Saviano e il Papa

Inviato da  padegre il 15/3/2013 18:09:43
- Saviano e il Papa -
di Paolo De Gregorio, 15 marzo 2013

Sento che Saviano, la cui autostima è veramente debordante, già tira la veste del nuovo Papa, suggerendo che sarebbe bello che egli ospitasse le madri dei desparesidos della “Plaza de Mayo” in San Pietro, a riparazione della mancata opposizione della Chiesa argentina alla feroce dittatura militare.
Vorrei far notare che gli appelli dei cosiddetti intellettuali, pur giusti in linea teorica, non fanno mai i conti con la realtà nuda e cruda.
Quando Saviano faceva appello alla popolazione di Casal di Principe o di Scampia a ribellarsi e a denunciare sembrava non rendersi conto che la sopravvivenza economica di quelle sfortunate popolazioni dipende esclusivamente dai traffici illeciti di droga e di rifiuti tossici, e che un accenno di collaborazione con lo Stato significa una sicura condanna a morte. Provasse lui senza scorta e senza soldi a sopravvivere a Scampia, e solo così potrebbe dimostrare la praticabilità dei suoi appelli.

Per quanto riguarda Papa Francesco, egli è un conservatore, ha convissuto pacificamente con la giunta militare argentina, e come tutte le chiese cattoliche del mondo, ha appoggiato la destra politica, come è accaduto in Spagna, in Italia, in Polonia, in America Latina, dove la “teologia della liberazione”, ispirata da alcuni sacerdoti è stata combattuta in prima fila proprio dalla Chiesa stessa.
Chiedere al nuovo Papa di diventare di colpo progressista mi sembra una pura astrazione, che denota la totale inutilità di queste figure di intellettuali, ricchi e satolli come Benigni, che trova bellissima e perfetta la nostra Costituzione repubblicana che non ci impedisce di partecipare a guerre, che permette un monopolio mediatico, che non prevede un sussidio di disoccupazione ai senza lavoro, che sottoscrive patti economici con il Vaticano in spregio alla laicità dello Stato.
Contentiamoci del fatto che Papa Francesco ridimensioni il peso della Curia Romana, che pensi più ai poveri che alla politica, che non nasconda più come il suo predecessore le malefatte dei preti pedofili, che sciolga lo IOR e affidi le transazioni finanziarie vaticane ad una “banca etica” trasparente e pulita. E’ questo il massimo che i laici possano aspettarsi dal nuovo Papa.

Quanto a Saviano, usi la sua intellettuale intransigenza verso il partito che dice di votare, il PD, invitandolo ad accogliere la proposta del M5S sul dimezzamento dello stipendio dei parlamentari, e la fine del finanziamento pubblico dei partiti. Per ora non abbiamo sentito un solo appello in questo senso, Saviano tace, ma se non ora, quando si decide?
Paolo De Gregorio

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