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   Storia, Arte & Cultura
  OLOCAUSTO: verità, mezza verità o menzogna?

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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: OLOCAUSTO: verità, mezza verità o menzogna?
#121
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
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Tanto per approfondire,più che altro per i giovani e quelli iscritti da poco,ricordiamoci sempre che la storia è fatta dai vincitori! e leggete questo articolo riguardante I campi di concentramento fascisti ma nel contempo tengo a sottolineare che

L’avvento del fascismo non mette in crisi l’integrazione degli ebrei in Italia. Nella famosa riunione in piazza San Sepolcro a Milano (23 marzo1919), fra i 119 fondatori del fascismo ci sono anche cinque ebrei, ed è uno di loro (Cesare Goldman) a procurare la sala all'associazione industriali dove Mussolini tiene a battesimo il movimento. Tra i "martiri fascisti" che muoiono negli scontri con i socialisti fra il 1919 e il 1922, figurano tre ebrei: Duilio Sinigaglia, Gino Bolaffi e Bruno Mondolfo. Più di 230 ebrei partecipano alla marcia su Roma nell’ottobre del 1922 e risulta che a quella data gli iscritti al partito fascista o a quello nazionalista (che poi nel 1923 si fondono) siano ben 746. A Fiume con D'Annunzio ci sono ebrei, fra cui Aldo Finzi che diviene poi sottosegretario agli interni di Mussolini e membro del Gran Consiglio (allontanato dal Regime, entrerà poi nella Resistenza e morirà alle Fosse Ardeatine), mentre Dante Almansi ricopre addirittura sotto il fascismo la carica di vice capo della polizia. Guido Jung è eletto deputato fascista e viene nominato ministro delle Finanze dal 1932 al 1935. Maurizio Rava è nominato vicegovernatore della Libia, governatore della Somalia e generale della milizia fascista. Tanti altri ebrei, pur occupando posti di minore importanza, contribuiscono all’affermazione del fascismo, come il commendator Elio Jona, finanziatore de Il Popolo d’Italia, e come gli industriali lombardi di origine ebraica che, per paura del comunismo, sostengono finanziariamente il movimento.

Lo stesso Benito Mussolini conta fra i suoi amici esponenti dell’ebraismo quali la russa Angelica Balabanoff, Cesare Sarfatti e Margherita Sarfatti, per lungo tempo amante del duce, condirettrice della rivista fascista "Gerarchia" e autrice della prima biografia di Mussolini dal titolo Dux, tradotta in tutte le lingue, che contribuisce significativamente a propagandare il fascismo a livello mondiale.

Questo non significa che l’ebraismo italiano sposi la causa del fascismo. Mussolini, fin dai primi anni, deve fare i conti con l’opposizione anche di molti ebrei: i socialisti Treves e Modigliani sono fra i protagonisti dell’Aventino; il senatore Vittorio Polacco pronuncia un coraggioso discorso, che ha una vasta eco nel paese; Eucardio Momigliano, che era stato uno dei sansepolcristi ebrei, abbandona il fascismo quasi subito, fondando l’Unione democratica antifascista; il deputato Pio Donati, aggredito e percosso due volte, è costretto all’esilio e muore in solitudine nel 1926; alcuni professori universitari rifiutano fedeltà al Regime (tra i 12 coraggiosi in tutt’Italia, tre sono ebrei: Giorgio Errera, Giorgio Levi della Vida e Vito Volterra), il presidente della Corte Suprema Ludovico Mortara si dimette; nel maggio del ’25 il Manifesto degli intellettuali fascisti redatto da Croce è sottoscritto da 33 ebrei.
Primi anni del Regime, il problema ebraico non esiste

Nei primi anni Venti per il fascismo il problema ebraico non esiste, anzi Mussolini – quando ciò corrisponde ai suoi fini politici – non manca di corteggiare le comunità israelitiche, come testimoniano le sue parole sul Popolo d’Italia del 1920: "In Italia non si fa assolutamente nessuna differenza fra ebrei e non ebrei, in tutti i campi, dalla religione, alla politica, alle armi, all’economia... la nuova Sionne, gli ebrei italiani, l’hanno qui, in questa nostra adorabile terra". Solo dopo il ‘38, molti zelanti gerarchi italiani filo-nazisti, per far piacere a Hitler, spulceranno alcuni vecchi discorsi di Mussolini, con qualche frase che si poteva interpretare razzista (sul Popolo d'Italia del 4 giugno 1919 il duce affermava: "Sulla Rivoluzione Russa mi domando se non è stata la vendetta dell'ebraismo contro il cristianesimo, visto che l'80 per cento dei dirigenti dei soviet sono ebrei... La finanza dei popoli è in mano agli ebrei, e chi possiede le casseforti dei popoli dirige la loro politica" e concludeva che il bolscevismo era "difeso dalla plutocrazia internazionale, e che la borghesia russa era guidata dagli ebrei; quindi proletari non illudetevi").

Ma si tratta soltanto di battute. Nel novembre del ’23 Mussolini, dopo aver ricevuto il rabbino di Roma Angelo Sacerdoti, fa diramare un comunicato ufficiale in cui si legge: "(…) S.E. ha dichiarato formalmente che il governo e il fascismo italiano non hanno mai inteso di fare e non fanno una politica antisemita, e che anzi deplora che si voglia sfruttare dai partiti antisemiti esteri ai loro fini il fascino che il fascismo esercita nel mondo". Nel 1930, l’anno dopo il Concordato col Vaticano, il duce fa approvare la Legge Falco sulle Comunità israelitiche italiane, accolta molto favorevolmente dagli ebrei italiani.
Continua ......

QUI
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 6/7/2006 23:51
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: OLOCAUSTO: verità, mezza verità o menzogna?
#122
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
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Citazione:
Attacarsi al fatto "erano due milioni, o uno , e non sei " (se poi realmente non erano sei) è viscido e ipocrita


Viscido =scivoloso, servile, subdolo, untuoso, ambiguo, anguillesco || Vedi anche: adulatore, adulatorio, cortigiano, strisciante, equivoco, ...

Ipocrita = doppio, fraudolento, gesuita, insincero, sleale, strisciante, untuoso, falso, ambiguo, finto, farisaico, gesuitico, ...

Quindi,come direbbe un noto personaggio politico che c'azzecca?

