Re: Referendum 12.13 giugno

Inviato da  florizel il 7/6/2011 14:13:32
Fabrizio70


Citazione:
dato che comunque le competenze passano alle regioni non si capisce perchè insistete nel dire che TUTTO è in mano ai privati


Tutto lo finirebbe se passasse il NO.

Segui il resoconto che ne fa questo articolo.

Riporto uno stralcio dalla seconda parte:

“…poiché il privato si muove solo se intravede un profitto, nei territori definiti peculiari, dove l’acqua non è profittevole, l’affidamento può essere dato anche a società interamente pubbliche: in sostanza, il Governo è costretto a imporre la privatizzazione dei soggetti gestori poiché gli Ato dal 1994 ad oggi hanno scelto nella maggioranza dei casi gestioni pubbliche! In definitiva, non pare azzardato sostenere che il decreto Ronchi esprime una scelta politica, rafforzando due dei tre vigenti modelli: il regime privatistico tout court ed il regime misto (pubblico-privato). Al contrario, il modello dell’affidamento diretto in house viene posto come deroga ed eccezione. Si tratta di una scelta politica che più che incidere sul regime della concorrenza incide sugli assetti proprietari (pacchetti azionari e infrastrutture).”

Ovviamente, l'rticolo bisogna leggerselo tutto per capire per benino l’iter che ha portato alla situazione attuale.

L’ultima parte, riassuntiva, riporta:

“I quesiti referendari,volti all’abrogazione dell’art. 23-bis della decreto legge n. 112 del 2008 relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza ed al ripristino degli Ato, sono tesi, evidentemente con tutti i limiti di tale fonte normativa priva di capacità propositiva, a creare i presupposti, in attesa di una legge nazionale, per reintrodurre nell’ordinamento giuridico italiano l’affidamento della gestione dell’acqua ad un soggetto di diritto pubblico.”

E’ capace anche che io non sia del tutto informata sugli innumerevoli punti del referendum e della legge, ma non mi pare che TUTTO quello si sta riportando sui “benefici” di una completa privatizzazione sia politicamente, socialmente ed umanamente accettabile.

Citazione:
Ovvio che non lo puoi vedere , finora non c'è stato , ne buono ne cattivo...


Mi riferivo agli eventuali cambiamenti se passasse il NO.


Citazione:
le competenze passano alle regioni , non và ad influire minimamente sulla spesa militare...


A me risulta che le Regioni ricevono fondi dal governo centrale, sbaglio?


Citazione:
Le società private non possono fare quello che gli pare , hanno degli obblighi contrattuali ben definiti nell'affidamento


Certo. Nel paese della mafia, dove saltano in aria i migliori giudici, dove i politici detengono azioni e partecipano alla realizzazione di opere pubbliche, dove il presdelcons stesso legittima la commistione tra politica ed affarismo, e la stessa è a livelli capillari impressionanti ovunque ci sia da attingere a finanziamenti pubblici, “le società private non possono fare quello che gli pare”.

Certo. L’Aquila docet.

Ora, io non dico che il SI al referendum comporti la risoluzione delle problematiche relative alla gestione della rete idrica nazionale, ma ritengo che la mancata abrogazione della legge chiuda definitivamente la porta ad ulteriori aggiustamenti. E’ chiaro che tali aggiustamenti vanno verificati e presi in esame, ma se passa il NO si perde anche questa opportunità.

Citazione:
casomai chi non ha obblighi è proprio la gestione pubblica che può fare come gli pare


Dipende. Una gestione pubblica deve comunque rispondere a delle normative di legge. Anch’essa.
E comunque, dal momento che la società civile si troverebbe IN OGNI CASO a dover seguire dettagliatamente gli sviluppi dei “cambiamenti”, e a dover giudicare o rifiutare scelte inconvenienti, ritengo sia molto più facile farlo se la cosa resta in ambito pubblico.

Citazione:
al pubblico è permesso derogare , uno strumento che è utilizzato molto più frequentemente di quanto si pensi...


Sul pubblico la gente si può anche incazzare moltissimo e pretendere di “ragionare” con le istituzioni. Sul privato mi sembra un attimo più complicato, per il motivo di cui sopra: lo stato DEVE intervenire per tutelare gli interessi di un’azienda. Farlo per tutelare eventuali SUE palesi responsabilità è un po’ meno “popolare”.
Motivazione estremamente politica quanto vuoi, ma tant'è.
Pensare ed agire politicamente, nel senso più istituzionalista del termine, non è esattamente di mio gradimento. Ma qui si tratta di un'intera popolazione che subirebbe notevoli danni da un "cambiamento" nel senso determinato dal NO.


Citazione:
le "leggi di mercato" ci sono e bisogna conviverci , bisogna farsene una ragione , è inutile ipotizzare acqua gratis per tutti...


Io voglio ipotizzarla, quindi? Non voglio perdermi la possibilità di portarmi in avanti.
Tra l’altro, quando leggo “leggi di mercato”, mi prende l’assurda idea che si parli di “mercato” come se si fosse tutti dei felici azionisti. Dimenticando che esiste una cosa chiamata MONOPOLIO, che con il NO al referendum verrebbe premiata.

Non aveva tutti i torti Pispax (ed è dura ammetterlo...) quando sosteneva che i fautori di un VERO libero mercato dovrebbero essere i primi a contestare il provvedimento di cui si chiede l'abrogazione.

Makk

Citazione:
Se vince il NO o fallisce il quorum si continua il processo di svendita al privato delle (quote determinanti delle) società di gestione.

- Se vince il SI il processo si interrompe perché non c'è più la scadenza forzata della concessione: le gestioni pubbliche non avranno più l'obbligo di cedere quote al privato per mantenere la concessione o partecipare alle gare. Potrebbero continuare a cedere la gestione ma su iniziativa libera e non su obbligo di legge


E' esattamente quello che anch'io intuisco, cercando di tradurre dal burocratese...

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