Re: Una linea-guida per capire la spiritualità

Inviato da  nygandy il 30/10/2011 2:40:23
@ florizel

"... atea e buddista..."

ma mi faccia il piacere.......


Non ti preoccupare Cassandra...
Mi pare che la discussione si sia smosciata parecchio nelle ultime 24 ore, per questo non ti hanno letta...
Per inciso, mi sembra azzardato da parte tua pensare di essere "sganciata" da condizionamenti spiritualistici per il fatto di essere atea, figlia di atei, etc... poichè vivi il mondo di relazione che ti circonda.
Però mi fido.

Invece voglio dare un mio contributo.
Ho avuto l'opportunità di sperimentare intensamente un percorso di fede cristiana.
Voglio pertanto esprimere un'opinione, frutto di profonde riflessioni( ): per chi non "crede", non è possibile comprendere i sentimenti dei credenti.
Così come per chi non è patito di calcio, comprendere i "tifosi" o per chi non ama il cinema, capire perchè si passa una notte in bianco a guardare Enrico Ghezzi...
Ognuno di noi vive un diverso contesto, ed in base all'influenza (è solo un orientamento delle proprie inclinazioni, non una malattia...) che ne riceve declina la propria spiritualità in modi differenti:
L'indiano vivrà nell'induismo e nel cricket, l'italiano vivrà nel cristianesimo e nel calcio... etc... BLASFEMO!

Si è portati a conoscere una verità, un simbolo, un simulacro, un memoriale (che sia Pelè, Gesù Cristo o Robert De Niro) ed in essa ci si può immedesimare se si vuole, si può dire: "credo in te, in quello che rappresenti e voglio seguire il tuo esempio per essere migliore".
Oppure dire: "ho le mie strutturazioni, non mi servono dèi, perseguo da solo i miei ideali..."
Non c'è problema, l'importante è che ognuno di costoro possa dire sinceramente: "la mia vita è migliore credendo in queste mie convinzioni".
Lo stesso partecipare alle funzioni religiose costituisce, nè più nè meno,
una seduta di allenamento, un pomeriggio in palestra. Nel caso di qualcuno cui non piace, di una noia mortale...
Questo non toglie che ognuno in funzione delle proprie peculiarità, pratichi attivamente i propri sentimenti e ponga in atto la propria spiritualità -che secondo me c'è in ognuno di noi- come estrinsecazione di passioni.

Attenzione infine al buon protoss.
cosa c'è prima del big bang?
la teoria stessa del big bang rappresenta una truffa colossale? Essa postula, che io sappia in modo piuttosto pressapochista, un instante-inizio dell'universo senza dire nulla del prima (facendo finta di non porsi il problema?), nè dando giustificazione alcuna del perchè si sia generato.
Il tempo stesso, questo ormai lo sappiamo, ha viaggiato nei miliardi di anni, in modo "scollegato" (abbiamo galassie a 15 miliardi di anni luce di "qua" e a 15 miliardi di anni luce di "là" dall'ipotetico centro dell'universo, quindi a 30 miliardi di anni luce l'una dall'altra...tombola!)...

Complimenti comunque a Notturno per lo stimolo alla discussione.

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