2,2 miliardi di dollari: tanto pagherà la Johnson & Johnson per chiudere un accordo con il governo americano e mettere fine a una serie di procedimenti penali e civili in cui la multinazionale è accusata di aver promosso tre farmaci (due antipsicotici e un farmaco per il cuore) per usi non ritenuti sicuri ed efficaci dalla Food and Drug Administration. Non solo: la J&J, che ha patteggiato accettando di sborsare la favolosa somma (corrispondete a oltre 1,6 miliardi di euro), avrebbe pagato tangenti a medici perché prescrivessero i suddetti medicinali: Risperdal, Invega e Natrecor.
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