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Indice del forum Luogocomune
   Crollo Torri WTC
  Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?

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  •  Seatnineb
      Seatnineb
Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#601
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 25/5/2006
Da
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Ciao Henry62 e grazie per la tua risposta.

Stavo tentando di sottolineare che alcuni fonti che esistevano PRIMA di 9/11 hanno descritto la composizione del core in termini di cemento armato


ID# 18.2 (reply to #18.1) - 10 Mar 1998
1) Prefabricated steel elements erected with the help of over-structure cranes, at the same time casting the concrete core and slabs floor-by-floor.

http://www.greatgridlock.net/NYC/nythr-18.html

09-11-2001, 08:18 PM
Cyberpunk
I've been doing some checking, the building had a central loadbearing steel and concrete core
http://www.webhostingtalk.com/showthread.php?t=20875&pa ...

Oddly enough, many years ago i carried out a
structural analysis of the world trade centre the world trade centre, like most skyscrapers, was designed around a central concrete core (which houses lifts, stairs, plumbing, heating,
ventilation and lighting services)

http://www.splfever.co.uk/phpBB2/viewtopic.php?t=8654

E mi pare che alcuni foto della distruzione danno retta a quei fonti.......


Inviato il: 7/8/2006 13:03
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  •  Henry62
      Henry62
Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#602
Mi sento vacillare
Iscritto il: 6/3/2006
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Cio Seatnineb,
ti confermo che secondo il NIST il cemento nel core delle TT era utilizzato solamente per i pavimenti, senza alcun pilastro in senso tradizionale.
Ciao
Inviato il: 7/8/2006 19:27
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  •  Henry62
      Henry62
Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#603
Mi sento vacillare
Iscritto il: 6/3/2006
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Ciao Turbonegro,
la struttura del WTC7 era completamente diversa da quella delle TT, perché il palazzo di 47 piani era stato edificato sopra una stazione elettrica che secondo il progetto originale doveva avere una certa superficie, ma quando il palazzo é stato edificato, ritennero di ampliarne la superficie utile per piano, allargandone la pianta.
In questo modo, parte del palazzo venne costruito sulle colonne previste dal progetto originale, ma a sbalzo su una struttura in acciaio a cantilever che dal 7 piano dava appoggio alle colonne che portavano fino al 47 piano.
Le ipotesi di collasso coinvolgono proprio questa struttura, che risulterebbe essere stata danneggiata dall'incendio e forse da crolli strutturali provocati da impatti esterni, seppure limitati.

Per quanto riguarda il crollo delle TT, il collasso é stato diverso nei due edifici anche in virtù del diverso impatto, ma soprattutto del diverso orientamento del core in ciascuna Torre.

Per quanto riguarda alcune tue affermazioni, mi sembra che tu stia attenendo rigorosamente alla vulgata di certe teorie alternative, ma i fatti sono diversi: gli incendi hanno proseguito fino al crollo, su piani diversi e con diversa intensità, e le temperature hanno raggiunto e forse superato i 1.000°C.
Ciao

Inviato il: 7/8/2006 20:41
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  •  edo
      edo
Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#604
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 9/2/2006
Da casa
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citaz: e le temperature hanno raggiunto e forse superato i 1.000°C
Inviato il: 7/8/2006 21:18
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Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#605
Sono certo di non sapere
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no henry forse ti sbagli: anche analizzando diversi campioni di acciaio non si è trovata prova che le temperature abbiano superato i 250°C!
Inviato il: 7/8/2006 21:19
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  •  Henry62
      Henry62
Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#606
Mi sento vacillare
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Ciao,
nessun errore, la temperatura sviluppata dalle fiamme é stata pari o superiore ai 1.000°C, mentre il riferimento ai 250°C é sui campioni di acciaio presenti nella raccolta del NIST e provenienti dalle colonne perimetrali del lato dell'impatto.
La rilevazione di queste temperature é stata fatta col metodo del paint-cracking, mentre altri campioni di acciaio da colonne del core non hanno superato i 600°C.
Sottolineo che i campioni erano di elementi strutturali che NON dovevano raggiungere, secondo la simulazione dell'incendio operata dal modello matematico implementato, temperature superiori rispetto a quelle effettivamente rilevate.

Per quanto riguarda la temperatura di fiamma, ripeto che i normali incendi domestici raggiungono e anzi superano i 1.000°C, per cui non deve stupire quanto affermato dal NIST, anzi sarebbe irrealistico il contrario.
La temperatura di fumo può invece tranquillamente superare i 500-600°C in ambiente chiuso; nel caso delle TT la temperatura di fumo ha certamente risentito dell'esposizione alla ventilazione e alla dislocazione fortemente concentrata del materiale combustibile presente sul cammino dei detriti dell'aereo impattato (effetto bulldozer) che ha accumulato tale materiale contro le colonne del nucleo e della parete perimetrale opposta a quella di impatto.
A tal proposito richiamo un mio post precedente in questa discussione, in cui faccio cenno anche alla telefonata al comando dei VV.FF. da me fatta per normale verifica di quanto affermato nella letteratura specifica.

Ricordo, come esempio, che la temperatura di combustione della carta é di circa 200°C, cioé per iniziare a far bruciare la carta bisogna farle raggiungere 200°C, dopo di ché, bruciando, sviluppa temperature di fiamma anche di 800°C, mentre il legno può raggiungere temperature di fiamma anche di 1300-1500°C, a seconda del contenuto di resine ed oli.
Ciao
Inviato il: 7/8/2006 21:36
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  •  Seatnineb
      Seatnineb
Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#607
Ho qualche dubbio
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Ciao ancora Henry62:

Non sono un discepolo degli articoli publicati dall' ' NIST e i FEMA.

Anche se lo' sapevo gia' che entrambe di quell' "istituzioni" affermavano che i core delle torri costituivano delle 47 colonne di accaio verticali.

Ma ci sono ancora dei fonti...propio come questo carpentiere che installo' le pareti degli uffici nell WTC ...che dichiara che i core consistevano di cemento armato:


Those were the high dollar floors, the executive floors, the choicest commercial office real estate in pre September 11th Manhattan. The top floors had an awesome view, that was truly breathtaking - I had a chance to experience it myself - I've worked installing furniture and office partitions(in the WTC) on some of those floors - for those of you who are never going to get the chance to see it - you missed an unbelivable panorama.

The old WTC was built out of structural steel.