Le statistiche si fanno con i numeri,così la politica e la preparazione degli eventi,tipo un milione in piazza per protestare e la Polizia ne cita solo centomila ,capito l'antifona?
I Russi ebbero 23 milioni di morti ma la terra ce l'avevano
vedi tabella
Ancora chiedi che senso politico ha ?
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Citazione:
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Inviato il: 7/7/2006 0:06
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Re: OLOCAUSTO: verità, mezza verità o menzogna?
#123
Mi sento vacillare
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Da MMMMMMonza
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C'è anche da dire che ci furono diversi fascisti contrari alle Leggi Razziali. Tra questi posso citare Italo Balbo (morto a Tobruk nel 1940), aviatore e gerarca di non comune indole. A tal proposito segnalo il bel libro di Folco Quilici "Tobruk 1940", ricco di ricordi sulla "fronda" balbiana, che comprendeva anche il padre Nello.

Saludos
Kolza
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Inviato il: 7/7/2006 10:07
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  •  Ashoka
      Ashoka
Re: OLOCAUSTO: verità, mezza verità o menzogna?
#124
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/7/2005
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[uote]Tra questi posso citare Italo Balbo (morto a Tobruk nel 1940)


Abbattuto dalla contraerea italiana, di ritorno da una missione, 19 giorni dopo la dichiarazione di guerra.....

E' tutto molto strano

Ashoka
Inviato il: 7/7/2006 10:45
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Re: OLOCAUSTO: verità, mezza verità o menzogna?
#125
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Da MMMMMMonza
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Quasi OT

Folco Quilici, che ha condotto un'indagine seria e scrupolosa (era morto anche suo padre a Tobruk), dice che fu un incidente e non un attentato in pieno stile mafioso. E' stata una ricerca metodica che ha riannodato i fili della memoria di oltre 60 anni.
Niente da dire... una bella lettura di fatti non troppo simpatici. Un grazie a Folco per questo suo libro.

Saludos
Kolza
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Inviato il: 7/7/2006 11:17
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: OLOCAUSTO: verità, mezza verità o menzogna?
#126
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Sempre a proposito di numeri ed olocausti dimenticati per opportunismo politico,io oserei dire altro ma mi astengo, Etiopia: quella strage fascista mai raccontata
Mille morti in una foiba nonchè in Libia ITALIANI BRAVA GENTE
Come si evince non sono milioni come gli ebrei quindi nessun senso di colpa,nessun risarcimento,anzi continua il massacro sovvenzionato ed i poveri extracomunitari provenienti da quei lidi vengono rinchiusi nei CPT e discriminati
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Inviato il: 7/7/2006 13:37
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  •  BRASA
      BRASA
Re: OLOCAUSTO: verità, mezza verità o menzogna?
#127
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Cosa ne pensate degli storici che vengono perseguiti perchè si pongono delle domande sulla veriticità dell'olocausto ?
Ne hanno arrestato uno in francia qualche mese fa, altri hanno perso il lavoro e mi ricordo di un ragazzo arabo che hanno espulso da scuola perche' si e' rifiutato di rispettare i 5 min di silenzio in classe, il giorno della memoria.

Leggetevi queste 33 domande e risposte che un intervistatore ha rivolto ad un noto storico revisionista



1. E' provato che i tedeschi abbiano ucciso sei milioni di ebrei ?

Nessuno contesta che tantissimi ebrei siano morti durante la seconda guerra mondiale a causa della loro deportazione nell'Europa dell'Est e delle condizioni inumane che in certi periodi si verificarono nei campi di concentramento. Niente dimostra, tuttavia, che. sia esistito (e sia stato eseguito) un piano per l'uccisione di chicchessia in ragione della sua razza. Né gli ebrei, né gli zingari sono stati sterminati in modo sistematico. Tutti coloro che morirono nei campi di concentramento, dai criminali di diritto comune ai resistenti e partigiani di varie nazionalità, ecc., conobbero lo stesso tragico destino.

[129]

2. E' provato che Hitler fosse al corrente dell'Olocausto e che lui o Himmler abbiano dato un ordine, in proposito?

Non esiste alcun ordine scritto esplicito. Tuttavia le autorità naziste si rendevano sicuramente conto che la deportazione degli ebrei all'Est era realizzata in condizioni tanto dure che gran parte degli ebrei dovevano lasciarvi la pelle.

3. Esistono ordini scritti per lo sterminio degli ebrei?

Neanche uno. E' inimmaginabile che, nella Germania di quest'epoca, rigorosamente burocratica e gerarchizzata, un'azione di tali proporzioni sia stata compiuta senza una catena di ordini espliciti, scritti, chiari e dettagliati. Si pretende che parole come Sonderbehandlung, Umsiedlung, Arbeirseinsatz ed Endlösung equivalessero in codice a "sterminio". A nostro avviso, questa è una speculazione senza fondamento.

4. Un'operazione di tale ampiezza poteva restare segreta?

Impossibile. D'altronde, è chiaro che le pretese camere a gas da esecuzione avrebbero potuto essere notate da qualcuno. Si vedano Air Photo Evidence di John C. Ball e l'Album di Auschwitz di Serge Klarsfeld.

5. Perché gli ebrei non opposero resistenza o quasi?

Perché, apparentemente, nessuno aveva l'intenzione di sterminarli. Per vari motivi (essenzialmente di sicurezza), essi venivano raggruppati e poi deportati verso ghetti o campi dove erano costretti a lavorare in condizioni il più delle volte terribili.

6. E' dimostrato che non sono stati uccisi sei milioni di ebrei?

E' difficile dimostrare che una cosa non si è verificata. Ma i revisionisti hanno presentato, nel corso degli anni, innumerevoli argomenti di natura criminologica, demografica, analitica, logistica, tecnica e comparativa, dai quali scaturisce un'immagine ben diversa della sorte degli ebrei.

[130]




7. Che cosa risulta alla Croce rossa internazionale sul preteso genocidio?

Una delegazione della CRI, che visitò Auschwitz nel settembre del 1944, segnalò specificamente nel proprio rapporto che i detenuti potevano ricevere pacchi di generi alimentari e che, dopo aver cercato di verificare le voci sulle pretese camere a gas, non era in grado di confermarle. Inoltre la CRI dispone di un Servizio internazionale di ricerche ad Arolsen, che centralizza tutti i dati a carattere individuale sui detenuti dei campi e che, su richiesta delle famiglie, rilascia informazioni o certificati di morte. Alla data del 31 dicembre 1983 la Croce rossa aveva compilato complessivamente 373.486 certificati relativi a tutti i decessi, di ebrei e non ebrei, nei campi tedeschi. Il numero degli ebrei morti in questi campi e fuori di essi non è ancora stato stabilito.

