza.
Questa idea non è diversa dalla risonanza acustica degli strumenti musicali.
Quando un tono viene emesso da uno strumento, un secondo strumento con le stesse proprietà acustiche vibrerà simpateticamente.
Nel 1900, il fisico Nikola Tesla dimostro' che l' elettricità mostra simili caratteristiche di risonanza, trasmettendo elettricità attraverso lo spazio tra due bobine elettromagnetiche sintonizzate.

Recentemente, un team di fisici del MIT hanno annunciato di aver rinnovato la ricerca sulla trasmissione wireless di elettricità di Tesla, con grandi risultati.

Hanno scoperto questo, quando hanno sintonizzato un trasmettitore di energia con un ricevitore alla stessa frequenza, operazione conosciuta come accoppiamento di risonanza, quindi l'ammontare di energia trasmessa e la distanza percorsa è cresciuta drammaticamente.

Hanno anche scoperto che le normali antenne radio disperderebbero energia in tutte le direzioni, quindi hanno sviluppato una classe speciale di oggetti "non radioattivi" con "risonanze a vita lunga" per catturare e trattenere energia.
Questi oggetti risonanti sono divenuti lenti per l' elettricità, producendo lunghe "code" tremolanti di energia che si incanalizzerebbero simpateticamente verso il secondo oggetto sintonizzato alla stessa frequenza elettromagnetica.

Con questo processo il team ha dato energia ad una lampadina senza collegarla.
E se pensate che possa essere pericoloso, loro hanno affermato che la trasmissione di elettricità con accoppiamento di risonanza non è in realtà piu' pericolosa delle onde radio per gli umani.
L' hanno chiamata "WiTricity" ( * ) e pianificano di renderla disponibile fra pochi anni.

Ma se è troppa l' attesa, provate il dispositivo di alimentazione wireless per periferiche portatili sviluppato da una compagnia inglese e chiamato Splashpower ( ** ). Appoggiate il vostro telefono o videocamera sul dispositivo e li ricaricherete senza fili.
Gente, questa roba è reale. (…)>>

°°°

( * ) WiTricity

( ** ) Splashpower

°°°

<< (…) Mentre il lavoro procede sull' estrazione dell' energia residua dallo spazio, un metodo relativo alla ZPE affronta l' idea sulla free energy usando oggetti risonanti elettromagneticamente per convertire l' energia libera elettrostatica nell' atmosfera della Terra in elettromagnetismo che puo' dare energia ad un generatore.
Ecco come funziona.

La Terra produce un campo elettrico ad alto voltaggio tra la sua atmosfera carica positivamente e la sua superficie carica negativamente.
Questo campo elettrostatico è continuamente rifornito dalle radiazioni del Sole e/o dai raggi cosmici e si estende dalla ionosfera alla superficie con una differenza potenziale di circa 400.000 volts.
Questo campo non si consuma, a dispetto della scarica continua di fulmini e si stima che produca almeno 30 volte il consumo di energia mondiale di un anno.

Un recente brevetto e prototipo impegna veramente un condensatore di forma piramidale per indurre uno sbilanciamento tra il campo elettrostatico della Terra e il suo campo magnetico field (P. Grandics, U.S. Patent #20010032905).
Questo serve per creare un vortice spaziale nell' ipotetico lattice spaziale che generi spontaneamente un campo magnetico sfruttabile per generare potenza utile.
Ci sono evidenze sperimentali a supporto, inclusi studi di controllo per dimostrare la capacità di induttanza largamente superiore della geometria piramidale o conica rispetto ad altre geometrie alternative per i condensatori.

Probabilmente gli antichi egiziani sfruttavano ancor meglio queste Piramidi di Giza filtrate con oro, piuttosto che con l' allineamento delle stesse con le costellazioni per la reincarnazione celeste. (…)>>

°°°

<<(…) Ma se questo non ha ancora riorganizzato totalmente i vostri neuroni, considerate la possibilità di viaggiare in cielo e nello spazio tramite un' altra misteriosa forza elettrica.

Pochi anni fa, la NASA ha iniziato a rilasciare un brevetto intitolato
Apparato e Metodo per Generare Spinta Usando un Condensatore Asimmetrico Bidimensionale (U.S. Patents # 6317310, 6411493, 20020012221) basato sull' effetto Biefeld-Brown del 1928.
Questo brevetto usa "condensatori" carichi elettricamente, costruite in una geometria specifica , per indurre movimento senza nessun propulsore o motore visible.

Brevetti simili integrano la gemotria del condensatore direttamente nella fusoliera di un aereo abilitandone l' auto propulsione ad alta velocità tramite un "campo elettro-fludio-dinamico".

La propulsione è interamente statica senza parti in movimento, ali o spinta. (…) >>

°°°

<< (…) Come sempre, ci sono diverse teorie per spiegare i motivi dell' infossamento della ZPE.

Una teoria comprende i governi maggiori, a conoscenza del potenziale distruttivo sull' economia, che avrebbero classificato queste tecnologie come segreti nazionali e rifiuterebbero appositamente il finanziamento per l' elettricità senza fili e per le alternative della free energy.

Un' altra teoria afferma che la ZPE è divenuta una scienza militare segreta che continua ad operare segretamente.

