DIAGRAMMA DI APPLEMAN

Inviato da  cagliostro il 17/10/2007 3:10:56
DIAGRAMMA DI APPLEMAN

A scie-nziat:
io credo che tu non abbia capito nulla del diagramma di Appleman.

Proverò a dimostrare questa mia asserzione.

Ti ricordi questo grafico
http://ams.allenpress.com/archive/1520-0450/36/12/table/i1520-0450-36-12-1725-t04.gif
Dovresti ricordarlo perchè me lo avevi postato tu, preso dal link che ti avevo fornito.
Di che cosa parla questo grafico. Parla di temperature critiche, concetto che sin da subito mi sono accorto, ti era completamente sfuggito nel suo significato.
Qual'è la definizione di temperatura critica ? Eccola:
"The maximum temperature at which contrails will form for a given atmospheric relative humidity and at a given pressure level is called the critical temperature"
Nota bene, per una data umidità relativa e per un dato livello di pressione.
Questo è un concetto che a te è sempre sfuggito.
Ti è sempre sfuggito perchè non puoi considerare uno dei tre elementi, umidità, temperatura, pressione, in modo isolato, senza considerare gli altri 2.
Ti spiego.
Consideriamo sul grafico di Appleman quello che per comodità chiamerò punto zero.
Il punto zero è la parabola che corrisponde a umidità 0.
Che cos'è questa parabola ?!
Questa parabola identifica tutti i valori di temperatura critica i quali, a parità di umidità, la quale è 0, diventano funzione della pressione.
Ovvero.
Facciamo un esempio famigliare.



Ti ricordi la temperatura di Carloo da Udine, -53.9, diciamo -54 per comodità, adesso non hanno importanza i valori in sè, per quello che ti devo spiegare.
Ebbene, avevamo preso questo valore di temperatura e lo avevamo intersecato con il valore di pressione 250 (corrispondentemente come ricavato dai valori di radiosonda), ottenendo un punto.
Il punto non cade su alcuna linea di umidità, cioè cade al di qua del famoso punto zero.
Questo vuol dire che la temperatura di -54, per quel valore di pressione, non rappresenta una temperatura critica, poichè non sussiste la componente umidità.
Ovvero in quel punto non vi è alcuna possibilità di formazione di contrails, nè effimera, nè tantomeno persistente.
Per ottenere una temperatura critica dovremmo allungare o la verticale alla temperatura di -54 e incontrare il punto zero ad un valore di pressione chiaramente inferiore a 250, oppure allungare la retta orizzontale mantenendo costante la pressione e incontrare il punto zero ad un valore di temperatura superiore chiaramente ai - 54.
Cioè, lo spazio bianco sotto il punto zero, non identifica alcuna temperatura critica, ovvero non identifica alcuna temperatura massima per determinati valori di pressione e umidità in corrispondenza della quale con certezza sussista la possibilità di formazione di contrails.
La scritta always contrails di appleman, fai attenzione, non si riferisce ai punti che si trovano all'interno dello spazio bianco al di qua del punto zero, bensì al punto zero stesso. E cioè, ai valori di temperatura critica determinati da appleman sulla base di un umidità = 0, al variare dei valori pressori.

Il punto zero in sostanza, è come fosse la superficie di una sfera, cioè un' area, però disposta in 3 dimensioni !!!!!!!!

Devi immaginarti un infinità di rettangoli, con il vertice superiore destro puntato sul punto zero. Tu puoi sì scendere con le temperature, ma senza mai abbandonare il punto zero. In questo modo scorrendo lungo il punto zero verso temperature più basse, e con il vertice superior destro rigorosamente sul punto zero, andrai ad individuare non punti nello spazio bianco al di qua del punto zero, bensì rettangoli, con i lati costituiti dalla verticale alla temperatura critica, l'orizzontale alla pressione data, l'asse delle ascisse, delle ordinate e il vertice superior destro sul punto zero.

Lo so che è difficile, ma io prima di capirlo ho sputato sangue.

Al contrario, al di là del punto zero, all'interno dello spazio contenuto fra il punto zero e la parabola corrispondente ad un valore di umidità relativa pari al 100%, tutti i punti corrispondono a valori di temperatura critica, i quali a loro volta, andranno ad individuare ulteriori infiniti rettangoli con il lato superiore e verticale destro puntati sul dato valore di pressione e sulla temperatura critica stessa.
Questo spazio è come fosse il volume della sfera !!!!!!!!!!!



