Re: Falsi video ?
Inviato da Phantom il 17/2/2007 11:17:24
Moby si scusa per
l'attacco a Cia ed Fbi
Il musicista scrive sul suo sito: "Ero sconvolto, alcuni miei amici erano dispersi... Ma non volevo offendere chi lavora alla nostra sicurezza"
Moby fa dietrofront. E chiede scusa per aver duramente attaccato sul suo sito l'opera di Cia e Fbi, all'indomani dei terribili attentati in America.
Il musicista newyorkese aveva scritto dal suo appartamento, non distante dalle Twin Towers, un lungo sfogo sulle pagine del suo sito ufficiale, www.moby-online.com. Un messaggio che nasceva da una reazione a caldo, rabbiosa ed emotiva: "Queste organizzazioni - scriveva Moby - esistono solo per proteggerci da questo tipo di atrocità. Molto semplicemente, ci hanno abbandonato. Da privati cittadini che pagano le tasse siamo stati abbandonati dalle istituzioni nelle quale un tempo avevamo un minimo di fiducia".
Parole dure, con un fondo di cinismo (quel rilievo sul "pagare le tasse"...), che riflettono una mentalità da "uomo della strada". Qualche giorno dopo però, ecco il ripensamento. E le scuse.
In un nuovo messaggio scritto da Moby sul sito, il musicista corregge il tiro e spiega che non intendeva "in alcun modo criticare gli uomini e le donne che lavorano per queste istituzioni... Quando ho scritto quel messaggio criticando l'Fbi, la Cia e l'esercito, ero sconvolto. Aspettavo notizie di amici che risultavano dispersi ed ero sotto shock. Riconosco che ciò che ho scritto in quel momento era eccessivo e rabbioso, e me ne scuso... La critica a quelle istituzioni non voleva in alcun modo essere una critica alle persone, che lavorano duramente e con onore. Mi preoccupa pensare di aver urtato i sentimenti di persone che sono impegnate in un lavoro al servizio del pubblico. Per questo mi scuso ancora. Quando del tempo sarà passato e le emozioni si saranno placate, sono sicuro che gente molto qualificata sarà in grado di analizzare come è stato possibile che questa tragedia sia avvenuta sotto il naso di Cia ed Fbi. Io, comunque, non pretendo di essere un esperto, e la mia comprensione degli eventi e di come operano queste organizzazioni è pari a quella ingenua di un qualunque passante".
(17 settembre 2001)
PARZIALMENTE RIMOSSO
La Redazione
l'attacco a Cia ed Fbi
Il musicista scrive sul suo sito: "Ero sconvolto, alcuni miei amici erano dispersi... Ma non volevo offendere chi lavora alla nostra sicurezza"
Moby fa dietrofront. E chiede scusa per aver duramente attaccato sul suo sito l'opera di Cia e Fbi, all'indomani dei terribili attentati in America.
Il musicista newyorkese aveva scritto dal suo appartamento, non distante dalle Twin Towers, un lungo sfogo sulle pagine del suo sito ufficiale, www.moby-online.com. Un messaggio che nasceva da una reazione a caldo, rabbiosa ed emotiva: "Queste organizzazioni - scriveva Moby - esistono solo per proteggerci da questo tipo di atrocità. Molto semplicemente, ci hanno abbandonato. Da privati cittadini che pagano le tasse siamo stati abbandonati dalle istituzioni nelle quale un tempo avevamo un minimo di fiducia".
Parole dure, con un fondo di cinismo (quel rilievo sul "pagare le tasse"...), che riflettono una mentalità da "uomo della strada". Qualche giorno dopo però, ecco il ripensamento. E le scuse.
In un nuovo messaggio scritto da Moby sul sito, il musicista corregge il tiro e spiega che non intendeva "in alcun modo criticare gli uomini e le donne che lavorano per queste istituzioni... Quando ho scritto quel messaggio criticando l'Fbi, la Cia e l'esercito, ero sconvolto. Aspettavo notizie di amici che risultavano dispersi ed ero sotto shock. Riconosco che ciò che ho scritto in quel momento era eccessivo e rabbioso, e me ne scuso... La critica a quelle istituzioni non voleva in alcun modo essere una critica alle persone, che lavorano duramente e con onore. Mi preoccupa pensare di aver urtato i sentimenti di persone che sono impegnate in un lavoro al servizio del pubblico. Per questo mi scuso ancora. Quando del tempo sarà passato e le emozioni si saranno placate, sono sicuro che gente molto qualificata sarà in grado di analizzare come è stato possibile che questa tragedia sia avvenuta sotto il naso di Cia ed Fbi. Io, comunque, non pretendo di essere un esperto, e la mia comprensione degli eventi e di come operano queste organizzazioni è pari a quella ingenua di un qualunque passante".
(17 settembre 2001)
PARZIALMENTE RIMOSSO
La Redazione
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