8. Simon Wiesenthal ha dichiarato che "non ci sono stati campi di sterminio sul territorio tedesco" e che gli ebrei assassinati non sono sei, ma undici milioni?

Sì, nel numero di aprile del 1975 di "Books and Bookmen", ha confermato che le gassazioni ebbero luogo solo in Polonia e, sul settimanale belga-olandese "De Post" del 9 maggio 1982, ha parlato di undici milioni di morti ebrei.

9. Ciò nondimeno, Dachau si trova in Germania e dei veterani americani sostengono che vi era una camera a gas. Ci sono anche delle fotografie di delegati del Congresso americano che visitano questa camera a gas.

Si tratta di propaganda di guerra respinta oggi da tutti gli storici, compresi quelli antirevisionisti.

10. E' provato che ad Auschwitz vi siano state camere a gas da esecuzione?

No. Nel 1976 il professor Faurisson ha scoperto che la pretesa camera a gas del campo principale di Auschwitz, visitata ogni anno da decine di migliaia di turisti, non è che un imbroglio. Nel

[131]

1995, lo storico antirevisionista Erie Conan lo ha ammesso: "E' tutto falso" ("L'Express", 19 gennaio, p. 68).

11. Se Auschwitz non era un campo di sterminio, che cosa era?

Questo campo faceva parte di un grande complesso industriale dove si producevano particolarmente caucciù sintetico e benzina a partire dal carbone. Il campo dei detenuti serviva come riserva di manodopera, ma anche come Durchgangslager (campo di transito), dal quale gruppi di lavoro (Kommandos) erano inviati presso altri campi. Sarebbe anche servito da base per il trasferimento degli ebrei in Bielorussia (si veda Die 2. babylonische Gefangenschaft di Steffen Werner, Pfullingen, 1990).

Gli aerei da ricognizione americani fotografarono d'altronde questo importante complesso chimico a partire dal 1943. Sulla base dei loro clichés, John C. Ball, esperto canadese in foto aeree, ha scritto Air Photo Evidence, dal quale le tesi dei revisionisti ricevono una convincente conferma. Auschwitz tutto era fuorché il luogo ideale per commettere un genocidio al riparo da sguardi indiscreti.

12. Perché allora Rudolf Höss, comandante di Auschwitz, ha confessato che nel campo sarebbero stati gassati due milioni e mezzo di ebrei?

Grazie al revisionista francese Robert Faurisson sappiamo oggi che Höss fece le sue ammissioni sotto tortura. Gli inquirenti britannici riferirono come avevano catturato Höss e lo avevano picchiato per giorni; all'apparenza, essi ne erano fieri. In seguito Höss fu consegnato ai polacchi, che lo impiccarono nel 1947. "Confessioni" ottenute in questo modo erano moneta corrente in Germania all'indomani della guerra.

13. C'è una differenza tra i campi di concentramento tedeschi e i campi di concentramento americani nei quali furono internati, durante la guerra, i cittadini americani di origine giapponese?

In principio, no. Anche i giapponesi furono considerati pericolosi per la sicurezza, come appartenenti ad un popolo contro il quale gli Stati Uniti erano in guerra. Tuttavia gli Stati Uniti erano

[132]

lontani dal teatro del conflitto e non si trovavano in una situazione disperata come quella della Germania.

14. Quanti ebrei vivevano nei territori controllati dalla Germania?

Meno di quattro milioni.

15. Numerose fotografie mostrano montagne di scheletri. Anche in questo caso si tratta di una falsificazione?

In sé, i cumuli di cadaveri non dicono niente a proposito della causa delle morti. E' significativo, invece, che la maggior parte di questi cadaveri fossero scarnificati, ciò che suggerisce come causa del decesso il tifo. Le persone colpite da tifo diventano infatti scheletri viventi (si vedano le immagini che giungono dall'Africa). Dei corpi così scarnificati non potevano certamente appartenere a deportati appena arrivati, cioè in condizioni di salute ancora relativamente buone.

Ma è curioso che siano sempre le montagne di cadaveri filmate nel campo di Bergen-Belsen (Germania del Nord), dove nessuno ha mai preteso che esistessero camere a gas, che servano a illustrare le gassazioni... di Auschwitz! Tutti sanno che a Bergen-Belsen vi furono migliaia di morti (tra i quali Anna e Margot Frank) a seguito, agli inizi del 1945, di un'epidemia terribile di tifo che non fu possibile debellare. Dopo la liberazione del campo da parle dei britannici, il 15 aprile 1945, vi morirono ancora numerosissimi deportati, poiché i britannici commisero l'errore di mettere il campo sotto quarantena, cosicché i detenuti indeboliti e affamati ma non ancora colpiti dal morbo si ammalarono anch'essi e morirono nelle settimane successive.

Al momento dell'epidemia di tifo del 1942, Höss, comandante del campo di Auschwitz, aveva commesso lo stesso errore, con le stesse conseguenze.

Un'altra falsificazione ben nota è quella delle fotografie di GI's americani tra centinaia di cadaveri di detenuti disposti su lunghe file di fronte ad una fabbrica di Nordhausen. Questi detenuti non morirono per colpa dei tedeschi, ma sotto un bombardamento americano il 4 aprile del 1945. Un'azione del tutto superflua, per di più, poiché la sconfitta tedesca era sicura.

[133]

Anche il celebre film proiettato al processo di Norimberga è un cocktail di immagini e di messe in scena realizzato dall'esperto Alfred Hitchcock.

Non per nulla ancora oggi ci si deve rivolgere a uno Spielberg, maestro nella fantascienza, quando si vuole spacciare la fiction per realtà (si vedano i punti 27 e 28).

16. Quale era le cause principali di decesso?

Soprattutto le epidemie di tifo, vista anche le condizioni di vita terribili e il trattamento spesso barbaro infitto ai detenuti dai Kapo (criminali di diritto comune, comunisti, ebrei).

17. Che cos'è il tifo?

Questa malattia si diffonde soprattutto quando molte persone sono costrette a vivere insieme in condizioni di scarsa igiene. Un esempio: il Ruanda nell'agosto del 1994. La malattia si trasmette attraverso le pulci.

