florizel ha scritto:
In merito alla Girgenti Acque in Sicilia, ma vale per tutte le altre aziende che attualmente "collaborano" con le istituzioni: in termini di cambiamento, io intendo qualcosa di diverso dal lasciare TUTTO in mano alle grandi multinazionali o alle grandi aziende.
Se cambiamento dev'esserci, è nella pretesa che un bene comune resti e diventi quanto più COMUNE possibile. Tutto questo mi pare molto più difficile se a gestirlo sono grandi imprese.
Il Legislatore, con il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale"[2], definisce le Autorità d'ambito come segue (articolo 148):
1. L'Autorità d'ambito è una struttura dotata di personalità giuridica costituita in ciascun ambito territoriale ottimale delimitato dalla competente regione, alla quale gli enti locali partecipano obbligatoriamente ed alla quale è trasferito l'esercizio delle competenze ad essi spettanti in materia di gestione delle risorse idriche, ivi compresa la programmazione delle infrastrutture idriche di cui all'articolo 143, comma 1.
2. Le regioni e le province autonome possono disciplinare le forme ed i modi della cooperazione tra gli enti locali ricadenti nel medesimo ambito ottimale, prevedendo che gli stessi costituiscano le Autorità d'ambito di cui al comma 1, cui e' demandata l'organizzazione, l'affidamento e il controllo della gestione del servizio idrico integrato.
Le competenze degli enti locali ricompresi nel territorio dell'ambito territoriale ottimale (definito con apposita legge regionale da ogni singola regione), sono le seguenti (articolo 142, comma 3):
3. Gli enti locali, attraverso l'Autorità d'ambito di cui all'articolo 148, comma 1, svolgono le funzioni di organizzazione del servizio idrico integrato, di scelta della forma di gestione, di determinazione e modulazione delle tariffe all'utenza, di affidamento della gestione e relativo controllo, secondo le disposizioni della parte terza del presente decreto.
Se permetti, non vedo nessun buon cambiamento.
Esatto: che lo stato si prenda la responsabilità di risolvere la questione, piuttosto che destinare capitali al settore militare.
Mi viene il dubbio che tu non abbia letto i miei commenti precedenti: un conto è chiedre spiegazioni alle istituzioni, che come scrive Al2012 hanno ancora bisogno di mantenere la facciata dell'ente pubblico per eccellenza, altro conto è doversi trovare a chiederne ad un'azienda privata legittimata a speculare come meglio crede, svincolata dal reticolo di obblighi che le istituzioni statuali ancora hanno verso la società civile.
Questo è un punto che a mio avviso va preso seriamente in considerazione, in prospettiva futura di approfondimento del problema.
Art. 8.
Deroghe
1. Per le acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile, le regioni possono derogare ai valori dei parametri di cui alla tabella 1/A dell'allegato 2:
a) in caso di inondazioni o di catastrofi naturali;
b) limitatamente ai parametri contraddistinti nell'allegato 2 tabella 1/A dal simbolo (o) in caso di circostanze meteorologiche eccezionali o condizioni geografiche particolari;
c) quando le acque superficiali si arricchiscono naturalmente di talune sostanze con superamento dei valori fissati per le categorie A1, A2 e A3;
d) nel caso di laghi poco profondi e con acque quasi stagnanti, per i parametri indicati con un asterisco nell'allegato 2, tabella 1/A, fermo restando che tale deroga e' applicabile unicamente ai laghi aventi una profondita' non superiore ai 20 metri, che per rinnovare le loro acque impieghino piu' di un anno e nel cui specchio non defluiscano acque di scarico.
2. Le deroghe di cui al comma 1 non sono ammesse se ne derivi concreto pericolo per la salute pubblica.
Ma qui mi pare che i veri utopisti siano coloro che ritengono possibile un avanzamento in termini di LIBERO mercato all'interno di un contesto economico e politico interamente nelle mani del potere statuale e delle multinazionali da esso protette. E dove l'elemento UMANO passa interamente in secondo piano relativamente alle LEGGI DI MERCATO.
Di libertario c'è davvero ben poco.
Davvero, questo forum apre a molte riflessioni.
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