Pilots poisoned by contaminated air
By Geoffrey Lean, Environment Editor
Published: 04 June 2006
Il quotidiano britannico Independent ha pubblicato, il 4 giugno scorso, un articolo a firma di Geoffrey Lean, intitolato "Piloti avvelenati dall’aria contaminata".
Il pezzo rivela che è stato redatto un rapporto da Sarah Mackenzie Ross, neuropsicologa dell’Università di Londra. La ricercatrice ha esaminato 27 piloti affetti da vari disturbi: i pazienti risultano intossicati da sostanze inalate insieme con l’aria pompata all’interno della cabina di pilotaggio.
La Mackenzie Ross ha diagnosticato nei pazienti perdita di memoria, affaticamento, insonnia, problemi intestinali, dislalia: particolarmente grave appare la perdita di memoria a breve termine. A volte, infatti, i piloti hanno dimenticato se il carrello dell’aeroplano era stato abbassato o sollevato, inoltre hanno confuso o scordato dati concernenti la quota e la velocità.
Il tutto ha causato almeno dieci “incidenti da aria contaminata”, spingendo il ministero dei trasporti a nominare una commissione ufficiale per studiare il problema. Il professor Chris Van Netten dell’Università British Columbia, in Canada, ha confermato che, all’origine delle patologie, è l’aria respirata dai piloti all’interno della cabina.
La denuncia presentata dal presidente regionale del Codacons Vitto Claut rileva come nell’atmosfera vengano rilasciate sostanze nocive e cancerogene Esposto sulle ’’scie chimiche’’ degli aerei
image2
- 28 febbraio 2007
A produrle sarebbero i cargo militari riconducibili all’attività della Base di Aviano
Una denuncia-querela contro ignoti per chiedere certezze e tutela della salute. Una salute che, per chi vive in provincia di Pordenone e in particolare nell`area limitrofa ad Aviano, potrebbe essere in pericolo. A lanciare l`allarme è il presidente regionale del Codacons, Vitto Claut, che ha presentato al procuratore della repubblica di Pordenone, Luigi Delpino, un esposto nel quale chiede analisi e accertamenti sul fenomeno delle ``scie chimiche``. Si tratta di tracce prodotte da aerei cargo militari - secondo il legale è presumibile che siano riconducibili all`attività della Base Usaf nel territorio - che depositerebbero sostanze nocive e cancerogene nell`atmosfera e di conseguenze nei terreni. L`OSSERVAZIONE. ``Da più di un anno - spiega l`avvocato - mi sono accorto, e non sono il solo, della presenza nel cielo di scie diverse da quelle prodotte da voli di linea e anche da aerei militari. Allora ho cominciato a documentarmi e ho scoperto una cosa che ha fatto crescere in me una tremenda preoccupazione per la salute dei cittadini della nostra provincia e che mi ha spinto a presentare la denuncia``. LE SCIE. Quello che l`avvocato ha scoperto, e che ha riportato nell`esposto allegando documentazione cartacea oltre a immagini e filmati, è l`esistenza di scie chimiche, ``ovvero scie, si presume, composte da sostanze chimiche nebulizzate nell`aria tramite sistemi di irrorazione montati su aeroplani che non appartengono al normale traffico aereo``. La loro diversità è visibile a occhio nudo. ``A differenza di quelle prodotte dal normale traffico aereo - spiega Claut - queste non si dissipano in pochi secondi o minuti, ma permangono nel cielo espandendosi sino a generare una formazione nuvolosa che tende a ricoprire tutta l`area interessata. Tendono inoltre a collocarsi a reticolo o a scacchiera senza alcuna giustificazione in un normale traffico aereo``. LO STUDIO. Partendo da queste osservazioni il legale ha raccolto materiale per capirne di più e ha scoperto che questo tipo di fenomeno è studiato in diverse parti del mondo e che, stando a riprese e testimonianze, queste scie vengono rilasciate da aerei cargo che volano a bassa quota e non compaiono nelle ordinarie mappe di volo. I primi studi scientifici sono stati effettuati in Canada alla fine degli anni 90 su campioni di acqua prelevati nelle aree dove si avvistarono le prime scie. Nel 2005 - dopo che anche in Italia sono stati osservati simili fenomeni - il Cnr ha compiuto analisi su campioni di pioggia. In entrambi i casi è stata rilevata una concentrazione molto al di sopra della norma di sostanze come quarzo, ossido di titanio e idrossido di bario, ritenute pericolose per la salute. I PRECEDENTI. ``Sull`argomento - mette in evidenza Claut - sono già state presentate tre interpellanze parlamentari: due in Italia nel 2003 e una a livello europeo. Ciononostante le informazioni fornite dagli organismi ufficiali risultano insufficienti o in alcuni casi nulle e questo fa crescere la preoccupazione e i dubbi sul fenomeno. In provincia di Pordenone questi timori sono accresciuti dalla presenza della Base di Aviano``. LA RICHIESTA. Tutte queste ragioni hanno spinto il presidente del Codacons, preoccupato soprattutto per le conseguenze che potrebbero derivare per la salute dei cittadini, a presentare l`esposto alla procura di Pordenone. Nella denuncia Claut chiede che sia svolta un`apposita perizia sulla composizione delle acque, del terreno, delle colture, nonché delle infrastrutture ``specie nel territorio circostante la base di Aviano - e comunque nel circondario di Pordenone - per valutare l`eventuale presenza di percentuali sopra la soglia di sicurezza di alluminio, bario e di altre sostanze``. L`esposto dell`avvocato arriva in un momento delicato visto che la Base di Aviano è stata al centro delle polemiche che hanno interessato la decisione di ampliare la Base di Vicenza. ``Mi rendo conto che questo mio atto potrebbe essere strumentalizzato - dice Claut -, ma francamente al momento non mi interessa. Ritengo più importante che si discuta di questo problema e si facciano tutte le verifiche del caso per accertare la sicurezza della salute pubblica``.
Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=60&topic_id=3636&post_id=95710