Re: Dubbi sul complottismo

Inviato da  inquisitor il 20/9/2011 0:49:52
Citazione:

Decalagon ha scritto:


Perché è chiaro che in una demolizione controllata gli edifici abbiano delle accelerazioni di gravità nel momento in cui si fanno saltare le strutture portanti, per poi subire la lieve resistenza dei piani sottostanti nel momento in cui la massa in caduta andrà a sfondarli. In altre discussioni avevo parlato anche di questo aspetto

Adesso che ti ho chiarito la faccenda possiamo rimettere le singole elucubrazioni sui propri binari?
Grazie.


Con piacere, e colgo l' occasione proprio di questa parte che hai scritto ponendoti una serie di riflessioni.
Parliamo di WTC7 nel caso specifico.

Un utente (Mande) in quella discussione aveva scritto (più o meno, la citazione esatta l' ho messa qualche post addietro):

'se si é avuto un crollo in caduta libera di 2,25 secondi vuol dire che sotto non c' era niente se non aria'.

Io ironicamente ho scritto 'magari stava levitando' per far notare l' assurdità di ciò che Mande ha scritto.
Ora scendo un po' nel dettaglio rifacendomi alla tua spiegazione, ok?

Immagina il palazzo che, fuochi o meno, dannni o meno, é ancora li tranquillo in piedi.
Tutto d' un colpo crolla la penthouse... dopo qualche secondo il palazzo viene giu di botto, presentando 2,25 secondi di caduta libera e poi rallentando di volta in volta per l' opposizione dei detriti che si accumulano alla base.
Il palazzo infatti non si distrugge completamente, rimane alla base una serie di macerie.
Se Mande scrive: 'al momento in cui si verificano i 2,25 secondi sotto c' era solo aria'.... cosa é successo?

Tu scrivi (e io concordo in toto con te):

"in una demolizione controllata gli edifici abbiano delle accelerazioni di gravità nel momento in cui si fanno saltare le strutture portanti, per poi subire la lieve resistenza dei piani sottostanti nel momento in cui la massa in caduta andrà a sfondarli"

quindi converrai che quando un palazzo viene demolito i primi piani (dove son disposte le cariche) si 'accasciano' su loro stessi, formando una massa di detriti che piano piano rallenta il crollo a causa della loro resistenza.
Giusto?

Ma tutti ci dicon che i 2,25 secondi di caduta libera ci sono stati.
Possono esserci, dice Mande, solo se sotto non c' é niente.
Ma noi sappiamo che non è vero che sotto non c' é niente.

Ho letto in un altro post (dovrei cercarlo, se é il caso dimmelo) che un utente faceva notare qualcosa tipo: "una esplosione avrebbe provocato una deflagrazione 'a raggera' a 360° fornendo una controspinta verso l' alto, verso i lati, e verso il basso."

Lui scriveva questo per sostenere che (nel wtc1 e wtc2) non si erano potute utilizzare cariche esplosive per causare la 'quasi caduta libera' (il thread é 'il Nist in caduta libera' se non erro).

Un utente gli rispose che le esplosioni potevano essere state 'indirizzate' per esercitare la loro pressione solo verso i lati.

Questo, che io sappia in base alla logica e alla mia esperienza lavorativa, é possibile solo con una serie di strutture tubolari metalliche di grosso spessore. Un po' come quelle bombe rudimentali che vengono fabbricate utilizzando un cilindro di metallo contenente biglie e polvere da sparo.

Si potrebbe pensare che questa tecnica potrebbe essere stata utilizzata alla base del wtc7 in questo modo:

- il palazzo é ancora in piedi
- il palazzo é stato 'minato' con una serie di cariche alla base disposte entro una serie di strutture metalliche che, una volta esplose, esercitassero la loro pressione esplosiva solo lateralmente.
- vengono fatte esplodere le cariche
- tutta la base del wtc7 viene 'spazzata di lato' dalle esplosioni, senza contropressione verso l' alto e il basso'
- il palazzo ha i suoi 2,25 sec di caduta libera.

In teoria il discorso fila, ma in pratica no, per vari motivi:

- queste strutture tubolari sarebbero dovute essere piazzate nei primi 8 piani, in posizione orizzontale, senza essere notate, ce ne sarebbero volute centinaia per ogni piano tutte affiancate
- tutte le cariche dovrebbero essere state fatte esplodere all' unisono
- se le cariche sono dentro le strutture tubolari che indirizzano l' eplosione, queste strutture quanto sono lunghe e spesse? Questo é molto importante perchè la pressione viene esercitata SOLO all' uscita delle due estremità della struttura tubolare. Quindi eventuali colonne di sostegno situate nel palazzo in punti che non coincidono con le 'bocche' delle strutture tubolari rimarrebbero fuori dal percorso di deflagrazione e quindi intatte.
- se le strutture metalliche tubolari dovevano indirizzare l' esplosione, dovevano essere capaci di resistere ad essa, quindi sotto le macerie sarebbero state ritrovate.
- la potenza esplosiva di tutte le cariche, essendo indirizzata lungo un solo asse anzi che a 360°, sarebbe stata N-uplicata (non posso dirti se decuplicata, centuplicata o altro), e le macerie (l' esplosione sarebbe dovuta essere talmente potente da 'svuotare' la base e i primi 8 piani del wtc7) sarebbero state scagliate a KM di distanza, deflagrando e distruggendo ogni struttura verticale per centinaia di metri (un dato tecnico: una esplosione di idroperossido di cumene all' 8% - vagamente esplosivo e propulsivo, infatti il CHP a scopo propulsivo é utilizzato sempre in concentrazioni superiori al 40% - a SOLI 4 bar é capace di scagliare un frammento di 40kg di acciaio a 120 metri di distanza)

Insomma, queste e altre cosette che qui tralascio, mi fanno dubitare molto della tesi del wtc7 minato alla base.

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