Infine un' altra ancora suggerisce che una scienza parallela si sarebbe sviluppata profondamente dell' organizzazione massonica, che da grande importanza sulla "geometria risuonante" e sui misteri degli antichi egiziani. (…) >>

°°°

Secondo articolo :

°°°
ICONE DEL TEMPO...
http://altrogiornale.org/news.php?extend.1825

<< Una decina di anni fa, durante una conferenza internazionale, il Dr. Brian O’Leary, docente di fisica astronomica all’Università di Ivy League, negli USA e autore di vari libri, dichiarò che alcuni inventori e ricercatori "indipendenti" avevano dimostrato di poter sfruttare la ZPE, o "Zero Point Energy" (Energia a Punto Zero) che si trova nello spazio che circonda la Terra. >>

<< (…)Il suo intervento come relatore si può riassumere in questi termini:

"È un po’ come se fossimo appena usciti da un incubo lungo un secolo, in cui abbiamo basato la nostra tecnologia sulla costruzione di ‘dinosauri’ inquinanti.
Se fossimo già nel 2020, e potessimo guardare indietro al secolo scorso con il senno di poi, capiremmo che quello è stato il secolo in cui abbiamo sfruttato la Terra oltre ogni limite, fino a toccare il fondo della ragione umana, rasentando la pazzia.
E dopo averlo capito, torneremmo sui nostri passi.
C’è da chiedersi come mai questa nuova sorgente di energia pulita non sia mai stata riportata dai media e, almeno in apparenza, nessuno se ne occupi.
Non è la prima volta che le scoperte più straordinarie della storia, all’inizio, subiscono attacchi di ogni genere dalla scienza contemporanea, basta pensare a Galileo.
La resistenza a una nuova idea è proporzionale alla sua importanza.
Ecco perché i media non ne parlano: c’è da salvare un mercato mondiale di miliardi di dollari e all’umanità poco importa delle conseguenze ambientali ed ecologiche..."

Dopo qualche anno, la città di Wilsonville, nello stato dell’Oregon, ospitò un congresso completamente focalizzato sulla cosiddetta "New Energy", con ospiti Brian O’Leary e Alden Bryant, noto per aver lottato e ottenuto il "Trattato del Clima delle Nazioni Unite" e aver dato vita al movimento no-profit NEM, "New Energy Moviment". Il tema di questo secondo congresso si deve sicuramente all’eco della popolarità ottenuta per essere stato ascoltato dalla Commissione sull’Energia della California e per aver parlato alle Nazioni Unite e in vari programmi radiofonici e televisivi. (…) >>

°°°

<< (…) Il manifesto del NEM sostiene che l’unica soluzione ai problemi dell’umanità sta nella trasformazione dell’energia e nel modo di generarla.
Tuttavia, a meno che al cambiamento non si accompagni un aumento di coscienza sulla distribuzione selvaggia, il tanto desiderato cambio graduale non risolverà che una minima parte dei problemi.

Gli attivisti del NEM hanno un "grande obiettivo": far sì che tutti prendiamo coscienza della responsabilità di essere i custodi degli ecosistemi e questo avvenga con la conoscenza necessaria per trasformare quello che potrebbe influire negativamente su ogni forma di vita (…)>>

°°°

Nel frattempo, malgrado la dipendenza dal petrolio e i rischi della fissione nucleare, e il pericolo derivante dal bruciare combustibili fossili, sembra che i governi di tutto il mondo non abbiano alcuna fretta di promuovere davvero le nuove tecnologie di energia pulita su piccola scala.
Sono stati realizzati accumulatori di combustibile, ma il pubblico non deve sapere che si progetta di produrre l’idrogeno - che farà funzionare gli accumulatori - con il carbone e la fissione nucleare...

Inoltre, sembra che dovremo attendere il 2050 prima di poter iniziare a usare la New Energy!
A quanto pare i governi mondiali non hanno urgenza, mentre sembrano averne molta le persone comuni. Chi ha bambini piccoli, dovrebbe dunque aspettare due generazioni per vedere i tanti desiderati cambiamenti?
Come mai le tecnologie della cosiddetta "energia a punto-zero" stanno spuntando su tutto il pianeta come funghi, se sono destinate a languire?

Non ci si aspetta che la nuova energia sia una formula magica o la panacea di tutti i mali... ma se l’umanità si accorgesse che l’energia è potenzialmente abbondante, allora non sarebbe del tutto utopico pensare che cadrebbero gli interessi di alcuni governi a fare le guerre del petrolio. E se l’emergente scienza dell’energia "proveniente dallo spazio intorno a noi" fosse capita appieno, ci sentiremmo "cittadini del mondo" e saremmo consapevoli di disporre di una risorsa comune di energia pulita, sfruttabile da tutta la popolazione terrestre. (..)>>

°°°

<< (…) Un recente congresso del NEM ha espresso solidarietà per il lavoro svolto dal Dr. Eugene Mallove, fondatore della "New Energy Foundation", e rammarico per la sua drammatica scomparsa, che ha sconvolto tutti i sostenitori della "Free Energy".
Secondo l’investigatore John Rappoport, che seguì il caso, il Dr. Mallove fu assassinato proprio quando doveva presentare al congresso americano alcune determinanti prove scientifiche relativi alle sue scoperte sulla Fusione a freddo.

La censura sulle tecnologie "pulite" come quella della fusione a freddo, può essere applicata in molti modi, dall’inerzia alla violenza.
L’importante sembra essere il mantenimento dello "status quo" del monopolio economico mondiale e, di conseguenza, quello energetico; i governi più deboli devono essere tenuti al guinzaglio da quelli potenti.

A questo proposito, il "Comitato degli Scienziati Preoccupati", "Union of Concerned Scientists" aveva a suo tempo denunciato il comportamento dell’Amministrazione Bush, che "ostacola in ogni modo le nuove scoperte scientifiche, laddove queste contrastino gli interessi corporativi". (…)>>

°°°

<< (…) Evidentemente, le dinamiche politico-economiche sono talmente contrarie alle innovazioni sull’energia, che ci vorrebbe una serie di grandi eventi mediatici per scuotere la potente inerzia della situazione.
Specialmente quella dei leader politici i quali, se da un canto dichiarano apertamente di volere soluzioni, dall’altro scartano quelle che non garantiscano loro il potere.