But, it wasn't a regular steel building.

They used trusses rather than solid beams for the joists that support the floor. The floors were not supported by colums..instead, the trusses carried the weight to the steel exterior, AND THE REINFORCED CONCRETE CORE This allowed large open floors where you could cram in the maximum number of desks, without big colums getting in the way.


http://finance.groups.yahoo.com/group/gangbox/message/6 ...










Inviato il: 7/8/2006 21:44
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  •  Henry62
      Henry62
Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#608
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Ciao Seatnineb,
prendo atto dei tuoi posts, ma ti ripeto che così non mi risulta e comunque non ho mai visto personalmente alcuna immagine di parti in cemento armato nelle TT che non fossero i pavimenti.
Se hai documentazione di questo tipo, ti sarei veramente grato se la allegassi perché per me sarebbe una vera novità.
Ciao e grazie,
Enrico
Inviato il: 7/8/2006 21:51
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Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#609
Sono certo di non sapere
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Henry:
gli incendi domestici (o in uffici) raramente superano i 5-600°C e chiunque sa che bruciando del legno in una stufa - sempre che riceva aria - difficilmente fondi la stufa. Eppoi nel WTC non c'era legno, il carburante era bruciato e un nucleo di 40 metri di lato non è una stufa.
La mancanza d'aria non avrebbe permesso alcuna combustione.
Dalle analisi il NIST non ha trovato prove di alte temperature e anche le simulazioni hanno dato risultati in linea con le analisi.
Del resto perchè fare ipotesi?

Leggiamo cosa dice il NIST a proposito:

Calore Virtuale

ATTENZIONE: questo thread è un fruit loop
Inviato il: 7/8/2006 21:57
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  •  Seatnineb
      Seatnineb
Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#610
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Ciao Henry62....

Ho' preso questo libro che fu scritto da John T' O Hagan nel 1976 ..O' Hagan fu il capo dei pompieri di New York durante gli anni 70'.



Egli fece un' analisi profonda che riguardava l'incendio della Torre Nord nel 1975 .

Se ci fosse stato qualcuno in grado di sapere i componenti/costituenti di quegli' edifici....era propio lui!

Guarda che cosa ha scritto:



High Rise/Fire And Safety
Da John T. O' Hagan.
Publicato dalla The Fire Engineering Library
(1977)
Pagine 23-28
Inviato il: 7/8/2006 22:23
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  •  Henry62
      Henry62
Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#611
Mi sento vacillare
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Ciao Max-Piano,
mi spieghi cosa significa:
"ATTENZIONE: questo thread è un fruit loop"?

Comunque le tue affemazioni sono smentibili facendo una rapida ricerca su internet, che invito ognuno a fare, per verificare la temperatura di fiamma del legno, mentre la temperatura di fumo di 500-600°C degli incendi domestici al chiuso é quello che ho affermato io, ma se i fumi hanno questa temperatura, che temperatura devono avere le fiamme?
Per quanto riguarda le stufe, non hai mai sentito parlare dell'uso di refrattari?

La mancanza d'aria in un grattacielo di oltre 100 piani in cui era impattato un Boeing 767... guarda che ora, tanto per ricordare una mia frase molto citata a sproposito, stai negando l'evidenza!
Hai presente l'aria che circola a quella altezza per pura ventilazione esterna e che si infila nelle aperture?
Ma se é entrato un aereo, secondo te hanno prima aperto i vetri e poi, entrato l'aereo, li hanno richiusi?

Cerchiamo di essere seri, per favore. Con una apertura in facciata nella Torre Nord che si estende per più piani e con intere file di finestre saltate nel caso della Torre Sud mancava l'aria!

La tua affermazione:
"Dalle analisi il NIST non ha trovato prove di alte temperature e anche le simulazioni hanno dato risultati in linea con le analisi."
si commenta da sola e non sto più a perdere tempo a ribadire quanto detto in più punti di questa stessa discussione.

Sono sconcertato da tanta mancanza di senso critico: ma credi davvero che in un incendio non si superino i 250°C?
Se la risposta é si, allora resta con le tue convinzioni, perché se non lo capisci da solo l'incongruenza di quanto continui ad affermare, dubito che lo possa capire ripetendoti la mia risposta per l'ennesima volta, nel caso invece la tua sia solamente, come credo, un'affermazione di disturbo fine a se stessa e che credi serva per negare la validità della discussione, mi sembra che potresti risparmiarcela, almeno per rispetto del buon senso di chi ci legge.

Comunque lo ripeto per l'ennesima e spero ultima volta: l'incendio nelle Torri Gemelle ha raggiunto e forse superato i 1.000°C di TEMPERATURA DI FIAMMA, secondo quanto affermato anche dal NIST, ma soprattutto secondo l'esperienza di un qualunque Vigile del Fuoco di qualunque nazione e paese del mondo.
Vi chiedo solamente di verificare questa mia affermazione e poi valutare da soli gli argomenti che vengono portati sul tavolo della discussione.
Ciao
Inviato il: 7/8/2006 22:30
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  •  Henry62
      Henry62
Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#612
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Ciao Seatnineb,
guarda che io credo alle tue affermazioni, ed infatti ne prendo atto, ma sono in contrasto con tutto quanto ho letto e visto finora e mi chiedo come mai non ci sia una sola immagine di questo cemento armato nel core che non sia riferito ai floor o alle fondamenta: possibile che non ce ne sia nemmeno una?

E' solo questa la mia perplessità, oltre alla perplessità di natura tecnica che risiede nella capacità di oscillare che potrebbe avere un grattacielo con nucleo in cemento armato...

Personalmente sono piuttosto scettico in merito a questa possibilità, ma sarei ben lieto di ricredermi se ci fosse del materiale fotografico che testimoniasse la presenza di pilasti in cemento armato.

Immagino che cemento armato sia stato presente nelle fondamenta e nei primi livelli, negli elementi orizzontali, ma pilastri in cemento armato per l'intera altezza del core sarebbero per me una vera ed importante novità.
Ciao e grazie
Inviato il: 7/8/2006 22:36
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Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#613
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Comunque le tue affemazioni sono smentibili facendo una rapida ricerca su internet, che invito ognuno a fare, per verificare la temperatura di fiamma del legno, mentre la temperatura di fumo di 500-600°C degli incendi domestici al chiuso é quello che ho affermato io, ma se i fumi hanno questa temperatura, che temperatura devono avere le fiamme?


