Re: Il Clan Bin Laden

Inviato da  Gigi66 il 4/1/2009 17:46:45
Ciao ahmbar

Il concetto che volevo riportare nel mio post, non è molto dissimile dal tuo ragionamento che punta su un coinvolgimento totale del Governo Usa. Io credo che apparati decisionali americani abbiano usato i servizi segreti e l’FBI per “cavalcare” le idee e le azioni di al-Qaida. È chiaro che nel momento dell’attuazione, siano intervenuti pesantemente per consentire tutto quello che è accaduto e che, come dici bene tu non poteva essere attuato da 19 sprovveduti armati di taglierino, e che ad esempio la storia della “cecità” dei sistemi sorveglianza aerea dimostra questo “aiuto” frutto certo di un’attenta pianificazione.

Ma sostenere che Bin Laden non centra niente è un’altra cosa.

Lo stesso libro che ho citato, io giudico annacquato, ma ha il pregio di riportare fatti e non teorie.

Ne ho tratto questi dati perché sono interessanti contro chi crede che non esista nessun complotto di nessun genere.

Come esempio di chiarezza, posso citare che nella prima parte si dimostra che su Osama non c’è nessuna prova concreta e ufficiale di quanto asserito da sempre dai mass-media: e cioè che il gruppo dei suoi guerriglieri era al soldo degli americani ai tempi della lotta contro i sovietici in Afghanistan, ma che addirittura l’amministrazione Reagan rifiutò una fornitura di missili Stinger ai piccoli gruppi di volontari stranieri che combattevano nel paese (come quello di Osama), a favore invece di una fornitura diretta ai volontari musulmani afghani. La stessa CIA finanziava direttamente Haqqani che è un capo storico dei mujaheddin con cui Osama era certo venuto in contatto, ma questo non dimostra il legame diretto America-Bin Laden, a differenza invece di prove sostanziali su un appoggio della famiglia reale e dei servizi segreti dell’Arabia Saudita ai guerriglieri afghani tramite Osama.

Tu dici che non esistono prove dei passaggi finanziari tra Osama e gli attentatori: vero.

Ma è talmente vero che sempre alcune pagine del libro si dilungano sul dimostrare che l’America non sa praticamente niente sulle reali capacità finanziarie di Osama Bin Laden dopo che è stato liquidato (dal punto di vista finanziario) e ripudiato dalla famiglia.
Le diverse task force americane create appositamente prima e dopo l’11 settembre con il solo scopo di individuarne l’ammontare hanno fallito in modo “imbarazzante”, intralciandosi a vicenda.
Da pag. 463 si dice che un resoconto della Defense Intelligence Agency dell’ottobre 1995 (ben prima dell’attentato già si indagava sulle sue attività di finanziatore del jihad internazionale!), <<includeva, senza alcun commento, un documento che assestava la fortuna di Osama in 150 milioni>>. Il 17 novembre 1998, la CIA fece circolare un rapporto in cui stimava in 300 milioni di dollari l’eredità di Osama avuta dalla famiglia dopo la morte del padre, ma <<questo calcolo, però, non risultava da prove inconfutabili, come lo stesso rapporto ammetteva con onestà…>>.
Sempre nell’autunno del 1998 il National Security Coucil organizzò una seduta su al-Qaida, fu nominato un altro gruppo di lavoro (UBL Finances Sub Group) con rappresentanti di un po’ tutte le agenzie governative. Furono esaminati i rapporti già esistenti: <<Le risposte che ricevette dalla CIA furono poco esaustive, l’FBI invece sembrava possedere poche informazioni sicure, ma i suoi rappresentanti non potevano o non volevano condividerle con la Casa Bianca>>
In altre pagine si riportano altri rapporti con altri dati; alla fine questo gruppo riuscì ad avere dei dati ufficiali ma parziali da alcuni rappresentanti della famiglia, su una sua liquidazione totale di 27 milioni di dollari corrisposti non in un'unica volta ma nel corso degli anni. Ma gli inquirenti si lamentarono di molti dati oscuri su finanziamenti dovuti a sue partecipazioni non chiare in diverse società, ma a cui la famiglia, protetta dai regnanti sauditi, si era dimostrata reticente.
Ancora nell’aprile 2001, dietro richiesta della Casa Bianca, la CIA rispondeva: <<Non siamo in grado di valutare con sicurezza il valore del suo patrimonio all’attivo; non conosciamo il livello di sostegno economico proveniente dalla sua famiglia e da altri donatori che simpatizzano per la sua causa>>.
Ma alcuni analisti hanno stimato che solo per rimanere nelle simpatie dei talebani Osama abbia dovuto procurare 20 milioni di dollari all’anno per i campi di addestramento, armi, stipendi, sovvenzioni alle famiglie dei volontari, mentre gli investigatori americani stimano in 10 milioni i dollari impiegati in attività fuori dell’Afghanistan. Al tutto va aggiunto il badget per i progetti edili ed imprenditoriali per aggraziarsi il mullà Omar.

Come vedi, se l’America non è in grado neanche di stimare il patrimonio dell’uomo più ricercato e indagato di questi ultimi 10-15 anni, come puoi pretendere che escano delle ricevute a nome Osama che pagano i corsi di volo degli attentatori e via dicendo….?
C’è da chiedersi invece, perché in tanti all’interno della’amministrazione e delle agenzie remano gli uni contro gli altri? Chi c’è che regge le fila di tutto questo? Chi ha interesse che Osama sia ancora lì in circolazione tra Afghanistan e Pakistan, o magari chissà dove?

Tu dici che c’è solo un’intervista rivendicativa di Osama, ma io ho letto nel libro numerose sue frasi in riferimento diretto all’attentato, in maggioranza tratte dal libro a cura di Bruce Lawrence “Messages to the world: The Statements of Osama Bin Laden” (ed. italiana “Messaggi al mondo: la prima analisi delle dichiarazioni di Osama Bin Laden”, ed. Fandango) che non ho letto ma che non credo si riferisca ad una sola intervista. Tra l’altro nel libro, da pag. 500, viene riportato un discreto resoconto dell'intervista-discussione che Osama ha dato il 20 ottobre 2001 ad un giornalista di Al Jazeera (non so se è questa quella a cui ti riferisci), ma di certo dalle sue affermazioni si evince che non è solo soddisfatto che “qualcuno”, magari dietro il suo sostegno morale, abbia organizzato il tutto, ma piuttosto è orgoglioso di quanto realizzato. In riferimento all’uccisione di innocenti fatta dal giornalista, Osama dice: <<non abbiamo agito per uccidere bambini, infatti abbiamo colpito il principale centro di potere militare del mondo, il Pentagono, dove lavorano 64.000 dipendenti….>> “E il World Trade Center?”, insiste il giornalista? << …lì le uniche persone attaccate e uccise facevano parte del potere finanziario, Non erano certo una comitiva scolastica....>> (no comment!!)

Che poi gli attentatori armati di semplice taglierino siano stati “usati” un po’ da tutti, da Osama Bin Laden, come dagli apparati deviati americani, beh questo a me pare abbastanza evidente!

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=7&topic_id=4813&post_id=132257