È arrivato il momento di coinvolgere la popolazione mondiale, educando i cittadini sulle nuove risorse energetiche. (…)>>

°°°

<< (…) I pionieri della "Lost Science" furono tenuti al bando, e così anche quella letteratura che ne parlava; in questo modo nessuno avrebbe compreso l’energia radiante e nemmeno la scienza di qualità.

Adesso siamo in una fase molto delicata: viviamo una sorta di rinascimento scientifico, imbavagliato dall’oscurantismo imposto da "alcuni" governi.
Tuttavia, la volontà crescente di "urlare" al cambiamento, unita alla forza mediatica di Internet, dovrebbe sbaragliare le forze negative che ostacolano quotidianamente l’elevazione della coscienza della nostra razza, in questa fase difficile e buia che i Veda indicano come "Kali Yuga"..>>


p.s.:

Chi volesse vedere il video di Gregg Braden ecco il link della conferenza tenuta a Milano (sono 27 pezzi, manca la parte della intervista, credo)
Consiglio la visione perché ovviamente a me è piaciuto !

Matrix Divina

Buona visione.
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Inviato il: 23/9/2008 0:01
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Re: Il Campo del Punto Zero
#95
Dubito ormai di tutto
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Vi segnalo questi video.

La teoria delle stringhe - l'Universo elegante
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Fisica Subatomica. La teoria delle stringhe
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Sono interresanti e ben fatti.
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Inviato il: 24/9/2008 23:55
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Re: Il Campo del Punto Zero
#96
Dubito ormai di tutto
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Antigravità ??

The Case for Antigravity
Relazione sull' Antigravità (traduzione video “the case for antigravity”)
http://www.altrogiornale.org/print.php?news.748

<< L' Effetto Hutchinson

-E' il nome dato a cio' che avviene nel video con Boyd Bushman e Nick Cook ( che alcuni dicono essere una frode );
-Bushman suggerì a Nick Cook di fare un viaggio a Vancouver per vedere John Hutchinson ( colui che avrebbe usato il trucco nel video );
-Hutchinson affermava di produrre l' effetto con solo 400 watt di potenza;
-Sfortunatamente non e' riproducibile al primo colpo, il suo apparato sembra funzionare per il 10% del tempo;
-Lo scioglimento e la fusione dei metalli sembra essere un' effetto occasionale, come mostrato in foto

-L' equipaggiamento da laboratorio di Hutchinson venne confiscato il 24 Febbraio 1990 per l' ordine diretto del primo ministro del Canada Brian Mulroney.
Il Governo ha confiscato il laboratorio a dispetto dell' ordine del Giudice Paris della Corte Suprema Britannica della Columbia, che impose la riconsegna.

Se gli esperimenti erano solo delle frodi, allora perche' venne confiscato il laboratorio con l' attrezzatura ? . >>



David Sereda with Boyd Bushman
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Inviato il: 27/9/2008 11:31
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Re: Il Campo del Punto Zero
#97
Dubito ormai di tutto
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Dall’antigravità allo spirito ………

Saltello qua e là, dove mi porta la corrente ………

Un’altro estratto del DVD di Bruce Lipton
QUI

estratto dall’intervista, (dice la stessa cosa ……)
QUI


Non so quanto sia normale continuare, nel senso che non essendoci commenti potrei, praticamente, parlare da solo …………

Beh !! Infondo mi limito ad inviare dei link, che possono essere validi o meno, ….

Questo ovviamente dipende dai vari punti di vista, infondo ognuno di noi vede un pezzettino di verità e nessuno può vantarsi di vederla tutta……..

Ogni tanto rifletto su questi concetti:
“Quello che i nostri sensi riescono a percepire è praticamente il 5 % di quello che esiste”, “consociamo il 10 % del nostro DNA” “utilizziamo il 10 % del nostro cervello” ………

e siamo convinti che gli esseri viventi siano simili a macchine, macchine biologiche costituite da parti biologiche assemblate, ….

La nostra individualità ed unicità ci separa da tutto quello che ci circonda

Il pensiero è qualcosa che nasce dal nostro cervello ed è influente, non può interagire con la materia; dal pensiero può nascere una azione pratica che può interagire con il contesto, ma senza azione il pensiero è nulla …. Senza cervello il pensiero non esiste ……..
Senza cervello la “coscienza” non esiste ……..

Mah ????

Qualcuno ha detto: “siamo gorghi di coscienza individuale in mare di coscienza cosmica” qualcosa del genere ….. forse fa sorridere…….. dice tutto e niente …. però a me fa riflettere ……

La materia è energia, è un campo d’energia che è parte di un altro campo d’energia che è la coscienza …. Campi energetici dentro campi energetici in una infinita “matrioska”

Ora vi segnalo un altro articolo evidenziano alcuni pezzi, (troppi pezzi) ovviamente se interessa l’articolo va letto nella sua totalità ……….


Tra gnosi e scienza moderna
GLI ERETICI DI PRINCETON
QUI

<< La progressiva crisi dei paradigmi positivisti e materialisti, sembra spingere alcuni settori della scienza verso una riconsiderazione del rapporto profondo tra legge scientifica e metafisica.

E' il caso del gruppo di scienziati raccolti tra Princeton e Pasadena, che sembrano recuperare, nelle loro teorie, la eco di antiche forme di conoscenza religiosa e l'afflato mistico di sistemi metafisici lontani e dimenticati, nella prefigurazione di un nuovo modo di concepire la scienza e la realtà.(…)>>

°°°°
<< (…) L' origine di questa corrente filosofico- scientifica moderna, è antecedente al 1969, anno appunto in cui fu coniata la definizione di "gnosi di Princeton".
Risale addirittura agli anni Cinquanta, con le formulazioni di cosmologi e fisici quali Milne, Stromberg, Whittaker, Sciama, Weizsäcker e, in parte, Hoyle.