Ovviamente la temperatura dell'aria non è la temperatura dell'acciaio: puoi mettere la mano in un forno a 200° senza scottarti ad esempio. giusto per far capire.

Citazione:
La mancanza d'aria in un grattacielo di oltre 100 piani in cui era impattato un Boeing 767... guarda che ora, tanto per ricordare una mia frase molto citata a sproposito, stai negando l'evidenza!
Hai presente l'aria che circola a quella altezza per pura ventilazione esterna e che si infila nelle aperture?
Ma se é entrato un aereo, secondo te hanno prima aperto i vetri e poi, entrato l'aereo, li hanno richiusi?


Entrava l'aria dalla finestra... come no?

Ti stai forse dimenticando dei sopravvissuti affacciati dove il NIST parlava di temperature di 1000°C? link

Citazione:
Cerchiamo di essere seri, per favore. Con una apertura in facciata nella Torre Nord che si estende per più piani e con intere file di finestre saltate nel caso della Torre Sud mancava l'aria!


Forse stai confondendo un edificio con piani parzialmente crollati con il caminetto di casa tua!

Citazione:
"Dalle analisi il NIST non ha trovato prove di alte temperature e anche le simulazioni hanno dato risultati in linea con le analisi."
si commenta da sola e non sto più a perdere tempo a ribadire quanto detto in più punti di questa stessa discussione.


Qualunque persona di buona volontà, seguendo i miei link e i miei riferimenti, capisce benissimo chi di noi sta raccontando balle: non ti preoccupare!
Del resto il grafico del NIST parla chiaro...

Citazione:
Sono sconcertato da tanta mancanza di senso critico: ma credi davvero che in un incendio non si superino i 250°C?


Ma dai: basta con ragionamenti da pizzaiolo!
I 250° evidentemente si riferiscono non al calore dell'aria ma dell'acciaio (sebbene per il NIST anche quella dell'aria era molto bassa all'interno)!
Basta guardare la figura, dico bene?


Citazione:
Comunque lo ripeto per l'ennesima e spero ultima volta: l'incendio nelle Torri Gemelle ha raggiunto e forse superato i 1.000°C di TEMPERATURA DI FIAMMA, secondo quanto affermato anche dal NIST, ma soprattutto secondo l'esperienza di un qualunque Vigile del Fuoco di qualunque nazione e paese del mondo.


E' una tua idea... ad ogni modo temperatura di fiamma non è temperatura del materiale a contatto!

Citazione:
Vi chiedo solamente di verificare questa mia affermazione e poi valutare da soli gli argomenti che vengono portati sul tavolo della discussione.


Fatto

Eagar scrive

“In generale possiamo individuare tre tipi principali di combustione : il bruciatore ( come nel motore del jet - NDT), la combustione premiscelata e quella diffusa . Nella combustione diffusa ( come può avvenire incendiando del kerosene rovesciato su una superficie - NDT ), il carburante ( kerosene - NDT) e il comburente ( ossigeno - NDT) non sono miscelati prima dell’accensione ma si mescolano in un modo incontrollato ( poco efficiente -NDT) bruciando solo quando le due sostanze entrano a contatto secondo un rapporto di quantità appartenente a un range di valori ben preciso. Un incendio in un edificio ( come quello presso il WTC) è una combustione del tipo poc’anzi descritto. La combustione diffusa è la tipologia che genera il più basso livello di calore ... la massima temperatura teorica a cui si può arrivare bruciando idrocarburi all’aria è intorno ai 1000°C : anche così è insufficiente per raggiungere i 1500°C per sciogliere l’acciaio.”

“E’ assai difficile raggiungere il massimo livello di temperatura nel caso di combustione diffusa in quanto non vi è alcuna certezza che il carburante e l’ossigeno siano miscelati in un rapporto ottimale ... questo è il motivo principale per cui gli incendi in appartamenti raramente superano i 500 - 650°C” - Cote 1992

Steven Jones
Inviato il: 7/8/2006 22:51
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  •  Seatnineb
      Seatnineb
Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#614
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Ciao Henry62....

Capisco il tuo scettismo......

Magari queste foto possono convincerti che ce' qualcosa che sia stata nascosta...oppure trascurata dopo 9/11:

Questi immagini sono stati mostrati in un documentario che fu realizzato nel 1983 dal' Port Authority Of New York:

Si puo vedere che ce' un muro alto quasi 2 piani nel core dell' edificio che sicuramente non corrisponde ad nessun disegno fatto dal NIST o FEMA:







L' architetto del WTC, Minoru Yamasaki ebbe gia' disegnato altri edifici nella stessa epocha che ebbero i core costruiti con cemento armato.
Inviato il: 7/8/2006 23:08
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  •  Henry62
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Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#615
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Ciao Max-Piano,
vedo che nonostante tutto continui imperterrito con la tua opera di disinformazione, a questo punto in perfetta cattiva fede, non ho altra spiegazione!

Metti la mano in un forno a 200°C e dimmi se non ti scotti!

Ma chi ha parlato di 1.000°C nella zona dell'impatto, se ti sto dicendo che addirittura, per l'effetto bulldozer, in quella zona non c'era nemmeno materiale combustibile da bruciare, che é stato probabilmente accumulato al core e contro la parete opposta!

Cosa significa che la temperatura di fiamma non é quella del materiale a contatto? E' logico che dopo il transitorio termico la temperatura del materiale A CONTATTO é molto prossima a quella di fiamma, o vuoi negare una legge di natura?

Per quanto riguarda il pizzaiolo, sorvolo, visto che questa mi mancava ancora, comunque anche i pizzaioli potrebbero insegnarti qualcosa sui forni a legna!

Per chiudere, questa é la tua citazione:

"“E’ assai difficile raggiungere il massimo livello di temperatura nel caso di combustione diffusa in quanto non vi è alcuna certezza che il carburante e l’ossigeno siano miscelati in un rapporto ottimale ... questo è il motivo principale per cui gli incendi in appartamenti raramente superano i 500 - 650°C” - Cote 1992

Steven Jones "

e io cosa ho detto?
Che la temperatura di fumo per un normale incendio domestico va dai 500 ai 600°C, e il tuo mitico Steven Jones mi dice che potrebbe essere anche 50°C più alta, arrivando a 650°C! Prendo atto, sei contento?
Ma chi vuoi prendere in giro con questi messaggi?
Ciao
Inviato il: 7/8/2006 23:08
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  •  Henry62
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Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#616
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Ciao Seatnineb,
scusami, ma non vedo alcun muro e comunque, se anche ci fosse, non avrebbe funzione portante, perché la congiunzione fra i floor-truss e il core é fatta sulle travature che collegano le colonne del core, non certamente sul cemento.
Se parliamo di cemento armato, dobbiamo pensare a pilastri che racchiudono le colonne, non a muri fra le colonne.
Penso che in realtà ci sia molta approssimazione in quanto viene divulgato, quello che é certo é che la reportistica ufficiale non cita la presenza del cemento armato fra i componenti strutturali, se non facendo riferimento ai floor.