18. Quale metodo di disinfestazione impiegavano i tedeschi?

Lo Zyklon B, marchio commerciale dell'acido cianidrico, era ed è ancora utilizzato per ogni intervento contro i pidocchi. La Germania ne era sprovvista, così come mancava di tante altre materie prime. Paradossalmente, si può affermare che, se i tedeschi avessero avuto a disposizione una quantità maggiore di Zyklon B, sarebbe sopravvissuto un numero maggiore di detenuti. Inoltre, negli ultimi catastrofici mesi (avvicinamento dei fronti militari, bombardamenti continui, evacuazioni improvvise, milioni di rifugiati dall'Est, carestia), non potevano essere applicati i metodi normali di disinfestazione, così che in numerosi campi scoppiarono epidemie di tifo le cui immagini atroci sono note al mondo intero.

19. Lo Zyklon B poteva anche servire alla gassazione in massa di esseri umani?

No. I tedeschi avevano inoltre, vicino ad Auschwitz, nel complesso industriale chimico di Monowitz, riserve quasi inesauribili

[134]

di prodotti più efficaci e meno cari. Negli Stati Uniti le camere a gas da esecuzione sono cabine capaci di contenere una o al massimo due persone; la preparazione, l'introduzione e l'estrazione del gas vi si svolgono in modo completamente diverso da quello delle pretese gassazioni di massa di Auschwitz. Il revisionista oggi più conosciuto, Robert Faurisson, è stato il solo e il primo a interrogarsi sulla possibilità materiale e chimica delle gassazioni. Nei suoi studi, egli è spesso tornato sull'argomento e ha specificamente dedicato al "problema delle camere a gas" una videocassetta nella quale espone il suo punto di vista in modo pacato e convincente. L'esperto americano di camere a gas Fred Leuchter (1988), il chimico tedesco Germar Rudolf (1991), che ha lavorato alla Max Planck Gesellschaft di Stuttgart, organismo di fama internazionale, e l'ingegnere austriaco Walter Lüftl (1992) hanno approfondito questo aspetto.

20. E’ vero che lo Zyklon B lascia delle tracce? E' stata mai effettuata una perizia chimica?

Sì, vi sono già state varie perizie chimiche e, tutte, hanno dato direttamente o indirettamente ragione ai revisionisti. Anche la perizia del Museo nazionale di Auschwitz conferma le constatazioni di Fred Leuchter sull'assenza di ferriferrocianuro.

Per anni, il professore francese Robert Faurisson ha svolto ricerche in questo settore. Egli è stato il primo a esaminare in loco come funzioni per esempio una camera a gas americana ed è stato lui a scoprire i progetti dei crematori nel Museo di Auschwitz. Quando il revisionista tedesco-canadese Emst Zündel è stato processato, ha nominato Robert Faurisson come esperto della difesa. Insieme, essi hanno dato mandato allo specialista americano di camere a gas Fred Leuchter Jr. di esaminare i locali reputati camere a gas di Auschwitz, Birkenau e Majdanek e di depositare una perizia. Il 25 febbraio 1988 si è mossa un'équipe che ha effettuato in loco delle constatazioni e delle misure e ha riportato 32 campioni (mattoni, malta, ecc.) per controllarvi la presenza di cianuro.

Il dottor James Roth, direttore degli Alha Analytical Laboratories di Ashland (Massachusetts) ha testimoniato al processo che si sono riscontrati 1050 mg/kg di cianuro nel campione n. 32 (proveniente da una camera a gas per la disinfestazione degli oggetti),

[135]

ma niente, o tracce insignificanti, negli altri 31 campioni. Ne deriva che gli impianti nei quali, stando a ciò che si è preteso finora, milioni di esseri umani sarebbero stati gassati con l'acido cianidrico, non sono mai stati di fatto in contatto con questo gas! E' stata la fine del mito delle camere a gas.

Nel 1990, dalle lapidi commemorative del Museo di Auschwitz è stato eliminato un testo che affermava che 4 milioni di esseri umani erano morti assassinati in questo campo.

Adesso gli storici tradizionali stanno riducendo questa cifra tutti gli anni; si è già passati da un milione e mezzo a 600.000-800.000 (J.-C. Pressac).

21. Numerosi sopravvissuti affermano che i corpi venivano ammucchiati e bruciati in fossati.

La procedura descritta da questi "testimoni" è tecnicamente impossibile (si veda il punto 25).

22. Perché c'erano forni crematori ad Auschwitz?

E' sicuro che i crematori II e III servirono principalmente per incenerire dei cadaveri. Furono d'altronde concepiti e costruiti nell'inverno 1942-43 dopo le terribili epidemie dell'estate 1942. La regione era paludosa, con una falda acquifera molto superficiale, cosa che rendeva impossibile la sepoltura di tutti quei corpi.

23. Alcuni testimoni oculari affermano che questi crematori potevano incenerire un corpo in 10 minuti e che, a volte, molti corpi venivano inceneriti nella stessa muffola.

E' tecnicamente impossibile. I crematori sono installazioni tecniche con limiti molto precisi. Sui crematori di Auschwitz e di Birkenau, si dispone di una documentazione praticamente completa, poiché gli archivi della Bauleitung furono sequestrati dai sovietici.

Il revisionista italiano Carlo Mattogno ha studiato questo problema per anni con l'aiuto di due ingegneri e le sue conclusioni sono chiarissime. La capacità massima teorica per l'insieme dei crematori era di 1.248 corpi al giorno. I crematori II e III furono

[136]

operativi per 971 giorni e i crematori IV e V per 359 giorni. Al massimo avrebbero potuto bruciare 300.000 corpi. Se si tiene conto dei tempi per la sostituzione dei materiali refrattari nei forni, i crematori poterono incenerire al massimo 162.000 corpi e, inoltre, le quantità di coke fornite non permettevano di incenerire se non i detenuti deceduti normalmente registrati (che vengono valutati all'incirca in 150 o 170.000). I calcoli sono anche confermati dal tempo necessario per incenerire un corpo, che prende da 60 a 80 minuti.

Nei crematori di oggi, si bruciano in media 3 o 5 corpi al giorno.

Infine, le cifre concordano con i 51 Totenbiicher (registri mortuari tenuti dall'amministrazione del campo), che coprono il periodo dall'agosto del 1941 al 1943 e contengono i dati relativi a 66.000 deceduti.

