Re: Referendum 12.13 giugno

Inviato da  florizel il 16/6/2011 1:48:30
@ Calvero e Makk

Verissimo che un referendum non fa primavera, ipotecare tout court un possibile processo che pare sia iniziato prima dei quesiti referendari implica togliergli la famosa “fiducia”.
La politica diventa sempre più estranea alla comprensione degli individui e questi ultimi alla politica: è ragionevole quindi che si possa creare qualcosa che inizia a muoversi autonomamente, o almeno con meno dipendenza, dai tempi e dalle modalità del sistema di governo?

Calvero segnala una cosa importante quando afferma che non c’è da fare dietrologia, ma DENTROlogia: malgrado lui stesso conserva un certo scetticismo in merito ad una prospettiva (e come vorrei che si sbagliasse!) ci sono segnali di un potenziale che andrebbe elaborato ed organicizzato.
Evitando i soliti approdi.

A leggervi pare stiate affermando entrambi le stesse cose, ma avete due modi e due punti di vista diversi da cui ci arrivate: una visione politica della società che fa a cazzotti con una visione che ha molto di filosofico e di antropologico e viceversa.

E l’errore fondamentale è stato, storicamente, ed è quello di ritenere gli individui spaccati in due tra ciò che è “sociale” e ciò che è semplicemente umano.
Magari quello che si sta delineando è un modo altro di pensarsi socialmente ed umanamente, al di là di partiti e di “garanzie di appartenenza”, che hanno deluso; e qui ha giocato senz’altro la disinibizione del potere, che pur di strafare, e poi di difendere se stesso, ha cominciato a dare fuori di testa.

Anche il sistema ha i suoi punti di debolezza e di incrinatura, è quando ci si arriva che poi arrivano i disastri veri, perché pur di non mettersi a nudo, il re diventa capace di tutto.

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