Se cemento armato é presente, penso che l'unico posto dove sia possibile trovarlo sono i primi 7 piani, cioé nella zona in cui le colonne perimetrali sono ridotte di numero perché confluite a gruppi di tre in una sola colonna da terra fino al settimo piano: in quella zona, anche per aumentare la rigidità della base, potrebbe avere senso parlare di un basamento in cemento armato, ma non certamente sui piani sovrastanti.
Comunque, restiamo in contatto perché penso sia importante chiarire questo fatto.
Ciao e grazie,
Enrico
Inviato il: 7/8/2006 23:38
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Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#617
Sono certo di non sapere
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Citazione:
vedo che nonostante tutto continui imperterrito con la tua opera di disinformazione, a questo punto in perfetta cattiva fede, non ho altra spiegazione!




Citazione:
Metti la mano in un forno a 200°C e dimmi se non ti scotti!


la domanda giusta è: per quanto tempo?

Citazione:
Ma chi ha parlato di 1.000°C nella zona dell'impatto, se ti sto dicendo che addirittura, per l'effetto bulldozer, in quella zona non c'era nemmeno materiale combustibile da bruciare, che é stato probabilmente accumulato al core e contro la parete opposta!


quindi si sta speculando su qualcosa che non si è visto e per cui non si ha la minima prova anzi i campioni analizzati mostrano invece il contrario.

Citazione:
Cosa significa che la temperatura di fiamma non é quella del materiale a contatto? E' logico che dopo il transitorio termico la temperatura del materiale A CONTATTO é molto prossima a quella di fiamma, o vuoi negare una legge di natura?


in venti minuti scaldi giusto il forno di casa... e tu vorresti demolire un grattacielo!

tieni presente che

- la temperatura dell' incendio si riduce
- più la temperatura dell' acciaio aumenta e più conduce calore (visto che aumenta il gradiente termico) e se non ti piace la dissipazione per radiazione teniamo presente anche solo la capacità

tant'è vero che anche se la T di fusione dell'acciaio non supera i 1500°C, per tagliarlo, si devono usare lance termiche all'acetilene di oltre 3000°C e questo a causa della sua conducibilità; se non si supera la capacità conduttiva del materiale ("saturando il canale") si finisce con il scaldarlo a fuoco lento invece di tagliarlo.


Citazione:
Per quanto riguarda il pizzaiolo, sorvolo, visto che questa mi mancava ancora, comunque anche i pizzaioli potrebbero insegnarti qualcosa sui forni a legna!


per esempio che anche una sottile pizza infilata in forni da 300-350°C richiede una decina di minuti per essere cotta? [cotta: non carbonizzata]

[forse oltre al "transitorio" c'è qualche altro mistero della fisica? ad ogni modo non credo che nessun pizzaiolo - nemmeno al venerdì sera - abbia mai sperimentato un "collasso globale" del proprio forno!]

Citazione:
Che la temperatura di fumo per un normale incendio domestico va dai 500 ai 600°C


a me pareva di aver letto 1000°C... in un tuo post

[forse la temperatura si è già ridotta?]

Citazione:
e il tuo mitico Steven Jones mi dice che potrebbe essere anche 50°C più alta, arrivando a 650°C!


a dire il vero lo dice il tuo amico Eagar

ma si parla di temperatura dell'aria non di una sottile pizza di una spessa colonna centrale di un metro e mezzo di larghezza per dieci centimetri di spessore legata [termicamente] ad altre 46 sorelle.

Citazione:
Ma chi vuoi prendere in giro con questi messaggi?


Inviato il: 8/8/2006 0:32
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  •  Henry62
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Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#618
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Ciao Max-Piano,
secondo le regole questo é la mia ultima risposta alle tue provocazioni, dopo di ché le ignorerò, secondo le nuove direttive.

Questo é quanto scrissi qualche post fa:

"Per quanto riguarda la temperatura di fiamma, ripeto che i normali incendi domestici raggiungono e anzi superano i 1.000°C, per cui non deve stupire quanto affermato dal NIST, anzi sarebbe irrealistico il contrario.
La temperatura di fumo può invece tranquillamente superare i 500-600°C in ambiente chiuso; nel caso delle TT la temperatura di fumo ha certamente risentito dell'esposizione alla ventilazione e alla dislocazione fortemente concentrata del materiale combustibile presente sul cammino dei detriti dell'aereo impattato (effetto bulldozer) che ha accumulato tale materiale contro le colonne del nucleo e della parete perimetrale opposta a quella di impatto.
A tal proposito richiamo un mio post precedente in questa discussione, in cui faccio cenno anche alla telefonata al comando dei VV.FF. da me fatta per normale verifica di quanto affermato nella letteratura specifica."

Se non sai la differenza fra temperatura di fiamma e temperatura di fumo di un incendio, ti inviterei ad informarti prima di fare del facile sarcasmo.
Ormai vedo che il copione é sempre quello: una volta esauriti gli argomenti tecnici si passa all'accusa di troll, poi di fruit loop e quindi al sarcasmo.

Mi pare sia evidente questo atteggiamento che non porta alcun risultato ma che serve solamente ad innescare il confronto su un piano non tecnico.

Guarda che non sei obbligato a scrivere per forza messaggi: se non sai più cosa dire, a volte é meglio un dignitoso silenzio che un'esibizione di sicumera.

Ciao
Inviato il: 8/8/2006 8:31
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  •  edo
      edo
Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#619
Sono certo di non sapere
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citaz.se non sai più cosa dire, a volte é meglio un dignitoso silenzio che un'esibizione di sicumera.
quando si dice "parlare a se stessi"...

seatnineb ha postato una foto interessante del wtc5 incendiato nel thread: demolizioni controllate, quando non si usa il kerosene...
Inviato il: 8/8/2006 8:50
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  •  Henry62
      Henry62
Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#620
Mi sento vacillare
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Ciao a tutti,
vorrei riassumere un po' la discussione, che dopo molti post corre il rischio di essere dispersiva.

