Re: Pearl Harbor

Inviato da  Polidoro il 9/7/2006 16:47:55
Nulla di nuovo:

Per far infuriare il più possibile il popolo americano Roosevelt aveva bisogno che il primo attacco aperto giapponese fosse il più sanguinoso possibile, sembrando altrettanto furtivo di quello giapponese contro la Russia. Da quel momento fino all'attacco stesso a Pearl Harbour Roosevelt ed i suoi accoliti fecero in modo da essere sicuri che i comandanti alle Hawaii, il generale Short e l'ammiraglio Kimmel, fossero tenuti all'oscuro il più possibile sulla posizione della flotta giapponese e sulle sue intenzioni, ed in seguito li fecero diventare dei capri espiatori. (Il Congresso ha recentemente discolpato Short e Kimmel, riabilitandoli postumi nei loro precedenti ranghi).
Ma, come i documenti in seguito declassificati confermarono, Washington D.C. sapeva che l'attacco era imminente, sapeva esattamente dove era la flotta giapponese e dove era diretta.
Il 29 novembre, il Segretario di Stato Hull mostrò al giornalista della United Press Joe Leib un messaggio con l'ora ed il luogo dell'attacco, ed il New York times nello speciale Pearl Harbour dell'edizione del 12/8/41, a pagina 13, riportava che l'ora ed il luogo dell'attacco erano noti in anticipo!
La pretesa, più volte ripetuta, che la flotta giapponese mantenesse il silenzio radio mentre si dirigeva verso le Hawaii era una bugia. Tra altre intercettazioni ancora contenute negli archivi della N.S.A. vi è il messaggio DECODIFICATO inviato dalla nave rifornimento giapponese Shirya che dice "procediamo alla posizione verso 30.00 N, 154.20 E. Pensiamo di essere sul posto il 3 dicembre".

qui

Tecniche antiche:

Nel 70 AC un ambizioso politico minore, estremamente ricco, Marco Licinio Crasso, voleva governare Roma. Per dare un idea su che tipo di uomo fosse realmente Crasso, si dice che abbia inventato i vigili del fuoco. Ma, nella versione di Crasso, i suoi schiavi-pompieri correvano sulla scena dell'incendio di un edificio dove Crasso si offriva di acquistarlo immediatamente per una piccola parte del suo valore. Se il proprietario vendeva gli schiavi di Crasso spegnevano l'incendio. Se il proprietario rifiutava di vendere, Crasso lasciava bruciare l'edificio. Con questo sistema egli infine divenne il più grande proprietario terriero di Roma, ed usò parte della sua ricchezza per sostenere Giulio Cesare contro Cicerone

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