24. Come si spiega che vi siano state montagne di cadaveri proprio là dove esistevano dei crematori?

Nelle ultime settimane di guerra, questi crematori furono smantellati o non furono utilizzati a causa dell'assenza di parti di ricambio. Non si possono nenimeno escludere atti di sabotaggio. La propaganda di guerra ha approfittato largamente di questa situazione e di queste immagini.

25. Aerei da ricognizione alleati hanno scattato delle fotografie nel periodo in cui questi crematori avrebbero funzionato a pieno ritmo al pari delle camere a gas. Che cosa mostrano queste fotografie?

Non mostrano né pretese aperture attraverso le quali lo Zyklon B sarebbe stato introdotto, né feritoie per la ventilazione del gas letale, né riserve di carbone, né sistemi efficaci per il trasporto del carbone, né fosse nelle quali bruciare i cadaveri, né cumuli di cadaveri, né camini fumanti, né protezioni contro gli sguardi indiscreti, né file di detenuti in movimento verso i crematori o in attesa del loro turno; in realtà, queste fotografie non rivelano niente realtivamente a ciò che i "testimoni oculari" pretendono di aver visto! Di più, da esse scaturisce che non sono mai esistite le fosse gigantesche e profonde nelle quali, secondo numerosi testimoni, i cadaveri venivano bruciati quando i crematori erano fuori uso.

[137]

Queste fosse a combustione sono un'invenzione per i seguenti motivi:

-- ad Auschwitz-Birkenau, regione paludosa, la falda acquifera è molto in superficie; ciò rendeva impossibile la combustione in fosse, che si sarebbero immediatamente riempite d'acqua;

-- la cremazione in fosse è tecnicamente impossibile a causa della mancanza di ossigeno, che impedisce di raggiungere la temperatura necessaria, collocata tra 500* e 800*; per contro, sarebbe stata possibile la cremazione su pire, a condizione di disporre di sufficiente combustibile; quasi tutti i testimoni parlano di fosse; non esiste documentazione relativa alla fornitura di combustibile sufficiente;

-- nelle fotografie aeree scattate nel periodo in questione non si vedono né fosse, né cremazioni di corpi (trasporti di combustibile e fumo);

-- l'esame al suolo e la fotografia aerea non rivelano in nessun luogo traccia di tali fosse (modifiche della struttura del suolo). Si vedano Air Photo Evidence e The Ball Report dell'esperto canadese John C. Ball.

26. I revisionisti sono in grado di dare una risposta ragionevole alla domanda: che fine hanno fatto dunque le comunità ebraiche scomparse (costituite o meno che fossero da sei milioni di persone)?

L'autore revisionista americano [in fatto tedesco] Walter Sanning ha svolto uno studio demografico (The Dissolution of Eastern European Jewry, Institute of Historical Review, Newport Beach, 1983; disponibile anche in tedesco presso le edizioni Grabert) affrontando il problema dettagliatamente. In primo luogo, bisogna dire che la cifra di sei milioni è fittizia e simbolica. In secondo luogo, non tutti gli ebrei furono deportati e molti tra loro riuscirono a nascondersi.

Proporzionalmente, furono deportati moltissimi ebrei olandesi, ma pochi ebrei francesi. Inoltre, in Belgio, in Francia e in Italia esistono ancora consistenti comunità ebraiche. Dopo la guerra, molti ebrei lasciarono l'Europa e scelsero Israele e gli Stati Uniti come luogo di destinazione. Gran parte degli ebrei polacchi e russi potè fuggire o fu deportata nella Russia centrale e asiatica.

Il Servizio internazionale di ricerche della Croce rossa ad Arolsen possiede milioni di documenti sui cLeportati, dai quali po-

[138]

trebbe scaturire una notevole chiarificazione su questo aspetto. Sfortunatamente, i suoi archivi sono inaccessibili agli studiosi. Perché? Si teme forse di far apparire un'altra realtà, che faccia crollare la teoria dei sei milioni? I Totenbücher di Auschwitz (si veda il punto 23), nascosti per quarant'anni a Mosca, sono ora depositati anch'essi ad Arolsen nelle casseforti dei Servizio di ricerche della Croce rossa. Così sono stati di nuovo sottratti al pubblico. Nessuno storico riceve il permesso di consultarli.

27. Il film Schindler's List è una storia vera?

Questo film è tratto da un libro con lo stesso titolo di Thomas Keneally. A pagina 3 dell'edizione originale inglese si legge: "Novel. This book is a work of fiction. Names, characters, places and incidents are either products of the author's imagination or are used fictiously. Any resemblance to actual events or locals or persons, living or dead, is entirely coincidential". Sul dorso del libro si legge anche: "Fiction/Judaic".

28. Amon Göth, che nel film di Spielberg comanda il campo di Plaszow, è esistito veramente?

Sì, ma era in realtà molto più vecchio. Spielberg ci presenta un nazista giovane e duro in stile hollywoodiano. Lo mostra al balcone della sua villa, in cima a una collina, mentre spara sui detenuti.

Di fatto, tutta la messa in scena di Spielberg è un imbroglio, poiché l'abitazione di Göth si trovava ai piedi di una collina e dietro il campo e perciò non disponeva di nessuna vista su quest'ultimo. Su Plaszow la Vrij Historisch Onderzoek ha pubblicato un opuscolo contenente una trentina di fotografie autentiche, che ne danno un'inimagine molto diversa e più realistica.

La moglie di SchindIer vive ancora in Argentina e, intervistata, ha fornito un ritratto di quest'uomo opposto a quello del film. A suo avviso, si trattava di un "folle" che non si curava minimamente dei detenuti (se non per il loro denaro) ed è a lei che questi devono tutto, in quanto era lei ad occuparsi dell'approvvigionamento di generi alimentari, mentre SchindIer era sempre assente. A seguito dell'intervista ci si chiede perfino se gli SchindIer erano veramente tedeschi. Al momento dell'occupazione tedesca della

[139]

Cecoslovacchia, essi fuggirono in Polonia. Perché? E quando i tedeschi occuparono la Polonia, SchindIer -- secondo il film di Spielberg -- ricevette una medaglia d'oro dal partito nazista.

