Citazione:
L'autore di questo articoletto si firma: Dott. Ing
Carissima.
Io non sono ing. (sono dott., ma in psicologia clinica, quindi non vale, probabilmente), ma lavoro da quasi trent'anni sulla struttura dei calcestruzzi, ed ho avuto modo di lavorare sia su calcestruzzi provenienti da strutture crollate per cedimento strutturale, sia su calcestruzzi provenienti da strutture attaccate dal fuoco (sia per incendi reali che per incendi sperimentali).
Ti do la mia opinione (che vale quel che vale, come tutte le opinioni). I due tipi di crollo non sono confrontabili. Non sono nemmeno lontanamente paragonabili le caratteristiche di resistenza meccanica di una struttura come quella del WTC (acciaio e calcestruzzo ad alta resistenza) e quella del campanile di Venezia. La dinamica dei due crolli è poi completamente differente: nel primo caso il crollo è avvenuto dopo poco tempo dall'impatto dell'aereo, mentre - nel caso del campanile di Venezia, come si evince dal link che hai gentilmente allegato e dai post precedenti, è trascorso un periodo di tempo di diversi giorni prima che la struttura collassasse su se stessa.
Sostanzialmente, il buon dott. ing. sembra riprendere pari pari le tesi della FEMA, traducendole in italiano e semplificandone notevolmente l'esposizione.
Per un resoconto abbastanza dettagliato del "perché le cose non sono potute andare come ci hanno raccontato", si può vedere questo
interessante articolo di David Griffith (lo sto traducendo, ma abbiate pazienza, è lungo cme un serpente boa...
)
Buona vita
Guglielmo
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