Re: Comunitarismo VS Liberalismo

Inviato da  Ingmar il 22/3/2012 18:19:09
Dai, così va meglio ;).
Capisco cosa vuoi dire ed è esattamento quello che dco io a proposito del pensiero che ad esempio crescita economica sia progresso o la TAV sia progresso e chi ci si oppone lo blocca. L'unica differenza è effettivamente il nostro uso della parola progresso, effettivamente in sè progresso sarebbe semplicemente l'andare avanti nel tempo e l'evolversi, in qualunque direzione, di per sè è neutrale, come termine.
Certe direzioni in cui evolversi, sono effettivamente insostenibili dal punto di vista ambientale e non desiderabili, quindi meglio un progresso diretto alle tecnologie per la salvaguardia dell'ambiente e per una produzione di energia compatibile.
Per cui è chiaro che non ho mai detto che il progresso è sempre bello, dipende da quale progresso. In questo caso, ho detto "tornare indietro" perchè mi sembrano conquiste sociali duramente ottenute, a cui mi pare stupido rinunciare, addirittura divisivo.
"Noi" su luogocomune sappiamo che non possiamo porre termini preventivi su ciò che definisce la natura dell'uomo, soprattutto appiattendo questo concetto agli esponenti più chiusi, inconsapevoli e disinformati della specie.
Perchè altrimenti tanto vale tenersi e accettare quello che succede adesso e dire che è nella natura dell'uomo essere irregimentato e reso pecora dalla propaganda, quindi non può cambiare nulla. Sia come individuo che come essere sociale oggi l'uomo è completamente depotenziato reso in uno stato di apparentemente inestricabile inerzia. La consapevolezza della radice propagandistica in gran parte dell'intolleranza razziale e culturale è per lo meno fondamentale per liberarsi di certe gabbie culturali, che non nego di poter avere anch'io. e avere la consapevolezza necessaria per un pensiero critico autonomo. Autonomo nel senso che ha raggiunto la capacità di filtrare, perchè è ovvio che non esiste l'autonomia completa e hai ragione a dire che sarebbe un concetto del tutto metafisico. L'esperienza di scambio, anche culturale, può aiutare, secondo me ad andare oltre ai preconcetti tramandati dai media e ovviamente rafforzati all'interno degli agglomerati metropolitani. Non che non si debbano affrontare i relativi problemi, quindi.
Ricordiamoci che anche i grandi innovatori (della conoscenza e non solo) venivano accusati di essere fuori dalla realtà, in base ai confini concettuali dell'epoca. Socrate, Copernico, Galileo, Gandhi, M. L King e tanti altri.
Lungi da me il paragone con questi, ma se si derubrica qualunque idea nuova come inconcepibile, non cambia mai nulla, tutto qui.
A presto e mi dispiace che ponga una (altra?) barriera culturale tra noi due, siamo così lontani?
P.S Ma cosa intendevi per Red che dovrebbe smettere di farsi ispirare dall'Alfieri ?

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