Se vogliamo poi indicare dei precursori, potremmo citare tre grandi scienziati: Eddington, Whitehead e Jeans, di cui è noto anche l'impegno speculativo in campo filosofico.
Anche se i centri propulsori iniziali furono le università di Princeton e Pasadena, successivamente troviamo neognostici in molti altri centri accademici e di ricerca, anche al di fuori degli USA.
Alla prima pattuglia di fisici e cosmologi si aggiungono biologi, neurologi, antropologi, psichiatri, psicologi .

Attualmente sembra che il movimento sia scomparso come realtà unitaria, ma di sicuro molte sue idee hanno lasciato una forte impronta in scienziati appartenenti a varie discipline.
Uno di questi è certo il fisico austro-americano Fritjof Capra.
Probabilmente anche altri suoi colleghi ancora più noti, come David Bohm e Paul Davies hanno risentito delle idee "neognostiche".

Ma quali sono, nei particolari, i capisaldi scientifico-filosofici?
Il loro pensiero è stato giustamente definito "cosmocentrico".
Alcuni hanno detto anche "teocentrico".
Infatti, contro il riduzionismo e il nichilismo di una certa scienza, ancora legata ai "paradigmi. culturali ottocenteschi (meccanicismo), i nuovi gnostici cercano di conoscere e delineare l'Ordine che regge l'Universo, il nucleo pulsante. unitario. che lo anima come una sorgente vitale.
"Spirito e materia si intrecciano in modo inscindibile l'uno all'altro, cosicché alla fine non c'è più una realtà puramente materiale e neppure una realtà puramente spirituale".
Come scrisse Charles Peguy: "lo spirito stesso è carne".

Gli gnostici di Princeton e Pasadena rifiutano di cadere nel dualismo spirito-materia, cosi come in quello soggetto-oggetto o coscienza-cosa.
Spirito e materia vengono posti agli estremi di una retta, e quindi in continuità seppur agli antipodi: si parla rispettivamente dell'uno o dell'altro a seconda che prevalga l'organizzazione o il caos.

La materia è l'effetto di una molteplicità disordinata: non costituisce una realtà autonoma. Se lo spirito in quanto ordine. rappresenta la trama del mondo fisico, in quest'ultimo, secondo i neognostici, esiste anche una coscienza diffusa, elemento che è inscindibile dalla dimensione spirituale.
Il cosmo è cosciente di se stesso, come al suo livello lo è l'uomo.

Tutto ciò può apparire assurdo a chi vuole vedere solo l'aspetto esteriore delle cose, quello che gli gnostici di Princeton definiscono il "rovescio" della realtà fisica, ma non lo è più se si opera un capovolgimento di visuale, di approccio al mondo, pur rimanendo ancorati a un rigoroso metodo scientifico.
Infatti questo movimento ha accettato quasi tutte le conoscenze fornite dalla fisica, dalla cosmologia, dalla biologia, dalla medicina e dalla psicologia del nostro tempo, operando, però, un profondo rivolgimento della gestalt conoscitiva, della filosofia di fondo che organizza il sapere moderno, e fornendogli una sua intima coerenza.

I neognostici hanno dimostrato, cosi, che gli stessi dati possono essere "letti" in modi diversi, da angolazioni differenti, in prospettive anche opposte.
Ad esempio, essi ammettono l'evoluzione dei viventi, dalle prime forme cellulari all'uomo, riconoscendo l'importanza del fattore caso. in tale processo, ma ritengono antiscientifico affermare dogmaticamente che il mondo animale e vegetale si sia formato unicamente in base a un gioco meccanico e cieco tra forze fisiche.

Il disordine risulta incapace di generare l'ordine, se già non contiene in se le potenzialità della "forma".
Bisogna quindi guardare dietro i fenomeni, passando dalla apparenza alla trasparenza, cosi come, quando leggiamo una lettera, la interpretiamo "tra le righe", cercando di afferrarne il significato profondo tramite la percezione di vari segnali che non sono evidenti a un'analisi puramente esteriore e superficiale.

Nella conoscenza della natura i neognostici procedono con questa lettura "significante", antiriduzionista perché rifiuta il monodimensionalismo degli scientisti: ciò costituisce un approccio alla realtà fisica differenziato, a vari livelli, complesso, alieno cioè dal semplicismo, ma al contempo olista, in quanto riconosce la struttura profondamente integrata e unitaria del cosmo.

Tutto risulta permeato, per i neognostici, da una Intelligenza immanente: ogni tipo di esistenza nella dimensione fisica deriva dall'ordinamento posto nello spazio-tempo ad opera di una realtà superiore, di carattere informazionale, cosciente.

Si potrebbe dire, operando un classico rovesciamento gnostico, che non è la coscienza ad essere un epifenomeno della dimensione fisica, al pari quasi di una secrezione ghiandolare, ma è la realtà sensibile ad esserlo rispetto alla coscienza, presenza assoluta, non scomponibile o riducibile a una somma di parti, né esplicabile in un orizzonte "meccanico", solo materiale.

Il nucleo di ogni esistenza è sempre un fattore "semantico": il significato costituisce la base di ogni essere.
A tale proposito ci sembra degno di rilievo che un biologo italiano, Marcello Barbieri, attualmente docente di Embriologia presso l'Università di Ferrara, abbia potuto proporre circa quindici anni fa una "teoria semantica dell'evoluzione", anche in seguito ai suggerimenti fornitigli da un insigne scienziato neognostico, Walter Elsasser.