Abbiamo dunque visto che lo spazio nominato always contrails, in realtà, si riferisce ad una linea, cioè alla curva di umidita 0, che abbiamo per comodità chiamato punto zero.

Quindi abbiamo imparato che lo spazio bianco al di qua del punto zero, non esiste, è virtuale, per quanto riguarda l'identificazione di temperature critiche.

Diverso discorso ancora per lo spazio collocato al di là del punto zero, e limitato a destra dalla curva di umidità 100, il quale spazio va ad identifcare un comparto tridimensionale, cioè un volume.

E' all'interno di questo volume, comprendendo chiaramente anche il punto zero, che noi andremo a considerare la possibilità di contrails.
Di questo spazio, il punto zero, rappresenta tutti i valori più bassi di temperatura critica, al di la' dei quali, la formazione di contrails è sempre possibile.
Da qui il nome always contrails.

Come puoi capire, le temperature critiche considerate per la formazione di contrails vanno in crescendo, non in decrescendo.

Cioè, la probabilità di contrails cresce con l'aumentare delle temperature critiche rispetto al punto zero.

Per cui, il ragionamento è esattamente contrario rispetto a quello che tu facevi: ossia, in riferimento al concetto di temperatura critica (non di temperatura semplice) quanto più la temperatura è alta rispetto al punto zero, tanto più avremo possibilità di contrails, fino ad un certo punto però, come spiegherò di seguito.

Questo aumento di probabilità di formazione di contrails si verifica nello spazio fra il punto zero e la curva definita da appleman T max for persistence.

Ti spiego.

La possibilità di formazione di contrails aumenta dal punto zero fino a raggiungere un massimo in corrispondenza della metà equazionale (non fisica) dello spazio considerato.
Infatti, se tu noti, questo spazio ha una forma come stirata, le linee corrispondenti ai valori di umidità si distanziano sempre di più, nonostante la differenza sia sempre di 30°, tanto da configurare l'ultima linea molto distante dalla penultima, nonostante vi sia una differenza di soli 10°.
Quindi, la metà di questo spazio, cade proprio in quella stretta fascia compresa fra la linea di umidità 60 e la linea definita T max for persistence.
E' come se i famosi rettangoli, in questa fascia, fossero più affastellati gli uni agli altri e si sollevassero aumentando il numero di strati, e andassero a formare una sorta di tetto, il cui vertice, evoca il livello massimo dell'aspettativa probabilistica rispetto alla formazione di contrails.

In effetti, tridimensionalmente, dobbiamo immaginare lo spazio fra punto zero e curva di umidità 100, proprio come un tetto, con il vertice rappresentato dalla curva T max for persistence.

Questo può succedere chiaramente perchè ci troviamo all'interno di un comparto tridimensionale, che considera temperatura, pressione, umidità e probabilità di formazione di contrails.

Per cui possiamo parlare in modo figurato di densità, ovvero, maggiore o minore probabilità (densità) di temperature critiche, all'interno di quel comparto.

In questo senso, la curva definita T max for persistence, segna lo spartiacque fra un crescendo di probabilità di contrails e un decrescendo di possibilità di contrails.

Da questa curva, T max for persistence, andando verso destra, si assiste al crollo delle possibilità di formazione di contrails, sino ad arrivare a zero probabilità di formazione, al di là della curva corrispondente a umidità 100.

Come al di là del punto zero (la curva di umidità zero) avevamo sempre la possibilità di contrails (always contrails), così al di là del punto 100 (la curva di umidità 100) non abbiamo alcuna possibilità di contrails (no contrails). All'interno dello spazio fra punto zero e punto 100, abbiamo la possibilità di contrails (maybe contrails), la quale possibilità diviene altamente probabile nel mezzo dello spazio, fra 60 di umidità e curva T max for persistence.

Non è casuale infatti, e non ti sarà sfuggito, che queste due curve (umidità 60 e T max for persistence) si fondono l'una con l'altra salendo verso l'alto, configurando così una probabilità altissima di contrails, per valori selezionatissimi di umidità, pressione e temperatura ( probabilità altissima di contrails, che configura la possibilità di persistenza della scia).



Mi complimento con me stesso, sono arrivato addirittura a comprendere questo diagramma, molto meglio di quanto lo avesse spiegato il dott. Fenu, il quale, sono sicuro, sarebbe perfettamente d'accordo con la mia interpretazione.

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