Il report definitivo rilasciato dal NIST, unico organismo tecnico incaricato e finanziato, per il tramite della FEMA, dal Congresso con fondi pubblici di svariati milioni di dollari, che quindi riassume la posizione ufficiale dell'autorità governativa sull'attentato al WTC, non parla affatto della teoria del pancake come causa del collasso ma la introduce come un effetto del collasso per spiegare il crollo progressivo delle Torri.
Le cause che portano al crollo delle Torri vengono spiegate come segue:

Ipotesi del meccanismo di collasso elaborate dal NIST

WTC 1: prevalenza dell’effetto termico.

I carichi erano prima dell’impatto distribuiti simmetricamente; dopo l’impatto dell’aereo sulla facciata Nord fra i piani 93 e 98, che ha sezionato delle colonne esterne e seriamente danneggiate altre, si ha una ridistribuizione dei carichi : la facciata Nord, colpita dall’aereo, scende verso il basso e perde il 7% dei carichi, che attraverso la travatura di testa (hat-truss) e le travi orizzontali vengono ridistribuiti sul core (+1%) e sulle altre colonne perimetrali (+7%).
Sempre a causa dell’impatto, che ha fatto inclinare l’edificio verso Nord,anche la parete Sud perde il 7% dei propri carichi iniziali, che vengono ridistribuiti dal hat-truss. Quindi le pareti Est, Ovest e il nucleo centrale (core) devono sopportare il carico ridistribuito tramite la hat-truss.
Il core ha subito danni (colonna tagliata) sul suo lato Nord e danni da impatto nella zona centrale, con danneggiamento esteso delle protezioni anti-incendio (da un terzo a metà della sua estensione in posizione centrale). Le protezioni anti-incendio vengono danneggiate sui piani colpiti dalla zona di ingresso sulla parete Nord fino alla parete Sud; l’aereoproduce inoltre un effetto “bulldozer” sul materiale presente (mobili, tramezze, archivi, materiale elettronico ecc.) nei vari piani, portandolo ad accumularsi nella zona Sud e presso il core, ed innescandone l’incendio.
Subito dopo l’impatto la temperatura degli elementi strutturali del core sale, sia per l’incendio che per l’energia cinetica dell’impatto e la dilatazione termica del nucleo è superiore a quella delle pareti perimetrali, che possono mantenersi a temperatura inferiore per la capacità di scambiare calore legata sia alla superficie maggiore di scambio che alla minore sollecitazione termica.
Anche i pavimenti orizzontali si dilatano per effetto del calore. Dopo 20 minuti la differenza di dilatazione termica fra core e perimetro, elementi strutturali che sono fra loro vincolati dal hat-truss, provoca un aumento del carico delle colonne del core. Al passare del tempo e all’aumentare della sollecitazione termica, i piani orizzontali si flettono verso il basso, trasformando l’iniziale sforzo di dilatazione termica rivolto verso l’esterno delle facciate in sforzo rivolto verso l’interno per l’aumento della freccia della flessione verso il basso delle componenti inizialmente orizzontali. Nel frattempo la zona centrale del core all’altezza dei piani impattati, rimasta priva di protezione anti-incendio, inizia ad entrare nel range di temperatura (600°C) in cui l’acciaio perde parte delle proprie caratteristiche meccaniche, e si indebolisce cedendo ai carichi verticali (-20%). I carichi che insistevano su queste colonne centrali indebolite, tramite l’hat-truss, si ridistribuiscono sulle colonne perimetrali ed in particolare la facciata Sud accentua l’incurvamento verso l’interno anche sotto lo sforzo dei piani orizzontali che si flettono. Dopo 100 minuti dall’impatto si stima che, per colpa dell’indebolimento dell’acciaio del nucleo, il 20% del carico iniziale del core sia stato ridistribuito tramite l’hat-truss sulle colonne perimetrali ed in particolare le facciate Nord e Sud hanno aumentato i loro carichi del 10%, mentre le facciate Est ed Ovest hanno subito un incremento del 25% (le facciate Nord e Sud hanno un minore carico perché lesionate rispettivamente dall’impatto e dalla flessione verso l’interno, mentre le facciate Est e Ovest sono rimaste praticamente in condizioni normali). La facciata Sud, già inflessa, sotto il nuovo carico diviene instabile (si stima che il 20% delle connessioni ai piani 97 e 98 siano saltate per indebolimento termico dei supporti verticali) ed incapace di reggere i nuovi carichi, andando a ridistribuirli sul nucleo centrale, indebolito per effetto termico, tramite l’hat-truss e sulle facciate contigue tramite le componenti orizzontali. A questo punto la parte dell’intero edificio superiore ai piani impattati si inclina verso Sud (circa 8°), per inflessione verso l’interno della facciata dei piani impattati per effetto dell’indebolimento dell’acciaio e delle forze di trazione esercitate dai piani orizzontali deformati verso il basso, e le facciate Est ed Ovest non sono più in grado di reggere il maggiore carico, andando nuovamente ad aumentare i carichi sul core indebolito, che non è in grado di reggere i nuovi carichi. La struttura superiore inizia a muoversi verso il basso, non potendo essere in alcun modo supportata dai piani colpiti dall’impatto ed indeboliti dall’incendio, dando origine al collasso dell’edificio.

WTC 2: prevalenza dei danni da impatto dell’aereo.

