Re: Le telefonate del Volo 93: una nuova ipotesi

Inviato da  wells il 16/10/2007 11:05:09
Venendo alle telefonate, le più famose sono quelle di Deena Burnett, moglie di Tom Burnett, che si presume essere uno dei passeggeri che ha condotto l’assalto ai terroristi.



A tutt’oggi, Deena Burnett sostiene di aver ricevuto quattro telefonate dal cellulare di suo marito.
E lo sostiene sul sito della Fondazione di famiglia, con la successione cronologica e la trascrizione di tutte le telefonate.
La Burnett, in sei anni, non ha cambiato la sua versione di una virgola.
Tutte le fonti giornalistiche e televisive, dai maggiori network e giornali americani al più sperduto foglio locale, sono concordi.
Quattro telefonate, tutte da cellulare.
Lo sostenne in una intervista rilasciata alla Cnn, non a caldo ma nel 2002:

MATTINGLY: What Deena Burnett is looking for is an understanding of her husband's last minutes alive that began with a series of cell phone calls high over Pennsylvania.
BURNETT: My husband called me four times that morning from the airplane on his cell phone. He told me he was putting a plan together to take back that aircraft.


Lo sostenne in un libro molto importante, che la stessa Commissione d’Inchiesta annovera tra le sue fonti, ossia il libro di Jere Longman, Among the Heroes: United Flight 93 and the Passengers and Crew Who Fought Back, 2002.

Lo sostenne in una intervista rilasciata alla Cbs, nel 2003.

Tom Burnett made four cell phone calls from Flight 93 to Deena Burnett at home, telling her he and some other passengers were going to "do something." Months later during the investigation, Deena Burnett got to hear his voice one last time, indicating to Deena Burnett that he had succeeded in reaching the cockpit.

Lo sostenne nel 2006, all’uscita del suo libro, Fighting Back: Living Life Beyond Ourselves:

Deena tells about the incredible details of that horrific day, the now famous four cell phone calls her husband made to her from the plane.

E lo sostenne, naturalmente, nel libro stesso (p. 61): “I looked at the caller ID and indeed it was Tom’s cell phone number”.

Queste dichiarazioni sono importanti per due motivi.
Il primo, perché una telefonata realmente ricevuta alle 9:27 farebbe crollare tutto l’impianto ufficiale, che vuole il dirottamento iniziato alle 9:28.
[Rel. della Commissione d’Inchiesta: “The hijackers attacked at 9:28”, p. 11].
Per evidenti ragioni non si può descrivere come avvenuta, alle 9:27, una cosa che comincia alle 9:28.
Il secondo, perché delle 4 telefonate partite dal cellulare di Bennett nei resoconti ufficiali non si trova traccia.
Trattandosi, almeno per le prime due, di chiamate fatte a orari in cui l’aereo viaggiava a 35-40 mila piedi di quota, sarebbero davvero molto difficili da spiegare.

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