Re: Il metodo Simoncini

Inviato da  Freeman il 5/5/2008 8:48:31
Cruzer, perché ti sei fermato al 2003, con la tua cronologia?
Se fossi andato avanti, avresti visto che Simoncini negli ultimi anni è stato invitato o ha presentato la sue teorie a numerosi congressi di oncologia, e che sempre più ricercatori, soprattutto nei paesi anglosassoni, mostrano interesse e curiosità verso le sue teorie, con le dovute cautele del caso, ovviamente.

E poi, una domanda: perché?
Visto che Simoncini non ne ha un ritorno economico, perché farebbe tutto questo? Lo chiedo perché me lo sono chiesto anch'io, non trovando una risposta convincente.
Ho avuto un contatto con lui per un mio familiare (mi sono rivolto a lui per un consulto), mi ha risposto che la sua cura funziona bene solo per alcuni tumori ed essenzialmente negli stadi iniziali, che in altri casi i successi sono altalenanti, e che allo stadio in cui era il tumore della persona interessata non si poteva fare nulla, né col bicarbonato né con la c.d. "medicina ufficiale". A me sembra una dichiarazione estremamente onesta ed umanamente apprezzabile (ma posso parlare solo del mio caso, ovviamente, unica testimonianza "vera ed affidabile" che ho).
Se fosse un ciarlatano che lucra e specula sulle sofferenze dei poveri pazienti, come molti affermano, non gli sarebbe convenuto in questo caso "tentare" di curare il mio congiunto, sebbene non ci fossero praticamente speranze?
Il fatto che sia stato radiato dall'albo, poi, per me non è di per sé indicativo di NULLA di negativo, anzi: come in tutte le caste ed i circoli chiusi, i non ortodossi vengono ostracizzati. Bisogna vedere, poi, se a torto o a ragione.
I medici poi sono pesantemente "influenzati" dalle multinazionali del farmaco e dietro ci sono affari troppo grossi per non farsi venire qualche dubbio di possibile "manipolazione" di dati e statistiche (ogni ciclo di chemio costa migliaia di euro, ad esempio).
Senza contare che la reale efficacia delle chemioterapie è, mediamente, prossima allo zero (due oncologi diversi che hanno avuto in cura il mio congiunto, hanno affermato che la chemio "di prima linea" nel caso del suo tumore e nei tumori più frequenti ha una percentuale di successo "non superiore" al 5-10%... e questo prendendo per buone le "statistiche ufficiali", complimenti), ma ciononostante sono "il protocollo standard" nella maggior parte delle situazioni.

Poi, ho letto il bugiardino (scaricato da internet, ovviamente, che se aspettavo che me lo dessero loro...) del Taxotere, farmaco "di seconda linea" che stanno somministrando attualmente al mio parente ogni tre settimane... mi sono venuti i brividi. Tra le altre cose, vi si legge (se ricordo bene, è passato qualche mese ed ora non ce l'ho sotto mano) che è potenzialmente cancerogeno, e si raccomanda al personale sanitario di manipolare il prodotto con guanti, stante la sua estrema pericolosità.
Si "cura" il tumore con una farmaco cancerogeno ed estremamente velenoso?...

Non so davvero più che cosa pensare...

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