L’impatto dell’aereo fra i piani 78 e 84 sulla parete Sud (che provoca anche il taglio di 4 colonne perimetrali vicine all’angolo Est della facciata Nord), oltre a danneggiare gli elementi strutturali ha provocato la distruzione di ampia parte delle protezioni anti-incendio, determina il movimento verso il basso della parte superiore della facciata Sud, mentre i carichi dei lati verso Sud delle facciate Est e Ovest e del lato verso Est della stessa parete Sud aumentano a causa dell’indebolirsi del lato Sud-Est del core (-6%). Il carico della facciata Nord si riduce del 6-10%, mentre il carico della facciata Est aumenta del 24%. Le facciate Sud e Ovest devono sopportare carichi superiori rispettivamente del 2% e del 3%. Le colonne del core si inclinano quindi verso le facciate Sud ed Est, contrastate nel loro moto dalla resistenza delle colonne perimetrali, per il tramite della hat-truss, e dall’azione dei piani orizzontali ancora intatti. Si stima che sui piani 80 e 81 da un quarto a metà delle connessioni delle travature orizzontali dei pavimenti al lato Est del core siano state divelte; al piano 83 almeno un terzo delle connessioni alla parete perimetrale Est sono state distrutte.
Mentre nel WTC 1 l’incendio si propaga da Nord a Sud nel lasso di tempo di 1 ora, nel WTC 2 il fuoco inizia nel lato Est del core e sui piani e dura fino al collasso della Torre, propagandosi da Sud verso Nord. La tipologia di impatto ha privato della protezione anti-incendio tutte le strutture portanti fondamentali: il core, le travature dei piani e le pareti perimetrali ed il successivo incendio ha portato tutte queste strutture ad elevate temperature. Sotto la sollecitazione termica le colonne si sono dapprima allungate, per poi accorciarsi una volta che il crescere della temperatura ne ha indebolito le caratteristiche meccaniche. Contemporaneamente è aumentata anche la temperatura delle travature orizzontali, che hanno iniziato a deformarsi incurvandosi verso il basso ed esercitando così una forza sulle colonne perimetrali rivolta verso l’interno del palazzo. La facciata Est, 43 minuti più tardi e sotto l’azione di queste forze, diviene instabile per la rottura degli elementi orizzontali che congiungono fra loro le colonne. L’hat-truss deve resistere al moto verso il basso della facciata Sud e all’azione della facciata Est, per cui ruota attorno all’asse Est-Ovest. I carichi presenti sulla facciata Est vengono allora ridistribuiti per mezzo del hat-truss alle colonne, indebolite, del core e alla facciata Ovest per mezzo degli elementi orizzontali. La parte intera di edificio sovrastante la zona danneggiata inizia ad inclinarsi verso Est (7-8°) e verso Sud (3-4%), prima che si verifichi uno spostamento dell’edificio in senso verticale; l’inclinazione verso Sud non è aumentata, ma l’inclinazione verso Est aumenta progressivamente fino a raggiungere i 20°, prima di essere nascosto dalla nube di polvere sollevata. Quindi, man mano che procede l’instabilità delle colonne dalla facciata Est verso le facciate adiacenti Nord e Sud, aumenta il carico sulle colonne, già indebolite, del core nel lato Est. Col progredire dell’instabilità, i carichi non possono più essere sopportati e nel momento in cui la parte superiore dell’edificio inizia a muoversi verso il basso, la parte inferiore dell’edificio non è in grado di assorbirne l’energia e pertanto collassa.


Nel corso della discussione si é verificata la presenza di tonnellate di solfato di calcio (gesso), presenti sia fra le macerie che nella polvere che ha coperto New York dopo il crollo.

Il solfato di calcio, sottoposto a temperature medio-alte, decade liberando anidride solforica, che a contatto dell'acqua irrorata in continuazione dagli idranti (al duplice scopo di raffreddare le macerie e di abbattere la nascita di polveri nell'atmosfera) origina acido solforico, che intacca e reagisce a contatto dell'acciaio, spiegando così sia l'erosione anomala dell'acciaio riscontrata su alcuni campioni prelevati sia da WTC1, WTC2 e WTC7, che la solfitazione dell'acciaio, cioé la presenza di solfuri (solfiti) infragranulari diffusi nell'acciaio.
La presenza dei solfuri nell'acciaio, oltre ad indebolirne le caratteristiche meccaniche, favorisce il raggiungimento dello stato in cui si ha la composizione eutettica, cioé la soluzione in cui la temperatura di fusione é più bassa di quella degli elementi di lega che la compongono.

(da Wikipedia: "Un eutettico, o miscela eutettica, è una miscela di sostanze il cui punto di fusione è più basso di quello delle singole sostanze che la compongono.
Un esempio è una miscela di ghiaccio e sale (H2O allo stato solido e NaCl), il ghiaccio fonde a 0°C, il sale a 804°C, mentre la loro miscela fonde a -10°C.)

Ciò giustifica la possibilità che nelle macerie si sia verificata la fusione parziale della lega eutettica di acciaio e solfuri.

Resta da spiegare, ed é quanto ora vorrei iniziare a capire, il motivo per cui si siano mantenute temperature medio-alte nelle macerie per alcune settimane dopo il crollo.


Resta da definire l'interessante contributo di Seatnineb in merito alla presenza di cemento armato nelle TT, secondo quanto da lui segnalato: ogni contributo in questo senso sarebbe prezioso.

Un cordiale saluto a tutti,
Enrico
Inviato il: 8/8/2006 8:53
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  •  Henry62
      Henry62
Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#621
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Buongiorno Edo,
sei per caso il difensore d'ufficio o esprimi un tuo pensiero? Nel caso dimmelo, che vale anche per te quanto ho già scritto per Max-Piano.

Se vogliamo proseguire nella discussione, ti pregherei di assumere un atteggiamento costruttivo, oppure, in ossequio alle direttive, ti inviterei ad ignorarmi. Da parte mia, ti assicuro, lo farò.

Nessuno deve sentirsi obbligato a postare solo per il gusto di scrivere qualcosa!

Venendo alla foto del WTC5 in fiamme, vorrei evidenziare che proprio questa immagine conferma quanto scrivo:

- nel WTC5 non é arrivato kerosene, ma l'incendio mi sembra notevole: cosa sta bruciando, secondo le teorie alternative? Ciò dimostra che anche senza aereoplano, il materiale per un incendio di ampie dimensioni era presente, distribuito sui piani, per cui pensate cosa succede quando questo materiale vienne accumulato vicino a delle colonne e si scatena l'incendio...

- nel WTC5 non c'é stata rimozione meccanica delle protezioni anti-incendio, come invece é avvenuto nei piani impattati delle TT: é forse questo il motivo per cui l'acciaio resiste alle sollecitazioni termiche?

Mi sembra chiaro che questo esempio non mette affatto in crisi la versione ufficiale ma anzi la conferma.
Io non l'ho citato apposta per non innescare nuove diatribe, ma visto che la cosa non é stata chiara, allora diciamola per intero.

