Re: Diffamazioni circa il sito dossierhamer.it

Inviato da  Ilario il 15/12/2008 10:39:48
Egregio presunto dottor Carmine Coll.,
quello che scrive mi lascia di sasso. Non sono medico, è vero, ma credo di avere abbastanza competenze specifiche riguardo l'epistemologia, sia per il mio percorso accademico sia -soprattutto- per la passione che mi muove nello studiare continuamente tale materia. Ritornando alle mie competenze accademiche, però, le sottolineo che padroneggio abbastanza bene la lingua italiana: ragion per cui hic et nunc deve spiegarmi in quale punto dello studio da lei citato si dimostrerebbe che, come lei ha affermato, "a parità di farmaci immunosoppressivi, i reni nativi si ammalano facilmente, mentre il rene donato molto raramente". Non vorrei farle fare ancora figuracce, ma lo studio che cita afferma il contrario: "Nei pazienti trapiantati l’incidenza di tumori maligni, confrontata per classi d'età, è 3-4 volte superiore rispetto alla popolazione generale", e questo perché "Nei pazienti trapiantati l’aumentato rischio di sviluppare una neoplasia riconosce senza alcun dubbio un fattore determinante: la terapia immunosoppressiva". La frase che lei cita, ovverossia "l'insorgenza di neoplasie renali nell'organo trapiantato rappresenta un'evenienza rara" è contestualizzata dal fatto che "l’incremento dell’età media dei donatori rende sempre più plausibile la presenza in essi di tumori misconosciuti" e si avanza l'affascinante ipotesi di usare per il trapianto addirittura dei reni "affetti da neoplasie renali primitive unifocali minori di quattro centimetri". IN TALE CONTESTO, e solo in tale contesto, possiamo affermare che "l'insorgenza di neoplasie renali nell'organo trapiantato rappresenta un'evenienza rara". Lo studio che cita non dimostra affatto che "i reni nativi si ammalano facilmente, mentre il rene donato molto raramente", come lei ha affermato. Il fatto che lei sia medico non presuppone che venga escluso dall'analisi logica e grammaticale di quanto legge. Anzi, è di certo un'aggravante.
Citazione:
Il concetto è questo. Il rene trapiantato non ha più innervazione, laddove ovviamente i reni nativi sono innervati. Quando un soggetto subisce ad esempio il trapianto di un rene, avrà un rene trapiantato senza innervazione e un rene nativo innervato.
E' implicito che si parla di reni trapiantati senza già tumori in atto, quindi reni trapiantati sani.
Si osserva che mentre la percentuale di insorgenza di tumori nel rene nativo è molto aumentata (forse a causa dei farmaci immunosoppressivi, forse !), il rene trapiantato invece solo molto raramente sviluppa neoplasie.
Stante quanto già su dimostrato, può indicarmi gentilmente dove viene affermato questo che secondo lei "si osserva"? A parer suo è questo ciò che dimostra lo studio che ha citato? E' importante capirlo. Io leggo invece: Il carcinoma del rene può insorgere “de novo”, dopo il trapianto, nell’ambito dei reni nativi, mediamente a distanza di circa 7 anni dal trapianto e di circa 10 anni dall’ingresso in dialisi. Nel registro di Cincinnati vengono riportati
al 1995, 222 tumori renali insorti nell’ambito dei reni nativi dopo il trapianto. In una casistica di 129 trapianti renali consecutivi Doublet ha riscontrato un’incidenza di casi di carcinoma renale dei reni nativi aumentata di circa 100 volte rispetto a quella della popolazione generale
. Ovverossia l'esatto contrario di quanto ha affermato lei.
Citazione:
Queste potrebbero sembrare piccole cose, per chi non è medico, mentre per chi è medico, rappresentano delle mazzate micidiali che lei probabilmente fa fatica ad immaginare poichè è difficile camminare nelle scarpe degli altri. (...) Per quanto riguarda gli altri aspetti, BCG (si usa nel cancro della vescica ufficialmente), focolai, morfina si morfina no etc etc sono solo dettagli
Egregio presunto dottore Coll., non so se quando hanno spiegato epistemologia al primo anno di medicina lei fosse ammalato, in vacanza o presente in aula. Ma fa ribrezzo la sua asserzione secondo cui "morfina si morfina no" sarebbe un dettaglio. E ad un paziente con un esteso (e doloroso) tumore al cervello lei cosa farebbe, negherebbe la morfina? Lo lascerebbe soffrire peggio di un cane randagio in totale spregio della dichiarazione di Helsinki? Sono basito e disgustato. Ma mi preme sottolineare che, al di là di tutto, lei affermi:
Citazione:
Il vero cardine di tutto riposa nel detto quesito: un organo denervato principia una neoplasia o no ?
Io considero vergognoso, gravissimo, epocalmente drammatico che la scienza ufficiale non risponda a queste asserzioni del dottor Hamer, gravissimo !
Mi dica: e in base A COSA la cosiddetta "scienza ufficiale" dovrebbe rispondere a questo aspetto minoritario delle teorie hameriane, visto che egli nega il metodo scientifico? Non so se a medicina si studi logica formale, ma non è necessario averla nel proprio percorso di studi per capire che quello che sta affermando è del tutto fuori luogo, e francamente a questo punto è legittimo dubitare che lei sia davvero un medico. Il "vero cardine" è antecedente alle sue entusiastiche (ed indimostrate, visto che ha citato uno studio scientifico che non supporta affatto quanto ha affermato) tesi. E viene a dirmi addirittura che "i focolai" e tutto il resto sono "dettagli". Ma come: un ex-medico scambia dei banalissimi artefatti ad anello per il punto fondante di tutta una propria (pseudo)medicina, rigetta il metodo scientifico, afferma che non bisogna fare esami altrimenti ci si spaventa e in quel momento nascono le neoplasie, sostiene che i tumori al cervello non esistano, prescrive di inghiottire batteri della tubercolosi in caso di carcinoma allo stomaco e tutto questo per lei "sono dettagli"? Mirabile dictu. Come vede un uomo, anche se medico, può prendere delle cantonate incredibili. Così come chi, pur non medico, può analizzarle in maniera logica e serrata senza per questo vedere sminuito il proprio lavoro. D'altronde lei non ha risposto ancora alla mia domanda circa l'opportunità della "terapia" di batteri della tubercolosi. Come è ovvio che sia: le teorie di Hamer, per quanto allettanti, non hanno un solo riscontro scientifico. Altrimenti, se lei fosse davvero un medico (l'anonimato di cui si ammanta impone questa formula), potrebbe benissimo proporre uno studio scientifico e/o una revisione nella quale dimostra appunto l'inesistenza dei tumori al cervello, delle metastasi, dell'Aids e così via. Buon lavoro!

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