29. Si dice che i revisionisti sono antisemiti o neonazisti.

E' solo per diffamarli e intimidirli. Li si vuole anche stigmatizzare, visto che non è possibile confutarli. In ogni modo, 1 + 1 = 2, anche se a dirlo è un nazista. Il revisionismo non vuole negare o minimizzare i veri misfatti del nazionalsocialismo. Il revisionismo vuole separare la verità storica dalla propaganda di guerra.

30. Perché i punti di vista dei revisionisti non traspaiono mai dai media?

Chiedetelo a loro. Il motivo è senza dubbio che con il revisionismo essi perdono del tutto la faccia. Per decenni, senza la minima critica e senza un briciolo di buon senso, i media hanno disinformato l'opinione pubblica ricorrendo alle atrocità della propaganda di guerra. Inoltre, questo argomento è divenuto un dogma e un tabù che si può infrangere solo con uno straordinario coraggio. Nei prossimi decenni, ci si romperà la testa a forza di chiedersi come un numero così vasto di persone abbia potuto unire tanta stupidità a tanta vigliaccheria.

31. Che cosa succede a coloro che negano l'Olocausto?

Sono posti al bando dalla società.

32. Questa discussione è ancora attuale?

Combattere le menzogne è un dovere morale e civico. Un'informazione scorretta (anche in campo storico) porta a decisioni scorrette.

La versione classica dell'Olocausto è ancora utilizzata quotidianamente nel dibattito politico per togliere di mezzo gli avversari o per conservare dei diritti acquisiti. E' chiaro che colpiti sono soprattutto il popolo palestinese e il popolo tedesco. Ma, più in generale, lo sono tutti coloro che, di orientamento nazionale, respin-

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gono la società multiculturale come un'utopia perturbatrice dell'ambiente naturale e del biotopo, e che vengono bollati correntemente come affetti da sindrome dell'Olocausto. E' sorprendente che i fautori della società multiculturale tirino fuori costantemente immagini e avvenimenti della seconda guerra mondiale, ma tacciano pudicamente su un fatto attuale come l'espulsione dei palestinesi dalla loro terra.

33. Quali sono gli autori revisionisti più importanti?

Paul Rassinier, Robert Faurisson, Arthur Butz, Thies Christophersen, Wilhelm Stäglich, Carlo Mattogno, Henri Roques, Udo Walendy, Jürgen Graf, Germar Rudolf, Walter Sanning, Mark Weber, John C. Ball, Emst Zündel, David Irving, Ingrid Weckert, Enrique Aynat, Serge Thion, Carlos Porter.

1997

VHO (Vrij Historisch Onderzoek), Antwerpen, Belgio

+++++++++++++++++++++++++.

Traduzione in Il Caso Faurisson e il revisionismo olocaustico, Graphos, 1997, pp.127-140.

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Inviato il: 15/7/2006 10:56
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Re: OLOCAUSTO: verità, mezza verità o menzogna?
#128
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Re: OLOCAUSTO: verità, mezza verità o menzogna?
#129
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cazzo ivan.. sono senza parole. penso che tu abbia fatto bene a postarle...
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Re: OLOCAUSTO: verità, mezza verità o menzogna?
#130
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Re: OLOCAUSTO: verità, mezza verità o menzogna?
#131
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Citazione:
cazzo ivan.. sono senza parole. penso che tu abbia fatto bene a postarle...


sinceramente io vi vedo una pertinenza nulla all'interno del discorso che si sta tentando di intavolare in questo thread.
ed è inoltre da notare come esse siano già state postate, sempre da ivan, il 2 luglio 2006 alle 12:56.

ivan, hai intenzione di postarle una settimana si e una si?

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Inviato il: 15/7/2006 11:46
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Re: OLOCAUSTO: verità, mezza verità o menzogna?
#132
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grazie del sito, ivan
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Inviato il: 15/7/2006 12:12
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Re: OLOCAUSTO: verità, mezza verità o menzogna?
#133
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Ciao Ivan,
Sono pienamente d'accordo con Brasa: siamo qui per una rassegna fotografica (una foto NON vale più di 1000 parole, tant'è che pure nei tribunali non sono prove inconfutabili) o per discutere seriamente di fatti storici?
Se credi che quelle foto servano a qualcosa, cercati quelle delle fosse di Katyn o quelle del genocidio in Ruanda. Sicuramente (e cinicamente) sono ben più impressionanti.
Se invece pensi che la cremazione sia una misura di prevenzione di epidemie (che, come saprai, hanno nell'elemento umano il principale veicolo di diffusione), allora non ti stupirai del fatto che i cadaveri vengano cremati.
Un'altra piccola notazione: Shoah.net parla pure di Sant'Anna di Stazzema... Non so che dire, visto che i pochissimi superstiti hanno parlato (ma sono stati silenziati) di responsabilità dei partigiani (per la serie "sparavano e sparivano" se vuoi apriamo un thread apposito).

Cordialità
Kolza
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Inviato il: 15/7/2006 12:17
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Auschwitz simile ad Oak Ridge?
#134
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Il sito di Auschwitz per dotazione di acque somiglia molto a quello di Oak Ridge nel Tennesse Valley, dove venivano condotti esperimenti atomici. USA.

Anche Caorso è una località ricca di acque.

Ad Auschwitz il chimico italiano Primo Levi ha potuto continuare a vivere, proprio perchè era un chimico.

Chiedetevi perchè era importante la chimica e la fisica ad Auschwitz; poi pensate alla borsa di studio Rockfeller che il fisico italiano Enrico Fermi ha utilizzato in Germania, poi pensate alle esperienze chimiche/fische/atomiche tedesche e capirete il motivo per il quale c'era scritto "il lavoro rende liberi".

Ciao a tutti Sirpaint
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Inviato il: 15/7/2006 15:02
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Re: Auschwitz simile ad Oak Ridge?
#135
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Citazione:

Ad Auschwitz il chimico italiano Primo Levi ha potuto continuare a vivere, proprio perchè era un chimico.


Ma l'hai letto "Se questo è un uomo"?

Levi internato faceva il chimico?

Levi stava ad Auschwitz???
Inviato il: 15/7/2006 21:48
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  •  fiammifero
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Re: Auschwitz simile ad Oak Ridge?
#136
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Citazione:
Levi stava ad Auschwitz???