Ciao
Inviato il: 8/8/2006 9:02
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  •  Lestaat
      Lestaat
Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#622
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Henry Henry....
possibile che non te ne rendi conto?
Come puoi continuare a guardare l'accaduto dallo stesso punto di vista ancora oggi?
Non ti basta tutto quello che è successo?
Come ti ho già detto lo sappiamo tutti che quella del NIST è una versione "compatibile" ma non è affatto credibile per una quantità tale di motivi che più passa il tempo più, non per demerito tuo o merito di qualcuno qui nel forum ma per quanto vediamo accadere nel mondo, risulta assolutamente ridicola la tua insistenza.
Mi dispiace perchè sei una persona intelligente, ma non stai mostrando il meglio di te in questo frnagente.
Saluti.
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Inviato il: 8/8/2006 9:15
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  •  Henry62
      Henry62
Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#623
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Ciao Lestaat,
ti ringrazio per il tuo messaggio "consolatorio", ma purtroppo sono fatto così: finché una cosa non mi é chiara, continuo a scavare.
Probabilmente hai ragione tu ed io sbaglio, ma ti posso dire una cosa in confidenza? Mi piace molto condurre questo tipo di ricerche! Le trovo un utile modo per impiegare il proprio tempo libero.

Io sono sempre convinto che le forze armate USA abbiano subito quanto é successo il 9/11, rivelando alcune inefficienze di base che chi conosce un po' i meccanismi di comando e controllo già aveva segnalato (basta leggere riviste di difesa per avere un quadro di questa situazione - personalmente leggo RID Rivista Italiana Difesa dal primo numero, che comprai in edicola quando ero ancora ragazzo, e queste cose non sono un segreto).

Vedo che scrivi da Perugia, almeno così dichiara il tuo nickname: penso che fra un po' dovrò venire dalle tue parti, perché un mio elaborato tecnico é entrato ufficialmente negli atti del processo penale per la morte del dottor Narducci e probabilmente dovrò presenziare al processo, se la Corte riterrà di avere bisogno di chiarimenti in merito.

Un cordiale saluto,
Enrico
Inviato il: 8/8/2006 9:27
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Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#624
Sono certo di non sapere
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Ma Henry: è proprio sul piano tecnico che ho provato a discutere; purtroppo quando vedi che le cose si fanno complicate snoccioli come un rosario quelle 4 righe scritte in blu che per te saranno la bibbia ma per me sono una porcheria.

La dimostrazione?

La dimostrazione è che dopo 3 anni e 24 milioni di dollari quei righi scritti in blu rappresentano l'unica "spiegazione" di un collasso che ha rappresentato un caso unico in tutta la storia delle costruzioni.

Potremmo accusare il report di incompletezza visto che non è neppure in grado di stimare la durata del crollo: durata del crollo che è stata di circa 15 secondi cioè un tempo compatibile con quello di una struttura che non mostra alcuna resistenza, neppure sui quel centinaio di piani rimasti intatti.

Potremmo accusare il report di superficialità visto che relega lo studio del collasso in 2 (due) righe.

La struttura superiore inizia a muoversi verso il basso, non potendo essere in alcun modo supportata dai piani colpiti dall’impatto ed indeboliti dall’incendio, dando origine al collasso dell’edificio.

e, per la torre sud

Col progredire dell’instabilità, i carichi non possono più essere sopportati e nel momento in cui la parte superiore dell’edificio inizia a muoversi verso il basso, la parte inferiore dell’edificio non è in grado di assorbirne l’energia e pertanto collassa.

Potremmo facilmente muovere queste accuse se non fosse che il report non è interessato allo studio del collasso e alle sue dinamiche come del resto scrive anche nel cappelletto iniziale.

Forse nella tua foga di "evangelizzarci" circa la tua religione ti sei dimenticato di mostrarci un altro estratto della bibbia, dove il NIST ritorna brevemente sulla dinamica del collasso (quella che hai tradotto è la parte relativa al "collapse initiation")

>>Visto che i piani sottostantii il punto in cui ha avuto inizio il collasso fornivano una resistenza minima alla tremenda energia rilasciata dalla massa in caduta, la sezione soprastante è scesa giù in caduta libera, come si vede dai video. Mentre il collasso avanzava, la massa in caduta aumentava incrementando ulteriormente l’effetto dell’impatto sui piani sottostanti, sempre più incapaci di arrestare il movimento della “valanga”.
(p 196 del PDF)


(tra parentesi è teoria alquanto simile a quella del "pancake" solo che a differenza di quest'ultima quella del NIST non sipega cosa sia questa massa-valanga)

invece osserviamo come la realtà sia ben diversa: Caduta anticipata dell'antenna televisiva della Torre Nord

addirittura si osservano i piani nel punto di impatto statici: a crollare sono infatti gli ultimi piani dell'edificio

Infine:
Citazione:
Il solfato di calcio, sottoposto a temperature medio-alte, decade liberando anidride solforica, che a contatto ...


Questo è solo trucco! Si tratta solo di una TUA ipotesi inserita astutamente tra la traduzione del paragrafetto del NIST e l'innocente estratto da wikipedia.
D'altro canto sei incapace a spiegare le alte temperature, cosa che invece sarebbe perfettamente spiegabile con l'utilizzo di thermite.
Naturalmente ti guardi bene dal ricordare la colata di acciaio fuso di cui abbiamo discusso visto che forse il tuo "carbonato di calcio" queste cose non le fa.
La thermite nuovamente sì.
Inviato il: 8/8/2006 9:41
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Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#625
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Venendo alla foto del WTC5 in fiamme, vorrei evidenziare che proprio questa immagine conferma quanto scrivo:


Citazione:
- nel WTC5 non é arrivato kerosene, ma l'incendio mi sembra notevole: cosa sta bruciando, secondo le teorie alternative? Ciò dimostra che anche senza aereoplano, il materiale per un incendio di ampie dimensioni era presente, distribuito sui piani, per cui pensate cosa succede quando questo materiale vienne accumulato vicino a delle colonne e si scatena l'incendio...


enfasi cinematografica

La realtà

Citazione:
- nel WTC5 non c'é stata rimozione meccanica delle protezioni anti-incendio, come invece é avvenuto nei piani impattati delle TT: é forse questo il motivo per cui l'acciaio resiste alle sollecitazioni termiche?


