Re: L'onere della prova.

Inviato da  charliemike il 8/9/2015 11:35:49
@il_ras
Ciao,
innanzitutto io cito parti del tuo post perché se ogni volta lo cito completamente il thread aumenta esponenzialmente.
Chiunque qui può andare indietro a leggere il post completo ed eventualmente smentirmi, come è giusto che sia se dico minchiate.

Penso che stiamo dicendo la stessa cosa ma in modi diversi.
Citazione:
il parlarne, ed il condividerne il concetto (tutti quando si parla di babbo natale sanno a chi ci si riferisce) non lo rende affatto esistente, rende esistente il suo concetto, il suo personaggio.

Sono d'accordo con te. È quello che ho sempre sostenuto.

Io ho solo detto che la validità di esistenza può cambiare a seconda di come circoscriviamo la definizione.
P.es. Babbo Natale esiste nell' immaginario collettivo, ma non al di fuori.
Esiste come impersonificazione dai sosia, ma non come entità reale.

Se però affermo che qualcosa non esiste senza specificare dei limiti, questo qualcosa già esiste nella mia mente e gli sto dando la definizione di non-esistenza. Quindi è un paradosso.
Discernendo tra reale e irreale, lo si circoscrive in un ambiente definito, dove può esistere o non esistere a seconda di dove si guarda.

Il discorso prova invece, che stiamo usando per dimostrare l'esistenza di Babbo Natale (o viceversa, non lo so più), io la interpreto come prendersi la responsabilità di quello che si dice.
Se io affermo qualcosa, do a intendere che posso spiegarlo in qualche modo, citando libri, articoli, esperti, fatti, esperienze, insegnamenti, ecc.
Ho esagerato dicendo di portare pezzi di acciaio. Ma forse ho male interpretato le tue parole.

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