Se si considera questo contesto informazionale, possiamo asserire che il pensiero dei teorici di Princeton e Pasadena rappresenta una formulazione moderna e raffinata dell'animismo:
l'Universo costituisce una sequenza gerarchica di enti, intimamente animati, dai singoli animali e vegetali alle specie, all'insieme delle specie, all'albero della Vita.
Non sono aggregati di parti, ma totalità coscienti all'interno della superiore totalità cosmica: nulla è cieco.

Un noto fisico francese, J. E. Charon, che aderisce a tale ordine di idee, ha scritto che "i neognostici rifiutano in partenza di porre l'uomo al centro del fenomeno pensante: quando l'uomo afferma "io penso", essi sottolineano, dovrebbe più correttamente dire "egli pensa", oppure "esiste un pensiero nello spazio", nello stesso modo in cui il fisico dice "esiste un campo magnetico nello spazio", o in cui l'uomo della strada dice "piove".
In altri termini, esiste una realtà profonda, presente ovunque nell'Universo, in grado di far nascere il pensiero nello spazio, nello stesso senso in cui l'elettrone è in grado di far nascere attorno a sè un campo elettrico nello spazio.

Il pensiero è presente dovunque, nel minerale, nel vegetale e nell’animale nello stesso modo che nell’Uomo. E’ esso che traspare dietro il comportamento degli organismi viventi anche se si tratta semplicemente di batteri". (…)>>

°°°
<< (…) Un organismo vivente non è un aggregato di parti elementari, e le sue attività non possono essere ridotte ad atomi di comportamento elementari formanti una catena di risposte condizionate.

Nei suoi aspetti corporei, l'organismo è un tutto formato da subtotalità, come l'apparato circolatorio, l'apparato digerente, ecc., che a loro volta si ramificano in subtotalità di ordine inferiore, come organi e tessuti, e così via sino alle singole cellule e agli organelli all'interno delle cellule.
In altri termini, la struttura e il comportamento di un organismo non possono essere spiegati da, o ridotti a, processi elementari fisico-chimici; un organismo è una gerarchia pluristratificata di subtotalità a molti livelli... ciascun membro di questa gerarchia, a qualsiasi livello, è una subtotalità o un olone di proprio diritto... in quanto parti sono subordinati ai centri superiori nella gerarchia, ma al tempo stesso funzionano come totalità quasi autonome.

Sono bifronti come Giano. La faccia rivolta verso l'alto, verso i livelli superiori, è quella di una parte dipendente; quella rivolta verso il basso, verso le parti che la compongono, è quella di un tutto in possesso di una notevole autosufficienza".
Una simile concezione vale, oltre che per gli organismi viventi, anche per le altre strutture che popolano la realtà fisica, fino a livello cosmico, in una sequenza simile al gioco delle scatole cinesi.

Risulta così superata la visione atomistica, puntualista, che cerca di separare la realtà in tanti "qui-ora": invece tutte le realtà esistenti hanno senso solo se sono correlate mutualmente (sia in fisica che in biologia e in psicologia), se vengono comprese in un "dominio", il quale, ad un livello massimo, equivale all'intero universo.

Tutto è collegato, nulla è separato: le forze fisiche sono quindi "dominiali", ossia appartengono a un dominio, a un olone.
Per gli scientisti, invece, l'Universo è un grande caos, privo di luce, di significato, di gerarchia, coerentemente con la loro visione meccanicomorfica. (…) >>

°°°
<< (…) Date tali premesse, i neognostici naturalmente sono tutt'altro che panselezionisti, cioè non credono che la selezione naturale possa spiegare l'esistenza di ogni realtà biologica.
Per loro la "natura è selettiva di seconda mano. La direzione della scelta dipende dalle iniziative della specie"
Parlando per via di metafora, potremmo dire che esiste un Selezionatore cosciente che aspetta il manifestarsi di novità favorevoli nel patrimonio genetico (mutazioni) e poi le fissa, in modo che l'organismo possa consolidare il proprio indirizzo di sviluppo specifico all'interno del processo evolutivo.

Cosi la coscienza coordina gli automatismi subordinati, strutturandoli secondo i suoi voleri e i suoi desideri, usandoli come mezzi per conseguire i "fini", sia pur generici e limitati nel tempo, da lei stabiliti.
In altri termini si può dire che una specie, acquisendo nuovi comportamenti, frutto di una "volizione" e non di una alterazione del DNA, elabora per ciò stesso un programma selezionatore delle mutazioni utili. (…)>>

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<< (…) Potremmo dire che, forse, l'aspetto più valido della Gnosi di Princeton è proprio l'aver messo in discussione certi dogmi prima intoccabili, quasi come dei tabù, e l'aver affermato che possono esistere vie alternative per la spiegazione dei fenomeni naturali, a qualsiasi livello essi si pongano.

Il grande fisico Max Plank affermava che "una nuova teoria non trionfa mai. Sono i suoi avversari che finiscono per morire".
Il prossimo futuro, forse, ci dirà quanto di valido ha in sé il pensiero dei neognostici. (…)>>

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Re: Il Campo del Punto Zero
#98
Dubito ormai di tutto
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Ho trovato il video completo (eccetto la parte riservata alla intervista) del biologo cellulare dott. Bruce Lipton.

I primi tre e gli ultimi tre pezzi sono già stati linkati in altri miei interventi, se non sbaglio.

Seminario Bruce Lipton 1/16 (fisica quantistica e medicina)
QUI




Buona visione !!!
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Re: Il Campo del Punto Zero
#99
Dubito ormai di tutto
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Conoscete il Dott. Massimo Citro e il “Trasferimento Farmacologico Frequenziale” ?

