Re: Ufo: cosa ci tengono nascosto

Inviato da  PikeBishop il 30/11/2008 21:43:49
Citazione:

menphisx ha scritto:
Le numerose voci e i rarissimi documenti sulla base 211, la Nuova Svevia, o Nuova Berlino, parlano di una base sotteranea in Antartide, costruita sottoterra, dentro caverne raggiungibili via mare con gli UBoat.

Cosa mi ricorda? Oh, naturalmente:

Alle Montagne della Follia (At the Mountains of Madness) è forse il più celebre romanzo mai scritto dallo statunitense Howard Phillips Lovecraft. Il libro è "l'antenato" di un genere di racconti su storie di spedizioni alle regioni polari ormai divenute trame classiche. Tra essi possiamo ricordare La "cosa" da un altro mondo, Ice Station e Artico, ma anche film come il recentissimo Alien vs Predator. Il romanzo fu scritto nel 1931 ma fu pubblicato, dopo molti rifiuti, solo nel 1936 e in forma rimaneggiata. L'insuccesso dell'opera amareggiò profondamente Lovecraft, al punto da fargli considerare di concludere la sua carriera di scrittore, come scrisse nel 1936 a E. Hoffman Price.

Narra (in prima persona, con la tecnica cara all'autore del flashback) lo svolgimento di una spedizione scientifica in Antartide. Le scoperte si susseguono sempre più sconcertanti: vengono alla luce le tracce di una antichissima civiltà non antropomorfa (sono gli Antichi tanto presenti nella mitologia di H.P.L.); alcune di queste creature ibernate si risvegliano e uccidono gran parte dei membri della spedizione. A questo punto giunge la svolta: il protagonista si trova nelle gallerie scavate all'interno delle montagne che danno il titolo all'opera, in una sorta di città sotterranea e lì, mentre fugge per salvarsi la vita, scopre che quelle stesse creature che teme sono la preda di altre, più mostruose ed antiche. La corsa a ritroso nel tempo termina nell'orrore. Da notare come nel romanzo vi sia un'esplicita citazione della Storia di Arthur Gordon Pym di Edgar Allan Poe, l'idolo letterario di Lovecraft: il misterioso verso Tekeli-li!, Tekeli-li! emesso da una delle creature mostruose incontrate dai personaggi di Lovecraft è lo stesso sinistro richiamo che Gordon Pym ode alla fine del romanzo di Poe.

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