Re: Nelson Mandela ci ha lasciato...

Inviato da  Maksi il 6/12/2013 21:59:03
Ma che belle celebrazioni dell'ennesimo santino globalista dei diritti e della tolleranza!

Mandela faceva parte di un organizzazione sovversiva per la confisca delle terre boere (praticamente sono loro il Sud Africa, non certo i Zulu, i quali sono arrivati addirittura dopo i Boeri) e la statalizzaZIONe dell'apparato industriale sudafricano. Come per l'Unione Sovietica, che camuffarono il colpo di stato bolscevico in una rivoluzione proletaria, cosi' fecero' camuffare la sovversione giudeo bolscevica in Suda-Africa in una lotta contro l'apartheid.





I mentori di Mandela diventarono Joe Slovo (foto sopra) e Ronnie Kasrils (video sopra), membro del Partito Comunista sud-africano. Tutti e due erano ebrei e i rapporti tra ebraismo e comunismo sudafricano sono molto stretti (non poteva essere altrimenti). Qui uno stralcio di un articolo di Silvano Lorenzoni sul ruolo degli ebrei nel Partito Comunista sud-africano e l'ANC:

"Negli anni successivi alla fine della guerra avvenne la fondazione dell'Unione Sudafricana, formata dalle due ex-repubbliche boere e dalle due colonie inglesi del Capo e del Natal, con capitale a Pretoria. Questa 'unione', affidata prima a Botha e poi a Smuts fu subito a disposizione degli Hoggenheimers - per conto dei quali Botha e poi ancora di più Smuts la amministrarono. La dittatura di quello che a buon diritto può essere definito il Grande Hensopper, Jan Smuts, durò fino al 1948. Mai i Hoggenheimers trovarono un servo più servile di Smuts, che a loro fece ogni più strisciante servigio anche e soprattutto sulla pelle della propria gente (35). Un lato poco conosciuto ma illuminante del carattere di questo personaggio fu il suo esplicito filosionismo (36). (...)

Fu sempre sotto Smuts che in Sud Africa presero il via l'ANC e le organizzazioni ecclesiali a fondo sovversivo (su di cui si parlerà un po' più sotto); e che fu fondato il Partito Comunista Sudafricano, sul quale si diranno subito due parole (37).

Il Partito Comunista Sudafricano - il primo a essere fondato fuori dall'Unione Sovietica - fu promosso nel 1921 da un comitato formato esclusivamente da Ebrei. Già nel 1924 esso aveva deciso che la sua attività rivoluzionaria doveva svolgersi fra la popolazione di colore, in concomitanza con le direttive di Israel Cohen (38), il quale già nel 1912 aveva proclamato in America che la distruzione della società 'capitalista' doveva essere raggiunta usando come ariete le masse di colore, adeguatamente 'responsabilizzate'. Dal 1924, a ogni effetto pratico, la storia del Partito Comunista Sudafricano corre parallela a quella dell'ANC, come ancora al giorno d'oggi - senza però perdere quella sua caratteristica di organizzazione totalmente ebraica. Qualche ulteriore informazione è illuminante: quando, sotto Smuts, i Negri avevano chi li 'rappresentasse' in parlamento (i rappresentanti però dovevano essere 'Bianchi'), questi rappresentanti erano tutti Ebrei. Ancora nel 1991 c'erano in Sud Africa circa 120.000 Ebrei (adesso parecchi sono emigrati), quasi tutti sostenitori dell'ANC e del Partito Comunista; e la maggioranza dei membri del "Jewish Board of Deputies" (una specie di comitato centrale ebraico per il Sud Africa) erano e sono ancora iscritti al Partito Comunista sudafricano, alla testa del quale stava fino al 1995 (anno della sua morte) l'Ebreo Joe Slovo, nato in Lituania. (...)

L'ANC ebbe modeste origini che risalgono al 1912 come 'organizzazione conservatrice e cristiana' per Negri. Cominciando a circuirla nel 1924, i comunisti ne ottengono il totale controllo nel 1949: è allora che si incomincia a sentire parlare di Nelson Mandela. Nel 1950 il partito comunista si da alla macchia, ma l'ANC ne rimane come 'organizzazione di facciata'. Nel 1951 ne diviene presidente il primo non-Negro, l'Ebreo J. B. Marks; e nel 1955 l'ANC adotta come suo documento dottrinario ufficiale la cosiddetta 'Freedom Charter' [Esposto della Libertà], un documento a sfondo marxista adattato all'ambiente sudafricano. Nel 1959 un gruppo di 'africanisti' che resiste al controllo 'bianco' sull'ANC, si separano per fondare la PAC (Pan-African Congress), gruppo più 'estremista' (41). La PAC conduce una vita totalmente anodina fino al 1990, quando, riammessa in Sud Africa, procede subito a portare a termine assassinii in campagne, ristoranti, ecc., soprattutto nella zona anglofona (sic) del Capo Orientale.

Nel 1960, dopo i disordini di Sharpeville, l'ANC è messa fuori legge e Mandela proclama la lotta partigiana. Nel 1963 quasi tutto il direttivo dell'ANC (composto da Ebrei, Indiani, Negri) viene arrestato mentre preparava una insurrezione armata generale, sotto la direzione tecnica di un certo Goldreich, ex-specialista della Haganah israeliana in lotta partigiana. Dopo i disordini di Soweto (1976), l'ANC inizia una serie di attentati dinamitardi (le vittime dei quali furono quasi tutte Negri) (42).