Citazione:
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<< Il medico torinese, Dr. Massimo Citro, già noto ai media perchè impegnato anche nel sociale per la campagna dell’abolizione del Numero Chiuso dalle Università italiane, nella sua veste di Medico e Ricercatore, ha presentato il Trasferimento Farmacologico Frequenziale (TFF), scoperto da lui e dal suo gruppo di Ricerca.

Il TFF trasferisce per via elettromagnetica le proprietà terapeutiche di molti farmaci chimici senza doverli somministrare, se non in forma di segnali efficaci, innocui e privi di effetti tossici e collaterali, che sostituiscono il farmaco stesso.

Per questo motivo, una delegazione dell’IDRAS (il Presidente Dr. Massimo Citro; la Vicepresidente Dr.ssa Agnese Cremaschi; e la Sig.ra Adele Molitierno, Segretaria del Presidente) su invito dell’Istituto di Ricerca HADO di Tokyo diretto dal Dr. Masaru Emoto, si era recata a Tokyo nei giorni 1-11 di ottobre 2008 per eseguire esperimenti sulla tecnica del TFF misurata attraverso la tecnologia giapponese della cristallizzazione dell’acqua.
Quindi la visita del Dr. Emoto a Torino per incontrare l’equipe guidata da Massimo Citro.

Ai lavori di Tokyo aveva partecipato e presenziato il Prof. Ervin Laszlo, eminente Filosofo della Scienza, due volte candidato Premio Nobel, Presidente e Fondatore del Club di Budapest (al quale appartengono, tra gli altri, il Dalai Lama e Mikhail Gorbaciov) insieme alla Dr.ssa Maria Sagi di Budapest.
Si è trattato d’incontri di eccezionale importanza.

Dell’importanza di tale evento è stato informato l’Ambasciatore d’Italia in Giappone, Dr. Vincenzo Petrone, al quale abbiamo chiesto d’inoltrare i documenti della nostra scoperta al Ministro giapponese della Ricerca, al Capo del Governo giapponese e alle Altezze Imperiali: l’Imperatore Akihito e il Principe Akishinonomiya, (anche in quanto biologi entrambi) e al Principe Hironomiya che è interessato alla fisica dell’acqua.

La collaborazione tra gli Istituti di Ricerca HADO di Tokyo e IDRAS di Torino continuerà nell’ambito di una sempre migliore cooperazione tra Italia e Giappone.

Come la Libertà di Scelta, anche la Ricerca non può e non deve avere limitazioni o confini. E’ libera. >>

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Di seguito inserisco altri link per chi volesse approfondire …..

Consiglio la lettura totale del Doc che segue, che a mio avviso evidenzia la realtà olistica della esistenza che è in netto contrasto con la visione della frammentazione e della separazione che ci viene imposta da una cultura che sta diventando sempre più obsoleta.

Ho evidenziato la parte iniziale e finale del documento che va letto nella sua integrità per comprendere cosa è il TFF …..


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TFF: SIAMO OLTRE LO SPECCHIO?

CITRO M., PAPETTI G., RIEFOLO M., SACCHI R., VINATTIERI C.
Istituto di Ricerca “Alberto Sorti” (IDRAS), Via Bossi 1, Torino, Italia.

<< Parleremo di proprietà nascoste riguardanti non soltanto l’acqua, ma tutta la materia.
Immaginiamo l’universo come una grande rete, della quale i nodi sono i corpi sensibili, e i fili sono le relazioni tra loro.

In accordo con la fisica quantistica, le parti sono soltanto aspetti secondari di quella trama di relazioni tra eventi che scambiano continuamente: è un universo autosufficiente, autoregolantesi e dotato di coerenza interna.

I corpi, gli esseri e gli eventi, sono tutti connessi tra loro.
Fritjof Capra scrive: “C’è qualcosa di diverso che caratterizza la vita, qualcosa di non materiale e di non riducibile: uno schema di organizzazione”.

La domanda è: qual è questo schema di organizzazione e cos’è che regola il sistema?
La vita si sviluppa per mezzo di innumerevoli reti informatiche estese in tutte le direzioni, e queste reti, possono autoregolarsi e autorganizzarsi.
Tutti gli esseri sono attraversati da flussi di materia e di energia, per cui deve esserci un qualcosa che regola, trasforma, plasma ed elimina questi flussi.

I corpi sono sistemi aperti che non possono vivere isolati dal contesto dell’ambiente.
La vita è un tutt’uno dove ogni componente partecipa alla produzione e alla trasformazione di altri componenti di questa grande rete che ricostruisce sempre se stessa.

Alla base del rogo di Giordano Bruno c’era anche l’affermazione riguardo l’esistenza di innumerevoli fili invisibili che collegano tra loro tutte le cose dell’universo.
Esiste dunque un qualcosa che organizza la forma e la struttura dei sistemi viventi, ne regola la produzione, la trasformazione, l’eliminazione e il riciclaggio, e li fa comunicare tra loro, e tra loro e l’ambiente.

Tutto questo avviene fisicamente nel vuoto.
La realtà appare come un insieme di forme che si spostano in spazi vuoti: elementi materiali (i pieni) immersi in un contorno spaziale (i vuoti).

Siamo abituati a considerare soltanto i pieni senza prestare attenzione ai vuoti che li contornano.
I vuoti non sono accessori di contorno, né un fondale sul quale viene disegnata la realtà.
I vuoti hanno una fondamentale importanza nella costruzione e nell’organizzazione del mondo sensibile, mantenendo i pieni distinti tra loro e preservando quindi l’identità di ogni singolo pieno.
Senza i vuoti, le forme non sarebbero più tali e la realtà sarebbe soltanto un ammasso di densissima materia, come un grande buco nero.