Primo Levi nasce il 31 luglio del 1919 a Torino, da genitori di religione ebraica. Nel 1937 si diploma al liceo classico Massimo D’Azeglio e si iscrive al corso di laurea in chimica presso la facoltà di Scienze dell’Università di Torino. Nel '38, con le leggi razziali, si istituzionalizza la discriminazione contro gli ebrei, cui è vietato l’accesso alla scuola pubblica. Levi, in regola con gli esami, ha notevoli difficoltà nella ricerca di un relatore per la sua tesi: si laurea nel 1941, a pieni voti e con lode, ma con una tesi in Fisica. Sul diploma di laurea figura la precisazione: «di razza ebraica». Comincia così la sua carriera di chimico, che lo porta a vivere a Milano, fino all’occupazione tedesca: il 13 dicembre del '43 viene catturato a Brusson e successivamente trasferito al campo di raccolta di Fossoli, dove comincia la sua odissea. Nel giro di poco tempo, infatti, il campo viene preso in gestione dai tedeschi, che convogliano tutti i prigionieri ad Auschwitz.
È il 22 febbraio del '44: data che nella vita di Levi segna il confine tra un "prima" e un "dopo".
«Avevamo appreso con sollievo la nostra destinazione. Auschwitz: un nome privo di significato, allora e per noi» (P. Levi, Se questo è un uomo, Einaudi 1998, p. 15).
In fretta e sommariamente viene effettuata una vera e propria selezione: «In meno di dieci minuti tutti noi uomini validi fummo radunati in gruppo. Quello che accadde degli altri, delle donne, dei bambini, dei vecchi, noi non potemmo stabilire allora né dopo: la notte li inghiottì, puramente e semplicemente» (Op. cit., p. 17).
per l'esattezza viene trasferito nel campo Auschwitz III - Monowitz), come häftling (letteralmente funzionante) numero 174517.
Dopo un primo periodo di lavori forzati generici, lavora nei laboratori chimici della "Buna", fabbrica dedicata alla produzione di gomma sintetica. Ammalandosi di scarlattina, scampa fortunosamente alla marcia di evacuazione di Auschwitz poco prima della liberazione del campo da parte dell'Armata Rossa. Viene liberato il 27 gennaio del 1945, anche se il suo rimpatrio avverrà solo nell'ottobre successivo.

Per dovere di cronaca.



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le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 15/7/2006 22:27
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Re: Auschwitz simile ad Oak Ridge?
#137
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Anche tu non hai letto "Se questo è un uomo". Peccato.

Levi nei laboratori di chimica non faceva il chimico, ma le pulizie.

E Monowitz non è Auschwitz, comunque la vuoi mettere.

Per dovere di cronaca
Inviato il: 15/7/2006 22:35
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  •  fiammifero
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Re: Auschwitz simile ad Oak Ridge?
#138
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Il libro l'ho letto in III° media e da allora ne è passata di acqua sotto i ponti
Infatti ricordavo vagamente che Levi era stato trasferito ad una succursale di Auschwitz e sono andata a ripescarlo su Wiki per esattezza.
Dovrò rileggerlo e farlo leggere ai miei figli,andando alla biblioteca comunale perchè effettivamente è un testo "importante" e purtroppo sempre attuale e che non viene più riproposto nelle scuole.
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Inviato il: 15/7/2006 22:51
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Re: Auschwitz simile ad Oak Ridge?
#139
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Non ho letto il libro citato, ma ho letto "la chiave a stella" di Primo Levi, un panegirico della libertà procurata dal lavoro.

Il fatto notevole che vorrei sottolineare non è il tipo di lavoro di Primo Levi, bensì il tipo di lavorazioni per il quali era stata creata la struttura di Auschwitz.

E' mia opinione, e posso essere in errore, che le tre strutture di Auschwitz siano state create per una lavorazione gigantesca.

Il regime idrico di Auschwitz e' simile a quello della Valle del Tennesse, dove era stato creata un enorme fabbricato per esperienze atomiche.

Ad Auschwitz 1 , 2 e 3 , nonostante le spese di impianto, non ci fu alcun risultato di produzione industriale.
Grazie per le discussioni SirPaint
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Re: Auschwitz simile ad Oak Ridge?
#140
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Non mi pare che Levi facesse il chimico alla "fabbrica" ...

"Se questo è un uomo" è davvero un bel libro : duro e ironico insieme.
Inviato il: 16/7/2006 1:57
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Re: Auschwitz simile ad Oak Ridge?
#141
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>>Il regime idrico di Auschwitz e' simile a quello della Valle del Tennesse, dove era stato creata un enorme fabbricato per esperienze atomiche.

>>E' mia opinione, e posso essere in errore, che le tre strutture di Auschwitz siano state create per una lavorazione gigantesca.


tanto ferro e tanto acciaio ?
Inviato il: 16/7/2006 2:00
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Re: Auschwitz simile ad Oak Ridge?
#142
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Citazione:

SirPaint ha scritto:
Non ho letto il libro citato, ma ho letto "la chiave a stella" di Primo Levi, un panegirico della libertà procurata dal lavoro.

Il fatto notevole che vorrei sottolineare non è il tipo di lavoro di Primo Levi, bensì il tipo di lavorazioni per il quali era stata creata la struttura di Auschwitz.

E' mia opinione, e posso essere in errore, che le tre strutture di Auschwitz siano state create per una lavorazione gigantesca.

Il regime idrico di Auschwitz e' simile a quello della Valle del Tennesse, dove era stato creata un enorme fabbricato per esperienze atomiche.

Ad Auschwitz 1 , 2 e 3 , nonostante le spese di impianto, non ci fu alcun risultato di produzione industriale.
Grazie per le discussioni SirPaint


Ecco, un ulteriore buon motivo per leggere "Se questo è un uomo"... anche Levi si era posto, giustamente, la tua stessa domanda.
Inviato il: 16/7/2006 4:09
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  •  fiammifero
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Re: Auschwitz simile ad Oak Ridge?
#143
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Grazie a un progetto intrapreso da Parigi e Berlino tre anni fa, è infatti appena uscito “Histoire/Geschichte: l’Europa e il mondo dopo il 1945”, un libro di storia contemporanea per studenti delle superiori scritto da storici francesi e tedeschi, insieme. E’ la prima volta al mondo che due nazioni avranno un volume del genere in comune.
CONTINUA QUI mi domando perche solo dopo il 1945 e non prima?
Nel contempo la Utet sforna la Storia della Shoah IN QUATTRO VOLUMI più un quinto per una raccolta di documenti impressionante.
Mentre per chi interessa ho trovato LA SITOGRAFIA DELLA SHOAH
Troppi segreti ancora da svelare,a più di 60 anni,contraddizioni e verità nascoste,
come QUESTA .
Dei così detti "negazionisti" invece c'è poco materiale a disposizione ed ho l'impressione che vengano chiamati così perchè indagano su verità non dette non perchè negano che ci sia stata una carneficina.
E' un po' come la definizione di partigiano e terrorista usata secondo esigenze del momento.
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Citazione:
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Inviato il: 16/7/2006 9:49
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Re: Auschwitz simile ad Oak Ridge?
#144
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Ciao Fiammifero,
Purtroppo l'affermazione che tu fai
Citazione:
E' un po' come la definizione di partigiano e terrorista usata secondo esigenze del momento.

