Re: Ufo con caccia della RAF

Inviato da  temponauta il 18/4/2010 22:46:15
Grazie per i contributi Al2012: condividiamo una conoscenza e una “intuizione” che riguarda la vera fine della II guerra mondiale e che non è accettabile per la maggior parte delle persone, nemiche del nazismo più per obblighi di schieramento politico e culturale che per reali convinzioni autonomamente prese.
La vera fine della guerra si sostanzia nella verità incontrovertibile che il nazismo vinse sotto il profilo della superiorità scientifica e tecnologica raggiunta, il che, in un mondo in continuo sviluppo tecnologico, significa supremazia nazionale sulle altre nazioni.
Tale verità, dal processo di Norimberga fino agli attuali monopoli editoriali e mediatici giudeizzati, è stata sempre taciuta, soprattutto per non mettere in evidenza i limiti intrinseci (corruzione, immoralità) delle “democrazie” vincitrici.
In ogni fotografia di carri Tigre abbandonati o semidistrutti, non mancano mai i soldati americani che osservano ammirati tanta tecnologia e potenza: figuriamoci che poteva succedere di fronte alle armi innovative (velivoli a reazione e ad ala rotante) o addirittura a quelle esotiche (velivoli a propulsione elettromagnetica).
Il punto di inizio di ogni argomentazione nel merito riguarda la classe XXI di sottomarini U-boat, detti oceanici per la maggior mole e la grande autonomia senza scalo, sia in navigazione in superficie che in quella occulta sommersa.
La particolarità di queste macchine modernissime era la grande capacità di carico della stiva, che era stata preferita rispetto ad un armamento superiore, tale da rendere la macchina ancora più letale.
La scelta non era insignificante, in quanto indica che l’impiego principale di questi sottomarini era il trasporto di ingenti quantità di materiale sulle lunghissime distanze (oltre 10 mila miglia) e in modo da non essere scoperti.
Una prova che i sottomarini classe XXI erano operativi fu la emersione a sorpresa di uno di questi davanti il porto di New York (inizio 1945), che portava un carico “in conto visione” di alcune meraviglie tecniche tedesche (un ME262 e un Horten smontati, una o due bombe atomiche a fissione di uranio): il resto, ad accordo avvenuto (salvacondotto per Hitler? Sembra di sì, dal momento che non esistono prove valide della sua morte), sarebbe stato consegnato con l’operazione Paperclip, che gli americani di Patton organizzarono in fretta, anche per anticipare i sovietici in veloce avanzata.
Almeno 30 sottomarini da carico cominciarono a costruire basi segrete al di fuori della Germania, tra le quali la più importante era la base 211 o Nova Svevia nell’Antartide, mentre un’altra era nella zona geografica di Thule in Groenlandia, ancora oggi zona militare interdetta ai civili.
Le due basi erano sicuramente operative dopo la resa firmata dall’ammiraglio della Kriegsmarine Donitz e le attività si esplicavano in due modi: affondamento di molte navi americane e inglesi sulle rotte dell’oceano Atlantico, soprattutto del nord; avvistamento di velivoli non usuali (a forma di disco), prevalentemente in formazione sopra le principali città angloamericane, con chiaro intento intimidatorio dei governi e della popolazione.
Mentre gli affondamenti erano un problema militare, gli avvistamenti divennero subito un problema politico, perché si credeva che i sovietici fossero venuti in possesso di armi speciali naziste, con temuto sbilanciamento in loro favore del potenziale equilibrio delle due superpotenze (la guerra fredda iniziò praticamente un minuto dopo Yalta).
Quindi un dato di fatto era che le armi speciali naziste esistevano in un modo o nell’altro, e la prova era ben visibile nei cieli.
Il servizio di intelligence americano riuscì a ricostruire la posizione della base di partenza di sottomarini e velivoli “alieni” e si decise di intervenire manu militari, occultando una spedizione militare dietro il paravento della spedizione scientifica (Operazione Highjump).
Nel frattempo si iniziò a predisporre il cover up su quanto accadeva, seminando la paura tra la gente di visitatori marziani o venusiani, con fini immancabilmente ostili.
La guerra contro il nazismo continuava, ma pur di non rivelare il segreto se ne costruì un altro: i dischi volanti dallo spazio profondo.
Kenneth Arnold, uomo d’affari ma in realtà agente della neonata Cia, fu il primo a falsificare le prove, fotografando una formazione di caccia a reazione Hornet dalla forma di ali volanti (le mezzelune), riprodotti dagli americani, e poi storpiandoli in forma di piatti volanti.
Era il marzo del 1947, e Highjump si era conclusa a febbraio con una ritirata precipitosa e con informazioni “allucinanti” per il governo Usa.
Andava tutto storto per gli angloamericani, ma la fortuna volle che una Vril cadde nel luglio del 1947 a Roswell nel New Mexico.

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