Re: Comunitarismo VS Liberalismo

Inviato da  SecondLife il 23/3/2012 0:27:04
Citazione:
In questo caso, ho detto "tornare indietro" perchè mi sembrano conquiste sociali duramente ottenute, a cui mi pare stupido rinunciare, addirittura divisivo.

Ma qualunque cultura è divisiva, per sua natura: non può essere diversamente (altrimenti non è una cultura). Te l’ho già detto: cultura = discriminazione. Necessariamente. Una cultura è come una strada intrapresa: seguendola si passerà solo in un certo numero di luoghi, mentre in altri non si passerà mai. Le strade (è un limite increscioso, lo so...) funzionano proprio così. Altrimenti non sono strade, sono un’altra cosa. L’idea di poter seguire una strada senza comunque escludere nessuna località dal proprio viaggio è una semplice masturbazione mentale. Gli esseri umani (ebbene si!) hanno dei limiti, e anche piuttosto cospicui. Sarebbe ora di farsene una ragione.


Citazione:
La consapevolezza della radice propagandistica in gran parte dell'intolleranza razziale e culturale...

No. Di fronte all’esteriormente e/o comportamentalmente molto diverso da sé, l’intolleranza razziale e culturale, nel senso di diffidenza e di rifiuto istintivi, è invece perfettamente naturale (direi biologicamente funzionale). Come qualunque altro aspetto della natura umana può ovviamente essere manipolato a qualunque pessimo fine, ma questo non significa affatto che a causa di ciò esso debba essere rimosso. Questo per diversi motivi. Primo perché, come detto, non c’è caratteristica umana, (anche quella che tu possa considerare la più positiva), la cui funzione non possa essere artatamente snaturata e deviata fino a produrre i più nefandi effetti. Secondo perché la natura umana non è un catalogo della Postal Market da cui selezionare ed ordinare solo gli articoli graditi, ma è un insieme inestricabile di elementi i cui influssi reciproci sono inarrivabilmente oscuri. Terzo perché, per quanto appena rilevato, l’eventuale pretesa di fissare dei criteri universalmente validi è solo un sicurissimo indice di una presunzione intellettuale tanto arrogante quanto ottusa (che Dio, nella Sua immense Bontà e Generosità e per la Sua immensa Misericordia, ci scampi, ora e nei secoli dei secoli, dalle oscene piaghe dell’universalismo culturale. Amen.). Quarto perché l’uomo è primariamente legato alla fenomenologia concreta delle cose, non all’astrazione intellettuale: un altro essere umano che appare diverso, fino a prova contraria è diverso, cioè ignoto; cioè imprevedibile e potenzialmente pericoloso (il mondo, come sappiamo entrambi, anche senza il magnanimo apporto dei vari fomentatori professionisti non è esattamente un parco giochi...). Quinto... (ok, ci siamo capiti, spero).

Citazione:
"Noi" su luogocomune sappiamo che non possiamo porre termini preventivi su ciò che definisce la natura dell'uomo, soprattutto appiattendo questo concetto agli esponenti più chiusi, inconsapevoli e disinformati della specie.

Già! Noi invece, che siamo i più fichi della specie, adesso gli spieghiamo tutto noi, a quelli là.

(sto un po’ rabbrividendo: che abbia preso freddo? )


Mi fermo qui, per adesso. Sono stanco e non sono l'Alfieri, io. Buonanotte.

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