è un po' equivoca...
Per esempio come definiresti i cd. partigiani di Via Rasella, che si fecero beffe del proclama di rappresaglia, con il risultato (voluto?) di avere 335 morti sulla coscienza (oltre ai 33 militari altoatesini del battaglione SS Bozen)?

Per il resto ieri ho parlato con un signore che ha conosciuto più di un deportato (Auscwitz e Mathausen): di camere a gas nessuna ombra, di trattamenti lavorativi pesanti invece si...

Saluti
Kolza
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Inviato il: 16/7/2006 12:00
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Re: Auschwitz simile ad Oak Ridge?
#145
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Le strutture sono quelle delle industrie chimiche annesse ai 3 campi di concentramento.

Le grandissime strutture industriali con fortisima presenza "operaia", non sono mai state oggetto di bombardamento alleato, nonostante le ricognizioni fotografiche alleate. Perche?

I lavoratori venivano "superstizzati", i non lavoratori (vecchi done bambini) venivano lasciati al loro destino.

I tassi demografici di mortalità erano simili a quelli deii camoi di internamento italiani (Isola Asinara 1917, l'altro in provincia di Frosinone 1943) dove si registravano decessi pari al 80 per cento degli internati.(malattie, epidemie).

Se leggi "La Chiave a Stella" trpverai una lirica al lavoro che rende liberi gli uomini dovunque essi si trovino, sia a Togliattigrad sia sulle rive del fiumi inquinati.

Tutto qui.

Grazie per le discussioni SirPaint
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Inviato il: 16/7/2006 12:06
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Re: Auschwitz simile ad Oak Ridge?
#146
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Esatto Kolza la definizione di partigiano è equivoca.
In Italia i partigiani erano quelli che si ribellavano ai fascisti e nazisti,usando tutti i mezzi che avevano a disposizione,mentre per i tedeschi e fascisti erano considerati terroristi.
Ancora oggi,gli iracheni e gli Afghanistani,i Palestinesi,i Libanesi ,i ceceni e tanti altri, che combattono contro chi ha invaso il loro paese,sono chiamati terroristi,anzichè partigiani che lottano per ricacciare l'invasore.
Due pesi e due misure.
Come per la guerra,guerra giusta e guerra ingiusta,ma quando mai?
La guerra è guerra,punto e basta.
Ci sono due fazioni che si scontrano,ed il vincitore fà man bassa di tutto e di tutti.
Non ci giriamo intorno,gli eufemismi mi irritano,chiamiamo le cose per nome una volta tanto,i civili ci vanno sempre di mezzo,anche quando le guerre si facevano in trincea,certo in proporzioni diverse e con altre modalità,ma ne hanno sempre conseguito miseria,disgrazie e soprusi.
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Inviato il: 16/7/2006 12:27
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Re: Auschwitz simile ad Oak Ridge?
#147
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SirPaint il perchè è noto,gli scienziati tedeschi erano avanti in tecnologie e sperimentazioni,e gli alleati sapendo che avrebbero vinto,si sarebbero impossessati di queste tecnologie,portato con se,sotto falzo nome e/o immunità speciali i cervelloni,così come è avvenuto.


Citazione:
Le grandissime strutture industriali con fortisima presenza "operaia", non sono mai state oggetto di bombardamento alleato, nonostante le ricognizioni fotografiche alleate. Perche?
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Inviato il: 16/7/2006 12:31
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Re: Auschwitz simile ad Oak Ridge?
#148
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Ciao Fiammifero,
Recentemente si è riparlato della Hitler's Bombe, ossia la bomba atomica che sarebbe stata consegnata, regista occulto Bormann, dai tedeschi insieme agli scienziati incaricati del progetto.
Dopo 60 anni la verità alfine esce allo scoperto.
http://www.cronologia.it/storia/tabello/tabe1580.htm
http://www.enricobaccarini.com/nazi03.htm
http://www.macrolibrarsi.it/__bomba_atomica_di_hitler.php

Saluti
Kolza



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Re: Auschwitz simile ad Oak Ridge?
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C'è un filo rosso che lega tutti questi eventi:

Nello scenario di via Rasella occorre tenere presente del "cui prodest".

C'era una testa di ponte ad Anzio che era bloccata lì; c'era un blocco sulla Via Casilina (Cassino). che come tutte le vie porta a Roma.
Avrebbe fatto comodo quindi un' insurrezione popolare, tipo quella di Napoli o quella di Varsavia, che avrebbe tolto molte castagne dal fuoco ai militari alleati.
Anche una rete di guastatori "Stay Behind" avrebbe fatto comodo.
Quindi il piano migliore sarebbe stato un'azione "italiana" con reazione tedesca tale da scatenare una iper-reazione.
C'è un libro "l'altra Resistenza" di Peter Tompkins, interessante.

Ad Auschwitz le tecnologie di produzione di benzina sintetica a partire dal carbone provenivano dagli stessi luoghi dai qale proveniva il materiale usato in Via Rasella.

Per quanto riguarda Italo Balbo, fu colpito da una raffica frontale della contraerea italiana (un mitragliere di Ferrara, come Balbo e Nello Quilici) da una collinetta erbosa, esattamente come JFK; il colpo frontale contro un oggetto in movimento è come tiro contro un oggetto fermo, difficile sbagliare.

Come membro della "GRASSY KNOLL SOCIETY" ho delle opinioni particolari in merito a questi fatti.

In particolare penso al progetto Manhattan e a chr cosa è successo a Manhattan.
Coincidenza

Sono solo opinioni SirPaint
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Inviato il: 16/7/2006 17:26
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Re: Auschwitz simile ad Oak Ridge?
#150
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Ho fatto qualche errore in trasmissione
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