Re: Comunitarismo

Inviato da  benitoche il 28/2/2012 23:53:12
Come potrebbe essere interpretata la Tripartizione?

Per esempio, mettendo al centro di un nuovo sistema
ideale – come se fosse una vera e propria “spina dorsale”
– la legalità. Non quella formale delle regole vuote,
ma quella di San Paolo. Non la vuota lettera della legge,
quella che uccide, ma la Legge dello Spirito, quella che
vivifica. Non la legge formale dello Stato, ma la legalità di
coloro che scelgono di assumersi fino in fondo la responsabilità
dei propri atti, rafforzando il senso di sé, del pro
prio “Io”, e che, per questo, non hanno paura di pagarne
anche il prezzo.
La Legge intesa come corpo di norme che riflettono,
interpretandole in maniera flessibile e comunque sempre
umana, le esigenze – avvertibili nell’anima di popolo –
veicolo di espressione delle necessità piú vicine a ciascun
singolo, dalla quale Legge un popolo accetta volentieri di
essere governato, ed alla quale non fa alcuna fatica a
sottomettersi. Regole che possano comunque consentire
a tutti di sentirsi liberi, perché obbedienti non a tiranni
capricciosi, alle mode, alla “pubblica opinione” dei finti
sondaggi, ma alla Legge impersonale che riconosce valore
e dignità ad ogni persona, uguale per tutti, per consentire
a tutti di essere liberi.
A destra e a sinistra di questa ideale “Spina dorsale
del corpo sociale” poniamo idealmente la vita economica e la vita sociale e/o spirituale.
Vita economica che deve svilupparsi secondo le sue autonome disposizioni, secondo le sue
libere dinamiche o leggi. Che deve creare le basi per alimentare – in senso letterale – gli altri
due comparti nei quali deve svilupparsi la vita degli uomini, organicamente, come in un tutto.
Vita economica che non deve sottomettersi, mai, allo statalismo dei burocrati, ma che deve,
sempre, uniformarsi alla legalità ed alla trasparenza.
Riconoscimento del valore individuale e creatore del singolo imprenditore, e contemporaneo
riconoscimento della qualità indispensabile compresa nell’apporto di ciascun lavoratore al servizio
che usiamo, alle cose che possediamo, ai prodotti di cui ci cibiamo e che diventano carne e
sangue. Non la pressione insopportabile dei trust e degli organismi finanziari ed economici senza
volto, che inseguono l’incubo del profitto ad ogni costo, pervertendo le leggi degli uomini in obbedienza
alla tirannide del surplus, ideale inverso, che ha la straordinaria pretesa di determinare
esattamente il valore degli uomini pesando l’oro o contando il denaro che hanno in tasca.
Vita economica che dovrà svilupparsi sempre piú in accordo e, si vorrebbe dire, al servizio
della vita Sociale, o vita Spirituale. I beni e il denaro prodotti in gran copia dall’organismo economico,
non devono servire a perpetuare e divorare se stessi in una sorte di furia antropofaga,
ma devono trovare il loro giusto compimento, la loro sacrosanta distruzione, nel fraterno sostegno
al corpo sociale, all’Organismo Spirituale, entro il quale devono trovare la loro soddisfacente
collocazione coloro che intendono, in qualche misura, fare donazione di sé.
È nelle scuole, nelle università, negli ospedali, nel welfare e in tutti quegli organismi che rappresentano,
e non possono che rappresentare, centri di costo e mai di ricavi (a meno di non immaginare
un drammatico abbassamento del livello della dignità degli uomini) che il denaro deve
essere consumato. Anche dando a tutti, nessuno escluso, per il solo fatto che esiste, la possibilità
di sopravvivere, senza contropartite che cercano occultamente di rendere ciascuno schiavo,
succube della paura di una miseria che incombe come una sorta di metafisico spauracchio.
Creare opportunità di crescita per le persone, consentire di acquistare spazio e tempo per
l’umano, questa dovrà essere la vera fine del denaro, il vero “consumismo” cui tendere.
L’obiettivo è tendere alla vera uguaglianza di tutti nello Spirito, la dignità dell’umano sempre
piú umano.
Per far questo, come un autentico “respiro del cuore”, promuovere la vita del centro giuridico,
per armonizzare la forza della volontà profonda che opera nell’economia, con gli sforzi di coloro
che cercano di offrire una parte di sé nell’organismo sociale-spirituale, e che, lottando e
vincendo, vogliono edificare il volto cristico fonteGrifo

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