Notate il trucco usato dal NIST: partire da speculazioni trasformandole in dati di fatto: Analisi di kevin ryan

---------------------------------------------

Il WTC5, aggredito da incendi terrificanti, ha subito anche il bombardamento di due torri da mezzo milione di tonnellate che gli si sono rovesciate sopra causando buchi ma non è mai collassato.

Diamo un'occhiata, per curiosità, anche al WTC3, tagliato in due ma rimasto in piedi
Inviato il: 8/8/2006 9:55
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Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#626
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Citazione:
o sono sempre convinto che le forze armate USA abbiano subito quanto é successo il 9/11, rivelando alcune inefficienze di base che chi conosce un po' i meccanismi di comando e controllo già aveva segnalato (basta leggere riviste di difesa per avere un quadro di questa situazione - personalmente leggo RID Rivista Italiana Difesa dal primo numero, che comprai in edicola quando ero ancora ragazzo, e queste cose non sono un segreto).


Il solito trucco: le forze USA sono un manipolo di incapaci, sono stati colti di sopresa dalla fine della guerra fredda, non avevano aerei disponibili, ecc...

D'altronde possiamo considerare "inefficienza" il fatto che nessun aereo è stato inviato su Washington, la capitale della nazione con l'esercito più grande e costoso del mondo in un momento di guerra?

E' possibile ritenere che dopo un'ora e mezza dagli attacchi non si sapeva dove fosse il Volo 93?

Inefficienza?

Ma perchè nessuno ha pagato?
Inviato il: 8/8/2006 10:02
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  •  gandalf
      gandalf
Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#627
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Ciao Henry62,
credo sia giunto il momento di confrontare quanto da te (e in parte dal NIST) sostenuto con le immagini e i video di quegli istanti.
A tale proposito ho alcune domande da porti:

Tu scrivi:

WTC1
“.. A questo punto la parte dell’intero edificio superiore ai piani impattati si inclina verso Sud (circa 8°), per inflessione verso l’interno della facciata dei piani impattati per effetto dell’indebolimento dell’acciaio e delle forze di trazione esercitate dai piani orizzontali deformati verso il basso.”

Esiste una qualche immagine che mostri questa inflessione?

Tu scrivi:

“La struttura superiore inizia a muoversi verso il basso, non potendo essere in alcun modo supportata dai piani colpiti dall’impatto ed indeboliti dall’incendio, dando origine al collasso dell’edificio.”

E il core che si vede rimanere in piedi (vedi foto postate da Seatnineb)? Quella foto dimostrerebbe che sono collassati i piani l’uno sull’altro mantenendo intatto il core che rimane in piedi alcuni secondi dopo il collasso prima di cadere…. Questo, se in realtà pone qualche problema alla teoria delle demolizioni (almeno la dove si è parlato di thermite nel core, se si dicessse che sono stati fatti saltare i “giunti di collegamento dei piani al core la cosa sarebbe diversa…) d’altro canto è in contraddizione (mi pare) con la tua pretesa di smentire l’effetto pancake: che cos’altro è il pancaking se non un crollo che trascina verso il basso tutti i piani lasciando per una frazione di secondo in piedi il suo centro?
Altra annotazione: il fatto che le immagini mostrino che il crollo non parte dalla zona di impatto ma che la parte che inizia a crollare è l’antenna pone un’ulteriore problema: se l’antenna è la prima parte dell’edificio a “muoversi verso il basso” questo dovrebbe tradursi nel collasso del core, peraltro smetito dalle immagini che mostrano il core in piedi alcune frazioni di secondo dopo il crollo…. La faccenda si fa ingarbugliata…..

WTC2

Tu scrivi:

“La parte intera di edificio sovrastante la zona danneggiata inizia ad inclinarsi verso Est (7-8°) e verso Sud (3-4%), prima che si verifichi uno spostamento dell’edificio in senso verticale; l’inclinazione verso Sud non è aumentata, ma l’inclinazione verso Est aumenta progressivamente fino a raggiungere i 20°, prima di essere nascosto dalla nube di polvere sollevata. Quindi, man mano che procede l’instabilità delle colonne dalla facciata Est verso le facciate adiacenti Nord e Sud, aumenta il carico sulle colonne, già indebolite, del core nel lato Est. Col progredire dell’instabilità, i carichi non possono più essere sopportati e nel momento in cui la parte superiore dell’edificio inizia a muoversi verso il basso, la parte inferiore dell’edificio non è in grado di assorbirne l’energia e pertanto collassa.”

Osservando i filmati del crollo del WTC2 non mi sembra che il crollo della parte superiore dell’edificio venga nascosto dalla polvere, mi pare che il movimento di caduta laterale venga in qualche modo “interrotto” e la parte sovrastante dell’edificio crolli verticalmente insieme alla parte sottostante. Guarda attentamente questo filmato ad esempio:

http://www.terrorize.dk/911/wtc2dem5/911.wtc.2.demolition.north.very.close.mpg

o questo

http://www.terrorize.dk/911/wtc2dem3/911.wtc.2.demolition.east.close.up.3.avi



Delle due l’una: o la parte superiore dell’edificio si inclina e prosegue la sua inclinazione nascosta dalla polvere (e quindi il suo peso non grava sui piani inferiori) oppure (come mi sembra mostrino le immagini) l’inclinazione della parte superiore dell’edificio si “interrompe” e anch’esso crolla sulla verticale come la parte ad esso sottostante.
Quale fenomeno fisico può “interromepere” un moto di quel genere?



Tu scrivi:

“Resta da spiegare, ed é quanto ora vorrei iniziare a capire, il motivo per cui si siano mantenute temperature medio-alte nelle macerie per alcune settimane dopo il crollo.”

Alla buon’ora!!
Non mi fare ripostare quello che ho già scritto sull’argomento altrimenti mi prendo del troll, ma ti prego di prendere in considerazione le immagini e le testimonianze che ho postato qui:

http://luogocomune.net/site/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=1908&forum=4&viewmode=flat&order=ASC&start=570






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Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
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Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
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  •  Seatnineb
      Seatnineb
Re: Crollo Torri Gemelle: perché si parla di effetto pancake?
#630
Ho qualche dubbio
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Henry62.......

Sei sicuro che non vedi nessun muro che rinchiude almeno 2 lati del perimetro del core?

Come si puo vedere...il muro e' alto almeno quasi 2 piani..forse anche 3.



Mi gradirebbe se Il FEMA oppure il NIST mi spiegasse cos' era quel muro!
Inviato il: 8/8/2006 12:50
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