Re: Grillo, se ci sei batti un colpo

Inviato da  baciccio il 15/9/2012 0:29:27
@ Complo
Non so se il video che ti ho proposto ti ha smosso dalla certezza che Monti e il suo governo siano dove sono per fare gli interessi dell'Italia.
Dal fatto che pregiudichi L'autore della conferenza perché è stato un ministro del governo Prodi, arguisco che le motivazioni del video non ti abbiano messo in sospetto l'operato di Monti. Posto poco sotto un estratto di un articolo di Modigliani, dove,da economista, scrive con cognizione di causa circa il crimine testé consumato dal buon Monti e Governo al seguito a danno dell'Italia in quanto ( ex, ormai ) nazione industriale.
Scrive Modigliani ( L'articolo completo è su Comedochisciotte)
[...] "La verità che ogni novizio sa molto bene -assunto il giorno prima alla borsa di Milano- consiste nel fatto che ( per la speculazione ) è del tutto irrilevante dove punti l’indice; non ha nessuna importanza se le aziende colano a picco o godono di ottima salute, perché in aperto regime iper-liberista finanziario non conta più il bilancio, la produzione, il consumo, la circolazione della moneta, bensì ciò che conta “è la capacità di saper operare con tempismo ed efficacia sul mercato, prevedendo lo spostamento delle curve finanziarie per riuscire ad intervenire preventivamente e quindi essere in grado di spostare ingenti quantità di capitale finanziario dal mercato al ribasso al mercato dove si sta per manifestare il rialzo” (base dei principia economici della teoria della moneta di Milton Friedman sulla auto-regolamentazione dei mercati, basata sul principio che è la finanza ad avere il controllo di chi produce merci e non l’imprenditoria attiva, perché ciò che conta non è la produzione di ricchezza, indivuale e collettiva, bensì la produzione di “danaro puro” che consente al mercato la “possibilità di garantirsi accumulazione del capitale all’infinito grazie alla capacità di massimo impiego della libertà di investimento che consente al capitale finanziario di produrre capitale finanziario”).

Tradotto in parole chiare e nette: l’irruzione sul mercato della carta straccia, ovvero il virtuale che prende il posto del reale. Piuttosto che produrre lavatrici e correre il rischio di non venderle tutte perché io sono Pinco e invece Pallino le fa più belle e più economiche e quindi la concorrenza mi batterà, mi conviene investire i miei soldi, non nella produzione di lavatrici più belle e più economiche, ma in un fondo di investimento finanziario che gestisce il capitale di Pallino, così lo frego sul mercato perché anche se ha ordini di acquisto per tutte le sue lavatrici e le sue lavatrici sono le più belle e le più richieste al mondo, alla fine vinco io che neppure le produco perché siccome gestisco i suoi soldi dentro un modesto ufficio anonimo, posso –in qualunque momento io lo desideri- interrompere la catena negandogli l’accesso al flusso di cassa necessario a Pallino per produrre merci, distribuirle, pagare i salariati. Pallino ha 200 Tir pieni di lavatrici al parcheggio ma io banca non gli do i soldi per acquistare la benzina e trasportarli, quindi o Pallino mi paga l’interesse che io gli propongo oppure butta via le lavatrici.

Per far sì che questo meccanismo funzioni ho bisogno di “produrre e inventare crisi economiche cicliche”. Il punto centrale della teoria iper-liberista di Milton Friedman consiste proprio nella spiegazione di come si costruisce, si programma e si gestisce una crisi economica. Come Mario Monti, ormai in chiaro delirio di onnipotenza, ha candidamente confessato di aver fatto, tre giorni fa.

Ma qual’era lo scopo della “tempesta perfetta”?

E adesso veniamo alle notizie.

Questa noiosa premessa era necessaria per comprendere che cosa sta accadendo nel nostro paese, e capire, quindi, anche, alcuni sommovimenti politici.

Grazie alla crisi economica, grazie al crollo del consumo, grazie all’aumento del debito pubblico, grazie all’eccessiva spesa pubblica volutamente non contenuta, il governo ha fatto credere (e qui c’è “l’invenzione della tempesta perfetta”) di essere talmente nei guai, talmente in crisi, e talmente rovinati, da chiedere, pretendere e ottenere (come straripante vittoria della volontà) dalla BCE e dall’Europa e dai cosiddetti mercati, una copertura finanziaria che consenta il superamento della crisi stessa. Ha fatto credere alla gente che la tempesta è stata evitata perché grazie alla BCE c’è qualcuno che impedirà la “speculazione al ribasso” e quindi ci sono i soldi.

E i soldi sono arrivati.

E Monti e Passera annunciano che la luce è in fondo al tunnel.

E la borsa va su e i conti “magicamente” migliorano.

La cupola mediatica tira un sospiro di sollievo e definisce Monti e Draghi una coppia di maghi meravigliosi che ha evitato la “tempesta perfetta”.

E invece c’è stata, eccome.

La raccontano perfino sui giornali. Tanto la gente non si rende neppure conto di ciò che sta leggendo. L’inflazione bulimica dell’uso indiscriminato del termine “informazione” ha fatto dimenticare il fatto che, senza adeguata formazione, le informazioni sono inutili.

L’Italia industriale, oggi 14 settembre 2012 non è più l’Italia industriale del 14 giugno 2012.

Questa è la notizia in prima pagina nel mio quotidiano surrealista economico.

Ci stanno portando via la spina dorsale della nazione nel silenzio generalizzato.

La prima banca italiana non è più italiana.

Monti e Passera hanno gestito la ricapitalizzazione di Unicredit la scorsa primavera in modo tale da assicurare il pacchetto di maggioranza al fondo del Qatar, il quale si è alleato al Dubai, all’Arabia Saudita, all’Oman e al gruppo di Emirati Arabi del Golfo Persico e subito dopo si sono presi per qualche centinaio di milioni di euro Valentino e la Marzotto (è l’inizio dell’addio del made in Italy nel settore tessile/moda/stile) e si sono impossessate di circa 50.000 aziende medio/piccole nel settore. Dopodichè sono andate all’attacco delle telecomunicazioni riempiendo di soldi il gruppo decotto di Mediaset che sta svendendo tutte le proprie consociate al pool di arabi e infine (notizia del giorno) sotto gli occhi di tutti, hanno iniziato lo smantellamento dell’ENI. I principali fondi di investimento arabi hanno dato inizio ad acquisizioni di pacchetti azionari di fondazioni bancarie italiane completamente decotte, le quali, essendo proprietarie delle banche, detteranno legge su che cosa bisogna produrre, ma soprattutto dove e a che prezzo: ovvero in Africa e in Asia Minore. Non più in Europa. Ieri è stata formalizzata la vendita di un pacchetto azionario nell’ordine di 1,7 miliardi di euro a soggetti in teoria anonimi senza alcun commento da parte di chicchessia. Il tutto gestito da J.P. Morgan di New York che risulta “ufficialmente” il mediatore e gestore dei nuovi pacchetti azionari.

Se tutto ciò fosse accaduto quando era vivo Enrico Mattei, a quest’ora ci sarebbero venti interrogazioni parlamentari con il coltello fra i denti.

Questi sono i risultati della “tempesta perfetta” pienamente riuscita.[...]
-Estratto di un articolo di Modigliani.14 settembre 2012


Che dire? Evviva Monti, il salvatore dell'Italia? Ma sì !

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