Citazione:
Perché non volete indagare dentro di voi? Pensate che a voi non potrà mai accadere?!!!
Felice, è vero. Forse non voglio indagare. Non lo so. Mi risulta difficile immaginarmi questa situazione.
Tu hai vissuto i Balcani. Ma io, nella mia ignoranza (i balcani li ho vissuti
comodamente in poltrona davanti alla televisione, permettendomi di cambiare canale quando volevo) nella mia ignoranza posso pensare che i Balcani esistono anche in Palestina, in Iraq, in Afghanistan, sono esistiti in Rwanda, non se ne parla ma esistono purtropo anche a Mogadisho ed in tutta la Somalia. E' la guerra. Cruda. Spero che non capiti qui in Italia (da buon egoista, hai ragione). Se mai dovesse capitare e, di conseguenza, se mai dovessi trovarmi in una situazione come quella che hai descritto, non ti so dire ORA che tipo di comportamento avrei. Non lo so. Mi mancano "le informazioni di vita" che tanti (e fra tanti forse anche tu) hanno.
In pratica non ti so rispondere.
Ma di questo non puoi farmi una colpa.
Personalemente sono stato in un campo profughi palestinese in Giordania. Ed ho ascoltato (con vivo interesse) i racconti dei vecchi di quando ancora la Palestina non era Israele e, soprattutto, di quello che vivono i palestinesi che non hanno avuto la fortuna di diventare profughi (e che vivono di conseguenza in Israele).
Un anno dopo ho potuto parlare con altri profughi in Libano, che a loro volta mi hannno raccontato altre vicende.
Non ti so dire se quello che hai visto tu possa essere peggio o meno peggio di quanto si possa vivere in giro nei paesi che ti ho citato prima (e sicuramente in tanti altri).
Non prendere quanto dico come una giustificazione riguardo al tuo discorso. Ti prego. E' tutt'altro che così. Però convieni con me che io, personalmente, oppure tu non possiamo fare molto. Perchè, comunque, tutto questo va al di là di ogni UMANO comportamento.
E questo purtroppo succede da sempre. Ricordo di aver visto/letto (non ricordo bene la fonte) un racconto di una ragazza internata in un campo di concentramento: il suo discorso fu, grosso modo, in questi termini:
"Ieri ho visto una mia amica (nel campo di concentramento) incrociare un ufficiale delle SS. Gli fece una domanda. Lei rispose per quanto fosse possibile rispondere per una ebrea internata. Il comportamento dell'ufficiale fu di estrarre la pistola e trapassarle la testa".
Prosegui poi con un'osservazione:
"Non esiste qui nel campo di concentramento una linea da seguire, all'interno della quale, se ti comporti come ti impongono, hai quantomeno la vita salva. Qui, ogni giorno, sei soggetto alle ire o agli umori dei nazisti. Arrivi a sera che non sai se domani può toccare a te trovarti nel posto sbagliato nel momento sbagliato".
Qui grosso modo credo di intravedere un comportamento simile delle persone.
Ebbene come reagivano gli ebrei nei campi di concentramento? Ognuno a modo suo credo. Ma di sicuro non in modo razionale, meditato o programmato. Ma nessuno di loro avrebbe potuto farci nulla. Esattamente come noi. Ora ed ai tempi.