Re: La teoria dell’evoluzione è falsa

Inviato da  Red_Knight il 5/11/2013 19:07:30
EDIT: ovunque leggiate "qbit" sostituite con "qit" o qualsiasi altra parola vi piaccia per intendere una cifra quaternaria. Ovviamente il bit quantistico non c'entra niente.

Premessa: il parallelo tra DNA e informazione digitale può essere utilissimo. Lo è per esempio nello studio delle mutazioni, perché permette di avvalersi del concetto di distanza di Levenshtein, e di altri strumenti matematici. Nel qual caso tuttavia, occorre parlare di qbit (cifre quaternarie) e non di bit (binari), dal momento che le basi azotate sono 4 e almeno a questo livello di astrazione non possono essere divise in unità più semplici. Usare coppie di bit come fa l'esperto di computer science costituisce un grave errore concettuale (non è possibile individuare una rappresentazione simbolica in una mezza base azotata né è possibile tenere in conto una mutazione su mezza molecola).

In ogni caso considerare il DNA una stringa di qbit è fuorviante se non si sa di cosa sta parlando. Volendo a tutti i costi operare questa similitudine infatti, rimane comunque privo di senso parlare di byte: un byte è fatto di 8 bit perché è stato deciso così, perché 8 cifre binarie consentono di rappresentare agevolmente l'alfabeto latino con cifre, punteggiatura e simboli accessori. Il DNA come detto non è costituito da "cifre" binarie ma quaternarie e non codifica caratteri ma aminoacidi, per tanto l'unità di informazione minima al livello di astrazione successivo è il codone, costituito da 3 basi e dunque corrispondente a 3 qbit che numericamente possono essere associati ai numeri da 0 a 63 (e pur tuttavia presentando ridondanza codificano solo 24 simboli: 20 aminoacidi, uno start e 3 stop). In totale abbiamo quindi 3,2 miliardi / 3 = un po' più un miliardo di unità di informazione, quindi grosso modo "un Gigabyte" (e non 750 Megabyte); volendo invece contare il numero esatto di stringhe rappresentabili, avremmo "soltanto" 64 (che diventano 24 escludendo la ridondanza) elevato un miliardo, contro 256 elevato un miliardo, cioè svariati miliardi di ordini di grandezza in meno rispetto a un Gigabyte.
A ciò si aggiugna che il DNA è a doppio filamento e ogni base su uno è implicata dall'omologa sull'altro, e la quantità di informazione raddoppia. Questo permette di considerare un filamento singolo come una sorta di "file compresso", e significa anche che il "significato" del genoma si può rintracciare a un livello di astrazione più alto.

N.B.: tutti questi numeri inutili servono solo ed esclusivamente per chiarire la competenza dell'espertone di compiuter saiens de' sto cazzo.

La vera puttanata è un'altra: anche ponendo che il genoma umano sia un'enorme stringa di 750 Megabyte... di che memoria andiamo cianciando? Il DNA effettua forse operazioni aritmetiche? Scrive, legge e cancella da qualche parte? La "memoria" del DNA è 0 byte. Non ne usa, non è una macchina a stati, né deve contenere qualcosa. Sta confondendo (volutamente, il bastardo) il software con il computer.
750 Megabyte al massimo sarebbe la quantità di memoria necessaria per contenere da qualche parte il DNA, e si potrebbe forse dire che la cellula ha un firmware da 750 Megabyte. Che sarebbe una cifra assai ragguardevole (ben superiore, altro che Windows XP, alle dimensioni del firmware di un qualsiasi aggeggio umano), se solo avesse senso dirlo. Ma anche così sarebbe una puttanata, dal momento che il DNA non è un insieme di istruzioni sequenziali e nemmeno un insieme di istruzioni - cioè non è un programma - ma, semplificando al massimo, una "ricetta di cucina", cioè un elenco di sostanze. La ricetta di qualsiasi pietanza occupa poche righe, eppure permette di creare un oggetto complesso. Ha senso forse paragonare la dimensione "in byte" di una ricetta con la dimensione occupata da un software atto a creare un modello 3D di quella pietanza? Ovviamente no.
È una puttanata anche il fatto che forme complesse debbano derivare per forza da descrizioni complesse, by the way (si vedano le equazioni frattali o il gioco della vita, per fare esempi molto celebri).

Ci si può chiedere semmai chi svolga - rimanendo nella metafora della ricetta - la funzione del cuoco, dove si trovino effettivamente le istruzioni per mettere assieme gli ingredienti, etc. I genetisti hanno già capito da tempo che esiste un livello di astrazione superiore relativo all'interazione chimica fra le cellule i cui meccanismi sono ancora tutti da decifrare. Questo spazza via qualsiasi tentativo di smentire "il materialismo darwinista" (qualunque cosa voglia dire...) correlando a cazzo di cane la complessità biologica alla supposta inadeguatezza quantitativa del DNA.

Sia ben chiaro: nulla vieta di pensare che il DNA sia insufficiente a determinare completamente l'organismo funzionante, come ho detto i genetisti sono già più avanti di così (ed è quindi disonesto, tanto per cambiare, cianciare dei "dogmi della scienza ufficiale", altra espressione priva di senso), e nemmeno di postulare meccanismi paralleli "estremi" come cause, ma di sicuro non sono le vaccate di Blondet e/o dei suoi pari a dare il minimo contributo alla faccenda. Chi diffonde questo pattume dovrebbe essere sottoposto a ordinanza restrittiva.

La morale è:
a) diffidate del technobabble;
b) mandate a cagare all'istante chiunque utilizzi locuzioni come "scienza ufficiale". È un criterio infallibile per individuare gli stronzi.

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