L’identità è data dal vuoto.
Il vuoto pervade la materia informe, la penetra creandovi interstizi, spazi che ritagliano atomi e molecole, disegna le particelle elementari e mantiene tutto questo a distanze precise e costanti in modo che ci sia sempre un equilibrio di forma.

Noi riteniamo che ci siano almeno due dimensioni: il mondo di scena e quello di retroscena.
Il primo costituisce il palcoscenico del divenire e quello che vi si rappresenta è il mondo che percepiamo, che ha peso e dimensioni, che è misurabile e si svolge attraverso sequenze continue di eventi e trasformazioni.
Il secondo mondo è una dimensione priva di Spazio e di Tempo: è un continuo, non immaginabile, che sfugge ai sensi e alle misurazioni ed è matrice del mondo di scena. (…) >>

°°°

<< (…) Il Trasferimento Farmacologico Frequenziale (TFF) è basato sul modello dell’interazione prevaricante.
Infatti il campo informato di un farmaco sembra essere troppo debole per trasferirsi spontaneamente, per cui deve prima essere attivato attraverso processi di eccitazione molecolare.

Un’onda portante deve interagire con il campo informato: il campo allora cede all’onda le sue informazioni e le modifica “nel senso del farmaco”.
L’onda subisce piccolissime modifiche da parte del campo e si impronta delle sue informazioni.
A questo punto l’onda “informata” può essere accelerata, amplificata e trasferita al soggetto.

Questo trasferimento può avvenire in maniera diretta o mediata.
Nel trasferimento diretto, il segnale viene trasmesso via cavo al sistema vivente.
Nel trasferimento mediato, il segnale è prima trasferito su un supporto intermedio e poi veicolato al sistema vivente.
Il supporto intermedio può essere di diversa natura: liquido (acqua, soluzioni idroalcoliche o fisiologiche) o solido (alcuni metalli) o un software.

Questi supporti, impregnandosi delle informazioni trasferite, modificano la loro struttura fisica, lasciando inalterata quella chimica.
Il trasferimento mediato, ad esempio, permette di preparare “medicinali” costituiti da vettori di altra natura, impregnati delle informazioni del farmaco, e in seguito somministrati al soggetto per via orale o parenterale (sottocutanea, intramuscolare o endovenosa) nel caso di vettori liquidi, o per contatto, nel caso di vettori solidi, o per riproduzione telematica, nel caso di software.

Il TFF è molto simile a un comune fenomeno di registrazione e riproduzione di suoni.
Poiché il campo informato possiede tutte le informazioni che codificano le proprietà di una sostanza, nel caso di un farmaco sono comprese anche le proprietà farmacologiche e gli effetti terapeutici.

Il farmaco campione è la voce che vogliamo registrare e riprodurre: pertanto andrà posizionato all’entrata di un sistema di amplificazione e riproduzione, in contemporanea con la fase di attivazione molecolare.
All’uscita si può prevedere o l’ascolto diretto della voce (riproduzione dei segnali via cavo) o un nastro magnetico (il suddetto supporto intermedio) sul quale viene incisa la voce; supporto che in seguito, introdotto nel sistema vivente, la riprodurrà fedelmente.

Il TFF prevede tre momenti.
Il primo è l’emissione da parte della materia di segnali informati contenuti nel suo campo.
Il secondo è costituito da circuiti elettronici che permettono il trasferimento dei segnali al sistema biologico.
Il terzo è la ricezione di tali segnali da parte delle cellule viventi.

Dobbiamo allora esaminare come la cellula possa ricevere i segnali informati provenienti dal farmaco e come possa interpretarli, ovvero come possano riprodurre gli effetti farmacologici.
Questo avviene secondo il “modello dell’apertura di una porta”.
Se consideriamo una reazione biochimica e la raffiguriamo come una porta chiusa, che deve essere aperta perché la reazione succeda, avremo almeno due diverse possibilità d’apertura.

Nella prima, adoperiamo la chiave adatta a quella porta: l’inserimento della chiave nella toppa farà scattare la serratura ed aprirà la porta.
Questo è quello che succede quando portiamo la molecola di un farmaco ad agire con il suo recettore: l’incastro farà scattare quella data reazione.

Nella seconda invece, se siamo dotati di un telecomando, non usiamo la chiave, ma possiamo inviare alla porta un raggio che proviene dal telecomando.
Questo, entrando in frequenza di risonanza col dispositivo di apertura, farà scattare la serratura e la porta si aprirà.
È quello che succede quando inviamo alla cellula un segnale invece di un farmaco.

La porta si apre in entrambi i casi, sia con la chiave, sia col telecomando: sono due tecniche diverse di apertura, ma il risultato è lo stesso.
La porta non discrimina circa il mezzo che viene adoperato, perché comunque la porta si apre. Allo stesso modo, al recettore cellulare non interessa se lo stimolo che gli giunge è supportato da qualche molecola o se consiste in un segnale di natura non molecolare: la risposta ai due stimoli è sempre la stessa.
La via chimica (quella della chiave) e la via fisica (quella del telecomando) sono diverse ma parallele tra loro e sortiscono lo stesso effetto.

Sulla scorta di tale teoria, abbiamo sperimentato i primi TFF nel 1990, utilizzando i campi informati di diverse categorie di farmaci.
Da allora sono stati raccolti, da noi e da altri, centinaia di casi di patologia umana nei quali sono state osservate significative modificazioni indotte dalla somministrazione di TFF di diversi farmaci, soprattutto antibiotici, antiflogistici, analgesici, benzodiazepine, ormoni di diversa natura ed oppiacei.
Molti di questi casi, sono al di sopra del sospetto di placebo: come ad esempio i TFF di eroina su vettori di fisiologica iniettata in vena durante le crisi carenziali e che hanno sempre prodotto la cessazione dei sintomi, come se si trattasse di eroina molecolare.

