Makk ha scritto:
Anne Le Strat è assessore alle acque e Direttore della società cittadina di gestione delle acque.
Siccome è comunque in gestione della società di distribuzione sia con Veolia/Suez che senza, dove sarebbe il "conflitto d'interessi"?
Che Eau de France "non l'abbia fatto per il bene dei cittadini" è illazione tua, non far credere che sia scritto da qualche altra parte che nella tua testa
Capisco il pregiudizio anti-pubblico (anche se avevo l'impressione che gli anarchici fossero anti-stato e non anti-pubblico) ma se i referendari devono "stare attenti" a non avere un atteggiamento "anti-privato" pregiudiziale, lo stesso vale al contrario per gli antireferendari.
Escluso il pregiudizio, le dichiarazioni della Le Strat sono da confutare nel merito e (al netto degli ad hominem sulla sua malafede e fino a prova contraria) sono valide per come le porge:
Il settore privato ha recuperato dei mercati di distribuzione nel 1985, e le multinazionali che gestivano il settore avevano contratti che terminavano nel 2009. Eravamo insoddisfatti dell’organizzazione del servizio: non c’era controllo da parte della collettività municipale, né c’era trasparenza finanziaria.(Non siamo capaci di fare il nostro lavoro dato che non controlliamo l'operato delle ditte) C’era un’organizzazione piuttosto opaca, di cui approfittava il settore privato, che aveva un margine economico considerevole sui contratti;(Prima dico che i bilanci non sono trasparenti , poi diventano magicamente trasparenti ed escono fuori profitti) inoltre, l’organizzazione non era ottimale dal punto di vista tecnico, dal momento che, per la produzione e la distribuzione, c’erano più società che si sovrapponevano, creando problemi di contabilità(Cosa centra il punto di vista tecnico con la contabilità è un mistero che spiegherò nella prossima puntata). Abbiamo voluto creare un solo operatore per produzione e distribuzione, più logico in termini di gestione,(Abbiamo seguito l'esempio dell'Italia che c'era già arrivata) e abbiamo voluto rendere il servizio pubblico perché, non essendo l’acqua una merce, un bene lucrativo, era opportuno che fosse gestita nell’interesse pubblico, non di società private.(Se fino adesso hanno pappato tizio e caio ora che decido io pappo io)
E questo risponde alla questione "perché se erano basse le tariffe gli tolgono le concessioni".
forse perché l'amministrazione parigina non ha il feticcio che privato è per forza meglio?
D'altra parte, anche come controllo dell'operato del concessionario privato si vede che non siamo in Italia. Infatti sullo stato della rete idrica dice:
Citazione:Globalmente, in buono stato. Nel 2004, il Comune aveva già rinegoziato i contratti con le società private, e aveva dato loro una serie di obiettivi da rispettare sui lavori di manutenzione della rete. Certo, da quando il sindaco ha preso la decisione del ritorno alla gestione pubblica, la qualità del lavoro dei privati è peggiorata.
Citazione:In primo luogo, c’è una sola società, invece delle tre precedenti, il che rende le pratiche più snelle. Abbiamo stabilizzato il prezzo dell’acqua grazie ai guadagni economici della gestione pubblica, e l’abbiamo abbassato, mentre negli ultimi 25 anni aveva subito un rialzo del 200%.
Ops! dice che siccome i profitti non andavano in tasca ai privati, si è potuto redistribuirli sul prezzo della bolletta...
... hai altri link sulla "miracolosa" e "spontanea" buona gestione di Veola e Suez?
Magari che dicano espressamente "i privati hanno abbassato le bollette a Parigi"? No perché se continui a linkare articoli dove non c'è scritto quello che tu ci vedi...
O forse quello che DAVVERO DA' FASTIDIO a te (e alla confindustria) è questa pericolosissima affermazione della Le Strat:
Citazione:Tutti usano Parigi come esempio nelle negoziazioni per abbassare il prezzo dell’acqua o per passare alla gestione pubblica
Tsk, tsk... ti si allontana l'obbiettivo del privato che conquista il mondo (poi che sia efficente o bastardo chissene, giusto?)
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