è in gioco la libertà di tutti

Inviato da  cloro il 24/2/2006 20:05:43
David Irving. Io sono indignata per quello che sento in giro. Ci si sofferma ad analizzare che cosa abbia detto, se meriti o meno 3 anni di galera. Di Irving io penso che potrebbe essere un mentecatto, oppure potrebbe dire qualcosa di scomodo. Sicuramente, 3 anni di galera, spingono piu' a pensare che dica qualcosa di scomodo. Per un semplice motivo: se avesse negato lo sterminio degli armeni, o lo sterminio degli huto in ruanda, lo avrebbero sbugiardato, lo avrebbero denigrato e dileggiato per la sua ignoranza, sbattendogli in faccia le prove della sua idiozia. Ma l'olocausto, non si puo' toccare, si incorre in un reato di opinione, il piu' grave e scandaloso, nel nostro mondo.
Neppure un omicida, a 67 anni, viene, comunemente, incarcerato: i raggiunti limiti di età lo proteggono. Ma anche questa prassi non vale per David Irving. I suoi libri, i suoi studi, i suoi interventi sono considerati così dannosi che non meritano alcuna indulgenza. E per chi sono dannosi questi suoi interventi? Per l'offesa perpetrata ai morti dell'olocausto? Che si pasce di vecchi incarcerati per sentirsi soddisfatta?
Irving ha chiesto scusa ai morti dell' olocausto. Ha anche "abiurato" come si diceva all'epoca del filosofo morto assassinato dalla chiesa apostolica Giordano Bruno nel 1600.
L'abiura, anche dalla criminale inquisizione, veniva considerata un fatto formale importante , in seguito al quale il prigioniero veniva scarcerato.
Oggi, nella moderna Austria, impegnata a compiacere le lobby sioniste, neppure l'abiura formale e le scuse bastano. Il vecchio Irving "non sembra sincero". Resta in carcere.
Certo, uno strano e complesso mondo.
Calderoli bercia sulla libertà di opinione , che nell'Europa fondata su valori giudaico-cristiani, sarebbe un fatto da difendere, un principio che mai dovrebbe venir meno.
Ma l'Europa non è solo "cristiana": è anche "giudaica" come ha osservato qualche leghista in questi giorni. E in 8 e mezzo, l'aberrante trasmissione di Ferrara, i numerosi invitati concordavano nel dire che Irving ha violato la legge, ha detto una cosa inaccettabile. Non hanno detto "deve stare in galera" ma era implicito nei loro giudizi.
Una ospite, ad un certo punto , ha svelato l'arcano: le tesi di Irving delegittimano lo stato di Israele nell'atto della sua fondazione. Ahhhh ecco perchè. Uno storico revisionista, mezzo matto, appassionato, strambo e che non ha fatto carriera, ha comunque troppo pubblico, le sue tesi sono disturbanti, affinchè gli usurpatori sionisti possano continuare la grancassa dell'olocausto per creare nell'inconscio collettivo il senso della necessità compensatrice dello stato di israele, che fa da contrappeso crudele ma giusto, all'esperienza storica dell'olocausto.
E Irving ci va di mezzo. Per reati di opinione. Nient'altro. L'opinione piu' efferata che si possa avere, senza bombe, senza armi, senza intenzioni omicide. Un'idea e basta.
Ma le idee danno fastidio, anche se sono balzane e strambe e, come è opinione comune, inverosimili.
E allora lasciatelo andare questo povero vecchio storico mentecatto. E' un dovere. Sia perchè la civiltà europea dovrebbe aver superato da un pezzo la repressione delle idee, sia perchè il passato ci dice che quando il potere ha represso il pensiero e non le armi della gente, era perchè considerava questo pensiero pericolosissimo ed aveva ragione di temerlo. E se continuano a tenere Irving in galera, porteranno la gente a pensare che, se tanto disturbano le idee di questo vecchio, da farlo marcire in galera, nonostante l'abiura pubblica, allora forse, tra quelle farneticazioni potrebbe esserci qualcosa di plausibile.
Cloroalclero.

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