Dal 1992, da noi come in altri laboratori, sono stati effettuati diversi esperimenti di TFF su organi isolati, su unicellulari, su modelli animali e vegetali, e sono state così raccolte numerosissime osservazioni di avvenuto trasferimento.
Per la casistica animale è stato descritto da noi e dai biologi austriaci di Graz, Christian Ender e Waltraud Pongratz, il modello di TFF di tiroxina applicato a larve di Rana temporaria: la tiroxina trasferita induce modificazioni significative sulla velocità di metamorfosi dei girini della rana.

Inoltre, sempre in ambito veterinario, abbiamo sperimentato con successo TFF di antibiotici su felini.
I veterinari Francesco Vignoli e Sergio Orsatti hanno dimostrato l’efficacia del TFF in casi di mastiti bovine e in diverse patologie degli equini e altri mammiferi.

Con il Prof. Fritz Albert Popp, a Kaiserslautern in Germania, abbiamo osservato significative risposte a TFF di atrazina da parte di alghe unicellulari della specie Acetabularia acetabulum.
Il biochimico giapponese Mitzuharu Nishi, dopo aver riprodotto alcuni nostri modelli vegetali, ha verificato il TFF di alcuni antibiotici su colture batteriche.

Presso il CNR di Napoli, la biologa Cloe Taddei Ferretti ha trasferito esametonio a colture di idre.
Con il Prof. Vittorio Elia, del Dipartimento di Chimica dell’Università di Napoli, abbiamo cominciato ad analizzare, attraverso la microcalorimetria, soluzioni attivate con TFF.

Dal 1994, abbiamo lavorato sui diversi modelli vegetali di colture di legumi, cereali e altre piante.
Abbiamo trasferito in vitro le informazioni di diversi diserbanti, antigerminativi e fattori di crescita vegetale.

Nel primo caso il TFF produceva sofferenza e morte delle piantine, nel secondo un significativo aumento della crescita delle piante e delle radici, in accordo con le proprietà dell’ormone trasferito.
I nostri modelli sono stati riprodotti anche dal medico perugino Massimo Melelli Roia e dal biologo tedesco Michael Galle.
Molti esperimenti sono stati condotti e controllati nel Dipartimento di Fisiologia Vegetale dell’Università di Torino, diretto dal Prof. Massimo Maffei.

Gli esperimenti di laboratorio con TFF utilizzano sempre come controllo il “TFF vuoto”, cioè un TFF privo di farmaco da trasferire.
Si evita così il sovrapporsi di possibili variabili provenienti dalle apparecchiature utilizzate. L’unica differenza infatti è la presenza - assenza del farmaco.

Siamo consapevoli che la ricerca riguardante i campi informati e i TFF è soltanto all’inizio, ma sappiamo che, se sviluppata, questa metodologia potrebbe apportare grandi benefici nel campo della farmacologia e della bioagricoltura.

Il TFF sembra infatti escludere qualunque effetto collaterale e tossico correlabile al farmaco trasferito e si potrebbe giungere, perfezionando le tecniche, a terapie farmacologiche prive di effetti dannosi.
Inoltre è da tenere presente il risparmio di costi (con un campione di medicinale si può trattare un numero “infinito” di soggetti) e l’immediatezza d’azione, per cui a volte il TFF via cavo, diretto sul paziente, produce effetti più rapidi, efficaci e più duraturi del farmaco vero.

Non è fantascienza ipotizzare nel futuro tecniche di terapia farmacologica via telematica o per irradiazione di frequenze nell’ambiente.

Anche per quanto riguarda la bioagricoltura si possono ipotizzare azioni di diserbo o di antiparassitaggio mediante irrigazione con acque attivate o irraggiamento diretto in campo, con notevoli vantaggi ecologici (nessun inquinamento ambientale di tipo chimico).

Ma al di là delle possibilità di applicazione pratica attuale o futura, quello che più ci sta a cuore è la speculazione filosofica del fenomeno che certamente apre nuove prospettive nell’ambito della fisica, della chimica, della biologia e anche nella più globale concezione dell’universo.
Sembra che la natura voglia mantenere invariata l’identità di ogni singola particella, dato che il campo di ognuna ripete continuamente “il suo verso”, raccontando al mondo la propria identità.

Probabilmente, la realtà della rete informativa è molto più importante di quell’altra realtà che percepiamo attraverso i sensi.
I corpi materiali permetterebbero soltanto, a questa realtà più “sottile”, di manifestarsi nel mondo del divenire.

Così la vera realtà sarebbe quella dei vuoti, dei campi e del retroscena, di cui noi (e tutti i corpi sensibili) saremmo soltanto un riflesso, come le ombre nella famosa caverna di Platone.
Di questo sembra convinto anche il fisico quantistico statunitense David Bohm, il quale sostiene che l’universo percepito dai nostri sensi non sia altro che un riflesso spettrale di un’altra realtà, parallela alla nostra, aspaziale e atemporale.

È il mondo che sta al di là dello specchio di Alice.
Il mondo di scena è soltanto quello che viene riflesso dallo specchio.
Ma la verità è ben oltre.
Il TFF ci ha rivelato l’esistenza dei campi informati.
I campi informati sono quei messaggeri del regno di mezzo, le intelligenze che mettono in comunicazione gli altri due regni tra loro, dall’aldilà all’aldiqua dello specchio.

Potremo un giorno, attraverso i campi informati, comunicare con il retroscena del mondo?

I campi informati possono davvero condurci al di là dello specchio? >>


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Filmato:

I farmaci del futuro

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“Capire … significa trasformare quello che è"
Inviato il: 5/12/2008 23:13
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