Re: Ma scusate...

Inviato da  Blizzard il 15/1/2007 16:31:13
Citazione:

padma ha scritto:
Qui di seguito un articolo interessante:

Calcolo delle temperature critiche di formazione delle contrail

Provo a tradurne e riassumerne l'abstract:
La previsione delle condizioni di formazione delle contrail è molto importante nelle operazioni militari, in particolare in operazioni "mascherate". Alcuni recenti studi hanno migliorato le tecniche di previsione di H.Appleman, ma i risultati sono stati messi in questione a causa di errori nella fisica di base.Questo articolo riassume le condizioni teoriche di formazione delle contrail e presenta una semplice derivazione della temperatura critica per la formazione delle stesse per alcuni tipi di motori di jet.


Ciao Padma, come puoi vedere dai diagrammi e dalle tabelle riportate nell'articolo che hai postato, non ho affatto sbaglaito l'interpretazione del diagramma di Appleman (il quale, ricordo ai distratti, risale ai primi anni 50 e già illustra sommariamente le condizioni per la persistenza delle scie)
Prendi ad esempio la quota di 250 hPa: come vedi ad una umidità relativa dello 0% corrisponde una temperatura critica per la formazione di contrail intorno ai -53°C (controlla anche nelle tabelle della T critica).
Chiaramente più l'aria è umida più è facile che si formi la contrail, ma in detrminate condizioni di pressione e temperatura le contrail si formano anche in aria secca; d'altronde a temperature così basse, se la pressione non è troppo bassa, basta davvero poco vapore acqueo per portare l'aria a saturazione.

Sui parametri di cui è funzione la scia(@ Laotzu) e sulla sovrasaturazione (@ Padma).
La contrail è composta da cristalli di ghiaccio.
Il parametro di primario interesse per la formazione della contrail è la temperatura. E' richiesta una temperatura inferiore ai -39°C perchè da tale temperatura in giù tutto il vapore condensato congela istantaneamente.
L'umidità relativa è già meno importante per la formazione (ma è determinante per la persistenza) perchè abbiamo visto che la scia si può formare anche in aria secca; in aria umida è certamente più facile.

LAOTZU:
La composizione chimica e la "quantità" dello scarico sono parametri secondari e influenzano solo leggermente i valori critici di temperatura e umidità.
La quantità di nuclei di condensazione è pressochè ininfluente, in alta troposfera ci sono sempre nuclei a sufficienza per la formazione della scia.
Sulla sterilità dell' argomento "quote": non siamo in Islanda, alle nostre latitudini i -40°C si incontrano mediamente dagli 8000m in poi con la dovuta varianza estiva e invernale. Ho parlato di quote OLTRE gli 8000m per gli aerei della tua foto per evidenziare l'impossibilità, a tali distanze, di stabilire che i due aerei siano affiancati alla stessa quota.
Sostieni di poterlo dimostrare, ti prego di farlo allora.

Torno alla scia.
Una volta formata la scia entra in gioco l'umidità relativa e in particolare la condizione si sovrasaturazione rispetto al ghiaccio.
La sovrasaturazione rispetto al ghiaccio indica, ovviamente, valori di umidità relativa rispetto al ghiaccio superiori al 100%. Tali valori corrispondono, per temperature intorno ai -50°C, a valori di umidità relativa rispetto all'acqua, ossia quella comunemente misurata, superiori al 60%
Se l'aria è sovrasatura rispetto al ghiaccio, i cristalli di ghiaccio che compongono la scia si accrescono e persistono fino a che permangono le condizioni di sovrasaturazione. In caso contrario sublimano più o meno rapidamente. Quindi già valori di umidità relativa tra il 60% e il 70% consentono una moderata persistenza della scia.
Sottolineo che la condizione di sovrasaturazione rispetto al ghiaccio è necessaria anche per la formazione dei cirri naturali e quindi non è affatto una condizione infrequente. Anzi, a differenza delle contrails, i cirri non hanno l'aiutino del vapore scaricato dagli aerei, e si devono formare con quel poco che gli mette a disposizione l'atmosfera. Dico questo perchè anche per i cirri capita spesso che i radiosondaggi forniscano valori di umidità che teoricamente non divrebbero consentire la loro formazione. A dimostrazione, se ce ne fosse ancora bisogno, che i dati di umidità dei radiosondaggi sopra gli 8000m vanno presi con le pinze.

Un pò di fonti:

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