Re: Crolli di edifici 911: Domanda tecnica urgente!

Inviato da  Redazione il 9/1/2006 1:24:06
D'accordo con Yarebon, anche questa volta.

Se fosse vero che c'è una volontà nel far conoscere al mondo i retroscena dell'11 settembre, bisognerebbe spiegare perché, ad esempio, quando un professor Jones esce allo scoperto con la sua teoria delle demolizioni controllate, viene immediatamente demolito lui stesso nella credibilità della carriera, e viene isolato dalla comunità accademica come un appestato qualunque.

Come lui, di esempi di "damage control" ce ne sono a dozzine. Di recente, un organo ufficiale dell'amministrazione che non ricordo (Goldstein lo sa), ha pensato bene di correggere la dichiarazione di Silverstein sulla demolizione di WTC 7, spiegando che per "pull it" lui intendeva semplicemente ritirare il corpo dei pompieri dell'edificio in fiamme.

Lo ripeto, da Rodriguez a mille altri casi, gli esempi in questo senso sono quasi infiniti. A meno di un colpo gobbo alla Jones, subito riparato, nessuno riesce ad arrivare ai media nazionali, e quindi nessuno - al di fuori di internet - ne sa nulla. Strano modo di far emergere la verità, non credete?

Ma una cosa è aver calcolato in precedenza questo presunto "rilascio della verità a tempo", ben altra è valutare, nel corso del tempo, se come e quando immolare una parte del corpo cospiratoriale a beneficio del resto.

Cheney il suo beneamato Libby ha dovuto sacrificarlo, ma lui al suo posto ci è rimasto per intero.

Stiamo cioè parlando della differenza fra un preciso progetto e il mero opportunismo, che non manca mai nemmeno fra i cospiratori più sofisticati.

L'ignoto di cui parla Kissinger è infatti, a mio parere, l'ignoto verso l' "altro", lo "straniero", il "cattivo", e non certo l'ignoto all'interno della stessa entità che ci dovrebbe proteggere da quel cattivo. Il giorno che la popolazione fosse così sofisticata da poter fare una distinzione del genere, credo che un problema come quello dell'11 settembre non si porrebbe nemmeno a livello di settimana enigmistica.

Sono stati citati due esempi che mi sembrano di grande aiuto: il caso Kennedy, e piazza Fontana. In ambedue i casi, a ben guardare, non c'è mai stata una "rivelazione definitiva" della verità, che ha di colpo rovesciato i giochi già perversi, ma un lento erodersi della bugia, negli anni, che è andato di pari passo con la scomparsa dei protagonisti e dei responsabili di quegli atti criminali.

Io sono in possesso dell'intervista originale dell'uomo che sostiene di aver sparato il colpo mortale a Kennedy nel 1963. Descrive per filo e per segno quello che ha visto nel mirino del suo fucile, dal momento in cui la limousine curvò sotto il Book Depository fino a quando la testa di Kennedy esplose in mille frammenti: ed è molto, molto difficile credere che si stia inventando ciò che dice. Eppure, quest'uomo sta in una prigione del Canada - per altri motivi - da circa vent'anni, e nessuno vuole sentirne parlare. Quando il ricercatore che lo ha scoperto ha cercato di portare la notizia a conoscenza dei media nazionali, è stato ignorato e respinto.

Il motivo mi pare molto semplice: nel momento in cui venisse dichiarato "ufficialmente" che Kennedy è stato ucciso da una cospirazione, bisognerebbe riaprire il caso, perseguire penalmente tutti coloro che vi avrebbero partecipato, e ammettere infine che l'intero sistema, che va dall FBI alla CIA ai Servizi Segreti del Presidente, è corrotto. Quale altra occasione migliore ci potrebbe essere stata, per "spaventare la popolazione", al punto da invocare dei poteri forti all'interno del del sistema stesso?

Il problema è "a chi" ti rivolgi, a quel punto, per invocarli?

Comunque sia, potrà anche essere come dite voi, ma fino a questo momento vorrete almeno riconoscere che siamo ancora nella fase del diniego più totale.

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