Re: Ufo - Ipotesi extraterrestre - Ipotesi parafisica - Ipotesi psicosociale.

Inviato da  Al2012 il 29/12/2011 17:39:46
Buon fine anno a tutti.

Come ho scritto all’inizio del topic, io non mi considero un esperto del fenomeno ufo, ed il mio intento era, ed è, quello di poter ricevere e dare stimoli per una ricerca ed un approfondimento, pur sapendo che una vera conclusione non si può certo raggiungere.

Quello che di positivo si può raggiungere, a mio avviso, sono riflessioni che possiamo fare, stimolate anche da un confronto tra opinioni differenti, che può essere costruttivo solo se nella opinione altrui non vediamo l’espressioni di un avversario da combattere.
Restano comunque solo opinioni che si possono condividere totalmente, o in parte o non condividere.

La mia opinione è che il “fenomeno Ufo” è molto complesso e per questo può far nascere diverse interpretazioni che, semplificando notevolmente, possiamo suddividere in tre ipotesi: fisica (extraterrestre) – prafisica (extradimensionale) – psichica (con origine esogena, nel senso che non è da considerasi frutto di allucinazioni patologiche individuali)

Come ho già detto, ritengo che queste ipotesi siano sostenute da argomentazioni valide, per cui penso che possano coesistere.

Del resto, se ho compreso bene, anche le ipotesi “non fisiche” non escludono l’aspetto puramente fisico, anche se danno origini differenti alla materializzazione del fenomeno.

C’è chi pensa che la materializzazione tragga origine da “entità energetiche” extradimensionali provenienti da un universo parallelo al nostro (Jacques Vallèe) e chi pensa che queste entità appartengano al nostro stesso universo ( John Keel) se non addirittura al nostro stesso ecosistema terrestre.
Ovviamente poi c’è chi pensa che la fisicità sia simile a quella che viviamo noi, nel nostro "essere" fisico.
Tenendo presente, per come ragiono io, che anche la nostra fisicità, e quella eventualmente aliena, è conseguenza di una “materializzazione” di “entità energetiche” (in quanto parti di un sistema energetico, dove emerge lo stato materiale) in cui la componente mente/coscienza gioca un ruolo fondamentale nella percezione (che in un certo senso potremo definire creazione) della realtà ordinaria, della realtà accettata in uno stato di coscienza ordinario.

In un universo così vasto e complesso, in cui spazio e tempo sono concetti relativi all'osservatore (mente/coscienza), non riesco ad escludere che possano esistere “entità energetiche” dimensionalmente simili a noi.
Un eventuale contatto è sicuramente vissuto e percepito nel modo più compatibile alla mentalità culturale, alle conoscenze, del tempo ed anche a fattori psichici dell’epoca, definendolo reale in base a quello che la coscienza accetta come tale.

Il lato positivo, o costruttivo, del confronto tra le opinioni mi ha portato verso un nuovo punto di vista, (per essere più corretto, mi ha confermato) che per poter comprendere qualcosa di nuovo, per poter vedere il fenomeno in modo diverso e forse più completo, bisogna spostarsi dal punto da cui si è sempre osservato.

Questo cambiamento di prospettiva mi ha fatto intuire che per riuscire a comprendere, un po’ di più, il “fenomeno ufo” occorre comprendere il “fenomeno umano” e che questi fenomeni, che ci possono apparire separati ed indipendenti, in realtà sono “intrecciati” tra loro e in continuo e comune divenire, la comprensione di uno aiuta la comprensione dell’altro e questo principio è valido per noi come per loro, indipendentemente dal grado evolutivo o dimensionale.

In altre parole, questo reciproco divenire, è una evoluzione tra parti intrecciate di un insieme multidimensionale o multivibratorio (la rifrazione della luce bianca che avviene a valle del prisma), che può evolvere in modo costruttivo solo se ciascuna parte riesce ad armonizzare la propria evoluzione con le altre.
Questa potrebbe essere una buona ipotesi sulla strada della comprensione del “perché” del fenomeno e delle sue possibili finalità e anche della sua evoluzione (come in alto, così in basso).

Un’altra riflessione che rende plausibile la coesistenza delle varietà del fenomeno è che noi li giudichiamo in modo riduzionistico, ovvero differenti e separati, solo perché li stiamo osservando da un determinato punto di vista, tipico della nostra cultura. Provo a spiegarmi con un esempio:
Io sto osservando tre quadri ciascuno con la propria tela racchiusa dentro una propria cornice: nel primo c’è la raffigurazione del fenomeno fisico, nel secondo quello parafisico e nel terzo quello psichico e dal mio punto di osservazione, penso che gli elementi della mia raffigurazione siano solo i tre quadri con una propria tela racchiusa tra cornici separate.
Ma gli elementi in gioco non sono solo tre c’è anche un quarto elemento che non appare nella mia raffigurazione, il quarto elemento sono io che osservo i tre quadri.

Che cosa succede se all’interno della raffigurazione inserisco il quarto elemento?

Avrò un quadro in cui sono rappresentati tre quadri e un uomo che li osserva, ovvero tutti i quattro elementi sono parte di un quadro unico, raffigurazioni, disegni che si appoggiano su un'unica tela.


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