Re: Ma scusate...

Inviato da  MrStevens il 19/5/2007 11:40:01
Non è certo questione di arrampicarsi sugli specchi. E' piuttosto questione di sapere come funzionano le cose. Questi sistemi sono normalissimi e presenti su ogni aereo, soprattutto nei motori, dove l'olio indispensabile per lubrificare ingranaggi e cuscinetti può occasionalmente trafilare. Occorrono allora piccoli spurghi che sfruttano per l'evacuazione un apposito condotto che riceve un po' d'aria dal compressore. Ovviamente è tutta roba interna al motore stesso, nonchè di piccola capacità. Non scaricano fiumi di roba, per intenderci.

Proviamo a fare un ragionamento. Per formare le normali scie di condensazione (che sono lunghe e ben visibili) occorre molta portata, portata che è naturalmente elaborata dai motori, che sono spesso enormi (hai presente le turbine di un 747?) e fanno uscire un flusso di gas a velocità elevatissime. Dunque sono portate molto grandi. Per fare scie chimiche vistose, occorre dunque una grandissima portata di fluido, paragonabile (visto come sono queste scie chimiche!) a quella elaborata da un motore. Ugellini sparsi sotto le ali o sulle gondole motori dovrebbero lavorare molto per ottenere certe portate, non so se mi spiego. Inoltre occorrerebbero tubi, pompe, valvole, da installare dentro l'aereo (non è che si attaccano fuori sotto le ali...tipo facciamo due fori lì e ci mettiamo una flangetta per attaccare la pompa...).
Questo escluderebbe l'impiego (almeno a logica) di normali aerei commerciali (tra l'altro dove metto serbatoi supplementari da migliaia di litri? )
Rimangono i cargo e i tanker. I tanker appaiono la scelta naturale. Possono portare senza modifiche decine di tonnellate di liquidi e scaricarle da sistemi già preposti allo scopo in sede di progetto al ritmo di migliaia di litri al minuto. I cargo dovrebbero invece essere modificati pesantemente (di fatto trasformati in tanker...).

Per quanto riguarda i colori delle foto, posso dire che la risoluzione è talmente scarsa (e in più si vedono riflessi sotto) e talmente affetta da una dominante azzurra che nessuno può affermare con certezza di che colore si tratti (nè io e nè tu, per intenderci) lasciando aperta ogni possibilità, non dimostrando perciò niente.

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