Re: Il male di vivere della gioventù

Inviato da  Makk il 7/7/2011 23:12:12
Citazione:

tommasso ha scritto:
Cercando di trovare qualche differenza tra oggi e 30 anni fa voglio chiedervi, quando voi andavate alle superiori parlavate mai con i vostri amici del vostro futuro?

Poco e con incosapevolezza. Erano pochi che vedevano la propria strada tracciata con chiarezza.
Era una cosa del tipo "qualche cosa farò" ed era demandata alla scelta dell'università (che all'epoca era data pressocché per scontata, anche se poi non si realizzava sempre).
E anche scegliere la branca era considerata una scommessa (sarà davvero quello che voglio? Mi darà da lavorare?)

Le storie del "laureato che fa lo spazzino" giravano anche da noi.

Citazione:
Parlavate mai della vita lavorativa, se volevate farvi una famiglia ecc.?

Beh, di sicuro c'era che il posto fisso e/o il lavoro "appagante" erano visti come una cosa per niente facile.
Si parlava di raccomandazioni e di leccare il culo per fare carriera. Sempre senza avere idea che quelle cose sarebbero sì esistite ma in modi differenti e molto più leggere o pesanti di come le immaginavamo.
Il mondo degli adulti (e quindi del lavoro) era una cosa lontana, comunque cupo, routinario, noioso.
Di contro si lavorava spesso e volentieri: i "lavoretti estivi", piccoli part-time, baby-sitteraggi... era un continuo (tranne per quelli di noi benestanti, ovvio). E ne parlavi sempre come di una bella esperienza: ti sentivi grande ad avere soldini tutti tuoi in tasca e sorvolavi sulle cose negative perché tanto "non era il TUO lavoro". Anche la più schifosa delle mansioni era comunque passeggera.

Di famiglia non se ne parlava mica tanto. Non era un assillo e si dava per scontato che "sarebbe successo". Oggi più che altro se non sei in due hai poche possibilità di pensare a una qualche autonomia.
Ma la "condanna" alla coppia mi sembra altrettanto scontata.

Citazione:
Non so se è sempre stato così, ma oggi noi non pensiamo al futuro proprio perchè non ce l'abbiamo, mai fatto un discorso che va più in là di uno-due anni.

In verità non si facevano questi discorsi perché il posto fisso era talmente la norma che non si pensava tanto a quello, quanto a "non finire come Fantozzi".

Citazione:
Che senso ha oggi pensare a cosa farò dopo l'università? L'incertezza è così grande che potrebbe essere successo di tutto, e quello che so fare probabilmente sarà considerato inutile od obsoleto.

Si però calma. Questo è del tutto scoraggiante.

L'uni continua ad essere una grossa chance lavorativa. A differenza che in passato la meritocrazia è molto più importante perché non c'è più quella fame di laureati che c'era una volta e la concorrenza è agguerrita.
Quindi l'uni và affrontata con l'idea di massacrare quei bastardi dei prof e conquistarsi dei voti brillanti. Non di uscire e trovare lavoro "perché hai la laurea".
Diciamo che una volta si "sceglieva" di eccellere per avere i posti migliori, oggi si "deve" eccellere per avere un posto qualsiasi. E non dare per scontato che sia in Italia (questa è una differenza grossa).
Inutile no e obsoleto neppure. Tenere d'occhio il mercato del lavoro durante gli studi diventa indispensabile, per correggere il tiro ai piani di studio, aggiungere master e corsi, prendere in mano la propria formazione e non fidarsi dell'istituzione scolastica (tradizionalmente scollegata dal mondo del lavoro).

L'uni non sarà più il periodo dorato di "moratoria dal diventare adulti" che è stato dal XV secolo agli anni '90, questo no. Chi la affronta così, ieri se la cavava lo stesso, oggi è destinato all'estinzione (delle sue speranze, intendo).

Citazione:
Ripeto, voglio capire, è sempre stato così?

Sì e no. Sono cambiati i tempi. E non solo per i giovani.

Quello che vedo, giudicando da mia nipote (oggi ha superato gli orali) e dai suoi amici, è che hanno ancora dalla loro l'idea di essere immortali. Come noi. Energia a quintali. Và messa a frutto prima possibile, perché questa società non è più tenera coi timidi e gli indecisi come lo era una volta.
I mansueti non erediteranno un bel niente. Ai capaci potrebbe essere consentito di essere mansueti.

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