Re: Ufo, svelato rapporto top secret "Non esistono, non ci sono prove"

Inviato da  sever il 1/9/2008 16:46:44
George Adamsky, il contattista.
Le notizie sulle aperture (così sembra) dei dossier sugli Ufo tenuti segreti e le recenti rivelazioni di prelati sull’esistenza degli Extraterrestri, mi spinge a dire quanto appresso. Innanzitutto una domanda: perché oggi e non dieci o venti anni fa? Qualcuno sostiene che i governi mondiali, di fronte alle ondate di avvistamenti così eclatanti, non potendo più negare la realtà di questi fenomeni, sono costretti ad aprire i loro archivi per dimostrare che non hanno nulla da nascondere, che non, che non c’è mai stata nessuna “congiura del silenzio”. Se fosse così, perché questi archivi sono stati tenuti chiusi per sessant’anni? Chi ci assicura che, nel frattempo, le prove schiaccianti e inoppugnabili dell’esistenza degli Extraterrestri fra noi non siano state distrutte o nascoste, lasciando alla portata dei curiosi e dei ricercatori solo ciò che non costituisce una prova inconfutabile? Personalmente credo che la “congiura del silenzio” sia esistita e continui ad esistere, nonostante tutto, in maniera più subdola. Da dove deriva questa mia certezza? Da un semplice ragionamento. Se, in passato, si è denigrato qualcuno e oggi si riconosce di aver sbagliato, il primo dovere è riconoscere l’onestà di quel qualcuno, dichiarandolo ai quattro venti. Se, poi, ci sono le prove che ci si è sbagliati, magari in buona fede, il dovere è più impellente e categorico.
In passato il contattista George Adamsky è stato sistematicamente attaccato e denigrato dagli ufologi “scientifici”, i soli ad avere il diritto di parlare di dischi volanti, perché solo loro erano veramente seri. Perché mai, allora, questo “venditore di salsicce”, come lo definiva Peter Kolosimo, venne sepolto nel cimitero degli eroi di Arlington? Checché se ne dica, oggi ci sono due prove inconfutabili che diceva la verità e non inventava nulla. Basta esaminare i suoi libri.
1) Nel suo libro “A bordo dei dischi volanti”, 1955, ed. Mediterranee, a pag. 58 si legge la sua descrizione dello spazio esterno “come un vuoto oscuro e sconfinato ricolmo di bilioni e bilioni di minuscole faville di luce multicolore in continuo movimento e attività”. Questa descrizione venne confermata 6 (sei) anni dopo dall’astronauta americano John Glenn. Come faceva George a saperlo?
2) A pag. 37 del suo libro “I dischi volanti torneranno”, 1961, Mediterranee, è rappresentato uno schema del nostro Sistema Solare. In esso risulta, che ci sono 12 pianeti e tre fasce di asteroidi.


La prima si trova tra Marte e Giove, come tutti sanno; la seconda tra Nettuno e Plutone e la terza oltre il dodicesimo pianeta. Ora, molti sanno che la fascia di Kuiper, scoperta di recente, mi pare nel 2002, si trova esattamente tra Nettuno e Plutone, come previsto da Adamsky. Come faceva a saperlo? O l’ha vista o glielo hanno detto gli Extraterrestri con i quali era in contatto. Non c’è altra soluzione. Queste prove dimostrano l’onestà di Adamsky e, di conseguenza, l’esistenza degli Extraterrestri, i nostri fratelli dello Spazio.
Visto che coloro che lo hanno denigrato non si battono il petto e non fanno nulla per riabilitarlo (ma perché?), mi sento in dovere di spezzare una lancia a favore di George Adamsky. Ricordiamoci di Giordano Bruno e Galileo Galilei.

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