Nel 1986 l'unione dell'ANC con il partito comunista sudafricano diviene un fatto pubblico, quando Joe Slovo diviene simultaneamente segretario de partito comunista e capo dell''ala armata' dell'ANC. A partire dal 1986 ci saranno approcci sempre più frequenti fra il Nasionale Party, già interamente infiltrato (si veda più sotto), e l'ANC; essi culminano con la liberazione di Mandela e con la legalizzazione dell'ANC nel febbraio 1990. Nel 1994 Mandela divenne presidente del 'nuovo Sud Africa'.

L'ANC rappresentò il lato 'violento', guerriglieristico della lotta contro il Boer. Contrariamente alle notizie un tempo insistentemente diffuse dai mass media sudafricani, l'Unione Sovietica intervenne in quella congiuntura solo come fornitrice di armi - armi che si faceva pagare con il denaro che l'ANC riceveva dall'America (44), dai Hoggenheimers del Sud Africa, dalle chiese, da organizzazioni 'umanitarie' europee (soprattutto scandinave). Neppure dal punto di vista 'dottrinale' l'Unione Sovietica c'entrava molto, a parte il fatto che qualche membro dell'ANC frquentasse l'università Patrice Lumumba di Mosca. I quadri 'tecnici' (si fa per dire) del 'nuovo Sud Africa' usufruirono di borse di studio della Fondazione Rockefeller e frequentarono università americane; i futuri quadri sindacali già negli anni Ottanta venivano istruiti in Israele."




Paragonare il Sud Africa di oggi con quello dell'Aparthaid e' come paragonare Chernobyl con Sant Tropez . I Boeri sono perseguitati e massacrati*, confiscandone le terre per una sorta di statalizzazione forzata(1), ma in realta' e' una saccheggio diretto dall'oligarchia statale completamente corrotta (il Sud africa e' governato praticamente da un'oligarchia partitica) ed al servizio del potere finanziario internaZIONale. L'ANC e' un arma al servizio di forze imperialiste, disgregando cosi' le sovranita nazionali ed economiche a favore di apparati burocrati e corporativi che dirigono il sistema di base monetaria. La condizione in Sud Africa dopo l'Aparthaid, benche' i buonisti e i sinistri da salotto, tendono a glorificare come conquista di liberta', e' peggiorata sia per i bianchi che per i neri: con dissocupazione altissima, poverta' e criminalita' a livelli stratosferici. L'aparthaid e' una condizione sociale ragionevole, che non e' segregazione, ma separazione - che e' un po' la stessa condizione che proponeva un certo Malcolm X. I neri sud-africani in quelle condizioni avevano le migliori condizioni di vita paragonate con altre nazioni africane post-colonialiste. Per dire: avevano anche piu' macchine dell'intera popolazione dell'URSS. Non era certamente un paradiso, ma almeno c'era una stabilita' sociale.

Mandela comunque non e' l'artefice di cio', ma solo un "utile idiota", inalzato come simbolo ed etichetta di una realta' completamente diversa. Infondo si fa cosi': basta mostrare un negro che combatte contro qualsiasi bianco e diventa eroe. A Mandela comunque va dato l'onore delle armi, almeno perche' si e' fatto la prigione, quindi non ce l'ho tanto con lui, ma di quelli che dirigono le strategie. Mandela si batteva... ma si batteva per il nemico e quindi lo considero un nemico, ma non per questo da odiare (quelli della nostra pasta non sono certo dei fanatici che assaltano le salme dei defunti). Non so se ci credeva in quello che faceva - probabilemnte si -, ma ormai era assalito da demenza quasi totale.

Prima che qualcuno tiri fuori il riferimento di Israele come partner commerciale del Sud-Africa, vorrei ricordare che il Sud-Africa era sotto embargo (Israele ovviamente no) e' di fatto costituiva un grande affare commerciale per Israele e poteva avere tutto scontato: e' come comprare da qualcuno, che puo' vendre solo a te... e' logico che chi si avvantaggia e' il compratore. Fin quando gli e' servito hanno lasciato fare, poi un colpo di mano non costituiva piu' un rischio. E poi il Sud-Africa era una colonia britannica, contro la quale gli stessi Boeri hanno combattuto. Per i Britannici il vero apparato imperialista e' la Sterlina, con la quale hanno saccheggiato le richhezza sud-africane (diamanti, oro, argento, platino...) con i loro compagni "eletti". Tale commercio e' ancora sotto stretto controllo dei Lorsignori. Eliminando le comunita' Boere i "tesori" diventano tutti di loro proprieta'. E' un po la storia dei Kulaki nell'Unione Sovietica.

Sveglia! Abbandonate i santini e guardate in faccia la realta'.
Pero' e' bello credere negli eroi, sopratutto quando i media ci dicono che lo sono.


(1) Julius Malema, presidente della Lega Giovanile della ANC (ANCYL), ha le idee molto chiare: “E’ una politica semplice. Andremo a prenderci la terra, ma ne stabiliremo il prezzo e gli indennizzi. Andremo alla fattoria di Terre’Blanche [assassinato il 3 aprile 2010] e diremo: per tutti questi ettari vi diamo 2 milioni di Rand [circa 213.300 Euro], grazie tante”.Poi continua: “Se voi dite che è troppo poco e non volete vendere, allora noi ci prenderemo la terra senza darvi niente. Si chiama espropriazione e il compenso è determinato dallo Stato”


* esempi di pulizia etnica (immagini molto crude, quindi per i deboli de core...):

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